Solo una vecchia mansarda…
di
Valerio Di Piramo
Atto unico
PERSONAGGI
Clemente, custode del castello; (60 anni)
Franca, giovane proprietaria; (25 " )
Antonio, suo marito; (30 " )
Vincenzo, loro amico; (28 " )
Luigi, architetto gay; (30 " )
Cesare Ugolotti, fantasma; (50 " )
Ettore, suo servo, fantasma; (40 " )
La scena si svolge in una polverosa soffitta di un
castello; le cose necessarie allo svolgimento sono
una poltrona, un tavolo e tre sedie; un portalampade
sul centro della scena con lampadina, una porta a
sinistra che sarà sia entrata che uscita, ragnatele
e polvere in quantità; il resto a discrezione
dello scenografo. All'aprirsi del sipario la
stanza illuminata solo da un riflettore; la zona
della poltrona risulta in ombra; questa zona
sarà illuminata solo all'apparire dei due fantasmi.
Dich. SIAE prot. n 2/2379 als
SCENA I °
CLEMENTE (Entra aprendo lentamente la porta che cigola sinistramente; appare
prima la mano con un candelabro e due candele accese; quindi entra Clemente
seguito da Antonio e Franca, quest'ultima saldamente aggrappata al braccio del
proprio marito) Venite, signori, venite pure avanti...questa è l'ultima stanza
che ci resta da visitare...fate attenzione, perchè questo scalino è
pericolante...sapete, questo è un castello molto antico, e sono anni che nessuno
viene più in soffitta...
FRANCA Accidenti, Clemente, ma dove ci ha portato? (Gridando e gesticolando con
le mani davanti al proprio viso) AHHH!!!! UNA RAGNATELA!
CLEMENTE Eh sì, ce ne sono parecchie...questo ambiente avrebbe proprio bisogno
di una bella ripulita...ma che volete, io ormai sono troppo vecchio per questo
genere di cose.
ANTONIO Ah, in quanto a questo non c'è da dubitarne...ad ogni passo si affonda
venti centimetri nella polvere!
CLEMENTE Che volete...se mi aveste avvertito della vostra venuta, avrei
provveduto...ma così all'improvviso...
ANTONIO Va bene, va bene...
FRANCA Ma non c' una luce in questa stanza?
CLEMENTE Sì, c'è quella luce... un giorno o l'altro dovrò decidermi a cambiare
la lampadina. (Improvvisamente si ode il rumore di qualcosa di metallico che
cade)
FRANCA AHHH!!! Che stato?
CLEMENTE Mha, non saprei...forse un topo...bhò, adesso sarà meglio tornare
giù...più tardi cambierò la lampadina, così potrete ritornare anche da soli.
ANTONIO Va bene, andiamo pure... più tardi porteremo l'architetto, e vedremo se
riuscirà a rendere decente un posto come questo.
FRANCA "Deve" riuscirci! Oggi giorno la mansarda è così di moda! E meno male che
lo zio, morendo, ci ha lasciato anche un discreto gruzzolo per le dovute
riparazioni.
ANTONIO Strano però che tuo zio non abbia provveduto lui stesso...eppure le
stanze del castello sono così ben tenute!
FRANCA Mah! Era così strano lo zio! Ma lo sai che sarò venuta a trovarlo almeno
cento volte, e di questa stanza non sospettavo nemmeno l'esistenza?
CLEMENTE Eh, il povero marchese non voleva che la mostrassi a nessuno...lui
stesso sarà venuto qui si e no tre o quattro volte in tutta la sua vita..forse
per via di quella
vecchia leggenda...
FRANCA Leggenda? Che leggenda?
CLEMENTE E' solo una vecchia storia, non credo che possa interessarvi.
ANTONIO Tutto ci che appartiene a questo vecchio rudere ormai ci appartiene,
comprese le vecchie storie, perciò ci interessa! Parlate, dunque.
CLEMENTE (Impaurito) QUI?!? No, no, non qui...(Si guarda intorno) Preferirei
parlarvene mentre scendiamo...
FRANCA Ah, qui no, eh? E va bene, signor Clemente, andiamo pure dabbasso...
ANTONIO Anzi, affrettiamoci, perchè l'architetto dovrebbe arrivare da un momento
all'altro, e se non trova nessuno...lo sai com' fatto, no? E' capace di
andarsene subito! (Esce prima Franca, poi Antonio; per ultimo esce Clemente, che
si porta le candele davanti al viso e si guarda attentamente intorno;
Un'improvviso colpo di vento gli spenge le candele; esce impaurito sbacchiando
la porta; cambio di luci, e dove prima c'era buio appare Cesare seduto
tranquillamente sulla vecchia poltrona, mentre Ettore è appoggiato alla
spalliera della stessa)
SCENA II °
CESARE (Scuotendo la testa) Non dovevi spengere quella candela...lo sai,
Clemente è vecchio, e ha anche il cuore un po’ malandato...basta una piccola
emozione e...zac!
ETTORE No, dico, ma hai sentito? Hai capito cosa vogliono fare della nostra
casa?
CESARE Certo che ho sentito...una volta ero un pò duro d'orecchi, ma ora...
ETTORE E allora spiegami come fai a rimanere così calmo, impassibile...con
quell'aria da idiota stampata sulla faccia!
CESARE Vedi? Non lo capisci! E' questa la vera differenza tra noi due...io ero
un blasonato, tu solo un povero servo...e poi, non è spengendo le candele a
Clemente o insultandomi che miglioreremo la nostra situazione.
ETTORE E allora? Allora come? Vostra signoria illustrissima il signor fantasma
blasonato ha qualche idea? PARLA, CHE TI VENGA UN'ACCIDENTE!!!
CESARE Grazie, già fatto. Altrimenti ora non sarei qui a discutere di cose
cretine con un imbecille come te.
ETTORE Imbecille, eh? Imbecille io! Se mi avessi ascoltato duecento anni fa, non
ci troveremmo in questa ridicola situazione! E saremmo sotto terra, come tutti i
trapassati che si rispettino!
CESARE Senti, Ettore...
ETTORE MA TU DURO!!! Volevi i soldi, volevi le donne, volevi tutto!E così sei
riuscito a trascinare anche me in questo baratro senza fine! "Cosa vuoi che sia"
dicevi "Cosa vuoi che sia se cornifico qualche marito? Se giocando a carte tolgo
un pò di soldi ai miei più cari amici? " (Pausa; calmandosi un pò) Ed ora eccoci
qui, condannati dalla tua vita dissoluta a vivere...anzi, a "sopravvivere" in
questa lurida soffitta, cercando inutilmente l'occasione per fare un'opera di
bene e poter raggiungere finalmente la pace eterna!
CESARE Mi sono pentito, lo sai...è vero, ho condotto una vita disastrosa...ho
umiliato, beffeggiato i miei più cari amici...e qualcuno l’ho anche fatto
becco…ma ora basta. Questa, forse, è l'occasione che attendevamo...forse
troveremo finalmente il modo di redimerci.
ETTORE (Tendendo l'orecchio) Ecco qualcuno...ma come! Duecento anni senza vedere
anima viva, e ora...patatunfete! Eccoli tutti insieme!
CESARE Deve essere Clemente...aveva detto che sarebbe tornato a sistemare la
luce...mi raccomando, Ettore, niente scherzi idioti. (Si apre lentamente la
porta; è Clemente, ma questa volta ha un candelabro con otto candele accese; ha
paura, e
si guarda continuamente intorno; poi tira fuori da una tasca una lampadina, e
sostituisce quella rotta; quindi va verso la porta dove si trova l'interruttore
e lo gira; i fantasmi sono sempre lì, ma lui non può vederli; spenge la luce ed
esce richiudendo la porta; Cesare è seduto in poltrona, assorto nei suoi
pensieri, mentre Ettore passeggia nervosamente su e giù per la stanza)
SCENA III °
ETTORE Questa storia comincia a seccarmi... tutte le volte che vedo qualcuno che
è ancora vivo, i ricordi riaffiorano nella mia mente, e allora ripenso ai miei
amori lontani...
CESARE (Scoppia in una fragorosa risata) Cosa? Casomai questa frase avrei dovuta
dirla io...tu amavi?!? Perché è la prima volta che ne sento parlare? Eppure è
già un po’ di tempo che siamo insieme…e dimmi, chi era quella donna caduta così
in basso da darsi a te, miserabile servo? Senza dubbio una villana par tuo...
una zoccola, una contadinella in calore...
ETTORE (Stizzito) E chi lo sa, caro barone…Chi lo sa…Lasciamo stare...
CESARE (Scattando) Eh no, caro il mio servetto! Per duecento anni siamo stati
rinchiusi l'uno accanto all'altro e non sono riuscito a farti parlare che di
cretinate... ora che hai iniziato un discorso che reputo intelligente vorresti
smettere? PARLA!
ETTORE Come vuoi...del resto era tanto che te lo volevo dire...ma poi... ho
avuto...ho avuto paura, ecco!
CESARE Paura? E di che? Più che morto!
ETTORE Ebbene... ti ricordi della contessa Luisa Frustagna? Quella con quei
meravigliosi capelli neri, quelle meravigliose gambe così ben fatte...
CESARE (In estasi, continuando il discorso) Che gambe! E che notti! Una favola.
Ricordo che il marito era sempre in giro per il mondo, a causa del suo
lavoro...poveretto, quante corna! (Cambiando tono) Poi, una notte, volli farle
una sorpresa, ed arrivai all'improvviso in camera sua... Luisa era nuda,
bellissima, completamente scoperta, invitante...il sangue cominciò a bollirmi,
ed io non resistetti più... mi gettai su di lei, ma quando toccai il letto vidi
una sagoma coperta da un lenzuolo su quello stesso letto...sapendo che non
poteva essere il marito, e sentendomi tradito, tirai fuori il coltello, e...zac!
Una coltellata in quel gonfiore...vidi il lenzuolo che si impregnava di sangue,
e corsi fuori dalla camera tra le grida di Luisa... ma cosa c'entri tu con la
contessa Frustagna?
ETTORE Cosa c'entro? (Riparandosi dietro la poltrona) Accidenti, se tiravi
quella coltellata tre dita più in basso diventavo un cappone!
CESARE (Arrabbiatissimo) TU?!? ERI TU, MISERABILE TRADITORE?!?! Ora capisco
perchè rimanesti fasciato per un mese! Ma come facesti ad infilarti nel letto di
Luisa?
ETTORE Eh, in quanto a questo fu facilissimo...sapendo che tu avresti tardato,
andai io al tuo posto, arrivando alla solita ora in cui eri solito presentarti
tu...avevo il
volto coperto dal mantello, e mi infilai subito nel letto. Poco dopo arrivò la
contessa, e...e il resto te lo lascio immaginare!
CESARE (Sempre più infuriato) VIGLIACCO!! E lei non si accorse di nulla?
ETTORE Si accorse, si accorse…non faceva altro che dire “ Accidenti, Cesare, ma
cosa ti è successo stasera? Sei così…così…così diverso…così grande e duro…”
CLEMENTE (Sempre più arrabbiato) BASTA COSI’! Ma...e la fasciatura? Perché
quando il giorno dopo ti vidi fasciato non riuscii a collegare i due fatti? Ero
dunque l’amore che mi rendeva così cieco?
ETTORE Non eri cieco, eri cretino...ti dissi che ero caduto da cavallo.
CESARE Cavallo? Quale cavallo? TU NON SEI MAI MONTATO A CAVALLO!
ETTORE Adesso capisci quant’eri cretino?
CESARE (Cercando di afferrarlo) FARABUTTO, VIGLIACCO!!! Fermati, che te la
faccio pagare! Fermati, rovina famiglie!
ETTORE (Evitandolo) Senti chi parla!
CESARE Ringrazia il cielo che sono un fantasma, altrimenti... (Tendendo
l'orecchio) Sta arrivando qualcuno...
SCENA IV °
(Si apre la porta, e la mano di Antonio cerca l'interruttore; lo trova e accende
la luce)
ANTONIO Venite, venite...Clemente ha provveduto a sistemare la luce...
entrate...
FRANCA Meno male, altrimenti c'era il rischio di urtare da qualche parte!
LUIGI (Entrando si guarderà intorno, poi con voce quasi isterica) CHE
MERAVIGLIA! E che orrore! Che meraviglia! E CHE ORRORE!!!
FRANCA Architetto, cerchiamo di deciderci...
LUIGI Che orrore!
ANTONIO Sì, l'ambiente fa piuttosto schifo, ma non mi pare il caso di
drammatizzare...
FRANCA Sono sicura che con qualche ritocchino...
LUIGI RITOCCHINO!?!? Via via via via via! Via tutto!!(Guardando verso i
fantasmi) AHHH!!!!! UN MOSTRO!!! (Cesare e Ettore si guardano interdetti)
ANTONIO Via, architetto, è solo un piccolo ragno! (Passa tra i due fantasmi e lo
schiaccia; sospiro di sollievo dei due)
FRANCA Allora, architetto? Le è venuta qualche idea?
LUIGI Oh, io sono un pozzo, una miniera di idee! Ma le idee non basta averle...
bisogna anche saperle mettere in pratica...(Indicando alla sua destra) Dunque,
qua mettiamo il caminetto, con un meraviglioso tappeto orientale davanti...
Là (Indicando la poltrona dove seduto Cesare) al posto di quel vecchio
rudere...(Cesare scatta, ma Ettore lo blocca) mettiamo un bel mobile bar, e
poi...poi si vedrà! Lasciate fare a me, lasciate...
ANTONIO Quanto tempo ci vorrà?
LUIGI Mah, non so... una quindicina di giorni...al massimo venti...Vediamo un
pò... (Tira fuori un metro e misura dappertutto; poi si porta davanti a Ettore e
si inchina verso il pubblico, dimenandosi un pò; Ettore guarda prima lui, poi
Cesare, quindi si copriranno ambedue il volto scotendo la testa) Ecco
fatto...vedrete che mansarda! VEDRETE CHE MANSARDA!!!
FRANCA Sì, ma non si scaldi troppo....e si ricordi di quel divano!
LUIGI E come potrei dimenticare quella stupenda opera d'arte che avete
acquistato all'asta? Giallo a fiorellini verdi e bleu...proprio quello che ci
vuole in questo ambiente! Sarà un tocco di genialità in un ambiente decadente e
demodè’…
ANTONIO Già, proprio quello che ci vuole...
LUIGI Sì sì. Adesso dovrei andare, il conte Altomiri mi attende in quel suo
meraviglioso chalet di montagna per un pigiama party...
FRANCA Il conte Altomiri? Ma non quello che stato coinvolto nello scandalo dei
quadri falsi?
LUIGI Sì, proprio lui... quante calunnie ho sentito su di lui! Invidia! Solo
invidia! E pensare che è tanto dolce e caro! Ma appena arrivo a casa sua lo
consolo un pochino…
ANTONIO D'accordo, architetto, allora ci vediamo domani...alle cinque va bene?
LUIGI Oh, proprio l'ora giusta...alle cinque della sera! Bye bye! (Esce)
FRANCA Andiamocene anche noi, Antonio... questo posto mi mette i
brividi...finchè non avremo tolto tutto questo vecchiume...
ANTONIO Non vorrai farmi credere che credi davvero a quelle pazze storie sui
fantasmi inventate da Clemente?
FRANCA Ma no, solo che... non vorrei che arrivasse quel tuo amico...
(Ostentando una falsa indifferenza) Come si chiama?
ANTONIO Ah, già, Vincenzo...me ne ero completamente dimenticato...senti, intanto
che io vado giù ad aspettarlo, perchè non dai una sistematina all'ambiente? Che
so, potresti togliere qualche ragnatela...
FRANCA Va bene, Antonio, tu vai pure... tanto io non ho assolutamente paura,
perciò è inutile che ti preoccupi per me...(Antonio esce; Franca, con la voce
isterica) MA TORNA PRESTO!!!( Antonio mette dentro la testa, ride e se ne va
definitivamente; Franca si guarda attorno, poi la sua attenzione è attirata da
un piumino in un angolo; lo prende e inizia a spolverare; Cesare e Ettore si
avvicinano e la osservano molto da vicino)
SCENA V °
ETTORE Però, niente male...
CESARE Una volta tanto sono d'accordo con te. Avessi duecentotrenta anni di
meno...
ETTORE Ma tu non eri quello che era pentito? Quello che aspettava solo
l'occasione giusta per fare del bene?
CESARE Che c’entra! Si fa per dire…e poi, anche se sono morto, mi è rimasto
dentro questo rosichio…questa voglia di nuove avventure… Sento che qualcosa mi
rimasto, e fa ancora parte del mio essere…
ETTORE Sì, le corna…
CESARE (Mostrando il pugno) Maledetto…
(Si apre la porta ed entra Vincenzo, con un lenzuolo addosso e due buchi per gli
occhi; Franca girata verso il pubblico, perciò non lo vede)
CESARE Thò! Un concorrente!
ETTORE Ehi, tu, guarda che questo è territorio occupato! E poi, che ci fai con
quel ridicolo lenzuolo in testa?
CESARE (A Ettore) Ma non ci sente?
VINCENZO (Andrà dietro Franca ed alzerà le braccia) UHHHHHH!!!!!!!! (Franca
resta un attimo perplessa guardando verso il pubblico, e non trova il coraggio
di voltarsi)
FRANCA (Si volta lentamente e lo vede) AHHHHH!!!! AIUTO!!!! Un fanta...un
fanta....UNO SPETTRO!!!!! AIUTO!!!!!
VINCENZO (Togliendosi il lenzuolo) Ci sei cascata! Ci sei cascata!
FRANCA VINCENZO?!?! (Dandogli un sonoro schiaffo) Thò!
VINCENZO Ahi! Ma che ti ho spaventata? Sai, Antonio mi ha raccontato quella
strana storia sui fantasmi, ed io non ho resistito alla tentazione...
FRANCA Ah, non hai resistito, eh? CRETINO! E Antonio dov'è?
VINCENZO E' andato a controllare le scuderie...dice che ci piove
dentro...(Avvicinandosi) perdonami, amore, non credevo che ti saresti spaventata
così…
FRANCA Ho il cuore in gola…
VINCENZO (Stringendola) Scusami scusami scusami…siamo soli…che ne dici?
L'occasione è buona, non credi?
FRANCA (Timorosa) Bhè..sì…sarebbe...
VINCENZO Adesso, in questa soffitta, faremo ciò che abbiamo sempre desiderato
fare...e che abbiamo sempre e scioccamente rimandato.
FRANCA (Imbarazzata) Sa...sarebbe?
VINCENZO Amore...(La bacia sul collo, e continuano a parlare a bassa voce
durante tutto il colloquio seguente)
CESARE Accidenti! Non credevo che dopo tanti anni mi toccasse assistere ad una
cornificazione in cui io non c'entro niente!
ETTORE Ti brucia, eh?
CESARE Se mi brucia! Ma tu non puoi capire...(Ripensando al racconto di Ettore)
Anzi, lo capisci anche tu! (Pausa) Cosa non darei per poter essere quel
Vincenzo! (Sospiro) Basta. Non pensiamoci più...questa è l'occasione che
aspettavamo da due secoli. Dobbiamo fare un'opera di bene? Ebbene,faremo in modo
che questa cornificazione non avvenga!
ETTORE A parte il fatto che non so se è da considerarsi un'opera di bene, ma
poi, come lo potremo evitare?
CESARE Aspetta, fammi pensare... potremmo spaventarlo...ma no, non servirebbe a
niente...appena fuori di qui la cornificazione avverrebbe lo
stesso...bisogna...ci sono! Bisogna eliminarlo!
ETTORE E questa sarebbe l'opera di bene? Ma non dire cretinate!
CESARE E' mai possibile che tu capisca sempre lucciole per lanterne? Bisogna
eliminarlo dalla testa di Franca! Prendere possesso della sua mente e forzarlo a
dire cose che non si sognerebbe mai di dire... cose senza senso...
ETTORE Buona idea! Ci penso io!
CESARE Eh no, caro mio! L'idea mia, e spetta a me metterla in pratica... tu
siediti e osserva il maestro: ti potrà essere d'aiuto in un'altra occasione.
(Cesare si siede in poltrona con la testa tra le mani, concentrandosi; Ettore si
siede ai suoi piedi, aspettando)
SCENA VI °
VINCENZO Dimmi che mi ami!
FRANCA Ti amo!
VINCENZO E’ così bello sentire la tua bocca che dice quelle parole…dimmelo
ancora, ti prego! Dieci, cento, mille volte! Dimmelo per tutta la vita!
FRANCA Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo… (Vincenzo si porta una mano sulla
fronte) Amore, che ti succede?
VINCENZO (Facendo gli occhi un po’ strani) No, no, non è niente...l’emozione del
momento…ho avuto come un vuoto in testa, una vertigine...ma è stato solo un
attimo, ora è passato...sto benissimo. Sto sempre benissimo quando sono solo
insieme a te.
FRANCA Tu non puoi immaginare...non puoi sapere...una vita vissuta con quel
cretino di Antonio! Sempre appiccicato alle sottane, sempre dietro, giorno e
notte, senza mai un attimo di tregua, un po’ di libertà...figurati che se non
chiudessi la porta a chiave mi seguirebbe anche in bagno…ma ora finalmente ti ho
trovato...
VINCENZO Ed ora che ci siamo trovati staremo sempre insieme, per tutta la
vita... non ci lascieremo mai...nemmeno per un secondo...
FRANCA Oddio, così corri il rischio di diventare appiccicoso come Antonio!
VINCENZO Ma io voglio esserlo! Voglio amarti ora per ora, minuto per minuto,
attimo per attimo! Cogliere i momenti più nascosti della tua vita e riempire un
forziere con essi…e poi mostrarli a tutti, e dire :”Ecco, vedete? Questa è la
mia Franca! Questa è colei che mi ha strappato il cuore dal petto, che ha
riempito i miei squallidi giorni con la sua meravigliosa presenza.”
FRANCA Veramente...questa relazione...sempre ammesso che si possa chiamare
così...me la immaginavo diversa...
VINCENZO Diversa? E come? No, no, io voglio fuggire con te, andare...che so? In
un'isola sconosciuta, dove conteremo insieme i giorni che ci separano dalla
morte! E l'attenderemo sereni, abbracciati sotto una palma, con i nostri sette
figli
che ci ringrazieranno per aver data a loro la vita...
FRANCA QUANTI?!? SETTE FIGLI? MA SEI IMPAZZITO?
VINCENZO Impazzito? Non sono mai stato così lucido come in questo momento...Però
quando hai ragione hai ragione. Ho sbagliato, lo ammetto. Sette figli sono
davvero pochi…e va bene, facciamo undici e non se ne parla più. E mentre io sarò
a caccia o a pesca sulla nostra piccola isola d'amore, tu li vedrai crescere
sani e robusti, li allatterai, giocherai a bocce con loro con le noci di
cocco…fino al mio ritorno. Al mio ritorno dovrai cucinare ciò che ti porterò,
mentre io, stanco della dura lotta sostenuta con qualche belva feroce, siederò
in poltrona ad ammirarti e a ringraziare Iddio di averti conosciuta…e dopo
cena…dopo cena la bestia che è in me prenderà di nuovo il sopravvento, e ti farò
mia tutta la notte, e forse anche la mattina seguente.
ETTORE Bravo Cesare, continua così!
FRANCA (Molto più fredda di prima) Senti Vincenzo, non credi di correre un po’
troppo? Dopo tutto tra noi due c'è stato solamente qualche bacio...chi ti
dice...sì, chi ti dice che io voglia questa relazione?
VINCENZO Chi me lo dice? Ma se prima mi hai detto che mi ami!
FRANCA Bhè, prima era prima, e ora...è ora.
VINCENZO COSA? Ma non puoi cambiare idea così, nel giro di tre minuti!
FRANCA E chi lo dice che non posso? La vita è mia, e ne faccio quello che mi
pare!
VINCENZO Adesso capisco tutto! Tu non sei altro che...che...una donnaccia, ecco!
FRANCA VINCENZO!!!!
ETTORE Vai, Cesare, vai ora!
VINCENZO Una donnaccia, sì, una donnaccia! Una che vuole solo un amante, di
nascosto dal marito, che vorrebbe vivere in una situazione di comodo, rendendosi
più piccante la vita nel costante pericolo di essere scoperti! Povero Antonio!
Con tutte le donne che ci sono al mondo è andato a scegliere proprio una come
te... e pensare che per poco non ci cadevo anch'io!
FRANCA (Sull'orlo di una crisi) ADESSO BASTA!!!! NON HO PIU' INTENZIONE DI FARMI
INSULTARE DA TE!!! Sai che ti dico? Addio, latin-lover da strapazzo! E ricordati
che non è questo il modo di trattare con una signora!
VINCENZO Dov'è questa signora? Non la vedo!
FRANCA Ah, non la vedi, eh? (Mostrandogli il palmo aperto) E questa la vedi?
Thò!(Gli dà uno schiaffo;
VINCENZO ZOCCOLA! Vincenzo le rende lo schiaffo; Franca ha una crisi di nervi,
batte i piedi stizzita ed esce piangendo, lasciando la porta aperta; Vincenzo
ride a lungo, poi si ferma, torna serio e si porta una mano sulla fronte; Cesare
si sveglia dalla catalessi ed alza la testa)
VINCENZO Dove... dove sono? Cos' successo? E dov'è Franca? Franca, dove sei? Se
n'è andata! Ma perchè? Cosa le ho fatto? E perchè non ricordo più nulla? Non
capisco cosa sia successo… Franca? FRANCA?!?!
(Si getta sulle scale a corsa)
SCENA VII °
(Cesare ed Ettore ridono a crepapelle)
ETTORE Undici...ah, ah! Undici figli... hai visto come correva?
CESARE Che idea che ho avuto...ah,ah! Stai sicuro che lei non lo vorrà più
vedere! "Zoccola"! Ah, ah! Muoio dal ridere!
ETTORE Questo sarà un po’ difficile...ah,ah! Più morto di così!
CESARE Certo che anche la mia morte stata un pò comica...quasi una burla del
destino...
ETTORE Eh sì! Proprio comica! Eri da quella signora... come si chiamava?
CESARE Anna, si chiamava Anna...
ETTORE Quando improvvisamente sentisti schiavacciare alla porta...credendo che
fosse il marito sfoderasti il tuo miglior francese e dicesti "Adieau!", facendo
un balzo felino dalla finestra aperta, ma dimenticando che eri in cima ad una
torre! Trentadue metri di salto! Ah, ah! Che cretino!
CESARE Ero convinto che sotto ci fosse il fossato con l’acqua.E' stato uno
sbaglio di orientamento...
ETTORE No! Ah,ah! E' stato uno sbaglio di persona!
CESARE Che vuoi dire?
ETTORE Che se invece di buttarti dalla finestra avessi aspettato solo un
momento, avresti visto il tuo fedele servo che veniva a finire ciò che tu avevi
lasciato a metà!
CESARE Ma brutto... ERI TU????
ETTORE Eh sì, ero proprio io...stavolta ero in anticipo.
CESARE Mi fai... mi fai così rabbia che ti ammazzerei!
ETTORE Beh, se ti può consolare ad ammazzarmi ci pensò il marito di Anna che
rientrò dopo un paio d'ore...io provai a spiegargli che ero lì per errore, ma
quando mi chiese come mai ero nudo e io gli risposi che avevo caldo s’arrabbiò
come una scimmia...e subito dopo mi prese e mi buttò di sotto alla torre.
Certo...ah,ah! Certo che come spettro potrai essere anche accettabile, ma come
umano eri proprio un'idiota! (Un rumore) Ancora gente! Ma quando finirà
questo via-vai?
SCENA VIII °
VINCENZO (Entrando) Permesso? (Guarda verso Cesare e Ettore) Buonasera...
CESARE Ma... ma chi saluta?
ETTORE Bhò?
VINCENZO Voi, saluto voi...chi altri dovrei salutare?
CESARE Ma tu... tu ci vedi!
VINCENZO Certo che vi vedo! Non sono mica cieco!
ETTORE E ci senti!
VINCENZO E dai! Secondo voi dovrei essere sordo? E cieco? (Tra sè) Con tutti i
fantasmi che ci sono, proprio con questi due idioti mi dovevano mettere?
CESARE Ma com'è possibile? Eri qui pochi minuti fa...e non ci vedevi, nè ci
sentivi!
VINCENZO Sì, ma adesso c'è una sostanziale differenza..dovete sapere che per
rincorrere Franca sono scivolato su un'asse di quella vecchia scala, ho battuto
la testa...ed eccomi qua.
CESARE OH, NO!
VINCENZO Permettete che mi presenti? Vincenzo Bevilacqua, ragioniere.
Lavoro...anzi, lavoravo in un'azienda tessile.
CESARE Molto piacere. Io sono il conte Cesare Ugolotti, e questi è il mio fedele
servitore Ettore.
ETTORE Servitore? Servitore un corno! Da morti siamo tutti uguali, ripassati
“’A livella…”E bravo Cesare! Proprio una bella idea hai avuto! Altro che opera
di bene..." Bisogna eliminarlo", avevi detto...va là, che ci sei riuscito
benissimo!
CESARE Ma che vai a pensare! Lo sai bene che stata solo una disgrazia! Io ho
fatto la mia parte, non volevo certo che accadesse tutto questo! Non puoi darmi
la colpa...
VINCENZO Ma insomma, vorreste avere la cortesia di spiegare qualche cosa anche a
me? Ho come il sospetto che debba ringraziare voi due se ci ho rimesso la pelle!
ETTORE E' presto fatto: questo idiota ha avuto la fantastica idea di sostituirsi
a te nel colloquio che hai avuto poco fa con Franca...
VINCENZO Colloquio? Quale colloquio? Non ricordo niente…E come avrebe fatto a
sostituirmi?
ETTORE Te lo spiegherò un'altra volta...che stavo dicendo? Ah, sì; dopo essersi
sostituito a te ha trovato il modo di rompere sul nascere la tua relazione con
Franca.
VINCENZO Ah, sarebbe dunque questo vecchietto la causa del mio trapasso?
CESARE VECCHIETTO?!? HO SOLAMENTE DUECENTOSESSANT'ANNI!
E poi...devi credermi, non volevo arrivare a tanto...
VINCENZO Ma sì che ti credo...in fondo pensavo che...che morire fosse molto
peggio...Invece vediamo, udiamo, e da quel che ho capito abbiamo conservato
anche i sentimenti...non è vero?
CESARE Sì, è vero, ma non devi rallegrarti per questo...sapessi com'è brutto
poter percepire tutto ciò che ci circonda senza potervi partecipare, senza poter
toccare niente di quello che vorremmo...oh, come vorrei non avere questi
sentimenti!
ETTORE E invece eccoci qua, tutti e tre, a dividere questa già angusta
soffitta...forse sarà solamente un'idea, ma mi pare già che mi manchi l'aria...
CESARE Non possiamo ribellarci. Questo è il nostro destino futuro, chissà per
quanti anni ancora…l’importante è non si cresca ancora di numero. Non lo
sopporterei.
LUIGI (Mettendo dentro la testa) Permesso? C'è nessuno qua dentro?!?
CESARE Guarda guarda! E' tornato l'architetto...
ETTORE Perchè non ti sostituisci a lui e provi a fargli cambiare sesso?
VINCENZO Buona idea, Ettore!
CESARE Ah, no eh?!? Questo proprio no...non ci tengo a fare mie le emozioni di
questo...architetto!
LUIGI Oh Dio, ma dove sono capitato? Sono tutti volgari come voi qua dentro? E
poi parlano senza alcun rispetto, come se gli altri non esistessero! Come se non
ci sentissero! Oh Dio!
CESARE OH, NO, ANCHE LUI!
ETTORE EH NO, EH? NO! Passi per Vincenzo, in fondo è come noi, ma lui no… LUI
NON CE LO VOGLIO!
CESARE Calmati, Ettore, hai forse dimenticato che per noi il sesso non esiste
più?
LUIGI No?!? Peccato! E' tanto un bel fantasma, quell'Ettore!
VINCENZO Ma come hai fatto a venire tra noi?
LUIGI Oh, questo è molto semplice... è scoppiata una gomma alla mia Spider...se
vedeste com'è ridotta, povera ciccina!!!
ETTORE Andiamocene, Cesare, andiamocene!
VINCENZO AHHH!!!!! E mi lasciereste solo con quello lì?
CESARE Sai bene che non possiamo, Ettore...che ci piaccia o no dobbiamo rimanere
qui per chissà quanto altro tempo!
LUIGI Non vi darò fastidio, vedrete... starò zitto zitto in un angolino, e
farò...(Con intenzione) farò tutto quello che vorrete...
ETTORE PER L'AMOR DEL CIELO!!!!!
VINCENZO Ma come avete passato tutto questo tempo in questa soffitta? Cosa avete
fatto in tutti questi anni?
CESARE Ti dirò...conversare con Ettore non che sia molto edificante...più che
altro abbiamo giocato a carte.
ETTORE Buona idea! Adesso siamo in quattro, no? (Accomoda un tavolo sul centro
della scena; si siede) La sfida del secolo! Giovani contro vecchi! Siediti,
Vincenzo! Ed anche tu, Luigi! Sapete giocare a tressette vero?
CESARE Ma per favore, Ettore! Figurati se ora mi metto a giocare a carte!
ETTORE Perché? Hai qualcosa di meglio da fare?
CESARE Veramente no…
VINCENZO Non per vantarmi, ma io ho vinto diversi tornei…al mio paese mi
consideravano un campione...
LUIGI Io... invece non ho mai giocato a carte…sapete, col lavoro che ho...non
mai avuto occasione di imparare...
CESARE Non fa niente, non fa niente...tempo ne avrai quanto ne vorrai...nel
frattempo vuol dire che giocheremo a tressette...col morto! ( Tutti ridono;
sipario)
F I NE