Su, nell’immensità del cielo
di
Fausto Beretta
liberamente ispirato al racconto
di Massimo Carlotto
“Niente più niente al mondo”
Personaggi:
MADRE
BAMBINA
ARTURO
VOCE
(per arricchire la rappresentazione ma non indispensabili)
n° 4-6 INVITATI, all’occasione PERSONE A PASSEGGIO, all’occasione BALLERINI
Note di regia: suggerimenti
- - Differenziare con voce, atteggiamento, spazio e luci i momenti in cui la
Madre parla a se stessa, parla con ARTURO E BAMBINA, racconta al pubblico
- - Le parti sottolineate vanno evidenziate con voce che “spacca” il momento
- - Gli INVITATI si alzano dal pubblico e vanno sul palcoscenico. Finito il
“matrimonio” rimangono sul palco dietro le quinte. Rientrano come PERSONE A
PASSEGGIO quindi riescono e rientrano come BALLERINI, fino a quando la MADRE li
rimanda tra il pubblico
- - Gli “stacchi” di scena possono essere accompagnati con MUSICA adatta
all’atmosfera del momento
- - La BAMBINA parte scrivendo sul diario poi continua andando verso il
proscenio
In scena
sul lato sinistro: tavolo da cucina con sedie, mobiletto da cucina sul fondo,
divano ancora cellophanato in centro, attaccapanni. Sul tavolo borsa con la
spesa.
Sul lato destro, camera della Bambina con piccola scrivania, alle spalle piccola
libreria, a lato porta oggetti, con vari pupazzetti,qualche disegno della
Bambina appeso.
Un piccolo separé simbolicamente divide la camera dalla cucina. La camera della
Bambina è di un gradino rialzata rispetto il piano della cucina
Apertura Sipario – scena buia, Madre al centro illuminata da una luce soffusa –
sta fissando le sue mani aperte, insanguinate – respiro affannato- si strofina
le mani sul vestito come per pulirle-mani nei capelli- disperata- si calma-
sguardo assente sul pubblico, poi sul tavolo- lo fissa- si scuote
MADRE - Devo mettere a posto la casa. Tra poco arriveranno e non voglio che la
trovino in disordine. Ne troveranno solo nella sua camera ... ma lì, niente più
niente al mondo, potrà mettere ordine. ...(sguardo sulle mani)
Niente più niente al mondo servirà a mettere a posto le cose.
(sguardo sul pubblico...si scuote)
Prima cosa mettiamo a posto la spesa che quando le cose sono a posto sono a
posto e mi posso fermare a riposare un po’! ... Sono stanca, la fermata
dell'autobus è lontana dal Supermegafantadiscount e mi sono dovuta fare una
bella camminata con le borse piene dopo una mattina di lavoro. Ma ne valeva la
pena: Polpa di pomodoro, barattolo da 400 gr, 0,24. Mozzarella bocconcino, 100
gr, 0,39. Detersivo Marsiglia, bucato a mano, 1 euro e 15. Dentifricio al
fluoro, 0,42. Caffè 4 pacchi da 250 gr, 3 euro e 39. Olio Extravergine, 1 litro,
2 euro e 75.- Pesto alla genovese, 0,66
Il vermouth invece l'ho preso qui alla bottiglieria sotto casa. E l'unica cosa
su cui non risparmio. Mi piace di marca. E poi, Torino è la capitale del
vermouth, è roba nostra. Se mi sbrigo farò in tempo anche a berne un goccio.
Anzi me lo faccio subito ( si versa da bere) , non ho comprato surgelati oggi,
che si rovinano se non li metti subito nel freezer. Quelli li prendo da
Comprabenissimo, due volte al mese ci sono le grandi offerte di sofficini e
bastoncini di pesce che piacciono tanto alla Bambina.
(sguardo verso camera, poi mani -vestito)
Mi devo anche cambiare. Niente più niente al mondo riuscirà a togliere le
macchie da questo vestito.
( si blocca...) Poco male, l'avevo comprato dai cinesi - 12 euro e 90 ... (si
scuote)...un affare! L'ultimo vestito che mi sono fatta fare da una sarta è
stato per il matrimonio di mia nipote. C'era ancora la lira. La stoffa l'avevo
comprata a una svendita, il modello l'avevo copiato da un giornale. Insomma me
l'ero cavata con poco meno di 200.000 lire.
Sono sempre stata attenta al risparmio, io! Anche Arturo, mio marito, devo dire.
(indicando la camera) E’ lei che ha le mani bucate, che butta via il denaro. E’
lei!
(si blocca,assorta, guarda verso la camera ...si scuote)
Prima, quando mio marito aveva la paga da metalmeccanico ce la cavavamo
abbastanza bene. Io andavo a servizio giusto due volte la settimana per le
piccole spese, mie e della Bambina. Poi quando l'hanno licenziato - dopo la
mobilità e la cassa integrazione che c'hanno mangiato tutti i risparmi - ho
iniziato a fare la settimana.
Il lunedì e il giovedì dalla signora Masoero. Il martedì, mercoledì e venerdì a
casa Baudengo. E non ho più smesso. Adesso mi danno 6 euro e 50 l'ora. Tutto in
nero, ovviamente. Cinque ore. Dalle otto all'una. 32 euro e 50 al giorno. 162
alla settimana. 642 al mese.
Poi a Natale mi danno anche un regalino, una specie di tredicesima. Saltano
fuori quei 200 euro per i regali e la cena della vigilia che viene sempre mia
sorella col marito e i figli. Mentre il Capodanno lo passiamo al paese dai
parenti di Arturo ma lì siamo ospiti e ce la caviamo con lo spumante, il
cotechino, i gianduiotti e il panettone.
Avrei potuto lavorare anche il pomeriggio ma c'era anche questa casa da mandare
avanti e la Bambina da seguire.(pausa)
La lasci sola... (spaventata) e si fa mettere incinta. Dopo i tredici anni le
devi controllare ogni minuto. In quartieri come questi è meglio avere figli
maschi, ti danno meno preoccupazioni.
Ma da quando eravamo fidanzati avevo continuato a dire ad Arturo che una
femminuccia la desideravo proprio. Solo che ho capito dopo che fatica era
tirarla su. Col maschio, se riesci a non farlo bucare e purché non finisca in
galera, il gioco è fatto. Dopo la scuola se ne va a lavorare e se proprio va
male segue le orme del padre e viene fuori un'altra famiglia uguale uguale di
sfigati.
Ma con la femmina è diverso. Da quando nasce devi progettare il suo futuro
altrimenti si fotte lei, e ti fotti anche tu. Dipende tutto da quanto è carina.
E la mia Bambina, per fortuna lo è. (Guarda verso la camera) Sei carina, te lo
dico sempre ! (pausa) ...te lo dico sempre
Negli anni devi farle capire cosa è meglio per il suo futuro, la devi preparare
a fare le cose giuste. E la mia Bambina in questo, non mi ha mai dato
soddisfazioni. Nemmeno, una. Quasi quasi avrei fatto meglio a lavorare anche il
pomeriggio e mettere via i soldi solo per me. Che si faccia pure sbattere da
questi ragazzetti e mettere incinta, almeno se ne va fuori casa in fretta. Un
matrimonio riparatore, che ancora si usa grazie a dio, pagato dalla famiglia
dello sposo s'intende, e tanti saluti.
Ma chi se lo immaginava che venisse fuori così asina. Da pic-cola mi ascoltava e
quando le chiedevo cosa voleva fare da grande mi rispondeva sempre: l'attrice!
L’attrice, l’attrice
Però ho fatto bene a non buttarmi nel lavoro. Bisogna stare attenti a non
bruciare tutte le energie, altrimenti non duri negli anni. I lavori di fatica
come il mio - perché a fare la colf ti spacchi la schiena - mica li puoi fare
fino a ottant’anni e io che non ho pensione, almeno fino a sessantacinque, devo
andare a servizio. E non battere la fiacca perché arriva il momento che ne
pigliano una più giovane e più veloce.
(si blocca ... si siede)
Devo cambiarmi anche il collant e le scarpe. Niente più niente al mondo riuscirà
a farle tornare pulite. (si scuote)
Queste ballerine le avevo comprate ai saldi l'anno scorso e le avevo appena
fatte risuolare. Con tutto quello che cammino queste sono le scarpe giuste per
me. La sera c'ho sempre le gambe e i piedi gonfi, ma dopo un paio d'ore che sto
distesa sul divano passa tutto. E il giorno dopo sono pronta a ricominciare.
Mi alzo alle sei, preparo il caffè e accendo il televisore. D'inverno non alzo
mai le serrande per evitare di guardare le finestre dei palazzi di fronte. È
ancora buio, e attraverso le tendine da quattro soldi, trasparenti come carta
velina, vedi gente già stanca alle prese con le caffettiere. Hanno tutti una
faccia incazzata come la mia. Solo alla televisione si vede la gente contenta,
sempre contenta, io non so come fanno. Le conduttrici poi sono sempre fresche
come rose e sorridono con quei bei denti bianchi che devono aver speso un
capitale dal dentista. (pausa)
Quello del licenziamento di Arturo ( entra Arturo, si toglie cappello) è stato
proprio un brutto periodo. Il peggiore da quando ci siamo sposati, ma dopo un
paio d'anni buoni ...(si gira verso Arturo)
ARTURO (si versa da bere, fissa Madre) ...ho trovato lavoro
MADRE e lo dici così! Dovresti essere contento. Fare salti di gioia!
ARTURO si dovrei essere contento. Sono due anni che sto tribolando .. .che
stiamo tribolando
MADRE - che lavoro devi fare eh!
ARTURO - il magazziniere, su e giù col muletto, su e giù, su e giù
MADRE - Bello! Non è pesante!
ARTURO - Si non è pesante ... però io sono un meccanico specializzato ... e sono
anche un metalmeccanico!
MADRE - e allora?!
ARTURO - Allora mi hanno detto subito di non mettermi in testa di fare scioperi
MADRE - Non dirmi che gli hai parlato di tutte quelle stronzate che ti hanno
messo in testa i tuoi compagni!
ARTURO - (con voce aggressiva) Lasciali stare quelli!... lasciali stare.. (si
allontana,ripete a se)... lasciali stare...No, non ho detto niente, non solo ...
pur di avere il lavoro ( si emoziona) ha stracciato davanti al padrone la
tessera del sindacato.
MADRE - Bravo! Bravo! ... ( Arturo la spinge via allontanandosi poi si ferma di
spalle) Beh non è il caso dì prendersela così non ci ha certo fatto arricchire
la tua CGIL ...
Arturo ha stretto i denti, la sera a casa ha pianto, l'ho sentito ... e via su e
giù col muletto tutto il giorno e la paga non è stata più la stessa. 760 euro al
mese. Insieme ai miei fanno 1.402. Non sembrano pochi ma se cominci a togliere
300 euro d'affitto per questo appartamentino tot di spese condominiali, le
bollette di acqua, luce e gas, 127 euro la rata della macchina: una Punto a tre
porte che io non volevo nemmeno comprare.
“Ma perché compri una macchina della Fiat? che ti hanno dato un calcio in culo
dopo sedici anni di lavoro!”
(Arturo si gira di scatto,la guarda poi esce sbattendo contro il tavolo con
rabbia una sedia)
Poi c'è la rata dei mobili del salottino, 85 euro e l'abbonamento alla
televisione via cavo per le partite. Una volta mio marito andava allo stadio a
tifare Toro! Toro! Toro! ma poi non ho più voluto: troppi pericoli! Me lo ha
detto anche la ragazza della promozione che mi ha venduto l'abbonamento al
telefono. Mi ha chiamato tante di quelle volte che alla fine siamo diventate
quasi amiche. Io, all'inizio, ero un po' titubante perché ogni anno è una bella
mazzata di euro ma lei, alla fine, mi ha convinto.
“Signora ormai gli stadi sono pieni di teppisti che vanno là solo per far casino
e noi dobbiamo proteggere i nostri mariti, perché sa, sono moglie e madre
anch'io, e l'unico modo per proteggerli e per non farci venire il patema d’animo
alla domenica è tenerli a casa davanti al televisore”.
Arturo non mi è sembrato tanto contento all'inizio... Diceva che non era la
stessa cosa.
Ho conosciuto altre ragazze simpatiche che fanno le promozioni al telefono,
soprattutto delle compagnie telefoniche. Basta dire che si è indecisi e loro
chiamano un sacco di volte. Ti ascoltano, ti danno dei consigli e alla fine non
si arrabbiano se non vuoi abbonarti. Ho provato a capirci qualcosa delle tariffe
ma è impossibile. Alla fine siamo rimasti con quella che avevamo prima. Tanto io
e Arturo non telefoniamo quasi mai e la Bambina * ha il suo cellulare e sa che
il telefono di mamma e papà non lo deve toccare.
(* guarda Bambina che entra da ds, va in camera sua e si mette a scrivere sul
suo diario)
Alle spese fisse poi devi aggiungere il mangiare, il vestire e i divertimenti
per due persone, perché adesso la bambina lavora e le sue spese se le paga lei,
così incomincia a capire cosa vuol dire la vita...eh!
Divertimenti... una pizza al mese e due sabati a ballare e quest'anno la
settimana a Milano Marittima alla pensione Turchese l'abbiamo saltata. Non siamo
riusciti a mettere via un euro che fosse uno.
La signora Masoero invece è andata in Sardegna, tutto agosto. Mentre la Baudengo
sulle Dolomiti dove c'hanno la casa e una cameriera del posto. Loro, le pensioni
come la Turchese non le hanno mai viste. Conduzione familiare, un armadio, due
comodini scassati e il televisore piccolo. Il bagno è in comune ma il mangiare
non è male, anche se la sera ti danno sempre minestrina, formaggio e insalata.
D'altronde con 35 euro al giorno cosa vuoi pretendere?eh!
( si siede sul divano,accende TV)
BAMBINA- 16 agosto. Finalmente, è arrivata, la notte. (Va verso il pubblico) La
mamma si è addormentata subito davanti al televisore. Con 'sta storia che non è
potuta andare in vacanza beve più del solito. Ho sentito che diceva a papà che
era colpa mia, se avessi messo i 100 euro al mese la settimana al mare, loro,
avrebbero potuto permettersela. Papà le ha detto di stare zitta e poi è andato
sul terrazzo a fumare. Domani, ricomincerà, con la solita, solfa.( ritorna alla
scrivania)
MADRE - Di vizi io e l'Arturo ne abbiamo pochi. Lui c'ha il pacchetto di MS, il
caffè al bar la mattina, l'aperitivo alla sera -1 euro e sessanta -, la Gazzetta
dello Sport e le gocce per dormire che le devi pagare per intero perché la mutua
non te le passa più.
Io c'ho il vermouth, tre bottiglie, a volte anche quattro, a settimana...
dipende da come mi sento... c’ho Sorrisi e Canzoni TV, Novella 2000, la schedina
del superenalotto, non si sa mai, eh!, e una volta al mese la tinta dalla
signora Esposito che abita qui, al quarto piano.
Una volta l’Esposito c'aveva il negozio da parrucchiera col marito, adesso che è
vedova arrotonda la pensione. L'arrotonda bene perché il suo salotto è sempre
pieno. Per il colore e la messa in piega si piglia 20 euro e comunque non sono i
60-80 dei parrucchieri veri. La tinta ovviamente non è di prima qualità ma vado
volentieri perché lei è una pettegola nata e ti racconta tutto quello che è
successo nel quartiere. E ce ne sono cose da sapere. Nascite, morti, matrimoni,
separazioni e licenziamenti, figli che non trovano lavoro, gente che si è
ammalata e non ha i soldi per andare a farsi operare dal chirurgo bravo o fare
la cura miracoIosa all'estero. Storie di soldi, insomma. La gente fa fatica a
campare ... e mi consola sapere che qui, alla fine, siamo tutti uguali.
E poi vado volentieri dalla Esposito perché è l'unica della zona che non fa i
capelli alle extracomunitarie. Non dico le negre perché quelle c'hanno i loro
negozi, ma le russe, le albanesi, quelle dell'est, insomma. Adesso l’Esposito
sta con l’Umberto e non vuole mica quella gente li a casa sua. Ogni giorno nel
quartiere arriva una famiglia di loro e se ne va una famiglia di italiani. Un
conto se sono cinesi che non danno fastidio a nessuno ma il resto è tutta
gentaglia. O sono puttane, o ladri; o ti portano via il lavoro...o ti portano
via il marito
Alle ultime elezioni ho litigato con i comunisti del quartiere che dicevano che
non era vero.
“ Non è vero?! A noi ci portano via il lavoro eccome! le loro donne vanno a
servizio anche per 2 euro e mezzo all'ora e sono fortunata che le mie signore
non vogliono stranieri per casa ma solo, piemontesi, figlie di piemontesi. Gente
di razza sana. Altrimenti anch’io ero già per strada e chi ci manteneva poi? I
vostri ideali? Chiacchiere, sono tutte chiacchiere , sono stufa delle vostre
balle!”
Poi Arturo è andato a scusarsi perché lui li conosce tutti quelli della sezione.
Una volta la frequentava ma dopo aver stracciato la tessera del sindacato si è
vergognato e non si è fatto più vedere.
A proposito di extracomunitari: un'altra mattana della Bambina è stata uscire
con un ragazzo (voce bassissima) tunisino, tunisino, sii tunisino, che lavorava
dal panettiere. Anche quella volta suo padre non ha detto una parola. È toccato
a me risolvere la faccenda.
BAMBINA - (entra in cucina, si prepara per uscire)
MADRE - (d'acchito) Dove vai?
BAMBINA - esco
MADRE - E con chi esci?
BAMBINA -(alza le spalle)
MADRE - Siediti un momento!
BAMBINA - ( sì siede sbuffando) Non è ora di togliere questo rivestimento di
plastica, lo sai che a papà dà fastidio.
MADRE – Lo so, lo so che si incazza perché gli fa sudare il sedere, ma io glielo
lascio fino a quando non abbiamo finito di pagare i mobili. Non si sa mai che ci
tocca restituirli e non voglio che dicano che li abbiamo rovinati. Siamo gente
onesta noi....(gira attorno alla Bambina)
BAMBINA – ... Allora?
MADRE - ...allora?(imitando il tono)... Quello lì!, con la faccia da cioccolato
al latte, che ultimamente ti sta girando attorno, si può sapere chi è?
BAMBINA - E’Abdel, un ragazzo tunisino, lavora dal panettiere
MADRE - beh! Non mi piace, fallo smettere di girarti attorno, mi da fastidio.
BAMBINA - Che fastidio ti dà. Gira attorno a me non a te.
MADRE - Basta! ti ho detto di farlo smettere! Quello lì ti fa figliare come una
coniglia e quando si stufa si porta via i bambini al suo paese e tu finisci a
“Chi l'ha visto”!
BAMBINA - Mamma siamo solo amici!
MADRE - E quando mai ti sono amici quelli? Quelli sono islamici, gente di cui
non ti puoi fidare, circoncisi come gli ebrei! guarda cosa stanno combinando in
giro per il mondo! Mettono le bombe, sgozzano la gente! E poi, nel quartiere,
che figura ci facciamo?
BAMBINA –Ecco! Ecco! E' solo questo che interessa a te, non ti interessa se sono
felice,ti interessa solo che figura ci facciamo con la gente! Gli altri! cosa
pensano gli altri! Ma va...
( va in camera, si sfoga, si calma, scrive sul diario)
MADRE- se non la smette vedrai cosa gli faccio io! ...
Non volevo un nipotino color cioccolato! Per essere sicura sono andata al posto
di polizia e ho detto al commissario “ si! è un extracomunitario ed è senza
documenti e importuna sempre la mia Bambina, e voi dovete fare qualcosa, sono
calma, sono calma ma voi dovete intervenire, è vostro dovere intervenire!” ...
Il giorno dopo se lo sono caricato in macchina ed è sparito.
Per fortuna che le è passata subito alla Bambina. All'inizio aveva un muso che
non si poteva più stare in casa.
BAMBINA- Caro Abdel, amore mio. Anche Patrick è stato arrestato, ma lui è finito
in carcere. Qualcuno ha fatto la spia. I carabinieri lo hanno aspettato dove
teneva il fumo e lo hanno anche pestato di brutto. Adesso il fumo lo andiamo a
comprare dagli albanesi che stanno al Blubar. È un po' più caro ma è buono
uguale.
I ragazzi dicono che presto arresteranno anche loro e ci toccherà andare a
prenderlo in un altro quartiere. Qui è pieno di spie. Sono tutti dei disgraziati
e hanno anche tempo di non farsi gli affari loro!
A questo proposito c'è una cosa che non ti ho detto, anzi avevo deciso di non
dirtela proprio ma non posso tacere.
Ho chiesto a papà di dirmi la verità. E lui finalmente si è deciso. È stata la
mamma a denunciarti. Non ha nemmeno tentato di giustificarla. Ha solo scosso la
testa. Lei odia gli stranieri e aveva paura che tu mi mettessi incinta. Anch'io
la odio adesso. Non doveva fare una cosa simile....
È sempre stata ignorante e stupida, ma adesso a forza di bere è diventata anche
cattiva. E così diversa da mio padre che non capisco proprio come abbia potuto
sposarsela. Mamma mi sta sempre addosso,Ti avevo raccontato qualcosa ma in
realtà è molto peggio. Pensa solo ai soldi e pretende che sia io a risolvere
tutti i suoi problemi. Vuole che vada a fare la cretina in televisione o che
cerchi di accalappiare un uomo ricco... ma io non voglio ( Arturo entra,colpo di
tosse, si siede, si versa il vino) Anche papà (guardando il padre) è angosciato
per i soldi, la pensione e tutto il resto ... ma lui non mi ha mai fatto pesare
nulla.
Ma alla mamma questa... gliela faccio pagare, vedrai.
ARTURO – La bambina?
MADRE –(estraniata) Bambina... io e Arturo continuiamo a chiamarla così ma ormai
è una donna, ha vent’ anni. L'anno scorso ha preso il diploma all’istituto
tecnico, perché è stata bocciata una volta, e subito dopo è andata a lavorare.
In giro in motorino a portare la posta. Io ero contraria.
ARTURO - (alando la voce) Tutto bene la Bambina?
BAMBINA- (rispondendo dalla camera) Ciao Pa
ARTURO - Ciao
MADRE- “Io e papà facciamo qualche sacrificio in più e tu vai a seguire qualche
corso di danza, di recitazione, c'hai un certo fisico, un musetto che è un
amore, e puoi andare in televisione o comunque puoi farti ammirare da qualcuno
con i soldi che ti sposa. Se vai in giro tutto il giorno con il casco in testa,
chi ti nota? Non vorrai mica prenderti uno di questi fessi del quartiere
destinati a fare i morti di fame come noi”.
ARTURO – Perché non la lasci in pace?!
MADRE – Lo so, lo so che ti arrabbi quando le parlo così, ma sai benissimo che
ho ragione. Ascolta bene non hai una casa tua, se non paghi a rate non puoi
permetterti nulla, hai un lavoro che ad ogni momento ti possono sbattere fuori,
se ti ammali non puoi permetterti i medici migliori... cosa pensi di essere, un
benestante come le mie signore? Certo non moriamo di fame ma pensi che sia
sufficiente? Vuoi che anche lei faccia questa vita ?
Io guardo sempre dentro al frigorifero e alla dispensa delle famiglie in cui
faccio le pulizie. Mozzarelle di bufala del casertano, pasta di Gragnano, vino
di enoteca, tavolette di cioccolato che costano quanto tutta la spesa che ho
fatto stamattina e le mie signore in un discount non ci hanno mai messo piede.
Una volta mi sono permessa di dire alla Masoero, che voleva preparare una mousse
di tonno per i suoi ospiti, che da Gustosiaffari c'era una buona offerta: una
confezione da otto scatolette da 80 gr con una ciotola omaggio in vera ceramica
a soli 4 euro e 20. Lei è scoppiata a ridere.
BAMBINA – (dalla camera, imitando la Masoero) Mica è tonno, quello. Noi
compriamo solo tonno rosso di Favignana.
MADRE - Ah, non è tonno? E cos'è?
BAMBINA Squalo!
MADRE - Squalo! Squalo!?... Come fai a saperlo tu.
BAMBINA – l’hai detto tante di quelle volte che l’ho imparato a memoria
MADRE- Ma non eri uscita? ...Poi la mousse me l'ha fatta assaggiare e la
differenza si sentiva, eccome se si sentiva, che le scatolette non le ho più,
comprate,.eh!
E la carne Arturo! Certi pezzi come quelli che vedi nelle vetrine delle
macellerie del centro. E a noi le ali e le cosce di pollo comprate in offerta a
pacchi da due chili che ci escono dalle orecchie.
Ormai non so più come cucinarle. Per fortuna mia cugina mi ha regalato per
Natale il ricettario di Suor Germana. Ricette semplici, buone, sane e poco
costose. La signora Masoero, in cucina -che è più grande della nostra camera da
letto - c'ha certi libri di ricette che ci vuole uno stipendio solo per avere in
casa gli ingredienti. Quando fa il brasato...(alzando la voce per far sentire
alla Bambina in camera) il brasato usa una bottiglia di vino di quelle buone.
Roba da 5-6 euro.
BAMBINA – (imitando ancora la Masoero) Perché tanto non se ne accorge nessuno
che non è Barolo di marca. (entra in cucina, da un pacchetto regalo al padre)
BAMBINA- auguri pà (lo abbraccia poi siede al tavolo vicino a lui)
ARTURO- (contraccambia abbraccio, dopo aver girato e rigirato il pacchetto
regalo se lo mette in tasca)
MADRE – “Hai capito Arturo? Una bottiglia di quello buono, roba da 5, 6 euro per
fare il brasato! Noi invece il vino, lo prendiamo in bottiglioni da due litri e
non costano mai più di 2 euro e 80. Non dico i ricchi, ma la gente che sta bene
come la Masoero e la Baudengo, oggi, si vede da quello che mangia. E da quante
volte va al ristorante”.
( Arturo si alza, va sul balcone)
Lo so che queste cose non le vuoi sentire, lo so che questi discorsi ti rendono
triste, che ti fanno venire il senso di colpa per non essere riuscito a darci di
più... è vero! hai fatto quello che hai potuto, non potevi fare di più ...ma io
insisto sempre, chissà che prima o poi ti venga ancora la voglia di fare soldi
...
“Con la tua pensione -sempre che non le aboliscano del tutto - non ce la faremo
mai a mantenerci questa casa, dove pensi che andremo a vivere?”
BAMBINA- ma perché non stai un po’ zitta?
MADRE- taci, taci, alza pure le spalle, così tanto per darti un contegno. Una
volta mi rispondevi che qualcuno avrebbe provveduto, ma adesso, anche tu hai
capito che non ce n'è più per nessuno. Una volta lo Stato in qualche modo
aiutava, ma adesso ti devi arrangiare per tutto e devi pagare di tasca tua. ( si
siede, accende TV)
BAMBINA – 22, agosto. Oggi è il compleanno di papà. Gli ho regalato un
dopobarba. La mamma è riuscita a rovinargli la festa, facendo battute sui
ristoranti che non potevamo permetterci. Però ha fatto la pasta al forno, le
polpettine coi piselli, che piacciono tanto a papà, e una torta... E poi si è
messa davanti al televisore. Papà invece è andato sul terrazzino a fumare. Ma
era triste... Così sono andata anch’io sul terrazzino.
BAMBINA – Non devi essere triste pà. Oggi è il tuo compleanno
ARTURO –(Tira fuori il pacchetto regalo,le mette una mano sulla spalla e
l‘attira a sè) Grazie
BAMBINA- Non lo apri?
ARTURO- c’è tempo per aprirlo, è anche bello sentirlo così
BAMBINA – ...Sai pa, anch’io sono triste... Mi manca tanto Abdel.
ARTURO – (pausa, la guarda) Mi dispiace... (guardandola negli occhi) questo
mondo è pieno di ingiustizie. (Le fa una carezza, fa per uscire, si gira) Ma io
ti voglio tanto bene, lo sai? ( esce)
BAMBINA- ( tra se) Anch'io ti voglio bene... Papà è un uomo buono, è solo
sfortunato. La mamma non se lo merita.
MADRE – (spegnendo il televisore, si alza dal divano) Sotto sotto l'unica
speranza, oltre naturalmente al superenalotto - ma quei numeri che ho pagato 100
euro a maga Misteria non sono ancora usciti - era la Bambina. L'unica speranza
era la Bambina! Magari se tutto andava male e non diventava un personaggio
famoso almeno si sposava un bravo ragazzo messo bene e potevamo contare su di
loro. Anche noi ci siamo sobbarcati la mamma dell'Arturo quando il babbo era
morto e in quattro in questa casa è stata dura. Anche perché la vecchia, non era
più in grado di andare al cesso da sola, e ai servizi sociali si sono messi a
ridere quando abbiamo chiesto l'assistenza.
Cinque anni fa ho cominciato a ritagliare da Novella 2000 articoli e fotografie
di matrimoni e a incollarli sulle pagine di un quaderno per preparare quello
della Bambina ma quella non si è mai degnata di guardarlo.
Una delusione la Bambina. Tutta una vita a fare sacrifici per non avere nulla,
solo la certezza che in futuro potrà solo andare peggio. Una vita da discount,
da cinesi, da rate a interessi zero, da affari imperdibili. Che sono sempre una
fregatura. L'avevo detto ad Arturo che non dovevamo fidarci della televendita. E
lui a insistere che ci davano un sacco di regali. Le pentole fanno schifo, si
attacca tutto, anche il brodo si attacca, e dei regali ne abbiamo visto la metà.
“Fateci causa”, ci hanno detto i bastardi.
Eppure poteva farcela la Bambina... Glielo dicevo sempre, quando guardavamo la
televisione.
BAMBINA (rientra dal balcone – divano, accende Tv. pausa)
MADRE – (alle spalle) sei più bella di Alessandra
BAMBINA – Alessandra chi?
MADRE – Quella famosa di Uomini e Donne
BAMBINA (sbuffa)
MADRE - Sbuffa, sbuffa... lei però si è presa Costantino, sempre quello di
Uomini e Donne, e fa i soldi. Quelli veri non la miseria che prendi al Pony: Che
poi è pericoloso con quel motorino sempre in mezzo al traffico.
BAMBINA - Non è pericoloso, è solo bello!
MADRE – Potevi andare dalla De Filippi, prendere contatto con qualche agenzia.
Ero anche disposta ad accompagnarti per presentarti ai telespettatori, mi ero
anche preparata il discorso .
BAMBINA –Ti eri preparata un discorso?, ti eri preparata un discorso? Ma tu sei
fuori! Completamente fuori!
MADRE - Sei fuori, sei fuori. Una volta che sei nel giro, qualche cosa succede
sempre. Anche Costantino viveva in un quartiere come questo e poi è riuscito ad
andarsene e l'ho visto sul giornale in vacanza in Costa Smeralda.
Ma hai idea, Bambina mia, quanto costa un caffè a Porto Cervo? Ma se non ti fai
notare adesso non combinerai nulla di buono per la tua vita. Se non ne
approfitti adesso che sei giovane niente più niente al mondo servirà a cambiarti
il destino.
BAMBINA - (sbuffa)
MADRE - Non sbuffare, smettila ! mi fai venire certi nervi!
BAMBINA ma dai mamma! Sempre con sta storia. Che palle!
MADRE - Ma vuoi diventare come me? Vuoi fare anche tu la mia vita? C'ho
quarantacinque anni e la mia vita è già finita da un pezzo. Tutto il santo
giorno a sbattermi per tirare avanti con l'angoscia che il giorno seguente sarà
grigio e uguale come il precedente! Ma non vuoi qualcosa di diverso?
BAMBINA – che palle! Ma che palle! (spegne TV, esce di scena dalla parte della
camera- Arturo entra)
MADRE – “Il giorno seguente sarà grigio e uguale come il precedente".Che bella
frase eh Arturo! L'ho sentita guardando Un Posto al Sole. Mi aveva tanto
colpito! A lei invece entra da un orecchio ed esce da quell’ altro.
ARTURO - Perché non lasci in pace la Bambina, vedrai che troverà la sua strada,è
giovane, s’è diplomata, ha trovato un lavoro e prima o poi metterà su famiglia.,
come tutti.
MADRE - tutti chi? Guarda là, tutte quelle finestre dei palazzi di fronte,
guarda! Gente...come noi, con la vita identica alla nostra. Che se tutto va
bene, riesci a stringere la cinghia fino a quando non schiatti in un letto
d'ospedale, magari in corridoio perché non c'è posto.
Come è successo alla mia mamma. Non era malata, era solo vecchia e l’ hanno
parcheggiata in un corridoio finché non è morta.
E se ne sono accorti solo al cambio del turno. Quando ho chiesto al medico di
cosa era morta ha alzato le spalle. “Era vecchia, era arrivato il suo tempo.”
Sì, lo so anch'io che era vecchia. Ma di cosa è morta?
“Ma non lo so, signora. Un infarto, un ictus... cosa vuole che importi”.
ARTURO- Vedrai che ce la caveremo
MADRE – “Si, ce la caveremo!..Se hai soldi non ti trattano così. Non dico tanti
ma comunque molti di più di quelli che abbiamo noi. Io non voglio morire come la
mamma. Ho una paura maledetta della vecchiaia”. Certe volte mi sveglio pensando
che quando andrai in pensione a sessantacinque anni avrò già smesso anch’io di
pulire pavimenti. Cosa faremo tutto il giorno? Esattamente quello che fanno gli
altri pensionati che adesso compatisco, e cioè nulla, se non aspettare di tirare
le cuoia..
Da queste parti poi badanti non se ne vedono... e chi se le può permettere? c'è
l'ospizio! a fianco della chiesa, ma piuttosto che finire lì, mi ammazzo. Niente
più niente al mondo mi costringerà a finire la mia vita in mezzo ad altri vecchi
tristi... e poveri.
ARTURO – (le mette una mano sulla spalla)
MADRE - ... (canta) suona un’armonica...
“Questa frase me la porto dietro dal nostro matrimonio. Tuo cugino suonava la
chitarra, ricordi?, e aveva cantato II cielo in una stanza. E l'unica canzone
che ho imparato per intero:
(Madre canta. Si alzano dal pubblico INVITATI. Salgono sul palcoscenico. Uno
porta Abito da Sposa che fa indossare alla Madre, tutti ballano)
Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi
alberi infiniti
Quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più.
Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui
abbandonati
come se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.
Suona un'armonica
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell'immensità del ciclo. (Arturo si stacca, si gira di spalle)
Per te, per me:
nel cielo.
(gli INVITATI sfumano dietro le quinte, dopo aver tolto alla Madre l’Abito da
Sposa e averlo steso sulla parte alta del divano)
Allora pensavo di avere un futuro, di potermi giocare la vita. Ero giovane.
Invece in ventidue anni 'sto cazzo di cielo non l'ho mai visto. Il soffitto è
sempre stato lo stesso, color bianco che Arturo rinfresca ogni due anni e prima
di arrivare al cielo ci sono ancora sei piani e gli zoccoli della signora
Andreis che, puntuale come un orologio svizzero, si alza ogni notte alle tre per
andare a pisciare...ma mettiti ‘ste ciabatte!!
Il giorno peggiore è il sabato. Durante la settimana ti ammazzi di fatica e non
pensi, ma il sabato pomeriggio si esce a fare un giro in centro (Arturo si gira-
entra la Bambina- entrano le PERSONE A PASSEGGIO. Con la Madre mimano il
passeggio). A guardare le vetrine di negozi in cui non abbiamo mai messo piede.
A guardare i prezzi di cose che non potremo mai permetterci. Una vera
sofferenza. Dopo un po' mi viene da piangere ma ho sempre fatto finta di nulla
perché è giusto che io, Arturo, e la Bambina ci rendiamo conto di quello che non
abbiamo e soprattutto di quello che siamo.
Così la Bambina capisce - mi dico sempre - ma lei è distratta, si annoia, si
attacca al telefonino. A volte mi viene voglia di sbatterle la faccia contro
quelle vetrine...(Bambina si stacca, va in camera) Arturo invece guarda le belle
donne. ( Le PERSONE A PASSEGGIO sfumano dietro le quinte) Me ne accorgo sempre,
ma non mi importa. Sono comunque stimoli, chissà che non succeda qualcosa.
BAMBINA - 2 settembre. Un altro sabato del cazzo! Sono furiosa. Mia madre ci
obbliga a queste passeggiate senza senso, in centro. Oggi ha preteso di entrare
in un negozio di abiti da sposa. Quello che costava meno veniva 5.000 euro. Ha
detto alla commessa che mi sarei sposata presto e che volevamo dare un'occhiata.
La tizia, una fighetta con la puzza sotto il naso, ci ha squadrato e ha
sottolineato “ guardi signora che qui i vestiti sono molto cari” . Papa si è
voltato dall'altra parte( Arturo si gira), tutto rosso in faccia. Quella è
pazza. Ci fa fare figure di merda ovunque.(esce di scena dalla parte della
camera)
MADRE - Quando torniamo a casa mi chiudo in cucina e bevo, (beve) bevo fino a
quando non ce ne sta più nella gola e quasi mi soffoca. Una, due, tre volte. La
odio quella passeggiata in centro ma è un dovere per una buona madre e una buona
moglie. E io lo sono.
Una volta, mi piaceva ballare. Arturo era bravo. Mi portava nei locali e alle
feste dell'Unità. Adesso due volte al mese un pullman fa il giro del quartiere,
fa il pieno di coppie della nostra età e ci porta in provincia
dove c'è un capannone enorme dove ci sta un mare di gente, (entrano BALLERINI) e
queste orchestre che non smettono mai di suonare. Paghiamo 15 euro a testa con
la consumazione e balliamo fino alle due del mattino.
(si avvicina ad Arturo e gli gira attorno. Ballano)
Con i balli a due va tutto bene ma quando ci sono quelli di gruppo, mi torna la
tristezza del sabato, del giro delle vetrine. Siamo solo degli estranei che
ballano insieme perché è sabato e ci dobbiamo divertire per forza altrimenti
saremmo tutti a casa a fissare il televisore.
... E quando la musica finisce(Madre smette di ballare, Arturo continua)
rimontiamo sui pullman e ce ne torniamo a casa in silenzio perché nessuno di noi
è più capace di conoscere gli altri, di fare amicizia con gli altri. Gli altri
sono solo un problema,(Arturo si ferma girato di spalle al pubblico, I BALLERINI
vengono “rimandati” dalla Madre ai loro posti in platea) una rottura di balle e
devi mostrare i denti per ogni cosa sennò se ne approfittano e ti mettono i
piedi in testa. Per il parcheggio, per il condominio, per la fila dal
fruttivendolo o all'ufficio postale.
Sì, me la sono meritata questa vita dove gli unici sogni puoi farli al cesso.
Una vita dove anche scopare con tuo marito è una questione di soldi... Ad
Arturo, dopo il licenziamento gli si è ammosciato, tutto...ma proprio, tutto.
Prima era regolare come un orologio svizzero. Il sabato notte e la domenica
pomeriggio, tra il pranzo e l'inizio delle partite sempre che il Toro non
giocasse in casa.
È stato così fin da quando era giovane. Il lavoro in fabbrica gli toglieva la
voglia e gli serviva tutto il venerdì per ricaricarsi.
ARTURO – ( girandosi al pubblico) Il medico mi ha detto che è colpa dello stress
MADRE - capirai che scoperta, mica ci vuole una laurea per capire che ritrovarti
a spasso con una famiglia da mantenere qualche pensiero te lo fa venire per
forza lo stress.
ARTURO – Mi ha detto che è anche un po' colpa del fumo e del colesterolo e mi ha
prescritto, mi ha prescritto...
MADRE – beh! Ti ha prescritto?
ARTURO - ... il Viagra. Più di 80 euro a confezione per quattro pastiglie. Di
ticket neanche parlarne.
MADRE - II che significa per otto scopate al mese sono 160 euro, che x 12 fanno
1920 euro all'anno! Un altro affitto! ... Senti, eliminiamo la ciulatina della
domenica pomeriggio così dimezziamo la spesa, quindi 80 euro al mese per dodici
fa 960 all'anno. 200 euro in più di un tuo stipendio per fartelo rizzare. Vedi
di farti passare lo stress! ( Arturo si rigira)
Invece, non gli è passato, e a me invece, è passata la voglia di fare l'amore.
Le pastiglie facevano effetto solo dopo un'ora e a stomaco pressoché vuoto e
allora si andava a letto digiuni ed era una noia stare lì ad aspettare il
miracolo di San Gennaro con i morsi della fame.
E poi a lui veniva ancora di più l'ansia per il timore che non funzionasse...E
più di una volta è successo.,, Allora mi toccava fare i salti mortali per non
buttare via 20 euro di pastiglia.
Poi una sera, è arrivato a casa, tutto contento.
ARTURO – (girandosi al pubblico, è ubriaco) Il medico mi ha detto che c'è una
nuova medicina che fa effetto per trentasei ore e si può anche mangiare prima di
prenderla. Costa sempre tanto, 42 euro e 30 per le solite quattro pastiglie ma è
comunque un risparmio perché possiamo recuperare il rapporto della domenica che
rientra nelle trentasei ore. (la bacia, esce barcollando cantando) Vinceròò,
vinceròò
MADRE - Della serie paghi uno, e prendi due.
Comunque gira e rigira era sempre uno stipendio che se ne andava e non era più
come una volta. (pausa)
Mi sento strana, come se mi si fosse rotto dentro qualcosa. Forse è il vermouth.
Forse dovrei piangere, disperarmi, invece mi sento lontana da tutto. Come quella
volta che sono andata in ospedale a farmi togliere una cisti e non sentivo nulla
perché mi avevano fatto le punture. Poi il dolore l'ho sentito. Ma dopo. Forse
anche oggi succederà così.
“Bambina!!! Amore della mamma, vieni qui che facciamo pace” (beve)
Il vermuth va giù che è un piacere. Ho iniziato a berlo quando Arturo è finito
in cassa integrazione e non ho più smesso. È come una medicina, mi fa sentire
meglio. Anche la Bambina dovrebbe berne un goccio ma a lei non piace. “Una cosa
da vecchi” mi ha detto una volta. Non le ho risposto, perché aveva ragione. Sono
diventata vecchia presto e non ho mai avuto i soldi per le cure di bellezza.
Me ne sono accorta, quando ho visto le pieghe sotto il sedere, una per chiappa.
Avevo seguito una trasmissione della Lambertucci che spiegava che quello era il
primo segno di decadenza del corpo. Secondo lei bisognava intervenire subito con
massaggi, palestra, dieta e creme. Ma chi aveva il tempo di andarci... e
soprattutto i soldi?
Dopo le pieghe sotto il culo hanno cominciato ad andare giù le tette, la vita si
è ingrossata, la faccia si è riempita di rughe e il collo si è inflaccidito. Mi
sono guardata allo specchio e mi sono detta che ormai era troppo tardi.
Arturo sarebbe stato, il mio unico, uomo.
Avevo questo sogno, questa fantasia di avere un amante. L'idea di andare a letto
tutta la vita con mio marito mi faceva venire una tristezza che nemmeno il
vermouth riusciva a scacciare.
Sognavo un uomo che prima mi corteggiava con fiori e vestiti e poi mi veniva a
prendere con una bella macchina e mi portava a cena in un bel ristorante e poi
in uno di quegli hotel del centro dove mi avrebbe spogliato, baciato e mi
avrebbe fatto tutte quelle cose che ad Arturo non erano mai venute in mente. Ma
a me sì. Tutte le volte che Arturo mi prendeva.
E quando ci pensavo mi chiudevo in bagno ...da sola, con il mio sogno.(pausa)
Non sono mai stata e mai sarò una signora Masoero o Baudengo. Io vedo quello che
spendono in cosmetici e profumi. Una crema antirughe di marca ormai costa anche
100-150 euro. Hanno la mia età ma dimostrano dieci anni di meno. E poi c'hanno
certa biancheria elegante che basta mettersi quella per farlo rizzare al marito.
Non so quante volte all'anno vanno dal ginecologo e a farsi visitare da altri
specialisti. La Baudengo mi dice sempre:”mi raccomando i test, si ricordi di
fare le analisi”.
Ma quella vive nel pianeta Benestanti e non ha idea di quanto costano i ticket.
Io le dico sempre di si ma dal ginecologo sono anni che non vado.
A noi la salute ce la controlla il Signore dall'alto e dallo specialista ci vai
solo se stai male. Ma male sul serio.
E poi, la Baudengo e la Masoero, hanno anche tempo per stare con le amiche.
Vanno al cinema, al caffè, a teatro e stanno sempre a telefono. A loro le
occasioni non sono mai mancate ... e secondo me la Baudengo un amante l'ha
avuto. Per un periodo l'ho sentita fare certi discorsi al telefono e dire certe
bugie in casa ai figli e al marito..
Anche dalla signora Esposito sento sempre storie di corna e di mogli furiose.
Ormai sono davvero poche le coppie che reggono negli anni. Come ha detto la
Esposito: anche Romina e Albano si sono lasciati. E pure Katia e Pippo.
Alessandra e Costantino di uomini e donne sono in crisi. Non si salva più
nessuno.
Io da Arturo non potrei mai separarmi. E poi, anche volendo, non ci sarebbero i
soldi per farlo. Me lo sono sposato e me lo tengo. Come ha detto il prete: “
finchè morte ....”
Finchè morte ...(spaventata) Bambina, amore della mamma, vieni qui che facciamo
pace ...
Non risponde... ma mi sembra impossibile. Oggi la medicina fa miracoli! è solo
svenuta. No, è .... Ecco l'ho stavo per dire: è ... La mia Bambina è .... Un
terribile incidente. È la prima cosa che dirò ai carabinieri. E mi farò sentire.
Questa volta non starò zitta. Magari mi chiameranno a Una vita in diretta.
Ma crederanno che è stato un incidente? Non penseranno mica che io abbia ....
Siamo in Italia e qui i giudici fanno un po' come pare a loro. Non c'ho i soldi
per pagarmi l'avvocato Taormina, io, e non voglio finire come quelli che
raccontano la loro vita dal carcere a Storie maledette.
Calma, calma... Mi sto preoccupando senza motivo. Glielo spiegherà l'Arturo che
è stato un incidente. Sono sempre stata una donna onesta, non ho mai fatto nulla
di male. Chiederò scusa.
Bambina mia, la mamma ti chiede ancora scusa! Prova ad alzarti, dai che la mamma
è tanto in pensiero... Certo che hai fatto di tutto per farmi arrabbiare. Cosa
ti è venuto in mente di comprare un ronchetto valtellinese? Volevi riempire la
casa di coltellini del cazzo, eh? Non bastavano tutte le altre schifezze? Brutta
deficiente mi stai ascoltando? Tutta una vita a fare sacrifici e tu mai una
volta che hai fatto qualcosa per farmi contenta. Con quello che abbiamo speso
per te alla fine sei solo una stracciona che va in giro a portare le lettere col
motorino. Ma ti sei vista come ti conci? Mai un filo di trucco. E poi begli
amici che c'hai, sfigati come te che non arriveranno mai da nessuna parte nella
vita... Non volevo che tu fossi infelice come tutti noi. Infelice, sì, infelice.
... per tutta la vita.
BAMBINA – (rientrando in scena) 5 settembre. Alla televisione c'era un bel film
ma mamma ha voluto guardare una delle sue menate. Parlavano di sogni nel
cassetto. Mamma si è girata e mi ha detto “ascolta, ascolta”. Una marea di
parole stupide. Io non ho sogni come quelle galline. Anzi non ho proprio sogni.
Cosa devo sognare? A me basterebbe una vita tranquilla, senza continue rotture
di palle. Una vita da ragazza: lavoro e divertimento senza dover pensare a cose
brutte.
E poi a me non dispiace vivere qui. Il quartiere è quello che è ma ci sono nata
e ci sono tutti i miei amici.
Io non andrò mai a fare un provino. Non voglio che mi guardino come se fossi una
bestia. E non voglio fare i sacrifici di cui parla la mamma. Se vuoi fare
carriera devi essere disposta a tutto e io non ho voglia di fare la cretina con
i produttori e gli agenti. Che schifo! Mamma è proprio ignorante. Ma gliela
faccio vedere io.
MADRE - Che ti costava accontentarmi e tentare di avere successo? Eh? Male che
ti fosse andata ti saresti trovata un uomo con una posizione sociale migliore
della nostra. Ai professionisti piacciono le ragazze di un certo tipo,
mini-gonna, tacchetto, calza velata e non quelle in jeans e maglione che
sembrano maschi. Ma non capisci proprio un niente tu! E anche se fossi diventata
una battona di classe, sarei stata fiera lo stesso, era sempre meglio che vivere
come me! Lo vedi che mi stai facendo incazzare ancora una volta. E vieni qui che
non ho voglia di urlare... Tu hai il dovere di fare come dice la tua mamma. Il
dovere! Come hai il dovere un domani di accudire la tua mamma. Avrò bisogno di
soldi e di cure e tu devi pensarci adesso. Altrimenti mi toccherà andare a
lavare i pavimenti dalle signore fino alla fine dei miei giorni.
Belle stronze anche quelle, la prossima volta che mi rompono le balle gliele
ricamo io le rughe su quei bei visini pieni di creme. ( fa vedere coltello)
(pausa - beve)
Ora niente più niente al mondo rimetterà a posto le cose. Non ho avuto il
coraggio di avvertire Arturo. Lo faranno loro. Oggi il vermouth ha un sapore
strano, come di ferro arrugginito, o forse è la mia bocca. Non so. Non so
nemmeno bene cos'è successo. Ci penseranno loro a spiegarmelo. Io voglio solo
che la mia Bambina sia felice. E lo voglio proprio. Che almeno lei, possa
vedere, il cielo. E per farlo bisogna sacrificarsi. In questo mondo c'è sempre
un prezzo da pagare. Ma lei ormai si è arresa. Ha iniziato a lasciarsi andare
come avevo fatto io tanti anni prima.
E sapere che mia figlia avrà il mio stesso destino non riesco proprio a
sopportarlo.
Lavora dal lunedì al venerdì, 510 euro di paga con un contratto che la società
può licenziarla quando vuole senza nessun problema. La sera torna a casa stanca
e per riprendere fiato si ferma in cortile con gli altri ragazzi a fumare una
sigaretta e a raccontarsi le solite fesserie, poi sale, si prepara e...
MADRE - dove vai?
BAMBINA - stasera andiamo in pizzeria
MADRE - Venerdi sera la pizza o il Macdonald e il sabato a ballare in discoteca.
20 euro di qua quaranta di là. insomma per divertirti spendi sui 60 euro a
settimana, 240 a mese. Troppi, davvero troppi. Possibile che non riesco a
fartelo capire?
BAMBINA -Mamma ho vent'anni, mi vuoi fare divertire un po'?
MADRE - poi hai la spesa del cellulare, hai qualche bel vestito da comprarti
BAMBINA -ma se non compro mai niente di vestiti!
MADRE -infatti, sempre in Jeans, scarpe da ginnastica e maglioni vecchi,
Stracci! Sei bella! Fatti vedere che sei bella! Comprati qualcosa di carino
BAMBINA -a me piace così!
MADRE - piace cosi? E a fine mese corri da tuo padre a chiedere soldi parchè sai
che luì non riesce a dirti di no!
BAMBINA - Papà mi capisce ... e mi vuol bene
MADRE – Ma anch'io ti voglio bene e mi preoccupo per il tuo futuro! 100 euro al
mese potresti anche metterli in casa da mettere via!
BAMBINA (sbuffa)
MADRE - Sbuffa, sbuffa. Butti via tutti i tuoi soldi in quelle stronzatine di
collezioni che stanno riempiendo la casa. E le penne stilografiche gioiello
Swarovski, e gli orologi da polso e gli orologi da taschino, le bambole, le
zuppiere, i ventagli da collezione - pezzi unici dipinti a mano, i funghi, le
divinità dell'antico Egitto, Hai riempito prima camera tua, adesso i mobili del
salotto che finiremo di pagare nel 2010. Spendi quasi 300 euro al mese in queste
cianfrusaglie
BAMBINA- papà non la pensa come te. Lui mi capisce
MADRE - certo, pur di non affrontare mai le cose di petto tuo padre sarebbe
capace di dire che improvvisamente sei diventata una maga della finanza che
investe in collezioni.
BAMBINA - (come per dispetto tira fuori un modellino d'automobile ,lo fa
“correre” per la casa, poi glielo mette davanti alla faccia, sfidandola)
MADRE - e questo cos'è? una nuova collezione? Una Fiat 128, una Fiat 128? Ma sai
che mio padre ha perso la salute sulla catena di montaggio della 128? Io sai?lo
sai? ( ripete gridando e picchiandola)
BAMBINA - basta mamma, scusa non lo sapevo, non lo sapevo scusa
MADRE - promettimi che non li prendi più, promettilo
BAMBINA - te lo prometto, te lo prometto (va nella sua camera)
MADRE -me lo ha promesso! La Bambina però s'è spaventata. Non mi ha mai visto
così. Ha smesso di parlarmi, mi evita e sta sempre più davanti al televisore.
Poco male, almeno impara qualcosa, magari le viene voglia di fare come tutte
quelle ragazze che hanno capito come funziona il mondo. Io la incoraggio sempre
a vedere i programmi giusti, chissà che non le venga la voglia di andare alle
selezioni per il Grande Fratello. Oppure di proporsi come valletta di qualche
televendita, E chi se ne importa se sono quasi tutte truffe “ la paga è buona e
ti danno anche i vestiti e ogni volta che vai in onda il parrucchiere ti da una
sistemata ai capelli. Hai le gambe lunghe, una terza di seno e un sedere che
sembra disegnato, da qualche parte ti prendono di sicuro”.
Ma oggi, quando sono tornata a casa, e ho visto nell’immondizia, l'involucro,
del primo numero della collezione, Coltelli tradizionali e da lavoro - il
ronchetto valtellinese a 4 euro e 90 - ho perso la ragione, e niente più niente
al mondo è riuscito a farmela tornare.
(correndo in camera della Bambina e prendendola a schiaffi)
“Cos'è sta roba, cos'è, me lo avevi promesso
BAMBINA - basta mamma., basta
MADRE Che cazzo te ne fai di un ronchetto valtellinese. Smettila di buttar via
soldi
BAMBINA -basta, basta! Mi hai rotto le palle, basta! Basta!, tieniti il tuo
ronchetto e tagliaci le cipolle
MADRE –( come assente, rientra in cucina, senza mai fermarsi prende coltello dal
tavolo e ritorna alla camera ) Me ne sono tornata in cucina per sbollire la
rabbia. Non so come sia successo...non ricordo nemmeno di essere andata nella
sua camera.
MADRE - cos'è?
BAMBINA - niente, è roba mia (nascondendo diario)
MADRE - fammi vedere....
BAMBINA - non toccare!
MADRE – (strappandoglielo) Ah! è un diario! Non mi ero mai accorta che tenevi un
diario!
BAMBIN - non leggere è mio!
MADRE - 14 ottobre
MADRE /BAMBINA -Mia madre è una stronza
MADRE - tua madre è una stronza?
BAMBINA -Mia madre è una stronza
MADRE - Tua madre ? (la colpisce con il coltello)
(buio)
(fascio di luce sulla Madre. E’ nella stessa posizione di inizio spettacolo,
lascia cadere il diario che ha in mano e il coltello, respira con affanno,
ripete la stessa scena di inzio)
“Scusa, Scusa, scusa, scusa, Bambina mia. Io non volevo farti male. È che ho
perso la pazienza, lo sapevi che mi avresti fatto arrabbiare. Ma io non volevo,
cos’è, cos’è tutto ‘sto sangue ... io pensavo di prenderti ancora a schiaffi
...Dai vatti a lavare. Io ti aspetto di qua. Ci beviamo un vermouth e facciamo
pace."
“ Pronto! Pronto! Signora Calderoli è successo un incidente, è successo un
incidente, chiami suo marito,fate presto, fate presto, la Bambina perde molto
sangue”.
E adesso non so cosa fare. Forse dovrei mettere in ordine la casa ... la spesa,
dovrei cambiarmi ...ma non ho più voglia di niente.
(beve)
(bussano alla porta)
VOCE - “Signora, signora, sono Calderoli, il brigadiere, cosa è successo,
...signora apra ...”
MADRE – Non urlate! Non sono ancora pronta. Devo mettere a posto la spesa. Devo
cambiarmi. Che vestito mi metto? Ci vuole qualcosa di importante, è la prima
volta che qui entrano i carabinieri. Il brigadiere Calderoli poi è un bell’uomo
ancora, gentile, mi saluta sempre quando ci incontriamo in ascensore.
Potrei mettermi il vestito da sposa. L'ho sempre conservato bene e anche se mi
va stretto non se ne accorge nessuno.
Quello è stato il giorno più felice della mia vita. Lasciavo il paese per andare
a vivere a Torino. Ero certa che tutto sarebbe cambiato in meglio.
Volevo vedere il cielo come nella canzone. Almeno un pezzettino.
Invece Dio mi ha dato un marito senza ambizioni e una figlia inutile.
VOCE - “signora, signora, sono Calderoli, stiamo cercando suo marito, come sta
la figlia? ...signora apra che l’aiutiamo ...altrimenti dobbiamo sfondare la
porta...”
MADRE – Non urlate! Bambina vai ad aprire, per favore!
Poi vado al supermegafantadiscount a comprarti le crostatine che ti piacciono
tanto. La signora Novelli m’ha detto che sono in offerta: confezione da sei
pezzi a 0,69. Poi ci sediamo e guardiamo assieme la De Filippi, magari ci
facciamo anche un goccetto
Non si alza, forse è ancora svenuta. O è .... Non lo so. Basta che aspettino che
torni Arturo, lui ha le chiavi. Oggi ha il turno del pomeriggio. Su e giù col
muletto. Carica e scarica. Carica e scarica...poverino anche lui
(Bussano)
Mamma mia fanno un casino... Non riesco proprio a fare un passo. “bambina,
allora, vuoi andare ad aprire?”
VOCE - “signora, signora, ...signora apra che l’aiutiamo ...”
Eh! Battete, battete pure la porta! Vi romperete le corna prima di buttarla giù.
Ci è costata un occhio della testa ma in questo quartiere ci sono tanti di quei
ladri che la porta blindata è un vero investimento.
Chissà se è arrivata anche la televisione. Potrei fare una dichiarazione e
spiegare che si è trattato di uno stupido incidente, così chiarisco tutto subito
e non c'è bisogno di fare altro. Domani mattina devo pulire i vetri del salotto
della signora Baudengo. Mi ci vogliono almeno due ore. E poi devo stirare.
Che stupida! Me ne stavo dimenticando. Domani è mercoledì e iniziano le offerte
da Buone carni italiane. Le ali di pollo sono a 0,99 al chilo. Con meno di 5
euro faccio saltar fuori la cena. Per tutti e tre o per due, ancora non lo so.
Dipende da come sta la Bambina.
“Voglio parlare con la televisione altrimenti non apro! Avete capito? Chiamate
Emilio Fede o il giudice Sante Licheri. Parlerò solo con loro”.
Oh madonnina santa ho finito il vermouth. Se avessi la forza di muovermi berrei
la grappa di Arturo. M’aiuta a schiarirmi le idee e ne ho bisogno per quando
arriveranno le telecamere.
Se la Bambina è ... sono capaci di pensare che non sono una buona madre. Non è
vero. È lei che non è una buona figlia. Io faccio tutto quello che posso per
farla crescere bene. Mi chiederanno che rapporto ho con la Bambina. Ottimo.
“Siamo come amiche, anzi è la mia migliore amica. A volte litighiamo ma capita
in tutte le famiglie, no?
Anche la signora Baudengo litiga con i figli. ...
La signora Masoero invece ha una figlia. Più piccola della mia Bambina, ha solo
13 anni. Tra madre e figlia è tutto un parlare.
Pure i figli della Baudengo parlano tanto con la madre. Si dicono anche tante
fesserie ma almeno si ascoltano. In quelle famiglie sono sereni.
Non hanno le nostre preoccupazioni che ti mangiano dentro, ti mangiano l'anima.
Non che stare bene di portafoglio ti renda felice per forza. Guarda cos'è
successo all'Avvocato eh!. Prima il figlio che è caduto giù dal ponte e poi il
nipote morto di cancro.
Certo! Ma i soldi aiutano a non dover pensare sempre ai soldi!
Per questo, forse, la Bambina e io tante volte stiamo in silenzio di fronte al
televisore, in fin dei conti non è che abbiamo tanto da dirci ma questo è meglio
che non lo dica.
Anche con Arturo non è che ci sia tutto questo dialogo. Per parlare si parla ma
non di noi stessi o di quelle cose che stanno dentro e che a volte vorresti
tirare fuori perché sono ficcate nella gola e ti sembra di scoppiare. Si parla
delle cose necessarie, quotidiane, ma soprattutto passiamo il tempo a commentare
quello che succede agli altri.
È come se stessimo tutto il tempo alla finestra. -
Guardiamo la televisione e commentiamo, leggo Novella 2000 e commento, Arturo
legge la Gazzetta e commenta. Quando dobbiamo parlare di qualcosa di nostro
diventiamo tristi. Da quanto tempo non rido per qualcosa che ci è capitato?
Anche questo non posso raccontarlo. Devo dire che siamo una famiglia felice. No,
felice è troppo, non ci crederebbe nessuno. Dirò che è normale. Una famiglia
piemontese come tante, onesta e lavoratrice. Un padre, una madre e una figlia
alle prese con la vita di tutti i giorni.
Invece quella scrive sul diario che sono una stronza. Il diario! Devo
nasconderlo, dov'è finito? Eccolo. (Lo raccoglie con timore, ha paura di
toccarlo, lo butta sul tavolo) È’ tutto macchiato. Niente più niente al mondo
riuscirà a ripulirlo. Ma che cos’ha sempre da scrivere la Bambina... (titubante
lo apre - entra Bambina)
MADRE- 9 settembre, ho litigato con mamma
BAMBINA – (scende in platea, si muove davanti alla prima fila di spettatori) 9
settembre. Ho litigato con mamma. Mi sono comprata un paio di Puma rosse e lei
mi ha fatto una sfuriata. Vuole che compri scarpe da signorina. Stronza,
stronza, stronza,!!!
Debora le ha comprate uguali e sua madre non ha avuto nulla da ridire. Ma
proprio a me doveva capitare una così. Papa mi ha fatto segno di lasciar
perdere. Anche lui però si comporta male, perché non le dice più spesso di stare
zitta?
MADRE - Oh madonnina santa, guarda cosa scrive la Bambina. Basta non leggo più
che mi sento morire. Questo diario è tutto contro di me. Chissà cosa penseranno?
Ma io lo faccio a pezzetti e lo butto nel cesso.(allontana diario)
E brava la mia Bambina! Io sacrifico la mia vita per te e questo è il modo in
cui mi ripaghi. Adesso stattene in camera tua! Non voglio più vederti. Mai più.
Ecco mi hai fatto piangere
(pausa, poi riprende diario)
MADRE - 27 agosto. Caro Abdel, ti amo tanto
BAMBINA - 27 agosto. Caro Abdel, ti amo tanto. Non so dove ti abbiano portato.
Aspetto una tua lettera. Magari riesci a tornare o ti raggiungo io. Non sono mai
stata in Tunisia. A dire il vero non sono mai stata da nessuna parte se non a
Milano Marittima con i miei. Un viaggio in autostrada e poi la macchina non si
toccava più per una settimana. L'idea di viaggiare mi ha sempre fatto paura. Mi
piace stare a Torino, correre in motorino lungo i viali e guardare i palazzi e
la gente. Quando c'eri tu, Torino era più bella. Perfino il quartiere sembrava
diverso. Tutti gli amici ti salutano. Debora si è messa con Paolo. Durerà poco,
lo sai come è fatto lui. Debora è la mia migliore amica e io le ho dovuto
parlare chiaramente ma lei se l'è presa. La capisco. Anch'io mi ero offesa
quando diverse amiche, Giusy in particolare, mi erano venute a dire di non
innamorarmi di te perché eri un "marocchino". Ma poi non ci hanno più fatto caso
e anch'io ho lasciato perdere. Penso sempre all'unica volta che abbiamo fatto
l'amore. È stato superbellissimo. Se la mamma sapesse che l'abbiamo fatto sul
suo divano nuovo ancora plastificato mi ammazzerebbe. Sei stato dolce, Abdel e
io ti amerò per sempre. Mi hai chiesto quante volte l'avevo fatto prima e io ti
ho risposto due-tre con Sergio, il mio ex ragazzo. Non è vero, sai. Prima di
Sergio c'è stato un altro ragazzo, Brandon Carnelutti. Spero che non ti
arrabbierai per questo ma ci conosciamo ancora poco e non me la sono sentita di
raccontarti tutto di me.
Sia Sergio che Brandon sono stati carini con me dopo che hanno saputo che la
polizia ti aveva portato via. Anche tutti gli altri, comunque. Mi sono stati
vicini...
(pausa lunga, poi la Madre si scaglia sul diario tempestandolo di pugni)
MADRE - Una puttanella sei! Sei andata a letto con tutti, anche col tunisino.
Allora sai cosa ti dico? Ho fatto bene, benissimo a farlo rispedire al suo
paese. Altrimenti adesso aspetteresti un figlio da lui. Un bel bambino color
caffelatte... E da domani metti i soldi in casa. Hai capito?
VOCE – “ Signora, signora apra c’è la televisione ...signora, signora ..”
MADRE – oddio! è arrivata la televisione. Come hanno fatto presto! “Non sono
ancora pronta”. Ho perso il filo... madonnina santa...
Dunque... Una vita normale. Padre, madre e figlia. Sì, dirò così. Padre, madre e
figlia. Famiglia piemontese. Madre. Figlia. La mia Bambina. La mia Bambina è una
ragazza acqua e sapone. Semplice e senza grilli per la testa. Sogna di sposarsi
e avere una famiglia. Ha una gran passione per le collezioni. È stato un
incidente. Non so come sia successo. Sono sempre stata una buona madre. Mio
marito Arturo è un buon padre. E un ottimo marito. Su e giù col muletto. Carica
e scarica. Carica e scarica....(riprende diario)
BAMBINA – Si caro Abdel, gli amici sono stati tutti carini ...Lei, invece, è
terribile. Ogni giorno la solita musica. Prima la compativo,adesso invece la
disprezzo.
Caro Amore mio, lo so che tu non sei d'accordo a parlare male delle proprie
madri. Più di una volta mi hai sgridato per questo, ma adesso che sai che mia
madre ha rovinato la vita anche a te, cambierai idea. Per farle dispetto avevo
deciso di buttare tutti i miei soldi nelle collezioni. Poi avevo pensato di
smettere quando si era incazzata di brutto ma adesso voglio ricominciare per
farle pagare quello che ci ha fatto. Rinuncio anche ad uscire ma voglio comprare
tutte quelle cazzate delle edicole e riempirle la casa. Anche sotto il letto
voglio fargliene trovare.
Chissà che non la smetta di rompermi le palle con queste menate sul mio futuro.
Io non voglio pensare al futuro. Sono giovane, ho vent’ anni e voglio solo
divertirmi. Avrò poi tutta la vita per preoccuparmi. Già mi faccio il culo
lavorando al Pony. Possibile che non capisca? (Risale sul palcoscenico, “sistema
la sua camera”)
MADRE -Devo muovermi e andare in bagno a pettinarmi e a mettermi un po' di
cipria perché sennò la luce delle telecamere ti fa venire la pelle lucida e
brutta. Dovrei anche truccarmi un po'. Sì, almeno un po' di rossetto. Devo
assolutamente ricordarmi di guardare nell'obiettivo come fanno i politici,
parlare con calma e sorridere. Ho letto che il messaggio così viene capito
subito. ...è stato un incidente.
VOCE “ Signora, Signora...”
MADRE - Arrivo! Ora apro! Smettete di battere, mi state facendo impazzire con
tutto quel rumore.
(bambina esce dalla camera,va verso l’Abito da Sposa steso sul divano)
Arrivo, arrivo...! Se solo riuscissi a muovere le gambe. Forza, riposati ancora
un minuto, prendi fiato e vai ad aprire.
Scusate per il disordine nella camera della Bambina ma niente più niente al
mondo servirà a rimettere a posto le cose. Niente più niente al mondo. È meglio
che andiamo in salotto. Qualcuno desidera un caffè? Sì, dirò proprio così.
Qualcuno desidera un caffè?
BAMBINA (canta “il cielo in una stanza” mentre si mette l’abito da sposa, quindi
attraversa la scena fermandosi al proscenio)
MADRE (segue il canto poi apre diario)
BAMBINA / MADRE - Carissimo Abdel, amore mio ti auguro la notte ...
BAMBINA ...con un bacio.(scende in platea)
MUSICA – interrotta bruscamente da
UN VETRO che si rompe ( Bambina si gira- lo sguardo di Madre e Bambina si
incrociano per un attimo, poi buio)
FINE