La drammaturgia

La decapitazione di Marco Gualco di Riccardo Cacace

Cosa siamo disposti a negoziare della nostra morale quando è in ballo la vita? Marco Gualco ben poco, ché investito dal corso degli eventi fa di tutto per diventarne il fautore ma non per salvare se stesso bensì il suo orgoglio. LA DECAPITAZIONE è un

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Il libro

È di scena la corte di Pietra Selva Nicolicchia

Il Teatro, come ormai da tempo introiettato, è un processo di elaborazione collettiva testimoniato già nel tragico trittico eschileo che, infatti, si conclude davanti al Tribunale della Polis ateniese, l'Aeropago. Dunque un filo mai interrotto lega il

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La libreria virtuale

Consulta il nostro archivio on line di testi teatrali: quasi duemila opere di centinaia di autori contemporanei. Leggi liberamente tutti i copioni che desideri, fai una ricerca per autore, titolo, numero di personaggi, genere, durata a seconda delle tue esigenze. Leggi le sinossi e il testo completo, contatta l'autore.

Drammaturgia contemporanea in scena

  • Cose che so essere vere

    Una famiglia come tante che, dietro l’apparente equilibrio, nasconde non pochi segreti e disarmonie. È questa la sintesi della tragicommedia del drammaturgo australiano Andrew Bovell – autore di quel When the Rain Stops Falling che per alcune

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  • Rimbambimenti

    Rimbambimenti, lo spettacolo di e con Andrea Cosentino con cui, il 5 ottobre scorso, si è concluso a Palermo il Mercurio Festival (Canteri Culturali della Zisa, Spazio tre Navate) ,  è uno spettacolo interessante, a suo modo divertente, molto colto,

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  • Pinocchio, che cos’è una persona?

    “Pinocchio, che cos’è una persona?” di Davide Iodice è uno spettacolo interessante e ricco di senso. L’interesse e il fascino di questo lavoro nascono dalla presenza in esso di due tensioni costruttive e convergenti: da una parte una precisione quasi

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  • Noi siamo un minestrone [Imagine]

    Sembra sempre tutto uguale eppure, il Teatro delle Ariette, è sempre e felicemente nuovo e diverso. In “Noi siamo un minestrone”, infatti, il consumare noi il cibo prodotto e cucinato da loro (che in fondo sono indubitabilmente noi) si allarga al

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  • Della Croce e del Lavoro

    Le difficoltà e le ingiustizie, lo sfruttamento, i sacrifici inutili e gli abbandoni, le morti tragiche legate da sempre al mondo del lavoro, alle particolari dinamiche che lo contraddistinguono, sono al centro dello spettacolo “Della Croce e del Lavoro”, testo

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  • Afànisi

    Lo spettacolo prende il titolo da una parola citata da Lacan nel Seminario XI per poi assumere un’altra visione, Lacan in quel seminario intendeva l’Afanisi come vuoto totale, lo spettacolo, invece, si riempie a mano a mano, di sperimentazioni e

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  • Un terribile amore per la guerra

    “Sette a Tebe. Un terribile amore per la guerra”, ispirato alla tragedia di Eschilo, è uno spettacolo denso di pensiero e affascinante. Lo si è visto a Segesta il 17 e il 18 agosto nell’antico Teatro Greco di Segesta e nel contesto del Segesta Teatro

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  • Ginesio Fest 2024

    San Ginesio, il borgo marchigiano che lo ospita, e il suo festival, giunto alla sua quinta edizione, sono un po' anch'essi una metafora del Teatro poiché tutti e tre sembrano dover e voler ricostruire se stessi dalle macerie che storicamente e

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Articoli e interviste

  • Festival dell’eccellenza al femminile 20

    Compie vent'anni questo Festival genovese, singolarmente votato all'altra “metà del cielo”, ideato e portato avanti da Consuelo Barilari, collaborata da Gianluca De Pasquale e Sara Monteverde, con impegno, intelligenza e coerenza ma anche

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  • Gabriele Lavia dice Giacomo Leopardi

    Per circa 70 minuti da “Il Sabato del villaggio” con “la donzelletta vien dalla campagna”, vivisezionata, analizzata, sviscerata all’attento pubblico,  tutto d’un fiato, senza pause, con trasporto e grande personalità, per arrivare al finale corale col

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  • Festival Le voci dell'anima

    Nella Rimini Felliniana si svolge questo bel festival, giunto alla sua XXII Edizione, che come suggerisce anche il suo titolo è un po' una voce fuori dal coro consueto. Una alterità confermata anche dalla dedica di questo 2024, appunto, “Gli Altri”.

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  • Hystrio festival 2024

    Rivista, Festival, Premio una triade feconda che per la terza volta si è ri-unificata nell'evento al teatro Elfo Puccini di Milano, dal 17 al 22 settembre 2024. Dice di sé, come sua vocazione, che è un “Focus sulla scena italiana under 35” che

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Esteticamente parafrasando, e forse fecondamente ribaltando, la visione complessa di Walter Benjamin, questo spettacolo ci porta a pensare che forse la maniera migliore e più profonda per affrontare la poesia sta nel suo essere 'tradotta' (nei molti

significati, linguistici, letterari, ma anche fisici e geografici che questo termine porta con sé), quasi che questo 'transito' essenziale sia la chiave per indagare il mistero che la parola lirica custodisce, e che per essere svelato e rivelato in fondo non possa che, quella parola, essere 'tradita'.
È infatti, “Le Nuvole sopra Ferrara”, uno spettacolo che rappresenta un viaggio di trasformazione, che qualcuno ha per questo definito dantesco, un viaggio inevitabilmente 'lungo', se vuole essere creativo giungendo alla sua meta sconosciuta, e che appunto ci porta questo “barbaro in giardino” (è il titolo della raccolta inedita da cui si genera la drammaturgia) a partire da una 'Nonna', una nonna armena narratrice in fuga, alta ed elegante ma soprattutto semplicemente buona, una 'cristiana' come il poeta non ha mai in altri conosciuto.
Una sorta di piccolo”Grand Tour” fuori tempo (siamo alla fine degli anni '50 del novecento) da parte di un intelletuale e scrittore polacco, che in patria è isolato anche per motivi politici, e che finalmente ha modo di venire in Italia e incontrare la grande pittura e la grande architettura prima, durante e dopo il Rinascimento (che è nostro ma anche di tutti).
Ma poiché la poesia è in sé emozione sentimentale, che dunque accade senza poter essere fino in fondo raccontata, di altro dobbiamo parlare, e questo spettacolo lo fa, incominciando dal profondo legame culturale, storico e anche caldamente affettivo che lega Italia e Polonia, forse soprattutto la Polonia all'Italia, piuttosto che l'Italia, sempre 'distratta', alla Polonia.
Così la drammaturgia incastona le emozioni in questa narrazione appena accennata ma storicamente data, vista con gli occhi dell'uomo prima che dello scrittore.
Ma non solo, anche linguisticamente la efficace regia di Sergio Maifredi  parla d'altro costruendo la drammaturgia nei movimenti scenici (entrate e uscite, luce e buio) che accompagnano le parole dette, facendo qualcosa che è più ed è diverso da una lettura grazie al dialogo che costruisce tra l'attore (un bravissimo Giuseppe Cederna dalla dizione e dalla mimica così empatica e spontanea da rifuggere ogni retorica) e il personaggio (il poeta polacco Zbigniew Herbert di cui ricorre il centenario della nascita), una distanza dovuta e necessaria ma continuamente attraversata come un confine osmotico, e tra le parole e la musica.
Soprattutto la musica, composta per l'occasione da uno spesso commovente e coinvolgente compositore esecutore di grande qualità Michele Sganga, non è utilizzata come semplice accompagnamento o colonna di sfondo, bensì è un incalzare continuo di domande e suggestioni che cercano risposta, spesso trovandola o anche solo suggerendola, nelle parole del poeta.
Nasce così uno spettacolo in cui il dialogo è un modo per uscire dalla solitudine del monologo, per gettare nel mondo un seme di lievito anche se la mano resta sconosciuta. Uno spettacolo nella concretezza della sua complessità che trascina e coinvolge quasi che noi stessi ci mettessimo in viaggio senza bagagli.
In questo contesto anche gli inevitabili riferimenti storici e perché no politici che ne sono scenario, si trasfigurano assumendo valori universali che prescindono dalla storia senza farne assolutamente a meno.
Nell'ambito del trentesimo Festival della Poesia di Genova “Parole Spalancate” (segue la dedica al premio Nobel Wisława Szymborska nel 2023 e prosegue nel 2025 con “La mia Europa” di Czesław Miłosz, altro poeta polacco Premio Nobel per la Letteratura), un festival che, grazie al suo 'inventore' Claudio Pozzani, pervicacemente e felicemente ripropone uno sguardo 'diverso' su un fare artistico, il fare poesia, di cui ben poco si 'questiona', nel senso di approfondire oltre la superficie, in questo nostro, molto prosaico, oggi.
L'8 giugno, alla presenza della Presidente della Fondazione Herbert di Varsavia che ha porto un breve indirizzo di saluto, nella magnifica “Sala del Maggior Consiglio” del Palazzo Ducale della città, piuttosto piena di un pubblico man mano sempre più interessato e coinvolto fino agli applausi, caldi e numerosi, che hanno chiosato lo spettacolo. In prima nazionale.
LE NUVOLE SOPRA FERRARA La poesia e il viaggio in Italia di ZBIGNIEW HERBERT, regia SERGIO MAIFREDI. Con GIUSEPPE CEDERNA. Musiche scritte ed eseguite al pianoforte da MICHELE SGANGA. Drammaturgia GIUSEPPE CEDERNA e SERGIO MAIFREDI. Consulenza e collaborazione ai testi ANDREA CECCHERELLI. Produzione Teatro Pubblico Ligure. Coproduzione Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia. Con il patrocinio del Consolato Generale di Polonia in Milano. In collaborazione con Fondazione Zbigniew Herbert di Varsavia, Istituto Polacco Roma

Foto Max Valle

Drammaturghi

  • Su di me di Giuseppe Manfridi

    14 novembre 2023. Una data che vale la pena di annotare. Non ho mai scritto di me prima d’ora per raccontarmi. Per commentarmi sì, è di certo accaduto, ma non per raccontarmi. Possibile? Più ci penso e più debbo confermarmi nella

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  • La composizione drammatica di Giuseppe Liotta

    A che punto sono arrivato, oggi 16 settembre 2022, nel mio lavoro di “drammaturgo”? In questo momento devo decidere se iniziare a scrivere un nuovo testo partendo da due eroi dell’Iliade la cui relazione mi inquieta già da un anno e non vede l’ora

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  • Speranza, rimozione e memoria di Franca De Angelis

    Si è sempre grati a chi ci chiede di fermarci qualche attimo a pensare a ciò che si fa, al perché lo si fa. Ringrazio quindi di cuore Marcello Isidori che mi ha chiesto questa breve autopresentazione; per quanto sappia di non avere una scrittura

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  • Più o meno, è andata così di Francesca Garolla

    La mia biografia, come tutte le biografie, sottolinea i successi ed elude del tutto ciò di cui non ho chiarezza. Quale è stato il momento esatto in cui ho fatto incontrare scrittura e teatro? Non lo so, e forse è per questo che non riesco a dirmi

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Osservatorio teatro di Giorgio Taffon

  • Il personaggio agente e paziente; il personaggio stereotipo; il personaggio e le sue identità

    Indipendentemente dall’essere il protagonista, o l’antagonista o l’oppositore o ancora l’aiutante, il personaggio teatrale nelle varie micro azioni di una fabula può trovarsi nella situazione attiva se agisce, in quella passiva se “è agito”. Gli esempi sono

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  • Il ruolo di azione globale del personaggio

    Riprendo, approfondendo determinati aspetti, lo schema sul personaggio presentato nel mio precedente intervento di giugno scorso. Nel farlo sottolineo come a teatro nulla è dato in assoluto, tutto è, più che relativo, relazionale. Perfino un personaggio

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Drammaturgie del Teatro di figure di Alfonso Cipolla

  • Perché nasce un nuovo burattino? di Walter Broggini

    Una delle caratteristiche più vitali dei burattini italiani è la loro capacità di rigenerarsi continuamente e di rifondersi in nuovi personaggi. È una prerogativa strategica che ha radici antiche: ogni burattinaio deve potersi specchiare in un proprio

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  • Dizionarietto del teatro di figura di Gigio Brunello

    Gigio Brunello più che un burattinaio è un cult, anzi una fede. Chi lo scopre non può più farne a meno: lo segue, lo rinsegue, cerca di non perdere nessuna delle sue creazioni sapendo che sarà, più che sorpreso, calamitato da quel suo modo di

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Racconti e favole teatrali di Giorgio Taffon

  • Storie di una strana famiglia d’artisti 10

    Cari amici lettori, incrociando Shakespeare e Dante, nel concludere questi miei racconti, vi dirò di un fazzoletto “galeotto” che mi spinse inevitabilmente a sciogliere ogni nodo con la famiglia di Pietro ed Elena De Meis.

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  • Storie di una strana famiglia d’artisti 9

    Vengo convocato per la famosa cenetta dove i genitori di Elena avrebbero svelato i loro codici comunicativi in forma di simboli musicali. Arrivo con un mazzo di tulipani molto ben preparato, con nastrini iridescenti multicolori, sapendo da sempre che

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