Fiato corto
Corti per un lungo

di Andrea Monti

© 2018. Tutti i diritti sono riservati

 

 

TITOLI E PERSONAGGI

Tra fifa e coraggio
Gigi

Ma statte zitto te!
Fabio e Alfio

Beati beoti
Orietta e Mara

Il calapanze
Carmela e Placido

Io so’ io
Gigi

Daje
Elena e Giunone

My way
Giulio, Flavio e Filippo

La gente
Uno, Due e Tre

Qui
Gigi e tutti, tra cui Xxx

Ce l’ho fatta
Gigi

 

 

Tra fifa e coraggio

 

GIGI
Mi faccio un mazzo che non è normale
Stresso il mio equilibrio
Dimentico il sesso
Preliminari senza amplesso
Pugnette cerebrali sul cesso
Il successo non c’è stato
L’uccello è caduto
L’hanno inquadrato
Mirato
Caricato
Puntato
Sparato
Spolpato e imbalsamato
Ho mollato
Qui lo dico
Non è uno sfogo
Non lo nego
È solo un modo per liberarmi dal giogo
Un espediente per alzare la testa
Smettere di sentirmi un bovino
E provare a cambiare gioco

La realtà è complessa
La verità spigolosa
Come fai a credere al profumo
Senza toccare la rosa?
Allo sguardo
Senza aguzzare la vista?
Alla meta
Senza guardarti indietro?
Alla storia
Senza pensare a cosa ne sarà di noi?
Cosa ne sarà del tempo
Prezioso
Hic et nunc
Trascorso con voi

Cos’è un passaggio
Se non un ponte
Tra fifa e coraggio?
Cos’è un palleggio
Se non un filo immaginario che riporta sul piede la sfera che vola quando calci
Si ferma quando stoppi
Riparte quando impatta
E sbatte
Sulla testa
Si libra nell’aere
Volteggia
Torna in capo
E in capo a poco torna a salire

Idee
Sbattono
Vogliono entrare
Farsi spazio
Guadagnarsi la memoria
Farsi fotografare
Per poi essere appuntate
Espresse
Messe in pratica
Messe alla prova
Messe da parte
Archiviate

Il tempo è sempre poco per tutto quello che frulla
Lo spazio scarso per quante cose ho bisogno di stipare
Sono pieno
Di speranza e di voglia
Gonfio
Di carisma e di passione
Pregno
Di autostima e convinzione
Attacco la tastiera
Spacco la consequenzialità
Sacrifico la coerenza
Vergo la mia verità
La fiammo a fuoco lento
Non timbro il cartellino
Faccio tutto con una mano
Leggera
Cazzuta
Leggiadra
Fottuta
Maligna
Vorrei fosse bandita da tutte le scuole del regno
Per sentirmi libero
Per essere degno

Stai lucido
Stai affamato
Stai assetato
Stai sereno solo se ti sei accomodato
Raggiunto l’agio
E sputato sul plagio

Non c’è copia che tenga
Non si incolla nulla
È tutta farina
Il sacco è sempre il mio
Si rovescia sul mondo
Si fionda nel vuoto
La tromba delle scale
La rupe Tarpea
Il Foro Romano
Didone ad Enea
Perché non dare a Cesare quello che è suo?
Il successo
Che ho saputo aspettare
Intercettare
Nell’aere rincorrere
Al volo acchiappare
È qui
Ve lo posso mostrare
Anche se meglio sarebbe
Se usciste determinati da qui
Per andarvelo a cercare
Il vostro
Per potervi alleggerire
E magari tornare
A ringraziare chi
Indefessamente
A volte preso per un fico
Più spesso giudicato un fesso
Continua a parlare
Per farsi non dico capire
Magari solo ascoltare
Senza farsi intendere
Ma perlomeno intercettare
Tra una nota stonata
Ed un accordo indovinato

Non vi aggrappate al senso!
Abbandonatevi al ritmo!
Perché se è vero che cogito
Ancor più chiaro è che intendo
E sempre più sono
Ergo
Stop

Dalle terga partimmo
Sul culo atterrammo
Prima che cambi il vento
Stappatevi il naso!
Sturate le orecchie!
Adorare se stessi
Non è reato
Ma l’autoerotico flusso
Elaborato sul cesso
Andrebbe censurato
Non fruito in luogo pubblico
Dando ad una liberatoria cacata
La onorabilità di uno sfogo
La dignità di una sfuriata
Al rogo!
Al rogo!
Al rogo!

(Fuoco)

 

 

Ma statte zitto te!

 

FABIO
Io parlo in dizione
ALFIO
Io parlo come magno
FABIO
Mangi male
ALFIO
Che te sei fatto vegano?
FABIO
Il cibo è benzina e io la metto verde
ALFIO
Io metto tutto basta che me fa gira’ er motore
FABIO
Lavori?
ALFIO
Nun me voglio fa’ ammazza’ da la fatica
FABIO
Diciamo che ti scansi
ALFIO
Diciamo che nun me butto anima e core
FABIO
L’analisi te le fai?
ALFIO
Ancora coi tagliandi? Voglio campa’ cent’anni
FABIO
Te lo auguro
ALFIO
Me tocca toccamme allora
FABIO
Sarebbe meglio controllare la pressione delle gomme
ALFIO
Tranquillo, so’ belle gonfie
FABIO
Scoppi di salute
ALFIO
Che me devo ritocca’?
FABIO
Tiè!
ALFIO
Meglio che me ne vo
FABIO
Perché?
ALFIO
Pare che godi quando stai da solo co’ loro
FABIO
Allora vattene!
ALFIO
Che piacione (esce)
FABIO
Finalmente soli
Non so per quanto
Ma intanto approfitto per dirvi…
Non mi chiedete nulla!
Tutto quello che so, che vi può interessare, ve lo dico
E quello che volete, che vi può abbisognare, ve lo do
Così
Per spirito di servizio
Perché la missione che ho deciso di intraprendere
Tra un frizzo acuto e un lazzo di facile fruizione
È quella di farvi ricreare
Se finora vi hanno chiesto di pensare
Staccate la spina e cominciate a viaggiare!
C’era una volta un fico
ALFIO (rientra)
Il fico di cui parla è lui
FABIO
Ma che vuoi?
ALFIO
Quello che voi pure te
FABIO
Io stavo parlando con loro
ALFIO
Io sto a parla’ co’ te
FABIO
Ma perché devi far finta di parlare con me per parlare davvero con loro?
ALFIO
Frena bello, ripeti che nun t’ho inteso
FABIO
Perché non ti rivolgi direttamente a loro?
ALFIO
A me, de parla’ co’ loro, non me ne frega niente
FABIO
E allora perché sei tornato?
ALFIO
Pe’ parla’ co’ te
FABIO
Davanti a loro?
ALFIO
Loro, per me, non so’ nessuno
FABIO
Ma ci sono
ALFIO
Ma io non me li caco
FABIO
Ma si te pisciano ce rimani male
ALFIO
Guarda che se t’allisciano è perché glie’ fai pena come e più che a me
FABIO
Glie’ farò pena pe’ te
ALFIO
Ma io non me li caco, sei tu che hai bisogno di loro
FABIO
Anche loro di me
ALFIO
E che ne sai che non stanno qua per me?
FABIO
Perché so’ tutti miei
ALFIO
Te li sei portati?
FABIO
Me li sono conquistati
ALFIO
Ma se non te li sei mai cacati
FABIO
Per questo se so’ incuriositi de quello che fo e der fico che so’
ALFIO
Ma che gliene frega de scopri’ chi sei?
FABIO
Si buttano su di me anche per non ascoltare te
ALFIO
E se nun me vonno senti’ a me, te cacano a te?
FABIO
Qualcuno devono seguire
ALFIO
Ma che hai detto?
FABIO
Ancora niente
ALFIO
E che voi di’?
FABIO
Sempre meno
ALFIO
E così me tocca parla’ a me
FABIO
È per questo che si lamentano
ALFIO
Ma se non hanno parlato
FABIO
Hanno sospirato
ALFIO
Ma se m’hanno battuto le mano
FABIO
Mi sa che l’applauso te lo sei sognato
ALFIO
’Sto mestiere me fa male
FABIO
Mai quanto gli fai male te
ALFIO
A loro?
FABIO
Al mestiere
ALFIO
Me li voi mette contro?
FABIO
Stai a fa’ tutto da solo
ALFIO
Ma io ancora non gli ho detto niente
FABIO
Secondo te nun te conoscono?
ALFIO
Ne avranno sentito parla’
FABIO
Di chi?
ALFIO
De me
FABIO
Ma de che?
ALFIO
No de che, de chi!
FABIO
De chi?
ALFIO
De me
FABIO
Ma de che?
ALFIO
No de che, de chi!
FABIO
Vabbe’
ALFIO
Va bene pe’ te
FABIO
Perché te che voi?
ALFIO
Famme capi’
FABIO
Da me?
ALFIO
Pure da loro
FABIO
Ma loro chi sono?
ALFIO
So’ altro da me
FABIO
Allora loro sono pure io
ALFIO
No, tu sei tu
FABIO
Ma so’ pure altro da te
ALFIO
Vero, ma te sei sempre te
FABIO
E loro?
ALFIO
Loro so’ come te
FABIO
Come me che?
ALFIO
Come sei te co’ me
FABIO
Io con te sono tollerante
ALFIO
Come loro co’ te
FABIO
Io con te sono delicato
ALFIO
Perché voi di’ che so’ sgarbato
FABIO
Io con te sono troppo buono
ALFIO
Ar sugo
FABIO
Loro spero meno de me co’ te
ALFIO
Me stai a ingrippa’ er cervello
FABIO
Prova a tacere!
ALFIO
Ma statte zitto!
FABIO
Ma statte zitto te!
ALFIO
Se non parlo io, tu fai un monologo
FABIO
Magari
ALFIO
Magari pe’ te
FABIO
È l’unica via se vogliono trovare un senso
ALFIO
Quello che dici non ce l’ha
FABIO
Invece quello che dici te…
ALFIO
Ce l’ha
FABIO
Ce l’avrà per te
ALFIO
Ce l’avrà pure per loro
FABIO
Ma quando?
ALFIO
Quando ce l’avrà per te
FABIO
Per me comincia quasi ad avercelo
ALFIO
Per me no
FABIO
Pe’ trovallo lo devi cerca’
ALFIO
Me so’ stufato
FABIO
Pure io
ALFIO
Se vole, ce trova lui
FABIO
Lui chi?
ALFIO
Il senso
FABIO
Dici che se Maometto non va alla montagna…
ALFIO
La montagna arza li tacchi
FABIO
Sai che bello ’na montagna de gente che se move
ALFIO
Che lotta
FABIO
’Na montagna che te segue
ALFIO
Che botta
FABIO
’Na montagna che cresce
ALFIO
Che monta
FABIO
’Na montagna che cappotta
ALFIO
S’è persa la rotta
FABIO
T’ha magnato e digerito
ALFIO
Rutta
FABIO
Salito e sprofondato
ALFIO
Pazza
FABIO
Ossigenato e soffocato
ALFIO
Asma
FABIO
Rigenerato e sotterrato
ALFIO
Tomba
FABIO
Morto e risorto
ALFIO
Stasera
FABIO
So’ distrutto
ALFIO
Sei brutto
FABIO
Ma piaccio
ALFIO
A chi?
FABIO
A loro
ALFIO
Nun vojo indaga’
FABIO
Ma pure a te
ALFIO
Tocca vede’
FABIO
Che a’ da vede’?
ALFIO
Come va a fini’
FABIO
Come sempre
ALFIO
Ma che stamo a fa’?
FABIO
Dici che stamo a esagera’?
ALFIO
Dico che se ne dovemo anna’!
FABIO
E ’ndo’ voi anna’?
ALFIO
Ovunque, tranne che qua
FABIO
Me stai a lascia’
ALFIO
Te sto a porta’ via
FABIO
Ma io vojo resta’
ALFIO
Ma loro se ne devono anna’
FABIO
E se ne annassero
ALFIO
Annamosene prima noi!
FABIO
Bel coraggio!
ALFIO
Ce ne vole de più pe’ rimane’ qua a parla’ der più e der meno
FABIO
Ma a me me piace
ALFIO
Parla’, ma quanno se tratta de ascolta’…
FABIO
Me piace meno, ma comunque è parecchio che te sto a senti’
ALFIO
Perché te faccio parla’
FABIO
Me costringi a risponne
ALFIO
Te consijo de statte zitto
FABIO
Te vojo da’ retta
ALFIO
E dammela
FABIO
Te la do
ALFIO
E zittate
FABIO
M’azzitto
ALFIO
E vattene!
ALFIO
E tu?
FABIO
Io rimango qua
ALFIO
E che rimani a fa’?
FABIO
Aspetto
ALFIO
Chi?
FABIO
Te
ALFIO
Aspetti che torno?
FABIO
Aspetto che te ne vai
ALFIO
Dopo de loro però
FABIO
Ma pure prima de me magari
ALFIO
Ma se me ne vado io, loro se ne vanno
FABIO
E vattene
ALFIO
Andiamo?
FABIO
Annate!
ALFIO
E loro?
FABIO
Annate co’ lui!
ALFIO
Ma non vengono
FABIO
E vattene
ALFIO
E se nun se ne vanno?
FABIO
Se nun te ne vai, nun potemo vede’ che fanno quanno te ne vai
ALFIO
E se nun vedo che fanno, che me ne vado a fa’?
FABIO
Pe’ falli anna’
ALFIO
E a me chi me lo dice se se ne so’ annati?
FABIO
Te lo dico io
ALFIO
E quando?
FABIO
Quando torni
ALFIO
Esci
FABIO
Ho paura
ALFIO
Ce sto io
FABIO
Ma nun te ne volevi anna’?
ALFIO
In realtà cercavo un motivo pe’ rimane’
FABIO (indicando il pubblico)
Eccolo
ALFIO
Ma loro se ne devono anna’!
FABIO
Ma nun se movono
ALFIO
Finché parli s’aggrappano alla speranza
FABIO
Che continuo?
ALFIO
Che smetti
FABIO
Smetti te!
ALFIO
Statte zitto
FABIO
Ma statte zitto te

(Lungo silenzio)

ALFIO
Tiè!

 

 

Beati beoti

 

ORIETTA
Ma tu guarda nun ce se crede
MARA
Ma succede e tocca stacce
ORIETTA
Chi ce sta c’ha un tornaconto
MARA
Chi nun ce vole sta’, nun c’ha niente da perde

(Sillabazioni danzate)

ORIETTA
Ta ta pe pe
MARA
Se se ma ma
ORIETTA
Fi fi lo lo
MARA
Na na però
ORIETTA
Io non dico che non ce credo
MARA
Se succede ce devi sta’!
ORIETTA
Sì ma come è potuto?
MARA
Se lo sapevo nun stavo qua

(c.s.)

ORIETTA
La la bi bi
MARA
Ro Ro de de
ORIETTA
Mo mo lì lì
MARA
Be be pur’i
ORIETTA
È scoppiato un gran casino
MARA
S’è cappottato un regazzino
ORIETTA
Bici o motorino?
MARA
Su ’na rota è ito in buca

(c.s.)

ORIETTA
Pe pe brum brum
MARA
Na na ro ro
ORIETTA
Pe pe brum brum
MARA
No no patapum pim pum pa!
ORIETTA
Che botta frate’
MARA
Che botto compa’
ORIETTA
Che buca sore’
MARA
Che botta comma’
ORIETTA
Ma er casco?
MARA
È cascato
ORIETTA
L’ha salvato?
MARA
S’è spaccato
ORIETTA
La testa?
MARA
Quella no
ORIETTA
E allora che?
MARA
E che ne so
ORIETTA
Ma come? Ce stavi
MARA
Ma nun ce sto co’ la capoccia
ORIETTA
Te sei distratta
MARA
Me so’ sottratta
ORIETTA
Te stava a mette sotto?
MARA
Nun me so’ ’mpicciata
ORIETTA
Te sei spaventata?
MARA
Perché me ce so’ rivista
ORIETTA
Hai fatto er botto?
MARA
Ansai che schioppo
ORIETTA
Che te sei rotta?
MARA
Tibia e perone
ORIETTA
Poteva anna’ peggio
MARA
Potevo pure nun esse presa
ORIETTA
Ma dal momento che t’hanno
MARA
Potevano pure ammazzamme
ORIETTA
Lo vedi che sotto sotto
MARA
M’hanno messo ar tappeto
ORIETTA
Operata?
MARA
Un chiodo così m’hanno infilato
ORIETTA
Dev’esse stato doloroso
MARA
Il più grosso male che ho patito
ORIETTA
Te sei disperata?
MARA
Ho stretto i denti e nun ho vomitato
ORIETTA
Quanto t’ha stoppato
MARA
Quindici giorni, poi cor gesso c’ho camminato e ballato e cor chiodo c’ho pure sciato
ORIETTA
Sei impazzita
MARA
Ha nevicato
ORIETTA
Hai rischiato
MARA
Me so’ buttata e nun c’ho pensato
ORIETTA
Ce sei cascata?
MARA
Stavo a prende un palo ma l’ho schivato

(c.s.)

ORIETTA
Ta ta pe pe
MARA
Se se ma ma
ORIETTA
A che pensavi?
MARA
A si cascavo

(c.s.)

ORIETTA
Fi fi lo lo
MARA
Na na però
ORIETTA
Te sei addormita?
MARA
Me so’ svejata
ORIETTA
Quando?
MARA
All’ultimo secondo
ORIETTA
Immagino il brivido
MARA
Ansai che puzza
ORIETTA
Te sei cacata sotto?
MARA
E me ce so’ seduta
ORIETTA
C’hai avuto un ber bucio
MARA
Ho acceso un cero appena so’ scesa
Insalopettata
Flashata
Cacata
So’ imboccata ner tabacchi
Senza manco levamme li scarponi
Ho comprato er primo sfuso che ho trovato
Ho messo il filtro
Rollato
Leccato
Fregato ’n acceddino
E ho acceso
ORIETTA
E che hai provato?
MARA
Prima me so’ sentita fica
ORIETTA
Daje!
MARA
Poi appagata
ORIETTA
Daje!
MARA
Poi miracolata
ORIETTA
Daje!
MARA
E alla fine finita perché ho ceduto
ORIETTA
Va be’ dopo quello che avevi rischiato
MARA
Ho continuato
ORIETTA
E quando hai smesso?
MARA
Appena prima d’entra’
ORIETTA
E quanno ricominci?
MARA
Appena sorto
ORIETTA
Te stai a fuma’ sotto?
MARA
Me vojo puni’!
ORIETTA
N’te butta giù, ce poi sempre riprova’
MARA
Nun vojo più falli’
ORIETTA
Te frustra?
MARA
Me fa senti’ in gabbia
ORIETTA
Siamo tutti animali
MARA
So’ diventata ’na bestia
ORIETTA
Hai liberato la belva
MARA
So’ ’na schiava ma nun me vojo affranca’
ORIETTA
Te piace soffri’
MARA
Nun ce vojo spera’
ORIETTA
È un attimo che cambia tutto
MARA
È ’na vita che nun cambia un cazzo
ORIETTA
N’te butta’ giù!
MARA
N’te preoccupa’!
ORIETTA
Il palo se po’ schiva’
MARA
La macchina poteva frena’
ORIETTA
Pure tu però
MARA
È colpa mia, lo so
ORIETTA
Va be’ quello che è stato è stato
MARA
Se scordamo er passato?
ORIETTA
Lo buttamo a teatro
MARA
Qualcuno se lo beve
ORIETTA
Qualcun altro se lo gode
MARA
Qualcuno ce se ritrova
ORIETTA
Qualcun altro se perde
MARA
Io dico che ce seguono
ORIETTA
Io dico che è l’ora de daglie giù cor gasse
MARA
Voi rischia’ de perde pezzi?
ORIETTA
Vojo portammeli tutti appresso e anna’ dritto contro un muro
MARA
Annamo a sbatte?
ORIETTA
È l’unico modo pe’ semina’ quarcosa e rimaneglie nella zucca
MARA
E se perdono la memoria?
ORIETTA
Gliela farà’ torna’ er ficozzo
MARA
A proposito, è da un po’ che me sento un bozzo
ORIETTA
Io nun capisco se c’ho un buco o è solo suggestione
MARA
Tiramo dritto, n’ce pensamo
ORIETTA
Su ’na rota a manetta
MARA
E si finimo ’n’antra vorta in buca?
ORIETTA
Poi so’ io che vedo nero
MARA
Su ’na rota a manetta se la semo cercata
ORIETTA
So’ stata spericolata
MARA
Eri pischella
ORIETTA
So’ cresciuta
MARA
Sei maturata
ORIETTA
So’ rinsavita
MARA
Me so’ cacata
ORIETTA
Sotto?
MARA
Sotto sotto sì
ORIETTA
Sotto sotto un po’ pur’io
MARA
Sotto sotto se cacano sotto tutti
ORIETTA
Me sa de sì
MARA
Sicuro

(c.s.)

ORIETTA
Sì sì sì sì
MARA
Yhe yhe yhe yhe
ORIETTA
Plo plo plo plo
MARA
Ta ra ta ra ta ta ta ta
ORIETTA
Te vedo carica
MARA
Me ce sento
ORIETTA
Te vedo tonica
MARA
Me ce sento
ORIETTA
Te vedo fica
MARA
Magara so’ guarita
ORIETTA
E che volemo fa’?
MARA
E me lo chiedi?
ORIETTA
E che te lo dico affa’?
MARA
Cell’hai d’accenne?
ORIETTA
Cell’hai da fuma’?
MARA
Cell’ho
ORIETTA
Cell’ha
MARA
Cell’hai?
ORIETTA
Cell’ho
MARA
Co’ chi?
ORIETTA
Co’ te
MARA
Che t’ho fatto?
ORIETTA
’Cci tua
MARA
Perché ’cci mia?
ORIETTA
’Cci mia
MARA
Perché ’cci tua?
ORIETTA
Perché ho ricominciato
Anzio
Perché m’hai fatto ricomincia’
MARA
’Cci tua te faccio smette?
ORIETTA
’Cci tua nun te ’npiccia’!
MARA
Me faccio li beati?
ORIETTA
Fatte pure li beoti!
MARA
Beati li beoti perché nun sanno de che se beano
ORIETTA
Quante ce n’hai?
MARA
Quante ne voi?
ORIETTA
Me ne basta una pe’ usci’ da ’st’apnea
MARA
Te ne basta mezza pe’ torna’ in gabbia
ORIETTA
Me ne sto a anna’
MARA
Fai bene
ORIETTA
Venghi?
MARA
A rota
ORIETTA
Ma nun te movi
MARA
Te sto a aspetta’
ORIETTA
Vai avanti!
MARA
Vai avanti te!
ORIETTA
Te vie’ da ride?
MARA
A’ da vede come me sganascio quanno te mollo cor cerino
ORIETTA
C’ho l’accendino
MARA
Accennilo
ORIETTA
Non qua
MARA
Infrangila ’na regola!
ORIETTA
Li voi fa’ incazza’?
MARA
Vojo vede’ si qualcuno c’ha il coraggio de parla’
ORIETTA
E che deve di’?
MARA
Pur’io
ORIETTA
Pur’io che?
MARA
Pur’io vojo
ORIETTA
Pur’io vojo che fa’?
MARA
Pur’io vojo fumaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

(Fuoco)

 

 

Il calapanze

 

(Carmela e Placido corrono)

CARMELA
Stasera zum zum
PLACIDO
Stasera ding dong
CARMELA
Te sdraio e me butto
PLACIDO
Te giro e te sbuccio
CARMELA
Lassa perde le pere!
PLACIDO
Cor Kaiser che le mollo
CARMELA
Le coscie n’te piaciono?
PLACIDO
A me le pere me piaciono in tutte le salse
CARMELA
A me cor cacio
PLACIDO
Er cacio ce lo metto io
CARMELA
Voglio perde un chilo!
PLACIDO
Voglio suda’ sette camicie!
CARMELA
Voglio perde tre chili!
PLACIDO
Voglio suda’ sette carzini!
CARMELA
Voglio perde sette chili!
PLACIDO
Voglio suda’ tutto er cucuzzaro!
CARMELA
Basta che te fuma la zucchina
PLACIDO
Er carotone cor carotene te tiene come un palo e insacca sotto al sette
CARMELA
Er broccolo cor cavolo me tiene meno bene e me lascia a centrocampo senza manco la sfera
PLACIDO
Che voi ’na punizione?
CARMELA
Vojo un carcio de rigore!
PLACIDO
Me fai er cucchiaio?
CARMELA
T’enforco senza manco fa’ ’na finta
PLACIDO
E tira allora se la pompa te regge ancora
CARMELA
Ancora che te pompi a pompa’ tutti a tira’ ora?
PLACIDO
Stai fora
CARMELA
Tira!
PLACIDO
De brutto fora fora
CARMELA
Stai anna’ in malora
PLACIDO
Sei te che me stai a fa’ sfiori’ co’ sta mania de cala’
CARMELA
Ha parlato er secco che m’ha fatto appassi’ pe’ core appresso all’ansia da pesata
PLACIDO
È ’na vita che butto acqua sur foco
CARMELA
T’è proprio partito er boccino
PLACIDO
Quando ’na boccia finisce su una palla, mejo sta’ in campana
CARMELA
Quando er batacchio non sona, devi tira’ mejo la corda
PLACIDO
Se tiri troppo se spezza er cordone
PLACIDO
E tajamelo, così perdo un chilo!
CARMELA
Cala
PLACIDO
Armeno mezzo!
CARMELA
Famo un etto!
PLACIDO
Pure dieci se è dritto
CARMELA
Chili?
PLACIDO
Etti
CARMELA
E sii bono lassame sola
PLACIDO
Così tu cali e io lievito
CARMELA
A volontà, te do ’na bella pista
PLACIDO
Si c’è qualcuno che nun molla, quello so’ io!
CARMELA
Te tiri quanno te piace e molli quanno te pare
PLACIDO
Sei te che tiri quanno te pare e molli quanno me piace
CARMELA
Io alliscio quanno è mollo e tiro quanno è dritto
PLACIDO
E allora tira!
CARMELA
Me sa che mollo
PLACIDO
Mejo, sinnò me tocca mollatte ’no sganassone pe’ falla finita
CARMELA
’Na pizza so’ cento calorie
PLACIDO
Cor würstel so’ ducento
CARMELA
Pe’ cento grammi de sarsiccia darei ’n occhio de la cucuzza
PLACIDO
Occhio a quello che te magni!
CARMELA
Occhio a quello che te ciucci te!
PLACIDO
Io so’ fedele a la linea
CARMELA
La linea non c’è
PLACIDO
Pe’ te, guarda come stai!
CARMELA
Vedrai come starai te dopo che t’ho fatto sgara’
PLACIDO
Frena i freni!
CARMELA
T’attacco ar gargarozzo
PLACIDO
Quando la pecora bruca, il lupo s’allupa
CARMELA
Gnocchi
PLACIDO
Quanno la vacca rumina er lupo s’illumina
CARMELA
Tortelli
PLACIDO
Quanno la cagna s’accalora er lupo l’appecorona
CARMELA
Mortadella
PLACIDO
Tû sorella
CARMELA
Braciolata
PLACIDO
De maiala oliata e pepata
CARMELA
Salti in bocca all’amatriciana
PLACIDO
Suina tendente alla scrofa
CARMELA
Co’ guanciale e pancetta
PLACIDO
E ’na fetta de culo nun ce la metti?
CARMELA
Non der tuo, calante e poroso
PLACIDO
Ha parlato la Venere de Milo
CARMELA
Tira ’nantro piatto a discobolo!
PLACIDO
Buttate su ’na panchina che te chiamo Botero
CARMELA
Te senti er corpo de Riace ma sei solo ’na faccia de bronzo
PLACIDO
Te pare de marmo ma c’hai er culo de piombo
CARMELA
Ma si so’ io che insisto pe’ anna’ a magna’ fora
PLACIDO
Te stai fora perché pensi sempre a magna’
CARMELA
E te a la dieta e a quanno la poi sfora’
PLACIDO
Nun me ce freghi
CARMELA
Te ritiri?
PLACIDO
Sto già bello tirato
CARMELA
Co’ tutto quello che te sei sudato armeno un piatto de pasta te lo sarai guadagnato
PLACIDO
Co’ quello che me fai suda’ me so’ meritato secondo contorno e dorce ar cioccolato
CARMELA
Ammazza aho, er caffè no?
PLACIDO
Zuccherato e co’ la cremina
CARMELA
Se devi fa’ ’no strappo nun poi sta’ a guarda’ er capello riccio e pensa’ che è solo ’n capriccio
PLACIDO
Io nun guardo in faccia a nessuno
CARMELA
Te sei sempre fatto li beati
PLACIDO
Beate te
CARMELA
Beata ’na fava
PLACIDO
Lassa perde i baccelli
CARMELA
Sei propio un faciolo
PLACIDO
Te do corda e quanno esageri stringo
CARMELA
Strigni le chiappe che te perdi i petardi
PLACIDO
Stai a fa’ er botto ah bella ar buio
CARMELA
Te stai a spegne a forza de asciugatte
PLACIDO
So’ liscio come er culetto de un regazzino
CARMELA
’Sto poppante
PLACIDO
Ha parlato Poppea
CARMELA
Datte foco Nerone
PLACIDO
Brucio, calo un chilo e te faccio rosica’
CARMELA
Occhio che collassi
PLACIDO
Sto troppo in forma
CARMELA
Stai a spari’
PLACIDO
Nun te vojo più vede’!
CARMELA
Tra un po’, se nun metti quarcosa sotto i denti, vedi le stelle
PLACIDO
Io vedo solo salami, tronchetti de porchette e polli che girano come le palle der cappone
CARMELA
E allora annamose a magna’ ’na cosa
PLACIDO
Verdura
CARMELA
Avoja a fa’ er vegano
PLACIDO
Quanno s’annebbia la vista appare quello che te pare
CARMELA
E te piace
PLACIDO
Ansai quanto
CARMELA
E allora annamo!
PLACIDO
’Ndo’?
CARMELA
’Ndo’ te pare
PLACIDO
Annamo ar mare!
CARMELA
Impepata?
PLACIDO
’Na bella frittura
CARMELA
Un sauté?
PLACIDO
De cozze, come te
CARMELA
Te te pii er cefalo allora
PLACIDO
Io pasteggio a cavial
CARMELA
Champagne
PLACIDO
Cin cin
CARMELA
Un sorbetto e ripartimo co’ ’na fiorentina
PLACIDO
Sotto ar limone ce metterei ’na scaloppina
CARMELA
E la grigliata?
PLACIDO
Se c’è er barbecue annamo dritti dritti de braciolata
CARMELA
Sììììì, ’na bella maialata
PLACIDO
Abbasso le pere
CARMELA
A morte le zucchine
PLACIDO
Senza dorce nun c’è vita su Marte
CARMELA
Lunga vita all’ammazzacaffè
PLACIDO
Ammazza ’sta mazza!
CARMELA
’Na mazza de carne l’ammazzo sì
PLACIDO
Vegano free
CARMELA
Vegano domano
PLACIDO
Annamo?
CARMELA
E ’ndo’ annamo?
PLACIDO
A magnasse ’na cosa
CARMELA
Co’ le mano, perché stasera te vojo africano
PLACIDO
Co’ li piedi, perché stasera me devi ciuccia’ pure l’allucioni
CARMELA
Quelli te li ciucci da solo che a me le unghie incarnite me fanno ’na certa impressione
PLACIDO
Te li intingo nella marmellata così vedemo si cedi ar dito imburrato
CARMELA
Intignili nell’olio bollente così vedemo si sei mezzo scemo o proprio tutto deficiente
PLACIDO
Me stai a da’ der cretino?
CARMELA
Te sto a pia’ pe’ quello che sei, un regazzino
PLACIDO
Ha parlato la pera matura
CARMELA
Si nun cacci la banana poi pure atteggiatte da omo, ma rimani un babbuino
PLACIDO
Lo sai che te dico?
CARMELA
N’so mica ’n’indovina
PLACIDO
Stasera nun esco e m’attacco ar fiasco
CARMELA
Nun ce casco e der fiasco me ne infischio
PLACIDO
Tu fischi e io me faccio un whisky
CARMELA
Basta che t’enciucchi
PLACIDO
Trinco per dimenticare
CARMELA
Sudo per dimagrire
PLACIDO
Vita amara
CARMELA
Voi er dorce?
PLACIDO
Stamo alla frutta
CARMELA
Te faccio er conto
PLACIDO
Non vorrei fosse troppo salato
CARMELA
Te ce metto un po’ de zucchero così te faccio contento… e cojonato!

(Corrono via)

 

 

Io so’ io

 

GIGI
Sono bravo
Ma non sono riconosciuto
Dico che me ne frega
Nulla
Però non dico avere tutto
Che ce devo fa’?
Non mi serve niente
O meglio
Mi basta poco
Ma almeno lo stretto necessario per esserci
Nel pieno delle forze
Ho lavorato
Sempre
Anche se poi è un gioco
Questo non è zappare
Certo di zappe in giro ce ne sono
Certi tromboni baciati dal successo che non sanno fare niente
E l’unica cosa che possono fare è questo
Tanto alla gente che gliene frega
Ma pure a me
Alla fine
Non importa
Sono bravo
Io prendo un pezzo comico
E te faccio piscia’ sotto
Uno drammatico
E te faccio sta’ male
Ti faccio sentire che si sente
Ti faccio sentire anche quello che non si può dire
Il sentimento
Io ce lo metto così
Quando voglio
Ho i canali aperti
Ora che sono brizzopelato poi
Non me ne frega talmente niente che mi sento ancora più libero
Le strade mi si sono chiuse quasi tutte ma sotto sotto ci spero ancora
Sempre meno
Ogni giorno che passa
Ma abbastanza per sentirmi ancora in corsa
Se arrivo al punto ristoro bevo
E riparto
Datemi una borraccia!
Ho bisogno di liquidi
Con tanti saluti all’orgoglio personale
Al sogno ancora da realizzare
Col sonno che non mi sorprende più
Resto desto a contare pecore
Liquidi
Con tanti zeri
Contanti o postdatati
Basta che arrivo a fine mese
Un mese in meno alla pensione
Che magari poi nemmeno mi servirà
La voglio dare tutta in beneficenza
Che sia retributiva o contributiva
Ecco un piccolo sogno di cui si lascia intravedere una possibilità realizzativa
Ecco qualcosa di umano
Concreto
Fattibile
Svoltare
Imboccare la strada giusta
Tornare sulla cresta
Superarla tanto da potersi permettere di donare
Tutto
A sempre più persone
Accanite
Che mi rincorrono
Mi pedinano
Mi citofonano
Mi vengono sul pianerottolo
Non per valutarmi la lavatrice
O per fottersi il televisore ancora col tubo catodico
Ma per chiedermi come sto
Cosa stai pensando?
Incensarmi
Sei stato fantastico ieri sera!
Sì lo so
Glorificarmi
Sei il numero uno!
Se lo dici tu
Magnificarmi
Voglio sentirti ancora, ancora e ancora!
Ed è mattina
E posso dire no
Non ora
Io adesso riposo
Per essere al meglio stasera
Per darti il massimo solo se sarai lì ad applaudire
A spellarti le mani per farmi arrivare tutto il tuo apprezzamento
Non voglio fan club
Ma fantasia
Una che mi dipinge l’androne per mostrarmi la sua profonda beltà di spirito
Una che mi ferma per strada e così
Senza se e senza ma
Mi bacia
Mi lascio pomiciare
Mi lascia dopo avermi rifrullato
E se ne va
Senza dire A
Così
Senza poter resistere alla mia forza seduttiva
Alla forza centripeta che la risucchia tutta verso il mio centro di gravità permanente
Riccia
Alta
Che danza
Come una zingara
Portando acqua al mio mulino
Finalmente lontano dal deserto
Con una discreta arsura entro nel bar
Il mio ingresso porta gli sguardi a convergere nella mia direzione
Il caffè è come piace a me
Tutti ridono delle mie battute
Seguono
Anche se dico stronzate
Godono
Nonostante non faccia nulla di straordinario confronto a quello che potrei fare di eccezionale
Si beano
Perché non manco un tempo comico
Si struggono
Se con la tenuta di una pausa gli faccio mollare l’attenzione sulla vescica
Sciogliere la tensione
E pisciare sotto
Senza dargli il tempo di mettersi in fila
Davanti al water closed
Anche se libero
Con la porta addirittura open
So fare tutto
Tutto so fare
Sono un factotum
– Ah, che bel vivere, che bel piacere (che belPiacere) –
Bravo bravissimo
Sono come mi volete
Non perché schiavo dei vostri desideri
Ma perché unico in grado di soddisfarli

Leggo
E mentre leggo coloro
E come lo coloro lo miglioro
Il testo
E chi lo ascolta
Perché io penetro
Senza obbligare nessuno
Con me vi porto
Da me dovete venire
A me vi dovete inchinare
Mezze tacche
Avete un nome ma non vi riconosco
Mezze calzette
Venite qui sopra se avete il coraggio!
Quando ci sono io però
Vi sfido
Scegliete l’arma
E finché non mi abbattete
Io sarò qua
Dovete portarmi via!
Mandatemi a prendere!
Perché io da qui non me ne vado
Ho diritto di starci quanto voglio
E voi il dovere di venirmi a vedere tutte le volte che potete
Ascoltare
Sostenere
Incensare
Applaudire
E aspettare
Fuori
Il tempo che mi ci vuole per lasciare lo spazio
E tornare sulla terra
Per me che sono libero dalla forza della gravità
Leggero perché senza bagaglio
Pieno solo del mio savoir-faire
Vuoto
Non mi guardo indietro
Pronto
Sarò il primo a partire
E l’ultimo ad andare via
Io sono quello che apaga la luz
Io chiudo
Dopo di me
Qui su
Chi ha coraggio di fare il pavone?
Non che in passato non ce ne fossero
Non che anche nel presente qualcuno non ci provi
Il fatto è che ora ci sto io
State con me!
Dalla parte mia
Vi do tutto
Tanto cosa ho da perdere?
Niente più
E voi

Cosa avete da obiettare?
Voi dovete solo prendere atto
Ci penso io a renderlo unico
E a farvelo ricordare.
– Ah, che bel vivere, che bel piacere (che belPiacere) –

 

 

Daje

 

GIUNONE
Daje
ELENA (off)
Ma daje che?
GIUNONE
Daje tocca a te!
ELENA (off)
Ma nun me va
GIUNONE
Vie’ qua!
ELENA (off)
Lasciame sta’!
GIUNONE
Ma che voi entra’ coll’applauso?
ELENA (off)
Nun vojo proprio entra’
GIUNONE
Perché?
ELENA (off)
Bella domanda
GIUNONE
Vie’ a risponde
ELENA (off)
Te lo dico da qua
GIUNONE
Perché?
ELENA (off)
Non ce la posso fa’
GIUNONE
Ma chi te l’ha detto?
ELENA (off)
Lo dico io
GIUNONE
Ma che ne sai?
ELENA (off)
Me lo sento
GIUNONE
Te stai a sbaja’
ELENA (off)
Ci hai ragione te
GIUNONE
Allora signori facciamola breve
Il testo prevede a questo punto preciso
Che io mi rivolga direttamente a voi et implori
Sine verguenza alcuna
Un vostro caloroso applauso
ELENA (off)
Daje!
GIUNONE
No!
Non lo fate!
Se voi applaudite
Come da lui previsto
Entra in scena il nemico
L’antagonista fino ad ora invocato che per timidezza o per mere ragioni di ruolo
Si potrebbe stare ore a parlare di dove finisce la donna e dove comincia l’attrice
Ancora non si è
Su codesto palco
Innanzi a voi
Palesato
La rima era con invocato
Ma si sa che la subordinata
Se ben snocciolata
Con le dovute pause proposta
E con i picchi esplosivi lasciati detonare
Porta l’astante a godere nel farsi cerebralmente penetrare
Lo so che volete sapere dove vado a parare
È per questo che vi faccio penare
Non pensiate che la mia fatica sia inferiore alla vostra
Voi mi dovete soffrire
Ma io vi devo tenere
Se mollate
Io devo comunque arrivare alla fine
E senza un’antagonista
Non sei più protagonista
Sei solo una monologhista
Alla quale prima o poi qualcuno toglierà la parola
Costringendoti a lottare
Per fartela ridare
Lei
E l’attenzione
Perché come cala la tensione
Partono una serie di autonome riflessioni
E nessuno può darmi garanzia di essere più interessante dei vostri svincolati pensieri
ELENA (entra)
Non lo sei
GIUNONE
E tu che ne sai?
ELENA
T’ho ascoltato
GIUNONE
E che hai capito?
ELENA
Che era meglio che entravo prima che qualcuno te menava
GIUNONE
Ma perché che ho detto de tanto brutto da meritamme de esse percossa?
ELENA
Te sei prestata ar gioco de un malato
GIUNONE
Ma c’ho creduto
ELENA
T’ha convinto!
GIUNONE
M’ha fregato?
ELENA
T’ha sfruttato!
GIUNONE
Ha abusato?
ELENA
Chiedi a loro!
GIUNONE
Ma questi non parlano
ELENA
È per questa loro passività che il boia innalza indisturbato la sua ghigliottina
GIUNONE
Zacchette!
ELENA
È questa loro mancanza di follia che gli permette de passa’ pe’ pazzo
GIUNONE
Oggi so’ maaatta
ELENA
È per queste facce timidamente sorprese e assai lungi dall’estasi
GIUNONE
Lucidamente fatti
ELENA
Vi bevete questa mitragliata di concatenazioni schizzofreniche
GIUNONE
Vi ciucciate questa mancanza di confini
ELENA
Questa tracotanza
GIUNONE
Questa supponenza
ELENA
Questa ostentazione
GIUNONE
Vi sciroppate queste sviolinate
ELENA
Non siamo sirene
GIUNONE
Siamo serie e serene
ELENA
In cerca di un posto dove riprendere fiato
GIUNONE
Aspettando il ritorno di Ulisse
ELENA
Tessete la vostra tela!
GIUNONE
Non vi fate irretire!
ELENA
Non di sole risa si muore al chiaro della luna
GIUNONE
Una sola risata vi seppellirà al tramonto
ELENA
Ma una tragedia non vi rimetterà al mondo all’alba
GIUNONE
Basta il crepuscolo che vi ha visto venire alla luce
ELENA
Uscendo dalle quinte
GIUNONE
Pieni de sangue
ELENA
E piagne
GIUNONE
A dirotto
ELENA
Senza potesse attacca’ ar cordone
GIUNONE
Comincia’ a pompa’ core e polmoni
ELENA
Te stiri
GIUNONE
Te lavano
ELENA
Te pesano
GIUNONE
Te vaccinano
ELENA
Te vestono
GIUNONE
Te baciano
ELENA
T’allisciano
GIUNONE
T’ammirano
ELENA
E t’attaccheno
GIUNONE
Ta!
ELENA
A ’na tetta
GIUNONE
Ta ta
ELENA
Speramo piena
GIUNONE
Armeno mezza
ELENA
E ciuccia!
GIUNONE
Ciuccia!
ELENA
Ciuccia!
GIUNONE
E per istinto di sopravvivenza cominciate a ciuccia’
ELENA
Entrando nel favoloso mondo degli addicted
GIUNONE
Perché senza latte nun ce potete proprio sta’
ELENA
Senza una donna nun se po’ proprio procrea’
GIUNONE
Senza sordi nun se canta messa
ELENA
Senza fede nun se fatica
GIUNONE
Senza niente se vive lo stesso
ELENA
Ma se soffre
GIUNONE
Ma se po’ sempre smette
ELENA
La famo finita?
GIUNONE
Sì, basta soffri’!
ELENA
Se n’annamo?
GIUNONE
O no?
ELENA
Se n’annamo sì o no?
GIUNONE
Io mi sottraggo, Elena
ELENA
E me lasci sola, Giunone?
GIUNONE
Non ho paura dell’ira di Zeus
ELENA
Ero io che non volevo nemmeno entrare
GIUNONE
Ma qua stai
ELENA
Eri te che insistevi a dimme daje!
GIUNONE
Perché lui così voleva
ELENA
E chi me lo dice che non te ne vai perché lui così ha voluto?
GIUNONE
Perché indipendentemente da quello che lui scrive…
ELENA
Indipendentemente da?
GIUNONE
Me so’ stufata
ELENA
Te sei prestata ar gioco de un malato
GIUNONE
Ma c’ho creduto!
ELENA
T’ha convinto!
GIUNONE
M’ha fregato?
ELENA
T’ha sfruttato!
GIUNONE
Ha abusato?
ELENA
Chiedi a loro!
GIUNONE
Ma questi non parlano mai!
ELENA
Hanno paura
GIUNONE
Di chi?
ELENA
E che ne so?
GIUNONE
Chiediglielo!
ELENA
Aho!
GIUNONE
Parla italiano!
ELENA
Pubblico!
GIUNONE
Brava!
ELENA
Gentile pubblico
GIUNONE
Non esagerare!
ELENA
Ho detto solo gentile
GIUNONE
Che lo è, lo deve ancora dimostrare
ELENA
Me li vuoi mettere contro?
GIUNONE
Li vorrei meno compiacenti
ELENA
Me li vuoi incarognire?
GIUNONE
E che ci dobbiamo incupire solo noi?
ELENA
No
GIUNONE
E allora attacca!
ELENA
Io non volevo nemmeno entrare
GIUNONE
Ma qua stai
ELENA
E daje!
GIUNONE
Daje giù!
ELENA
L’hai voluto tu
GIUNONE
Fortemente
ELENA
Pubblico di merda!
GIUNONE
Finalmente
ELENA
Pubblico di merda!
GIUNONE
Daje!
ELENA
Pubblico di merda!
GIUNONE
È tutto tuo (esce)
ELENA
Ma come?
GIUNONE (off)
Così me piaci
ELENA
Così come?
GIUNONE (off)
Aggressiva
ELENA
Ma io me caco sotto
GIUNONE (off)
Brava, così li porti dalla tua!
ELENA
Ma viemme a da’ ’na mano!
GIUNONE (off)
Nun te serve
ELENA
Entra cretina!
GIUNONE (off)
Daje!
ELENA
Ma daje che?
GIUNONE (off)
Te stai a incarogni’
ELENA
Me stai a fa’ incazza’!
GIUNONE (off)
Aggredisci!
ELENA
Ma vattela a pia’ ’nder
GIUNONE (off)
Quello glie devi fa’!
ELENA
Ma va’ a mori’ amma…
GIUNONE (off)
Ammazza che verve, daje giù!
ELENA
Va be’, questa sta fori
GIUNONE (off)
E nun rientra
ELENA
Allora signori facciamola breve
Il testo prevede a questo punto preciso
Che io mi rivolga direttamente a voi et implori
Sine verguenza alcuna
Un vostro caloroso applauso
GIUNONE (off)
Daje!
ELENA
No!
Non lo fate!
Se voi applaudite
Come da lui previsto
Entra in scena il nemico
L’antagonista fino ad ora invocato che
Per timidezza o per mere ragioni di ruolo
Si potrebbe stare ore a parlare di dove finisce la donna e dove comincia l’attrice
Ancora non si è
Su codesto palco
Innanzi a voi
Palesato
La rima era con invocato
Ma si sa che la subordinata
Se ben snocciolata
Con le dovute pause proposta
E con i picchi esplosivi lasciati detonare
Porta l’astante a godere nel farsi cerebralmente penetrare
Lo so che volete sapere dove vado a parare
È per questo che vi faccio penare
Non pensiate che la mia fatica sia inferiore alla vostra
Voi mi dovete soffrire
Ma io vi devo tenere
Se mollate
Io devo comunque arrivare alla fine
E senza un’antagonista
Non sei più protagonista
Sei solo una monologhista
Alla quale prima o poi qualcuno toglierà la parola
Costringendoti a lottare
Per fartela ridare
Lei
E l’attenzione
Perché come cala la tensione
Partono una serie di autonome riflessioni
E nessuno può darmi garanzia di essere più interessante dei vostri svincolati pensieri
GIUNONE (rientra)
Zitta!
ELENA
Come zitta?
GIUNONE
Zitta!
ELENA
Ma tu dovevi dire non lo sei e poi io…
GIUNONE
È l’unico modo per sottrarsi allo Zeus ex machina
ELENA
Quale?
GIUNONE
Zitta!
ELENA
Allora se damo?
GIUNONE
Damose mo!
ELENA
Caro Zeus
GIUNONE
Zitta!
ELENA
E no!
GIUNONE
Zitta!
ELENA
Quello che c’ho in punta glielo devo di’!
GIUNONE
E dillo!
ELENA
Vattela a pia’ ’nder…
GIUNONE
Daje!
ELENA
Daje ’n quuuuu
GIUNONE
Balla!
ELENA
Ma balla te!
GIUNONE
Ballamo insieme!
ELENA
Ma dimme perché!
GIUNONE
Perché nella comunicazione corporale
Il bisogno fisico di esprimere amore gioia e dispiacere
Senza parole
Assume un significato altro
Lungi dalla mente dell’autore
ELENA
Sei schiava del copione
GIUNONE
Per questo voglio ballare
ELENA
Per dimenticare?
GIUNONE
Per affrancarmi dalle catene
Emanciparmi dal desiderio di sapere dove andiamo a parare
Perdermi senza sapere come questa farsa prima o poi dovrà finire
ELENA
Ma non era meglio tagliare e mollare la scena?
GIUNONE
Questo è quello che voleva
ELENA
E su questo ero d’accordo
GIUNONE
E sul resto?
ELENA
No
GIUNONE
Lo vedi che così vieni a me?
ELENA
Rivendico la mia indipendenza
La libertà di esprimermi attraverso la danza
La facoltà di raccontare la crisi mostrando la panza
La gioia vibrando i muscoli
Il desiderio
Librando nell’aere tutta la mia voglia di volare alto
GIUNONE
Paso doble
ELENA
Aridaje
GIUNONE
Metto la musica
ELENA
Ci vorrebbe un sound mistico
GIUNONE
Contemplativo
ELENA
Ascetico
GIUNONE
Senti questo!

(Parte una musica)

T’ispira?
ELENA
Potrebbe
GIUNONE
E allora movite!
ELENA
Movite te!
GIUNONE
Se non chiudiamo in armonia
Cadiamo nell’ennesima trappola
E ci ritroviamo
Come Totò e Peppino divisi a Berlino
ELENA
Buttiamo giù il muro!
GIUNONE
Rompiamo la parete!
ELENA
Irrompiamo nell’altra dimensione!
GIUNONE
Usciamo dalla sala!
ELENA
Per andare dove?
GIUNONE
In regia
ELENA
Per cambiare musica?
GIUNONE
Per cambiare strada
ELENA
Per andare dove?
GIUNONE
Dove nessuno può dirci chi siamo
ELENA
Ma tu hai capito chi sei?
GIUNONE
No, ma voglio la mela
ELENA
La voglio pur’io
GIUNONE
E allora balla
ELENA
E me la dai?
GIUNONE
Perché la vuoi?
ELENA
Per sentirmi la più bella
GIUNONE
Dipende da come balli
ELENA
Rimetti la musica!
GIUNONE
Che musica voi?
ELENA
Una che spezza e che mi faccia spaccare
GIUNONE
Ce l’ho
ELENA
Falla partire!
GIUNONE
Ballando ballando però dobbiamo salire
ELENA
Vedrai che ballando ballando ci ritroveremo a volare
GIUNONE
Non c’è niente di meglio per lasciarsi andare
ELENA
Daje!
GIUNONE
Daje pure tu!
ELENA
Sto ballando
GIUNONE
Bello
ELENA
Sto uscendo
GIUNONE
Liberati!
ELENA
Sto per salire
GIUNONE
Non ti fermare!
ELENA
Vado dritto
GIUNONE
Come un fiume in piena che cerca disperatamente di arrivare al mare

(Coreografia verso la regia)

 

 

My way

 

GIULIO
Io voto sì
FLAVIO
Io voto no
FILIPPO
Io ancora non lo so
GIULIO
Te devi informa’!
FLAVIO
Me sto a documenta’
FILIPPO
Nun gliela posso proprio fa’
GIULIO
Ce devi prova’!
FLAVIO
Ce sto a riusci’
FILIPPO
Me sto a strani’
GIULIO
Ma come?
FLAVIO
Ma quando?
FILIPPO
Ma de che?
GIULIO
Ma come de che?
FLAVIO
Ma quando de che?
FILIPPO
Ma come quando de che piove?
GIULIO
Fuori
FLAVIO
Fiori
FILIPPO
Cuori quadri e picche
GIULIO
Sinistra o destra
FLAVIO
Innova o conserva?
GIULIO
Marmellata o mozzarella in carrozza?
FILIPPO
Magna troppo o ’nantro po’ se strozza?
GIULIO
Ma devi vota’!
FLAVIO
L’astensione non paga
FILIPPO
Qui non c’ha ’na lira nisuno
GIULIO
È per questo che dovemo vota’!
FLAVIO
Pe’ cambia’!
FILIPPO
Pe’ piassela ’n’antra vorta ’nder Q
GIULIO
Ecchecca’
FLAVIO
Nun te invorgari’
FILIPPO
Porgi l’artra chiappa
GIULIO
Stavolta è diverso
FLAVIO
Stavolta semo de più
FILIPPO
E mejo
GIULIO
Mejo de più che de meno
FLAVIO
Semo tanti
FILIPPO
E ce credete co’ tutto voi stessi, se vede
GIULIO
Se sente ’na brezza
FLAVIO
Non troppo, ’na ’nticchia
FILIPPO
Nun fiuto ’na mazza
GIULIO
Aguzza la nasca!
FLAVIO
Sniffa la fratta!
FILIPPO
Ma qui nun se move ’na paja
GIULIO
Ho detto ’na brezza
FLAVIO
Ho detto ’na ’nticchia
FILIPPO
N’se move ’na minchia
GIULIO
Nun senti ’na mazza
FLAVIO
Nun vedi ’na ceppa
FILIPPO
Nun so’ io che me contorco su la tazza
GIULIO
E che so’ io che vado regolare?
FLAVIO
Sta’ a vede’ che so’ io che tutte le matine so’ puntuale
FILIPPO
E no so’ io che me so’ appena cacato sotto e annusate si nun me credete!
GIULIO
A naso me pare che l’hai fatta
FLAVIO
A lume pare pure fora da la tazza
FILIPPO
A culo pare più de ’na ’nticchia che se la porta la brezza e se la sniffi t’accoppa
GIULIO
Ammazza che puzza
FLAVIO
Ma che s’è rilassata ’na vacca?
FILIPPO
S’è solo sciolta una panza pe’ manna’ ’na mutanda in vacanza
GIULIO
Dovrebbe anna’ in pensione
FLAVIO
Più che gialla pare marone
FILIPPO
Si la lavi se leva
GIULIO
Se leva ’na fava
FLAVIO
Quella rimane
FILIPPO
Dipende tutto dar sapone
GIULIO
De chimica nun me impiccio
FLAVIO
Me ne lavo le mani, si se leva lo vedremo domani
FILIPPO
Domani vedemo si ve le metto in testa e ve meno
FLAVIO
Meni le mano?
FILIPPO
Meno chi se le lava
GIULIO
E non voti?
FLAVIO
T’astienghi?
FILIPPO
Non lo so, magari pesco un ago in questo pagliaio
GIULIO
È più facile che strizzi ’n elefante pe’ fallo entra’ in una cruna
FLAVIO
È più credibile si t’encolli ’na montagna e gliela porti carponi a Maometto
FILIPPO
È più fattibile fottermene che votarli pensando di fotterli e rimanere, come sempre, fottutamente fottuto
GIULIO
Te fai li fatti tua
FLAVIO
Magni e fotti
FILIPPO
Se nun te ne fotti te fottono
GIULIO
Si te ne fotti te fottono du’ vorte
FLAVIO
Senza che te n’accorgi
FILIPPO
Ma io darebbe foco a tutto
GIULIO
Ecco er Prometeo
FLAVIO
Faccio er pompiere?
FILIPPO
Ce fosse ’na vorta che fai benza
GIULIO
Sto a corto d’idee
FLAVIO
Sto a secco de denari
FILIPPO
Sto a rota de pollo
GIULIO
Ma n’eri vegano?
FLAVIO
Ma n’dicevi ch’era veleno?
FILIPPO
Fa male ma armeno me sfamo
GIULIO
Magnate ’na mela!
FLAVIO
Magnate ’na pera!
FILIPPO
Me faccio ’na macedonia
GIULIO
Bravo, metti benzina!
FLAVIO
Ottimo, addrizza la schina
FILIPPO
Basta, cambiamo lo schema!
GIULIO
Nun ne vale la pena
FLAVIO
Nun cambia niente
FILIPPO
Se semo fatti fotte
GIULIO
Semo sempre stati fottuti
FLAVIO
Non ci abbiamo creduto abbastanza
FILIPPO
Ogni brezza un mal de panza
GIULIO
Non c’è più speranza
FLAVIO
Non rimane che augurarsi l’assenza
FILIPPO
Sparire?
GIULIO
Senza alcuna resistenza
FLAVIO
Senza daje importanza
FILIPPO
Con eleganza
GIULIO
Ce vo’ ’na pazienza
FLAVIO
Ce vole solo un po’ de tempo
FILIPPO
Tempo de pia’ ’na boccata d’aria
GIULIO
E rientra’
FLAVIO
Sarebbe mejo annassene
FILIPPO
E dove?
GIULIO
’Ndo’ voi basta che te ne vai
FILIPPO
Levate dar mezzo
FLAVIO
Ce so’ capitato
GIULIO
Sei sempre stato ar centro
FLAVIO
Me c’avete messo voi
FILIPPO
T’è sempre piaciuto stacce
FLAVIO
Ce so’ stato
GIULIO
Ma mo te devi mette da ’na parte!
FILIPPO
Scegli!
GIULIO
La mia o la sua?
FLAVIO
Ma come? Dice che nun c’è né destra né sinatra
GIULIO
Nun c’è manco più er centro
FLAVIO
Allora faccio my way
FILIPPO
And now, the end is near
And so I face the final curtain

GIULIO
My friend, I’ll say it clear
I’ll state my case, of which I’m certain

FLAVIO
I’ve lived a life that’s full
I traveled each and every highwa
y –
FILIPPO - GIULIO - FLAVIO
And more, much more than this, I did it my way
FLAVIO
La stonatura denota una certa gravità
FILIPPO
Chi ce lo dice se la crisi è passeggera o è permanente?
GIULIO
La gente
FLAVIO
È passeggera?
FILIPPO
No, è deficiente
GIULIO
Ma se vanno tutti al ristorante
FLAVIO
E se lamentano pure si nun glie’ manca niente
FILIPPO
Perché alla base de ’sta società malata…
GIULIO
Incatenata
FLAVIO
Tumulata
FILIPPO
C’è la mancanza
GIULIO
De che?
FILIPPO
De ’na speranza
FLAVIO
Magari solo de riempisse la panza
FILIPPO
Co’ ’na certa costanza
GIULIO
Co’ ’na certa ignoranza
FILIPPO
Nun c’hanno lasciato niente!
GIULIO
La gente lamenta una carenza
FLAVIO
Ma si c’ha tutto e il suo contrario
FILIPPO
Se vede che s’aspettava un pezzo serio
GIULIO
E invece amo fatto ride
FLAVIO
Sganasci non ne ho intesi
FILIPPO
Mica so’ scemi
GIULIO
Manco cojoni
FLAVIO
So’ bonaccioni
FILIPPO
Fermi a pia’ er sole in questo tempo de bonaccia
GIULIO
Non tira un filo d’aria
FLAVIO
Niente bolle in pentola
FILIPPO
La sentite ’sta callaccia?
GIULIO
’St’arsura
FLAVIO
’Sta canicola
FILIPPO
’Sta calura
GIULIO
Stamo a frigge
FLAVIO
A coce
FILIPPO
In croce
GIULIO
Du’ ladroni e un innocente
FLAVIO
Tagliate la corda!
GIULIO
Annate a vota’!
FILIPPO
Per raccoglie carote dovete zappa’!
FLAVIO
E a chi glie’ va?
GIULIO
Ma che davero davero me volete fa anna’ a lavora’?
FILIPPO
Sto tanto bene qua
FLAVIO
E chi se move
GIULIO
E chi ce sposta?
FILIPPO
Stamo inchiodati a questa trista realtà
FLAVIO
Condannati alla fame pe’ nun fasse sfrutta’
GIULIO
Costretti a calasse le braghe pe’ ruba’ un soriso
FILIPPO
Verticale viene male
GIULIO
Sdraiate! Così spiaggiato come ’na balena ripiena de monnezza, magara nun fai ride, ma glie’ farai armeno un po’ de tenerezza
FLAVIO
Siamo alla deriva della rima
FILIPPO
Alla frutta dell’assonanza
GIULIO
All’ammazzacaffè dell’intrattenimento digestivo
FLAVIO
Che volemo fa’?
FILIPPO
Ce volemo pensa’ su?
GIULIO
Ancora?
FLAVIO
Infatti
FILIPPO
Chi vole vota’, chi s’astiene sarà felice de nun ave’ sbajato e fottuto per non aver contribuito o provato a nun fasse frega’
FLAVIO
Annamo a magna’
FILIPPO
A te quello te preme
GIULIO
Perché tu stai a dieta?
FILIPPO
Tiè!
FLAVIO
È tutto un magna magna
GIULIO
Er più pulito c’ha la rogna
FILIPPO
Nella carbonara ce la mettemo o meno ’sta cipolla?
GIULIO
Basta che ce metti er guanciale
FILIPPO
E pecorino, che il parmiggiano è da fighetti
FLAVIO
E che lo scoli perché troppo grasso fa male
FILIPPO
Basta che ce mettete er tuorlo e ce levate l’albume
GIULIO
Ma n’eri vegano?
FLAVIO
Ma n’dicevi ch’era veleno?
FILIPPO
C’ho fame
GIULIO
Qui finisce a tarallucci e vino
FLAVIO
Stasera s’embriacamo
FILIPPO
Che se bevemo?
GIULIO
Champagne francese o spumante italiano?
FLAVIO
La politica se fa al supermercato
FILIPPO
Io vado al ristorante
FLAVIO
Caro te costa
FILIPPO
E che pago io?
FLAVIO
E no, pago io
GIULIO
Facciamo alla romana?
FLAVIO
Non c’ho un sesterzio
FILIPPO
Fori me chiamo
GIULIO
Er solito vegano cor braccio der nano
FLAVIO
Annamo?
FILIPPO
Senza chiude?
GIULIO
Ma lascia aperto, tanto che ce possono frega’?
FLAVIO
La scena
FILIPPO
E che ce fanno?
FLAVIO
Ce se puliscono
FILIPPO
Appunto
GIULIO
Però magari cor trash fanno più like de noi
FLAVIO
Ma come parli?
FILIPPO
Ma che stai a fa’ l’americano?
GIULIO
– Ma so’ nato in Italy
FLAVIO
– E perciò nun ce sta niente da fa’… –
FILIPPO
– Annamo a magna’ –
FLAVIO
Dove?
GIULIO
Dove ci porta il cuore
FLAVIO
Dove ce porta la nasca
FILIPPO
’Sta storia finisce, dove non batte il sole
GIULIO
’Sta storia se perde, dove se infittisce la frasca
FLAVIO (conquistando il centro)
Nel mezzo del cammin di nostra vita
GIULIO
Per me si va tra la perduta gente
FILIPPO
Lasciate ogni speranza o voi che votate!

 

 

La gente

 

UNO
La gente vole ride
DUE
La gente vole er sangue
TRE
La gente vole vola’
UNO
Si se sganascia aritorna
DUE
Si se disseta pia er vizio e torna a beve
TRE
Si vola alto chissà ’ndo’ atterra
UNO
La risata spacca la sala
C’è chi resiste
Chi s’abbandona
Chi se nasconde
E chi se sbottona
DUE
La spremuta fa vibrare la platea
C’è chi nasconde la faccia per parare gli schizzi
Chi scosso zompa su la poltrona
Chi si sporge per vedere il cuore del dolore
E chi, quando vede rosso, gli vie’ voja de fa’ l’amore
TRE
L’intrippata è trasversale
Nun c’è borghese che s’ancora
Proletario che piomba
Prelato che smonta
Pischello piantato nello squallore quotidiano
Che non possa librarsi nell’aere grazie all’efficacia di una figura retorica
Un disegno mistico
L’amore che sboccia
La morte dell’eroe
L’overdose di parole o d’eroina
La sala si eleva
Vola senza rete
Si lascia cullare
Si lascia andare
Si lascia amare e lasciare
Con l’amaro in bocca
Che tristezza
Che miseria
Che emozione
Che catarsi
Che palle
UNO
Rinneghi?
DUE
Ritratti?
TRE
Mi astraggo
UNO
Er solito contraddittorio cazzaro
Che stravolge tutto per non farti capire dove vuole andare a parare
DUE
Er solito finto impegnato che te porta a spasso come un regazzino
Pe’ lasciatte alle giostre senza soldi
Salutandote co’ ’no sganassone
TRE
Er solito illuso de esse inteso nella retorica dell’artistica immedesimazione
Seguito sull’onda emotiva
Assecondato nella ricerca della verità riscontrabile in una lacrima
Che lubrifica l’anima
Che olia l’immaginazione
Che sguiscia al quotidiano
Che rifugge la realtà
Che frena le risa
Che palle
UNO
L’ha rifatto
DUE
’Tacci sua
TRE
L’ho ridetto per uscire da un pericoloso trip
UNO
S’entrippamo
DUE
Mejo attrippasse
TRE
Un avviso ai naviganti a non prendere troppo sul serio o per il culo il capitano
UNO
Hai detto culo
DUE
L’hai fatto
TRE
L’ho detto
UNO
Brava
DUE
Ben detto
TRE
Contenta di averlo fatto
UNO
Detto
DUE
Ben fatto
TRE
Contenta di averlo detto
UNO
Detto fatto
DUE
Cotta e magnata
TRE
Digerita et evacuata
UNO
Cacata
DUE
Defecata
TRE
Sfiammata
UNO
Ribadisco
Quantunque ve foste persi l’attacco del pezzo
Perché distratti
O perché troppo concentrati su voi stessi…
Che la gente vole ride
DUE
E falla ride!
TRE
E facce ride!
UNO
Te pare facile
DUE
Nun è così difficile
TRE
C’è tanta gente infelice
UNO
È pe’ questo che vole ride
DUE
Pe’ cancella’ le tragedie
TRE
Pe’ scansa’ un po’ de disperazione
UNO
Ma che ve ne frega?
DUE
Ma sì nun ce pensate!
TRE
Fate tabula rasa!
UNO
Non vi intrippate!
DUE
Sbattetevene!
TRE
Non esagerate!
UNO
Alla fine tutto è relativo
DUE
La vita è un palliativo
TRE
Il futuro solo un sostantivo
UNO
Non capisco questo eterno contrasto che ci porta a drammatizzare quando dovremmo alleggerire
Sognare quando potremmo razionalizzare
Soffrire quando ce ne potremmo fregare
Baciare quando molto più liberatorio sarebbe tradire
DUE
Che?
TRE
Chi?
UNO
La rima
La metrica
Lo schema suggerito
Il flusso incontrollato imposto come unico ritmo del pensiero
DUE
Sei partita che volevi farli sganasciare
Sei atterrata che li vuoi addirittura fare ragionare
Non sai che pesci pigliare
Ti attacchi alle parole perché alla fine
In fondo in fondo
Non hai niente da dire
E nulla su cui farli riflettere
TRE
Patetiche replicanti senza alcuna tensione
Tirate a campare aspettando il sole
Che scaldi le vostre parti migliori
Dia luce al vostro lato oscuro
È risaputo che bramate solo un effimero compiacimento
È inutile che nascondete il senso
Procrastinate il disvelamento dell’arcano
Non avete nulla di interessante da rivelare
UNO
Ha parlato Socrate
DUE
S’è pronunciato Platone
TRE
Andate a casa!
Tornate a dormire!
Qui non si trova la quadra
Non si scoperchia il vaso di Pandora
La miseria si palesa al ritmo dei vostri versi inutili
Anche un bimbo lo capisce
Se non c’è trippa
Il gatto scappa
UNO
Il topo balla
DUE
E la cagna?
TRE
Quantunque s’acchitti
Resta un ciocco di legno
UNO
Che nonostante la favella
DUE
E la sua bella presenza
TRE
Non scalda il cuore
E non fa lievitare nemmeno una palla
UNO
Questo ci vorrebbe
Un bel calcio dove ti senti meglio
Così la smetti di sentirti superiore
Credendo di volare
DUE
Stai piantata come tutti su questo inutile palcoscenico
Non sai che vuoi
Non dici chi sei
Non aiuti a capire con chi abbiamo a che fare
Sei inutile
Ascoltarti è tempo perso
Darti corda è un esercizio di stile
Che non riempie il petto
E stimola solo una copiosa secrezione di bile
TRE
Ogni rima forzatamente baciata
Fa crollare l’interesse per un discorso
Anche quando non è eccessivamente trito
Vorrei uscire da uno schema
Ma non so cosa cercare al di fuori della rima
Se non il gusto per un bacio sospirato
L’attesa di una mano sfiorata
La lingua che si incunea tra le labbra e raschia il suo palato
L’amore
UNO
Rimpianto
DUE
O perduto
TRE
È l’unico degno di essere rincorso
UNO
Pedinato
DUE
Braccato
UNO
Afferrato
DUE
Legato
UNO
Stretto
DUE
E incaprettato
TRE
Non c’è altro scopo altrettanto nobile
UNO
Altro flusso altrettanto dolce
DUE
Altro impulso altrettanto impalpabile
TRE
Altro gioco altrettanto degno di una candela smorzata quando il cuore langue
UNO
La vita scema
DUE
La fiamma vacilla
TRE
L’ardore cessa
Le cellule deperiscono
Gli occhi si serrano
Le mani si congiungono
La terra si schiude
La pala scava
La bara affonda
Il silenzio piomba
E non c’è più discorso che tenga
UNO
La gente voleva ride
DUE
La gente vole sempre er sangue
TRE
La gente vole vola’ fora dalla finestra
UNO
Si se sganascia aritorna a crede
DUE
Si se disseta pia er vizio e torna a beve finché nun cessa l’arsura
TRE
Si vola alto chissà ’ndo’ atterra
Magara per un po’ resta sospesa
Dimentica che prima o poi comincia la discesa
Si lascia andare
E si gode quel poco che gli rimane da vivere
UNO
La gente è sola
DUE
La gente vole pace
TRE
La pace non basta per fare stare insieme la gente
UNO
E che ce vole?
DUE
L’amore?
TRE
No
Ci vuole solo un po’ di…

(Coreografia della gioia)

 

 

Qui

 

GIGI
Biada
Per foraggiare il cavallo
Fava
Per non sentirsi solo un baccello
Elena
Per mettere a ferro e fuoco Troia
Itaca
Per far tornare la voglia di tessere
Una Vela
Per prendere vento e far volare la scena come una tela
Schizzo
Pezzi di idee spacciate per pazze
Vibro
Quarti di manzo di fama bovina
Aggancio
Cosce di pollo e zampe di gallina
Non abuso di carne
Non sono vegano
Non tocco se non è proprio cotto
Non chiudo se non trovo qualcosa che simuli un botto
Se non mastico bene rischio pene da stitico
O tazze spazzate col mazzo
Contorcimenti
Rammarichi
Se avessi fatto
Se fossi stato
Non l’hai detto
Non c’hai nemmeno provato

Tutto ha a che fare col bolo
Scende ad alimentare
Sale a fare male
Va per sostenere
Torna su per ricordare
A te
Che mangi tutto senza chiederti come e perché
È meglio deteinato
Se proprio vuoi un tè
Decaffeinato
Se stai al sesto caffè
Zuccherato
Se la bustina la smezzi con me
Derubato
Se l’amara verità è che non sei mai stato amato
O se non hai amato mai quanto avresti voluto essere amato te

UOMO (off)
Amo’
DONNA (off)
Amo’
UOMO (off)
E mo m’hai rotto li cojoni

Amo’
DONNA (off)
Amo’
UOMO (off)
Non so’ castagne
So’ maroni

GIGI
Grossi
Carichi de spine
Ghiande cadute per rifocillare maiali
Pere mature contro fioriti gerani
Su un balconcino pieno delle più rosee aspettative
Rigogliose speranze
Vogliose panze
Ad accogliere un ombelico ove un tempo scorreva la linfa vitale
Ora rimane solo il ricordo di un cordone perduto
In un momento in cui è soffiato il vento
Sei venuto al mondo per goderti il tramonto
Della tua fantasia
Della mamma
Della zia
Il tramonto del coraggio
Che si spegne col tempo
Della forza fisica
Che scema in un lampo
XXX
Il fiato
GIGI
Ci vuole per correre
XXX
La forma
GIGI
Ci vuole per vincere
XXX
La luna
GIGI
Ci vuole per sognare
XXX
La mamma
GIGI
Per lasciarci provare e perdonarci vedendoci sbagliare

XXX
Si toppa
XXX
Si deraglia
XXX
Si accende la paglia
XXX
Si dà fiato alle trombe
XXX
Non è solo fumo
XXX
Questo arrosto vegano
XXX
Che ti lascia interdetto
XXX
Innanzi a un tristo domano
XXX
In cui ti condanna il verdetto

XXX
Colpevole
XXX
Di esercizio incontrollato
XXX
Di associazioni a delinquere
Di stampo noioso
GIGI
Ma la noia
È l’anticamera della gioia
Che esplode
Quando passa la paura
E la mancanza di idee scema
XXX
Qui
XXX
Senza ali
XXX
Sbatti per terra
TUTTI
Muori
XXX
Ma se hai anche una sola piccola miccia
XXX
Magari la bomba si innesta
XXX
E se qualcuno
GIGI
Infame
XXX
Non ci butta l’acqua
TUTTI
Fuoco
GIGI
Appiccia la sala
Infiamma la voglia
Arma il coraggio
E qualcun altro
Senza starci troppo a pensare
S’alza in piedi
E prima di andare
ci viene
Incurante degli altri
E delle distanze da mantenere
A salutare

TUTTI
Ciao
GIGI
Colui che viene
Nel cuore dell’autore
A sconvolgere schemi
Ampiamente testati
Rende questa sera
La sua prima
E forse ultima
Apparizione in questa farsa
Ricca di grosse pretese veritiere
A corto di fiato
Ma pregna di calore
Sprigionato per liberare uno schiavo dell’amore per questo mestiere
Affrancare un malato dalla sua voglia di stare sempre più male
TUTTI
Qui
GIGI
Dove il più possibile abbiamo scelto di stare
Saremmo anche disposti
Per amore del prossimo pari a quello per se stesso
A lasciarci osservare mentre ci lasciamo morire

TUTTI
Solo lei
GIGI
Sorella con la falce
Può farci abbandonare le tavole
E con un rinnovato appetito
Lasciarci
Dagli ospiti satolli
TUTTI
Sparecchiare!

(Tutti giù per terra)

 

 

Ce l’ho fatta

 

GIGI
L’inaspettato
L’imprevedibile
L’inattendibile
L’imponderabile
Ti dai da fare per scongiurare
Quando sai che l’inatteso
L’estemporaneo
L’inconcepibile
L’inafferrabile
Solo
Potrebbe tirarti fuori dal previsto
Già vissuto
Maturato
Trito
Digerito
Assimilato
Fruito
Defecato
Solo la libidine
La forza della bile
La salsedine che ti riporta al mare col suo profumo
La vacca che ti riporta alla natura con la sua nauseabonda immensa cacca
La cima che ti spinge ad osservare dall’alto quello che sulla terra ti schiaccia
L’uccello che cinguetta la mattina
La gazza che ti frega la sera
La colomba che ti lascia in pace
La rondine che non fa primavera
Dimmi la verità!
Fumi?
Ti droghi?
Consumi oltre le tue possibilità?
Non fai mai il passo più lungo della gamba?
Come stai?
Stai bene?
Stai a gonfie vele?
Vento in poppa o hai appena scuffiato?
Sei malato?
Hai bisogno d’aiuto?
Ma cosa me ne frega a me?
Di te
Cosa te ne frega a te?
Di me
Buttare il fiato non è reato
È solo uno spreco
Ma chi l’ha detto che tutto è stato già fatto
Che sta di fatto che anche quel che dico sia ridetto
E quando riproposto magari incompreso
Ma magari proprio perché non capito
Abbia sufficientemente un po’ incuriosito
S’è parlato
S’è provato
S’è dichiarato
S’è inteso
Questo è dialogare con un monologante
Interagire
Dal punto di vista suo
Con le di lui parole riferite
A volte riverite
A volte vissute
A volte subite
A volte rifiutate
A volte penso che posso ancora sperare di essere compreso
Seguito
Affiancato
Superato
Spronato a correre di più
Meglio
Concentrandomi sul respiro
Dare aria alla tastiera
Manovrare le sillabe
Trasformando le parole in farfalle
Le frasi in corpo ribelle
I concetti in sinistri presagi
I moniti in destri diretti
Saltellare
Librarsi
Lasciarsi risucchiare
Avvolgere
Stravolgere
Cozzare sui binari paralleli
Tornare in carreggiata
La vita è una boccata d’aria
Un colpo di tosse
Un vagito e un sospiro
Una mancanza del respiro ed un sonno profondo
Bisogna scendere
Sporcarsi di brutto
Guardare il cielo
E buttarsi senza paura nel mare
Chi nuota mette la mente a confronto col respiro
Chi trova l’equilibrio può andare lontano
Chi ci crede prima o poi trova la terra
E con tutto il fiato che gli è rimasto
Urla solo ce l’ho fatta
Ce l’ho fatta
Ce l’ho fatta
(Tirando fuori una lunga sigaretta artigianale) E adesso me la fumo

 

(Fine)