I porci con la cravatta
Commedia brillante in due atti di
Giovanni Allotta
Personaggi
Stefano capo famiglia
Maria la moglie
Gaetano figlio
Antonio Conlapinna deputato
Lia moglie di Antonio
Giulia Settepalle deputato
Totò amico di Gaetano
Cerino Pappamolla deputato
Comparse cuoco, anziano, anziana, muratore, contadino, casalinga, operaio,
studente, insegnante
Prefazione
Gaetano, confessa ai suoi genitori, la propria omosessualità, creando un dramma
familiare. Compare Antonio, arrivato in paese per la sua candidatura politica,
tranquillizza la famiglia sulle scelte del figlio. Nel corso del comizio, il
popolo, reclama contro i politici, il loro disappunto.
(la scena, povera di oggetti. Le pareti verde scuro, scorticate e con qualche
buco. Due miseri mobili, sui quali, vi si trovano candele spente. Qualche
quadretto di santi. Tavolo, sedie antiche. Lato sinistro, porta che conduce
fuori casa. Lato destro, porta che conduce in casa. Gaetano entra da destra. Si
ferma al centro. Come se parlasse coi genitori)
GAETANO
(Ragazzo gay effeminato) mamy papy, …sono gay! (pensa) no, così sono troppo
diretto! (serio) Mamy papy, indirettamente sono gay! (Nervoso) quelli mi
uccidono, appena lo sapranno! Come faccio a dirglielo…mamma papà, vi giuro, non
sono gay, però mi piacciono i maschi! (Disperato) Se mio padre, sa la verità, mi
uccide! È una vergogna che in Italia, si debbano fare ancora queste
discriminazioni, in famiglia! (Gira nervoso. Si ferma. Parla come un mafioso)
madre, patre, io sono gay, dalla a alla z! anche se non volete, i maschi, me li
mangio con gli occhi! Gnam! Patre, ti conviene che mi accetti, se no, ti
violento pissiecologicamente! Inutile che ridi, non mi fai paura, per niente!
(Si spaventa nel vedere entrar il padre)
STEFANO
(Adirato, entra con in mano, tante bollette) Tasse,tasse e soprattasse. Con
tutte ‘ste tasse, sto diventando un tassinaro! (Si siede) ho cambiato casa dici
volte, per non mi far trovare, ma loro, mi trovano sempre! Comìè possibile, li
butto dalla finestra e, mi tornano dalla porta. Disgraziatissima vita! La colpa
è dei miei genitori, che mi hanno messo al mondo. Se mi lasciavano orfano, ora,
non avrei problemi con le tasse! (Nota Gaetano inquieto) Che hai Gaetano?
GAETANO
Non ho niente papy. Tutto bene!
STEFANO
In viso, mi sembri un poco masturbato. Ma che hai?
GAETANO
Ti ho visto agitato, e mi sono atterrito dall’emozione!
STEFANO
Gioia, non devi atterrare davanti al tuo papà. Vieni e siediti. (Gaetano gli si
siede sulle gambe) vedi che, io sono bravo!
TANO
Si papy, tu sei il papà, più bravo del mondo! (Lo bacia) Pure dell’universo (Lo
ribacia) non avvilirti per le tasse. Tanto, si devono pagare lo stesso!
STEFANO
Lo so! Oramai, si lavora per le tasse. Grazie a ‘sti politici infami che, li
aumentano di giorno in giorno! Sono nervoso, perché oggi è una brutta giornata!
Pi concludere, si ci son messi, i porci che si baciano. Vergogna!
TANO
I porci? Sono scappati dal porcile?
STEFANO
Sono scappati? Oramai, il mondo è un porcile! Grazie agli indecisi! Non sanno,
se sono maschi o femmine!
TANO
Per chi parli, papy? Mi stai facendo confondere tutto il midollo cervicale!
STEFANO
Per i ricchionelli! (Gaetano si allontana dal padre) posso capire che, sono
emancipati, però, non baciatevi alla luce del sole, baciatevi sotto lo specchio
dell’acqua! Fosse per me, gli taglierei il pendolino e, glielo metterei per
cravatta…zag! (Gaetano grida, si tocca in mezzo le gambe) Ch’è successo?
TANO
Niente papà, proteggo i gioielli di famiglia! (Scappa lato destro) Aiuto!
STEFANO
(perplesso) Quanto è stupido, i gioielli nelle mutande li nasconde? Mah!
MARIA
(Entra da sinistra con cappotto lungo, chiuso fino alle gambe. Tacchi a spillo.
In testa, un cappello decorato con fiori. Capelli ordinati. Occhiali grandi)
Ciao Stefano. Iuh iuh! Vedi, sono in tempo per la cena.
STEFANO
(Ironico) Buongiorno signora mille poppins. Sei stata uscita?
MARIA
Cervo che ero uscita! Sono andata a farmi i capelli. (Toglie cappello,
sventolandogli i capelli davanti gli occhi) Guarda, ammira i colpi di sole!
STEFANO
(Si scosta, infastidito) levati, mi sto bruciando la faccia!
MARIA
(Gli da lo scontrino) Tieni lo scontrino, poi passi e glieli paghi, i colpi di
sole
STEFANO
(legge) Cento cinquanta euro? Se me lo dicevi a me, gratis, te li davo i colpi
di bastone! E io pago! Le tasse, ci stanno mangiando, ed io pago!
MARIA
Sei proprio un primitivo! Non apprezzi che, mi faccio bella per te. E poi, a me
fanno lo sconto. Sai quanto pago per una messa in piega? 100 euro!
STEFANO
In quale chiesa vai, quella del papa? Nella chiesa dove vado io, con un euro, mi
fanno la messa in piedi. A questo prezzo, mi faccio anch’io prete!
MARIA
Sei sempre lì, a lamentarti! Mi spoglio che, preparo la cena, così ti tappi la
bocca. (Si toglie il cappotto. Sotto ha il pigiama, con sopra un grembiule.
Nelle tasche porta uno spruzzino, un piumino. Porta dei calzettoni, all’interno,
ne esce due pani) tieni, ho comprato anche il pane! (infila le mani dentro il
pigiama da dietro, ne tira fuori le ciabatte e le mette al posto dei tacchi)
STEFANO
(Ironico) ma come sei vestita? Sembri, una befana elegante!
MARIA
(Pungente) pensa per te, calimero scolorito! mi vesto così, per risparmiare
tempo e denaro! Invece di fare cambia e scambia, mi tengo tutto incorporato e,
sono sempre pronta all’uso…
STEFANO
…E getta!
MARIA
(Risata ironica) invece di fare lo spiritoso, tieni lo scontrino, vai a pagare
il pane.
STEFANO
(legge scontrino. Si irrita) 55 euro di pane? Buttana della miseria, tutto
questo pane vi mangiate? Siete bucati dal culatello?
MARIA
Il pane, è la fonte di vita primaria, per il nutrimento dell’umanità!
STEFANO
(Esausto) in questa famiglia, non collabora nessuno! Tutto devo far io! Io
lavoro, io guadagno e io pago! Voi, spendete spendete spendete! (Gli da bollette
in mano) se invece di fare la gioconda casalinga, ti alzassi (Allude al sedere)
il catamarano dalla sedia, e ti mettessi a lavorare, tutti queste tasse, non ci
sarebbero!
MARIA
(Le legge) luce, l’ici, gas, pass, bypass, modello 7:30, 8:40, la cassa del
mezzogiorno, il sole ventiquattrore, il bacio della buonanotte, pdp, ccb, ddt.
Fai la collezione? Invece di lavorare, ti metti a fare, tasse?
STEFANO
Io? Queste sono tasse di tutti, no mie!
MARIA
Ma da quello che leggo, solo tu, ci sei iscritto! Stefano Sucarola!
STEFANO
Senti, babbo natale con le mammelle, non ci provare! Ci sono scritto io, perché
sono il capobanda. Queste, sono tasse di tutti. E tutti, le paghiamo!
MARIA
Mi pare giusto, ognuno paghi le proprie tasse. Facciamo una cosa: tu, lavori e
paghi le tue tasse. Poi, mi porti i soldi a me, e pago le mie tasse. Tuo figlio,
paga le sue tasse, con i soldi che gli dai tu. Contento? Ognuno, paga le sue
tasse!
STEFANO
(esasperato) ma sempre con i miei soldi! Così sono, cornuto e bastonato!
MARIA
Porca miseria, ne larga ti viene, ne stretta ti entra. Hai sempre di che
lamentarti! Che ti lamenti a fare? Grazie a Dio, lavori. Non lamentarti e paga.
STEFANO
Proprio stamattina, il capomastro ha licenziato 40 padri di famiglia, senza
preavviso! La loro fortuna, sai qual è? Lavoriamo in nero! manco possiamo
reclamare, in un sindacato. Li farei arrestare a tutti, a ‘sti indegni
MARIA
Telefona al compare a Roma. Lui, ne ha tante conoscenze di lavoro.
STEFANO
Lascialo perdere a ‘sto faccia da copertone! Ha le corna, più dure delle pietre.
Promesse promesse, alla fine, la promessa, me la son fatta da solo.
MARIA
Che promessa ti sei fatto?
STEFANO
Devo fare il cane per tutta la vita! Due giorni qua, due là e, guadagno i soldi,
giusti giusti, per strozzarmi!
GAETANO
(Entra deciso. Desta l’attenzione dei genitori) Mamma papà, sono gay!
MARIA
(Perplessa guarda il marito poi, il figlio) vita mia, sei sicuro?
GAETANO
(Deciso) Sicurissimo mamma, sicurissimo!!!
STEFANO
Maria, lui dice ch’è sicuro, ma io lo vedo bene in faccia!
GAETANO
(I due genitori, si avvicinano lentamente, è spaventato a morte. Piagnucola) No,
per favore non mi ammazzate! Perdono, perdono…
STEFANO
(Mette le mani con forza, sulla spalla del figlio) Gaetano, dimmi la verità,
l’hai preso tu, l’unico frutto dell’amore che c’era in cucina? (Gaetano
piangendo dice “si”) per questo, sei gay, perché ti ha fatto acidità! (Gaetano è
sorpreso)
MARIA
Gioia mia, (Gli tocca la fronte) Sei caldissimo! Stefano, chiama il dottore
GAETANO
(Nervoso) la piantate? Che avete capito? Non sto male per niente, anzi, sono
troppo elettrizzato!(Dolce) Sono gay, no malato!
STEFANO
Maria, tuo figlio, ha iniziato a dare i numeri! (Gli tocca la fronte) è così
caldo che, gli si sta scaldando l’obelisco. Lascia perdere il dottore, ci penso
io! Gaetano, mettiti col culetto a ponte, ti metto la supposta! (Gaetano si
rifiuta) Stai tranquillo! Te la metto piano piano, non senti nulla! Sistemati!
(Cerca di sistemare Gaetano in posizione supina, egli si rifiuta) non
vergognarti cretino (Rinuncia ed esce) Maria, pensaci tu. Vado a prendere la
supposta.
MARIA
Gaetano, non fare i capricci, lo facciamo per il tuo bene! Fatti mettere la
supposta da tuo padre. Vedrai, ti sentirai meno male! Purtroppo, l’unico posto è
quello. Il problema, sono solo per cinque minuti che devi camminare così (Fa
qualche passo, camminando con le chiappe strette strette) poi,passa. Capito?
GAETANO
Finiscila mamma. Sembri la signora cacamella! Non ho di che farmene della
supposta. Io sono, omosessuale!
MARIA
(Ansiosa) Come? Un’altra malattia? Stefano, una non basta, prendi tutto lo
scatolo di supposte. A tuo figlio, gli è spuntata una nuova malattia!
GAETANO
(Tiene la madre per le braccia, le parla dolcemente) Mamma ascoltami. Essere
gay, non è una malattia. È uno scherzo della natura. Mi piacciono gli uomini!
Capito? Non vedo niente di male in questo!
MARIA
(Si siede, rilassata) Meno male! (Grida al marito)Falso allarme Stefano, a tuo
figlio, la natura gli ha fatto uno scherzo e gli…(balza in aria, parla piano)
pi-a-cci-o-no i mama…(Gli viene un tic) mama…schi! (si contorce e si pietrifica)
GAETANO
Mamma, mamma mi senti? Porca miseria, che ho fatto! Mamma…
STEFANO
(Entra col camice da infermiere. Ha dei scatoli e un termometro gigante) ho
preso tutta la farmacia. Gaetano, c’è supposta per te! Preparati, t’infilo il
termometro, per controllare l’atmosfera. (Vede Maria) che dicevi? Che fai, con
‘sta faccia di terracotta? Che l’è venuto a tua madre, un blocco intestinale?
GAETANO
Non le ho detto niente di male! Le ho detto solo che,mi piacciono i maschi,
perchè sono gay. Si papà, pure tu devi saperlo,sono omosessuale
STEFANO
Per questa cretinaggine, si è bloccata? Mi pareva una cosa più grave! Maria
liberati, tuo figlio sta bene, non è gay è solo un poco(Avverte il colpo) u o mi
no se ssu a lo! (va in tilt, avendo una serie di tic, Si pietrifica)
GAETANO
(è sconvolto nel vedere i genitori, pietrificati) Che guaio! Che posso fari?
(Grida) Aiuto, aiuto! Ho ammazzato i miei genitori. Sono morti in piedi! Aiuto,
chiamate un beccamorto, aiuto! (Li scuote) Mamma, papà. Per favore,
riprendetevi! (Maria si va riprendendo, lamentandosi) Mamma, come stai?
MARIA
(stordita) Ahi, ahi. Ch’è successo? Ma dove sono al manicomio?
GAETANO
(Aiuta a sederla) siediti mamma, non è successo niente di grave! (Le prende un
bicchiere d’acqua) Tieni bevi!
MARIA
(dopo aver bevuto, si tocca la testa) ahi ahi, che dolore. Mi è venuto un
fotoschiocchi? Gaetano, perchè tuo padre fa la mummia in piedi?
GAETANO
(da vicino) Papà, come stai? Ci sei? stando a lungo incoscienti, si rischia di
non respirare. Gli faccio una respirazione bocca a bocca!
STEFANO
(Si sblocca) Fermati, non mi toccare! Stai lontano da me, un chilometro! Maria,
chiama un esorcista! Fallo esorcitizicare a questo! Sciò sciò…
MARIA
(Voce debole) Stefano, che ti è preso? Vedi che, quello è il nostro bambino.
STEFANO
(irritato) Bambino? Quello è un uominosessualo. L’hai scordato?
MARIA
Vero! (Piange) Che vergogna dentro casa mia! Gaetano, come ti sei permesso a
diventare tutto sessuale?
STEFANO
(Gemente) Giusto a me, doveva capitare un figlio difettato? Gaetano, a parte
maschiosessuale, sei anche ricchionello? (Gaetano annuisce) puh, cornuto!
(Stefano si mette a piangere, seguito da Maria. Prende fazzoletto dalla tasca)
Io, a quelli della sua razza, li ho sempre presi per il culo (Si ferma a
piangere) in senso metaforico, attenzione! (Riprende a piangere) e il Signore,
mi ha punito dandomi un figlio…porco e gaio! (Frigna soffiandosi il naso)
GAETANO
(Rimprovera il padre) ueh, quale porco! Io, sono educato!
STEFANO
Non ti baci nelle strade, con gli altri della tua specie? (Gaetano dice di no.
Riprende a piangere) grazie Signore, me lo hai detto difettato, ma educato! (A
Gaetano) Semi dicevi cornuto, ti dicevo anche grazie, ma una coltellata come
questa, non la meritavo! (Frigna con strazio)
GAETANO
Mamma papà, non fate così. Mi fate stare davvero male!
STEFANO
Per me, puoi morire di subito, supposta non te la infilo più! (Continua a
frignare)
GAETANO
Non fatene una tragedia! Essere gay, non è un dramma, ne una sventura. Non vedo
nulla di male, ad amare un altro come me! Perché non dovete accettarlo?
MARIA
(Piangente) mai, mai una delusione così grande. A pensarci, mi accontenterei il
doppio di tasse da pagare, no un figlio gaio!
STEFANO
ma sei pazza! Le tasse le pago io, quindi, meglio un figlio ricchionello
(Frigna)
MARIA
(accentua il pianto. Stefano, le da il fazzoletto, che soffia il naso
schifosamente) com’è potuta succedere, una disgrazia di questa? Pane, non gli
mancava. Pasta, non gli mancava, frutta a volontà. Come è successo? Bho! Sai che
sto pensando? Visto che tuo figlio è disabile, potremo fare la richiesta della
pensione d’invalidità. Per questa scusa, ci paghiamo le tasse!
STEFANO
L’idea è ottima! Almeno, piangiamo con un occhio!
GAETANO
Adesso, mi state stancando! Non sono per niente disabile! La vera disabilità
l’avete voi nel cervello, brutti pesci senza cuore!
STEFANO
(Gemente, si siede vicino Maria) ora che ci penso Marì, quando era piccolo, tuo
figlio Gaetano, non aveva gli orecchioni? (Maria dice si) Glieli hai curati?
MARIA
(Maria piangendo) Sinceramente, l’ho dimenticato!
STEFANO
Lo vedi? La colpa è tua, se è diventato ricchione! (Piange)
MARIA
(Gemente) la colpa non è mia, il danno lo hai fatto tu, che mi hai seminata.
Vergognati, hai la semenza pastorizzata! (Tra i due, vi è un diverbio)
STEFANO
Il mio stampo è infallibile! La colpa è tua, che volevi una femminuccia
MARIA
La colpa è tua, che volevi un maschio! Volevi un figlio dal sesso forte! Mi
ricordo i litigi che facevamo. Io la femmina, tu il maschio. Tu il maschio, io
la femmina.(Entrambi dondolano avanti e indietro col bacino, in piedi) maschio
femmina, femmina maschio, maschio femmina, femmina maschio…
STEFANO
…mi sono confuso,e ti ho regalato una femmina!(Addita verso Gaetano)
GAETANO
(Irritato) Femmina? Papà, vedi che io sono maschio con l’attivazione gratis!
STEFANO
Maschio tu? Dici che sei tutto(Fa movenze femminili) orecchione? Nella legge di
vita, ai maschi piacciono le donne. A te, piacciono i maschi, quindi, un altro
maschio che gli piaci, vede in te una femmina. E se ti vede femmina, non hai
nulla di maschio. Quindi, sei sbagliato in questo corpo da maschio, per fare un
piacere agli altri che ti vedono femmina. Ma se ti senti femmina, in un corpo da
maschio, significa che sei uno scherzo della natura, mentre eri…(Si confonde)
che confusione! Mi sono confuso anche, chi sono io! (Si apparta, da le spalle ai
presenti, si allarga i pantaloni e fischia) sveglia! ma sei tu? (Soddisfatto)
grazie! (Torna dai suoi)Maria, sono io! Vergogna, ora per colpa sua, mi devo
cambiare il codice fiscale, per non mi fare riconoscere in paese. Tutti diranno,
tale padre, tale figlio (Piange stretto a Maria) Voglio morire
GAETANO
Adesso basta! (I due smettono di piangere) Quanta tragedia per una fesseria! Se
continuate a piangere, giuro che mi uccido! (Stefano e Maria si guardano un
attimo, poi, accentuano il loro pianto. Gaetano furioso esce dal lato destro) è
così? Addio!
STEFANO
Maria, prepara da mangiare. Se tuo figlio dice sul serio, ci tocca fare tre
giorni di digiuno. Almeno se muore, digiuniamo sazi. (Maria si avvia ad uscire
da destra, lamentandosi. Porta con se il fazzoletto. Stefano, dal cassetto
prende un fazzoletto nero, lo attacca al braccio, in segno di lutto) che
disgrazia dentro casa mia. Ho fatto tanto per avere un figlio, uno che ne ho
avuto è arrivato, finocchietto! Dov’è il fazzoletto? (Lo cerca nelle tasche) se
l’è portato. Mi suco? (prende il fazzoletto dal braccio e soffia schifosamente,
poi lo rimette al braccio. Si siede, e bussano) sto piangendo, non posso venire
(Bussano) un momento, sto soffrendo! (Bussano) che gli scoppiassero l’unghia
della mani, arrivo! (Apre ed entra Antonio e Giulia, ben vestiti) che bella
sorpresa! (Bacia e abbraccia, Antonio)
ANTONIO
(Distinto con giacca e cravatta. Guarda in giro schifato) Salve compare Stefano.
Da parecchio che non ci si vede. Non ricordavo più, casa vostra. Di male in
peggio! Vi presento la mia fedelissima (Stefano le da la mano)
GIULIA
(Bella donna, ben vestita con giacca e cravatta, da la mano a Stefano) Piacere,
l’onorevole Giulia Settepalle.
STEFANO
Piacere, Stefano Sucarola. Sedetevi! (Urla) Maria vieni, guarda chi c’è! Compare
Nino, come mai in paese?
ANTONIO
(Irritato) Da ora in poi, esigo che mi chiamiate Antonio! Onorevole Antonio
Conlapinna! È bene che ve lo ricordiate!
STEFANO
Non vi incazzate! Da come fate, manco se vi avessi detto cornuto! Vi ho chiamato
Nino, in ricordo della nostra parentela.
ANTONIO
Mi chiamavo Nino, quando vivevo, in questo paese agricolo. Adesso, lavoro alla
camera di Roma, insieme con l’onorevole Settepalle, il mio nome è Antonio! Ed
esigo che venga rispettato!
STEFANO
Lavorate tutti e due in camera? (In confidenza ad Antonio) Con una onorevolessa
di questa, anche io mi affitterei una camera a Roma!
ANTONIO
Anziché parlare a sproposito, ditemi come mai avete quel fazzoletto nero al
braccio. Lutto in famiglia?
STEFANO
(Gemente) Compari, una tragedia è successa!
ANTONIO
È successo qualcosa a vostra moglie? (Stefano dice no) A vostro figlio? (Stefano
dice si, accentuando il lamento) compari, non fate così!
GIULIA
Immagino sia dura la perdita di un figlio. Com’è morto?
STEFANO
(Piangendo) magari!
GIULIA
(meravigliata) Come magari?
STEFANO
Magari fosse morto! Non mi sarei rotto il cuore, a metà! (Piange) (Piange)
datemi una tovaglia che mi ciuccio il naso. Non è giusto sucarmi davanti a voi.
(Giulia, gli da un fazzolettino che si soffia con rumore)
ANTONIO
Compari, spiegativi meglio. Se vostro figlio non è morto, perché piangete?
STEFANO
Piango perché mio figlio è…(Piange) Piango perché mio figlio è…
(Piange) Piango perché mio figlio è…(Piange)
ANTONIO
Oh, vi siete incantato? Ho capito che vostro figlio è! Spiegatemi com’è?
STEFANO
(Piange) Non lo so, non trovo le parole giuste. Non so come esprimermi
ANTONIO
Ditelo, in parole povere!
STEFANO
Si, meglio in parole povere. Mio figlio Gaetano è…diversamente sessuale!
(Esplode a piangere) voglio morire! Nemmeno il più cattivo nemico, gli auguro un
figlio diversamente maschio!
GIULIA
(Stupita)lei fa ‘sto dramma, perché ha scoperto che suo figlio sia, gay?
STEFANO
(piange) da quante lacrime ho versato, mi sta venendo una trombosi negli occhi.
Se continuo così, entro stasera, muoio rombato! (Piange. I due deputati, sono
schifati) per colpa sua, per non mi fare riconoscere in paese, devo camminare
con la maschera antigas! (Piange) e pensare che, soffro di gastrofobia!
ANTONIO
Compare, dai smettetela! È da imbecilli far così! Siete rimasto ai tempi della
pietra. Siamo nel duemila, i tempi cambiano!
STEFANO
(Smette di piangere) come, siamo nel duemila e, non mi avete detto niente?
GIULIA
Signor Stefano, capisco che sentirsi dire certe cose, è drammatico, ma non
scandaloso! Lei crede che nel suo paese, non esistano ragazzi come suo figlio?
Una marea! Non c’è di che vergognarsi, è di moda esser gay. Se ne faccia una
ragione. E poi, i gay non hanno nulla in meno di altri. Faccia pace con suo
figlio, rompa questo tabù
STEFANO
Come? Per fare pace con mio figlio, gli devo rompere il tabù? Ma lei ha sbattuto
la testa nella camera! Le pare che sono omo? Io, sono maschio! Se mio figlio,
vuole fare pace con me, se lo faccia rompere d’altri il tabù
ANTONIO
Compare, siete ignorante! Vostra moglie l’ha presa così male come voi?
STEFANO
Male? Malissimo! Pensate che ha perso 50 kg di liquidi in 5 minuti! Se continua
così, resterò sedotto e abbandonato (piange)
GIULIA
Accipicchia! Che dieta fa vostra moglie, quella forzata?
STEFANO
La dieta lacrimata! Più piange, più dimagrisce! Anzi, la chiamo e le dite che,
essere sessuale va di moda. (Chiama la moglie) Maria, vieni! È venuto a trovarci
il compare Conlapinna! non mi risponde, non vorrei si sia sciolta troppo! La
vado a chiamare (Sta per uscire)
ANTONIO
Chiamatela dopo, ascoltatemi! Compare, sono venuto per parlarvi di un mio
progetto politico. Dopo le ultime elezioni, sapete che vivo a Roma, essendo
militante al senato. Sono tornato, per comunicare ai miei elettori, che mi
candido alla rappresentanza nazionale come onorevole. Per arrivare al punto di
questa mia candidatura, come già fatto in altri paesi, anche nel vostro, farò un
comizio! Nel quale cercherò di reintegrare la loro fiducia, al fine di trarne
profitto col loro voto, a mio favore! Al mio fianco, avrò il sostegno morale e
materiale, dell’onorevole Settepalle! Che ve ne pare?
STEFANO
Se devo essere sincero, sono offeso con voi! Mi avete promesso un posto di
lavoro a me, mia moglie e, mio figlio. A distanza di anni, non ho visto nulla!
Non è giusto, ‘sta presa per il…mi avete capito!
GIULIA
Signor Stefano, lei deve sapere che i tempi di attesa sono lunghi e poi, non è
sempre facile dare ai cittadini ciò che si promette!
STEFANO
(Adirato) Non è facile? Però a dire cazzate è facile! Per voi, l’importante è
avere potere e soldi. Il sazio, non l’ha mai creduto al digiuno!
ANTONIO
Compare, state calmo! Ma siete con me, o contro di me?
STEFANO
Voi siete con me, o contro di me? Non rispondete? Lo sapete quanto tasse ho da
pagare? no! Sapete se la sera, vado a letto senza cena? No!
ANTONIO
Compari, vi capisco benissimo! Posso capire, che significa.
STEFANO
Compare, voi non sapete che significa, la fame che fa acidità! Morti di fame
come me, il paese è pieno! Con questa crisi, mi pare sia difficile che il popolo
vi dia ascolto, con le vostre chiacchiere!
GIULIA
Proprio per questo, tutto il paese, dovrebbe dare fiducia all’onorevole
Conlapinna! Se riusciamo a farlo salire alla camera, per voi tutti, sarà un
grosso vantaggio! Pensi un po’, se questo avverrà, lei e la sua famiglia, avrete
diritto ad un posto di lavoro. Vi saranno ridotte le tasse. Ci pensi su!
STEFANO
(Discostandosi da loro) Secondo me, mi stanno dicendo un po’ di minchiate! …non
credo a ‘ste fesserie. Mi dispiace, non posso aiutarvi!
ANTONIO
Compare, non mi aviti fiducia? È vero, ho sbagliato! Vi ho promesso quello che
non potevo. Sapete perché? ero inesperto! Ora sono più maturo, so quello che
dico e faccio. Vi chiedo di aiutarmi a racimolare voti e…vi prometto di farvi
diventare cancelliere nella camera di Roma.
STEFANO
Compare, non posso allontanarmi dalla famiglia, sono troppo legato. E poi, per
cancellare la camera, per forza a Roma devo andare? le mura del paese, sono
pieni da scancellare!
GIULIA
Guardi che per camera, si parla di Senato, laddove vengono emesse le leggi, no
un posto qualsiasi.
ANTONIO
(Gli mette mano sulla spalla) non siate dubbioso! Se mi aiutate a fare i voti e
riuscirò ad entrare al parlamento, sarete il mio cancelliere. Guadagnerete
quattro mila euro al mese! (A Stefano gli si illumina il viso) si sono accese le
lampadine? Proprio così, quattro mila euro al mese!
STEFANO
Io, quattro mila euro o misi, manco in un anno li ho mai visti! (Gli da la mano)
affare fatto! Troverò così tanti voti che, farete anche il papa!
ANTONIO
(Felice, lo bacia) Bravissimo me compare! Giulia è ora di andare. (I due
deputati si alzano) Me la fate salutare si o no, a vostra moglie?
STEFANO
Subito! (La chiama) Maria, vieni! Aspettatemi, un attimo vado a chiamarla (Esce)
GIULIA
Antonio, vorresti farmi credere che un ignorante del genere, possa aiutarti a
far dei voti? Ma dai, non farmi ridere! Stiamo perdendo il nostro tempo.
ANTONIO
È tutto sottocontrollo! Hai visto? Si rifiutava a collaborare, non appena gli ho
parlato di un posto di lavoro ben pagato, è scattato sugli attenti! Stai calma.
So come prendere il popolo. Il trucco sta tutto nel promettergli palazzi e
castelli. Vedrai, come abboccheranno!A noi cosa interessa?
GIULIA
Che loro ci diano il voto!
ANTONIO
Brava! In politica, la gente la si vede, come voti! Dopo di ciò, ritorniamo a
Roma, a goderci la pacchia! Parleranno tanto male di me, che alle prossime
elezioni, li troverò ai miei piedi, come gattini affamati che mi chied…(Esce
Stefano, cambia discorso) com’è finita, compare?
STEFANO
L’ho trovata che dormiva sopra la scopa.(Imita il gesto) sembrava uno spiedino
coi capelli. L’ho svegliata, fra cinque minuti arriva!
ANTONIO
Non c’è tempo, dobbiamo andare. Salutatemela voi, ci aggiorniamo presto per il
comizio (si salutano. Fermo sulla porta, guarda orologio al polso) Anzi, sapete
che vi dico? Visto che non ci vediamo da tempo, stasera vengo a cena da voi!
Vado a prendere mia moglie e vengo. (Escono, Stefano li accompagna alla porta. è
disperato)
MARIA
(Entra assonnata con la scopa. Guarda in giro)dov’ è il compare? L’hai sognato?
STEFANO
Ma quale sognare! Ti devo dare due notizie. Una bella e una brutta.
MARIA
Dammi quella bella, a quelle brutte, ci sono abituata.
STEFANO
La notizia bella è, che va di moda essere gay. Me lo ha detto la signora
Settepalle, la collega del compare. Dice, in paese sono tutti gay, non c’è
bisogno di essere tragici se tuo figlio c’è pure. Quindi, fallo venire e gli
rompi il tabù.
MARIA
Questa si ch’è una bella notizia! Visto che in paese sono tutti sessuali, non
c’è più nessuna vergogna, a farmi guardare in faccia! Mi sento più relax. Non
glielo rompo il tabù. Gli do un bel bacio. Qual è la brutta?
STEFANO
(Disperato) il compare, viene a mangiare da noi! Con tanti ristoranti e taverne,
giusto qua deve venire, che non abbiamo nulla? Dico io, ma che gli abbiamo fatto
di male, per venire a cena qua? Bho!
MARIA
Ti crei problemi? il compare ci conosce. Che vergogna c’è, gli offriamo un po’
di formaggio, delle olive, il pane lo abbiamo, la sarda salata a passaparola, ce
la lecchiamo tutti e, ci saziamo!
STEFANO
Si, ma ora il compare si trova in alta quota. Sta in una camera a Roma.
MARIA
Con tutti i soldi che guadagna al mese, sta in una camera a Roma? Il paese è
pieno di manicomi. Più soldi hanno, più sono pidocchiosi i politici
STEFANO
Se lo senti parlare in italiano, sembra un profugo. Se vede che si è mangiato il
vocabolario! Senti che faccio, vado da Ciccio Pinnasecca, vediamo se mi presta,
altre olive nere(Esce)
MARIA
Vai pure, ci do una scopata e apparecchio (Spazza la stanza. Entra Gaetano
assonnato) dormito bene? Ti sei ripreso?
GAETANO
(Si strofina gli occhi) Porca miseria, mi sono addormentato mentre piangevo.
Senti mamma, guarda che non manco alla mia promessa. Vi farò un favore, e mi
toglierò dai piedi!
MARIA
ma che dici Gaetanuccio! Non fari il cretino! Anche se sei tutto sensuale, io e
tuo padre, lo stesso ti vogliamo bene!
GAETANO
(Sorpreso) dici sul serio? Un momento fa, vi ammazzavate dal dolore
MARIA
Un momento fa di prima! Ora è un momento, che fa di dopo! Io e tuo padre,
accettiamo la tua malattia sessuale. Abbiamo capito, che va di moda essere
difettati.
GAETANO
(Felice) Davvero dici mamma? (Maria annuisce allegramente) Sono felice! Lo dirò
a tutti i miei amici che sono stato accolto anche dalla mia famiglia! Allora,
anche papà mi ha accettato?
MARIA
Tuo padre, è felicissimo di avere un figlio come te! Dice, peccato che sei
unico, se avevamo un altro figlio, ci davano la pensione d’invalidità familiare.
GAETANO
Che gioia mi avete dato! Oggi mi avete fatto la persona più felice del mondo.
Ora, potrò liberarmi da questi indumenti sudici e, vestirmi tale e quale alla
mia anima! Volerò alto alto, con tutti gli uccelli!
MARIA
Gioia mia, non volare troppo alto, perché ci sono gli aerei e, ti prendono di
petto! Vado a preparare (Posa la scopa all’angolo, ed esce)
GAETANO
Wow, gli aerei! Ho sempre sognato poter essere io il pilota, di questi grandi
uccelloni! (Spalanca le braccia e gira la stanza come fosse un aereo. Entra
Stefano con dei sacchetti, l’osserva disgustato) ciao papy, sto volando col mio
apparecchio. Mi vedi?
STEFANO
Cretino! L’apparecchio in aria lo fai? Sopra la tavola, si fa! Vedi di
atterrare, stanno venendo i compari e, ancora non c’è nulla di pronto!
GAETANO
(Bacia Stefano affettuosamente, il quale, cerca di scostarsi) Volevo
ringraziarti per avermi accettato. Sei il papino più dolce del mondo!
STEFANO
Levati! Chi te l’ha data tutta ‘sta confidenza!
GAETANO
Sono tuo figlio! Mi hai creato a tua immagine e somiglianza
STEFANO
Se prendevi da me, eri un playboia. Tutte le femmine che sono state con me,
hanno la pensione d’invalidità. A chi manca una gamba, a chi un occhio, a chi la
lingua. A letto, sono una bomba atomica!
MARIA
(Entra con piatti, posate e tovaglioli)stai zitto, invece di raccontare
fesserie! Aiutatemi a sistemare la tavola. (la tavola viene messa al centro
della scena. Disponendo tre coperti per lato. Lato destro: Stefano e famiglia.
Lato sinistro: Antonio e a famiglia) che cosa hai trovato?
STEFANO
Ciccio, mi ha prestato un pezzo di cacio e, un po’ di olive nere. Basta?
MARIA
Basta e avanza! Per cinque persone, a voglia di mangiare! (Intanto, prende
formaggio e olive e il pane, li dispone in tre piatti, mettendoli sul tavolo)
STEFANO
Per sei persone!
MARIA
Come sei? Il compare, dice che non può avere figli, perch’è parzialmente
scremato. Come ha fatto ad avere un figlio, la comare?
STEFANO
Ma quale figlio! Il compare è venuto da Roma, con Settepalle.
MARIA
(Sorpresa) quanto, con sette? mizzica! L’aria di Roma, fa miracoli!
STEFANO
Con l’onorevole Settepalle, dico! Scommetto che la porta anche a cena!
GAETANO
(Osserva disgustato il formaggio) Papyno, questo formaggio ha la muffa!
STEFANO
Spolveralo! (Gaetano prende un piumino, ed esegue) Maria, c’è vino?
MARIA
Bho! (Esce e rientra con una bottiglia) Eccolo qua. Mi pare che non manca nulla
a tavola. (Col dito fa segno sul tavolo) Piatti ci sono, bicchieri ci sono,
forchette e coltelli ci sono, tovaglioli ci sono, il vino anche, bene! Sediamoci
e aspettiamo che vengono. (Si siedono tutti) Stefano, come mai il compare è in
paese? Ci sono elezioni in vista?
STEFANO
Si,deve fare un comizio,perché deve diventare onorevole della cameretta
MARIA
Lo immaginavo! ‘sto grillo parlante, in quattro anni non si fa ne vedere ne
sentire, ora che gli servono i voti, siamo parenti!
STEFANO
Mi ha detto,se gli faccio assai voti e diventa onorevole, io divento
cancelliere! Ti rendi conto che bella notizia! (Si vanta) quando passo dal corso
del paese, tutti mi fanno l’inchino “buongiorno signor cancelliere” lo immagino,
il paese dall’invidia, si mangeranno le mani!
MARIA
Sono contenta! Mio marito, un cancelliere! (lo bacia affettuosamente. Anche
Gaetano lo fa, Stefano si pulisce) Scusami Stefano, no per farmi i fatti tuoi,
ma che lavoro è, il cancelliere?
STEFANO
(Perplesso) il cancelliere è un lavoro che…forse, mi prende un tipo di … bhoooo!
Secondo me, devo stare vicino il compare, sempre pronto a cancellare le fesserie
che dice. (si sente una voce di donna che ansima di piacere. Suscita la
curiosità di Stefano e Maria. Nel mentre,Gaetano inizia a tremare,
spaventandoli) ma che gli è preso? Gli sta venendo un x?
GAETANO
(Prende dalla tasca il cellulare)è la mia suoneria col vibro! (con dei gesti,
Maria e Stefano, lo mandano a quel paese) Pronto? Ciao bella. È andato tutto
bene, hanno accettato. Si, vieni pure, ti aspetto. Baci! (fine telefonata.
Bussano) vado io! (Apre entra Antonio, Lia la moglie, Giulia. I due onorevoli
giacca e cravatta. Si salutano tutti) buonasera (In particolare, accoglie
Antonio, il quale, cerca di evitare le moine di Gaetano)
MARIA
Che piacere vedere i miei compari! Baciamoci! (Si baciano tutti)
ANTONIO
Comare Maria, che piacere! ti presento l’onorevole Giulia Settepalle!
MARIA
(Le da la mano) Piacere. Mio marito, me lo ha detto che lei ha sette palle!
STEFANO
Prego assettativi! Noi, in attesa che venivate, abbiamo apparecchiato la tavola!
(Le due famiglie si dispongono, ognuno dal lato ch’è stato apparecchiato)
GAETANO
I signori, si vogliono levare le giacche? (fa gli occhiolini ad Antonio, gli
manda baci) baciami, bello bughy bughy!
ANTONIO
Grazie, preferisco mangiare con giacca e cravatta! Compare, chi è costui?
STEFANO
Non ve lo ricordate? Questo è mio figlio Gaetano(Gli fa cenno con l’occhio)
ANTONIO
Ah si! Questo è il famoso, ricc… (Allude al gay) l’avevo capito!
GAETANO
(Da la mano ad Antonio, il quale, cerca di ritrarla) piacere, io sono Gaytano!
Per gli amici, sono gay. Per la famiglia, Gaetano!
MARIA
(Nota che la comare Lia, è intenta a guardare schifata la casa) comare Lia! Voi,
non dite niente? Vi piace casa mia?
LIA
(Snob) carina… direi. Noto che vi piace, lo stile sobrio e ammuffito. Come mai,
avete scelto questo colore, così scuro? E come mai, così tanti buchi?
MARIA
Non è ammuffito. è color verde pisello. È da tanto che non viene imbiancato.
Prima era vivo vivo, a passar del tempo, si è ammosciato. I buchi sono…
STEFANO
(La precede) …per far uscire l’aria confezionata e stare freschi d’estate!
LIA
Come mai, tenete così tante candele?
STEFANO
A Roma le chiamate candele? Arretrati! A casa mia, si chiama gruppo elettrogeno.
Quando va via la luce, si accendono, e ho la luce per tutto il paese! Certe
volte, si fanno il mutuo per avere la mia luce!
LIA
Capito! Come mai, tutti quei santi?
MARIA
Comare, con la crisi che c’è, dovete sapere, per mezzo dei santi si va in
paradiso!
LIA
Volevo sapere, come mai ci sono…
ANTONIO
(La interrompe) Amore basta! Quante domande! Sembri una giornalista!
STEFANO
Compare, lasciatela stare. È normale fare tante domande. La comare, non c’è
abituata a vedere tanto lusso! (Giulia ridacchia sotto il naso)
GAETANO
Uffa, la smettete di parlare. La fame, mi sta facendo acidità nel buco dello
stomaco!
MARIA
Se siamo tutti pronti, posso portare il mangiare. Voi che dite?
ANTONIO
Non vi disturbate per noi, comare. Mangiate liberamente!
STEFANO
Che significa? Siete venuti per guardare le nostre boccacce?(Antonio si alza,
apre la porta, attira l’attenzione di tutti. Si siede. emette uno schiocco di
dita, ed entra un cuoco)
CUOCO
(Vestito col proprio abbigliamento) Mi ha chiamato, padrone? (Stefano e Maria,
sono allibiti. Antonio e Lia, si insuperbiscono)
GAETANO
(Gira attorno al cuoco) Wow, che omone! Visto che sai cucinare, (Gli si lancia
tra le braccia) fammi diventare il tuo piatto prediletto. Prendimi, sono il tuo
cacio cavallo.(nitrisce)
STEFANO
(Prende il figlio, lo allontana dal cuoco)siediti furia cavallo del cess (Al
cuoco) lo scusi signor sceffo, mio figlio è un poco invalido sessuale.
ANTONIO
Ambrogio, per me del caviale con una fettina di salmone vergine. Portami un
bicchiere di vino…del 1524 dell’antico testamento. (Il cuoco annota) anzi no,
del 1622, è più leggero! (Cuoco scrive)
LIA
Per me, stessa ordinazione. Però il vino del nuovo testamento. Quello antico, mi
fa venire un po’ di aceto. Niente frutta!
GIULIA
Io preferisco, un piatto di vermicelli non troppo lunghi ne troppo cotti, con
poca salsa tiepida e con qualche spicchio d’aglio e foglie di basilico (il cuoco
si congeda) preferisco acqua non troppo naturale
ANTONIO
(nota lo stupore negli occhi dei compari) Compare, voi non mangiate?
STEFANO
Si, aspettiamo il cameriere! Maria, chiamalo e digli di rompersi subito subito,
le gambe qua! (Maria non sa che fare) ho capito, ci penso io! (Grida)
Pasqualino, porta la cena, stiamo diventando ciechi!
GIULIA
Che c’entra la cecità col cibo!
MARIA
Non ci vediamo più dalla fame, eh!!! (Entra il cuoco, si posiziona al centro
della scena, dietro il tavolo. Fa vibrare un campanello, ed entra uno o due
camerieri che dividono le pietanze ad Antonio e famiglia. Stefano e Maria,
Gaetano a bocca aperta. Al termine, si congedano)
LIA
Noi siamo pronti per mangiare. E voi? Aspettate ancora il cuoco? Se volete, vi
prestiamo Ambrogio!
MARIA
Grazie comare, non vi disturbate. Inutile nascondere la verità. Il cameriere,
non ce lo abbiamo. È stato licenziato! ‘sto disgraziato, voleva l’aumento. Non
gli bastavano otto mila euro al mese! (I politici si meravigliano) Vero Stefano?
STEFANO
Verissimo!Non gli mancava nulla! Assegni familiari, accompagnamento, permesso
col soggiorno, ferie aveva di tutto! Appena faceva cinque minuti di
straordinario, gli davo due cento euro! Più si è buoni, più è peggio!
GAETANO
Ho capito! Oggi, lo faccio io il cameriere. (Esce e rientra con un cappello da
femmina con dei fiori) prego, signori. Che volete magnà?
STEFANO
(Con classe) Gaytano, portami quel piatto di caviale (Gli fa segno verso il
piatto di olive, messe da parte. Gaetano porta i piatti a tavola) poi, quel bel
cacio a cavallo, per vino, quello del medioevo. Per frutta un cachi.
MARIA
Per me, stessa ordinazione di mio marito. Preferisco il vino dei nostri tempi,
senza caffeina, se no, brillo troppo! Niente frutta! (Gaetano porta i piatti a
tavola con le olive e formaggio) Gaetano, siediti e mangiamo. Signori tutti,
buon appetito! (Tutti mangiano serenamente)
ANTONIO
(A Lia) Amore, che ne dici di questo caviale? L’ho pescato in mare, per te
LIA
(Sdolcinata) Grazie ciccino, è una specialità che delizia il palato!
STEFANO
(Per non sembrar da meno, imita il compare) e…tesorino, ti piacesse il caviale
che ho pescato in montagna, per te?
MARIA
(imita la comare) Si fufino, questo caviale è tenero, che mi lecco le baffi!
GAETANO
Schifo, è pieno di ossa! (Si tocca la gola) Mi stavo annegando il gargarozzo
puh! (lo sputa. Prende schiaffo da Stefano)
ANTONIO
Compare, siete sicuro che il vostro sia caviale?
STEFANO
Certo ne sono sicuro! Nero è il vostro, nero è il mio! Giustamente, guardate le,
dimensioni! (Si vanta) quello mio è più grosso, perché l’ho pagato di più.
Modestamente, mi posso permettere certi lussi!
LIA
Non esiste caviale grosso quanto il vostro! Sappiate, che il caviale è piccolo
perché sono uova di pesce!
MARIA
Il nostro è grosso, perché sono palle di coccodrillo!
ANTONIO
(Continuano a mangiare) Compare, il comizio di cui vi parlavo, lo faremo domani
sera in piazza. Avete avvisato qualcuno?
STEFANO
Sinceramente no, non ho avuto tempo. L’ho saputo una ora fa!
ANTONIO
È bene che vi sbrighiate! Domani, sarà il grande giorno. Non solo per me, più
che altro, per voi! L’avete detto a vostra moglie che, diventerete il mio
cancelliere? Siete contenta comare, vostro marito verrà a Roma con me.
MARIA
(Triste) per forza a Roma ve lo dovete portare? Non si può fare che, gli mandate
i fogli da cancellare per posta? Lui, li scancella e ve li rimanda.
ANTONIO
(Lia e Giulia ridono) Cancella, scancella: che avete capito?! Vostro marito sarà
il mio segretario! (Maria e Stefano, capiscono) se tutto andrà secondo i miei
piani, sarò onorevole al senato! Godrò delle auto blu, molti più privilegi di
quelli che ho. E tante altre cose che, non sto qui ad elencare! Anche voi
comare, mobilitatevi per i voti. Sarete la mia porta borsa!
MARIA
Non vi credo! Quattro anni fa, mi avevate promesso la stessa cosa, però non ho
visto nulla!
ANTONIO
Stavolta vi garantisco ch’è la verità! Guadagnerete sei mila euro al mese!
MARIA
(entusiasta)Sei mila euro al mese? (Antonio annuisce. Maria gli si inginocchia)
Grazie d’esistere compare! Vi prometto che, vi farò così tanti voti, che vi
faccio diventare onorevole incontinente! (Bussano apre Gaetano)
GAETANO
(Entra una bellissima ragazza, vestita sexi. Attira lo sguardo maschile) ciao
amore mio. (Si baciano) mamy papy, vi presento il mio angelo!
STEFANO
(Ammira la ragazza) Se gli angeli sono tutti così, voglio morire subito! (gli
bacia la mano. Maria da colpi di tosse. A Maria) hai sentito? ‘sto stronzo di
tuo figlio, ci ha fatto credere di essere antisessuale, invece è tutto sessuale!
Bravo Gaytano! (Gli da una forte pacca sulla nuca)
ANTONIO
(Anch’egli ammaliato dalla bellezza della ragazza, gli bacia la mano) salve, mia
dolce stella fiammante. Sono l’onorevole pinna, Conlapinna!
STEFANO
(Le gira intorno) che bella carrozzeria! Che occhi grandi che hai! (Si sofferma
sul seno) che bel terrazzino! (Si sofferma sul sedere) che bel pozzo luce!
Gaetano, hai fatto la scelta più bella del mondo. Questa ragazza è come il sole,
quannu affaccia, affaccia pi tutti! Bravo!
MARIA
La smetti! Da come le stai facendo le radiografie, sembra che te la dovessi
sposare tu! Lasciala parlare! (Con dolcezza) Come ti chiami?
TOTO’
(voce maschile. In realtà la ragazza, è un maschio) piacere, mi chiamo Totò
(Maria arretra. Tra i presenti, sorge il dubbio, tranne Stefano)
STEFANO
Hai sentito Maria, che bel nome ha la nostra nuora! Compare, vedete che bella
sorpresa ci ha fatto mio figlio? noi pensavamo fossi così, invece è colì
ANTONIO
Compare, siete sicuro di quello che dite? Totò, non mi sembra nome da femmina.
MARIA
(Si avvicina e gli parla nell’orecchio) l’hai guardata bene a questa? Secondo
me, il suo nome ha qualcosa che non va. Domandale di dov’è?
STEFANO
Mi scusi signorina fotomodella, lei di dove essere?
TOTO’
Un giorno, quando mi opererò, ci divento fotomodella! Io sono trans!
STEFANO
Vedete? Per questo si chiama Totò, perch’è straniera! Viene dal trans! Ditemi
una cosa, quando mi farete un bel nipotino?
ANTONIO
(Si avvicina all’orecchio di Stefano) Compare, vi devo dire una cosa. Non lo può
fare un nipotino, perché vostra nuora ha un problema.
STEFANO
Problema? Siete cieco o, l’invidia vi mangia gli occhi. Mia nuora è perfetta!
ANTONIO
Ma quale perfetta! Vostra nuora è un trans! È figli non li puo’ fare!
STEFANO
Perché gli stranieri, non li fanno i figli? Totò, vero che puoi fare figli?
TOTO’
Mi dispiace, per ora non posso, perché sono come tuo figlio. appena divento come
tua moglie, farò tutti i bambini a domicilio!
GAETANO
Ma che dici? Noi siamo fidanzati e, devi rimanere come me! Se cambi sesso, ti
lascio! (Tra i due, vi è un diverbio)
STEFANO
Silenzio! (Turbato, addita verso il seno e sedere di Totò) allora, il
terrazzino, il pozzo luce, sono cose finte?
TOTO’
Ma che finte! Questa è tutta roba scolpita a mano! Non m’interessa se Gaytano
non vuole, io non voglio più essere gay maschio. Voglio diventare femmina!
MARIA
(Segni di tic) Allora tu sei un ma ma…ma ma…ma ma…schi schi…
TOTO’
Si, maschio! (Maria aumenta il tic, emette un urlo e si pietrifica) Ancora per
poco! non vedo l’ora di diventare femmina pura!. Basta solo un bel viaggio, un
coltello e poi ( verso parti basse, fa il gesto e con bocca emette il suono)
ZAG! ( Stefano e Antonio, si toccano le parti intime. Cala sipario)
Fine primo atto
Secondo atto
(La scena presente, sarà oscurata con teloni
neri, sui quali saranno appesi manifesti politici con foto, nome e cognome del
candidato Conlapinna,
prossimo al comizio. Al centro un leggio. Lato sinistro, tre sedie per Stefano,
Maria e Gaetano. Lato destro, quattro sedie per i deputati e Lia. Tutto parte
dal pubblico, dove si trovano diversi attori smistati tra la gente. Stefano sia
davanti che dietro, ha due cartoni sui quali appesi manifesti politici del
candidato)
STEFANO
(Camminerà in mezzo al pubblico, col megafono) votate e facessivo votare,
Antonio Conlapinna, mio compare! Questa sera, non mancate! Accorrete a volontà,
se no mio compare, lavoro non ve ne da. Importante, che il vostro voto sia
confermato, se no, ci rimani sfottuto cornuto e bastonato! (Si ferma in uno
degli attori) Tu, lo voti a mio compare?
COMPARSA DAL PUBBLICO
No, non lo voto!
STEFANO
(Lo caccia) Vattene a casa! Vai a letto, senza cena! (Si sposta in un altro
attore) il voto a mio compare, lo darai? (l’attore dirà di si) Bravo, stasera ti
puoi coricare mangiato. (Riprende ad urlare) Votate e facessivo votare, Antonio
Conlapinna, mio compare! Questa sera…(Appena in scena, parte l’inno di Mameli.
Sta sugli attenti. Appena l’inno sarà cantato, dal pubblico, sfilano i deputati
e Lia in giacca e cravatta che salutano tutti. Li precede Maria, sventola la
bandiera italiana. Chiude la fila Gaetano, vestito in modo più da gay, tirando
petali di rosa. Appena, tutti sul palco, Stefano incita il popolo ad applaudire)
lunga vita a mio compare (Stefano e Gaetano, con dei fazzoletti, corrono ad
asciugare le fronti dei politici e, li pettinano. Al pubblico) popolo tutto,
ascoltateli che sono belli freschi e pettinati(Incita i politici ad iniziare)
Forza forza, parlate che la fame, sta facendo capolinea! Bissi bissi…
GIULIA
(Si alza, si dirige verso il centro dove si trova il leggìo) Signori e signore,
buonasera a tutti! Che gran festa. Grazie a tutti, siete meravigliosi!!!
STEFANO
(grida) un applauso alla signora con le palle (Gli attori applaudono)
GIULIA
Grazie signor Stefano, è tanto gentile! Lei è proprio un personaggio. Mi sa ch’è
sprecato che lei sia qua, dovrebbe fare lo show men!
STEFANO
Grazie signora, ci basta mio figlio ch’è difettato. Ci manco solo io con lo sciò
minne e…siamo al completo!
GIULIA
(Sorride) ma cosa ha capito…lei è sempre così ironico!!! Comunque, cari
cittadini è bello star qua. Noto che, la Sicilia è molto calorosa! Non mi era
mai capitato che, mi mettessero l’inno, prima di salire sul palco. Questa
accoglienza, una emozione da incorniciare!
GAETANO
Sono stato io a sceglierlo! Modestamente, per fare certe scoperte, ci vuole una
certa finezza. Io sono fino, molto fino, praticamente…
STEFANO
(Lo precede)…finocchio! (Gaetano si offende) prego signora quattropalle!
MARIA
Cretino, ne ha sette palle. Lo scusi signora, mio marito non sa contare. Prego,
col suo parlamento! (Ammonisce il marito, con gesti)
GIULIA
Si, certo! Penso che si sia capito, mi chiamo Giulia Settepalle sono deputato al
Senato di Roma. È un grande onore stasera essere qua in Sicilia. Su questo
palco, nel vostro paese, in questa piazza, a dare il mio sostegno ad un amico,
un compagno, una persona ricca di valori e di virtù. Dedito a camminare in mezzo
la gente, a salutarla, dedito ad ascoltarla!
COMPARSA ANZIANO
(Si leva voce dal pubblico. maturo capelli bianchi, barba in viso. Vestito
semplice. ha il pancione.) non è vero! Quando lo saluto, cambia strada!
GIULIA
Mi spiace contraddirla! È’ strano quello che dice. Sarà che, non l’ha vista
ANZIANO
(Si alza, mette in evidenza il pancione) Strano che non mi veda. Mica sono un
ago. Ho duecento chili di panza!
GIULIA
Ha ragione lei! (Si gira da Antonio) il nostro onorevole, starà più attento a
cercarla tra la gente, per salutarla! (Antonio annuisce allegramente) come
dicevo, l’onorevole è dedito a tutte queste piccolezze. Il suo pregio è,
ascoltare ciò che la gente dice!
COMPARSA ANZIANA
(Si leva una voce dal pubblico. matura con capelli bianchi. Vestita trasandata
con scialle sulle spalle. Adirata) è sordo! Quando lo chiamo, non mi sente mai,
‘sto grandissimo figlio di…
STEFANO
(La precede con un grido)…un applauso a mio compare! (applaudono Maria, Gaetano
e Stefano) evviva mio compare! Grazie d’esistere. Vai compare, tu si che non
scompare! Alleluia compare!
GIULIA
(Si gira verso Antonio) Antonio, gente come i tuoi compari, ce ne dovrebbero
essere a milioni! Mi sa che, ce li dobbiamo portare appresso, nei prossimi
comizi. (Antonio accondiscende, sorridendo) bene, torniamo a noi, dopo questo
momento di ilarità. L’onorevole Conlapinna, è sempre stato un amico del popolo.
Me lo dimostra il fatto, che siate accorsi numerosi al suo comizio. E poi, io
amo la Sicilia! I siciliani, sono gente per bene che sanno decidere, sanno
amare, ricchi di valori! Sanno distinguere il giusto dal sbagliato! Purtroppo,
per adesso la crisi fa male a tutti. Per questo ci sto mettendo la faccia,
stasera su questo palco, per dirvi date fiducia ad un nuovo volto della
politica! Votate e, fate votare Antonio Conlapinna. no perché ve lo dico io, ma
per la persona ch’è! Diamogli sostegno, diamogli forza morale e materiale,
affinché con la sua vittoria, sarà la nostra vittoria! (Stefano fa partire
l’applauso) è bello star qui, a parlare con voi, ma non voglio rubare del tempo
prezioso al nostro presidente. Sapere di precederlo, mi emoziona tantissimo. Lo
invito ad intervenire, con un caloroso applauso, il presidente Cerino
Pappamolla. Viva la Sicilia!!! (inizia ad applaudirlo, tornando al posto, si
saluta con Cerino il quale, si dirige verso il leggio)
MARIA
(Si alza) Forza, tutti in piedi e facessivo un ovulazione al presidente tira e
molla! (Dal pubblico qualche fischio e miseri applausi)
CERINO
(tra se,mentre si dirige sul palco) Mih che entusiasmo! A saperlo prima, mi
stavo a casa, a vedermi la partita! (poi, sorridente sul palco) Cari amici e
amiche siciliani, vi abbraccio tutti! È bello da quassù, vedervi così numerosi e
calorosi. Ovunque io sia stato, ho sempre portato alto, il nome della mia terra,
della mia bella Sicilia! Viva i siciliani! (Parte l’applauso tra gli attori)
Sono felice di star qui con voi, ed essere accolto in un’atmosfera di
fratellanza, di uguaglianza, di vero rispetto verso di me! È bello stasera star
qui con voi, sotto questo cielo di stelle! Io credo nei sogni, nei desideri del
cuore. Credo che, stasera una stella cadente, cadrà per realizzare anche il
nostro.
COMPARSA MURATORE
(adulto, vestito da muratore. Vestiti imbrattati di materiale. Il classico
cappello di carta. Nelle mani, tiene una cazzuola)speriamo che ti prenda nel
centro delle corna. Almeno, realizza il mio di desiderio!
CERINO
(Lo ignora con un sorriso) grazie dell’ironia! Cari amici, come ben sapete la
nostra regione, per adesso sta vivendo un momento di dura crisi. Una crisi che,
porta a non essere più se stessi! A non essere tranquilli. A vivere malamente i
propri attimi, perchè niente e nessuno, ci garantisce qualcosa. Questo grava
sulle nostre tasche, si ripercuote sulle nostre famiglie. Le tasse aumentano in
modo incommensurabile! Capisco il disagio morale che opprime voi siciliani. Ed
io, stasera sono qui, per dire basta a questa crisi. È brutto sapere, che c’è
gente che non arriva a fine mese! (Qualche fischio e disappunto tra gli attori
in sala) calmatevi! Capisco il vostro disagio, credetemi, stiamo lavorando per
voi! Ed è per questo che sono sceso in piazza, a rimetterci la mia dignità di
uomo, per dare sostegno ad Antonio. Con la sua candidatura al senato e, la sua
vittoria! Avremo una forza in più per lottare, soffrire e vincere questa
disoccupazione che affligge la nostra bella Sicilia! Se stiamo uniti, compatti
riusciremo a vincerla la crisi. Tutt’insieme, potremo essere forza per dare un
futuro, ai notri figli!!
COMPARSA OPERAIO
(adulto. Vestito con tuta blu) ma stai zitto! a voi tutti politici, non ve ne
frega niente della Sicilia! Ve la state mangiando tutta, ladri e infami!
COMPARSA CONTADINO
(Adulto, vestito da contadino. Con la particolarità di avere coppola e,
fazzoletto rosso attaccato al collo. Si alza, come a sgridare l’amico) ueh, come
ti permetti a dirgli la verità, a ‘sti buffoni!(Popolo attore ride)
CERINO
(Sorriso ironico) sapete, questi vostri interventi, mi piacciono. Ci vuole un pò
d’ironia! E voi, ne siete pieni sin dentro il cuore!
COMPARSA CASALINGA
(Adulta, vestita da casalinga, lo minaccia col piumino in mano)tu hai il
cervello allagato di segatura, scendi che ti do una spolverata!
CERINO
(Ad Antonio) Vedi Antonio che gente allegra e attiva? Questa è la gente che
voglio vedere! Amo la Sicilia, perch’è una terra di artisti! Nonostante le
sventure, scaturisce il suo lato comico. La Sicilia, una terra nella quale
sgorga arte, da ogni lato la si voglia guardare. Conosco gente che sa dipingere,
chi sa cantare, chi sa scrivere e chi sa…
CONTADINO
(Lo precede) …raccontare minchiate, come fate tutti voi politici!
CERINO
Caro amico, non è giusto che, lei dica quelle cose! Tutto quello che io dico,
che noi diciamo e frutto di una scrupolosa e dettagliata poesia del cuore! (Tra
gli attori, vi sono fischi e disappunti) si si, ho capito perché fate così,non
vedete l’ora di ascoltare il protagonista della serata. Vero?
OPERAIO
I veri protagonisti, siamo noi gente comune che, viviamo il dramma della vita!
Voi, siete pagliacci che, ci fate ridere con le fesserie che dite!
CERINO
Che vuole che le dica? Forse lei ha ragione, ma noi rappresentiamo lo stato! Non
credo che sia vero, quello che lei dice! Lo stato, non racconta balle! Voi dite
e parlate contro di noi, perché la vera forza, non siamo noi deputati, siete
voi! Eh si! Ed è bene che lo siate, perché il futuro siete voi! Voi decidete chi
deve vincere, chi perdere! E voglio dirvi un consiglio amici siciliani, se
volete che le vostre idee prendano vita, le vostre tasche non siano più vuote,
in famiglia ci sia più armonia, aumenti il lavoro? Votate l’onorevole Antonio
Conlapinna! un uomo no per i siciliani, ma con i siciliani. Grazie. Viva la
Sicilia!!! (Si congeda, con dei miseri applausi. Appena sul posto,si bacia e
abbraccia con Antonio. Lia con gesti, chiede intervento al marito)
LIA
Buonasera a tutti! Scusate il mio intervento, spero mio marito, non me ne
voglia, per questa mia incursione. Scusate l’emozione! Voglio dire solo poche
cose, a suo riguardo. Antonio è un uomo generoso. Sa essere un buon marito. Mi
ascolta, quando gli parlo. Alcune volte, quando non ho i soldi per comprare da
mangiare, lui…da buon uomo, va a letto digiuno, come me! (Fischi tra gli attori)
VOCI DAL PUBBLICO
Stai zitta!…a chi vuoi prendere in giro!...vai a lavare piatti...imbrogliona
LIA
Però, anche se non abbiamo avuto la fortuna di avere figli, mio marito ama i
bambini! Si è promesso, se diventerà onorevole alla camera di Roma, aiuterà le
famiglie siciliane, a mandare avanti i loro figli! Conoscendo mio marito, quando
lascia parlare il cuore, non può mentire! (I due si guardano, Antonio le manda
un bacio da lontano)
VOCI DAL PUBBLICO
Prima di venire, vi siete fatti insulina di biutiful?...sembrano Stanlio e
olio…sua moglie è più falsa del marito…ci state lasciando in
mutande…imbroglioni…vergogna…
LIA
Mi spiace non crediate alle mie parole. Una cosa vi chiedo, votate Antonio
Conlapinna. vedrete che non vi pentirete del vostro voto! Dopo le votazioni, ci
rivedremo qui e su questo palco, vi guarderò in faccia col sorriso, e dal vostro
silenzio, capirete che, vi siete sbagliati a pensare male! Votate mio marito,
statene certi, che non sarà il classico politico di passaggio che avrà orecchie
da mercante, no! Sarà un vero uomo, capace di camminare pari passo con la gente
e, vivere ascoltando chi gli sta accanto! Grazie! (Lascia il palco tra qualche
misero applauso. Arrivata al posto, si bacia col marito e si siede. Antonio,
raggiunge il centro del palco)
GAETANO
(Sgrida dal palco, il pubblico attore) ma cosa sono questi miseri
applausi?aprite l’osso buco delle mani e,fate un applausone all’onorevole
Conlapinna! (insoddisfatto, ferma l’onorevole) Aspetta Antonio, mi sa che
dormono. Fate un applauso prima le donne, forza! (rivolto non solo agli attori,
ma anche pubblico in sala) ora, solo gli uomini, forza! Bravi tutti…ora, fate un
applauso quelli come me…(Non applaude nessuno) Mizzica, tutti perfetti siti?
Vergogna! (Si siede deluso)
ANTONIO
Eccomi qua, finalmente! Ciao siciliani!!!! Volevo ringraziare, gli amici
fraterni che mi hanno preceduto. Grazie di cuore, per le parole spese a mio
riguardo. Grazie anche a mia moglie (Alla moglie) Cari amici ed amiche, se pur
sia entusiasta nel vedervi uno ad uno, sono veramente rammaricato nel fissare i
vostri occhi, sapendo della gravità delle problematiche che opprime, tutti
quanti voi. Incontrandovi uno ad uno, ho saputo che, c’è gente che non può
pagare il gas, non ha la luce perché non può pagare. C’è gente, che scava tra i
rifiuti per trovare da mangiare. E c’è gente che ruba per mangiare. Vedete amici
miei, mi duole molto sapere che ai nostri giorni, in un mondo sempre più
tecnologico e all’avanguardia, ci sia così tanto disagio. Molte industrie della
Sicilia, hanno messo molti padri di famiglia, in cassa integrazione. Sono stati
tagliati i fondi per le scuole, i diritti civili. Manca poco e, pagheremo tutto
e di tutto! Proprio per questo, ho deciso di scendere in campo, per lottare per
i diritti umani! È inammissibile, una cosa del genere accada! Come poc’anzi ha
asserito mia moglie, do conferma. Non essendo padre, mi ferirebbe sentirmi dire
da mio figlio” papà, ho fame!” proprio per questo, ho una marcia in più, una
spinta in più, un’arma in più per lottare e sconfiggere la disoccupazione in
Sicilia! Proprio per questo vi chiedo, aiuto! Solo voi, potete decidere il
vostro futuro. Per far questo, non dovete far altro che, affidarlo a me, ed io,
lo arricchirò di speranze, e di certezze!
OPERAIO
(Si alza) Scusate tutti, mi è permesso dire due paroline? (Antonio gli da la
parola) quello che lei dice, merita rispetto. Le vorrei dire, lei fa il
politico, o l’attore?
ANTONIO
(Col sorriso) se sto qua, è ovvio che faccio politica. Non si nota?
OPERAIO
Io sono come le femmine, che non si perdono una puntata di telenovela. Non mi
perdo un comizio che voi tutti, in giacca e cravatta fate. Ricordo, le stesse
parole, le ha ripetute quattro anni fa. Oramai, lo sappiamo che ci prendete in
giro, però, se dovete dire cavolate, cambiate copione. Grazie! (Si siede)
ANTONIO
(Preso in fallo, resta di stucco, ma poi, si riprende) come dicevo, se entrerò
alla camera di Roma, vi farò dimezzare le tasse. Più contributi per le piccole
imprese, ma soprattutto, cercherò di aprire una sede in paese, per far si che,
ognuno che abbia dei problemi, li rivolga in segreteria, ed io, sarò pronto lì
ad intervenire, per il bene e il futuro di questa gente!
CONTADINO
Stai zitto! Quattro anni fa, ci hai fatto le stesse promesse! Più sostegno alle
imprese, più aiuti all’agricoltura. Noi tutti, ti abbiamo votato e, te ne sei
andato a Roma, lasciandoci nei guai! Con quale coraggio sei tornato? Vergognati!
ANTONIO
Invece non ho vergogna! Perché io, sono andato a svolgere il mio lavoro! Lei ,
al mio posto, cosa avrebbe fatto?
CONTADINO
Non avrei fatto promesse,sapendo di non esaudirle! La colpa è nostra che vi
votiamo! Non dovremmo votare nessuno! Lo facciamo, no perché siamo fessi, lo
facciamo nella speranza di trovarne uno onesto che ci aiuti veramente. Invece,
siete tutti gli stessi! Nella nostra regione, siamo ricchi di frutta, verdura,
belle terre, bel clima, aria pura e di petrolio! I migliori artisti sono
siciliani! Noi, non avremmo bisogno dell’Italia per vivere. Potremmo stare bene,
anche soli. E chi dovesse entrare in Sicilia, dovrebbe pagare. no, che siamo
sempre noi a pagare! Vergogna!
ANTONIO
Apprezzo quello che lei dice, ma non vedo il senso del discorso! Perché tutto
questo lo dice a me? Io, sono un piccolo uomo che, lavora per lo stato!
MURATORE
Appunto, perché sei lo stato, ne abbiamo le tasche piene! Amici siciliani, a chi
aspettate? Alzatevi, mostrate la vostra faccia e fatevi sentire. Facciamogli
capire a questi individui(Col dito verso i deputati) che al contrario loro,
siamo noi i signori, che ci spacchiamo la schiena dalla mattina alla sera, per
guadagnare un pezzo di pane, (evidenzia guardando Antonio) onestamente (Nessuno
si alza)
ANTONIO
(Ride soddisfatto) A quanto pare, i tuoi paesani, o meglio, la mia gente, da
ragione a me! 1, Non si alza, perché al contrario tuo, sono educati. 2, se mi
hanno dato fiducia quattro anni fa, lo rifaranno, anche stavolta. Lo sanno
tutti, che non li abbandonerò! Ora siediti e goditi lo spettacolo, illuso!
(Ride. Il muratore deluso, si siede) dove eravamo arrivati…ah si, aumenterò il
lavoro, darò più contributi alle medie e piccole imprese e…
STUDENTE
(Si alza, attirando l’attenzione di Antonio) Mostro il mio volto per dire basta,
ai politici che sfruttano il popolo per i loro interessi. A quelli che pensano
solo al potere, non al bene della gente. A quelli che, non si fanno ne vedere ne
sentire quando stanno in potere, ma ti riconoscono tra milioni di persone, per
stringerti la mano, solo quando di mezzo ci stanno le votazioni. Solo allora,
siamo amici e parenti! Io sono studente, non ho certezze per il futuro e, per
colpa vostra, in quanto stato, lascerò la mia terra, in cerca di lavoro altrove.
Vergogna!
PENSIONATO
(Si alza) I deputati italiani, sono i più pagati d’Europa! 16 mila euro al
mese!! In più, godete di vitalizi che sono soldi in più, che non ho mai capito
il perché! Vi basta fare cinque anni, per godere della pensione dello stesso
stipendio. Io, ho fatto una vita di sacrifici, una vita di pagare contributi,
una vita a spaccarmi la schiena, lavorando. Mi ritrovo con una misera pensione
di 500 euro. Arrivo a fine mese, con la lingua di fuori tra tasse, cibo,
affitto, esigenze varie. Mi fa rabbia sapere che in Italia, c’è chi mangia a
dieci bocconi, e chi va a letto digiuno!Vergogna!
MURATORE
La cosa che mi fa più rabbia è, guadagnate un mare di soldi e nonostante tutto,
avete una marea di privilegi! In teatro, al cinema, tessere, buoni sconto, auto
blu e ristoranti! E noi tutti, che guadagniamo i soldi giusti per vivere,
paghiamo anche l’aria che respiriamo! Vergogna!!!
CASALINGA
Sono vedova. Un anno fa, ho perduto mio marito, in un incidente sul lavoro. Ho
tre figli da campare, una casa da mandare avanti, lavo scale dalla mattina alla
sera, per 30 euro al giorno. Lo stato, non mi riconosce la pensione per la morte
di mio marito, perché era operaio in nero. ora dico, è sbagliato lavorare in
nero, ma se voi, invece di guadagnare tanti soldi, vi dimezzassimo lo stipendio,
e deste aiuto alle imprese, non pensate che, tutti si mettessero in regola? È
inutile quello che dico, il sazio, non ha mai creduto, il digiuno! Vergogna!!!
OPERAIO
Sono in cassa integrazione da sei mesi. Mutuo da pagare, un figlio in arrivo.
Che futuro gli posso dare alla mia famiglia? Devo andare a rubare, per campare?
Certo, se rubo io che sono un morto di fame, la legge, mi da l’ergastolo. Voi,
rubate dalla mattina alla sera, mai un giorno di carcere. Vergogna! Invece di
litigarvi per i vostri interessi, litigatevi per gli interessi del popolo. Solo
così, riceverete applausi!
ANZIANA
Anche io, vivo con una misera pensione. Non mi vergogno a dirlo, ogni giorno, mi
faccio il giro dei mercati, per cercare a terra frutta o verdura, scordata o
buttata. Tutto questo, per risparmiare. La cosa che mi fa più male, che ho perso
un figlio per colpa vostra! Pieno di debiti e senza lavoro, si è suicidato!
ANTONIO
Che c’entriamo noi, signora? Si sbaglia di grosso!
ANZIANA
Invece dico la verità! Se voi che rappresentate lo stato, vi mobilitaste per
dare lavoro e sostegno in Sicilia, certe tragedie, non succedessero. Vergogna!
INSEGNANTE
Sono una professoressa di lettere. Dopo anni di studio, mi ritrovo senza lavoro
e, senza una cattedra. Con le nuove leggi, avete cancellato migliaia di posti di
lavoro agli insegnanti, tornando al maestro unico. Vi rendete conto ch’è avete
mandato a casa, gente che lavora per tramandare la cultura italiana? E poi,
avete anche tagliato i fondi per il teatro! Cioè, volete sopprimere la cultura
italiana. Tutto questo è vergognoso!
ANTONIO
Apprezzo quello che avete detto. È giusto che, ognuno esprima la propria
opinione. Però, nessuno di voi, deve permettersi di poter giudicare quello ch’è
giusto, quello ch’è sbagliato! Noi siamo lo stato ed è bene che ci siano dei
privilegi, a nostro riguardo. Voi siete il popolo, non impicciatevi nella
legislatura della politica italiana! (Fischi tra il pubblico attore) Compare, vi
rendete conto che gente c’è nel vostro paese? Non mi era mai capitato di trovare
così tanti villani!
CONTADINO
Villani siete voi, che camminate a testa alta e, ve ne fregate di quelli che
stanno sotto di voi. Noi, siamo i signori, anche se non abbiamo soldi, facciamo
a metà, con quelli che non hanno nulla! Stefano, non andargli dietro e, non
farti illudere di chiacchiere. Lasciali perdere e continua per la tua strada!
(Fischi e disappunto tra il pubblico)
CERINO
(Interviene) Silenzio! Abbiate rispetto per noi, che siamo la vostra legge, la
vostra politica, le vostre idee! Ammetto qualche errore e mancanze, ma abbiate
il rispetto per (Toccando il vestito) chi indossa una responsabilità!
OPERAIO
Quella me la chiami responsabilità? Come ha ben detto il mio compaesano, i
signori siamo noi che facciamo a metà con chi non ha nulla! Voi fate come i
porci. Pensano a mangiare solo loro, lasciando digiuni gli altri. Anche se
muoiono di fame, se ne fregano!!!
ANZIANA
Sissignore! Come i porci fanno. E loro questi sono, i porci con la cravatta!
ANTONIO
(Irruente) Maleducata e maleducati tutti! Come vi permettete, verso di noi?! Noi
siamo la legge. Vergognatevi! Compare, avete sentito? Questo è il bel popolo di
cui mi parlavate? Vergognatevene! (Stefano scende dal palco, si dirige verso il
pubblico attori. Appena giù, si gira verso il compare) Che significa questo?
STEFANO
È la verità, tra noi popolo e voi politica, c’è una grande differenza! Voi,
state in alto e, governate i nostri pensieri. Noi, stiamo in basso, e decidiamo
con le vostre maniere. Voi, grandi serate e bella vita. Noi senza soldi e tanta
fatica. Voi, auto di lusso, viaggi e vacanze. Noi, tasse, mutuo con tante
speranze. Voi, immersi nei vostri tanti privilegi, non pensate a nulla. Noi,
aggrappati alla fede, speriamo in un giorno migliore, che fosse la salvezza
della nostra vita. Guardandovi da quaggiù, mi rendo conto, sono felice di far
parte del popolo. Non siamo come voi, belli freschi e pettinati, ma col sudore
della fronte, noi scriviamo la storia della vita! Purtroppo, la storia che
scrivete voi è questa, avete così tanti soldi, che non tenete posto per un
cuore! (Si rivolge al pubblico, con braccia protese) Noi, popolo della
sofferenza, siamo morti di fame, ma la nostra gioia è, abbiamo un cuore grande!
Per questo, ci chiamiamo SICILIANI!!! da sostituire , in base alla propria
regione di appartenenza- (Cala il sipario)
Fine