LA NOTTE DI PICASSO

atto unico di Edoardo Erba

 

Persone:

Lorenzo

Nero

 

 

Un lungo corridoio piastrellato di bianco.

Sulla destra si aprono tre porte. Sulla sinistra due grandi finestre.

Fuori è buio. Un debole lampione illumina lo sterrato.

 

Nero si affaccia ad una delle porte. Si guarda intorno per vedere se non c'è nessuno in vista. Esce.

Nero ha un'età poco definibile. E' trasandato. Ha la barba lunga.

Nero raggiunge la porta più vicina. Spia dal buco della serratura. Tende l'orecchio per sentire se da dentro vengono rumori. Non sente niente. Bussa adagio.

Nessuno risponde. La porta non si apre. In compenso si apre uno spiraglio nella porta successiva. Lorenzo ha infilato la faccia nello spiraglio. Vede Nero. Esce. Si chiude la porta alle spalle.

Lorenzo è un po' più giovane di Nero. E' agitato. Ha gli occhi pesti.

LORENZO L'hai sentito prima?

NERO Ha ricominciato?

Lorenzo fa cenno di sì.

NERO Allora oggi non ce la fa.

LORENZO Torno alla radio.

Lorenzo rientra e chiude. Nero rimane un momento incerto, poi si avvicina alla porta di Lorenzo.

NERO Perchè non ci proviamo noi due? Sento che è la sera buona. Ho la testa piena di idee.

LORENZO (riapre) Ho tutto sullo stomaco.

NERO Senza di lui lo finiamo stasera.

LORENZO Ho i bruciori.

NERO Fai uno sforzo. Un piccolo sforzo. Minimo.

Lorenzo non si decide a uscire.

NERO Yogurt?

Lorenzo tira fuori di tasca un cucchiaio.

NERO Torniamo all'autogrill.

Nero torna verso la sua stanza. Lorenzo lo segue fin sulla soglia.

LORENZO L'ho disegnato.

NERO L'hai disegnato? E' un grande giorno. Siamo in dirittura d'arrivo.

Nero entra in stanza. Esce con un vasetto di yogurt. Lo passa a Lorenzo.

NERO Fammelo vedere.

LORENZO (prende lo yogurt e comincia a mangiare avidamente) L'ho stracciato.

NERO Ti sei vergognato? Perchè ti sei vergognato? Mai. Guarda Picasso. Faceva un quadro al giorno.

LORENZO C'è andato un giornalista da Picasso.

NERO Quando? Guarda che è morto. E' già un mito. Una leggenda. E' morto.

LORENZO Gli chiede: Picasso... (Si incanta)

NERO Va avanti. Non distrarti. Sento che è importante. Che ci farà fare una svolta.

LORENZO Il giornalista gli chiede: Picasso...

NERO Picasso?

LORENZO Picasso, qual è la sua opera migliore? (Si tira giù i calzoni. Mostra il membro) Eccola qui la mia opera migliore!

NERO E' grandissima! Questa ci fa svoltare. (Lo abbraccia) Che commozione! Picasso ha fatto i capolavori per riprendersi. Perchè era depresso. Per una notte come questa era depresso. Ci credo che era depresso! E allora il mattino dopo si svegliava e cic cic cic sporcava la tela, così, come fa uno nervoso, che fa qualcosa per distendersi. Cic cic cic e ha fatto dei capolavori. Io di Picasso ho quest'idea. Picasso sta pensando alle cose che ha visto alla sera. E ne ha viste, di cose. Ma il giorno dopo come si fa? Il giorno dopo non si può. Ci hanno provato in tanti. Gli elementi migliori di tutte le generazioni ci hanno provato...

Lorenzo raschia il fondo del vasetto.

LORENZO Siamo alla fine.

NERO Dobbiamo fare i riassunti. Vai da una cameriera di sessant'anni, da una donna di campagna, e cosa le dici?

LORENZO Dimmi il nome di un artista moderno.

NERO Ti dice mica Stravinskij.

LORENZO Nella musica del 900 non c'è un vero genio universale.

NERO E nel cinema? Chi è il primo nella heat parade del cinema? Charles Spencer Chaplin.

 

LORENZO Charlot.

NERO No, Charly Chaplin. Da quando è morto si è unificato col suo personaggio. Un po' come Paolino Paperino e Walt Disney.

LORENZO Come Hanna & Barbera.

NERO No. Hanna & Barbera no.

LORENZO Perchè?

NERO Walt Disney è una parola come Coca Cola, è diventato un simbolo, un suono. Non è più un uomo.

LORENZO E' l'essenza di un cartone animato. E'... (si incanta)

NERO Cos'è? Non distrarti. E' importante. E' capitale.

LORENZO Ho anch'io una storiella su Picasso.

NERO L'avevamo già superato.

LORENZO Ero un bambino e andavo a spasso con Gigi, che era un vicino di casa.

NERO Mai tornare indietro.

LORENZO Lui mi teneva sempre per mano, forse aveva paura che scappassi via. Gigi era un pensionato che si leggeva tre giornali tutti i giorni. Passava il tempo a sentire le notizie alla radio. Arriviamo in una piazzetta. E' una piazzetta tutta a sassi, le facevano con i sassi del fiume. C'è un bambino piccolissimo, nero, tutto sporco. E' sdraiato sui sassi e sta disegnando con la matita su un foglio di quaderno. Aveva fatto un disegno tutto storto, tutto sghembo, con le gambe e le braccia fatte come delle croci. E gli aveva scritto sotto, in stampatello: Picasso. Gigi si abbassa, prende il foglio. L'ha guardato e ha detto: questo non è Picasso. E' picasasso!

Lorenzo si è incantato di nuovo. Nero non lo guarda. Silenzio.

NERO Quanto siamo stati sull'autogrill?

 

LORENZO Forse è stata solo un'introduzione un po' lunga.

 

NERO Di questo passo non scriveremo mai un film. Abbiamo sbagliato approccio.

 

LORENZO Io volevo fare una postilla al discorso di prima.

NERO Quale discorso?

LORENZO Quale postilla?

Silenzio. Improvvisamente dalla stanza chiusa si sente qualcosa. Potrebbe essere una cantilena, un lamento, una risata isterica.

Lorenzo comincia ad agitarsi.

NERO Ti rendi conto del danno? Due anni buttati dalla finestra. Bisognerebbe strozzarlo. Dove vai?

LORENZO La radio. Forse stanno già trasmettendo.

NERO Perchè fa così? Stavamo lavorando benissimo.

Nero si mette davanti alla porta di Lorenzo, che vorrebbe rientrare.

NERO Resisti ancora un attimo. Lo fa apposta. Lo sai. Dobbiamo pensare al lavoro noi due. Ci vuole grinta. Determinazione. Non è una cosa da signorine.

La risata è finita. Lorenzo rimane immobile. Tenendolo sotto controllo, Nero si avvicina all'altra porta. Si abbassa e guarda dal buco della serratura.

LORENZO Cosa fa?

NERO Si pulisce le unghie.

LORENZO Quando si puliva le unghie succedeva qualcosa.

NERO Era il momento che cominciava a pensare.

LORENZO L'autogrill l'ha inventato lui.

NERO Era il più lucido di noi tre.

LORENZO Una testa...

Nero e Lorenzo si fanno un cenno d'intesa. Nero rientra in camera. Lorenzo lo segue fin sulla soglia. Nero esce con un vecchio registratore a nastro.

Appoggia il registratore da qualche parte. Lo accende.

LORENZO E' partito?

NERO Dove eravamo rimasti?

LORENZO Fermalo. Non mi ricordo.

NERO (lo spegne) No, così non si può lavorare. Concentrati. (Lo riaccende)

LORENZO Lui beve il caffè e lei sta girando nel market...

NERO Avanti...

LORENZO ... perchè per uscire dall'autogrill bisogna per forza passare dal market...

NERO Questo è chiaro. Fai un passo avanti.

LORENZO ...perchè qualcosa si compra sempre. Magari un prosciuttino, una cazzata...

NERO Schiodati.

LORENZO A un certo punto nel bar entra l'altra. Lui la vede, la riconosce. Ha un brivido.

NERO Avevamo detto che non si conoscevano.

LORENZO Non sappiamo che cosa è successo prima ma sono sicuro che lui e l'altra si conoscono. Hanno avuto un contatto segreto.

NERO Sono due anni che non si conoscono.

LORENZO L'abbiamo cambiato insieme due settimane fa. E sei stato proprio tu.

NERO Io non ho memoria. Non puoi approfittarti.

LORENZO Lui è lì al caffè un po' scazzato e lei è giù al market. Davanti hanno le vacanze. Sono le loro vacanze. Vanno in vacanza. Questo dev'essere chiaro e si capisce perchè sono ancora pallidi ma sono già vestiti da vacanza. Coi bermuda a colori.

NERO Ma il film è bianco e nero. Perchè il bianco e nero è più drammatico, rende i contrasti...

LORENZO Zitto. Li sto vedendo. Entra l'altra. Lui la guarda. Sorpresa. Qualcosa sta per esplodere. L'altra butta giù il caffè. Guarda lui. Lui non resiste. Vorrebbe, ma non riesce a resistere. Scende dalle scale. Lui non sa perchè ma le va dietro. Camminano di fianco. E' un bel momento. Passano per il market e non si accorgono neanche di lei che sta guardando un prosciutto, girata dall'altra parte. Escono dall'autogrill. L'altra va verso la sua macchina. Lui l'accompagna. Alla macchina non ce la fanno a dividersi. La tensione è bestiale. Lui sale in macchina. Lei si è fermata al market perchè aspettava che lui scendesse. Non lo vede arrivare e va al bar per vedere se è lì. Non c'è. Allora guarda dalla vetrata. Appena in tempo per vedere lui e l'altra che se ne vanno sulla spider. Lei rimane di sasso. Invece lui è sulla macchina. Vediamo l'altra che guida. E' il diavolo. Lui è agitato. L'altra è di ghiaccio. Tutti e due sentono la tensione. Lui le sorride per rassicurarla, ma l'altra rimane fredda. Lui sente il rimorso per quello che ha fatto però si vergogna di questo rimorso. La guarda come per chiederle scusa. Le stringe la mano. Anche l'altra scioglie questa faccia di ghiaccio. Lui diventa affettuoso. L'altra sorride. E' piena di sesso.

Nero ha seguito il film sulla parete bianca.

Lorenzo è spossato.

NERO Come ti senti?

LORENZO Ho dato troppo.

NERO Mi hai fatto godere. Il momento in cui dal primo piano dell'altra con la faccia di ghiaccio stacchi su di lui che da preoccupato diventa affettuoso e torni su di lei piena di sesso... è il manifesto del film.

LORENZO Ho speso molto.

NERO Per fare un manifesto così ci vorrebbe Picasso.

LORENZO Oppure potrebbero essere due immagini sovrapposte. Come le figurine del formaggino Mio.

NERO Lo faremo stampare. Prima di Natale voglio il manifesto. Il manifesto è l'immagine. E' tutto. Se c'è il manifesto c'è il film. Se c'è il film ci siamo anche noi. Questa è forte. Abbiamo ingranato. Sono ispirato. E' una grande sera. Bisogna ricordarsela. Gira?

Lorenzo dà un'occhiata per controllare se il nastro gira.

NERO Lo senti? Stiamo creando. C'è un momento più bello? E' come un film. Devo farlo.

LORENZO Cosa?

NERO Un film su due che parlano di fare un film.

LORENZO Forse il film del futuro è questo.

NERO Quale, quale?

LORENZO Ho ancora i bruciori.

NERO Vuoi un altro yogurt?

Lorenzo fa cenno di sì.

NERO Dopo te lo dò. Parla.

LORENZO Davvero?

Nero lo rassicura.

LORENZO Tu dici: faccio un film su due che parlano di un film, così, perchè una volta o l'altro devo aver il coraggio di farlo. Per te è una specie di scherzo, quasi lo fai per me. Poi tutto il resto della tua opera viene cancellato, non sei nessuno. E invece con questo film fondi un nuovo linguaggio...

NERO Hai detto una cosa tremenda.

LORENZO ... Come Francesco.

NERO Petrarca?

LORENZO Me l'hai raccontato tu.

NERO Cosa?

LORENZO Che ha scritto tutta la vita. Sempre in latino.

NERO Un bordello di opere.

LORENZO E poi ha scritto una stronzata in volgare, come uno scrive così, una poesia in dialetto. Oppure registra due che parlano di fare un film. Secoli dopo cosa succede dell'opera latina?

NERO Completamente dimenticata. Non sanno neanche più chi l'ha scritta, è conservata in codici vaticani. Il Canzoniere invece è letto in tutte le corti d'Europa.

LORENZO E oltretutto lui ha fondato una lingua.

NERO E' la mia ossessione.

LORENZO Quello che hai in testa di fare non conta niente. Sono le cose che escono all'improvviso quelle importanti.

NERO Tipo questa registrazione?

LORENZO L'arte del futuro è la conversazione su nastro. Dice: di conversazioni su nastro il Novecento ne ha lasciate pochissime, e tutte insignificanti. Tranne una conversazione a due dell'anno tal dei tali. Questo è lavoro di scarto del film. Dopo che l'hai fatto dici: scarto i nastri, poi le prime cose che ho scritto, le foto... Stai per buttare tutto nel fuoco e la solita sorella ooop... un momento. Li prende tutti. Dice: aspetta, a me sono piaciuti. Li mette in un armadio. Secoli dopo in biblioteca c'è un pirlino di studente universitario che non sa su cosa fare la tesi. Tutti gli argomenti migliori sono già via. Allora vede un nomino piccolo così. Il tuo. Chi cazzo era? Fruga negli scaffali e trova uno stipo con dentro dei nastri. Ma questi nastri parlano un linguaggio che è il nostro. Ecco la musica che ci aspettavamo. Con questo ci faccio carriera. Gli scienziati si interessano subito alla cosa. E' un caso planetario. Perchè è una possibilità di passaggio nel tempo. Come questa gente secoli prima si è conquistata un passaggio nel tempo? E' una cosa che anche loro stanno studiando. In questo modo scoprono che alcuni l'avevano già fatto. E si mettono a studiare questi casi da Francesco fino a noi. C'è un filo che li lega. Alla fine dicono: avevano già capito tutto solo che non lo sapevano.

NERO Parli come un santo. Guarda qua. Ho i brividi. La pelle d'oca.

Lorenzo ridacchia soddisfatto.

NERO E' chiaro che questa sera è nato un nuovo genere letterario: la conversazione su nastro. Perchè quello che io ho in mente di fare non conta niente. Sono le cose che incidiamo lì sopra quelle importanti. E noi ne abbiamo dette di cose...

LORENZO Abbiamo parlato due anni interi, qui dentro.

NERO Abbiamo smosso il finimondo.

LORENZO Peccato che abbiamo usato sempre lo stesso nastro.

Dalla stanza chiusa escono delle urla.

LORENZO (si agita) Forse alla radio l'hanno già detto.

NERO Ti prego. Non adesso. Non cedere. Siamo a un punto decisivo.

LORENZO (va verso la sua stanza) Se ricominciano devo saperlo.

NERO (sbarrandogli la strada) Se torni dentro è finita. Finisci come lui. Lo capisci questo?

Le urla si fanno più forti. Lorenzo e Nero sono faccia a faccia.

NERO Cerca di ascoltarmi. Cerca di capirmi. Abbiamo poco tempo. Pochissimo. E' il girone di ritorno. Non possiamo più sbagliare.

LORENZO Fammi passare.

NERO Oh Cristo! Smettila. Non diranno niente alla radio.

LORENZO Io ascolto quello che non dicono. Basta un segnale. Magari una canzone. Io ci sto attento. Voglio saperlo prima.

NERO Lui lo sa che fai così. Lo fa apposta a gridare.

LORENZO Come nei campi.

NERO (grida) Tu non ci sei mai stato! Perciò non dire come nei campi se non ci sei mai stato!

LORENZO (si mette a tremare) Non voglio tornarci.

NERO I campi non ci sono più. Li hanno distrutti prima che tu nascessi. Mettitelo in testa. Fattene una ragione. Hai perso un'esperienza. Saresti stato un eroe, un martire, un povero coglione. Saresti stato qualcosa. Ma non ci sono più.

Le urla sono cessate.

NERO Ha smesso. Cosa ti dicevo? Non ha resistenza. Noi dobbiamo stare qua. Aspettare che smetta. Semplice. Lo farebbe anche un bambino. Come ti senti? Meglio? Ne abbiamo passate tante. Ho alzato la voce? D'accordo. Scusiamoci. Non pensiamoci più. Certe volte il lavoro mi scassa i nervi. Sai cosa? Ci faremo una pausa. Le pause sono importanti. E' lì che si lavora. Le notti di Picasso. Tieni a mente. E' lì che si crea il capolavoro. Perchè non parli?

LORENZO Ho la lingua gonfia. Non riesco a muovere i muscoli involontari, che di solito vanno da soli... tipo anche la respirazione. Ogni tanto mi dimentico di respirare.

NERO Yogurt?

LORENZO Con tanto zucchero.

Nero va a prendere un altro vasetto di yogurt. Lo zucchera esageratamente. Lo passa a Lorenzo. Lui comincia a mangiarlo. Si calma.

Nero va a vedere dal buco della serratura della stanza chiusa.

LORENZO Cosa fa?

NERO E' sdraiato per terra.

LORENZO E' sfinito.

NERO Era quando gli uscivano le cose migliori.

LORENZO Prima bisognava stroncarlo.

NERO Certe volte bisognava picchiarlo.

LORENZO Ti ricordi quando l'hai lasciato tutta notte al freddo?

NERO Si è coperto con l'imbottitura del motore.

Ridacchiano.

LORENZO Ho concepito il film.

NERO Sai cosa mi fa impazzire? Sai tornare in argomento. Sei un mastino. Lo sei sempre stato. Sei la forza di questo lavoro. Il motore immobile. L'instancabile creatore.

LORENZO Dobbiamo lasciare l'autogrill.

NERO L'aspettavo da un pezzo. Due anni di lavoro su una scena. Grandioso. E' l'estremo sacrificio. Parla.

LORENZO Pensa a quante merde di pellicole si buttano via per fare film di merda.

NERO Retorica fecale. E' l'essenza del lavoro.

LORENZO Se uno avesse avuto l'idea di filmare un uomo da quando nasce fino a quando muore il futuro avrebbe la più grande opera di tutti i tempi. La vita.

NERO E' una cosa nuova. La prima cosa veramente nuova dall'avvento del cinema sonoro.

LORENZO L'osservazione della vita dell'uomo da quando nasce a quando muore è molto più della costruzione del Colosseo, delle Piramidi o della Grande Muraglia. In questo film non c'è montaggio. Solo una presa diretta lunghissima. C'è una persona che nasce e cresce con la telecamera davanti. L'Attore Totale. Se da quando nasce ha sempre la telecamera davanti ci fa l'abitudine. Si convince che è normale. Certo, ci sarà differenza rispetto alla vita di un uomo qualsiasi, ma questa differenza è poca cosa confronto al vantaggio di poter osservare tutta una vita in modo completo e riproducibile.

NERO Potrebbe sponsorizzarlo la Kodak. Ho i brividi. (Si allontana)

LORENZO Dove vai?

NERO (entrando in stanza) A pisciare.

LORENZO (lo segue fin sulla soglia) C'è una cosa da dire su questa opera colossale: si potrà vedere la vita, solo che nessun uomo potrà vederla tutta. Nessuno riuscirà mai a passare la vita davanti a uno schermo. Ne potrà vedere solo dei pezzi. Passeranno generazioni di studiosi prima di poter capire il significato dell'opera...

NERO (dalla stanza) Chi se ne frega. Metti che ci vogliano mille anni. Però questa è l'unica opera che può veramente dare una svolta all'umanità.

LORENZO (Sta finendo lo yogurt) Devo dire urgentemente altre due cose. Le opere del futuro le faranno solamente le nazioni. Ad esempio i viaggi spaziali sono un'opera d'arte degli Stati Uniti. Il viaggio sulla luna, di chi è quello?

NERO (da dentro) Degli Stati Uniti.

LORENZO Loro sono un artista del futuro.

Lorenzo posa il vasetto vuoto. Si incanta.

NERO (dalla stanza) E l'altra cosa?

LORENZO Non me la ricordo più.

NERO (dalla stanza) Aspetta. Concentrati. Non lasciartela sfuggire.

LORENZO Non lasciarmi solo...

Lorenzo non riesce a continuare.

NERO (dalla stanza) Se credi nella nuova forma d'arte devi andare avanti anche da solo.

Lorenzo fissa il registratore. E' perso.

NERO (dalla stanza) Non è ammissibile. Vuol dire che siamo ancora a uno stadio sperimentale.

Lungo silenzio.

LORENZO La sensazione è di vertigine. Ho visto un buco. Parlare a diecimila persone è infinitamente più piccolo. Ora sto parlando alle moltitudini del futuro.

Nero esce dalla stanza. Lorenzo sta tremando.

LORENZO Torno alla radio.

NERO Eh no, cazzo. Tu alla radio non ci torni. E' rotta da due anni la radio. Non trasmette più. L'hai distrutta. L'hai buttata nel cesso.

Lorenzo cerca di passare. Nero lo prende per la camicia. E' furibondo.

NERO Non puoi più arrenderti. Siamo andati troppo in là. L'opera totale non possiamo aspettare che la facciano gli altri.

LORENZO (ha paura) Lasciami andare.

 

NERO (lo prende per il collo) Lo so che non ti piace, perchè è una scelta drammatica. E' facile dire: troviamo uno che si presta fin dalla nascita a fare l'Attore Totale. Pensiamo invece una cosa: (indica la stanza chiusa) lui viene filmato, allora io sono l'artefice di quest'opera. (Comincia a picchiarlo con metodo) E' una scelta tremenda, ma come fai a convincere gli altri se non convinci prima te stesso? Devi filmare lui. Filmarlo fino alla morte. E man mano che l'opera diventa colossale devi superare resistenze incredibili. Quando gli altri si accorgono che non stai facendo il filmino delle vacanze, quando il potere si accorge di quello che stai facendo e della sua portata rivoluzionaria tenteranno di eliminarti. Mi ascolti? Se tu hai organizzato la cosa in modo tale che vada avanti comunque...

LORENZO (con un filo di voce) Lui è già nato. L'esperimento è incompleto. Non ha lo stesso valore. Se manca anche un giorno, un giorno solo tutto il lavoro perde di significato. La cosa importante è filmare la vita dall'inizio alla fine. Sennò tanto vale scrivere la Divina Commedia.

 

NERO (smette improvvisamente) E' vero. Non vale la pena.

Nero fissa il vuoto. Lungo silenzio.

LORENZO Mi è venuta in mente.

NERO Cosa?

LORENZO La seconda cosa. Il Messia è già qui.

NERO Il Messia?

LORENZO Nel momento in cui noi pensiamo la cosa pensata è già viva. Quando Nicola ha scoperto che la terra girava intorno al sole è stato un casino enorme.

NERO Copernico?

LORENZO Quando noi scopriremo che la terra è un essere vivente di cui noi siamo i parassiti, questo ci creerà uno scompenso pari a quello di quando la terra scoprirà che anche gli altri pianeti sono esseri viventi e che tutto l'universo è un grande essere in espansione. Anche se allora avrà già cominciato a contrarsi... Ne discende che il pensiero è materia universale esattamente come l'erba, lo yogurt o un film.

NERO Esiste una teologia euclidea e una teologia non euclidea. Tu sei il sacerdote della teologia non euclidea. Fra te e quelli che sono venuti prima s'è operatua una rottura, un cambio epocale. Tu sei un profeta.

LORENZO Una volta ero vicino alla fermata della Metropolitana. C'era della gente attorno a un tavolino, tipo quelli che raccolgono firme. C'era un cartellone con scritto: hai pensato che il Messia potrebbe scendere qui, adesso?

NERO Che fermata era?

LORENZO Perchè ci sono tre cose che arrivano all'improvviso: un oggetto trovato, uno scorpione e il Messia.

Nero fissa Lorenzo che ha la mano alzata e le dita che fanno un tre .

LORENZO Perchè mi guardi? Mi fai paura.

NERO Non distogliermi. Ho visto qualcosa. Una cosa improvvisa. Irrefrenabile. Dobbiamo fare i riassunti.

Lorenzo è spaventato.

NERO Stanotte dopo due anni abbiamo lasciato l'autogrill. Non hai spiegato come ci sei arrivato, ma questo fa parte del primo mistero.

LORENZO Mi sento come lui se mi guardi così.

NERO Poi è saltato fuori per la prima volta a livello cosciente la nascita del nuovo genere letterario, la conversazione su nastro, inventato a livello incosciente da lui... (Indica la stanza chiusa)

LORENZO Lascialo fuori.

NERO Perchè è lui che ho voluto il registratore. E teorizzata invece da te. Che nella stessa notte, cioè adesso, inventi anche il film totale con l'attore totale. Ovvero la somma, l'essenza del sapere umano. Che getta le basi per la religione del prossimo millennio e ti immette di diritto nella hit parade dei profeti.

LORENZO Non insistere. E' pericoloso.

NERO Con la fondazione della teologia non euclidea ti classifichi primo fra i Battisti. Ora è chiaro il collegamento fra questo evento e il fatto che per la prima volta ti accorgi che qualcuno sta ancora aspettando il Messia. Quindi...

LORENZO Non dirlo. Lo so. L'ho capito. Lo sapeva anche lui. Poi sarà troppo tardi. Nessuno avrà più scampo. Lui griderà. Il velo del tempio si squarcerà. Ci saranno i tuoni. Un brivido attraverserà la terra...

NERO Sei il Messia!

Una risata dalla stanza chiusa. Potentissima. Prolungata.

Il corridoio ne rimbomba. Lorenzo si prende la testa fra le mani.

NERO Il mondo già ti deride.

LORENZO Cosa devo fare?

NERO Convinciti. Lui non ce l'ha fatta. Non era degno. E' scritto da un'altra parte. E' scritto prima. E non era lui.

LORENZO Ho lo stomaco in gola. Ho bisogno lo yogurt.

NERO Adesso ne puoi fare a meno. Ne devi fare a meno. Pensa a quello che sei.

LORENZO (alza la voce) Vammelo a prendere!

NERO Sei proprio tu. Ora ti riconosco. I miei occhi si aprono. La catarratta mi cade. Sei la mia creatura.

LORENZO Per un momento sono stato immenso.

NERO Lui è un coglione. Assumilo fino in fondo.

LORENZO Non ce la faccio.

NERO Un piccolo passo. Ormai è facile. Ci sei quasi arrivato. Se ti credono tu esisti. Se esisti tu, esisto sicuramente anch'io.

Lorenzo si incanta. Silenzio.

LORENZO Le conversazioni su nastro cosa diventeranno in futuro?

NERO L'ultimo capitolo della Bibbia.

LORENZO Il Messia Elettrico.

NERO Sembra il titolo di un libro. Bisogna pubblicarlo prima o poi.

 

LORENZO Noi non pubblicheremo più niente. Registreremo tutto. Questo sarà il nostro lavoro da stasera fino alla morte.

NERO Giusto. Il primo comandamento. Registrare tutto. Registrare subito.

Nero va a controllare che il registratore sia in funzione.

LORENZO Però io da piccolo non volevo mica fare il Messia. Volevo fare l'avvocato.

Nero si accorge che il nastro gira a vuoto.

NERO Lorenzo?

Lorenzo e Nero si guardano.

NERO E' finito il nastro.

LORENZO Da quanto?

Nero allarga le braccia.

NERO Lo mettiamo da capo?

Lorenzo scuote la testa. Crolla a sedere per terra.

Da dentro la stanza si sentono dei passi.

NERO Non agitarti. Ci penso io.

LORENZO E' finita.

NERO Non farà niente. Non può. Non può più.

LORENZO Cosa gli hanno fatto?

Nero non risponde. Si avvicina al buco della serratura e guarda dentro. Si sposta di scatto.

NERO Zitto. Ci sta guardando.

Silenzio. Lorenzo si è chiuso in sè. Sta tremando.

NERO Torna dentro.

Nero lo fa alzare e lo accompagna fino alla porta.

LORENZO Nero? Alla radio l'hanno già detto? Qui siamo già nei campi, vero?

NERO Riprendiamo domani.

Buio.