Natale al basilico
di
Valerio Di Piramo
PERSONAGGI
ORESTE CAPOFAMIGLIA 45-55
CARLA SUA MOGLIE 45-55
ANGELA FIGLIA 18-25
FRANCESCO FIGLIO 18-25
ADELE MADRE DI CARLA 60-70
LILLI AMICA DI ADELE 60-70
VLADIMIR AMICO DI ADELE 60-70
Scena
Salotto anni '90, con un tavolino da fumo e un divano-letto disposto in modo che
chi è seduto sia visto dal pubblico; un attaccapanni sul fondo, vicino alla
porta di entrata; un grosso albero di Natale; un tavolo con un telefono e
un’agenda accanto. Queste le cose che servono realmente. Una televisione non è
necessaria ma sarebbe gradita. Il resto all'immaginazione. Sempre vista
pubblico, una porta a destra che conduce in cucina, una a sinistra che va nelle
camere e nel bagno e una di fondo come porta di ingresso.
La commedia si svolge a Dicembre, l’antivigilia e la vigilia di Natale.
Carla, di circa trent'anni, sarà seduta sul divano, con in mano una rivista di
scienze (Per esempio “Focus”); questa rivista scandirà i tempi della prima
scena.
PRIMO ATTO
SCENA I
Carla, Oreste.
Oreste Entra dal fondo e chiude la porta; ha un cappotto con della neve sulle
spalle, cappello, valigetta da lavoro; uomo distinto, di circa
quarantacinque-cinquant’anni Durante tutto il colloquio si toglierà gli
indumenti e li appenderà.
Eccomi qua...Ciao amore! Che fai, leggi? Madonna che giornata! Ha anche
cominciato a nevicare...eh già, ma se non nevica a Dicembre... sai oggi in
ufficio? Quello scemo di Massimo ne ha combinata un'altra delle sue! Ha perduto
il numero di telefono di quella ditta americana che vuole quella pubblicità con
gli orsi... pensa, quel numero era l'unico contatto che avevamo... speriamo che
si facciano vivi loro, altrimenti... non vorrei fare l'uccello del malaugurio,
ma stavolta rischia il licenziamento. E poi, dopo quella volta che rovesciò il
caffè sul contratto dei milanesi... dovevi vedere il capoufficio! Prima è
diventato bianco, poi rosso come un gambero cotto al vapore; subito dopo ha
cominciato a urlare così forte che gli sono venute le vene del collo grosse come
due wùrstel; Massimo, poveretto, stava appoggiato alla fotocopiatrice cercando
di ripararsi un po' da quella grandinata di insulti...
Carla Per tutto il tempo ha tenuta la rivista davanti la faccia; ora la mette
giù e parla quasi urlando. CIAO ORESTE! SEI RIENTRATO ORA?
Oreste Sono...cosa? Ma che stai dicendo?
Carla Togliendosi gli auricolari che naturalmente non si dovranno vedere fino a
questo momento. Scusami, stavo ascoltando un po' di musica... ecco, così va
meglio... stanno dando tutto il rock anni sessanta. Quello duro, quello vero. Mi
piace da impazzire. Ora stavo ascoltando i Deep Purple... Pausa Com'è andata in
ufficio?
Oreste Non hai... non hai sentito una parola?
Carla Perchè? Hai detto qualcosa?
Oreste Lasciamo andare, lasciamo andare... facciamo finta che non sia successo
nulla...sempre così in questa casa…uno parla, parla…e questo è il risultato.
Carla Senti, amore, non avrai mica voglia di litigare, vero? Non mi sembra il
caso…si preannuncia un Natale così bello…
Oreste Litigare? Io? E perché dovrei litigare? Siamo soli! Io e te da soli!
Quanto tempo era che non succedeva? I ragazzi in Austria…e non torneranno che
dopo capodanno!
Carla Sì. Ricomincia a leggere.
Oreste A proposito, in ufficio mi è venuta in mente una cosa…Che ne diresti,
appena passate le feste, di invitare tua madre a passare qualche giorno da noi?
Carla Da dietro la rivista Bene.
Oreste Eh, quanto entusiasmo! Potresti almeno far finta di essere contenta…
Carla Sì.
Oreste Sì?!? Ma sì che cosa?
Carla Giù la rivista Hai fame?
Oreste Accidenti, sì! Ho una fame da lupo!
Carla Bene. Su la rivista.
Oreste Attimo di pausa. Carla?
Carla Giù la rivista, sorridente. Sì Oreste?
Oreste Mi stai prendendo in giro?
Carla Prenderti in giro?!? E perchè mai dovrei prenderti in giro, Oreste?
Ricomincia a leggere.
Oreste Ah ecco! Ora capisco! Ti ho fatto qualcosa che ti ha ferito e ora tu me
la fai pagare...senti Carla, se mi sono dimenticato un compleanno o un
anniversario sono pronto a chiederti scusa...ma non ora. Sono stanco, ho fame e
per giunta ho preso freddo... ne riparliamo dopo, eh? Adesso vado a fare una
bella doccia! Si avvia.
Carla Non puoi.
Oreste Non...posso?!? Oh bella! E perchè non posso? Hanno tolto l'acqua?
Carla No, no. L'acqua c'è.
Oreste Comincia a perdere la pazienza Ma insomma, si può sapere perchè non posso
fare la doccia in casa mia?!? Si è intasato lo scarico? E' finito il sapone?
C'E' IL MATTO DI PSYCO COL COLTELLO CHE MI ASPETTA DIETRO LA TENDA??!!?
Carla Non urlare che ti si infiamma la carotide. Non puoi fare la doccia perchè
nella doccia c'è la mamma.
Oreste Mamma? Che mamma?
Carla O bella! Quante mamme abbiamo? Due! E se tre anni fa la tua decise di
passare a miglior vita quale mamma rimane?
Oreste Come inebetito Quale mamma rimane?
Carla Ma la mia naturalmente! La mia cara, dolce, affettuosa mammina! La tua
cara, dolce, affettuosa suocera! Non sei contento?... A che stai pensando?
Oreste Sto pensando che forse era meglio il matto di Psyco... Non avevamo deciso
di passare queste feste soli soletti, io e te, a fare le fusa come due gattini?
Ma perchè “quella” è arrivata proprio due giorni prima di Natale?
Carla Intanto non è “Quella”... è mamma Adele. Le cose possono anche
cambiare...non abbiamo mica firmato un contratto con qualcuno…e poi dimmi che ci
faceva a Pisa tutta sola durante le feste di Natale!
Oreste Sola?!? Macché sola! Ma se ha sempre la casa piena di amiche!
Carla Figuriamoci! Quattro vedove mezze rincitrullite che pensano solo ad
arrivare alla sera per giocare a tombola! Mai un teatro, mai un cinema, una sala
da ballo... No. Quest' anno le feste le passa qui da noi, circondata
dall'affetto dei suoi cari. Un Natale in famiglia. Sei contento?
Oreste Come una Pasqua. E quando va via?
Carla Ora non cominciare come fai sempre. Andrà via quando starà un po' meglio.
Oreste Quando starà meglio? Perchè, è malata?!?!
Carla No, proprio malata malata no... diciamo che l’età avanza...e che non ha
più trent’anni.
Oreste Senti Carla, ormai ti conosco bene. Non cominciare a girarci intorno.
Dimmi che cos'ha e facciamola finita.
Carla Ecco... sta perdendo la memoria corta.
Oreste Che cosa sta perdendo?
Carla Uffa! Ma non sai proprio niente! Se leggessi un po’ di più, invece di
guardare sempre le partite alla televisione…La memoria corta! Quella che ti fa
ricordare cos'hai mangiato oggi a pranzo. Quella che ti fa andare in cucina a
prendere un bicchier d’acqua e che ti fa tornare col bicchiere pieno. Lei fa una
cosa e subito dopo se ne dimentica. Non è un fatto raro ... stavo appunto
leggendo su questa rivista scientifica che almeno il quaranta per cento della
popolazione così detta “anziana” soffre di questa malattia.
Oreste Ecco, ecco... e noi cosa possiamo fare?
Carla Niente... starle accanto con amore e affetto... magari fare finta di
niente quando dice qualcosa che non dovrebbe, o evitare di metterla in
imbarazzo... di solito chi è colpito da questa sindrome non si rende
conto...insomma, non la considera una malattia. Tende a sdrammatizzare...e
comunque per quanto riguarda i ricordi lontani non perde un colpo. Sciorina date
e situazioni a getto continuo...
SCENA II
Carla, Oreste, Adele
Adele Entra da sinistra. Ha indosso l'accappatoio di Oreste e un asciugamano in
testa a mo’ di turbante. Carla, mi dici dove tieni i bigodini? Vorrei dare un
po' di forma a questi orrendi capelli...Vede Oreste Ahhh! Un uomo in casa! E io
sono mezza nuda! Ahhh!!! Esce da dove era entrata.
Carla Mamma! Ma dove vai? Non è un uomo, è Oreste!
Oreste Offeso Come sarebbe a dire...
Adele Rientrando Ah, Oreste! Scusami, non ti avevo riconosciuto!
Oreste Buonasera Adele…sono proprio io...si ricorda di me?
Adele E come non potrei? Tu sei quello che ha sposato mia figlia il 24 agosto
del 1985 e che è nato l'11gennaio del '53 a Fiesole, se non mi sbaglio era
domenica e se non ricordo male la mattina piovigginava. Ne sono sicura perchè
quel giorno ero alla messa e quando uscii mi accorsi di non aver portato
l'ombrello. Mi riparò Anna, quella sartina a cui tre giorni prima avevo dato un
paio di pantaloni verdi del mio povero marito a scorciare. Mi prese
centosettantacinque lire...
Oreste Accidenti alla miseria! E questa sarebbe la malata?
Adele Malata? E chi ha detto che sono malata? Sto proprio bene, io! Via, ora ti
lascio perchè devo andare a fare la doccia. A più tardi. Esce da sn
Carla Ora capisci cosa volevo dire? Urlando verso sinistra MAMMA! TORNA QUI,
L'HAI APPENA FATTA LA DOCCIA!
Adele Rientrando perplessa Già. Deve essere vero. Altrimenti che ci farei con un
accappatoio addosso? Guardandolo Ma di chi è ? Mi sembra che sia un po'
abbondante...
Oreste E di chi dovrebbe essere? E' mio! Accidenti!
Carla Ora Oreste non fare una tragedia per un nonnulla. Sono sicura che la mamma
sarà felicissima di rendertelo non appena si sarà vestita. Vero, mamma?
Adele Che cosa?
Carla E' vero che rendi l'accappatoio a Oreste?
Adele Quale accappatoio?
Carla Prendendola sottobraccio e accompagnandola Vieni, mamma, vieni che ti
accompagno io... Escono da sinistra.
SCENA III
Oreste
Oreste Al pubblico, rendendolo partecipe in modo diretto alla commedia
Avete visto? Cominciò tutto così. L'antivigilia di Natale. Uno torna a casa,
stanco, con un grosso giramento di palle da controllare, sognando una cenetta
intima con la propria mogliettina, magari dopo cena anche qualcosa di più...voi
mi capite...sostanzioso, e invece chi ti trova? La suocera! Che, oltre tutto, è
anche mezza rincoglionita! Scusatemi se condisco il mio monologo con qualche
espressione...diciamo così...colorita, ecco... ma se non mi sfogo con voi...sono
certo che mi capite... ma proprio questo Natale doveva succedere? Avevo la
fortuna di avere i miei due figli fuori per le feste...sono partiti oggi con
l’aereo e torneranno dopo l'ultimo dell'anno... e allora, io e Carla...
potevamo... bene, si vede che non era destino. Si vede che qualcuno lassù si
diverte a creare situazioni strane, forse per metterci alla prova, o magari per
ridere alle nostre spalle... chissà... comunque sia, come ho già detto, cominciò
tutto così. Appena mia moglie e mia suocera furono uscite, suonò il campanello
Suona il campanello e siccome io non mi decidevo ad andare ad aprire,
semplicemente perchè stavo parlando con voi, suonò ancora. Suona nuovamente
Arrivo! Un attimo di pazienza! Suona ancora, incessantemente HO DETTO ECCOMI!
INSOMMA, PER UN MINUTO NON SI MUORE MICA!!!!
SCENA IV
Oreste, Vladimir, Carla, Adele
Oreste apre la porta ed entra Vladimir, che prova a parlare, ma emette solo
gemiti; si capisce, tra un lamento e l'altro, solo la parola “aiuta me”; poi
cade in avanti, sul pavimento, e allora il pubblico può vedere che ha un
coltello piantato nella schiena.
Oreste Ma cosa... Accidenti, questo è morto! Mamma mia, un coltello piantato
nella schiena... Aiuto! CARLA! CARLAAAAAA!!!!!! CORRI CHE E' ENTRATO UN MORTO IN
CASA NOSTRA! Gira per la stanza senza sapere cosa fare CARLAAAAAA!!!!
Carla Entra in fretta, da destra, con in mano l'asciugamano che aveva in testa
Adele Ma insomma, si può sapere che succ....Vede il corpo in terra Oh Madonna
santissima e immacolata! Sei stato tu?
Oreste Io? Ma non dire scemenze! E' entrato così...
Carla Morto?
Oreste No, macché morto...è entrato vivo, perchè ha anche suonato il campanello!
Carla E tu perchè hai aperta la porta?
Oreste Ma come facevo a sapere che poi moriva?
Carla E come ha fatto?
Oreste Come ha fatto cosa?
Carla Come ha fatto a morire?
Oreste CARLA!!!!Ma non lo vedi? HA UN COLTELLO PIANTATO NELLA SCHIENA!!!
Carla Non urlare così che ti si infiamma la carotide...
Oreste AL DIAVOLO ANCHE LA CAROTIDE! Non vedi che c'è un morto in casa? Ma lo
sai che se ora arriva la polizia ci mettono in galera e buttano via la chiave?
Carla! Presto, bisogna telefonare ad un avvocato!
Adele Entra da sinistra; si è vestita Ma che succede? Genero, ti rendi conto che
stai urlando come un pazzo? E' possibile che in questa casa non si possa avere
neanche un po' di relax? Vede il corpo; con naturalezza Ciao Vladimir...come,
sei già arrivato?
Vladimir Si tira su, spolverandosi le maniche Ciao Adele...io partito
subito…Carla e Oreste guardano sbalorditi la scena.
Adele E poi, cosa penseranno i vicini? Tutto questo rumore... ritenetevi
fortunati se non avvertiranno la polizia...
Oreste Carla, aiuto…non capisco più niente…
Carla Mamma! Ma tu.. tu e lui... insomma, lo conosci!
Adele Chi?
Oreste Come chi! IL MORTO!!!
Adele Morto? Che morto?
Carla Indicando Quello! Quello lì per terra!
Adele Ah, Vladimir! Ma che morto! Fa sempre così... questo è lo scherzo della
giacca insanguinata... Vladimir, da bravo, fai vedere a mia figlia e mio genero
come funziona lo scherzo...
Vladimir Sì, tu guarda...Si toglie la giacca, che ha il coltello, evidentemente
finto, cucito dietro, e comincia a ridere convulsamente.
Oreste Lo scherzo della... MA SI PUO' SAPERE CHE VI SALTA IN MENTE A TUTTI E
DUE?!?! A Vladimir E LEI, COME SI PERMETTE DI ENTRARE NELLE CASE ALTRUI PER FARE
QUESTI SCHERZI IDIOTI? MA NON SI VERGOGNA ALLA SUA ETA’?!? Vladimir trasforma il
riso in un pianto ininterrotto
Adele Bravo! Guarda che cosa hai fatto! Ma ti pare questo il modo? E' così
fragile...
Vieni, piccino, vieni di là, lascia perdere questi cattivoni...Esce da sinistra
con Vladimir sottobraccio, lanciando un'occhiata gelida ai due.
SCENA V
Carla, Oreste
Oreste Molto calmo Carla?
Carla Dimmi Oreste.
Oreste Chi è quello?
Carla Non lo so, Oreste. Sarà un amico di mamma.
Oreste Ah, ecco, un amico di mamma. E che ci fa in casa nostra?
Carla Boh.... Sarà venuto a trovarla....
Oreste Dopo un attimo di pausa Carla?
Carla Sì, Oreste...
Oreste Dimmi la verità, Carla… sono un uomo cattivo, io?
Carla Cattivo? Tu? Ma se sei buono come il pane!
Oreste Ah, ecco. E ora dimmi, Carla... sono stato troppo duro con quel tipo?
Quel...come si chiama? Ah, sì, quel Vladimir...
Carla Beh, un pochettino sì... urlavi come una scimmia del Borneo che ha perduto
una banana.
Oreste Eh sì, lo ammetto. Ho perso le staffe.
Carla E sai perchè? Perchè non mi stai mai a sentire e fai sempre di testa tua.
Quante volte te l'ho detto? Prima di arrabbiarti conta fino a dieci. Lentamente.
Ti ricordi quel medico indiano? Diceva che arrabbiarsi non serve a niente e fa
male alla salute.
Oreste E' vero, Carla. Hai sempre ragione tu. D'altra parte, ammetterai che
vedersi piombare in casa un estraneo con un coltello piantato tra le scapole e
che poi si finge morto ma te non lo sai e sei convinto che sia un cadavere vero
è difficile che richiami alla mente prati e margheritine. Ma dove sarà adesso?
Carla E' con la mamma, quindi al sicuro.
Oreste Mah, non so perchè ma non mi sento molto tranquillo... comunque sono
andati di là, quindi i casi sono due: o l'ha portato in bagno o l'ha portato
nelle camere.
Carla E con questo? Non hai visto come piangeva quando l'hai rimproverato? Lo
starà consolando...
Oreste Appunto...
Carla ORESTE! Cosa vorresti insinuare?
Oreste Niente, niente...Santo cielo come ti scaldi subito quando si parla di tua
madre!
SCENA VI
Carla, Oreste, Adele
Adele Stttt... Fate piano... si è appena addormentato...poveretto, era
stravolto! Piangeva e gemeva come un bambino! Ma che cosa gli è successo?
Oreste Come sarebbe a dire che cosa....
Carla Intervenendo Niente, mamma, niente... adesso è in camera degli ospiti?
Adele Già! In camera degli ospiti... A dir la verità lo volevo mettere proprio
lì, ma siccome ho disfatta la valigia il mio letto è pieno di roba... la devo
ancora sistemare dentro ai cassetti... quindi ho dovuto metterlo in camera
vostra.
Oreste COSA?!? NEL MIO LETTO?!? MA PORCA...
Carla ORESTE!!! Conta, Oreste, conta!
Oreste Con rabbia, a voce alta UNO, DUE, TRE...
Adele Ma che fa, conta?
Carla Sì, è una forma d'autocontrollo formidabile. Me l’ha insegnata un medico
indiano…ma non indiano d’America, indiano dell’India…un certo Buruni, un
luminare della scienza. Quando uno è arrabbiato conta fino a dieci, così si
calma. Funziona sempre.
Oreste E DIECI! MAREMMA MAIALA, L'HA MESSO NEL NOSTRO LETTO!
Adele Quasi sempre…
Carla ORESTE! Vai fuori e conta finché non ti è sbollita la rabbia.
Oreste Continuando ad essere alterato SI'! VADO FUORI! E CONTO!!! Esce da destra
UNDICI, DODICI, TREDICI....SENTI? STO CONTANDO, QUATTORDICI QUINDICI E SEDICI!
SCENA VII
Carla, Adele, Oreste.
Adele Ma è sempre così?
Carla Ma no! E’ solo un pochettino nervoso… ma dimmi di quel Vladimir…chi è?
Adele Meravigliata Vladimir? Come fai a conoscerlo? Eppure sono sicura di non
avertene mai parlato!
Carla Ma certo che lo conosco, è quello che…ah, ho capito…dimmi solo chi è, poi
ti spiego.
Adele E va bene. Io non so come lo sei venuta a sapere, ma tanto prima o poi te
lo avrei detto io. Vladimir è una persona meravigliosa, piena di voglia di
vivere, che ama fare sempre degli scherzi a tutti. Lo conobbi una sera, in casa
della Lilli… la dovevi vedere! Lo sai com’è la Lilli…anzi non lo sai, perché non
la conosci. Comunque quella smorfiosa se lo mangiava con gli occhi…anche se
credo che più che a lui fosse interessata alla sua pensione…sai, in Russia era
un medico,uno di quelli che curano le malattie con le erbe…
Carla In Russia?
Adele Come, non te l’ho ancora detto? E’ Russo, e non parla molto bene
l’italiano.
Carla Ed è sposato?
Adele Vedovo. Da poco, sarà un anno. Fu così che decise di venire in Italia, e
da quel che ho capito non sopporta la solitudine…non ha figli, non ha
nipoti…vive solo con un gatto soriano. Te ne avrei parlato, uno di questi
giorni, perché noi…noi non ci siamo indifferenti, ecco. Trascorriamo molto tempo
insieme, e gli ho detto di venirmi a trovare qui, durante le feste di
Natale…chissà, uno di questi giorni forse sentiremo suonare il campanello, ed
apparirà Vladimir, magari facendo uno dei suoi soliti scherzi…ma perché vuoi
sapere tutte queste cose su di lui?
Carla Vai un attimo in camera mia, ma fai piano: da’ un’occhiata sul letto,
cerca di non urlare e torna subito qui da me.
Adele Vado, ma dammi retta: siete davvero una famiglia strana, voi. Esce da
sinistra. Rientra dopo una decina di secondi CARLA! C’È VLADIMIR SDRAIATO SUL
TUO LETTO! CHE STORIA È QUESTA? COME HA FATTO A FINIRE LÌ SOPRA?
Carla Piano, non urlare…ora ti spiego tutto…
Adele Ecco, brava, e cerca di essere convincente!
Carla E’ una storia lunga… senti, perché non andiamo a sistemare la tua roba nei
cassetti? Così potremo anche parlare di questa cosa… poi dovrò preparare
qualcosa per cena a Oreste…poveretto, avrà una fame…
Oreste Da destra, un po’ più calmo 103,104, Carla, dove sono i sott’aceti? 105,
106…
Carla Sono nel mobile sopra il forno…se aspetti un attimo vengo a prepararti
qualcosa da cena…io e la mamma abbiamo già mangiato un boccone prima che tu
tornassi…sai, stavi tardando…
Oreste Non importa, non importa…115, 116…io sono già a posto. Ho quasi finito.
C’era il prosciutto, ho mangiato quello…117, 118…ora mangio due sott’aceti e poi
una mela.
Carla Oreste, ma sei ancora arrabbiato?
Oreste E perché dovrei essere arrabbiato? E’ successo qualcosa? Impossibile! In
questa casa non succede mai nulla…no, no, stai tranquilla. Non sono arrabbiato.
Vado a finire la cena…vedi come sono tranquillo ora? Ho smesso di contare…e sono
sicuro che quello che mi è successo poco fa non si ripeterà più. Esce da destra
Adele Carla, non ti sembra un po’ strano tuo marito? Non avrà mica trovato
Vladimir nel vostro letto?
Carla Prendendola pazientemente per un braccio Vieni mamma, vieni…ora ti dico
tutto. Escono da sinistra.
SCENA VII
Oreste, Lilli, Carla
Dopo una decina di secondi che la scena è vuota, suona il campanello
ripetutamente.
Oreste Entra da destra con barattolo di sott’aceti in mano. Eccomi, eccomi! Un
momento! Ma in questa casa devo aprire sempre io? Apre la porta.
Lilli Una donna di una settantina d’anni, pesantemente truccata, vestita in modo
molto appariscente e molto giovanile. Entra e si guarda intorno, con aria di
superiorità. Mi scusi, ma ho paura di aver sbagliato indirizzo…
Oreste Può darsi. Chi sta cercando?
Lilli Cercavo una mia amica, ma mi deve aver dato delle informazioni
sbagliate…sa, ultimamente non ci sta troppo con la testa…non credo che possa
abitare in questa…casa…
Oreste Ah, lei è un’amica di Adele?
Lilli Ma come…qui? Guardandosi ancora intorno con disgusto E chi avrebbe
pensato…allora lei deve essere Oreste, il marito di sua figlia Carla! E i vostri
due figli, Angela e Francesco come stanno? E’ vero che sono andati a passare le
feste di Natale in Austria? A Vienna? E sono già partiti?
Oreste Sì…no…cioè, se vuole attendere un momento le vado a chiamare Adele… Si
avvia verso sinistra, e in quel momento entra Carla; si incontrano sulla porta.
Carla Chi è che ha suonato?
Oreste Un’amica di tua madre, e a giudicare dalle cose che sa di noi credo che
faccia parte dell’Interpol… senti Carla, io torno in cucina, altrimenti sono
sicuro che tra poco dovrò ricominciare a contare… chiamami quando se ne sono
andati tutti. Attraversa la scena, fa un cenno di capo a Lilli e esce da destra.
Carla Andando verso Lilli Buonasera…lei è un’amica di mamma? Non credo di avere
il piacere di conoscerla…
Lilli Carla! Vieni, fatti vedere! Sei de-li-zio-sa! Tua madre mi parla di te in
continuazione… ho conosciuto anche Oreste, tuo marito. Uomo di poche parole ma
simpatico…e Adele dov’è? Non mi vorrai dire che quella vecchietta è già andata a
letto, eh? Magari dopo aver trangugiato una bella tazza di brodo bollente! Ride.
Carla No, no, macché letto…sta riordinando la sua roba in camera…lei sarebbe?!?
Lilli Santo cielo, Carla, dammi del tu! Con quel “lei” mi fai sentire così
vecchia! Ma sono la Lilli! E chi altri potrei essere? L’unica, vera,
inconfondibile Lilli!
Carla Oh cielo! La Lilli! La rivale!
Lilli Come hai detto Carla?
Carla No, niente…Ho detto “meno male!” Così la mamma avrà compagnia…chissà come
sarà felice di vederti! Come mai qui a quest’ora? E’ quasi notte!
Lilli Ah, che storia! Che Odissea! Figurati che sono partita oggi con il treno
per venire qui a trovare la tua mamma…dovevo arrivare alle tre e mezza, ma il
treno si è guastato, e abbiamo avuto un ritardo di quattro ore…quattro ore,
capisci? E ormai mi vedo costretta a passare la notte in questa città! Volevo
andare in un albergo, ma poi mi sono detta: chissà se la figlia dell’ Adele mi
trova una sistemazione in casa sua, magari anche su un divano…
Carla Ma certo…in qualche modo ci arrangeremo…un posto si trova di sicuro, tanto
più che Angela e Francesco non ci sono…non hai bagagli, vero?
Lilli Beh, a dire la verità qualcosina mi sono portata dietro…lo stretto
indispensabile, lo spazzolino, un ricambio, un beauty-case…il tassista ha
scaricato qui fuori. Ho dovuto prendere un taxi…credevo che la vostra casa fosse
in centro, invece siete così isolati… Vado subito a prendere la mia roba… Fa
l’atto di avviarsi verso l’entrata, ma Carla la ferma.
Carla Ferma Lilli! Figuriamoci… abbiamo un uomo in casa, quindi…ORESTE! ORESTE,
PUOI VENIRE UN ATTIMO PER FAVORE?
Oreste Entra da destra Eccomi Carla…che succede?
Carla Vorresti per cortesia prendere il beauty-case della signora che è lì fuori
dalla porta?
Oreste Subito… Esce dal fondo
Carla Bene…credo che tu possa dormire in camera di Angela…il bagno è subito
fuori, nel corridoio…
Oreste Rientra con un beauty-case e tre valige enormi, che non sa come tenere.
26, 27, 28…DOVE LE METTO?
Carla Ma…è tutta roba tua?
Lilli Che vuoi, cara…il minimo indispensabile…due straccetti per ricambiarsi…
Oreste ALLORA? VI VOLETE DECIDERE? 33, 34…NON SONO ABITUATO AI TRASLOCHI, IO!
Carla Portale in camera di Angela…
Oreste VADO! 37, 38… Esce da sinistra, portando fuori scena le valige.
Lilli Perché conta?
Carla No, niente, è per…per tenersi la mente attiva…
Lilli Ah, meno male! Per un attimo ho temuto che anche tuo marito fosse
incollerito. Conoscevo una persona che per calmarsi usava questa tecnica .
Contava, contava…
Carla Oreste arrabbiato? Impossibile! E’ un uomo così tranquillo…
Oreste Di fuori AHIIII!!!!MALEDETTA PRIMAVERA…M’E’ CASCATA UNA VALIGIA SU UN
PIEDE! 56!!!
SCENA VIII
Lilli, Carla, Adele
Adele Entrando da sinistra Carla, ho sentito un urlo, e mi chiedevo…LILLI! Ma
cosa ci fai tu qui?
Lilli Che domande! Ti sono venuta a trovare, no?
Adele Ma come? A quest’ora?
Lilli Il tempo non è importante quando si vuole riabbracciare la vecchia amica
del cuore…
Carla Hai visto mamma? Lilli ha voluto farti una sorpresa!
Adele Me l’ha fatta, non dubitare…bene, adesso che mi hai visto e hai constatato
che godo di ottima salute suppongo che ritornerai in albergo…
Carla Mamma! Ma stai scherzando? Non se ne parla neppure…resterà qui, e dormirà
nella camera di Angela. Anzi, vado a vedere se è tutto a posto… Esce da sinistra
SCENA IX
Lilli, Adele
Adele Brutta strega! Sei riuscita a convincere mia figlia a farti rimanere qui,
eh? Eppure glielo avevo detto chi sei!
Lilli Sì. E sai perché? Perché io ho quello che tu non hai mai avuto: la
simpatia!
Adele Tu? Ma se dicono tutti che sei simpatica come un dito in un occhio! E dico
in un occhio perché sono una signora!
Lilli Furba, lei! Viene da sua figlia a passare le feste di Natale…e poi invita
Vladimir a passare a farle una visitina…ma davvero pensavi che ti avrei lasciata
da sola con lui? Lo sai come ho fatto a trovarti? L’ho seguito!
Adele Me lo sono immaginato subito. Hanno ragione la Luisa e la Geltrude: sei
davvero una gran baldracca!
Lilli Sentitela, la santarellina! Tutta chiesa e casa! E Vladimir? Sei già
riuscita a portartelo a letto? Spero di sì, perché ora che sono qui io non avrai
altre occasioni!
Adele Brutta strega! Ora ti sistemo io…Si avvicina a Lilli e l’afferra, ma
all’arrivo di Carla le due fanno finta di baciarsi affettuosamente.
Carla Rientra da sinistra Com’è bella l’armonia che c’è tra voi! Si vede che
siete davvero molto amiche…la camera di Angela è in ordine…Lilli, se mi vuoi
seguire…mamma, intanto tu puoi finire di sistemare le valige. Esce da sinistra.
Lilli Eccomi, mia cara…arrivederci, Adele, ci vediamo tra un po’… Esce dietro
Carla da sinistra, seguita da Adele.
SCENA X
Oreste
Oreste Tre o quattro secondi di scena vuota, poi entra da sinistra Oreste ed
attraversa la scena zoppicando. 78, 79, 80, 81, 82… A metà palco si rivolge al
pubblico Avete visto? Avete visto come stanno distruggendo la serenità di un
uomo? E ancora non è successo niente… vi posso anticipare che questo sarà il
Natale più incasinato della mia vita… Riprende a camminare verso destra 83, 84,
85,86… Esce da ds.
SCENA XI
Oreste, Vladimir
Sta per uscire, ma da sinistra entra Vladimir, con un ridicolo pigiama addosso,
e con una pantofola sola; naturalmente la pantofola sarà di quelle con i gatti,
o simile.
Vladimir Io bisogno di bicchiere di acqua. Dove essere cucina?
Oreste Lo vede e conta ancora più forte 87 88 89 90…
Vladimir Perché tu conta come uomo matto?
Oreste SONO FATTI MIEI! SONO IN CASA MIA, E IN CASA MIA FACCIO QUELLO CHE MI
PARE! Indicando Vladimir QUEL PIGIAMA!
Vladimir Pigiama? Cosa essere pigiama?
Oreste Prendendolo per un braccio e scuotendolo QUESTO! QUESTO ESSERE PIGIAMA!
ORA HO CAPITO A CHI SI E’ ISPIRATO DOSTOEVSKIJ QUANDO HA SCRITTO L’IDIOTA!
Vladimir Tu conosce Dostoevskij? Io meravigliato di ciò! Tu essere uomo corto!
Oreste COLTO, NO CORTO! E NON CERCHI DI CAMBIARE ARGOMENTO! QUESTO PIGIAMA È
MIO!
Vladimir Bello! Tu avere tantissimo buonissimo gusto…
Oreste DOVE LO HA TROVATO? E POI, CHE COS’E’ QUESTA MANIA DI DARMI CONTINUAMENTE
DEL TU?
Vladimir Ma perché tu sempre urla? A me dato Adele. Lei dice che stare meglio a
me che a suo genero. E io dare del tu perché ormai tra noi essere…come si
dice…essere…amore! No, amore no, amore troppo…essere…confidenza! Sì, confidenza!
Oreste Cercando di fare dell’autocontrollo Oreste. Calmo. Calmo, Oreste. E’ solo
un sogno. Ora ti svegli e tutto quello che hai davanti sparisce, e tu ti ritrovi
solo soletto a fare le feste di Natale con tua moglie. Chiudi gli occhi, Oreste
chiude gli occhi…così, bravo… Ora fai un bel respiro…pensa al Natale, alla
serenità, alla gente che in questo periodo è tutta più buona…e ora…apri gli
occhi! Apre gli occhi, ma naturalmente si ritrova davanti Vladimir 91 92 93…
Vladimir Quando tu conta numeri ricorda me medico indiano che studiato insieme.
Lui dice che quando arrivano nervi uno conta, e dopo tutto passa.
Oreste Vuoi vedere che… come si chiama? Non sarà mica Buruni?
Vladimir Meraviglia! Tu conosci anche grande amico Buruni! Ormai io e te quasi
parenti…
Oreste Ohè! Piano con le parole! Che parenti e parenti!
Vladimir Tu potere indicare dove essere cucina?
Oreste NON C’E’! NON CI S’HA LA CUCINA! QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO, E
TANTOMENO UN RISTORANTE!
Vladimir Va bene, io torna di là e bevo dentro bagno… ah, scusa…
Oreste CHE ALTRO C’E’?
Vladimir Io avere trovato una sola pantofòla… tu per caso sapere dove essere
altra pantofola con testa di gatto?
Oreste FUORI! SE NE VADA!
Vladimir Io andare. Ma non capire perché urla tu sempre come matto. Esce da
sinistra
Oreste Riprende a camminare verso destra 94, 95, 96, 97… Esce da destra.
SCENA XII
Angela, Francesco, Oreste, Carla
Si sentono dei rumori alla porta d’ingresso; entra Angela seguita da Francesco.
Ambedue trascinano un trolley con le ruote.
Angela Si guarda intorno Ma chi era che stava contando?
Francesco Non saprei… così di primo acchito mi sembrava la voce di papà.
Angela Papà? Ma che papà! E’ proprio il tipo per contare a voce alta!
Oreste Rientra da destra con una banana sbucciata in mano a cui ha già dato un
morso
106, 107, 108… li vede ma è soprapensiero Ciao ragazzi… 109, 110…Realizza
RAGAZZI! COSA CI FATE VOI QUI?
Francesco Semplice: hanno chiuso l’aeroporto per una bufera di neve. La partenza
è rimandata a domani mattina alle undici e trenta. Ma perché stavi contando?
Oreste Lo so io, perché, lo so! CARLA! CARLAAAAA!!!!!!
Carla Entra da sinistra Santo cielo, Oreste, ma perché….Vede i ragazzi AHHHH!!!
E voi due cosa ci fate qui? Non dovreste essere a Vienna?
Angela Hanno chiuso l’aeroporto.
Carla Oh mamma mia! E ora come si fa?
Francesco Non preoccuparti, è solo per la neve, domani lo riaprono.
Carla No, no, dicevo per dormire… è arrivata la nonna…
Angela E allora? Non ha sempre dormito nella camera degli ospiti? Cos’è
cambiato?
Oreste E’ cambiato che la nonna non è sola.
Francesco Senti senti…e chi l’avrebbe detto? Comunque si vede che è una donna
arzilla…beh, per una notte ci arrangeremo… se non mi sbaglio quello Indica il
divano è un divano letto.
Oreste Sì, ma sono in tre!
Angela Cosa? In tre? Ma stiamo parlando della stessa persona?
Carla Ma che hai capito… il babbo voleva dire che ci sono altri due ospiti per
questa notte… resteranno qui, perché non saprebbero dove andare.
Francesco E dove la mettiamo a dormire tutta questa gente?
Carla Allora, dunque, vediamo… la nonna in camera degli ospiti, voi due in
camera nostra, Lilli in camera di Angela…no, no, è meglio mettere Vladimir in
camera di Francesco…
Angela Vladimir? E chi è Vladimir?
Carla Un russo. Ti prego Angela, non mi distrarre… la Lilli nella camera di
Angela, io dormo con… no, neanche così…eppure una soluzione ci deve pur essere…
Angela Senti mamma, non provarti neanche a spostarmi dalla mia camera: io non mi
muovo…
Francesco E neppure io. Siamo stati sei ore in aeroporto, ed ora abbiamo bisogno
di riposare.
Carla A Oreste I ragazzi hanno ragione…tu Oreste cosa ne pensi?
Oreste E’ bene che tu non lo sappia cosa penso… di una cosa però sono certo.
Carla Ah sì? E quale?
Oreste Che la soluzione che troverai stavolta mi farà contare almeno fino a
mille!
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
SCENA I
Oreste, Vladimir, Carla
Stessa scena del primo atto; l’unica differenza è che il divano è stato
trasformato in letto, e ci sono due persone che dormono e russano in maniera
comica; le luci sono abbassate, e solo quando entrerà Carla verranno accese; nel
letto ci sono a sinistra Oreste e a destra Vladimir, ma staranno coperti, così
che il pubblico non capisca chi sono. Quando si apre il sipario il russare dovrà
continuare almeno un paio di minuti.
Oreste Si sente un rumore alla porta d’ingresso, ed entra Carla che porta due
borse della spesa seguita da una folata di nevischio che dovrebbe andare a
finire sul letto. Oreste mette fuori la testa dalle lenzuola e starnutisce; ha
una ridicola papalina. CARLA, LA SMETTI DI APRIRE E CHIUDERE QUELLA DANNATA
PORTA? FA FREDDO!!!
Vladimir Mettendo fuori la testa anche lui No, no freddo! In mio paese sì che
freddo! Qui solo follatine di venticelli….
Oreste Ascolti, brav’uomo, in primo luogo nessuno ha chiesto il suo parere. Poi
le ricordo che questa notte ho avuto la compiacenza di farla dormire a casa mia,
e questo nonostante lo scherzo cretino di ieri sera. Quindi, se proprio deve
dire qualcosa, un “grazie vado subito via” sarebbe più che sufficiente. HA
CAPITO O GLIELO DEVO RIPETERE IN RUSSO?!?
Vladimir Ricomincia a piangere come nel primo atto Tu non sgrida me…io bravo…
Carla Guarda cos’hai fatto… lo sai che è così fragile…Su. Vladimr, non faccia
così…
Oreste Ecco, brava, ora consolalo anche…
Carla Certo che lo consolo. E’ un ospite, e in questa casa gli ospiti sono
sacri. Ha dormito bene, Vladimir?
Vladimir Io no chiuso occhio… lui fa rumori con bocca…come trattore ucraino…
Carla Oreste! Hai russato, stanotte?
Oreste Se ho russ… E CHE NE SO SE HO RUSSATO! DORMIVO, NON HO SENTITO NIENTE! E
POI CHE COS’E’ QUESTA STORIA? QUESTA E’ CASA MIA E FACCIO QUELLO CHE MI PARE E
PIACE! NON SONO IO CHE SONO STRANIERO!
Vladimir Io russo.
Oreste HAI SENTITO? HA CONFESSATO! E’ LUI CHE RUSSA!
Carla Non alzare la voce che ti si infiamma la carotide…
Oreste MAGARI! E SPERIAMO CHE MI SI INFIAMMI ANCHE LA TROMBA DI EUSTACHIO, IL
TIMPANO E TUTTI L’OSSICINI DELL’ORECCHIO, COSÌ SMETTERÒ DI SENTIRE DEGLI
SPROPOSITI! DEVE DURARE TANTO QUESTA SITUAZIONE?
Vladimir Situazione? Cosa volere dire “situazione?”
Oreste Volere dire che ora tu andare! Capito? Uscire e trottare verso nuovi
orizzonti!!! Verso spazi celesti e sconfinate distese bianche della madre
Russia!
Carla Oreste! Non avrai mica intenzione di mandarlo via con questa giornata? Là
fuori c’è una tormenta di neve! Ci saranno almeno sei gradi sotto zero…
Vladimir Signora Carla ragione…fuori freddo polare…gelidi venti glacciali…
Oreste O Putin, vediamo di metterci d’accordo una volta per tutte…poco fa non
erano “follatine di venticelli?” Improvvisamente siamo in Groelandia con gli
orsi che passeggiano per strada?!?!
SCENA II
Oreste, Vladimir, Carla, Adele, Lilli
Adele Entra da sinistra CARLA! SANTO CIELO, CARLA, NEL MIO LETTO C’È UNA
SCONOSCIUTA!
Oreste Ecco, ci risiamo…
Carla Non è una sconosciuta, mamma…è Lilli, la tua amica del cuore.
Adele La mia…cosa? Lilli? Quella non è Lilli! E poi che ci farebbe la Lilli in
casa mia?
Oreste La casa di chi?!? Oh, oh, piano suocera, piano…la casa, fino a prova
contraria, è mia…se vuole le faccio vedere le ricevute dell’Ici.
Adele Vede Vladimir VLADIMIR! CHE CI FAI A LETTO CON MIO GENERO? Mamma mia com’è
cambiato il mondo…insomma, si può sapere che sta succedendo?
Oreste Al pubblico Accidenti, sono l’unica persona sulla faccia della terra ad
avere una suocera col pulsante del reset!
Carla Oreste! Vieni mamma, andiamo in cucina, così metto a posto la spesa e ti
spiego
tutto …certo è che non si può continuare così…si deve trovare una soluzione.
Stanno per uscire ma entra da sn Lilli, che senza trucco è veramente
irriconoscibile; ha in mano il beauty-case.
Lilli C’è un altro bagno in questa casa? Quello vicino alle camere è sempre
occupato!
Oreste Mamma mia, che mostro! Ecco perché non l’ha riconosciuta!
Vladimir Lilli!.. Tu essere proprio lei? Lilli?
Adele Sì, Lilli al naturale, senza trucco e senza inganno…almeno per ora…
Vladimir Io non ricordavo così…tu molto peggiore assai…
Lilli Insomma, non ho intenzione di stare tutta la mattina a farmi
insultare…C’E’ O NON C’È QUESTO DANNATISSIMO BAGNO?!?!?
Carla Sì, in fondo alla cucina a destra…da quella parte… Lilli esce a testa
alta, fieramente.
Vladimir A Carlo Tu pensa che io una volta provare per lei…come si dice…come
quando colpo di bombarda…BUM! Diritto diritto come cocco che cade da banano… no,
me sbaglia…da palma! Tu inteso?
Oreste No. Se però me lo ripete in russo sono sicuro di avere più possibilità di
capirla. E poi non capisco questa mania di darmi del tu…
Vladimir Noi avere dormito insieme.
Oreste Ah, ecco. Ora mi spiego la confidenza.
Adele Carla, sto ancora aspettando che qualcuno mi dica cosa sta succedendo.
L’unica cosa che so con certezza è che stanotte ho dormito con quella strega
della Lilli.
Carla Va bene, mamma, andiamo a preparare qualcosa per colazione…così ti
rinfresco la memoria…e poi perché strega? Ieri sera sembravate così amiche …
SCENA III
Oreste, Vladimir,
Oreste Bene. Ora che siamo rimasti soli, potrei sapere quali sono le sue
intenzioni?
Vladimir Intenzioni? Cosa essere “intenzioni?”
Oreste Essere progetti, futuro…insomma, cerchiamo di ragionare un momentino.
Lei ci piomba improvvisamente in casa l’antivigilia di Natale, con un finto
coltello piantato nella schiena, e se ho capito bene le sue reali intenzioni
sono quelle di abbordare mia suocera.
Vladimir Ma…
Oreste Silenzio. Parlo io. Quando avrò finito glielo farò sapere. Ora, le
assicuro che non mi importa un fico secco di quello che potrà accadere tra lei e
mia suocera o tra lei e quella carrozza sfasciata della Lilli. Mi preoccupa
invece la sua permanenza in questa casa. Visto che difficilmente ci concederanno
di poterla adottare, pensa di andarsene con le proprie gambe o la dobbiamo
buttare fuori a calci? Vladimir non risponde; silenzio una ventina di secondi
Beh? Non dice nulla?
Vladimir Tu detto me che non potere parlare…
Oreste Era un modo di dire…e va bene, parli pure.
Vladimir Ecco. Così sta cosa. Quando venuto via grande terra Russia, io cercato
affetto. Io vive con gatto, ma gatto non donna. Gatto miagola. Anche donna
miagola, ma un po’ meno. Io volere donna. Prima di vedere questa mattina anche
Lilli sembrava donna. Io non sapeva così brutta. Allora io essere innamorato
Adele.
Oreste Come sarebbe a dire? Da quando ci si innamora di una donna perché in giro
ce n’é un’altra più brutta?
Vladimir Vecchio proverbio russo dice: a questi anni non più possibile
scegliere. Prendere quello che capita, altrimenti non capita più.
Oreste Come le ripeto, non mi importa niente di quello che fate lei e mia
suocera. La devo però avvertire di una cosa. Adele è malata.
Vladimir Malata?
Oreste Malata, sì…
Vladimir Cosa avere lei? Tu puoi dire, io medico.
Oreste Lo so, mi è stato detto. Beh, ha perso l’uso della memoria corta…
Vladimir Memoria…corta?
Oreste Proprio così. Lei si ricorda tutto quello che riguarda il passato, ma non
ricorda niente di quello che è accaduto pochi attimi fa.
Vladimir Ah, sì. Io essere accorto. Lei ricorda bene tutto passato, ma se
qualcuno chiede di prendere bicchiere d’acqua lei va cucina ma non torna. E se
torna no bicchiere. Essere questo?
Oreste Credo di sì…bisognerebbe chiederlo a Carla.
Vladimir Se guaio essere questo no grave. Io potere curare con erba molto rara.
Oreste La deve fumare?
Vladimir No, lei deve bere tre volte per ogni giorno. Memoria torna subito.
Entra Carla
SCENA IV
Oreste, Vladimir, Carla
Oreste Mah, per me si può anche provare…tanto peggio di così…
Carla Che cos’è che si può provare? Vladimir, per favore, potrebbe scendere dal
letto? Lo vorrei sistemare e chiudere…Oreste, dammi una mano. Vladimir scende, e
Carla comincia a sistemare il divano letto; Oreste l’aiuta; di qui alla fine
della scena il letto dovrà essere ritrasformato in divano.
Oreste Carla, se ora chiedi a tua madre di andare in cucina a prendere un
bicchiere d’acqua, che succede?
Carla Succede che va ma non torna. Oppure che torna a mani vuote. Perché?
Oreste Perché il qui presente dottor Zivago sostiene di poter curare la memoria
di tua madre con dell’erba.
Carla Ah sì? Con malizia Interessante… e che erba è?
Oreste Ecco, brava, anch’io ho pensato la stessa cosa…ma non è quella.
Vladimir Non so se trovare qui in Italia… in Russia chiamare “ Paletoski”.
Carla Ho capito, ma ce la dovrebbe descrivere… si dovrebbe sapere dove si trova,
dove cresce… Venga, Vladimir, venga con me in cucina che ho un trattato con le
foto di tantissime erbe…
Oreste Beh, se non riuscite a trovarla si può sempre telefonare al Cremlino…
Vladimir Io arriva. Segue Carla in cucina; si incrociano con Lilli che sta
tornando dal bagno; è truccata e pettinata.
SCENA V
Oreste, Lilli, Adele, Carla
Lilli Durante tutto questo colloquio Oreste la guarderà stupito, senza aprire
bocca
Certo che lei, come padrone di casa, dovrebbe fare qualcosa… il bagno di
servizio è veramente piccolo…non ci si rigira neanche…lo specchio, poi…male
illuminato, per truccarmi c’è voluta tutta la mia pazienza…eh, ma io sono una
santa…riesco ad adattarmi a qualunque situazione…si figuri che una volta mi sono
truccata persino nella cabina di un camion, dopo…beh, lasciamo perdere…come le
dicevo, è davvero molto piccolo, quel bagno. Secondo me si dovrebbe tirare via
la doccia, tanto non serve a niente…e poi ce n’è una talmente grande, nel bagno
vicino alle camere…quanti siete in famiglia? Io credo che vi basti…
Oreste Dopo essere sceso dal letto ed averla squadrata, inizia a contare ed esce
da
sinistra UNO, DUE; TRE QUATTRO E CINQUE; SEI, SETTE….
Adele Entrando da ds Ah, sei qui… Guarda Lilli Vedo che l’opera di restauro è
quasi finita…proprio un bel lavoro. Ormai credo che l’Unesco ti possa dichiarare
“patrimonio dell’umanità”… per oggi puoi smettere di intonacarti…
Lilli Gelosia. La tua è solo gelosia. Sai benissimo di non poter mai arrivare ad
avere la mia classe, e questo ti fa stare male. Gelosa marcia.
Adele Io gelosa? Gelosa d’un vecchio paniere sfondato come te? Ma per l’amor di
Dio! Sarebbe come essere gelosa di un brufolo strizzato! Ma ti sei vista? Non so
se sei peggio ora o poco fa, quando eri senza trucco!
Oreste Rientra da sn e attraversa la scena, uscendo da ds e camminando in modo
strano perché gli scappa forte la pipì Accidenti, il bagno delle camere è
occupato… speriamo che quello di cucina sia libero…Accidenti…
Lilli Dopo aver osservato Oreste Non sta andando troppo bene con Vladimir, vero?
Tra le nostre amiche comuni gira voce che le tue continue amnesie siano
divertentissime… ormai sei diventata lo zimbello della nostra piccola
combriccola…
Adele Amnesie? Io? Ma che stai dicendo? Per tua norma sono lucida come uno
specchio!
Oreste Rientra da ds e stavolta passeggia e saltella sul centro del palcoscenico
Occupato!
Anche il bagno piccolo è occupato! E io con questa prostatite…o signore, non
reggo più! Esce quasi correndo dalla porta di entrata, quella di fondo;
naturalmente quando apre vento e neve.
Lilli Bene, torniamo a noi. Se credi di continuare a…
Carla Rientrando da ds, a Adele Mamma, hai visto Oreste? Volevo sapere se sa
dov’è il libro delle erbe …
Adele No, mi dispiace, qui non si è visto.
Lilli Eccola lì! Lucida come uno specchio…appannato!
Carla Guardando prima l’una e poi l’altra Si può sapere cosa sta succedendo?
Adele Non lo so. Dimmelo tu. Io e Lilli siamo arrivate ora. Ci sono novità?
Carla Novità? E che novità ci potrebbero essere? In questa casa non succede mai
nulla! Tutto piatto come il Tavoliere delle Puglie!
Oreste Si apre la porta di fondo, solito vento e neve e rientra Oreste con della
neve nei capelli, battendo i denti dal freddo Mamma mia! Mamma mia che freddo!
Carla Oreste! Ma che ci facevi là fuori?
Oreste Alterato Cercavo una foca per giocare a palla. Ma non l’ho trovata. Però
ho trovato un orso che per due o tre aringhe mi sbrana qualcuno che so io. Là
fuori mi sono congelato tutto l’apparato riproduttivo… e non me ne importa
niente. Tanto questo Natale non mi servirà di certo. Si avvia verso sn.
Carla Ma cosa diavolo ti prende?
Oreste Lo so io che mi prende, lo so. E se non hai altre domande ora andrei a
scongelarmi.
Carla Aspetta un attimo…hai visto il libro delle erbe?
Oreste No. E ti giuro che in questo momento è l’ultimo dei miei problemi. Esce
da sn
Adele Io so dov’è il libro delle erbe…in cucina, nello sportello dove tieni lo
zucchero. Lo vado a prendere subito. Esce da ds
SCENA VI
Lilli, Carla
Lilli Vado a finire di preparare la mia roba. Non credo che resterò un minuto di
più in questa orribile casa.
Carla Orribile casa? Ma che cosa è successo?
Lilli E’ successo che sono stata pesantemente offesa.
Carla Offesa? E da chi? Forse Oreste…
Lilli Mi dispiace dirtelo, mia cara, ma tua madre è davvero una serpe velenosa.
Ancora mi chiedo come abbia fatto a generare una dolce fanciulla come te…
Carla La mamma? Che cos’ha combinato?
Lilli Mi ha offeso. Ripetutamente. Ed io non sono disposta a tollerare altre
maldicenze nei miei confronti. Vado a prendere la mia roba e tolgo il disturbo.
Carla Aspetta Lilli, non essere precipitosa…mi sembra impossibile che la mamma…
così buona, con un carattere così dolce… e poi ti devo confessare una cosa. Mia
madre è gravemente ammalata.
Lilli Questo si sa. Tutte le nostre amiche comuni lo sanno. Perde la memoria.
Non si ricorda un accidente di cosa è avvenuto un minuto prima…
Carla Beh, non è proprio così….qualcosa si ricorda…
SCENA VII
Lilli, Carla, Adele, Vladimir
Adele Rientra da ds ADELE! MA LO SAI CHI C’E’ IN CUCINA? C’E’ VLADIMIR!
Vede Lilli LILLI! E TU COSA CI FAI QUI? QUANDO SEI ARRIVATA?
Lilli Come volevasi dimostrare.
Carla E dai… ci risiamo… Sì mamma, sì…ora ti spiego tutto…
Adele Volevate farmi una sorpresa per il mio compleanno? Ma è sempre presto…
sono nata di Maggio…
Lilli O santo cielo, com’è peggiorata da ieri sera!
Adele Vladimir mi ha fatto bere uno strano intruglio verdastro…ha detto che ora
che ha trovata l’erba mi curerà… però non riesco a capire a cosa si
riferisce…non sono mica malata!
Lilli …Mica…
Carla No mamma, no. Stai tranquilla, si aggiusterà tutto.
Vladimir Entrando da destra Carla, io trovata erba… in barattolo…avere
riconosciuta perché odora forte. Su barattolo essere scritto basilìco.
Carla Ma senti! Era il basilico?
Vladimir Io già dato primo bicchiere Adele. Tra uno poco secondo bicchiere, poi
terzo…
Carla Ma quanto ne deve bere?
Vladimir Fino a che lei guarita.
Adele Ma insomma, si può sapere che cosa state dicendo? Parlate di me come se
fossi malata!
Lilli Vado a prendere la mia roba e tolgo il disturbo. Via da sinistra
Carla Vladimir, accompagnerebbe mia madre e me in cucina? Voglio vedere come si
prepara quella medicina, così la potrò fare io…
Vladimir Io felice di fare ciò. Escono tutti e tre da destra
SCENA VIII
Oreste, Francesco, Angela
Oreste Entrando da sinistra seguito da Angela e Francesco E quindi devo trovare
il modo di liberarmi di tutta questa gente che c’è in casa…Che cos’è questo
odore di basilico? Eppure la mamma lo sa che non lo sopporto!
Francesco Via papà, cerca di essere un po’ tollerante… in fondo che noia ti
danno quei due vecchietti?
Angela E poi domani è Natale…noi non ci saremo, perché tra poco partirà il
nostro volo, ma voi dovete stare insieme…come se tutta la gente che è in casa
facesse parte della nostra famiglia. Se potessi restare ti farei vedere io come
ci si comporta…volersi bene, accettarsi, scambiarsi doni…questo è lo spirito
natalizio. Ha ragione Francesco: ci vuole un po’ più di tolleranza.
Oreste Tollerante? Più tollerante di così…Dormo con un extracomunitario russo
nel letto…
Vado a fare la pipì là fuori tra mucchi di neve col serio rischio di prendere
una polmonite doppia…Sopporto stoicamente i discorsi strampalati di una vecchia
capra di nome Lilli, e infine assisto imperterrito allo sfacelo di vostra
nonna…in più c’è anche questo tremendo olezzo di basilico! E tutto questo la
vigilia di Natale. Non vi sembra che per tutti esista un limite di
sopportazione?
Francesco E dai, papà, cerca di vedere positivo Suona il cellulare che ha in
tasca.
Deve essere l’aeroporto… Al telefono Sì? Sì, sono io, dica pure… ah no? E non ci
sono altri voli? Ah, ho capito, è chiuso anche quello di Vienna…va bene, se non
c’è possibilità…grazie…arrivederci…sì, Buon Natele anche a lei…Riattacca
Angela Che ha seguito con apprensione la conversazione Francesco dimmi che non è
vero!
Francesco Purtroppo è così. Tutti gli aeroporti sono chiusi, a causa di questa
maledetta tormenta di neve. Hanno detto che fino al ventisette dicembre le
previsioni sono pessime. Insomma, niente Vienna.
Angela Niente…niente Vienna? Come sarebbe a dire niente Vienna? IO VOGLIO ANDARE
A VIENNA! Non vorrai mica che passi il Natale in questo ospizio per anziani?
Oreste Angela! E la tolleranza?
Angela AL DIAVOLO ANCHE LA TOLLERANZA! IO VOGLIO ANDARE A VIENNA!!!
E CI ANDRO’, A COSTO DI ANDARCI A PIEDI!
Oreste Beh, se non costa troppo cara puoi sempre affittare una slitta e una muta
di cani….
Angela PAPA’!!!! Comincia a piangere
SCENA IX
Oreste, Francesco, Angela, Carla, Adele, Vladimir
Adele Entra da destra seguita da Carla Ragazzi! Che ci fate a casa? Non dovevate
essere a Vienna?
Angela Piangendo più forte NONNA!!!!
Carla Le va accanto e l’abbraccia Angela, piccola mia, che ti succede?
Francesco Succede che non si parte più. Niente aereo. Niente voli. Natale con i
tuoi.
Adele Oh, come mi dispiace! Dovevate andare da qualche parte?
Carla Si volta verso la cucina Vladimir! Ma siamo sicuri che la cura del
basilico funzioni? A me sembra peggiorata!
Oreste La cura del basilico? Ma non aveva detto che cercava dell’erba?
Carla E allora? Che cos’è il basilico? Erba!
Oreste Accidenti! Ecco chi è la causa di questo insopportabile odore!
Vladimir Rientra con un bicchiere di roba verde in mano Adele fare brava, ora
buttare giù medicina preparata da suo Vladimir!
Oreste A Vladimir Tenete lontano da me quello schifosissimo intruglio verde! E
poi da quando la gente si cura col pesto alla genovese?
Carla Prendendo il bicchiere Macché pesto e pesto! E’ una cura russa.
Lo porge a Adele Tieni, mamma, bevi che ti fa bene… Adele beve.
Angela A Francesco Visto? E noi dovremmo passare il Natale con loro? Piuttosto
mi butto nel fiume!
Oreste Ti spaccheresti la testa. E’ tutto ghiacciato.
Francesco Vieni, Angela, andiamo in cucina a fare colazione. A stomaco pieno si
ragiona meglio. Poi cercheremo di contattare l’agenzia di viaggi… forse loro
troveranno una soluzione…Escono da destra
SCENA X
Oreste, Carla, Adele, Vladimir
Adele Finendo di bere Ecco fatto, l’ho finito.
Vladimir Brava donna. Tra poco altro bicchiere e tu subito cominciare a guarire…
Oreste Ma dai! Figuriamoci! Carla, ma davvero credi alle panzane di questo
stregone?
Carla Provare non costa niente. Hai qualche idea migliore? Non ti accorgi che la
situazione sta precipitando?
Vladimir Tu tranquilla, signora Carla. Presto tua mamma guarisce e torna nuova.
Cellule suo cervello tornano insieme memoria. Tu tranquilla, signora Carla.
Adele C’è il sole fuori? Vorrei fare una passeggiata. Chi mi accompagna?
Vladimir Ma tuo Vladimir, naturalmente! Quando tu vuoi, chiama: io arrivare
subito.
Adele Ma non sarà troppo freddo?
Vladimir No, solo tiepidi venticelli…
Oreste E bravo il nostro Vladimir!! Per smammare è freddo, ma per accompagnare
Adele sembra di essere ai tropici, eh?
Adele Come sei gentile, Vladimir! Sono tutti gentili così i Canadesi?
Carla Canadesi?
Oreste Bella cura! Ora ha persa anche la memoria lunga…
Vladimir No, tu tranquillo: essere effetto primo di guarigione. Questo segnale
che tutto andare bene. Ora io preparare altra dose e mettere in termos, poi fare
bere lei mentre fare passeggiata fuori. Io andare in cucina a preparare. Esce da
destra
Carla Vieni con me mamma, che ti metto qualcosa di pesante addosso. Fuori da
sinistra
SCENA XI
Oreste, Lilli,Carla, Adele
Oreste Si prepara un Natale con i fiocchi e i controfiocchi. Tutti in questa
casa, appassionatamente. Almeno a qualcuno venisse in mente di togliere il
disturbo…
Lilli Entra da sinistra Ecco fatto. Me ne vado. Non starò un attimo di più in
questa casa…
Oreste Salve, signora Lilli…
Lilli Signorina, prego.
Oreste Mi scusi, signorina. Ha bisogno di qualcosa?
Lilli Sì. Dato che me ne vorrei andare da questa casa dove è evidente che non
sono ben accetta, gradirei che qualcuno prendesse le mie valige nella camera che
mi è stata assegnata e le portasse alla porta d’entrata.
Oreste Evidentemente soddisfatto Ma come, già se ne va? Bene, non la forzo a
rimanere…qui dentro l’ospite è sacro, e ogni sua parola è un ordine. E poi le
confesso che con questo odore di basilico che ormai ha impregnato tutta la casa
mi viene voglia di andarmene anche a me. Vado subito a prendere le valigie. Esce
da sinistra
Lilli Ecco fatto. Ora non mi resta che chiamare un taxi e andare via al più
presto possibile.
Carla Entrando da sinistra Lilli! Mi ha detto Oreste che stai per andartene!
Lilli Sì. Anzi, ti sarei immensamente riconoscente se tu avessi la bontà di
chiamarmi un taxi.
Carla Un…taxi?
Lilli Sì, sai, uno di quei cosi gialli che ti portano a spasso per la città…
Carla Ho capito, ho capito! Ma non credo…
Oreste Rientra da sn carico di valigie Eccomi qua! Le porto subito fuori.
Carla Non pensarci neppure. Riporta subito quelle valigie dove le hai prese.
Oreste Ma Carla…
Carla Non c’è ma che tenga. Riportale immediatamente indietro. Oreste torna
indietro.
Lilli E’ inutile Carla. Apprezzo i tuoi sforzi, ma la mia decisione è presa. Me
ne vado. Oreste cambia direzione
Carla Nemmeno per sogno. In questa casa l’ospite è sacro. Oreste, riporta le
valigie in camera. Oreste torna indietro
Lilli Ormai la frittata è fatta. Me ne vado. Oreste cambia di nuovo direzione.
Carla Ho detto di no. Non permetterò che qualcuno lasci questa casa credendo di
non essere trattato bene. Oreste, le valigie…
Oreste INSOMMA, ORA BASTA! ORESTE VAI, ORESTE VIENI…MI SEMBRA DI ESSERE UNO DI
QUEGLI ORSETTI DEL LUNA PARK CHE CAMBIANO DIREZIONE QUANDO LI COLPISCI!
DECIDETEVI: O DENTRO O FUORI!
Lilli e Carla Insieme Fuori-dentro!
Carla Lilli, sono sicura che si tratta di un malinteso…credimi, io la conosco
bene: mia madre non ti offenderebbe mai!
Adele Entrando con un cappotto addosso e indicando Lilli Quella vecchia ciabatta
è ancora in questa casa?
Carla MAMMA!
Lilli Stai tranquilla, Adele, appena arriva il taxi me ne vado.
Oreste Insomma, cosa devo fare con queste valigie?
Lilli e Carla Insieme Vanno portate fuori!-Vanno portate dentro!
Oreste Lasciando tutto per terra al centro della scena Sapete che c’è? Portatele
un po’ dove vi pare! Esce da destra.
SCENA XII
Lilli,Carla, Adele, Francesco, Angela.
Francesco Entra da sinistra con il trolley del primo atto, seguito da Angela che
ha anche lei il trolley Presto Angela, presto! Altrimenti lo perdiamo al sicuro…
Angela Arrivo…eccomi, eccomi! Il taxi l’hai chiamato?
Francesco Certamente…dovrebbe essere già qui fuori che ci attende.
Carla Ma che succede?
Angela Hanno telefonato dall’aeroporto…sta per partire un volo per Vienna tra
poco. Questione di minuti.
Adele Vienna? Cosa andate a fare a Vienna?
Carla E la bufera di neve?
Francesco Sembra che ci sia un miglioramento. Via, ora fateci andare altrimenti
facciamo tardi. Ciao mamma, ciao nonna. Salutate il babbo da parte nostra. Ciao.
Angela Ciao. Ci vediamo il prossimo anno…sapete, sono davvero dispiaciuta di non
poter passare il Natale con voi…ciao. Escono dalla porta di fondo tutti e due.
SCENA XIII
Lilli,Carla, Adele, Vladimir
Vladimir Rientra da destra con un termos in mano Ecco qua, io preparata
medicina.
Andiamo, Adele? Io e te fuori a fare passeggiata?
Adele Ma sì, andiamo…una passeggiata mi ci vuole proprio…
Vladimir Vedendo le valigie Di chi essere queste bagaglie?
Lilli Sono le mie valigie. Sto aspettando che qualcuno me le porti fuori da
questa casa e mi chiami un taxi.
Vladimir Io portare valigie fuori. Tanto andare lì. Porge il termos a Adele Tu
porta medicina… io prende valigio. Le prende e le porta fuori, seguito da Adele;
poi si riaffaccia Io posate qui fuori. Lilli, tu sbriga chiamare taxi altrimenti
tutto ghiacciare. Via
Carla Davvero, Lilli, scusami se te lo ripeto, ma…
Lilli Addio, Carla. E’ stato bello conoscerti. Peccato che sia finita così. E dì
a tua madre che non si deve preoccupare. Si avvicina alla porta di fondo Anche
se cascherà il mondo, non varcherò più questa soglia. Nel momento di uscire, con
aria tragica Mai più! Apre la porta, vento e neve, la richiude dietro di sé.
Carla sta per andare in cucina ma si riapre la porta e rientra Lilli Mi sono
dimenticata di chiamare il taxi.
Carla Ci stavo pensando in questo momento. Il telefono è su quel tavolo, serviti
pure. C’è l’agenda accanto, e il servizio taxi è scritto sulla prima pagina. Io
vado in cucina a parlare con Oreste. Sta per andare in cucina ma entra Oreste
SCENA XIII
Lilli,Carla,Oreste,Adele, Vladimir
Oreste Insomma, quelle valigie… Vede che non ci sono più Beh? Si sono stufate e
se ne sono andate da sole?
Carla Le ha portate fuori Vladimir. Oreste, per favore, potresti chiamare un
taxi per la signora Lilli?
Lilli Signorina, prego!
Oreste Con immenso piacere. Va verso il telefono, alza la cornetta, prova a fare
il numero Inutile, non c’è linea. La nevicata di questa notte deve aver
provocato dei guasti. E meno male che non è andata via anche la luce. Aspettate,
provo col cellulare… Tira fuori il cellulare e prova No. Niente nemmeno col
cellulare. Probabilmente sono saltati i ripetitori.
Carla Ma prima i ragazzi sono riusciti a telefonare e far venire un taxi! Perché
tu non riesci mai a fare nemmeno le cose più semplici?
Lilli Io voglio andare via. Signor Oreste, sarebbe così gentile da portare le
mie valigie alla stazione? Io verrò dietro a piedi…quanto dista?
Oreste Signorina Lilli, sarebbe così gentile da non fare discorsi idioti? Sei
chilometri, dista! Che mi ha preso, per un mulo da soma?
Carla Ecco fatto. Hai visto, Lilli? Non è possibile andare via da questa casa.
Dovrai sopportarci. A meno che tu non voglia passare il Natale in mezzo alla
strada.
Lilli Nella strada? Con questo freddo? Per l’amor del cielo! Mi si
risveglierebbero subito i geloni…no, credo proprio che per questa volta mi
adatterò… vado un attimo in camera mia a darmi una pettinata. Via da sinistra
Oreste Camera… “mia?!?”
Carla Poveraccia! Non è mica cattiva, sai…è il suo modo di fare…non vuole
invecchiare, ma prima o poi dovrà rassegnarsi…anche perché l’alternativa è
peggiore.
Adele Rientra seguita da Vladimir Brrr! Che freddo! Se vedeste cosa c’è là
fuori… vento, neve, traffico bloccato dal ghiaccio…un apocalisse! Siamo
rientrati subito. E’ impossibile andare in giro.
Vladimir Sembra essere a casa mia. Tutto come in grande terra russa.
Adele Ho visto che qui fuori ci sono ancora le valigie di Lilli. Il taxi non è
ancora arrivato?
Carla Non è stato possibile chiamarlo. Non vanno i telefoni. Siamo completamente
isolati, e quindi, volenti o nolenti, dovremo passare il Natale tutti sotto
questo tetto. Anche Lilli starà con noi, e ti prego di non fare storie. Sai
benissimo che gli ospiti in questa casa sono sacri.
Adele E dov’è ora?
Oreste E’ andata un attimo in camera. Scusi suocera…si potrebbe allontanare un
paio di metri? Tutte le volte che apre bocca mi sembra che mi rovescino addosso
un camion pieno di pesto alla genovese…
Adele Stringendosi le spalle Per me la Lilli può restare. Non temo più nulla. Io
e Vladimir ci siamo fidanzati.
Carla Vi siete…cosa?
Adele Fidanzati, figlia mia, fidanzati! Santo cielo, ma è davvero così difficile
da capire?
Così nessuno potrà più mettersi tra noi come è successo negli ultimi tempi!
Carla “Tu” ricordi gli ultimi tempi?
Adele Certamente…perché?
Carla Mi fai un favore, mamma? Vai in cucina a prendermi un bicchiere d’acqua?
Adele Subito. Esce da destra; tutti si guardano l’un l’altro in silenzio.
Rientra con un bicchiere colmo d’acqua in mano. Ecco qua.
Carla Abbracciandola Mamma! Finalmente!
Oreste Accidenti, è guarita davvero!
Carla A Vladimir Grazie, dottore, grazie! Meriterebbe il premio Nobel per quello
che ha fatto alla mamma!
Vladimir No esagerare. E poi cura no ancora finita. Tutti giorni bicchierone di
erba. Cellule malate tornare sane in poco tempo.
Adele Ma cosa state dicendo?
Carla Che splendido Natale! Noi qui, tutti insieme, con la mamma che finalmente
ricorda tutto…per rendere questo giorno speciale mancano solo i ragazzi…ma
chissà a quest’ora dove saranno…
SCENA XIII
Lilli,Carla,Oreste,Adele, Vladimir, Angela, Francesco
Angela Rientra seguita da Francesco; tutti e due hanno il trolley; entra, vede
sua madre MAMMA! L’abbraccia e comincia a piangere convulsamente
Carla Angela! Ma che è successo?
Francesco Una tragedia. Non si parte più.
Oreste E perché?
Francesco Perché i taxi non viaggiano. Tutto bloccato dalla neve e dal ghiaccio.
E poi ci hanno telefonato ora dall’aeroporto dicendo che hanno fermato
nuovamente tutti i voli.
Carla A Oreste Mi chiedo perché tutti continuano allegramente a telefonare e tu
non sei capace di chiamare nessuno.
Vladimir In grande Russia questo non accadere. Noi organizzati, e quando neve
troppa,
levare con grandi trattori con pala. E anche gli aerei volare, perché noi avere
trovato modo di sciogliere ghiaccio da ali. E telefoni andare sempre.
Oreste E allora Gorbaciov, se in Russia fate tutto meglio di noi, perché non ci
sei rimasto? Hai visto? Sono riuscito a darti del tu!
Vladimir Perché io preferisce rimanere in Italia con mia nuova fidanzata.
Oreste Nuova? Diciamo almeno “ usato garantito!”
Angela Si stacca dalla madre Fidanzata? La nonna si è fidanzata? Ma non è troppo
vecchia?
Adele Ascolta, passerotto, preferisci che ti spacchi la testa con un matterello
o che ti prenda a schiaffi qui davanti a tutti? Se non puoi andare a Vienna non
è mica colpa mia!
Angela Abbracciando la nonna Scusami nonna, scusami… non volevo dire…certo però
che la cosa è strana davvero…
Carla Sono davvero felice. Ora che so che passeremo il Natale tutti insieme sono
davvero felice.
Lilli Rientra da sn Mi sono persa qualcosa?
Francesco Salve Lilli. Mi dispiace moltissimo che se ne vada. Una signorina
distinta come lei…sempre pacata, tranquilla, che non alza mai la voce…davvero
una donna d’altri tempi. Non credo di aver mai incontrato qualcuno educato come
lei.
Lilli Le tue lusinghe sono particolarmente ben accette, e in parte riscattano
l’andamento malsano del resto della famiglia… Però non capisco…perché dovrei
andarmene?
Francesco Ma non era il facchino quello che stava prendendo i suoi bagagli qui
fuori?
Oreste Il facchino? Ma noi non abbiamo chiamato nessuno…vuoi vedere che… Va
fuori, e rientra immediatamente. O santo cielo! Lilli, le hanno rubate le
valigie! Non c’è più neanche il beauty-case!
Lilli Accidenti! E ora come faccio? Avevo tutti i miei vestiti! MALEDETTO!
POTESSE SPROFONDARE PER L’ETERNITA’ IN UNA FOSSA PIENA DI LETAME QUEL FIGLIO DI
MIGNOTTA! Questa imprecazione può essere sostituita da qualunque altra
imprecazione, meglio se nel dialetto della regione in cui viene rappresentata.
Oreste Eccola qui la signora educata...
Lilli SIGNORINA!
Adele Via Lilli, via! I vestiti si ricomprano. Ti darò qualcosa io. Magari
abbiamo gusti diversi, ma la taglia più o meno è quella…
Lilli Ma che dici? I tuoi vestiti mi andranno sicuramente larghi…
Carla Bene. Ora che abbiamo chiarito tutto non resta che cominciare a preparare
il cenone di questa sera. La spesa l’ho già fatta stamani, ma mi manca la
carne…chi di voi mi va dal macellaio che c’è qui a un chilometro di distanza?
Angela Non guardare me mamma. Devo disfare le valigie. Esce da sinistra
Oreste Comincia a contare sottovoce, e poi, man mano che tutti trovano scuse,
sempre più forte Uno, due tre…
Francesco Ed io devo fare la doccia, per togliermi lo stress di dosso. Esce da
sinistra
Oreste Sette, otto, nove…
Vladimir Io andare con mio amore a preparare altra medicina per questa sera. Via
da sinistra seguito da Adele
Oreste Dodici, tredici, quattordici…
Lilli Non vorrete mica che vada io? Io sono un’ospite! Via da sinistra
Oreste Diciotto, diciannove, venti…
Carla Oreste?
Oreste Ventitre, ventiquattro… Sì amore?
Carla Perché stai contando, Oreste?
Oreste Sto contando? Non me ne ero accorto, amore! Ventisette, ventotto…Sarà un
tic nervoso… cosa ti compro dal macellaio? Tanto mi è parso di capire che devo
andare io…Sbaglio? Trenta, trentuno…
Carla Non sbagli. Tocca proprio a te.
Oreste Appunto. Trentatre e trentaquattro.
Carla Vieni qui. Dammi un bacio. Questo è anche il nostro Natale.
Oreste Avvicinandosi e cingendole la vita Hai ragione. Basta con i litigi ed i
numeri calmanti. Festeggiamo il Natale come si deve. La bacia Però promettimi
una cosa…
Carla Tutto quello che vuoi angelo mio.
Oreste Promettimi che nel menù natalizio il basilico non ci sarà nemmeno in
fotografia!
FINE