SISTEMA CHIUSO

Atto unico in tre scene

 

di

Corrado Petrucco
 
 
 
 
  ...Alcuni sistemi organici sono aperti, cioe' scambiano materiali energie o informazione col loro ambiente. Un sistema è chiuso se non c'e' alcuna immissione o emissione di energia in nessuna delle sue forme, quali informazione, calore, sostanze fisiche e quindi nessun cambiamento dei suoi componenti ( un esempio è la reazione chimica che avviene in un contenitore ermeticamente chiuso).."

(H.F.Hall, Definizione di Sistema,

Annuario generale dei Sistemi, 1951, p.51)
 
 
 
 
 
Protagonisti



 

ROBERTO

Il giovane psicanalista

UOMO IN NERO 

L'uomo in nero

LARA

La ragazza. 

JOJO

L'attrice 


 
 
 
 

Commento Sonoro

I seguenti brani fanno da commento sonoro ai momenti cruciali nella scena:

1) Phil Collins "In the air tonight" (1981);

2) Phil Collins "The roof is Leaking (1981)

3) Pink Floyd "Dogs of war" (1989);

4) Genesis "Playing my song" (1978);

 

Scena prima



La stanza è spoglia ed è immersa in una leggera penombra; vi sono solo quattro sedie, due appoggiate ad una parete e due a quella opposta. Un orologio a muro torreggia sulla parete di fondo. Due porte chiuse si fronteggiano ai due lati. Un minuscolo paravento nasconde l'angolo di sinistra. Un uomo di aspetto massiccio e vestito di scuro è seduto sulla sedia più vicina alla porta di sinistra. Il viso è atteggiato in una smorfia dura e guarda fisso difronte a se'. Si sentono dei rumori lontani ed uno scalpiccio incerto, di tacchi femminili, che si ferma dinanzi alla porta di destra. La porta si apre e fa capolino una giovane donna, dà un rapido sguardo dentro e poi entra lentamente, incerta. Porta una borsetta a spalla ed una valigia, indossa una vistosa camicetta assieme ad una ostentata minigonna.

*Commento sonoro 1)

LARA

Con voce timida ed incerta)

C`è... c'e' nessuno? C'è nessuno qui?

(Vede finalmente l'uomo seduto di fronte)

Salve, è.. questo il posto? Mi hanno detto l'ultima porta dopo il corridoio, laboratorio...

(legge un biglietto)

ma fuori non c'e' nessuna targhetta..e così..

(nessuna risposta da parte dell'uomo)

Cioe', voglio dire è questo il posto dell'esperimento..vero?

(L'uomo si accende lentamente una sigaretta; Lara è perplessa: l'uomo non sembra essersi accorto di lei)

Ah!, Ecco, forse devo chiedere di fuori, devo aver sbagliato..

(Fa per andarsene)

UOMO IN NERO

(Con voce roca, impastata dal fumo)

E' qui.

(Si alza dalla sedia e si mette lentamente a camminare verso di lei)

LARA

Eh!? Ah! Ecco sì mi pareva...

(comincia a parlare in modo affrettato, anche troppo,

visibilmente sollevata per aver ricevuto una risposta)

Io di solito sa, sono così precisa, ho una buona memoria: anche quando sono in macchina e chiedo a qualcuno dov'è il tal posto e quello magari mi dice " ..passi il secondo semaforo poi giri a destra e prenda la seconda a sinistra..", eccetera eccetera...ecco io mi ricordo sempre tutto! Come quella volte che il mio ragazzo...

(la ragazza fa morire le ultime parole della frase in un borbottio indistinto mentre l'uomo avvicinatosi alla ragazza gli sta lentamente girando attorno, e le guarda, volgendo gli occhi in modo inequivocabile, verso le gambe ed il sedere. Lara si sente a disagio e resta in piedi mentre l'uomo lentamente ritorna verso la sedia, la gira, e vi si accomoda a cavalcioni)

Io..io mi chiamo Lara, Lara Cavilo....e sono qui per l'esperimento....anche lei no?

UOMO IN NERO

Già...

LARA

Ah! Bene! Allora se dobbiamo restare assieme per un pò tanto vale che ci presentiamo subito....io non ho capito bene il suo nome...

UOMO IN NERO

(In modo sarcastico e secco)

Non gliel'ho detto.

LARA

Eh! Fa caldo qui vero?....

(si dirige con passi veloci verso la sedia più lontana e si siede, perplessa per la scortesia dovuta alla mancanza di risposta dell'uomo)

Tra poco dovrebbero arrivare anche gli altri e poi l'esperimento inizierà vero?

(mentre parla cerca con gli occhi un posto dove appoggiare la valigia, ma non lo trova e la appoggia alla sedia)

Mi hanno detto così poco fa. Io mi sento un poco emozionata. E' la prima volta che faccio queste cose sa?

(nessuna risposta, finalmente rumori che provengono da fuori scena la interrompono, entra un uomo giovane, slanciato, veste in modo informale, ed indossa un paio di occhiali)

ROBERTO

Buongiorno! E' qui l'esperimento?

(Entra con fare sicuro, portando una valigia)

LARA

Si!

(con sollecitudine quasi eccessiva, visibilmente sollevata nel vedere finalmente un'altra persona)

E' qui.

ROBERTO

(Si volta verso Lara e le porge la mano)

Sono Roberto Mantovani, piacere.

LARA

Oh! Io mi chiamo Lara. Lara Cavilo. Come sono emozionata!

(Roberto va verso l'uomo seduto in fondo che ha seguito la scena in modo distaccato)

ROBERTO

Salve, Roberto Marini.

(Porge la mano, ma l'uomo non porge la sua, non ricambia il gesto)

UOMO IN NERO

Salve.

(Si limita a ad un rapido gesto con la mano con la quale sta finendo di fumare la sigaretta accesa poco prima. Roberto resta con la mano tesa e poi la lascia cadere mentre guarda verso Lara come per chiedere spiegazioni)

ROBERTO

Bene!

(Cerca anch'egli un posto dove appoggiare la valigia, non lo trova e finisce per appoggiarla ad una sedia, la più vicina a Lara)

Tra un poco si inizia!

LARA

Saremo solo noi tre?

ROBERTO

Non credo, quando ho firmato il contratto una settimana fa il professore mi parlava di quattro persone. Il quarto dovrebbe arrivare ...

LARA

Oh! Già il contratto! Lo sa che dieci minuti dopo aver firmato me ne ero già pentita? Anche il mio fidanzato era contrario. Sarebbe venuto lui al mio posto, ma avevano bisogno di una donna...già proprio così hanno detto: "ci dispiace ma abbiamo bisogno di un soggetto giovane di sesso femminile"...Ma poi abbiamo pensato ai soldi.....ci dobbiamo sposare e l'affitto costa caro..così...e poi il compenso è un bel mucchietto di denaro! No?!

(Si rivolge a Roberto)

Lei cosa farà della somma che ci hanno promesso?

ROBERTO

I soldi? Ah! Non ci ho pensato. Non lo so.

LARA

Come? Non ha firmato per i soldi?

ROBERTO

No, cioè, non che non mi facciano comodo, ma mi interessa proprio l'esperimento. Ho visto l'annuncio sul giornale, la cosa mi ha incuriosito e all'università, quando mi hanno chiamato e ho saputo di che si trattava, ho accetato. Spero di non dovermene pentire.

(Sorridendo)

LARA

Oh! In fondo non sono che tre giorni!

ROBERTO

Tre giorni possono essere molto lunghi. Dipende dalle persone con cui si passa questo tempo.

UOMO IN NERO

E' quello che dico anch'io.

(Si sentono rumori all'esterno, la porta si apre un poco e tra lampi di flash e urla di giornalisti entra una signora di aspetto ancora giovanile. E' vestita in modo molto elegante; entra di spalle e si fa precedere da una serie di valigie e borsoni spropositati e dall'aspetto molto costoso)

JOJO

Oh! Cari! Arrivederci! Ciao! A presto!

(Si mette in posa per una foto ed infine chiude la porta con un pò di fatica perché le valigie la ostacolano; finalmente si volge su se stessa. E' un movimento armonioso ma visibilmente studiato)

Salve! Qualcuno mi può dare una mano?

ROBERTO

(Si alza ad aiutare JoJo)

Certo, l'aiuto io.

UOMO IN NERO

(Divertito)

Ma che si è portata dietro? L'intero guardaroba?

(JoJo indispettita fa finta di non sentire)

ROBERTO

(Appoggia le valige alla parete)

In effetti ... di bagaglio ne ha parecchio.

JOJO

Lo stretto necessario caro! Tre giorni sono pochi ma non rinuncio alle mie piccole comodità. Bene, visto che abbiamo ormai ..come si dice..rotto il ghiaccio, mi presento: io sono JoJo Saval.

LARA

(Alzandosi)

Oh! Ma allora è proprio lei! Io l'avevo riconosciuta subito sa? Ma mi pareva impossibile che lei fosse qui! Io sono Lara, piacere!

JOJO

Felice di conoscerti tesoro.

ROBERTO

(Le porge la mano)

JoJo Saval, l'attrice?! Piacere di conoscerla signora Saval.

JOJO

Oh chiamami pure JoJo! Sì caro, sono proprio io.

(Compiaciuta del fatto di essere riconosciuta, si volge verso l'Uomo in nero in attesa della sua reazione, che però non arriva. Infatti l'Uomo in nero rimane seduto a fumare e la guarda divertito)

Piacere, sono JoJo...

UOMO IN NERO

(Risponde con un cenno)

JOJO

Non si può certo dire che lei sia una persona molto loquace..

(La frase sfuma in un tono indispettito)

Bene eccoci qui! Allora quando si comincia?

ROBERTO

Non lo so, penso che ce lo faranno sapere in qualche modo, daranno un segnale...qualcosa..

(in quel momento si sente ronzare un cicalino , subito dopo rimbomba una voce fuori campo..)

Voce fuori campo

"Qui è il centro di controllo del progetto "sistema". Il direttore ed il suo gruppo vi danno il benvenuto. Tra pochi secondi inizierà l'esperimento. Anche se vi siete presentati spontaneamente e siete stati scelti tra decine di candidati vogliamo ricordare che ciascuno di voi è ancora in tempo a ritirarsi. Se qualcuno vuole rinunciare e rompere il contratto firmato, può farlo semplicemente alzandosi e uscendo dalla porta di fronte a quella da dove è entrato...ma lo faccia ..ORA!

(qualche secondo di pausa, mentre i quattro si guardano l'un l'altro imbarazzati, eccetto l'Uomo in nero che fissa invece un punto nel vuoto dinanzi a se').

Bene, come sapete già,l'esperimento consiste in questo: Dovrete convivere per tre giorni e tre notti, durante i quali sarete isolati dal mondo, niente radio ne' televisione e niente giornali. Non avrete nessuna forma di contatto con l'esterno. Per quanto riguarda i pasti, avete provviste

sufficienti dietro il separe'. Vi ringraziamo fin d'ora della vostra collaborazione: i risultati di questo esperimento saranno molto utili allo studio del comportamento interpersonale.

Ricordiamo ancora che, come da contratto ognuno di voi può abbandonare la stanza in qualsiasi momento prima del termine previsto di tre giorni ma così facendo perderà il proprio compenso . Ma attenzione! Se anche uno solo di voi uscirà da quella porta anche tutti gli altri perderanno il compenso che gli spetta. Da questo momento ogni comunicazione viene sospesa."

(Mentre ancora risuonano le ultime parole della voce, ognuno cerca di sfuggire allo sguardo degli altri; c'e ancora un attimo di silenzio)

JOJO

Beh! Un pò di isolamento dal mondo non potrà farmi che bene! Vedo sempre troppa gente, troppe persone.... Allora, vediamo un pò la mia stanza! Dov'e' la mia camera da letto? E la toilette? Spero che nel mio bagno ci sia una vasca e non la doccia. La doccia non la sopporto. Ho proprio bisogno di buon bagno rilassante....

(Si aggira per la stanza)

Ma che cosa è questa storia? ..Ma qui non ci sono altre porte! ....

ROBERTO

Come? Non lo sapeva? Non glielo hanno detto?

JOJO

Detto che cosa?!

(Si volta bruscamente)

ROBERTO

Che deve passare tre giorni in questa stanza.

JOJO

Ma sì certo! Io.. Aspetti un attimo..vuole dire che non ci sono altre stanze? Che questa è l'UNICA stanza?

ROBERTO

Sì, e lì dietro ci sono delle brandine..

JOJO

Brandine?! E le toilette?

ROBERTO

Credo sia dietro quel paravento..

JOJO

Cosa?! Senza bagno personale e senza camera! E devo stare assieme a voi per tre giorni in questa stanza?! In queste condizioni! Ah! Maledetto Frankie! Ah! Ma adesso mi sente...e come se mi sente...

(Comincia freneticamente ad accatastare le valigie vicino alla porta di uscita)

LARA

Ma cosa succede? Signora JoJo!

JOJO

Che cosa succede? CHE COSA SUCCEDE!? Quel bastardo di Frankie! Il mio manager. Mi dice "senti, ti troverai bene, in fondo non sono che tre giorni...la stampa, la televisione,...magari ti farà bene un pò di isolamento...lontana dal mondo". Glielo dò io l'isolamento!

ROBERTO

(Si alza)

Ma signora..!

LARA

JOJO! Aspetti!

JOJO

(Raccoglie due o tre valigie e si slancia verso la porta di uscita. Non fa a tempo a toccare la maniglia che l'uomo in nero le sbarra la strada con fare minaccioso. JoJo ha un attimo di smarrimento)

Ma che fa!? Mi lasci passare!

(Tenta di raggiungere la maniglia e di aprire, ma non ci riesce, ostacolata dalle valigie e dal corpo dell'uomo)

UOMO IN NERO

(Con tono calmo, ma molto deciso)

Lei ha troppa fretta...signora.

JOJO

(Con tono insolente)

Ho tutta la fretta che voglio...

(stizzita)

Si tolga di mezzo! Si sposti ho detto!

(L'uomo non accenna a muoversi, allora JoJo si volge di

scatto verso Roberto e Lara)

Beh!? Fate qualcosa! Toglietemi di qui questo scimmione in nero...allora?!

(Lara e Roberto si guardano imbarazzati)

Insomma, ho bene il diritto ad andarmene di qui, SI o NO!? Avete sentito tutti cosa hanno detto prima...

ROBERTO

Il fatto è che...andarsene così, subito...e' qui da neanche dieci minuti! Resti con noi. Almeno provi. In fondo potrebbe stare bene qui e magari sarà anche divertente..

LARA

Oh! Sì ci divertiremo, sicuro! Non ci lasci così.

(Le si avvicina e le appoggia una mano sulla spalla)

Resti la prego...

JOJO

(Con rabbia si scrolla la mano di dosso)

Non se ne parla neanche!

(Grida rivolta verso l'alto)

Ehi! Me ne voglio ANDARE! Avete capito? VOGLIO AN-DAR-ME-NE! Voglio parlare con il direttore!

(Anche gli altri con fare incerto guardano verso l'alto da dove però non giunge nessuna risposta)

Ehi! Mi sentite?! Ma che succede, dove sono tutti? Io voglio andare via, mi stanno impedendo di andarmene! Questo è sequestro di persona. Ve la vedrete con il mio avvocato,

questo è poco ma sicuro....

(Getta a terra con rabbia le valige che aveva con se' e si

rivolge a l'uomo in nero con tono falsamente cordiale)

Senta per favore...se mi fa uscire io le prometto una mancia consistente...una bella mancia certo..! Eh!?

(Nessuna risposta da parte dell'Uomo in nero)

D'accordo, senta, le dò il doppio di quello che le hanno promesso per questo schifo di esperimento..! Eh!? Cosa ne dice?

UOMO IN NERO

(Si accende una sigaretta, ma resta sempre appoggiato alla porta e poi con voce calma)

Il doppio....signora?

JOJO

(Visibilmente sollevata)

Ah! Lo sapevo che ci saremmo messi d'accordo...

(Fa per riprendere le valigie in mano)

LARA

(Si avvicina a JoJo)

JoJo! Aspetti....se lei se ne va,...ecco...noi perdiamo i nostri soldi! Ha sentito cosa hanno detto, se anche uno solo di noi se ne va prima dello scadere dei tre giorni...non abbiamo diritto a nulla...ed io ho bisogno di quei soldi...sa io mi devo sposare e....

JOJO

(Innervosita le si rivolge contro in tono sprezzante)

Non me ne frega niente dei vostri soldi! E poi io sto parlando con lui...

(guarda l'uomo in nero )

Vero caro? Ora io e lei ce ne andremo di qui. E lei avrà i suoi soldi...

(Poi con un tono di chi è abituata a comandare)

Andiamo e ... prenda quelle valigie, svelto!

ROBERTO

(Le si avvicina)

Ma JoJo, ragioni un attimo....può almeno tentare..

JOJO

Che c'e', vuole anche lei la sua parte? Forza andiamo!

(L'uomo in nero intanto inizia a prendere le valigie ma mentre cerca di caricarsele tutte addosso ne fa cadere una, la più piccola)

Ehi! Fai attenzione brutto caprone! Quella valigia mi è costata un sacco di soldi...è di coccodrillo..!

(L'uomo lentamente si alza e la guarda negli occhi. Poi fa cadere deliberatamente tutte le altre valigie a terra)

UOMO IN NERO

(Le si avvicinia lentamente. Il tono è minaccioso e la voce bassa e profonda)

Che cosa ha detto?!

JOJO

(Resta in silenzio un attimo)

Eh!? Che c'e'? Non se la sarà mica presa, vero? Oh! avanti, su! Quella valigia...ma cosa fa?

(L'uomo in nero si pone di nuovo dinanzi alla porta e avvicina a se' la sedia. Poi ci si siede a cavalcioni)

Avanti su! Allora?! Prima ha accettato! Ha detto che se ne andava con me....le ho promesso i soldi. Ricorda?! Che è impazzito di colpo?

UOMO IN NERO

Ho deciso di rimanere. In fondo non capita tutti i giorni di vivere nell'intimità assieme ad una

(calca le parole ma con un tono ironico)

...famosa attrice. Una donna fine ed elegante...educata...

JOJO

(Si getta contro di lui)

Bastardo! Figlio di ...

(Lo schiaffeggia con violenza)

UOMO IN NERO

(Per un attimo JoJo si rende conto delle conseguenze che il suo gesto potrebbe provocare in quest'uomo dall'aspetto così minaccioso e indietreggia spaventata, ma l'uomo,inaspettatamente, non reagisce e dopo essersi portato le dita al viso colpito dallo schiaffo inizia a ridere convulsamente)

(Si abbassano le luci)

*commento sonoro 2)

Fine scena prima
 
 
 
 
SCENA SECONDA

(In un angolo accovacciata a terra circondata dalle sue valigie quasi fossero un muro a sua protezione JoJo sembra dormire. L'uomo in nero è sempre accanto alla porta, a cavalcioni della sedia, fuma in silenzio. Lara sta scrivendo. Roberto passeggia per la stanza)

ROBERTO

(Si avvicina alle spalle di Lara e la osserva in silenzio)

Che cosa stai scrivendo Lara?

LARA

(Sorpresa ed un poco innervosita cerca di nascondere con le mani le righe scritte poco prima)

Oh! Mi hai spaventato. Sto scrivendo sul mio diario. L'ho portato con me perché ho pensato che mi avrebbe fatto passare il tempo. E così...

ROBERTO

Un Diario!

LARA

Si. Ci scrivo spesso. Mi fa molta compagnia. E' come se riuscissi a parlare con me stessa. Scrivendo riesco a dare forma ai miei pensieri che spesso sono così confusi. E se ho qualche problema a vederlo scritto qui mi sembra che sia più controllabile e più facile a risolverlo...

ROBERTO

Un diario... Quando avevo quattordici anni mia madre me ne regalò uno... lo ricordo ancora..aveva una copertina rossa, di stoffa. "Ci puoi scrivere sopra tutto quello che vuoi", mi disse, "ti aiuterà, vedrai". Iniziai a scrivere il giorno stesso.

E nei giorni appresso. Ma scrivere sul diario mi imbarazzava...avevo sempre il timore che qualcuno un giorno leggesse quelle righe in cui avevo espresso tutto essere e che con tanta fatica avevo scritto. Per questo tenevo il diario nascosto nei posti più impensati e inaccessibili.Ma inutilmente. Poco alla volta questo timore diventò una vera ossessione. Arrivai al punto da usare un bella calligrafia, le migliori espressioni verbali, le più efficaci costruzioni sintattiche...fino a che mi resi conto che non scrivevo più per me stesso ma per un altro.

Ero certo che avrebbe letto il mio diario, magari tra dieci o cinquant'anni. Non sapevo quando. Ma ne ero sicuro. Così. Un pò alla volta i miei pensieri registrati su quelle pagine divennero impersonali, evitavo i particolari, non facevo più nomi, restavo sul vago...

*Commento sonoro 2)

Poi una notte feci un sogno.

Vedevo una persona con il volto nell'ombra. Aveva in mano il mio diario, era tutto gualcito, le pagine macchiate ed ingiallite...le sfogliava senza nessuna cura.

Cercavo di capire chi fosse, era una persona indefinita, sconosciuta, ma al tempo stesso familiare e di cui non riuscivo a mettere a fuoco il volto. Poi, lo vidi e lo riconobbi. Mi svegliai sudato. All'improvviso smisi di scrivere e bruciai il diario. La notte successiva non lo sognai più.

Strano vero?

LARA

Già. Ma...quella persona che stava leggendo il tuo diario? Chi era?

ROBERTO

Chi? Ero io.

LARA

Io non ho mai fatto leggere a nessuno il mio diario. E' una cosa troppo personale. Credo che morirei se sapessi che qualcuno leggesse quello che ho scritto sul diario... è un'intimità a cui non saprei rinunciare... ci sono cose nella mai vita che io, ed io soltanto posso sapere, leggere e vedere. Io e nessun altro.

(ripone con cura il diario nella borsa)

ROBERTO

E' curioso però. Allora come hai fatto ad accettare di venire qui? Qui non c'e' intimità. Sei assieme ad altre tre persone, tre perfetti sconosciuti.

LARA

Avevo bisogno di soldi.....

ROBERTO

Ma per tre giorni tu vedrai loro e loro vedranno te, giorno e notte, e vedranno cosa fai, come passi il tempo, per tre giorni non avrai segreti. Senza contare quelli là fuori con le telecamere.

LARA

Che cosa? Quali telecamere?

ROBERTO

Beh! Siamo qui per un esperimento no? Staranno sicuramente registrando tutto quello che avviene qui dentro.....

JOJO

(Si scuote dal torpore)

Cosa? Oh mio Dio! Vuoi dire che qualcuno ci sta guardando, anche in questo momento?

(Si alza in piedi)

Ehi! Mi sentite? Qualcuno mi sente? Perdio! Perche' non rispondete? Voglio uscire. E voglio che mi consegniate la registrazione.

(Quasi piangendo dalla rabbia)

Non voglio che la gente mi veda così...Oh! Ho perso il tutto il trucco...ho i capelli che sono un disastro...Vi citerò per danni!

(Urla)

Maledetti!

UOMO IN NERO

Stanno guardando? E allora? Che guardino. A me non importa. E poi, è come se non esistessero! Ti hanno forse risposto prima? Non avete ancora capito che nessuno là fuori può rispondere o interferire in quello che stiamo facendo qui? Vero

(calcando le parole)

professore?

ROBERTO

E' vero sembra proprio così..

LARA

Ci stanno spiando! Non possono farci questo. Non lo avevano detto! No! Basta! Siamo come animali in gabbia. Io non voglio che mi vedano, non voglio che mi guardino,..io..non...voglio.

(Quasi sottovoce)

Ci sono cose che solo io posso vedere!...Solo io..

(si volta di scatto)

e...nessun altro!

UOMO IN NERO

(Si alza e si avvicina a JoJo si pone alle sue spalle e con pesante ironia:)

E tu perché ti lamenti tanto? Eh? Tu fai l'attrice no? Sei un personaggio pubblico. Ogni momento, ogni secondo della tua vita, dovunque tu vada c'e' sempre qualcuno che ti riconosce. Anche quando vuoi andare in vacanza, lontano da tutti ci sono i fotografi che ti seguono, ti scattano le foto da lontano con i teleobiettivi; anche quando credi di essere da sola c'e' qualcuno che ti osserva, che ti spia, anche nei momenti più intimi! E il giorno dopo.... ecco la foto sui giornali. Pronta per la morbosa curiosità dei suoi affamati lettori.

JOJO

No! Non è vero! Non è così..Io ho una mia vita privata.

UOMO IN NERO

Tu non hai vita privata. Non l'hai più avuta nel preciso istante in cui qualcuno ha deciso di farti diventare una "star".

JOJO

Non è vero! Io...sono diventata una star perché lo ha voluto la gente! E' stata la gente a farmi diventare una star...la gente mi vuole bene, mi.."ama". Io piaccio alla gente..e' vero?

(Si avvicina a Lara e Roberto)

A te piaccio Lara? Eh?! Roberto, io ti piaccio vero? E poi

sono ancora una bella donna dopotutto...

(Si accarezza i seni e la vita)

UOMO IN NERO

(Rivolgendosi a JoJo)

Stai zitta vecchia gallina! Sappiamo tutti perché sei qui...sei venuta qui alla ricerca di un pò di pubblicità a buon mercato. I registi non ti vogliono più: quanto tempo è che non giri un film eh? Cinque, dieci anni? Eh? Se chiedi a qualche ragazzo "Ehi conosci JoJo?", ti risponderà "JoJo chi?" Ormai meccanici non hanno più la tua foto sul calendario, oppure..

(si alza e prende per i capelli Lara e la trascina con se')

ROBERTO

Lasciala! Che fai?

(L'Uomo in nero non gli bada e continua mentre Lara accenna a qualche timido tentativo per liberarsi)

UOMO IN NERO

...oppure ci hanno appiccicato sopra le tette di qualche altra bellezza..

(accarezza in modo lascivo i seni di Lara visibilmente terrorizzata. Poi lentamente, scandendo le parole)

E...lo..sai..perché?

(Si avvicina con il viso a JoJo fino a quasi toccarla)

Perche' stai diventando ... vecchia!

(Volta di scatto la testa di Lara e tenta di baciarla con violenza mentre la palpeggia in modo volgare)

JOJO

NO!

(urla)

Cattivo! Cattivo! Lo fai apposta! Sei cattivo!

(Si allontana stravolta con le mani sulle orecchie per non ascoltare, nel frattempo Lara si libera e si rifugia tra le braccia di Roberto)

ROBERTO

BASTA perdio! Basta! Non ho mai visto nessuno così spietato!

UOMO IN NERO

(Lentamente cambia il tono di voce)

Spietato? ...Io?! Ha! Ha!

(Ride prima lentamente, poi sempre più fragorosamente, quasi squassato dai singhiozzi; poi cessa bruscamente, il viso serio, duro)

E' vero, sì...sono spietato, sono cattivo. E mi piace. Sono spietato sì, ma con me lo sono stati molto di più. Sono nato in un quartiere spietato, ho vissuto tra gente "cattiva" e spietata, e sono finito in galera tante di quelle volte che non me lo ricordo più.

Ora che ci penso! Sono stato tante volte in cella ma non mi era mai capitato di andarci di mia spontanea volontà. Questa..

(e indica la stanza)

e' una prigione di ..volontari!

(ride)

ROBERTO

Per cosa sei stato condannato? Perche' sei andato in prigione?

UOMO IN NERO

Quando? La prima volta o la terza? Eh!? O l'ultima?? L'ultima volta, cari signori, si è trattato di omicidio. Eh sì!

LARA

Oh mio dio. Siamo chiusi qui dentro con un assassino!

(Si allontana e si porta alle spalle di Roberto.)

Voglio uscire di qui!

JOJO

(Si scuote dal torpore in cui era piombata dopo lo scambio di battute con l'uomo)

Un assassino!

UOMO IN NERO

Uscire di qui? Ma perché? Come si dice, ormai è acqua passata. Ho pagato il mio debito con la giustizia.

(Ironico)

Non dovete aver paura di me...

(Si avvicina a JoJo)

Hai paura signora? Eh? Buh! Sono l'orco cattivo!

(JoJo si ritrae)

JOJO

Ti prego lasciami andare..via.

UOMO IN NERO

Hahaha! Ehehe.. Ehi! E' divertente.

ROBERTO

Se vuole andarsene devi lasciarla andare, non puoi fermarla.

UOMO IN NERO

E perché no? Chi me lo impedisce? Tu? O i professori che ci stanno silenziosamente osservando?

(Alza gli occhi assieme agli altri)
 
 




Scena terza


(Lara ha la testa appoggiata alle ginocchia e nella mano destra tiene il diario)

LARA

(Con voce impastata dal sonno)

Mi sembra di essere qui da una vita.

(Si rivolge a Roberto)

Credi che ce la faremo, ci arriveremo tutti e quattro alla fine dell'esperimento?

ROBERTO

Non lo so. Ma lui..

(Rivolto all'uomo in nero)

ne sembra convinto.

LARA

Che ore sono?

ROBERTO

(Fa per guardare l'orologio da polso)

Ci hanno fatto togliere gli orologi, non ricordi?.

LARA

(Alza gli occhi al muro di fondo e vede l'orologio a muro)

Sono le quattro. Vedi, abbiamo un orologio.

(Indica con la mano)

UOMO IN NERO

Quell'orologio segnava le quattro anche quando sono entrato in questa stanza.

LARA

Vuoi dire che è fermo?

UOMO IN NERO

Proprio così.

ROBERTO

Ma non è possibile, che senso ha? Ci hanno tolto gli orologi e poi ci lasciano questo, ma che non funziona..

LARA

Forse anche questo fa parte dell'esperimento. Ricordo una volta, partecipavo ad un concorso.Eravamo tantissimi in uno stanzone enorme, tutti in fila squadrati ognuno seduto sul suo banchettino con i fogli e la penna. Pareva di essere tornati a scuola! Ad un certo punto

un signore entra e fa zittire tutti. "Bene" dice "Tra pochi secondi potrete aprire le buste, ricordate che avete solo venti minuti di tempo per terminare i test; con questa potete controllare il tempo". E tira fuori da una valigetta una sveglia enorme, di quelle di una volta, con la suoneria a campanello, ve le ricordate? In un primo momento mi sembrava una cosa simpatica, aveva un ticchettio allegro, vivace...Il silenzio era incredibile, si sentivano solo i fogli frusciare e qualche breve colpo di tosse, ed il ticchettio che ci faceva compagnia...Poi, con il passare dei minuti quel rumore meccanico ed incessante iniziò a riempire la sala, ad entrarci nella testa..a martellarci nel cervello! Io ne ero affascinata. Il tempo passava ed io avevo gli occhi aperti e fissavo le lancette lontane, ne ero stregata e terrorizzata al tempo stesso.

(Si sente un ticchettio che cresce gradatamente di intensità)

*Commento sonoro n.4

Sapevo che dovevo scuotermi, che dovevo scrivere, terminare la mia prova. Ma ero completamente paralizzata... "BASTA!" senti urlare dietro di me "Non riusciamo a concentrarci con questo rumore!" "Fate smettere quella sveglia!". "Mi spiace" disse l'esaminatore "Anche la sveglia fa parte del test. Dobbiamo essere certi che le persone che assumeremo riescano a concentrarsi anche in situazioni peggiori di questa." Fui assalita da una rabbia sorda, violenta...volevo fare qualcosa fare smettere quella tortura, ma il mio sguardo cadde nuovamente sulle lancette che inesorabili scorrevano verso il contatto che avrebbe fatto scattare la suoneria...ed il rumore, meccanico, freddo, tagliente riprese a farsi strada nel mio cervello, scavando, ancora e ancora....

(Si sente in crescendo un forte rumore di una suoneria, Lara si copre le orecchie con le mani e urla)

ROBERTO

Lara! Lara! Cosa succede? Cos'hai? Calmati.

(Le prende il viso fra le mani e l'accarezza)

UOMO IN NERO

E falla star zitta!

LARA

No! Basta! Voglio uscire! Fatemi uscire.

(Si libera da Roberto e si getta verso la porta. Il suo diario cade a terra. L'uomo in nero fa appena in tempo ad alzarsi e bloccarla cingendola alla vita; poi la volta e la schiaffeggia con violenza)

ROBERTO

Fermo!

(Si getta contro di lui nel tentativo di strappargliela di mano, ma l'uomo riesce con una spinta a gettarlo a terra. Roberto si rende conto che lo scontro è impari e giace a terra impotente)

UOMO IN NERO

Che c'e' adesso? Eh? Adesso è la signorina che se ne vuole andare? E tu magari te vai con lei? Ti piace la signorina, vero dottore? Oh! No! Lei non se vuole andare. Vero tesoro che non te ne vuoi andare?

(Prende il viso di Lara tra le mani e la scuote)

State a sentire maledetti bastardi! Quei soldi mi servono avete capito? Nessuno uscirà da quella porta prima che scadano i tre giorni, altrimenti dovrà vedersela con me!

UOMO IN NERO

(Vede a terra il diario)

E questo cos'e'? Guarda guarda.. sembra proprio un diario. Ma sì è proprio un diario. Vediamo un pò cosa scrive la signorina..

LARA

Dammelo! E' mio!

(Si getta contro di lui, fa per prenderlo, ma lui lo tiene in alto e come se giocasse con un cane, lo abbassa e lo alza di scatto togliendoglielo di fronte all'ultimo momento.)

UOMO IN NERO

Lo vuoi? Vieni a prenderlo..salta cagnetta, salta! Ohp!

LARA

Bastardo! Maledetto!

(Si accascia a terra)

ROBERTO

Ridaglielo!

(Fa per avanzare)

UOMO IN NERO

Fermo! Non ne hai ancora avuto abbastanza?

(Roberto si ferma incerto)

UOMO IN NERO

(riprende a leggere)

Vediamo.. "...non so quanto tempo sia passato ma mi sembrano mesi..mi trovo assieme a tre sconosciuti che mi sembra però di conoscere da anni...Non conosco il nome dell'uomo vestito di scuro, non l'ha voluto dire, è volgare prepotente e ha impedito con la forza di uscire a JoJo, l'attrice. Nonostante tutto però emana un certo fascino.." Oh! ma qui la signorina parla di me. Un certo fascino? Ma allora ti piaccio! E le persone che si piacciono, fanno all'amore no?

(si avvicina a Lara la prende e la spinge verso il muro e tenta di baciarla e di spogliarla)

LARA

(Urla)

No! Fermati! Ti prego! Lasciami andare..

UOMO IN NERO

Chissà..se sarai carina con me....

(Lara si divincola e si rifugia tra le braccia di Roberto)

JOJO

(Con rabbia)

E perché dovrebbe lasciarti andare? Eh!? Perche' sei giovane e carina? No! Tu resti qui con noi.

ROBERTO

Come puoi parlare così? Volevi andartene anche tu.

UOMO IN NERO

Forse la signora ha cambiato idea. Ha pensato che forse le conviene restare Ha pensato a quanta pubblicità potrebbe farsi. Interviste, articoli sui giornali, forse anche un

libro! "I tre giorni più lunghi della mia vita" Eh!? Non è male vero?

JOJO

E se così fosse? A voi cosa importa? Voi non siete migliori di me. Lo fate per soldi. Vi siete venduti per soldi, avete venduto tre giorni di vita per quattro soldi!

UOMO IN NERO

Oh! Oh! L'attrice tira fuori la sua grinta! Brava. Bis.

(Gli batte le mani)

ROBERTO

(Si passa le mani sulla testa)

Mio Dio, siamo diventati tutti dei carcerieri. Ci hanno fatto diventare dei cani da guardia l'uno dell'altro. Dei cani feroci, rabbiosi, che mordono alla cieca, disperati.

*Commento sonoro n.3

(Durante il brano musicale le luci si abbassano e in corrispondenza dei brevi assoli della batteria vengono illuminati da un fascio di luce uno alla volta tutti i personaggi. Poi le luci si riaccendono. E' passato ancora del tempo. I quattro sono segnati dall'esperienza. Fa caldo e i volti sono segnati. Tutti hanno i vestiti slacciati e sono accasciati a terra, anche l'uomo in nero ha perso un pò della sua aria sicura e di tanto in tanto si passa una mano sul viso per togliersi il sudore)

LARA

(Si rivolge all'Uomo in nero)

Tu non lo fai per i soldi vero? Perche' lo fai? Perche' vuoi tenerci qui a farci scannare l'uno contro l'altro?

UOMO IN NERO

Hai ragione, non lo faccio per i soldi. Forse all'inizio sì. Ma poi piano piano ho cambiato idea. Non so perché. Ma mi piace.

ROBERTO

Ti piace far soffrire la gente? Ti piace sentirla in tuo potere?

UOMO IN NERO

Sì è così, è proprio così professore! Mi piace. Mi è sempre piaciuto far soffrire gli altri.

LARA

Non è possibile, non ci credo. Non puoi essere così. Non puoi essere sempre stato così..

UOMO IN NERO

(Con enfasi)

Sì, sì, ero così fin da piccolo...

LARA

Non è possibile, non ci credo, non puoi essere sempre stato così crudele...avrai voluto bene a qualcuno. Ci sarà qualcuno che hai amato, qualcuno che non volevi soffrisse...

UOMO IN NERO

(Si alza in piedi)

No! Io non ho mai amato nessuno, non ho bisogno di amare io! Amare è per i deboli, per gli smidollati, per i perdenti! Non c'e posto per i deboli in questo mondo....io..

(si ferma a metà con la frase e per un attimo un'espressione strana gli passa in volto, il tono di voce cambia, si fa quasi sognante)

eppure...sì..forse hai ragione..sì c'e' stato un tempo, un tempo in cui anche io ho provato qualcosa..non so se fosse stato quello che tu chiami amore.

Quando avevo sette o otto anni avevo un gattino. L'avevo trovato per strada, pioveva, faceva freddo ed era tutto bagnato. Sarebbe certamente morto se non l'avessi portato subito con me al caldo. Non so cosa mi prese in quel momento. Lo raccolsi e lo portai a casa. Lo nascosi sotto il mio letto accanto ad una tazza di latte tiepido, avvolto in una vecchia sciarpa di lana.

Avevo il terrore che mio fratello, che era più grande di me, lo sentisse miagolare. Già, mio fratello si divertiva a torturare gli animali. Una volta ero riuscito ad addomesticare uno scoiattolo, là nel parco sotto casa. Veniva a mangiarmi nelle mani. Non aveva più paura degli uomini. Ma mio fratello mi vide ed il giorno dopo, tornai nel parco e lì, le zampe legate a dei bastoncini infissi a terra, vidi lo scoiattolo. Era stato scorticato vivo, con i piccoli muscoli rossi e sanguinanti, che palpitavano ancora. Sapevo che era stato lui.

Lo odiai per questo.

Di un odio inteso, puro. Ed ebbi paura. Sapevo che se avesse trovato il gattino lo avrebbe certamente ucciso in chissà quale modo atroce. Questo non lo avrei sopportato. No. Allora tornai a casa. Presi delicatamente in braccio il gattino che si era ripreso e mi faceva le fusa.

Miagolava piano.

Con un gesto deciso gli spezzai il collo. Avevo deciso che non mi sarei affezionato a nulla per la cui perdita poi avrei sofferto. No. Mai più.

(Cambia bruscamente il tono di voce)

Contenta signorina? Le basta? O vuole che le racconti qualche altro episodio della mia vita?

LARA

E' terribile. Devi aver sofferto molto. Mi dispiace per te.

(Piange)

UOMO IN NERO

Non voglio la compassione di nessuno!

LARA

Non ci posso fare niente. Sono fatta così. Piango per quel bambino che sei stato. (Singhiozza)

UOMO IN NERO

(Perplesso)

Cosa? Piangi per me? Per me? Nessuno ha mai pianto per me.

(Lara gli si avvicina e lentamente lo abbraccia e lo bacia; L'uomo in nero è sconvolto)

ROBERTO

Lasciaci andare. Non capisci?! Ci hanno messo in una situazione senza uscita. Siamo delle cavie. Quelli ci stanno osservando e di noi non gliene importa nulla. Ci stiamo sbranando a vicenda. E quelli là fuori magari stanno ridendo di noi, e di te. E si stanno godendo lo spettacolo. E anche tu sei uno degli attori.

UOMO IN NERO

(Si sente spiazzato, sente che c'e' qualcosa che non va)

Che stai dicendo? Quale spettacolo, quali attori?

JOJO

Sì, è così...lasciaci andare!

ROBERTO

Credi di essere tu a controllare il gioco. Non è così. Tu sei uno strumento. Sei parte del gioco. Siamo in una prigione, ricordi ?

UOMO IN NERO

(Urlando si precipita verso Roberto e lo prende per il bavero e lo schiaccia alla parete)

No! Che dici? Sei pazzo!

ROBERTO

(Con difficoltà, quasi soffocato)

Ascolta, ascolta...E' come se lì fuori ci fosse tuo fratello; e sta aspettando....che tu...ancora una volta...uccida..il gattino.

(Indica Lara e l'Uomo in nero lascia lentamente scivolare a terra Roberto)

UOMO IN NERO

Mio Dio...

(Si copre il viso tra le mani e si accascia a terra)

No! No!

ROBERTO

Puoi decidere. Fare come vogliono loro, oppure ribellarti. Fai saltare le regole del gioco! Usciamo tutti assieme, adesso! Ecco quello che faremo. Questa è la soluzione. Noi non accettiamo queste regole! Forza, facciamolo adesso. ORA!

(Si guarda attorno e raccoglie gli sguardi di Lara e JoJo mentre si avvicina lentamente all'uomo in nero)

UOMO IN NERO

Maledizione! Ma che cosa mi sta succedendo?!

(Batte il pugno sul muro)

LARA

Io ti sono vicino.

ROBERTO

Avvicinati alla porta. Prendi la maniglia e aprila.

(L'uomo in nero è visibilmente scosso, sudato, si alza lentamente in piedi e si avvicina alla porta; gli sguardi di tutti sono fissi alla sua mano. Lentamente alza il braccio per poi chiudere la mano sulla maniglia; all'ultimo istante si guarda attorno e fissa negli occhi ciascuno degli altri, poi fissa di nuovo la maniglia. Passano dei secondi in assoluto silenzio. Lo sguardo dell'Uomo torna alla maniglia. All'improvviso si accendono tutte le luci una voce gracchiante rimbomba nella stanza)

VOCE FUORI CAMPO

Attenzione l'esperimento è terminato!

Attenzione l'esperimento è terminato!

Attenzione l'esperimento è terminato!

*Commento sonoro 1)
 
 






FINE