ROMA TERMINI
Dramma in 2 atti di
GIULIANO ANGELETTI
Oggi non voglio incontrare né amore né destino
… Ma sono loro che vogliono incontrare te !
( L’autore )
1° ATTO
Ambientazione : carrozza ferroviaria
Linea : Milano - Roma
2° ATTO
Ambientazione: appartamento
Stazione Ferroviaria
Anno di creazione e di ambientazione 2008
Difficoltà: media - medio alta
PERSONAGGI:
VLADIMIRO
VINCENZO
MICHELA
ORFEO
MIRANDA
ELEONORA
GRAZIANO
VITTORIO
SCENA 1
( VLADIMIRO – MICHELA - VINCENZO )
La scena si svolge all’interno di uno scompartimento ferroviario di un ipotetico
treno delle ferrovie italiane, tra un signore di mezza età,
VLADIMIRO:
(già seduto nello scompartimento, all’apparire di Vincenzo )
Buon Giorno.
VINCENZO:
Buongiorno a lei, posso….
VLADIMIRO:
Prego, prego…
VINCENZO:
(guarda il numero del posto)
E’ questo il numero 421?
VLADIMIRO:
Sì, è questo.
VINCENZO:
(sedendosi)
Sa! Ho prenotato questo posto…
VLADIMIRO:
Prego, prego…
VINCENZO:
(aprendo uno dei giornali che portava con se)
La borsa cade, è un disastro, siamo completamente in perdita, se continua di
questo passo il fatturato delle aziende scenderà
(preoccupato)
e a quel punto sarà necessario fare dei tagli…..
VLADIMIRO:
(allentandosi in colletto, gli risponde ma senza interesse)
La legge del mercato … purtroppo è così …
VINCENZO:
(interessato)
Gia! Il mercato! Noi siamo tutti schiavi del mercato…
(in quel mentre entra nello scompartimento una donna avvenente, e, con modi e
maniere di una donna sicura di se e della propria femminilità, si rivolge ai due
viaggiatori)
MICHELA:
E’ libero?
VINCENZO:
Prego!
VLADIMIRO:
Si accomodi….
MICHELA:
(si siede accavallando le gambe)
Grazie
VINCENZO:
(riprendendo il discorso)
Come dicevo, il mercato è spietato…
VLADIMIRO:
(precisando)
L’uomo è spietato
VINCENZO:
Io parlavo del mercato ….
VLADIMIRO:
(rimarcando)
Appunto! L’uomo!
VINCENZO:
(alterato)
Ma che sta dicendo? Penso che lei non abbia capito….
VLADIMIRO:
(pacato)
No, scusi, permette… lei che non capisce. Vedrò di spiegarmi meglio: il mercato
è un’affermazione astratta, impersonale, ma è sostenuto, creato, tenuto in vita,
per così dire, da una moltitudine di interessi, dietro ai quali chi c’è, secondo
lei?
VINCENZO:
(visibilmente confuso)
Ma … Non so…dica lei…
VLADIMIRO:
(agitato)
Ma … persone. Buon Dio, persone! E’ ovvio! L’u-o-m-o, appunto!
VINCENZO:
(a bassa voce)
..Bé..intesa così, non posso che darle ragione….
VLADIMIRO:
(risoluto)
Vedo che finalmente ha capito!!
MICHELA:
(intervenendo, rivolta a Vincenzo)
Ma lei, di che cosa si occupa, in particolare?
VINCENZO:
(pieno di sé)
Sono il Direttore del personale di una grande azienda…
MICHELA:
(interessata)
Davvero! Chissà quante responsabilità!
VINCENZO:
(beandosi)
Gestisco più di quattrocento persone!
MICHELA:
(avvicinandosi a lui, con civetteria)
Magnifico! Un dirigente d’azienda, devo dire di bell’aspetto, inoltre, il che
non guasta per niente…
VINCENZO:
(scostandosi, con finto pudore)
Grazie…ma lei…mi mette in imbarazzo…
MICHELA:
(civettando)
Non credo proprio … un uomo della sua levatura sociale, chissà quante donne le
corrono dietro … su, mi parli un po’ di lei e della sua azienda..
VINCENZO:
(vanitoso)
Cosa vuole che le dica…sa, il personale è difficile da gestire,
bisogna usare il bastone e la carota..
MICHELA:
(interessata)
Immagino ….
VLADIMIRO:
(interessato)
E…con i rapporti umani?
VINCENZO:
(ad alta voce e sicuro di se)
Ah, mantengo le distanze! Ognuno deve stare al suo posto, altrimenti pensi, che
anarchia si verrebbe a creare! Io non devo avere rapporti umani!
VLADIMIRO: (nauseato)
Lei … non ha rapporti umani!
VINCENZO:
(risoluto)
Devo fare gli interessi dell’azienda, io!
Lo stipendio bisogna guadagnarselo!
MICHELA:
(rivolta a Vincenzo)
Gli uomini! A volte
(ride)
sembrano pedine che in una scacchiera:
inconsapevoli avanzano, e non sanno che vengono mangiati!
(ridendo e rivolto a Vladimiro)
Stia tranquillo, lei non è una pedina…
se mai, potrebbe essere un alfiere ….
VLADIMIRO:
(noncurante)
Si sbaglia signorina …
(ride)
Noi siamo tutte pedine …
VINCENZO:
(rivolto a Michela)
E lei, di cosa si occupa?
MICHELA:
(ravvivandosi i capelli)
Ho una catena di boutique, ma con i tempi che corrono.
VINCENZO:
Immagino per via della crisi globale …
MICHELA:
Si, purtroppo e me ne accorgo dal continuo calo delle vendite.
VINCENZO:
(interessato)
E allora come fa
a … far quadrare il bilancio?
MICHELA:
Arrotondo …. mangiando le pedine …
(e ride sonoramente)
ma avrei proprio bisogno di un alfiere come lei….
(continuando a ridere e tutti ridono)
MICHELA:
(si presenta)
Il mio nome è Michela….
VINCENZO:
(si alza e stringe la mano)
Vincenzo … piacere …
MICHELA:
(con fare sensuale)
Il piacere è tutto mio…
VLADIMIRO:
(intervenendo, rivolta a Vincenzo)
Mi scusi, posso farle una domanda?
VINCENZO:
Dice a me?
VLADIMIRO:
(interessato)
Mi dica, ha mai fatto tagli del personale?
VINCENZO:
(orgoglioso)
Si ma solo in caso che se ne presenti la necessità.
VLADIMIRO:
E con che criterio?
VINCENZO:
(professionale)
Valutando produttività e rendimento … solo quelli …
VLADIMIRO:
Solo?
VINCENZO:
(con boria)
Bé… faccio gli interessi dell’azienda .. e … a quanto dicono lo sto facendo
bene!
VLADIMIRO:
Non ne dubito, infatti mi risulta che ultimamente ha fatto un taglio di cento
persone!
VINCENZO:
(con boria)
Ho dovuto farlo! Per salvare la società!
Ma lei come fa a sap..
(viene interrotto)
VLADIMIRO:
(Interrompendolo)
Tagliando teste …
VINCENZO:
(ad alta voce)
Sì, tagliando teste, ma quelle vicino alla pensione!
VLADIMIRO:
(alterato)
Sicuro! Ma allora, lei mi conferma che avevo ragione quando ho asserito che il
mercato, cioè l’uomo, è spietato.
VINCENZO:
(turbato e risentito)
Ma cosa dice?
Ho salvaguardato il posto di lavoro agli invalidi e ai padri di famiglia!
MICHELA:
Bravo! E’ così che si fa!
VLADIMIRO:
A me risulta che lei abbia speculato sulla disperazione degli operai chiedendo
tangenti in cambio della salvaguardia del loro posto di lavoro!
VINCENZO:
(alterato si alza in piedi minaccioso Vladimiro rimane seduto)
Come si permette?
Io la denuncio!
Ma chi è lei? E come fa a sape…
Ehm, ad avere queste … queste …. false informazioni??
MICHELA:
(si alza anch’essa prendendo le difese di Vincenzo)
La smetta di dare ascolto a questo vecchio pazzo!
VLADIMIRO:
(si alza ed alterato si rivolge a Vincenzo)
False informazioni? Lei sa bene come stanno le cose…ha mandato sul lastrico
lavoratori che avevano dato tutto alla fabbrica, e in un caso, come
quell’infortunio mai denunciato che lei sa bene, la loro stessa vita, e invece
signor Vincenzo lei ha salvato le persone care ai dirigenti, quelle più
ruffiane, per intenderci, compresi quelli che le offrivano personalmente del
danaro per salvaguardarsi il futuro e quello dei loro figli, denaro che lei si è
guardato bene dal rifiutare!!
VINCENZO:
(alterandosi)
Ma come si permette?
MICHELA:
Vincenzo andiamo via da questo scompartimento! Andiamocene….allontaniamoci da
questo pazzo!!
VLADIMIRO:
(rivolto a Michela)
In quanto a lei …. Io so per certo che nelle sue boutique si vendono falsi capi
d’abbigliamento di provenienza orientale…spacciati per capi firmati, che lei
naturalmente fa pagare a peso d’oro!
MICHELA:
(prendendo la sua roba, nell’atto di andarsene, furibonda e colpita nel vero)
Me ne vado, ma stia attento…
(quasi balbettando)
lei..lei sta…sta giocando con il fuoco….
(rivolta a Vincenzo che se ne stava andando, dandogli improvvisamente del tu)
aspettami , vengo con te!!
VINCENZO:
(rivolto a Vladimiro ma con rabbia pacata)
Lei farnetica…noi ce ne andiamo, e la smetta altrimenti la denuncio, lei non sa
chi sono io!!!
VLADIMIRO:
(si siede)
Lo so, invece come anche voi sapete benissimo chi sono io, la voce che avete
dentro, e che non volete ascoltare, ma che vi seguirà sempre , ovunque andiate,
vostro malgrado.
(prendono la loro roba ed escono di scena Vincenzo e Michela)
Scena2
(VLADIMIRO – ORFEO - MICHELA)
ORFEO :
Buon giorno
VLADIMIRO :
Visto che tempo: forse, prima di sera pioverà. sono pieno di dolori ... la
vecchiaia ... la vecchiaia
ORFEO :
non mi dica niente .....
( toccandosi il collo)
Ho i cervicali che mi stanno torturando ... scusate ... questo è il mio posto
VLADIMIRO:
Prego
( Entra Michela)
MICHELA:
( sempre concitata )
E’ permesso : sono tornata, non morivo dalla voglia di ritornare, ma purtroppo
il treno è pieno
ed non posso continuare il viaggio, seduta sopra una valigia ..... quando ....
ho il posto riservato, anche se… vicino .... ad un vecchio pazzo .... permette
il mio nome è Michela
ORFEO:
il mio nome è Orfeo, piacere
( si danno la mano)
MICHELA:
mi raccomando Signor Orfeo , non presti fede a questo essere ....è ...
completamente pazzo
VLADIMIRO:
( indifferente )
Signor Orfeo... i dolori sono come i soldi ... chi li ha se li tiene per se ....
di cosa si occupa
ORFEO:
(nervoso ... e con voce conturbata )
sono un marinaio ... e … lei
VLADIMIRO:
prima .... facevo il bidello , ma ora sono in pensione
ORFEO:
( pacato )
Certo... un bidello conosce tanta gente,maestre … mamme .... io invece....
purtroppo sono diventato una parte della nave, schiavo del mare e delle mie cose
…
MICHELA:
( concitata )
Ma che bel quadretto di lavoratori ...
ORFEO:
prego
MICHELA:
( delusa )
Che compagni di viaggio, un marinaio e un pensionato
VLADIMIRO:
(rivolto ad Orfeo)
non accetti, le provocazioni di questa donna
ORFEO:
( con voce soffocata )
sono talmente giù di morale che non riesco neppure a controbattere
MICHELA:
(altezzosa)
Non può controbattere ...
(ridendo)
lei non ha argomenti
VLADIMIRO :
(facendo da paciere )
cerchi di stare calma ... non siamo al mercato
MICHELA:
(alterata)
stia zitto lei ...
ORFEO:
(preoccupato)
le cose non mi vanno bene ...
VLADIMIRO:
(comprensivo)
capisco: probabilmente lei sta vivendo un momento particolare
MICHELA:
(calma)
I brutti momenti passano
(patetica)
tutto passa basta avere la forza di reagire
ORFEO:
(depresso)
non posso vivere in una realtà dove ogni cosa per me è una frustrazione, dove
tutto mi sembra una chimera, dove lotti per qualcosa e quando l’ottieni ti senti
inutile ... la mia vita è inutile ...
il mio mondo è inutile, le persone che ho accanto sono inutili
(breve pausa)
VLADIMIRO:
(grattandosi la teata)
e l’amore ... è inutile anche questo
ORFEO:
( con angoscia)
La donna che io ho amato … l’ho amata talmente tanto ... tanto da dargli tutto
me stesso
(breve pausa)
è quella che mi ha deluso di più....
MICHELA:
( con euforia)
Non bisogna mai concedersi del tutto, io non mi sono mai innamorata
VLADIMIRO:
(a voce alta)
lei si è sempre innamorata a comando.
MICHELA:
(piena di se)
e solo di persone con cui potevo trarre vantaggio
ORFEO :
(deluso)
io non ne sarei capace
MICHELA:
(euforica)
Si può fare tutto ... Bisogna amare, pensando al futuro
VLADIMIRO:
(prendendo le difese del marinaio )
lo lasci stare per favore
MICHELA:
(sorpresa)
E perché! .... Non ho detto niente di male...
VLADIMIRO:
(parla ad Orfeo)
forse lei non avrà trovato ancora la persona giusta
ORFEO:
la mia vita sentimentale è un fallimento ........
MICHELA:
( concitata)
Tutta la sua vita è un fallimento ...
VLADIMIRO:
(si sporge dal finestrino)
vede dal finestrino ... tutta quella gente ...
ORFEO:
(si alza e guarda)
si
VLADIMIRO:
(patetico)
nessuno di loro è contento di se e della propria vita
ORFEO:
mi sono sempre innamorato delle persone sbagliate.
VLADIMIRO
un uomo nel corso della vita ... muore e rinasce ..... più volte ......
(breve pausa)
E lei !
ORFEO:
Le mie ferite sono ancora aperte
MICHELA:
(a voce alta)
Sapete quante ferite Abbiamo dentro ... Ma bisogna cicatrizzarle al più presto
....
(ridendo)
Io preferisco ferire gli altri piuttosto che essere ferita
... Animo … animo
VLADIMIRO:
mi racconti
ORFEO:
non me la sento ...
VLADIMIRO Va bene ... in questo caso ... ?
ORFEO:
non ho voglia di parlare ...
VLADIMIRO:
allora non parli ...
MICHELA
(a voce alta)
Lo lasci stare, ma non lo vede, come è ridotto questo poveretto,
Un bidello .... E io e Vincenzo : avevamo paura di un bidello
(ride)
VLADIMIRO:
(alterato)
E si ... di un ... bidello ... ed anche in pensione ... e lo sapete quanto
prendo ... io ...
MICHELA:
(sarcastica)
Me lo posso immaginare
VLADIMIRO:
(a voce alta)
1150 EURO
MICHELA:
( sarcastica)
quello che io guadagno in un giorno
E non state più a rivolgermi la parola ... straccione.
VLADIMIRO:
Io sono orgoglioso dei miei 1000 Euro perchè sono meritati si meritati non come
i vostri
MICHELA:
(alterata)
Meritati .... che parola grossa
(ride)
... Meritati ...
(ridacchia)
Le mie commesse lavorano di più e guadagnano di meno
VLADIMIRO:
Brava è così che si fa
MICHELA:
Le ho messe tutte part time, ma le faccio lavorare per intero.
VLADIMIRO:
Ma pagherà per questo
MICHELA:
Ma lo fanno tutti ... le ragazze ne hanno bisogno ...ed io ho bisogno di loro
VLADIMIRO:
Ma non capite che si troveranno con uno straccio di pensione ....
MICHELA :
E allora, cosa ci posso fare io!
VLADIMIRO:
Dare il giusto salario e versare i giusti contributi ....
MICHELA :
Se facessi così sarei fallita
VLADIMIRO :
Dentro di lei… è una fallita
MICHELA:
(alterata)
I falliti sarete voi due
(ad alta voce)
che non avete realizzato ... Niente
ORFEO:
( deluso)
È vero non ho realizzato niente
la mia vita è stata tutto un fallimento
VLADIMIRO:
(pacato e rivolto a Orfeo)
Vada avanti se si sente di parlare ... le fa bene
MICHELA:
(interessata)
Sentiamo cosa ha da dire il reietto
ORFEO:
(piano)
Io ho vissuto una vita senza prospettive e con poche occasioni e le poche che mi
sono capitate non ho avuto l’acutezza di poterle sfruttare : ho vissuto senza
avere la possibilità di misurarmi e progredire ....
MICHELA:
( a voce alta )
Ma che bell’esempio di squallore
ORFEO:
(racconta)
Tutto è cominciato .... dal mare … io vengo da una famiglia umile… mio padre
operaio … mia madre casalinga … loro
per avere una vita dignitosa … facevano salti mortali … mio padre … aveva preso
un campetto … lo aveva … liberato dai rovi e lo aveva trasformato in un orto un
orto che sembrava un giardino … aveva dei pomodori che erano da esposizione …
era un grand’uomo mio padre …
VLADIMIRO:
Quando cominciò a navigare.
ORFEO:
Non si trovava lavoro … quindi ci rimaneva solo il mare …
MICHELA:
(svogliata)
Com’è la vita del marinaio?
ORFEO:
(a bassa voce)
La vita del marinaio … è una vita da non rimpiangere
Una nave dopo l’altra … duro lavoro … guadagno poco … mangiare da cani …e quando
si arriva ad un porto … una sbornia … che finisce a cazzotti … spendi tutto a
prostitute … e poi riprendi a navigare … senza mai trovare una persona gentile …
mai che si esca dal porto … navigare solo per i porti senza avere vissuto e
visto niente …
il marinaio è il niente
MICHELA:
(a voce alta)
Ma che scompartimento di falliti
VLADIMIRO:
(pacato)
Lo lasci parlare
ORFEO:
( a bassa voce)
A nessuno importa se sei vivo o sei morto
MICHELA:
( a bassa voce )
L’anima dell’uomo si rispecchia nel mare
VLADIMIRO:
( calmo )
Il mondo è sulla terra non in mare
MICHELA:
(pacata)
L’uomo non è fatto per navigare
Ha mai avuto naufragi
ORFEO:
( con voce soffocata)
Si ho avuto un naufragio si a Malta, anni fa ... ero imbarcato su una vecchia
carretta la BANDERA che batteva bandiera panamense ... era notte il mare ... era
... forza dieci ... le onde passavano oltre la coperta .... dentro eravamo
legati ... si ... legati ... io mi ero legato ad un puntello ... era notte ...
notte profonda ... senza luna ... e fu proprio quella notte .... ricordo la data
... 20 marzo ... che colò a picco ... il vecchio cargo ... il maroso ... spezzò
gli ancoraggi del rizzaggio ... e il carico si spostò ... sentimmo un rumore
assordante
( piange )
facemmo in tempo a raggiungere le scialuppe .. una petroliera olandese ci salvò
dopo due giorni
VLADIMIRO:
( proclama )
E una vita d’inferno il mare
ORFEO:
Deve essere bello starsene a casa … coltivare l’orticello … avere un terreno con
una casa propria … una moglie … un bimbo con cui giocare … e invece mi ritrovo
qui … su questo treno … con una vita … piena di rimpianti …
VLADIMIRO:
Tutti noi abbiamo dei rimpianti ... amori ... delusioni ...
MICHELA:
(altezzosa)
Io no …
ORFEO:
(continua a raccontare)
... lo YORK era in avaria ... in Spagna ... andai a Granada
VLADIMIRO:
(patetico)
Le donne di Granada ... sono le più belle di Spagna
MICHELA:
(interessata)
Anche gli uomini di granata sono i più belli di Spagna ... A Granada Antonio
Banderas sarebbe uno dei tanti ...
ORFEO :
(depresso)
E le donne, tutte olivastre e con gli occhi verdi ... Vanessa Incotrada sarebbe
una nullità
MICHELA:
(euforica)
sono ardenti gli uomini di Granada ... io mi ero innamorata a Granada
VLADIMIRO:
(a voce alta)
Ma non aveva detto che lei non si era mai innamorata
MICHELA:
(racconta)
Ero in vacanza con il Commendatore ... il proprietario delle boutique ...
Era un uomo ... anzi quasi un uomo ... io avevo 19 anni e lui 60 ... potevo
essere sua figlia o sua nipote e invece ero la sua donna ... la sua amante ...mi
ricordo ero seduta al ristorante... intorno ballavano il flamenco
ORFEO:
Anche il Flamenco ... è differente a Granada ... è più coinvolgente ... ti
prende ... ti ossessiona ... diventi schiavo dei sensi a Granada ...
MICHELA:
(con rimpianto)
Io ero più che una ragazzina ... ero seduta ... sentivo gli occhi infuocati ...
del ballerino che mi rapivano ... quegli occhi neri come la forza ... virili ...
entrarono in me ... trovai una scusa per eludere la sorveglianza del mio
commendatore ... e mi concessi a Julio ... si Julio... si chiamava Julio Alberto
Galdos... l’unico amore della mia vita ... furono 10 giorni di fuoco ... mi
prese sulla rossa terra della Mancia ... perfino dentro un fienile ... Furono 10
giorni ... Gli unici giorni della mia vita in cui mi sono sentita una donna ,...
Rimasi incinta di Julio e pretesi di chiamare mio figlio Julio ... E il
commendatore lo chiamò Julio
VLADIMIRO:
Il commendatore non sospettò nulla ...
MICHELA:
Il commendatore con quella pancia .... floscio ... pensava solo a bere ... e a
fumare ... gli davo quel poco di sesso ... che mi elemosinava ... mi è bastato
poco ... fargli credere che il figlio fosse suo ... e lui mi lasciò tutto ...
tutto ... tutto... ma mi portò via gli anni migliori ...
ORFEO :
E Carlos
MICHELA:
( pianto )
Carlos ... è rimasto a Granada ... non si è mai sposato ... è sempre la ... a
ballare ... a bere Madera .... mentre io sono qui ... a ... diventare sempre più
ricca ... a sfruttare le commesse ... mentre il mio amore è la ... con i capelli
imbrillantinati ... con la camicia bianca ... rimpiango Julio
VLADIMIRO:
Fa ancora in tempo … per rimediare
ORFEO:
(cerca di spronarla)
Vai … Michela … vai
MICHELA:
(pentendosi)
E come faccio … non posso lasciare tutto in mano a mio figlio … non è
responsabilizzato
VLADIMIRO:
Perché quando ha cominciato la sua attività era responsabilizzata
MICHELA:
No …
VLADIMIRO:
E allora cosa aspetta
MICHELA:
Ho rinunciato all’amore
VLADIMIRO:
Potrebbe essere l’ultima occasione
ORFEO:
Vai Michela
MICHELA:
(rivolgendosi affettuosamente ad Orfeo)
Orfeo cosa mi consigli?
ORFEO:
(cerca di spronarla)
Vai … ormai dentro di te hai deciso di andare
MICHELA:
(euforica)
Si!
(sorridendo)
sai cosa faccio io a Roma non vado ... io torno a casa ... racconto a mio figlio
la verità ... si gli dico tu Julio sei figlio di Julio Alberto... un ballerino
di flamenco ... adesso andiamo ti faccio conoscere il tuo vero padre ... e poi
ti lascio tutto ... gestisciti come vuoi. negozi e commesse ... io parto e me ne
torno a Granada ... gli ultimi anni della mia vita voglio ... viverli bene ...
dando e ricevendo amore ...
VLADIMIRO:
Brava Michela ...
ORFEO:
Sei ancora in contatto con lui
MICHELA:
Si lo sento sempre ... e lui sa di nostro figlio ... ma lui non si vuole muovere
... non se la sente di lasciare Granada ... vuole che noi andiamo da lui ...
ORFEO:
Lasciare Granada ... equivale a morire ...
MICHELA:
Voglio morire con Julio a Granada
ORFEO:
A Granada ... ci lasci il cuore ... perchè il cuore ... vive a Granada
VLADIMIRO:
(interessato)
Racconti
ORFEO:
(a bassa voce)
Io invece a Granada ... conobbi una donna di Roma
VLADIMIRO:
(ride)
Nella città dove ci sono le donne più belle di Spagna ... ha incontrato una
Romana
È proprio vero che il destino ...
ORFEO:
(patetico)
Brutta bestia il destino
VLADIMIRO:
(a voce alta)
Il destino è infame ...
MICHELA:
(da del tu ad Orfeo)
Come l’hai conosciuta ...
ORFEO:
Era nel mio solito albergo ... che camera meravigliosa... aveva le pareti
colorate ... ogni parete un colore differente
Alla mattina ... la padrona ... mi chiamava per il the ...
MICHELA:
Il beneaugurante the di Granada
ORFEO
Una cosa unica ... una cordialità ... a volte eccessiva ... un calore che solo
la Spagna può dare ..
MICHELA:
Come si chiamava … la romana
ORFEO:
Eleonora ... sapete ... mi ... parlava in francese ...
VLADIMIRO:
In francese ?
ORFEO:
Con la mia pelle ... così bianca ... mi aveva scambiato ... per un francese
VLADIMIRO:
vi siete conosciuti..... Così!
ORFEO:
Si … Trascorsi una settimana con lei ... passammo in amicizia delle giornate
meravigliose ... nei vicoli piccolissimi ... dove i venditori ambulanti
vendevano le spezie ... tra i suonatori di chitarra con i loro pittoreschi
costumi
All’alhambra ... nelle terme ... tra conturbanti massaggi ...
VLADIMIRO:
(patetico)
Infine lei partì ...
ORFEO:
Io mi innamorai di lei ... quando non la vidi...più … mi innamorai della sua
assenza … seduto al caffè vedevo la gente passare … gli amici venirmi a salutare
… mi sentivo viziato coccolato … era partita da due giorni … ma io ne sentivo la
mancanza … sentivo un vuoto … incolmabile … lei era insostituibile
VLADIMIRO:
Poteva chiamarla
ORFEO:
la nave salpò ...
La navigazione fu tranquilla il mare calmo ... trovammo bonaccia ... e
finalmente quando vidi con i binocoli la lanterna a Genova ... mi sentii a casa
...
A casa ... il tempo passò ... le volevo bene ... ma la dimenticai ...
VLADIMIRO:
Ne parla sempre in modo estasiato
ORFEO:
un giorno a casa mentre rovistai i foglietti che avevo nel portafogli un foglio
che stavo
gettando nel cestino cadde sul pavimento e planò scivolando dietro il mobile
Mia madre giorni dopo mentre fece pulizia lo trovò e mise il foglietto sulla
scrivania
Telefonai, così tanto per fare .... erano già passati due mesi
VLADIMIRO:
erano già passati due mesi
ORFEO:
Telefonai
VLADIMIRO
Mi sembra con un leggero ritardo: e lei!
ORFEO:
lei rimase sorpresa ... dopo il primo momento di stupore disse... mi pensi ....
mi piace quando un uomo mi pensa
pensai a lei ... ogni ora ... ogni minuto ...
VLADIMIRO:
E poi
ORFEO:
Nacque una meravigliosa storia d’amore eravamo in perfetta sintonia ... la vidi
trasformarsi in una donna di successo … una gran donna ... organizzatrice di
eventi ... … per lei
Volevo abbandonare tutto ... il lavoro ....
VLADIMIRO :
Continui
ORFEO:
Poi ci siamo trovati coinvolti nel nostro gioco e non facevamo a meno l’uno
dell’altro ...
io le mandavo un sms al giorno .,.. e lei aspettava la mia emozione
dopo sono morti i miei ... e lei non ha capito ... non ha capito ... che avevo
bisogno di lei ...
(sarcastico)
La dottoressa ... pensava agli stage ...
VLADIMIRO:
Quando sono morti ?
ORFEO:
(disperato)
Due anni fa ... rimasi solo ... abbandonato a me stesso ... e con un trasloco
....da fare
Aspettavo la sua voce il suo conforto ... e invece ... niente ...
Ho trovato pochissima gente che mi ha aiutato ...
I miei vicini di casa ... alcuni parenti ....
Ho smesso anche di navigare ...
MICHELA:
Purtroppo ... è duro ... capisco ... capisco ...
ORFEO:
(con angoscia)
Ancora adesso a volte sono preso da sensi di angoscia ... un angoscia ...
attanagliante che mi prende allo stomaco lo rivolta ... una specie di malessere
indescrivibile che nasce senza un perchè ... senza un senso ... che nasce da un
niente ... ma permane ... sento una disperazione ... una voglia di parlare con
qualcuno ... a volte mi basta sentire una voce ... una parola ... per potermi
...calmare … ma più volte non trovo neppure questa ... allora mi sdraio sul
divano .... guardo il soffitto vedo i travi, le tavelle ....piango... senza un
perché
senza … una ragione ...
(breve pausa)
Ho voglia solo di piangere ..allora prendo il cellulare e telefono ... senza
motivo ... senza uno scopo ... spesse volte ... non trovo neppure un’ amica ...
non trovo nessuno ... nessuno ...................
che possa mettere una garza sulla mia ferita aperta ..... una ferita che non so
da dove proviene e non so dove sia ... forse nella mia anima ... se possiedo
ancora un’anima …
(breve pausa)
Io ho sempre sofferto ... per amore e negli affetti. Il mio cuore è stato
maciullato
(breve pausa)
nella mia vita sono morto ... e rinato più volte ... sono ... un uomo solo ...
un uomo che ha solo voglia di parlare e di aprirsi con una voce amica ... una
voce che forse non troverà mai ... ecco come sono io ...il destino si è accanito
contro di me ... mi ha massacrato ... e ha reso di me un infelice ... alcune
volte ho pensato di farla finita ... ho pensato di gettarmi sotto il treno .
MICHELA:
(agitata)
No quello no! ... E’ vero, la vita fa schifo ... ma bisogna viverla …
ORFEO:
(continua il racconto)
Una sera l’intercity stava arrivando in stazione
(breve pausa)
Ed io ero fermo sembrava fosse lì per me
(breve pausa)
... La sua voce cupa ... sembrava mi chiamasse ... si avvicinava .. .. si
avvicinava anche il momento della verità ... finalmente mi liberavo di tutte le
angosce ... di tutte le ossessioni ... di tutto
Poi
VLADIMIRO:
(interessato)
Poi ... invece …
ORFEO:
(continua)
Passò vicino a me una donna con il carrello pieno di bagagli che si appestava a
raggiungere il treno per Bologna, perse il foulard , cadde ai miei piedi
Io la rincorsi e glielo diedi
VLADIMIRO:
Non era ancora giunta la la sua ora ... naturalmente la rivide
ORFEO:
No ... mai più
(breve pausa)
Ma il suo sorriso mi diede una speranza ... un appiglio per credere nel futuro …
ma tutto finì lì …
VLADIMIRO:
A volte basta poco per credere in qualcosa… in qualcuno... e dopo
ORFEO:
(continua il racconto)
Tornai a casa rinfrancato ... quell’incontro mi aveva cambiato, mi aveva dato
una grinta maggiore ed un diverso modo di affrontare la vita.
VLADIMIRO:
La vita è dura
MICHELA:
Eleonora chi era
ORFEO:
(sorridendo)
Era ed è ancora una donna speciale … aveva un acume fuori dalla norma ...
VLADIMIRO:
Adesso sta tornando la lei
ORFEO:
Si
MICHELA:
Bello ... vi rivedete ... e se vi rincontrate ... tieni questo biglietto da
visita
( Michela scrive sul biglietto e lo firma )
Se voi vi rimettete assieme ... io faccio un regalo alla tua bella ... questo è
un buono omaggio per un taier da prendere in una delle mie boutique ... però
promettetemi di venirmi a trovare a Granada
ORFEO:
Si verrò a Granada con Eleonora ...
VLADIMIRO:
(vede dei manoscritti)
E tutte quelle cartelline .... cosa sono se mi è lecito
ORFEO:
(alterato)
Non le è lecito
MICHELA:
Finalmente
ORFEO:
Siamo arrivati
(il treno rallenta)
(Michela prende la valigia)
VLADIMIRO:
(rivolto a Michela)
Ma non doveva andare a Napoli
MICHELA:
(alterata)
Si ma io ... non ho mai parlato di Napoli ...
(ad alta voce)
Come fa a saperlo
VLADIMIRO:
(sorridendo)
Ho intuito
MICHELA:
(agitata)
Non importa .,... adesso torno a casa ...a Firenze …e lì prendo mio figlio e
andiamo da Julio
Saluti a tutti ... mi raccomando Orfeo segui il tuo cuore... io vi saluto adesso
... perché il treno del ritorno, parte tra due minuti e vado senza biglietto ...
una multa ... vale bene quello che sto per fare ...
ed è la prima volta nella mia vita
VLADIMIRO:
Al cuore non si comanda ...
ORFEO:
Ciao Michela ci vediamo a Granada
MICHELA:
Sii ... a Granada
( Michela bacia Orfeo prende le valigie ed esce di scena )
( Stazione di Roma)
VLADIMIRO:
(nota un manoscritto)
Cosa sono quei fogli ...
ORFEO:
( alterato )
Ma cosa le interessa …
io non capisco il perchè mi sono confidato con lei
VLADIMIRO:
E’ destino
ORFEO:
Il destino. non esiste ... ...
VLADIMIRO:
bene ... bene ...
ORFEO:
(scusandosi)
Mi perdoni sono un po’ nervoso ...
VLADIMIRO:
Niente ... arrivederci
ORFEO:
Arrivederci
(si danno la mano ed escono di scena)
FINE
I ATTO
II ATTO
3 scena
( ELEONORA – ORFEO )
( Scende dal treno ed incontra Eleonora )
(Orfeo si mette sull’attenti Eleonora gira intorno a lui, si ferma e si rivolge
ad Orfeo con voce fretta)
ELEONORA:
Hai fatto buon viaggio
ORFEO:
Normale
ELEONORA:
Normale è una parola empirica
(Orfeo rimane in silenzio)
ELEONORA:
Com’erano i tuoi compagni di viaggio
ORFEO:
Non li ho scelti
ELEONORA:
Come li hai trovati
ORFEO:
Noiosi, fastidiosi ... ipocriti e insignificanti
ELEONORA:
Di cosa avete parlato
ORFEO:
Abbiamo parlato
ELEONORA:
Ho detto di cosa
ORFEO:
Io ho parlato di me
ELEONORA:
Sei il solito tragico
ORFEO:
Grazie … essere un tragico è un onore …
ELEONORA:
E cosa hai detto di essere
ORFEO:
(ride)
Un marinaio …
ELEONORA:
(ride)
Un marinaio … buona questa …
ORFEO:
Mi sono voluto divertire
ELEONORA:
come uno scemo … e come tuo solito
ORFEO:
Grazie per essere venuta ad aspettarmi ...
ELEONORA :
Non mi piace prendere il treno
Non mi piacciono le stazioni ...
La prossima volta vieni in auto
ORFEO:
La prossima volta vengo in auto
ELEONORA:
Hai fatto tutto …
ORFEO:
Si
ELEONORA:
Hai portato la documentazione
ORFEO:
Si …
ELEONORA:
Hai fatto le modifiche …
ORFEO:
Non l’ho fatto
ELEONORA:
Come non le hai fatte… lo fai questa sera
ORFEO:
No …
ELEONORA:
Ricordati che se tu non facessi quello che fai
Varresti di meno che quell’idraulico che dopo aver cambiato il sifone del mio
lavabo, mi ha sbattuta sul divano
ORFEO:
Che grande considerazione
ELEONORA:
Lo fai stasera … domani deve essere consegnato
ORFEO:
Stasera volevo uscire con te …
ELEONORA:
Dopo … se ho tempo
ORFEO:
Ma io ti amo
ELEONORA:
ma come sei patetico …
ORFEO:
Io ti voglio bene … hai bisogno di me
ELEONORA:
(alterata)
Questo lo dici tu … sapessi quanti ce ne sono come te …
ORFEO:
Ma io sono ….
ELEONORA:
Tu sei quello che dico io
… ne devi preparare un altro …
entro la fine del mese …
ORFEO:
Vedrò ...
ELEONORA:
Devi!
(Passa Miranda … Orfeo cambia posizione è sciolto in scena
Eleonora immobile guarda nel vuoto)
4 scena
( ELEONORA – ORFEO - MIRANDA)
ORFEO:
( sorpreso)
Che sorpresa, Miranda cosa fai , in stazione
MIRANDA:
( serena)
Parto … non vedi ...
ORFEO:
E dove vai
MIRANDA:
Torno a Pisa
ORFEO:
A che ora parte il treno
MIRANDA:
Tra un’ora … vieni a prenderti un caffè
ORFEO:
( felice)
Si vengo ,vengo
MIRANDA:
(rivolta a Orfeo)
Andiamo …
ORFEO:
Si …
( Orfeo e Miranda si prendono per mano e passano affiancati davanti ad Eleonora
sempre immobile)
ELEONORA :
( gridando)
Orfeo … dove vai Orfeo …
( I due si fermano)
ELEONORA :
(alterata)
Orfeo, non mi abbandonare Orfeo, non mi lasciare Orfeo
ORFEO:
( alterato)
Quando sono morti i miei
(con angoscia)
Ed io avevo bisogno di te …
(grida)
Tu dov’eri … dov’eri …
ELEONORA:
( grida)
Sono sola
Orfeo … sono sola ….
ORFEO:
( alterato)
Non sei sola …
tu sostieni di avermi creato … vero … creato …
(grida)
tu ti sostituisci a Dio
ELEONORA:
( implorante)
Non lasciarmi Orfeo, se mi lasci Orfeo, io mi getto sotto il treno
ORFEO:
( alterato)
Proprio tu ti getti sotto il treno … sotto il treno ci fai gettare gli altri
ELEONORA:
(gridando)
Sei un verme Orfeo
ORFEO:
(alterato)
E tu non sei una donna
(grida)
sei un animale Eleonora
(grida)
sei una cagna Eleonora…
Non ti voglio più vedere Eleonora ..
( Orfeo si avvicina a Miranda e i due si tengono per mano)
ELEONORA:
(apre la borsa e tira fuori dei soldi)
Guarda cosa ho in mano Orfeo
( fa vedere i fogli )
Lo vedi cosa sono questi …
( fa l’atto di distruggere ma non lo fa e in malo modo da i fogli a Orfeo)
Vedi non ti distruggo tieni … …
(grida)
Adesso vattene via … via … via … non ti voglio più vedere sparisci dalla mia
vita … lasciami sola …
(rivolta a Miranda)
E tu chi sei …
MIRANDA:
( tranquilla)
Io sono stata la prima … la prima Musa
ELEONORA.
( alterata)
Tu non sei nessuno
MIRANDA:
Questo lo dici tu, io a differenza di te sono sincera …
ELEONORA:
Tu non lo hai mai capito
MIRANDA:
(rivolta ad Orfeo)
Andiamo
(Miranda e Orfeo escono di scena)
( rimane in scena Eleonora)
ELEONORA:
(gridando)
Sei un bastardo Orfeo … ti odio Orfeo … …
( Eleonora si lascia cadere per terra e grida)
Orfeo … Orfeo ..
(Torna Orfeo )
ORFEO:
(protettivo)
Sono tornato: rimango con te ….
ELEONORA:
Sei un bastardo Orfeo
ORFEO:
(ad alta voce)
Quando io avevo bisogno di te, tu dov’eri …
(cerca di abbracciare Eleonora)
ELEONORA:
(alterata rifiuta l’abbraccio)
Lasciami stare!
ORFEO:
(con un singulto)
Io avevo bisogno di te, mi bastava una telefonata … mi bastava sentire la tua
voce
ELEONORA:
( scusandosi)
Non me la sono sentita … perdonami Orfeo
ORFEO:
Bastava una telefonata … invece niente …
ELEONORA:
( scusandosi)
Sono stata vile, avevo paura … paura … di affrontare la morte
ORFEO:
Se tu eri al mio posto … io ti rimanevo vicino …
ELEONORA:
(gridando)
Tu si … ma io nooo …
ORFEO:
Ti ho telefonato, ma tu non rispondevi anzi staccavi
ELEONORA:
vevo paura a risentirti
ORFEO:
Ma la responsabilità, dove l’hai
(grida)
In fondo ai piedi:
(breve pausa)
Io credevo di amare una donna
ELEONORA:
(gridando)
Io sono una donna
(breve pausa)
e responsabile
ORFEO:
Sei una donna senza cuore …
ELEONORA:
(con un singulto)
Il cuore tu me lo hai strappato
ORFEO:
(meravigliato)
Come … non capisco … io ti ho strappato il cuore … io …
(breve pausa)
Ma ti ricordi, quando, dovevi aspettarmi alla stazione,
e non ti sei fatta vedere
ELEONORA:
(con un singulto)
Ero troppo turbata …
ORFEO:
(alterato)
Eri turbata ... eri turbata ... sei stata tu che hai voluto incontrarmi :
io potevo continuare ancora a …
ELEONORA:
Ero diventato schiava ... delle tue mail : io vivevo delle tue mail ...
non potevo fare a meno delle tue mail
ORFEO:
(sorpreso)
Potevi dirlo che ti turbavano ... ed io avrei smesso
ELEONORA:
(a bassa voce)
Non riuscivo più a staccarmi dal computer ...
ORFEO:
Anch’io non potevo fare a meno di te ... anche se non rispondevi
ELEONORA:
( turbata)
Io non rispondevo : ma percepivo ... immagazzinavo ... i tuoi ti amo… mi
entravano nella mente ... nel corpo ... nell’anima ... non avevo più anima ...
ORFEO:
Anche tu mi hai portato via l’anima
(breve pausa)
Il tuo ricordo entrava nel mio presente
(breve pausa)
Io ti sublimavo Eleonora
ELEONORA:
( turbata)
Volevo vederti, parlare con te abbracciarti , conoscerti ... per questo ti ho
invitato a casa mia
ORFEO:
( supplichevole)
Ma alla stazione ... non sei venuta ... non sei venuta
ELEONORA:
(turbata)
Non sono venuta perché per me era una passione troppo grande, un amore troppo
intenso, io non ero abituata ... ero contenta di vederti ... avevo preparato
ogni cosa ... ogni dettaglio ... poi …
(singulto)
Nel momento in cui ti ho visto … mi è venuto un senso di angoscia ...
(breve pausa)
sapevo che se io ti incontravo la mia vita sarebbe cambiata ... e non sono
venuta all’appuntamento
(breve pausa)
Hai sofferto ... e me ne dispiace ... ma anch’io ho sofferto mentre fuggivo
ORFEO:
(stupito)
Hai sofferto tu ... hai sofferto tu ...
(ride)
Questa è buona …
ELEONORA:
( scusandosi)
ho pianto … io mi sono vergognata di me .... di me ... il mio amore era li ... e
non l’ho saputo affrontare....
ORFEO:
(alterato)
Io invece ero contento di girare come un pazzo per Termini … neppure una
telefonata, non ti sei degnata di darmi una chiamata, ho telefonato a casa tua,
tuo padre non sapeva niente , tua madre mi ha detto che eri con me
ELEONORA:
La verità è che sono arrivata alla stazione … ti ho visto … ma non ho avuto
voglia di affrontarti
ORFEO:
(alterato)
Come! Uno viene da Vezzano. E si presume che uno che viene dalla Liguria per te,
ti voglia bene e tu fuggi … e dopo gli telefoni dopo 3 giorni
ELEONORA :
(sorridendo)
E allora ti ho telefonato , si … ti ho telefonato … cosa vuoi …
ORFEO:
(alterato)
Ma ti ricordi, cosa mi hai detto …
ELEONORA:
No!
ORFEO:
(alterato)
Come hai passato … il week end
ELEONORA:
(calma)
E allora! Cosa dovevo dirti!
ORFEO:
(alterato)
E io che avevo voglia di spaccare il telefono contro il muro ti ho detto
ELEONORA:
(ridendo)
I panini a Termini sono buonissimi
ORFEO:
Dopo mi hai staccato
ELEONORA:
(ad alta voce)
Non me la sentivo, dovevi capirmi …
ORFEO:
(furioso)
Come devi capirmi, ma chi ho amato io … chi ho amato … ma chi sei una donna o un
pezzo di ghiaccio
ELEONORA:
( con voce soffocata)
Anch’ io ti ho amato, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima
ORFEO:
Adesso hai anche un’anima …
ELEONORA:
Perché non mi hai ritelefonato…
ORFEO: ( con angoscia)
Ho telefonato e mi ha risposto un uomo
ELEONORA :
( ride )
Era il mio uomo
ORFEO:
(deluso)
Naturalmente, io non sapevo niente …
ELEONORA :
Non sono una suora di clausura
ORFEO:
E lui com’era?
ELEONORA:
( euforica)
Fisicamente era migliore di te … dovevi vederlo … alto … slanciato … vestito
bene … capelli imbrillantati … camicia bianca … tutto a modino … finello … non
un grezzone come te …lui era un buon avvocato …
ORFEO:
Un altro avvocato in famiglia
ELEONORA:
Finalmente quei due mostri che il destino mi ha dato come genitori erano
contenti
Andavo in giro … vestita di bianco … vestita di nero … alla moda … mi piacevo
…lui mi portava a prendere l’aperitivo … mi parlava sempre male di te … non ti
sopportava … tutti mi dicevano … Eleonora come sei bella … sei cambiata … prima
andavi in giro vestita come un uomo … parlavi come un uomo e con quei mimetici …
facevi una pena …
ORFEO:
Era l’uomo giusto per te
ELEONORA:
( alterata)
Io non li sopporto gli uomini così, non li sopporto, sono vuoti … vuoti
ORFEO:
(ridendo)
Tu devi frequentare uomini così
ELEONORA:
( con voce soffocata)
Per essere sola … sola … sempre più sola …
ORFEO:
Non parlare di solitudine … non parlare di solitudine
ELEONORA:
( con angoscia)
Io sono nata nella solitudine … io non ho mai avuto genitori …mio padre e mia
madre hanno sempre dormito in camere separate … non si parlavano … non si sono
mai parlati ..mio padre faceva la sua vita … mia madre la sua … mangiavano in
orari differenti … a volte non li vedevo neppure a Natale … e poi dicevano che
lo facevano per me
ORFEO:
(ridendo)
Ma se ti riempivano di regali
ELEONORA:
(con angoscia)
Io non avevo bisogno di regali …
(singulto)
Io da bambina avevo bisogno di un padre che mi prendesse sulle braccia e mi
leggesse le favole … e di una madre che mi rimboccasse le coperte … e mi desse
il bacio della buona notte …
(breve pausa)
Il bacio della buona notte me lo dava la baby sitter … e sempre una nuova …
perché … quella che andava bene a mio padre … non andava bene a mia madre …
(singulto)
Io sono cresciuta così senza nessuno … sola …
E ancora sono sola …
ORFEO:
(curioso)
Ma l’avvocato … …
ELEONORA :
L’avvocato
( ride )
Non sopportavo più, quella nenia, quelle parole scontate, quel niente
(breve pausa)
Cominciavo ad andare agli appuntamenti con i mimetici, lui classico in cravatta
ed io in mimetici
(ride )
Una volta mi sono messo quelli stracciati ... quelli che la mia tata ... voleva
dare alla carità
ORFEO:
(ride)
Quelli con lo strappo lungo la coscia
ELEONORA:
(ridendo)
Si
ORFEO:
Sei favolosa Eleonora
ELEONORA:
Poi una sera, mi ha invitato a cena fuori, io ho accettato
ORFEO:
E …
ELEONORA:
Mi sono presentata al ristorante sai quel ristorantino di Castel Gandolfo quello
dove andavamo noi
ORFEO:
Ricordo
ELEONORA;
Mi sono messa d’accordo con un mio amico che aveva pernottato un tavolo vicino,
e mi sono seduta con lui invece che con l’avvocato
ORFEO:
( ridendo)
Sei un fenomeno hai fatto una cosa che avrebbe ammazzato anche un toro … però se
lo avevi fatto a me
ELEONORA:
( ride )
Con te non l’ho fatto, alla stazione centrale ti ho visto ma non ti ho chiamato
…
ORFEO:
(disperato)
Io nel ritorno, in treno ho pianto, fino a Grosseto poi …
ELEONORA:
(indifferente)
Per questo avrà pianto anche lui, che però a differenza di te, io ti ho
ravvivato l’orgoglio e tu ti sei incarognito, mentre lui … poveretto
ORFEO:
Non potevo non innamorarmi di una donna così vile …
ELEONORA:
(ridendo)
E io, così io sarei vile
ORFEO:
Vile ed inaffidabile … ma cos’hai bevuto … fammi sentire l’alito …
( Eleonora lo bacia … ma Orfeo rimane freddo … con la lingua si passa le labbra
)
ORFEO:
Hai bevuto …
ELEONORA:
Solo un goccio
ORFEO:
bene hai ripreso a bere e a fumare
ELEONORA:
Ne fumerò tre al giorno
ORFEO:
Fammi vedere
( apre la borsetta di Eleonora e dalla borsetta esce una bottiglia di whisky ,
un coltello un pacchetto di sigarette )
Queste le buttiamo
( getta le sigarette )
anche questo
(getta via la bottiglia di whisky)
E questo coltello cos’è ?
ELEONORA:
(si giustifica)
Mi serve contro le aggressioni … non si sa mai
ORFEO:
(ride)
Solo un uomo più pazzo di te ti potrebbe aggredire
(ride)
A parte il fatto che questo serramanico da edicola, non ferirebbe neppure una
mosca …
ELEONORA:
( apre il coltello )
( lo mette sul palco …)
Quando torni a Toledo, portami una lama affilata … deve essere tagliente … fine
… acuminata
ORFEO:
cosa ne fai di una lama acuminata … guarda la mia. è piccola … ma è un rasoio …
( E mette la sua lama sul palco)
ELEONORA:
( prende il telefono di Orfeo – si alza di scatto Orfeo rimane seduto per terra
)
(Apre la rubrica legge i messaggi)
E questi messaggi cosa sono … cosa sono … chi è … sei bellissima … chi è … devi
smetterla … io ti amo… gattina
ORFEO:
(scusandosi)
Per tre anni e mezzo ti ho mandato una mail con un ti amo … la colpa è solo tua
… tua .. io ti sublimavo
ELEONORA:
(alterata)
Fai silenzio! Ti amo gattina … guarda cosa ne faccio della tua gatta …
( spacca il telefono gettandolo sul palco – Orfeo in silenzio – Eleonora prende
il coltello e lo mette alla gola di Orfeo )
Adesso io potrei affondare questa lama e reciderti la carotide e poi sedermi qua
davanti e te e godere nel vedere il tuo sangue scorrere … e vedere a poco a poco
la tua vita scivolare via … via … invece non lo faccio … e non so perché non lo
faccio …
ORFEO:
(sfidandola)
Affonda il colpo … dai affonda il colpo … tu dici di amarmi …
affonda il colpo … perché … non ti amo più …
(Eleonora in silenzio fa passare il coltello sulla gola infine chiude gli occhi
e fa l’atto di affondare il colpo poi si alza di scatto e getta il coltello
lontano )
( Si getta a terra e piange …)
ORFEO:
Devi smetterla di bere, hai un alito che fa veramente schifo
ELEONORA:
(giustificandosi )
E’ per te che bevo ... per dimenticarti
ORFEO:
(furioso)
Per dimenticarmi ... lurida cagna ... il tuo silenzio mi ha ucciso ...e se non
mi sorreggevano amiche ...
ELEONORA:
(furiosa)
Come le tue amiche! ... non hai pensato a me ...
ORFEO:
(fuori di se)
Tu hai fatto presto a trovarti un maschietto
ELEONORA:
(furiosa)
Per chi mi hai preso ... non sono una da … Appia antica
ORFEO:
Ti sei consolata subito
ELEONORA:
(feroce)
Ti odio Orfeo ...
( gli sputa in faccia )
(Orfeo rimane fermo .... silenzioso … anche Eleonora)
( breve pausa 20 secondi due attori rimangono immobili)
ELEONORA :
(si giustifica)
Scusami ... te lo sei cercato
(Orfeo si lascia cadere per terra ... lei si inginocchia accanto a lui)
ELEONORA:
(cerca di scusarsi)
Scusami amore ... scusami ... scusami ...
(Orfeo prende il coltello e lo passa nella gola di Eleonora che piange )
ORFEO:
(piange)
Vedi questa lama ... cagna rognosa ... lo senti come punge ... lo senti ...
vipera Io potrei affondarlo nel tuo collo ... potrei ... anzi ho una voglia
esagerata di farlo ... lurida ... ecco cosa sai ... una lurida
(piange )
ELEONORA:
(piange)
Ammazzami ... Orfeo ... ammazzami ... ti prego ... ammazzami ... affonda la lama
nella gola .... dimostra di avere i coglioni ... ammazzami ... se non mi ami ...
ammazzami
ORFEO:
Io ti posso accontentare ... se veramente lo vuoi …
ELEONORA:
(piange)
Si lo voglio, lo voglio .Ma abbracciami , voglio morire abbracciata a te ... e
morire gridando il tuo nome ...
ORFEO:
Vuoi veramente morire ....
ELEONORA :
Sii ... Orfeo .... si …
( i due si abbracciano )
(Orfeo avvicina il coltello ad Eleonora ... alla carotide)
ELEONORA:
(grida)
Orfeo ammazzami
(Eleonora cade all’indietro ... Orfeo è sopra di lei )
(Orfeo si avvicina ad Eleonora l’ abbraccia
ORFEO:
(grida)
Eleonora… .. Eleonora … Eleonora … ti amo …
(Eleonora si libera dell’abbraccio, i due sono seduti sul palco ... )
ORFEO:
( calmo)
Pensavi davvero che ti avrei sgozzata come un abbacchio
ELEONORA:
Si ...
ORFEO:
Perché !
ELEONORA:
Perché lo volevo io ...
ORFEO:
Ma io non lo volevo ...
ELEONORA:
Allora non mi vuoi bene
ORFEO:
Si … non ti voglio bene , è vero ...
ma non ti voglio neppure morta :
(ride)
Con chi litigherei io
( squilla il cellulare di Eleonora)
ORFEO:
(alterato)
(Raccoglie il telefono e lo da ad Eleonora)
ELEONORA:
(sorridente civetta)
Ciao Piero, si .. si ci vediamo ...
ORFEO:
(geloso)
Strappa il telefono dalle mani di Eleonora ... Eleonora si ribella
ORFEO:
(risponde al telefono ad alta voce)
Eleonora ci ha ripensato e non ti vuole vedere .... Vai a morire ammazzato
( Orfeo prende il telefono e lo schianta sul palco il cellulare va in mille
pezzi)
( Eleonora si avventa su ... Orfeo ... )
ELEONORA:
(feroce)
Bastardo
Bastardo
( infine i due si calmano ... )
ELEONORA:
( feroce)
Era solo un amico ... bastardo io ti ammazzo
ORFEO:
(soddisfatto)
Un altro avvocato
ELEONORA:
(alterata)
Bastardo … io non ho mai condizionato la tua vita
ORFEO:
Hai sempre condizionato la mia vita
ELEONORA:
Ma io ti voglio bene
ORFEO:
(calmo)
Ma si può sapere tu chi sei ...
Ogni volta ...
sei. più seducente
Più infida
Più cagna
Più tutto
E più niente… Chi sei ... chi sei
ELEONORA:
( fiera)
Io sono Eleonora
ORFEO:
Si ... si ..
( e si abbracciano )
( Squilla il secondo telefonino di Orfeo, Eleonora risponde)
ELEONORA:
Pronto
TELEFONINO
( voce di donna )
Mi scusi vorrei parlare con Orfeo ....
ELEONORA:
(passa il telefono a Orfeo)
Orfeo è per te ...
( Orfeo si avvicina al telefono )
Si ... ... ci vediamo ciao cuoricino
ELEONORA:
(delusa)
Ho capito ... riparti ...
ORFEO:
Si ... devo andare
ELEONORA:
(delusa)
A me non pensi
ORFEO:
(scusandosi)
Devo andare
ELEONORA:
(delusa)
Vuoi tornare a casa
ORFEO:
Si
ELEONORA:
(delusa)
on mi dire che quella donna che ti ha telefonato è più importante di me
ORFEO:
Si
ELEONORA:
(alterata)
E l’hai sempre tenuta nascosta come se fosse dentro uno scrigno
ORFEO:
Si
ELEONORA :
(alterata)
E quando sarai su dirai a lei che devi tornare giù a Roma da Eleonora
Dirai che non puoi fare a meno di lei ... e lei la stupidona di turno ci crederà
Ma io chi ho amato, un uomo o uno che si innamora di tutte le gattine in calore
ORFEO:
Ma Eleonora, cosa dici ... calmati ... amore ... calmati ...
ELEONORA:
(alterata)
Non mi chiamare amore!
(alterata)
Dove hai la responsabilità, sotto i pedi
ORFEO:
Calmati amore
(Eleonora da uno schiaffo a Orfeo )
ELEONORA:
(feroce)
Lurido verme
non chiamarmi amore
Vai via ... vattene...
Vai via
Non ti voglio più vedere
Io pensavo tu fossi differente
Invece
Sei un lurido pagliaccio
Vai via
via
( getta lo zaino ai piedi di Orfeo )
( Orfeo lo raccoglie )
ORFEO:
Lasciami spiegare
ELEONORA:
(alterata)
Via .... vattene via ...
Via, ritorna, quando sei diventato responsabile
(BUIO)
( Rumore della stazione ferroviaria )
( Eleonora rimane fisa e in piedi )
( Orfeo sulla banchina incontra i soliti passeggeri che fanno i soliti gesti )
Il treno passa ....
( Eleonora rimane fissa in scena ... luci soffuse... )
( Si spoglia getta fuori dal palco sul pubblico i pantaloni mimetici e la
canottiera , si veste con un vestito lungo da sera…)
( Si accendono le luci …. Si trucca …
( musica da discoteca … luci psichedeliche ….
alcune comparse ballano )
4 scena
( ELEONORA – 1 BALLERINO- 2 BALLERINO)
( Eleonora vestita di nero e provocante)
( 1 ballerino … vestito di bianco)
( 2 ballerino vestito di nero)
Eleonora balla con il 1 ballerino … dopo il ballo i due si abbracciano e si
baciano uscendo di scena
Eleonora balla con il 2 ballerino … dopo il ballo i due si abbracciano e si
baciano uscendo di scena
Torna in scena Eleonora …
La musica cessa
5 scena
( ELEONORA – ORFEO- 2 BALLERINO)
( Entra Orfeo si posiziona dietro a Eleonora.. un paio di metri)
( Eleonora guarda il pubblico)
ORFEO:
(calmo)
Sono tornato
ELEONORA:
(grida)
Chi ti ha detto di tornare
ORFEO:
( calmo)
Non parto più
ELEONORA :
(a voce alta)
Ti ho detto di far silenzio
ORFEO:
(con voce soffocata)
Io volevo
ELEONORA:
(alterata)
Nessuno ti ha autorizzato a parlare
ORFEO:
(con voce soffocata)
Volevo dirti
ELEONORA:
(alterata)
Vittorio butta fuori questo straccione
(Arriva Vittorio il ballerino e spintona Orfeo)
ORFEO:
( rivolto a Vittorio)
Non mi toccare
Non mi toccare
ELEONORA:
(infuriata)
Vittorio buttalo fuori
VITTORIO:
( soddisfatto)
Si Eleonora … si .. e con molto piacere…
Vattene via, pezzente, stracciarolo vattene
E non farti più vedere …
ORFEO:
Va bene me ne vado, me ne vado, basta …
ELEONORA:
(alterata)
Vittorio!
VITTORIO
Si …
ELEONORA:
(alterata)
Ti ho detto di lasciarlo stare …
Non lo stare a toccare
Anzi non lo devi neppure sfiorare
VITTORIO:
(stupito)
Ma cosa dici , non capisco , non capisco
ELEONORA:
(furiosa)
Ti ho detto di andartene, grazie per la serata, ma adesso, vattene …
Vattene Vittorio : voglio stare sola con lui … vattene
VITTORIO:
( deluso)
Va bene … vado … ma quando ci risentiamo
ELEONORA:
(alterata)
Forse tra un mese … ti chiamo io
VITTORIO:
(stupito)
Tra un mese, ma sei fuori … di testa …
ELEONORA:
(alterata)
Ho detto forse, può darsi o mai più ,sei una nullità Vittorio … una nullità come
tutti gli uomini che conosco …
VITTORIO:
(stupito)
Eleonora sei matta da legare
(Vittorio esce di scena)
5 scena
( ELEONORA – ORFEO )
( i due sono posizionati in scena nel seguente modo: Eleonora guarda il
pubblico, Orfeo a quattro metri da lei dietro alle sue spalle i due non si
vedono)
ORFEO:
( ironico)
Sono in buona compagnia
ELEONORA:
(a voce alta )
Silenzio, scommetto che hai i mimetici
ORFEO:
( calmo )
Si
ELEONORA:
(alterata)
Mi fanno schifo gli uomini con i mimetici
ORFEO :
( stupito)
Ma come !
ELEONORA:
(alterata)
Non posso sopportare gli uomini con i mimetici …
Odio gli uomini con i mimetici …
ORFEO:
(meravigliato )
Ma se li hai portati fino a ieri
ELEONORA :
( indifferente )
Adesso li odio … ne ho fatti un sacco … e li ho dati alla misericordia.
ORFEO:
( calmo)
Bevi sempre, succo di mirtillo
ELEONORA:
( non noncuranza)
il succo di mirtillo. No … adesso bevo solo Ferrari..
ORFEO:
Sei cambiata
ELEONORA:
Non sono mai cambiata, sono sempre stata così
ORFEO:
(deluso)
Ora sei una donna di mondo, frequenti persone del tuo rango
Sei truccata, hai i tacchi alti, sei una gran donna … bella ... seducente
adesso pretenderai che la gente ti chiami dottoressa
ELEONORA:
( a voce alta )
Anche prima volevo che mi chiamassero dottoressa.
ORFEO:
Ricordo la tua tesi su Agamennone
ELEONORA:
(sorride)
Si! Agamennone, i momenti più belli della mia vita li ho passati all’università
... ma ormai fa parte del passato.
ORFEO:
(deluso)
Scommetto che non hai neppure più la bandana ...
a pensare che io ti avevo portato …
ELEONORA:
( con un sorriso soffocato)
La bandana ma sei proprio pazzo.
Cosa mi avevi portato
ORFEO:
Un paio di mimetici
ELEONORA:
(interessata)
Disegno
ORFEO:
(con fervore)
Olandese truppe d’assalto
ELEONORA:
(interessata)
Taglia
ORFEO :
48
ELEONORA:
(prende i mimetici ma non si volta, è ancora fisa verso il pubblico)
Anche se non sono vissuti sono bellissimi … anche la bandana … che bel giallo …
mi leggi nel pensiero Orfeo… sarai mezzo matto … ma sei l’unico che mi capisce …
sapessi quanto ho aspettato, una tua telefonata, una tua mail … ma niente …
niente …
ORFEO:
( calmo)
Non voglio più sentire la parola niente … io Ti amo
ELEONORA:
( a voce alta )
Non mi basta. Dimmi che mi sublimi
ORFEO:
(a bassa voce)
Ti sublimo
ELEONORA:
( a voce alta )
Non mi basta Dimmi che mi canti
ORFEO:
(a voce alta)
Ti canto
ELEONORA:
( a voce alta )
Più forte ... gridalo
ORFEO:
(grida)
Ti canto ... ti canto Eleonora ... ti canto
( Lei sorride)
Si gira e si abbracciano
ORFEO:
( a bassa voce)
Noi due abbiamo bisogno di ritrovarsi
ELEONORA:
( euforica)
Si … si … aiutami … aiutami … io ne ho bisogno più di te…
(buio)
(applausi)
(breve pausa)
(luce)
(si abbracciano di nuovo)
ELEONORA:
Mi ami
ORFEO:
Si
(smettono di abbracciarsi Eleonora si volta verso il pubblico e comincia a
sbottonarsi la camicetta, rimane a seno nudo, si toglie la parrucca la testa è
rasata)
ELEONORA:
(da questo momento in poi trema e ha difficoltà di deambulazione)
Se mi ami …
(breve pausa)
(ad alta voce)
Se mi ami … aiutami a morire …
(si accascia sul palcoscenico, Orfeo si avvicina a lei)
ORFEO:
(stupito)
Cosa ti è successo …
ELEONORA:
(piange)
Un tumore … sono tutta piena di metastasi
(Orfeo si avvicina ad Eleonora la bacia, continua a baciarla ma lei lo respinge)
ORFEO:
(deluso)
Io ti sarò vicino!
ELEONORA:
(grida)
Io non ti voglio vicino
ORFEO:
ma io ti voglio bene …
ELEONORA:
(calma)
Se mi vuoi bene
(grida)
Aiutami a morire …
ORFEO:
(disperato)
Non posso … ma le terapie …
ELEONORA:
(grida)
Le terapie non mi fanno niente … la mia vita è un inferno
Voglio solo che mi aiuti a morire …
ORFEO:
come amore … io … non …
ELEONORA:
(grida)
Accompagnami al binario … mi sono scelto anche il treno …
(ride)
Il treno che viene da Genova … quello che prendi tu …
E ora … aiutami ad alzarmi … prendimi le grucce
(si sente il treno in arrivo)
Aiutami … ti ho detto di aiutarmi bastardo …
Aiutami a morire … sotto il treno
ORFEO:
Io … non
ELEONORA:
(grida)
Aiutami … dimostra una volta almeno di avere i coglioni
(Orfeo si alza e ad aiuta Eleonora ed entrambi escono di scena)
(come sottofondo il rumore del treno)
(entra in scena Orfeo che disperato si accascia sul palcoscenico, il rumore del
treno si fa assordante)
ORFEO:
(grida)
Amore … aspetta vengo con te …
(si sente il rumore di una frenata )
SIPARIO