Lasciate un messaggio dopo il beep
di
Gianluca Papadia
Personaggi
MATTEO single di bel aspetto, 30 anni
CARLO suo migliore amico, 30 anni
MONICA sua migliore amica, 30 anni
CHIARA sua sorella, 40 anni
LUIGI suo amico, 30 anni
STEFANO suo amico, 30 anni
Siamo nella casa di Matteo. Al centro della parete di fondo la porta d’ingresso.
Sulla destra una porta da sulla stanza da letto. Sulla sinistra una porta da
sulla cucina. Al centro della scena un divano con un tavolino-bar. Di fronte al
divano una tv vista da dietro. Sulla parete di destra una scrivania con un
computer e un telefono. Sulla parete di sinistra un tavolino per 2 persone
ancora apparecchiato. All’aprirsi del sipario è tutto buio. Matteo è in bagno.
MATTEO (Dal bagno, sconvolto) Come puoi tradirmi così? Eppure sono stato
attento. Ho fatto tutto quello che c'era da fare... Mi hai distrutto. Ora sarò
costretto a chiudermi in casa... A non uscire per un paio di giorni. Come posso
farmi vedere in giro così? Come hai potuto farmi questo? Dimmi cosa devo fare.
E' un incubo. Non può essere successo a me…
Il telefono squilla, Matteo non risponde. Parte la segreteria telefonica.
MATTEO (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.
Si sente il beep della segreteria.
CRISTIANO (Voce)Ciao sono Cristiano, volevo parlarti. E' molto che non ci
sentiamo. Ti richiamo.
Si accendono le luci.
MATTEO (Entra dalla destra, reca uno specchio e un cerotto. Si siede sul divano
e si specchia) Non potevi uscire in un altro posto? Avrei evitato di farmi
vedere nudo. Non sarei andato in palestra. Non sarei uscito con nessuna ragazza.
Invece dovevi essere il protagonista. Ti dovevano vedere tutti. (Poggia lo
specchio sul divano e si applica il cerotto sul mento) Egocentrico del cazzo!
Suona il campanello, Matteo si specchia e poi va ad aprire. Luigi e Stefano
entrano dal centro.
LUIGI Come al solito non sei ancora pronto…
MATTEO Ho avuto un contrattempo...
STEFANO (Notando il tavolo apparecchiato, ironico) Si, con la commessa di Via
Dei Mille.
MATTEO (Uscendo per la destra) No, con quella ci sono uscito ieri sera, che
c'entra.
STEFANO (Si siede sul divano e sfoglia una rivista)Appunto.
LUIGI (Ridendo)E come faceva la poveretta a sfuggire alla regola delle tre effe?
LUIGI e STEFANO (In coro) Fingi, Fotti e Fuggi.
LUIGI (A voce alta) Allora? Ci racconti come è andata?
MATTEO (Da dentro) Ragazzi, che vi devo dire? Quella ha dei seri problemi…
LUIGI Ma dai, spari cazzate.
MATTEO E' un'assatanata. Gridava così forte che ho avuto paura che qualcuno
chiamasse la Polizia.
LUIGI Hai provato ad imbavagliarla?
STEFANO (Leggendo) 195 cavalli??? Quest'auto vola.(A voce alta) Stai ancora
scegliendo l'auto?
LUIGI Ma non l’ha comprata da poco?
MATTEO (Entra dalla destra) Le macchine mi danno alla testa.
LUIGI Io credevo che solo le donne ti facessero questo effetto.
MATTEO Andiamo che è tardi.
Matteo, Luigi e Stefano escono per il centro.
BUIO
Matteo entra dal centro. Comincia a sparecchiare la tavola. Il telefono squilla,
parte la segreteria telefonica.
MATTEO (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.
Si sente il beep della segreteria.
CHIARA (Voce) Dai fratellino, rispondi, tanto lo so che sei li.
Matteo va al telefono e preme il tasto viva voce, poi continua ad andare e
tornare dalla cucina.
MATTEO Ciao Chiara come stai?
CHIARA (Voce)Se non ti chiamo io, tu non ti fai sentire.
MATTEO Sono stato un po' impegnato in questi ultimi giorni.
CHIARA (Voce)Già...dimenticavo i tuoi impegni. Come stai piuttosto?
MATTEO Tutto bene. Ma tu che hai? Ti sento un po' giù.
CHIARA (Voce)Niente che non può essere risolto. I tuoi esami come vanno?
MATTEO Tutto sotto controllo. Ma tu che problemi hai?
CHIARA (Voce)Non ti preoccupare per me. E diritto privato ?
MATTEO (In Imbarazzo) Sto ancora preparandolo per bene. Ma ora ti lascio. Ho da
fare. Ciao. Ti chiamo io.
Matteo chiude la comunicazione. Stufo di sparecchiare va al tavolo e prende la
tovaglia con tutto quello che c’è sulla tavola e la porta in cucina. Poi si
siede sul divano ed accende la tv col telecomando. Suona il campanello. Matteo
va ad aprire. Carlo entra dal centro. I due si siedono sul divano.
CARLO Come mai non sei venuto in palestra?
MATTEO Sono stanco.
CARLO C'era Giulio che ti cercava.
MATTEO Spiritoso. E poi basta con sta' storia. Che quello porta male solo a
parlarne.
CARLO Non la pensavi così quando andavi alle riunioni del suo partito. Perché
non glielo dici? Che andavi a quelle riunioni solo perché c'era una ragazza che
ti piaceva. Ora Giulio pensa che hai le sue stesse idee politiche.
MATTEO Politica, riunioni, manifestazioni, credere veramente in quello che dici,
ascoltare le opinioni di tutti. Paranoico. Io credo che gli uomini politici non
si divertano mai. E poi quella ragazza non era neanche un granché.
CARLO Oggi hai lavorato?
MATTEO Te l’ho detto. Sono stanco.
CARLO (Alludendo ad una ragazza) Avresti dovuto vedere che body aveva oggi... Ti
ha richiamato?
MATTEO Ha detto che mi chiamerà.
CARLO A me sembra una con la puzza sotto il naso.
MATTEO Carlo, quante volte devo dirti che...
CARLO (Interrompendolo) E' solo questione di tempo. (Alzandosi) Stasera c'è
l'inaugurazione di quel nuovo Disco bar.
MATTEO E chi se la perde.
CARLO Conosci qualcuno per entrare?
MATTEO Ci vediamo là a mezzanotte.
Carlo esce per il centro.
BUIO
Matteo entra dal centro. Accende la segreteria ed esce per la destra.
GIULIO (Voce) Ciao Matteo sono Giulio. Richiamami così ti espongo i punti della
riunione.
MONICA (Voce) Ti ricordi di stasera? Sono Monica se non l'hai capito. Fatti
vivo. Baci.
CRISTIANO (Voce) Ciao sono Cristiano, anche stasera non ti ho beccato.
Matteo entra dalla destra e si avvicina alla segreteria pensieroso. Si ferma a
guardare il telefono. Poi compone il numero di Carlo.
CARLO (Voce) Ci hai ripensato? Passo a riprenderti?
MATTEO No grazie. Sono le quattro passate ed è Martedì.
CARLO (Voce) Al Bar c'è sicuramente qualcuno. Ma perché mi hai chiamato?
MATTEO C'era un messaggio in segreteria... un certo Cristiano... all'inizio
pensavo avesse sbagliato numero. Ma è la seconda volta che chiama.
CARLO (Voce)Cosa c'è di strano ?
MATTEO Non conosco nessuno con questo nome.
CARLO (Voce)Gli avrai dato il numero senza pensarci. (Ridendo) Come si chiamava
il marito di quella di Milano?
MATTEO Cristiano no, sicuramente. Vabbè comunque ora ti saluto vado a dormire.
BUIO
Matteo entra dalla destra è in pigiama ad ancora assonnato. Guarda l'orologio e
compone un numero di telefono.
SEGRETARIA(Voce) Immobiliare Marconi buongiorno.
MATTEO Ciao tesoro sono Matteo.
SEGRETARIA(Voce) Che fine hai fatto? Ti cerca mezzo mondo.
MATTEO Non mi far pensare, ho la casa allagata.
SEGRETARIA(Voce) Comunque la signora De Marchi ha confermato l'appuntamento per
le 15. Non mancare.
MATTEO Chi altro mi ha cercato?
SEGRETARIA(Voce) Tua sorella, un certo Cristiano e Monica.
MATTEO Cosa ti ha detto?
SEGRETARIA(Voce)Che sei uno stronzo.
MATTEO Ma chi?
SEGRETARIA(Voce)Monica.
MATTEO Io intendevo Cristiano. Cosa ti ha detto?
SEGRETARIA(Voce)Niente. Che ti richiamava.
MATTEO Grazie piccola, ti devo un bacio.
Matteo chiude la comunicazione. Va alla scrivania e prende una rubrica e
comincia a cercare il nome Cristiano.
MATTEO Cristiano, Cristiano, Cristiano.
Squilla il telefono. Matteo aziona il viva voce.
MATTEO Pronto?
MONICA (Voce) La Mostra è stata bellissima ieri sera.
MATTEO Ciao Monica. Ieri volevo avvisarti, ma il tuo telefonino non aveva
campo...
MONICA (Voce) Non devi giustificarti. Non è la prima volta. Ci sono abituata.
MATTEO Ieri mi si è rotta la macchina. Sono rimasto a piedi.
MONICA (Voce) Ti ripeto che non c'è nessun problema.
MATTEO Ti prometto che la prossima volta...
MONICA (Voce) Tu non cambierai mai.
Monica mette giù. Matteo ripone il telefono e continua la ricerca sulla rubrica.
Dopo un po' squilla ancora il telefono. Matteo attiva il viva voce.
MATTEO Pronto?
CHIARA (Voce)Ciao fratellone.
MATTEO Chiara sai se in famiglia abbiamo un parente di nome Cristiano?
CHIARA (Voce)Non credo. Perché?
MATTEO C'è un tipo con questo nome che mi telefona continuamente.
CHIARA (Voce. Ridendo) Sarà uno al quale hai rubato la ragazza.
MATTEO Ma che dici?
CHIARA (Voce. Ridendo)Scherzo. Ma che hai? Perché sei così turbato?
MATTEO Niente.
CHIARA (Voce)Ci sono problemi con lo studio?
MATTEO No. Ora però devo andare...Ho un appuntamento di lavoro.
CHIARA (Voce) Vabbè ho capito. Come al solito non vuoi parlare...
Matteo chiude la comunicazione ed esce per la destra.
BUIO
Si ode uno squillo del telefono. La segreteria telefonica con la voce di Matteo
che si inserisce. Matteo dall'esterno infila la chiave nella toppa. Si ode il
bip e poi il messaggio.
CRISTIANO (Voce) Ciao sono sempre io...
Matteo corre al telefono ma Cristiano ha già messo giù.
MATTEO (Urlando) Pronto? Pronto? Pronto?
Matteo sbatte con forza la cornetta sul telefono. Poi squilla il telefonino.
Matteo risponde frettolosamente, sedendosi sul divano.
MATTEO Cristiano? (Pausa) Ah...No...Scusa Carlo...pensavo che era un'altra
persona. (Pausa) No, neanche stasera vengo in palestra... (Pausa) Si, bravo, hai
capito.(Pausa) Perfetto.
Matteo chiude il telefonino. Si rilassa sul divano. Suona il campanello. Matteo
si alza dal divano e va ad aprire. Monica entra dal centro.
MONICA Potresti almeno fingere di essere contento di vedermi...
MATTEO (Matteo va al tavolino-bar e versa da bere per lui e Monica) Come mai da
queste parti?
MONICA E' un po’ che non ci vediamo. Come stai?
MATTEO E' un periodo no.
MONICA Allora tutto come al solito.
MATTEO (Offrendo da bere) Invece vedo che tu sei in forma...
MONICA Basta accontentarsi...(non prende il bicchiere e si siede al divano) Hai
ricominciato a bere?
MATTEO (Versa il contenuto del bicchiere di Monica nel suo e poggia il bicchiere
vuoto sul tavolo) Solo quando sono un po’ giù
MONICA Ma che hai? Qualche donnina ti ha mandato in bianco? Hai un nuovo graffio
sulla macchina? La lavanderia ti ha sbagliato le pieghe dei pantaloni?
MATTEO (Si siede sul divano) Sei molto spiritosa. Speravo che almeno tu mi
capissi.
MONICA Davvero? Strano, pensavo che non ti interessasse il mio parere.
MATTEO Perché dici queste cose? Sei la mia migliore amica.
MONICA Ma dai? Sai che non me ne sono mai accorta? Lo nascondi molto bene.
MATTEO Con te è inutile parlare. Sto davvero male.
MONICA (Si guarda attorno come se cercasse qualcosa) Ci deve essere della
criptonite da qualche parte. Superman è in difficoltà.
MATTEO Lascia stare... Tu non puoi capirmi
MONICA Ci ho rinunciato tempo fa.
MATTEO Non puoi evitare questo sarcasmo? Sei così cinica.
MONICA Detto da te fa impressione. Vuoi intenerirmi? Lo sai che non c'è bisogno.
Io ti amo e ti amerò per sempre, anche se tu non provi nulla per me. A me sta
bene così. Ma non approfittartene.
Monica bacia sulle labbra Matteo ed esce dal centro. Matteo vorrebbe dire
qualcosa ma non lo fa, poi si rilassa sul divano.
BUIO
Il telefono squilla, parte la segreteria telefonica.
MATTEO (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.
Si sente il beep della segreteria.
CRISTIANO (Voce)Non ti trovo mai. Ho urgenza di sentirti. Ti richiamo.
Suona il campanello. Matteo entra dalla destra. Va alla scrivania, fruga nel
cassetto. Trova un rossetto da donna. Sporca il colletto della camicia con il
rossetto e poi lo ripone. Si scompiglia i capelli e va ad aprire. Carlo e Luigi
entrano dal centro.
CARLO Ciao Matteo. Com'è andato l'appuntamento?
MATTEO Tutto ok. Niente da segnalare.
CARLO (Indicando la macchia di rossetto) Sei sicuro?
MATTEO (Fingendo) Cazzo. Non me ne sono accorto. Ora mi cambio subito.
LUIGI Stiamo organizzando un Saturday Night Fever...
MATTEO Meraviglioso!
CARLO Pensavamo di andarci con la tua auto.
MATTEO Per me va bene.
LUIGI Partenza Sabato ore 15. Saremo a Rimini verso le dieci.
CARLO Ti ricordi com'è andata l'ultima volta?
LUIGI Già...Abbiamo passato tutta la domenica pomeriggio a dormire in
quell'autogrill vicino Firenze.
Luigi e Carlo ridono.
CARLO E quando ci fermò la polizia?
LUIGI Matteo inventò la palla che tu non ti sentivi bene...che soffrivi di
epilessia. E la prostituta di Bologna?
CARLO Matteo la lasciò sull'autostrada...
Luigi e Carlo ridono.
BUIO
Il telefono squilla, parte la segreteria telefonica.
MATTEO (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.
Si sente il beep della segreteria.
CRISTIANO (Voce)Non ti trovo mai. Ho urgenza di sentirti.
Il telefono squilla. Matteo entra dalla destra ed aziona il viva voce.
MATTEO Pronto?
MONICA (Voce)Ciao tesoro, sono io.
MATTEO Ah...Monica sei tu.
MONICA (Voce)Voglio darti un'altra possibilità.
MATTEO Per fare cosa?
MONICA (Voce)Per rifarti di tutte le sole che mi ha dato...
MATTEO Veramente...
MONICA (Voce. Interrompendolo) Matteo. Per una volta posso parlarti seriamente?
MATTEO Sei tu che hai sempre voglia di scherzare.
MONICA (Voce)Posso chiederti un favore? Solo per questa volta, te lo giuro.
MATTEO Dai non fare la vittima.
MONICA (Voce)Ho la macchina dal meccanico. E stasera c'è la presentazione del
libro di Luca. Ti ricordi? Te ne ho parlato…
MATTEO Si...si...ricordo.
MONICA (Voce)Ebbene non ti chiedo di venirci con me, anche se dovresti....
MATTEO No, guarda non è periodo...
MONICA (Voce)Frena, frena, non ti chiedo tanto. Ti chiedo solo di passarmi a
prendere. Chiedo troppo?
MATTEO No...dai non dire così.... A che ora?
MONICA (Voce)Dopo la presentazione ci sarà un piccolo buffet...Penso che alle
dieci sia tutto finito. Per te va bene?
MATTEO Ok. Dov'è?
MONICA (Voce)All'Associazione Scarlatti. Ti prego non lasciarmi a piedi.
MATTEO Non ti preoccupare.
MONICA (Voce)Non sarebbe la prima volta...
MATTEO Ti giuro che ci sarò.
MONICA (Voce)Allora ti aspetto là. Un bacio.
Matteo ripone il telefono e sospira preoccupato. Dopo un po’ suonano alla porta.
Matteo va ad aprire. Carlo entra dal centro.
CARLO Per stasera ho organizzato tutto. (Carlo sorpassa Matteo che resta fermo
ed entra) Ci vediamo la partita qui e dopo tutti al Pandemonio.
MATTEO (Chiude la porta. Ironico)Ah...Ciao Carlo...Ma prego accomodati.
CARLO Sai che forse viene anche Cecilia?
MATTEO Chi?
CARLO (Con le mani si disegna delle tette) La cavallona della palestra.
MATTEO Per stasera ti stavo chiamando...
CARLO Ho invitato Luigi e Stefano.
MATTEO No...Guarda...Io ho un impegno, vi raggiungo dopo la partita...
CARLO Ma che dici? Sei impazzito? Non puoi perderti la nazionale. Abbiamo
scommesso tutti quei soldi...Dai per una volta non pensare alle donne.
MATTEO Niente donne. Ho promesso a Monica che passavo a prenderla.
CARLO Monica? La stessa Monica che conosco io? Ma ti senti bene?
MATTEO Dai...non scherzare. Vi raggiungo dopo.
CARLO Non se ne parla. Inventerai un'altra palla. Lei è innamorata di te. Ti
capirà come ha sempre fatto. Ma da quando ti preoccupi di lei?
MATTEO Non è che mi preoccupo. Ultimamente l'ho trattata un po’ male.
CARLO Non credo alle mie orecchie. Matteo Pantani che si preoccupa di una donna.
MATTEO Monica non ha la macchina. Io la passo a prendere, la accompagno a casa e
poi vi raggiungo. Potete pure stare qui se volete…
CARLO Non puoi perderti una partita di pallone per quella. Hai perso la testa?
Non ti riconosco più.
MATTEO Vedrò il secondo tempo...
CARLO Matteo, quella non è nemmeno la tua ragazza. Abbiamo scelto di essere
single proprio per questo. Te ne sei dimenticato? Tutti i discorsi sulla
libertà, la regola delle tre effe... Ci vediamo alle otto.
MATTEO Non...
CARLO Non deludermi proprio tu. Pallone, birra, donne. (Dà uno schiaffetto a
Matteo) Non deludermi.
Carlo esce per il centro. Matteo si siede sul divano e si rilassa.
MATTEO Monica troverà sicuramente qualcuno che l'accompagna...
BUIO
Matteo, Carlo e Luigi sono seduti al divano e bevono birra senza togliere gli
occhi dalla tv. Si sente la voce del telecronista che commenta la partita. Dopo
un po’ Stefano entra dalla sinistra con altre birre. Le porge agli amici.
Squilla il telefono. Matteo chiede a gesti a Stefano di rispondere. Stefano
risponde.
STEFANO Pronto? (Pausa) Pronto? (A Matteo) C’è qualcuno che farfuglia. Non si
capisce niente.
Matteo si alza di scatto e corre vero il telefono, strappa la cornetta dalle
mani di Stefano.
MATTEO Pronto? Pronto? (Pausa) Monica? Ma chi sei? (pausa) Vaffanculo.
(riattacca).
CARLO Ma chi è?
MATTEO Non lo so. Non si sentiva niente.
CARLO Vabbè non ci pensare. Godiamoci la partita.
MATTEO Faccio solo una telefonata.
(Matteo compone il numero del telefonino di Monica. Il telefonino è spento) Ce
l’ha spento, cazzo. (Riattacca) Quanto manca?
LUIGI Quasi finita. (A Carlo) Ma quello è fallo.
MATTEO (Guarda l'orologio, compone un altro numero di telefono) Ciao Cinzia sono
Matteo. Sai Monica dov'è? (pausa) Dovevo andarla a prendere ma ho avuto un
contrattempo...Ora non riesco ad avvisarla.(Pausa) Ha il telefonino spento
cazzo. Cinzia scusa, ma tu conosci un amico di Monica, un certo Cristiano?
(Pausa) Ok se la senti, le dici che la sto cercando? E' molto importante.
La partita finisce. LUIGI CARLO e STEFANO esultano al triplice fischio finale.
Carlo spegne la tv.
LUIGI Ora che facciamo? Andiamo subito al Pandemonio?
MATTEO Quel locale non mi piace. Facciamo prima un giro. Dai cominciamo dal
Coccodè.
Escono tutti dal centro.
BUIO
Matteo e Carlo entrano dal centro.
CARLO Mi dici cosa c'hai?
MATTEO Cercavo solo un locale carino...
CARLO Li abbiamo girati tutti. Sei completamente esaurito. Ci hai rovinato una
serata. Guarda che l’ho capito che stavi cercando lei…
MATTEO Ma che dici? Ero solo un po’ scazzato. Stanotte non ero in vena… A volte
può capitare…
CARLO Bastava dirlo prima. Vaffanculo a te e a Monica.
Carlo esce per il centro. Matteo lo segue con lo sguardo. Poi prende il
telefonino e chiama Monica ma il suo telefonino è ancora spento. Poi compone il
numero di Cinzia.
MATTEO Ciao Cinzia sono sempre Matteo. (Pausa) Scusa se ti ho svegliata. Mi
dispiace tanto. (Pausa) Hai visto Monica stasera? (Pausa) No ma che dici, non
sono geloso. (Pausa) Ciao Cinzia e scusa ancora.
Matteo chiude il telefono e si siede sul divano. Il telefono squilla, lui subito
risponde.
MATTEO Pronto? (Pausa, sconvolto) Chiara che dici? (Pausa) Monica è
all'ospedale? (Riattacca)
Matteo sconvolto esce dal centro non sentendo che il telefono squilla. Parte la
segreteria e registra il messaggio di Cristiano.
CRISTIANO (Voce) Ciao sono Cristiano, ieri per poco non ci siamo visti. Stavo
venendo da te, ma poi ho incontrato Monica...
BUIO
Matteo è seduto al divano. Matteo appare finalmente brutto, corrucciato, molto
più umano. Dopo un po’ suona il campanello. Matteo va ad aprire. Chiara entra
dal centro. I due si abbracciano in silenzio per un po’.
CHIARA Come stai? Sembri sconvolto…
MATTEO Non vuole vedermi. Cinzia mi ha detto che sta bene.
CHIARA Deve essere stato terribile.
MATTEO E' ancora sotto shock.
CHIARA Vedrai che si rimetterà presto. Monica è molto forte.
MATTEO (Piangendo)E' colpa mia.
CHIARA (Lo abbraccia) No.
MATTEO Se fossi passato a prenderla ieri, tutto questo non sarebbe successo. Mi
sembra un incubo.
CHIARA Non dire stronzate. Sono cose che succedono…
MATTEO Non capisci? Io non sono andato a prenderla. L'ho lasciata a piedi. E non
è la prima volta che succede. Sono proprio uno stronzo. Ho voglia di… sparire…
annientarmi. (abbraccia Chiara e scoppia in lacrime)
CHIARA Non devi sentirti in colpa.
MATTEO Non me lo perdonerò mai. Monica per me è troppo importante. L'ho sempre
tratta una merda.
CHIARA Ma lei questo lo accettava. Sei sempre stato chiaro con lei. Non dico che
hai fatto bene ma sei stato coerente. (Cercando di sdrammatizzare) Hai fatto lo
stronzo dal primo minuto.
MATTEO Questo mi fa sentire ancora più meschino.
CHIARA Hai fame? Ti cucino qualcosa?
MATTEO No grazie.
CHIARA A proposito sai che mi ha chiamato un tuo amico un certo...
MATTEO Cristiano? Ha anche il tuo numero? Cosa ti ha detto?
CHIARA Ha detto che non riusciva a parlare con te. Credevo che volesse sapere di
Monica.
MATTEO E' un pazzo. Uno squilibrato. Mi riempie di messaggi sulla segreteria di
casa. Sul telefonino. Al lavoro. Ed ora ha chiamato anche te. Ma io non lo
conosco!
CHIARA Cosa vuole da te?
MATTEO Non lo so! Sta cercando di farmi impazzire.
Matteo si alza e va alla segreteria per vedere se ci sono messaggi. Si sente il
beep e il messaggio di Cristiano.
CRISTIANO (Voce) Ciao sono Cristiano, ieri per poco non ci siamo visti. Stavo
venendo da te, ma poi ho incontrato Monica...
Matteo guarda Chiara impaurito.
CHIARA (Sconvolta)Oh mio Dio. Dobbiamo subito dirlo alla Polizia!
BUIO
Matteo e Carlo sono seduti sul divano.
CARLO Hai fatto bene a non andare alla polizia...
MATTEO Non sapevo cosa dirgli… Sei stato da Monica? Come sta?
CARLO Un po’ meglio. Quel Cristiano cosa vuole da te?
MATTEO Boh… Comunque non voglio pensarci. Ora a me interessa solo Monica.
CARLO Non ti dannare troppo per lei. Sai perché non vuole vederti? Perché vuole
farti sentire in colpa.
MATTEO Ma che dici Carlo? Monica è stata violentata.
CARLO Ok va bene. Ma tu che centri? Pensavo non ti fregasse niente di lei.
MATTEO (Sconvolto) Non ti sapevo così bastardo.
CARLO Io mi sono sempre ispirato a te. Tu sei il bastardo per eccellenza. Perciò
mi sei sempre piaciuto. Ma che hai? All'improvviso sei diventato un
sentimentalista?
MATTEO Sentimenti? Cosa sai tu dei sentimenti? Monica è in quel letto d'ospedale
per colpa mia. C'è un pazzo che mi telefona continuamente. Ed oggi ho scoperto
che il mio miglior amico apprezza di me soprattutto la mia malignità. Devo
vomitare.
Matteo corre via per la destra. Lo sentiamo vomitare.
CARLO (Uscendo per il centro) Io vado, altrimenti faccio tardi in palestra.
Il telefono squilla. Parte la segreteria e registra il messaggio di Cristiano.
CRISTIANO (Voce) Ciao… Stai male? Penso che sia arrivato il momento di
conoscerci… sto venendo da te.
Matteo entra dalla destra. E’ sconvolto. Guarda il telefono. Controlla che la
porta sia chiusa bene. Suona il campanello. Matteo in preda al panico esce
velocemente dalla destra. Il campanello suona di nuovo. Rientra dopo un po’ con
una mazza da baseball.
MONICA (Da fuori) Matteo, apri, sono Monica.
Matteo posa la mazza e apre. Monica entra dal centro. I due si abbracciano.
MATTEO Monica... mi dispiace tanto...
MONICA (Chiudendo la bocca di Matteo) Shh.
MATTEO No... Davvero... Sono un mostro! Quando Cinzia mi ha detto che non volevi
vedermi, volevo morire. Ti devo chiedo perdono.
MONICA Shh. Sono io che ti devo chiedere perdono...
MATTEO Sei un angelo... Ti ho sempre trattata male... Se potessi tornare
indietro...
MONICA Cosa faresti?
MATTEO Non ti farei più del male.
MONICA Ed invece lo faresti di nuovo!
MATTEO No... Ti giuro che...
MONICA (Interrompendolo) Scusami.... Ero incazzata... Volevo darti una
lezione... Ma ora basta! Ho davvero esagerato!
MATTEO (Confuso) Non capisco...
MONICA Volevo vendicarmi di te. Ho inventato tutto. Prima la storia di Cristiano
e poi lo stupro...
MATTEO (Sconvolto) Non era vero niente? Ma tu sei pazza? Monica ma tu capisci
che io ieri stavo andando alla polizia a denunciare quel Cristiano? (Prende la
mazza di baseball) Ed ora ero qui ad aspettarlo con una mazza da baseball! Avrei
potuto ucciderti solo perché lui mi ha appena telefonato ed mi ha detto che
sarebbe venuto da me.
MONICA Hai ragione, è atroce quello che ti ho fatto. All'inizio volevo solo
spaventarti con quella storia di Cristiano... poi l'altra sera... quando mi sono
trovata da sola... ti ho odiato... ti ho odiato a tal punto...
MATTEO Da farmi questo? E tutti gli altri lo sapevano? (Monica annuisce) Anche
mia sorella? (Monica annuisce) Che razza di persone siete?
MONICA La colpa è solo mia. Volevo farti sentire umiliato così come mi sono
sentita un sacco di volte io per colpa tua. Ma così facendo mi sono comportata
proprio come te... Mi spiace...
Monica esce dal centro. Matteo si siede sul divano con le mani in faccia. Monica
scende tra il pubblico, cammina davanti al palcoscenico come se si trovasse per
strada, sotto casa di Matteo. Prende il telefonino e compone un numero.
MONICA Ciao Luca sono Monica. (Pausa) Ovviamente malissimo. (Pausa) Mi sento una
merda. (Pausa) Abbiamo esagerato. (Pausa) Ti avevo detto di sospendere le
telefonate, però. (Pausa) Lui mi ha detto che l'hai chiamato poco fa. (Pausa)
No? (Pausa) Non gli hai detto che saresti venuto a trovarlo a casa?
Qualcuno bussa con le mani alla porta. Matteo guarda la porta con rabbia. Poi si
alza , si avvicina alla porta e mentre sta aprendo...
FINE