L'EDIFICIO IN FONDO AL VIALE

atto unico di

STEFANO BARTOLOMEO


PERSONAGGI IN ORDINE DI APPARIZIONE

GUALTIERO INZERILLO

INFERMIERA

MEDICO [DUILIO]

ANESTESISTA [MARPESSA]

PROFESSORE

BECCHINO

VOCE DI DONNA

VOCE CARISMATICA DI UOMO ANZIANO

VOCE DI GIOVANE


DAL PALCOSCENICO DAL FONDO ATTRAVERSO UNA VETRATA OPACA SULLA CUI PARTE ALTA SI STAGLIA LA SILHOUETTE INGIGANTITA E DEFORMATA DELLA SCRITTA “CHIRURGIA-STUDIO MEDICO OSPEDALIERO”. AMBIENTE ASETTICO: BIANCO, ACCIAIO E PELLE. SOLTANTO L’ESSENZIALE [QUATTRO SEDIE, UN LETTINO, UNA SCRIVANIA, UN TELEFONO E UN COMPUTER]. LUCE PROGRESSIVAMENTE PIÙ INTENSA SINO A RENDERSI QUASI ABBAGLIANTE DA CREARE FORTI CONTRASTI


MEDICO: Buongiorno, ingegner Inzerillo. Il professore ne ha ancora
per un po’, ha incaricato me di inquadrare il caso.

GUALTIERO: Va bene.

MEDICO: Mi segua [PRONTAMENTE]. Che sbadato! Non mi sono ancora presentato: sono l'aiuto del professore, mi chiamo Duilio.

GUALTIERO:  [GLI STRINGE LA MANO] Piacere.

MEDICO: [SI SIEDE DIETRO LA SCRIVANIA] Allora, mi dica.

GUALTIERO: [È LIEVEMENTE CONFUSO] Il mio medico dovrebbe aver già parlato col professore. Si tratta del dottor...

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Ah, già, certo! L'aneurisma!

GUALTIERO: Eh, sì... l'aneurisma.

MEDICO: E anche il cuore, o sbaglio?

GUALTIERO: Sì, purtroppo.

MEDICO: [SCROLLA LA TESTA] Uhm... devo avvertirla che l'operazione è l'unica opzione possibile.

GUALTIERO: Il che, però, non allontana le mie perplessità.

MEDICO: Per cosa?

GUALTIERO: Temo che il mio cuore... lei mi capisce, no?

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Gli anestesisti valuteranno attentamente il quadro clinico e, se non lo riterranno opportuno, non daranno il loro assenso.

GUALTIERO: D'accordo.

MEDICO: Anzi, chiameremo subito l'Anestesista. Che ne dice?

GUALTIERO: Grazie.

MEDICO: Intanto vediamo, si distenda. [GUALTIERO ESEGUE]. Abbassi i pantaloni[ESEGUE LA MANOVRA PALPATORIA]. Uhm... È proprio un bel malloppo[CERCA I POLSI PERIFERICI]. Polsi conservati, bene, però bisogna operare subito. Tenere un affare di questo genere in pancia significa giocare alla roulette russa: [S'INFERVORA] le prossime ventiquattrore saranno quelle decisive? Coraggio, proviamo. “E via ad affrontarle elettrizzati e incoscienti”.

GUALTIERO:  [È PERPLESSO] Ma... non capisco...

MEDICO: Mi perdoni. È solo un raffronto pittoresco, ma in effetti il rischio non è indifferente. Una pacca leggermente più forte sull'addome e ci troveremmo davanti a un omicidio colposo.

GUALTIERO:  [È IMPAURITO] Sicuro che il cuore reggerà?

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Stia tranquillo! Gli esami fatti?

GUALTIERO: Sono nella mia borsa.

MEDICO: Bene, li consegnerò subito all'Anestesista.

GUALTIERO: Prego dottore.


IL MEDICO ESCE. BREVE PAUSA. RIENTRA PRECEDUTO DA UNA DONNA IN CAMICE BIANCO E STETOSCOPIO AL COLLO


MEDICO:  [LA PRESENTA] La dottoressa Marpessa, una delle nostre anestesiste più in gamba.

ANESTESISTA: Piacere.

GUALTIERO: Piacere, Inzerillo.

MEDICO:  [SI RIVOLGE ALL’ANESTESISTA] Un aneurisma, in un paziente con aterosclerosi di entità medio-grave, con quadro di claudicatio intermittens all'arto sinistro. Polsi a riposo conservati.

ANESTESISTA:  [SI RIVOLGE A GUALTIERO] Gli esami del sangue?

GUALTIERO: [PRONTAMENTE LI TIRA FUORI] Eccoli!

ANESTESISTA: Ha un ECG?

GUALTIERO: Temo di no.

ANESTESISTA: Non importa, lo faremo. Tolga la camicia.


GUALTIERO ESEGUE. MARPESSA PORTA ALLE ORECCHIE LO STETOSCOPIO E AUSCULTA CUORE E TORACE


MEDICO:  [PRONTAMENTE] Che ne dici?

ANESTESISTA: [FISSA GUALTIERO] Qualcosa in effetti c'è, anche se non mi pare grave. Occorrerà, in ogni caso, vedere cosa vuole veramente questo signore.

MEDICO:  [COME SOPRA] Una bella anamnesi!

ANESTESISTA: Altrimenti non vale la pena fare...

MEDICO:  [COME SOPRA] ... Castelli in aria!

ANESTESISTA: Proprio così!

GUALTIERO:  [È FRASTORNATO] Cosa volete dire?

ANESTESISTA: [MEDITA AD ALTA VOCE] Bisogna considerare il quadro clinico con estrema attenzione.

MEDICO: Sono d'accordo.

GUALTIERO: Non sarà il caso di fare altre indagini?

MEDICO:  [COME SOPRA] Le faremo, ingegnere, tranquillo.

ANESTESISTA: [TRA SÉ] Già... è pur sempre un ingegnere!

MEDICO: [GRAVE] Eh, sì.

GUALTIERO: Scusate, vorrei sapere...

MEDICO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] È qui per questo!

GUALTIERO: Insomma, non vorrei mi venisse nascosto qualcosa.

ANESTESISTA: [PRONTAMENTE, SORRIDE] La pietà non si addice al buon medico.

GUALTIERO: Grazie, ma...

ANESTESISTA: [LO INTERROMPE] Quanti anni ha?

GUALTIERO: Quarantanove.

ANESTESISTA: Mi perdoni, ma ne dimostra almeno dieci di più!

GUALTIERO: Lo so dottoressa...

ANESTESISTA: Sfortunato, in effetti.

GUALTIERO: Ho solo quarantanove anni.

ANESTESISTA: E allora?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Allora cosa?

ANESTESISTA: Cosa vuol fare?

GUALTIERO: Ditemelo voi: sono nelle vostre mani.

MEDICO: [sorride] Le nostre mani! Dite tutti così!

GUALTIERO:  [È FRASTORNATO] Ma, del resto, cosa dovrei...

ANESTESISTA: [BRUSCAMENTE] È sposato?

GUALTIERO:  [È TRISTE] Divorziato.

MEDICO: Figli?

GUALTIERO: Una bambina di quindici anni.

ANESTESISTA: Beh, non tanto bambina, poi.

GUALTIERO: Per me lo è ancora. Mi sono separato da sua madre quando ne aveva nove.

ANESTESISTA: Le vuole bene?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Naturalmente!

ANESTESISTA: No, volevo dire: sua figlia le vuole bene?

GUALTIERO:  [È STUPITO] Sì, credo di sì.

MEDICO: [seccamente] Io credo il contrario.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Perché?

MEDICO: Pensa davvero che piangerebbe se dovesse perderla?

GUALTIERO: Che diamine, è una bambina!

ANESTESISTA: [RIDE SARCASTICA] Una bam-bi-na.

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Che magari fa già uso di contraccettivi orali.

GUALTIERO:  [È ARRABBIATO] Ma cosa sta dicendo?

MEDICO: Suvvia, ingegnere.

ANESTESISTA: Risponda: se lei dovesse crepare, sua figlia piangerebbe?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Perché dovrei rispondere?

ANESTESISTA: Perché si è rimesso a noi.

GUALTIERO:  [È ANSIOSO] Scusate, il professore dov'è?

MEDICO: Le ho già detto che è in sala.

GUALTIERO: Verrà?

MEDICO: Dipende.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Ma... insomma, io ho bisogno di parlargli!

MEDICO: Non c'è fretta.

ANESTESISTA: E poi ha nuovamente eluso la domanda.

GUALTIERO: Non... saprei.

ANESTESISTA: “Non saprei”, cosa?

GUALTIERO: Quali potrebbero essere i sentimenti di mia figlia quando morirò.

MEDICO: Ha mai meditato su quel giorno?

GUALTIERO: A volte.

MEDICO: E come lo vede?

GUALTIERO: Non un gran che.

ANESTESISTA: Vuol dire che sarebbe un giorno come tanti altri?

GUALTIERO: [è mesto] Già.

ANESTESISTA: [È INCALZANTE] Per chi? Per i suoi genitori?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Sono entrambi morti.

ANESTESISTA: Per i suoi fratelli?

GUALTIERO: Non ne ho.

MEDICO: Per sua moglie?

GUALTIERO:  [È ANSIOSO] Credo... non so... probabilmente sì.

ANESTESISTA: E per sua figlia?

GUALTIERO: [COME SOPRA, ALZA IL TONO] Ma... a voi cosa importa?

MEDICO:  [COME SOPRA] Lei ha figli?

GUALTIERO: [È ADIRATO] Una figlia, lo sapete!

ANESTESISTA: [È SARCASTICA] Ne rivendica la paternità?

MEDICO:  [COME SOPRA] Orgoglio virile!

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] Che volete dire?

ANESTESISTA: [è dura] Sappiamo tutto sullo scarso istinto monogamico della tua signora... sino alla beffa di una figlia.

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] Che sapete?

MEDICO: Soffrire per l'amore di una creatura non tua.

ANESTESISTA: Non esser suo padre e non riuscire a diventarlo.


BREVE PAUSA


GUALTIERO: [APPARE VINTO] Lo ammetto! Non riesco a tollerare la sua indifferenza… Lei che dovrebbe desiderare un padre.

ANESTESISTA: Chiunque altro, non te.

MEDICO: Hai divorziato, che te ne importa?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Forse, a modo mio, non ho mai smesso di volerle bene.

MEDICO: E ti sei ridotto così.

ANESTESISTA: A quarantanove anni!

GUALTIERO:  [È ANSIOSO] Ditemi: che possibilità per me?

MEDICO: Quelle su cui hai investito.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Sia più chiaro.

ANESTESISTA: Deciderà il Professore.


LUCE ABBAGLIANTE SOLO SU GUALTIERO


GUALTIERO:[è ANGOSCIATO] Voglio sapere! [QUASI GRIDA] Ho quarantanove anni! Dovete aiutarmi!


BUIO – STESSA SCENA. DALL’ALTO UNA LUCE PIÙ PACATA


ANESTESISTA: Il Professore sta arrivando.

MEDICO: Il paziente?

ANESTESISTA: È di là, con una fiala di Valium in corpo.


ENTRA IL PROFESSORE


PROFESSORE: Buongiorno, signori.

MEDICO: Buongiorno, professore.

ANESTESISTA: Buongiorno, professore.

PROFESSORE: [VA DIETRO LA SCRIVANIA] Come va?

ANESTESISTA: Benissimo!

PROFESSORE: Dimmi, Duilio: cosa ne pensi del nostro aneurisma?

MEDICO: Da operare al più presto.

PROFESSORE:  [SI RIVOLGE ALL’ANESTESISTA] Il cuore?

ANESTESISTA: Bene, nel complesso.

PROFESSORE: Gli avete già parlato?

MEDICO: [È SICURO DI SÉ] Certo, professore.

PROFESSORE: [È PERENTORIO] Anche se in maniera poco corretta, a quanto pare.

MEDICO: [È PIÙ PACATO] Perché?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Perché non avete ancora imparato a condurre un'indagine anamnestica come si deve.

ANESTESISTA: In effetti volevamo soltanto appurare...

PROFESSORE: [È IRRITATO] Eh no, mia cara... sbagliato! Non così! Nel colloquio bisogna muoversi con sequenzialità, tatto... lo avete reso agitato e nulla di più.

MEDICO: Ma noi...

PROFESSORE: [PRONTAMENTE, È BRUSCO] Basta! Fatelo accomodare, non perdiamo altro tempo.


IL MEDICO ESCE. RIENTRA PRECEDUTO DA GUALTIERO


PROFESSORE: [SI ALZA E GLI VA INCONTRO] Buongiorno, ingegnere!

GUALTIERO: [GLI TENDE LA MANO] Buongiorno, Inzerillo.

PROFESSORE [GLI INDICA LA SEDIA]: Si accomodi, la prego.

GUALTIERO: Grazie.

PROFESSORE: [MEDITA] Inzerillo, Inzerillo... Per caso è parente del famoso boss siciliano?

GUALTIERO: [È RISENTITO] No di certo! Sono bolognese d'origine, io.

PROFESSORE: [SORRIDE DELUSO] Fa lo stesso... come sta?

GUALTIERO: Meglio, grazie.

PROFESSORE: Il suo medico non mi ha parlato soltanto del suo aneurisma.

GUALTIERO: Anche del mio cuore, immagino.

PROFESSORE: Non solo.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Perché? C'è qualcos'altro?

PROFESSORE: Lei cosa dice?

GUALTIERO: Beh, in effetti ho qualche problemino quando cammino a lungo o salgo le scale.

PROFESSORE: Lo sappiamo. E poi?

GUALTIERO: [SORRIDE] Non è abbastanza?

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Fin troppo, per una persona attiva.

GUALTIERO: Deve visitarmi?

PROFESSORE: L'hanno già fatto i miei colleghi. Per quanto mi riguarda ho studiato le indagini eseguite. Al momento non occorre altro, la diagnosi è semplice.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] A me interessa risolvere il problema.

PROFESSORE: Quale problema?

GUALTIERO: [È PERPLESSO] Ma l'aneurisma, no?

PROFESSORE: [ABBOZZA UN SORRISO] Beh, in realtà non è un problema.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Forse per voi chirurghi... ma per me?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Per entrambi, si fidi. In realtà potrebbe anche tenerselo, il suo aneurisma.

GUALTIERO: [MERAVIGLIATO] Davvero?

PROFESSORE: Perché no?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Mi è stato appena detto che è da operare assolutamente.

PROFESSORE: Sicuro!... Mi domando solo se lei vuole questo intervento?

GUALTIERO: Beh, a dire il vero, lo temo un po’, ripeto, per via del cuore, ma avendomi assicurato che posso farcela...

PROFESSORE: [TRA SÉ] Certo... le hanno detto che può farcela.

GUALTIERO: [È PREOCCUPATO] Lei ritiene di no?

PROFESSORE: Caro ingegnere, bisogna aver fede nella medicina, oggi più che mai. Se le hanno assicurato il successo, significa che ha oltre il novantacinque percento di possibilità di ottenerlo.

GUALTIERO: Per essere sincero non so ancora se farmi operare o lasciar perdere.

PROFESSORE: Perché?

GUALTIERO: Non so!... Fermarmi, approfittando della malattia… Lei che ne pensa?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Non può pretendere che le risponda così su due piedi. Cosa le hanno suggerito i miei colleghi?

GUALTIERO: In realtà mi interessa il suo parere.

PROFESSORE: [È AFFABILE] Naturalmente, altrimenti perché mai il nostro comune amico, il suo medico curante, l'avrebbe indirizzata a me?

GUALTIERO: Beh, lei è un chirurgo...

PROFESSORE: [È FIERO] E anche il migliore, se è per questo! Per grandi linee, ingegnere, io la conosco: lei ha bisogno di sapere. Bene, l'aneurisma è abbastanza grosso, che ne facciamo?

GUALTIERO: Che ne facciamo?

PROFESSORE: Risponda senza pensarci: che ne facciamo?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Lasciamolo!

PROFESSORE: [SORRIDE] Ha paura per il cuore!?

GUALTIERO: No, non del tutto. Lei diceva che, in fondo, mi conosce…

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] In realtà non così bene. Non posso aver presenti [CON ENFASI] le migliaia dei miei pazienti.

GUALTIERO: [È AFFASCINATO] Che brillante carriera!

PROFESSORE: Grazie. [SI RIVOLGE AL MEDICO] La cartella dell'ingegnere, per favore.

MEDICO: Subito! [FA UNA RICERCA AL COMPUTER]. Eccola! [GIRA IL MONITOR VERSO IL PROFESSORE].

GUALTIERO: [STUPEFATTO] Ma... avete già redatto la mia scheda?

ANESTESISTA: Naturalmente.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Come mai?

ANESTESISTA: Che reparto all'avanguardia saremmo se non disponessimo, nel più breve tempo possibile, di un curriculum vitae di ogni possibile paziente?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Ma come? Non capisco...

PROFESSORE: [È BRUSCO] Non si preoccupi, Inzerillo. Piuttosto mi ascolti e corregga qualche dato qualora non risultasse esatto.

GUALTIERO: Dica!

PROFESSORE: [INIZIA A LEGGERE] Gualtiero Inzerillo... tralasciamo il luogo di nascita. “Figlio di Mario e Anna Tarsi, commercialista il primo, insegnante di pianoforte la seconda”. È esatto?

GUALTIERO: Si.

PROFESSORE: [CONTINUA NELLA LETTURA] “Figlio unico. Sviluppo psicofisico nella norma. Grado di istruzione: laurea in Ingegneria Edile presso il Politecnico nel 1964. Coniugato con Laura Sarli nel 1970, successivamente da costei divorziato nel 1984. Una figlia a carico. Attività lavorativa privata dal 1965”. Le torna?

GUALTIERO: Per ora tutto giusto.

PROFESSORE: Questi sono solo i principali punti di riferimento. Ovviamente, fra le varie tappe, si inseriscono eventi di una certa importanza.

GUALTIERO: In verità non credo che ci sia molto altro.

PROFESSORE: Finora mi sono limitato a elencare alcune svolte decisive della sua esistenza, tralasciandone le cause che costituirebbero il vero materiale di indagine.

GUALTIERO: [SORRIDE] Cosa importa, ormai?

PROFESSORE: A esempio, la sua famiglia era benestante e godeva di discreta notorietà in tutta la provincia.

GUALTIERO: Mio nonno materno era un avvocato illustre.

PROFESSORE: Esatto.

GUALTIERO: I miei lasciarono l'Emilia nel '35, cinque anni prima che io nascessi.

ANESTESISTA: [SI RIVOLGE AL MEDICO] La prima grande svolta.

GUALTIERO:  [È PERPLESSO] Perché?

PROFESSORE: Non ci badi. Piuttosto, perché non ha fratelli?

GUALTIERO: [SORRIDE, PRONTAMENTE] Temo che mia madre non potesse più aver figli.

PROFESSORE: Si sbaglia, caro ingegnere. Qui [GUARDA SUL MONITOR] risulta che nel luglio 1943, a distanza di ventiquattro ore da un rapporto col marito, restò nuovamente incinta.

GUALTIERO: [È SORPRESO] Che sta dicendo?

PROFESSORE: Eh, sì! Purtroppo la guerra non volle la nascita della nuova creatura. Da allora sua madre non volle più avere figli e lei fu proclamato erede unico.

MEDICO:  [PRONTAMENTE] E non la chiama fortuna?

GUALTIERO: [È STRAVOLTO] Non posso crederci!

ANESTESISTA: Peccato! Neppure la speranza di godere magari della luce riflessa di un fratello.

GUALTIERO: Quante volte ho sognato un fratello!

PROFESSORE: [È BRUSCO] Mi dica: quanto si ritiene intelligente?

GUALTIERO: [È ANCORA FRASTORNATO] In che senso?

PROFESSORE: Globalmente. Parlo di intelligenza nella sua multiformità di espressioni.

GUALTIERO: Abbastanza, direi.

MEDICO: Molto o poco?

ANESTESISTA: Coraggio!

GUALTIERO: Beh, nel complesso, molto.

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Uhm...

GUALTIERO: Non è d'accordo?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Tutt'altro! Da uno a dieci, potrei assegnarle perfino un nove. Peccato che sia dotato di un'intelligenza solo potenziale.

MEDICO: In fin dei conti lei è solo...

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] ... un cretino?

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Indovinato!

PROFESSORE: [LO INCALZA] Nell'ambito del suo lavoro, invece, come si giudica?

GUALTIERO: Beh, non occupo certo i gradini più alti della scala.

MEDICO: Si dia un voto, da uno a dieci.

GUALTIERO: [È INFASTIDITO] Un... sei?

PROFESSORE: [È SARCASTICO, SI RIVOLGE AL MEDICO E ALL'ANESTESISTA] Imparate colleghi... la modestia. [IRRITATO SI RIVOLGE A GUALTIERO] Mi creda, non è il caso, ingegnere...

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] Nessuna falsa modestia. Soltanto consapevolezza di conoscere sufficientemente il proprio mestiere, con orgoglio, senza presunzioni. Non ho alcun problema nell'ammettere di non essere superiore alla maggior parte dei miei colleghi. Del resto, svolgo una piccola attività privata.

PROFESSORE: Piccola e privata. La prima caratteristica implica la seconda?

GUALTIERO: Forse è la seconda a determinare la prima.

PROFESSORE: Ora sta cercando di fornire una giustificazione alla sua insoddisfazione. Vuole forse dire che se fosse stato alle dipendenze di qualche grossa società lei avrebbe reso di più?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] È molto probabile.

PROFESSORE: [È SECCO] Si sbaglia! Attività privata o pubblica, lei, caro ingegnere, non avrebbe dato frutti, glielo assicuro.

GUALTIERO:[È MESTO] Forse...

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Lei ha sprecato l'unica cosa importante della vita, solo per paure e assurdi sensi di colpa.

GUALTIERO: [PRONTAMENTE, PICCATO] Non credo proprio, Professore. In fondo, posso anche ritenermi soddisfatto del mio lavoro. Mi ha dato da vivere.

PROFESSORE: [RIDE] Ma se solo cinque anni fa stava per chiudere!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Sì, ma a causa della mia malattia.

MEDICO: [CON IMPETO] Chi crede di infinocchiare?

ANESTESISTA: [È PACATA] Anche la sua professione non è fatta solo di uomini ineccepibili.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Sono tante le persone degne di stima.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] I grandi nomi, non certo lei.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Non è vero: ci sono tante figure degne di considerazione.

MEDICO: Solo bassa letteratura! Vi hanno fatto anche credere che i cattivi sono infelici e i buoni felici.

PROFESSORE: Mi dica: perché nel 1969 non accettò quella grossa commessa che le Ferrovie dello Stato le avevano proposto? All'epoca lei aveva solo ventinove anni!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Non era un'opera seria.

MEDICO: Ma sentilo!

ANESTESISTA: Miliardi e fama al collega che accettò al posto suo.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Fossi in lui non ne andrei orgoglioso. Solo un gran pasticcio… Sorvoliamo

PROFESSORE: Perché?

GUALTIERO: Lei non tiene conto dell'opinione pubblica, pronta a scagliarsi contro quelle opere che sono solo un dispendio economico.

MEDICO: [È SARCASTICO] Ma davvero?

ANESTESISTA: Chi è lei per poter affermare che il lavoro di un altro illustre professionista non vale nulla?

GUALTIERO: [È FIERO] Sono innanzitutto un collega e, soprattutto, un cittadino.


FRAGOROSA RISATA DI MEDICO E ANESTESISTA


PROFESSORE: [SORRIDE] Mi faccia capire: vuole confrontarsi con un nome simile? O vuol dire la sua in quanto cittadino? È il suo illustre collega che ha la possibilità, forse, di aiutarla, o di distruggerla, qualora lei dovesse tentare di uscire dal suo piccolo studio di pochi metri quadrati. Lui vive... e vivrà...

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Solo pubblicità!

PROFESSORE: Già! E lei? Nella sua posizione, col suo lavoro... non l’ha mai presa in considerazione?

GUALTIERO: [È SECCO] No.

MEDICO: Dov'è finita la sua modestia?

ANESTESISTA: Si ritiene incapace, ma non vuol accettare un aiuto.

GUALTIERO: Barare!... Questo è soltanto barare

MEDICO: Che delusione!

ANESTESISTA: E ancora una mano amica fu pronta a sostenerla per ottenere quel poco che le avrebbe permesso di decollare… O no?

GUALTIERO: [MEDITA] Bell'amico quello! Un imbroglio. Anche pericoloso.

PROFESSORE: Al funerale di questo amico era presente il meglio dell'ingegneria e della politica del Paese.

ANESTESISTA: Ma tu... perché andarvi?

GUALTIERO: [SI AGITA] Non ne valeva la pena.

MEDICO: No! Non eri del giro! Saresti apparso uno sconosciuto... forse un infiltrato, un curioso.

GUALTIERO: Sì, non ero di quel giro! Potete giurarci!

ANESTESISTA: Che bel numero vederti là, solo, in disparte, a maledirti.

MEDICO: Da furbetto ti sei rifiutato. Almeno, nel chiuso del tuo studio, nessuno, quella mattina di maggio, ha assistito al tuo strazio.

ANESTESISTA: Ricordi?. Hai mollato un tal pugno sul tecnigrafo…

PROFESSORE: [SOSPIRA]Solo per mantenerti onesto! Eppure volevi godere di tutto.

GUALTIERO: [ALZA LA VOCE] Non è vero!

MEDICO: [LO INCALZA] Lo sai che nessuno ti degna del minimo interesse? La gente non ha voglia di questa sorta di paladino della morale che sa soltanto disapprovare, ostacolare perfino, se ne avesse la possibilità.

ANESTESISTA: Dì la verità: se potessi lo faresti, vero?

GUALTIERO: Sarebbe bello.

MEDICO: Hai sognato anche questo?

GUALTIERO: Spesso.

ANESTESISTA: In realtà non sei mai andato oltre il palmo del tuo naso.

PROFESSORE: Illudersi che fosse sufficiente puntare tutto sull'affetto per una donna.

MEDICO: [È SARCASTICO] Che tenero!

ANESTESISTA: [S'INFERVORA] Allora avevi il dovere di renderla felice, di offrirle il meglio. Solo così avresti potuto pretendere.

MEDICO: [È BRUSCO] Solo così ti sarebbe rimasta accanto, come i tuoi amici. Lei, differente da loro soltanto perché più intima.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Per cosa si è mogli o amanti? Solo per il gusto di essere tenere o di farsi montare dal primo arrivato?

MEDICO:  [COME SOPRA] Tipo uno come te!

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Sposata con un fallito.

GUALTIERO: Per questo ha deciso di fare un figlio “altrove”.

MEDICO: Costringendoti a riconoscerlo come tuo.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Almeno questo! [SI RIVOLGE AL MEDICO] Ha sofferto per anni appresso a uno qualunque... Così infelice!

GUALTIERO: [CON LO SGUARDO ASSENTE] E così puttana!

ANESTESISTA: [SCHIFATA] Miserabile!

MEDICO: Andiamo avanti: cosa mi dici della signorina Mariotti?

GUALTIERO: [È IRRITATO] Chi? La figlia del becchino?

MEDICO: [TRA SÉ] Che snob!

GUALTIERO: Ma, insomma: era anche brutta.

MEDICO: [È LAPIDARIO] Al buio di una camera...

GUALTIERO: Non capite che non l'amavo?

MEDICO: Lei sì!

GUALTIERO: Cosa me ne facevo?

MEDICO: Di certo ben di più dell'amore a senso unico verso la tua ex che, giorno dopo giorno, ti considerava sempre più inetto.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Non sono d'accordo. Per un certo periodo Laura mi ha amato davvero.

ANESTESISTA: [RIDE] Laura? Uno come te?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Proprio così.

PROFESSORE:  [SI RIVOLGE A GUALTIERO] Desidero innanzitutto sapere da te... [SI TAPPA IMPROVVISAMENTE LA BOCCA CON LA MANO] Mi scuso, sono passato a darle del “tu” senza permesso.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Nessun problema.

PROFESSORE: Bene! Desidero, dicevo, che tu faccia un passo indietro, fino al 1979, anno in cui, a giugno, venne a trovarvi Marisa, la sorella di Laura che risiede in Australia.

GUALTIERO: Sì! Ricordo, fu un bel mese.

PROFESSORE: [SI RIVOLGE AL MEDICO] Attacca!

MEDICO: [PREME UN TASTO SULLA SCRIVANIA] Et voila!


PARTE UNA REGISTRAZIONE CHE SI DIFFONDE DALL’ALTO


VOCE DI LAURA: [È ADIRATA] “È insopportabile! Mi illudevo, ma è proprio un cretino... sono disperata... sapevo di aver sposato un deficiente, ma non fino a questo punto...”.

VOCE DELLA SORELLA: [È SORPRESA] “Su, Laura! Che stai dicendo? Gualtiero è tutt'altro che un deficiente. È un uomo di gran classe. Come puoi parlare di lui in questo modo?”.

VOCE DI LAURA:  [COME SOPRA] “Non siamo nessuno. Tra un po’ abbiamo anche problemi per arrivare a fine mese... Cosa vuoi saperne tu… Gli vivi accanto? [CON STIZZA, POI PIANGE] Ma la vera deficiente sono stata io: sposare un tizio solo perché oltre a essere innamorato, era un ingegnere”.

VOCE DELLA SORELLA:  [COME SOPRA] “Credevo vi amaste!”.

VOCE DI LAURA: [È IRONICA] “Come non crederlo?”.

VOCE DELLA SORELLA: [È MESTA] “Invece era tutta una farsa. Beh, forse, conoscendoti, avrei dovuto immaginarlo, solo che ero felice per te: finalmente, dopo tante squallide storie, un sentimento ricambiato, una gioia per entrambi”.

VOCE DI LAURA:  [COME SOPRA] “Sai che gioia!”

GUALTIERO: [PRONTAMENTE, GRIDA] Basta! Basta! Fermate quel nastro.


VIENE INTERROTTA LA REGISTRAZIONE


GUALTIERO:[PIANGE] Non potete!

MEDICO: [È SPIETATO] Spiacente! Trattasi di stralcio estrapolato da una conversazione, a tratti anche più cruda e concitata, fra due sorelle nel salotto di casa tua, un pomeriggio mentre, insieme a tuo cognato, eri andato [È IRONICO] a teatro!

GUALTIERO: [SCUOTE LA TESTA] Non posso crederci: “Un cretino”!

MEDICO: [è pacato] Rinunciare ai milioni di un impresario di pompe funebri per essere considerato un deficiente da una il cui padre non era certo Rockfeller, ma solo un commerciante con più debiti che profitti. O sbaglio?

PROFESSORE: [ABBOZZA UN SORRISO] E tutto per diventare la moglie di un giovane ingegnere!

GUALTIERO: [È MESTO] Eppure io le volevo bene.

ANESTESISTA: [CON STIZZA] Le hai dato una fregatura! Cosa pretendevi?

GUALTIERO: [è pacato] Di sicuro non questo rancore. [APPARE VINTO] Del resto, cosa aspettarsi da chi ti sta accanto solo per essere la moglie di un ingegnere? [CON ASTIO]. Quasi sono contento che sia andato tutto storto.

MEDICO: In realtà la tua signora sta riscattando quegli anni.

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Tu invece?

GUALTIERO: [È AFFRANTO] Potrei rovesciare all'istante la mia sorte, ma...

MEDICO:  [COME SOPRA] Già! Sono sei anni ormai che non fai altro che accompagnarti a donne di quart'ordine: impiegate, maestrine, pittrici da strapazzo, una fotografa dilettante, una professoressa di filosofia pescata a un'asta fallimentare... tutte rispettabili, intelligenti, sensibili, qualcuna anche sexy, ma del tutto inutili. Donne già usate, consumate da un'esistenza misera anche più della tua, sfinite sotto il peso degli anni, isteriche, insoddisfatte, avvinghiate al lavoro, pronte a darsi al primo venuto in cambio dell'illusione di potersi ancora struggere di passione come tante adolescenti.

GUALTIERO: [È SCONSOLATO] Alla mia età! Un divorziato... Cosa può volere?

MEDICO: [PRONTAMENTE, È CINICO] Almeno qualcosa di più fresco.

PROFESSORE: [SORRIDE] O di utile.

GUALTIERO: [È CONFUSO] Che significa?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Che nessuna di loro è stata in grado di introdurti in ambienti opportuni... Anche un piccolo incarico!

GUALTIERO: [LO INTERROMPE] Figuriamoci! A quasi cinquant’anni!

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Sei anni fa erano quarantaquattro.

PROFESSORE: Ricordi quella fanciulla di ventisette anni? Ragazza di buona famiglia, a cui non eri indifferente?

GUALTIERO:  [È FRASTORNATO] Aveva diciassette anni meno di me!

MEDICO: [È IRONICO] Solo perché il diciassette è un numero sfortunato hai deciso di rinunciarci?

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Che idiota!... Meglio per lei che questa storia non abbia avuto inizio.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Su questo concordo!

MEDICO: [È AVVILITO] Ancora una volta hai dato un calcio a tutto, forse anche a una vera moglie e a un vero figlio.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] ... Chi sei senza un figlio?

GUALTIERO: Se ne può fare tranquillamente a meno.

MEDICO: Averli è meglio, fidati: sono un investimento!

GUALTIERO: [è sconvolto] Che vuole dire?

MEDICO: A volte si rivela il migliore affare della vita. Anche in questo caso la tua falsa morale ti ha fottuto.

PROFESSORE: Non ci è dato di scegliere i genitori. Il matrimonio, però, è ben altra storia.[SI RIVOLGE AL MEDICO E ALL'ANESTESISTA] Sbaglio, signori?

ANESTESISTA: [È SICURA] Il suo insegnamento non è stato vano.

PROFESSORE: Ve ne rincresce forse?

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Tutt'altro!

PROFESSORE: Trentacinque sigarette al giorno, due bottiglie di brandy la settimana, una dieta omicida... non ti sembra che vi sia qualcosa di losco in tutto questo?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Sono sempre stato così.

PROFESSORE: [con commiserazione] Abbandonato ai tuoi vizi, alle tue debolezze

MEDICO: Né genitori, né fratelli, né figli a impedirlo.

GUALTIERO:  [È TRISTE] Lei avrebbe dovuto...

MEDICO: [CON SARCASMO] Povera! Era talmente concentrata... a che schiattassi!

GUALTIERO: [È IN PREDA ALLO SCONFORTO] Voleva questo?

PROFESSORE: [È PACATO] L’avrebbe fatto con le sue mani. Oggi attende solo la lieta novella.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Non ha mai dimenticato la fregatura presa.

GUALTIERO: [COME SOPRA] Lei!... Io sono malato! Io! E voi medici avete contribuito a incrementare la mia paura: “Gualtiero attento, Gualtiero non far questo, non far quello. Può succederti questo, può succederti quest'altro” [È TERRORIZZATO] La sento alle spalle... a volte sembra farsi viva attraverso... non so...

MEDICO: [PRONTAMENTE, È TENEBROSO] ... un'improvvisa tachicardia!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] ... o un sussulto nel petto, un battito mancante. Che angoscia! Poi rifletto: non ho neppure cinquant'anni. Non è possibile! [URLA] Non deve essere possibile!

ANESTESISTA: [COME SOPRA, È CINICA] C'è chi ha il cuore sfasciato anche a trent'anni o dalla nascita... ed è costretto a fermarsi.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Dunque anch'io… Non è giusto!

MEDICO: [SORRIDE]Se lo dici tu!

GUALTIERO: [È IRRITATO] Non ho più vent'anni? Mi si accusa di questo? Solo a quell'età si ha diritto a essere risparmiati, mentre per un uomo di cinquanta o anche di ottant’anni, in fondo chi se ne frega? Perché la mia vita dovrebbe valer meno di quella di un diciottenne? Solo perché ho più del doppio dei suoi anni? No, signori, è troppo comodo.

ANESTESISTA: Non ti scaldare. Non conta l’età, ben detto. I cinquanta contro i diciotto, l’anziano contro l’adulto, questo contro il giovane e ancora questo contro il bambino. Sei tu, ingegnere, sono i tuoi cinquant’anni sterili contro i venti promettenti di uno studente a essere in gioco.

MEDICO:  [COME SOPRA] O i tuoi cinquanta monotoni e anonimi contro i trenta di un famoso stupratore.

PROFESSORE: O ancora le tue cinquanta futili, lugubri, noiosissime primavere contro le sessanta o settanta di illustri bancarottieri, di ministri corrotti, di Maestri Venerabili, di capi della mafia e via discorrendo. Soltanto per citare alcuni esempi di successo, di significato pieno dell’esistenza... Di gente sazia della vita.

GUALTIERO: [È SCHIFATO] Questa sarebbe gente di successo?

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Già! Credi forse che Jack lo Squartatore abbia qualcosa da invidiare a Newton?

ANESTESISTA: Stanne certo: in un sondaggio vincerebbe il vecchio Jack.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Beh, la sua notorietà la si potrebbe ritenere alquanto deprecabile.

MEDICO: Punti di vista.

PROFESSORE: Caro ingegnere, nessuno qui sta parteggiando per Jack più che per Isaac, per Kappler più che per Madre Teresa, ma per tutti loro, indistintamente. Non importa se uno è un santo e l’altro un omicida, se uno è un benefattore e l’altro un affamatore del popolo.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Non è così!

PROFESSORE: [SORRIDE] Per chi?

GUALTIERO: Per me, per tutti!

PROFESSORE: Solo per te, che vivi.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Non solo per me, ma per ogni uomo e, in particolare, per ogni credente.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Uuuh! La Fedeee! Virtù inutile per far luce sull’invisibile. Ripeto: per il vivente... vi-ven-te!

GUALTIERO: [È SECCATO] Ovvio! Vivente!

PROFESSORE: E dopo?

GUALTIERO: [È ANGOSCIATO] Chissà! [SI RIPRENDE] Un benefattore continua a destare interesse anche dopo.

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Anche Jack lo Squartatore.

GUALTIERO: Non saprei.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Anche Nerone, anche Hitler, anche Clemente VIII... Pensi godano di minore immortalità terrena di un Sofocle?

MEDICO:  [COME SOPRA] Ogni giorno quanti esempi! Ingegneri d’avanguardia, scrittori insulsi, assassini feroci, ladri formidabili, attori fantastici, economisti di rango, medici incapaci, ciarlatani di talento, maniaci di ogni genere...

ANESTESISTA: [LO FISSA PENETRANTE] E tu?

GUALTIERO: [È AVVILITO] Io ho sempre agito con buon senso e correttezza

MEDICO […]Inforcando sempre gli occhiali della morte


BREVE PAUSA


PROFESSORE: [CON CRESCENTE INTENSITÀ] Disarmante!

GUALTIERO: [ALZA IL TONO IRRITATO] Basta!

MEDICO:  [COME SOPRA] Miserabile!

GUALTIERO: [MEDITA] Già! Perché ho sempre temuto qualche giustizia superiore. E miserabile soprattutto, perché mi sono lasciato piegare da questa carica di dinamite che ho in pancia.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Non ci importa.

GUALTIERO: [È PACATO] Ogni sogno a occhi aperti alla fine perde valore. Cosa resta delle auto di lusso, delle belle donne, dei fastosi palazzi coi loro ricevimenti?

MEDICO:  [COME SOPRA] Nulla per chi ne sarà sempre escluso.

GUALTIERO: Forse è stata solo noia profonda in fin dei conti.

MEDICO: Ma va! La noia, quella vera, interviene solo dopo una vita vissuta, piena, ricca di quel che soltanto dopo, semmai, potrà apparirci vuoto. Di quello che, comunque, supereremo in altra mondana pienezza per un giro successivo di vuoto immenso, sì, ma solo perché prima c’è stato ottimo cibo, belle donne, fruscìo di seta e vetture dalle linee sinuose, simili a femmine da copertina, nel cui salire delle marce la gioia del motore sposa quella del tuo animo in un sentimento di benessere che quasi ti vela la visuale. [BREVE PAUSA] Cos’è l’assestarsi dolce della ghiaia sotto il peso di un’auto di lusso? Spegnerne il ruggito, ma lisciarne ancora la radica del cambio. Scendere, infine, incontro alla vampa di luce di una residenza settecentesca, essere accolto in un ripetersi di strette di mano sceltissime e, finalmente, rilassarsi, bere qualcosa, dispensare sorrisi e cenni ossequiosi... sotto la regia dell’ avidità.

GUALTIERO: [SOTTOVOCE, CON TOCCO IRONICO] Macabra burattinaia!

ANESTESISTA: Lusso e noia, mio caro... noia e lusso, in un continuo erodersi a vicenda.

[BREVE PAUSA]

GUALTIERO: O Che sia stata solo stanchezza!

MEDICO: Ma certo! Che fatica tenere gli occhi aperti!... Quanta attrattiva, invece, nel chiuderli...[RIDENDO]Nella riposta speranza di chissà quale novità e dolcezza.

GUALTIERO: [RIVOLTO AL MEDICO ADIRATO] Non vuoi proprio renderti conto, canaglia, di cosa significhino certi giorni... Salire le scale, fermandosi a ogni rampa a soli quarantanove anni...

MEDICO:  [COME SOPRA] Se prendi a pretesto la salute per farla franca…

PROFESSORE: [PRONTAMENTE, RIVOLTO AL MEDICO] Taci!

GUALTIERO: [SCROLLA LA TESTA, PACATO] Vi rifiutate proprio...

PROFESSORE: [SOSPIRA] Ingegnere, [SCANDISCE] a noi non occorrono alibi.


BREVE PAUSA


GUALTIERO: [È IN PREDA ALL’ANSIA] Vi ho chiesto aiuto.

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Calmati!

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] Facciamola finita! Sono pronto! Chi sarei da morto? Oggi stesso, intendo. [FISSA IL PROFESSORE] Mi dica.

MEDICO: [SI RIVOLGE AL PROFESSORE SBUFFANDO] Ma sì, che sia!

PROFESSORE: [SI RIVOLGE AL MEDICO] Taci ho detto!  [SI RIVOLGE A GUALTIERO] Impulsivo, come sempre... [MEDITA AD ALTA VOCE] Morto al tramonto di questa giornata?  [SI RIVOLGE ALL’ANESTESISTA] Procurami una copia del quotidiano di domani, subito!

ANESTESISTA: Subito!


ESCE. SILENZIO SULLA SCENA. IL PROFESSORE E IL MEDICO SCRUTANO INTENSAMENTE GUALTIERO. RIENTRA L’ANESTESISTA


ANESTESISTA: Niente da fare.[PORGE IL GIORNALE AL PROFESSORE] È quello di venerdì.

MEDICO: [È SORPRESO] Ma oggi è lunedì!

PROFESSORE: Taci.

MEDICO: [SI RIVOLGE ALL’ANESTESISTA, SOTTOVOCE] Non capisco!

ANESTESISTA: [È IRONICA] Male, mio caro.

PROFESSORE: [È BRUSCO, SFERRA UN PUGNO SULLA SCRIVANIA] Signori! [LEGGE LA PRIMA PAGINA] “Grave lutto nel mondo della cultura”.

ANESTESISTA: [SCANDISCE] “La scomparsa dell’ingegner Inzerillo”. In prima pagina, a caratteri cubitali!

PROFESSORE: [È IRONICO] No. Si tratta di un altro [INIZIA A SFOGLIARE IL GIORNALE E SCORRE LE COLONNE] Niente... Niente... [improvvisamente] Eccolo! In un angolino!

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Professore, posso?

PROFESSORE: [È BRUSCO] No! Non puoi! [SI RIVOLGE A GUALTIERO E ABBOZZA UN SORRISO] Guarda qui.

GUALTIERO:  [È FRASTORNATO] Cosa? [IL PROFESSORE GLI GIRA IL GIORNALE] Non capisco...

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Su, leggilo!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Ma è un necrologio!

PROFESSORE:  [COME SOPRA] E allora?

GUALTIERO: A dire il vero non è tra le mie letture preferite.

MEDICO: Male!

ANESTESISTA: [CON DOLCEZZA] Coraggio, questo è importante!

GUALTIERO: [COME SOPRA, SCORRE LE COLONNE] “Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Proc...”.

PROFESSORE: [PRONTAMENTE, LO INTERROMPE] Non vorrai propinarci gli oltre cento riferimenti a quest’anima eletta? Vai in fondo, in calce, a destra, in fondo alla pagina.

GUALTIERO: ”Avvocato Egidio C... Egidio... zio Egidio...”.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Giù! Giù!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] “Avvoc...”. [SI BLOCCA IMPROVVISAMENTE]

MEDICO:  [COME SOPRA] Allora?

PROFESSORE: Forza! Che aspetti?

GUALTIERO: [DISTOGLIE LO SGUARDO DAL GIORNALE, PIAGNUCOLA] Non posso.

PROFESSORE: [È RISOLUTO] Su, ad alta voce!

GUALTIERO: [SI COPRE GLI OCCHI CON LA MANo] No! Pietà!

PROFESSORE:  [COME SOPRA] È un ordine!

ANESTESISTA: [È BRUSCA] Leggi!

MEDICO: [INFIERISCE] Ad alta voce!

PROFESSORE: [ALZA IL TONO] Coraggio!

GUALTIERO: [CON VOCE TREMULA] “Seren... Serenamente si è spento l’ingegnere Gua... Gualtiero Inzerillo. Ne danno il doloroso annunzio, a esequie avvenute, i condomini dello stabile di via delle Grazie 18/3” [PAUSA, PIANGE COPRENDOSI IL VOLTO].

ANESTESISTA: [È SARCASTICA] Perché non leggi anche gli altri?

MEDICO:  [COME SOPRA] Hai visto che tempestività nel darne il triste annunzio affinché tutto il Paese ne venisse a conoscenza?

ANESTESISTA: [È SOLENNE] Signori! È dei Grandi informare a cose fatte.

MEDICO: [È SARCASTICO] Hai ragione.[RIVOLTO A GUALTIERO] Sono queste le tue ultime volontà?... Però, che carini i tuoi condomini, ti salutano appena e poi vedi che iniziativa? All’unanimità!

PROFESSORE: [SI RIVOLGE LENTO A GUALTIERO] Adesso sai.

MEDICO:  [COME SOPRA] Potremmo farlo assistere al suo funerale.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Vedessi che cerimonia, ingegnere! Parenti, amici, autorità... una folla devota che si stringe intorno al feretro in un dolore composto.

MEDICO:  [COME SOPRA] Davvero commovente!... [COME ESTASIATO] Guardate là che camera ardente.


SUL FONDO APPARE UN RAGGIO DI LUCE SOLARE, [MENTRE IL RESTO DEL PALCOSCENICO CADE AVVOLTO DAL BUIO] ILLUMINA LA BARA IN UNA CAMERA SPOGLIA. UN PRETE SOLITARIO VI IMPARTISCE UNA FUGACE BENEDIZIONE


Che folla! Ci sono tutti!... Ma la tua ex? E la bambina?

ANESTESISTA: [SE NE SENTE SOLO LA VOCE] Ma povera piccola, è così impegnata col fidanzatino che le sta regalando la più straordinaria forma di consolazione. Proprio lì, in quella casa da cui un giorno ti hanno sbattuto fuori.

MEDICO: [SE NE SENTE SOLO LA VOCE] Così come la mamma, che non ha resistito a trovar consolazione allo stesso modo. Addirittura, è chiusa dentro, fin dal pomeriggio, col messere suo, di fronte a un panorama marino. Ha perfino cenato in camera: [È IRONICO] troppo il dolore della perdita per andar fuori!

GUALTIERO: [SE NE SENTE SOLO LA VOCE ROTTA DAL DOLORE] Improrogabile pulsione!

MEDICO:[COME SOPRA]  Si sa: l’aumento della libido! Rientra nelle dinamiche del cordoglio e del lutto stesso.

GUALTIERO [COME SOPRA, SARCASTICO] Bisogna ammettere che è nata divorata dal cordoglio.

ANESTESISTA:[COME SOPRA]  Ah, sì! Sempre!

GUALTIERO: [COME SOPRA]  Io non credo a tutto questo.

ANESTESISTA: [COME SOPRA]  No? E allora goditi lo spettacolo


BUIO IN PROSCENIO. SUL FONDO APPARE ADESSO UNA LUCE LUNARE CHE ILLUMINA UNA PARETE DI LOCULI CIMITERIALI. QUALCHE CIPRESSO. ENTRANO DUE FIGURE



BECCHINO: [CON LO SGUARDO RIVOLTO AI CIPRESSI] Eccoci agli alberi pizzuti! [POI OSSERVA GUALTIERO] Cosa fai lì come una statua? Vieni avanti. [INDICA LA MANO DI GUALTIERO CHE PENDE INERTE, PINZA UN PEZZO DI CARTA] Il biglietto?... C’è l’indirizzo! [BREVE PAUSA]. Vabbè, te lo dico io: Colombario 1068, fila 2, scomparto 205. [VOLGE LO SGUARDO AI LOCULI] Lassù! In angolo.


BREVE PAUSA


GUALTIERO: Devo stare qui?

BECCHINO: Così c’è scritto.

GUALTIERO: Non era questo l’accordo con i medici.

BECCHINO: [ALLARGA LE BRACCIA] Capita! A volte può andar male...


BREVE PAUSA


GUALTIERO: [SCONSOLATO] Che rapidità!

BECCHINO:  [PRONTAMENTE] Morte rapida: ma-la-mor-te, a detta di un tuo nobile coinquilino.

GUALTIERO: Inattesa, in ogni caso!

BECCHINO: Sarà! Vediamone il lato piacevole: rapida e indolore. [pausa] Che scarpinata per arrivare fin qui, vero? Periferia nuovissima, blocchi unici, lunghissimi, puoi scorgerne l’inizio ma non la fine. [VOLGE LA TESTA PRIMA A DESTRA POI A SINISTRA CON LA MANO SOPRA GLI OCCHI COME A GUARDARE LONTANO] Da questo punto non riesci a vederne i due estremi. Classica filosofia da edilizia popolare, come ben sai.

GUALTIERO: [È IMMOBILE] Chi ha scelto questo?

BECCHINO: Chi ha pagato!

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Magari avrà anche speso!

BECCHINO: Tanto erano soldi tuoi.

GUALTIERO: [È IN PREDA ALLO SCONFORTO] A maggior ragione! Non c’era altro?

BECCHINO: Qualcosa si trova sempre. Il fatto è che ti hanno giocato.

GUALTIERO: Tutto per risparmiare, del mio peraltro.

BECCHINO: Non più del tuo, in effetti, ma dei tuoi eredi. Piuttosto, in merito, la tua signora s’è lamentata con l’amica: “Una mi-se-ria!” ha esordito. “Ha lasciato nient'altro che una miseria!”... Quanto era affranta nel suo vestito rosso! [È IRONICO] A proposito! Ha per caso origini indiane?

GUALTIERO: Per nulla! Perché?

BECCHINO:  [COME SOPRA] Lo chiedevo per via del colore rosso tipico degli abiti di lutto fra le vedove di quei paesi. Comunque son venute qui, hanno parlato, hanno visto...

GUALTIERO: ... e hanno deciso che questo era il più conveniente!

BECCHINO: No! Le avevamo offerto altro. In effetti si liberano sempre dei vani anche in zone ben più quotate o in stabili d’inizio secolo che hanno il loro valore, ma...

GUALTIERO: Ma?

BECCHINO: Insomma, le avevamo proposto un locale dello stesso tipo, allo scomparto 45.

GUALTIERO: Chissà che cifra!

BECCHINO: Niente affatto, solo poco più di questo, anonimo e fuori mano.

GUALTIERO: E orrendo.

BECCHINO: Mi dirai! Per quelle volte che ti verranno a trovare, un posto vale l’altro...

GUALTIERO: In effetti è proprio un bel viaggio dall’ingresso.

BECCHINO: Non preoccuparti! Ha già annunciato che, finché non ci sarà un bus-navetta, col cavolo che si farà cento metri a piedi! È stato allora che le ho suggerito lo scomparto 45, zona Grande Guerra: ben esposto, residenziale, limitrofo alla bellissima dimora di un generale, raggiungibile a piedi e, soprattutto, libero subito. “Lo prenda signora!” le ho detto. “È un vero affare! Un cinquantennale rinnovabile”.

GUALTIERO: E lei?

BECCHINO: Mi ha rivolto uno sguardo pieno d’astio. Ha tirato a sé l’amica, bisbigliando: “Ma che vuole questo? E poi, dimmi tu, che se ne fa Gualtiero di un locale così? A una vita anonima, una sepoltura anonima”. Che donna! Che spettacolo! [CON SARCASMO] Come se avesse detto “Che motivo avevi, ingrato, di abbandonarmi?”. Stesso slancio. Stessa amorosa aggressività.

GUALTIERO: Questo...

BECCHINO: Aspetta, non è finita: “Cinquant’anni? Figuriamoci! Venti sono più che sufficienti. Dopodiché c’è l’ossario!” ha aggiunto. Credimi, avrei voluto applaudirla, ma mi sono trattenuto.

GUALTIERO: Si finisce tutti lì in effetti.

BECCHINO: No! Non tutti! [BREVE PAUSA] Subito dopo averti assicurato questo bel posticino, sai di cosa si è informata la tua Laura? [LO FISSA ESPANDENDO PIAN PIANO UN GRAN SORRISO]

GUALTIERO: Poco m’importa!

BECCHINO: In realtà ha mostrato grande interesse per una dimora perenne, in pieno centro e con un contratto di novantanove anni.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Ma se ha appena detto che...

BECCHINO:  [PRONTAMENTE] Per i suoi, non per te! I Sarli, capisci? E anche per la famiglia del suo ultimo compagno. Avresti dovuto vederla! Se potesse, si farebbe costruire un Pantheon privato.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Divinità passata, presente e futura.

BECCHINO: Si, ben detto!


BUIO - NUOVA LUCE SULLE FIGURE IN PROSCENIO


GUALTIERO: [TRA LE LACRIME] È proprio vero? La prego, Professore, mi rassicuri: una farsa! Scoppi in una risata, la supplico!

ANESTESISTA: [SI RIVOLGE AL MEDICO, È INDIGNATA] Che mentecatto!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] “Nessun miracolo!”, me lo avevano detto prima di entrare.  [SI RIVOLGE AL PROFESSORE] Aspetti!... Non sono più quello di prima.

PROFESSORE: [È LAPIDARIO] Dici? Da quel che abbiamo appena visto sei solo scomparso da una parte... e apparso in un’altra. Nulla è andato distrutto... compresa la tua sorte... Archiviamo la tua scheda e stop.


PAUSA


GUALTIERO: [È AGITATO, SCATTA IN PIEDI; POI VA IN CRESCENDO] No, no, no! Voglio... Devo [CON ENFASI] ricominciare!

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Adesso?

GUALTIERO: [COME SOPRA, VA AVANTI E INDIETRO SULLA SCENA] Sì. Tornerò qui da lei, carico di titoli, di referenze, di qualifiche… Toccherà anche a me un posto degno tra gli eletti.

ANESTESISTA: Cosa avresti in mente?

GUALTIERO: [MEDITA] Nulla di dettagliato, al momento. Alla mia età del bene non se ne può far più, intendo del bene che renda. Per metter su qualche progettino meno virtuoso, invece... [È AGITATO] Accumulerò una tale fama... Vedrete! Abbiate fiducia!

ANESTESISTA: [È SARCASTICA] “Serenamente”! Non hai letto tu stesso?

GUALTIERO: [È SEMPRE PIÙ AGITATO] Ma no, perché? Non si può cominciare anche a cinquanta anni? Il mondo è pieno di esempi.

ANESTESISTA: [COME SOPRA, SI RIVOLGE AL PROFESSORE] Quanta forza!

MEDICO:  [COME SOPRA] Tutto fumo...

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] Non è vero. Vi prego, un'altra chance! Sono disposto a venire a patti: cosa volete in cambio? Vi verserò il triplo dell'onorario.

MEDICO: Ma se non hai denaro neppure per una punta d’ernia!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Lo troverò. Ditemi quanto.

ANESTESISTA: [È BRUSCA] Per favore!

GUALTIERO: [È SUPPLICHEVOLE] Professore, dica quanto.

MEDICO:  [COME SOPRA] Stai tradendo te stesso.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Coraggio, Professore.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Farneticazioni!

GUALTIERO: No! Possibilità concrete! Tra gli illustri colleghi che alloggiano nel padiglione in fondo al viale, a dissertare, a spettegolare, riverito!

ANESTESISTA: [È SARCASTICA] Insomma, nella “casta degli ingegneri illustri”.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Il posto che mi spetta!

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] E quali titoli vanteresti, se non sono indiscreta?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Li troverò, vedrete.

ANESTESISTA: [S'INDISPONE] “Troverò”... “Vedrò”... “Farò”...

GUALTIERO: [CON POCA CONVINZIONE] Otterrò quel posto!

MEDICO: [È SARCASTICO] “Tu, serenamente spentoti”.

GUALTIERO: [È SPAZIENTITO] Vedrai, bastardo!

MEDICO:  [COME SOPRA] Quanto astio! “Tu congedato [SCANDISCE] se-re-na-men-te!” Non hai ascoltato i tuoi inquilini?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Stramaledetti! La riservatezza, l’onestà, sì l’onestà passata per inettitudine. [CON IMPETO] Ben presto se ne renderanno conto.

MEDICO:  [COME SOPRA] Attenti voi, del diciotto di via delle Grazie a ciò che cela il dottor Jekyll, pardon, l’ingegner Jekyll! [RIDE] Questa rabbia che ti acceca finirà con l’ubriacarti di ridicoli propositi di vendetta… Tieniti l’aneurisma! Sarà tutto più facile!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] No! no! [BREVE PAUSA. È ESAUSTO] Professore, devo rivolgermi altrove?


IL PROFESSORE SI ALZA E INIZIA A CAMMINARE PER LA STANZA


PROFESSORE: [È LENTO E PROFONDO, IN UN’ANALISI CLINICA] Condannato a marcire nella fossa comune... A un tratto, però, preda di una sindrome euforica acuta, eccolo pronto a rinnegare l’infruttuosa integrità morale, a conformarsi pur di essere qualcuno… A tutti i costi una chance! [BREVE PAUSA]. Del resto, quale speranza che possano venir alla luce fantastici progetti di lavoro, o romanzi, poesie, composizioni per pianoforte e orchestra, quadri, sculture, trattati scientifici, teorie economiche e politiche, capolavori fotografici o chissà cos’altro a dar lustro alle sue ossa?... Proprio nulla [BREVE PAUSA, POI CON IMPETO] La “sensibilità architettonica”! Eh, ingegnere?

GUALTIERO: [È INCURIOSITO] Cosa?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Bisogna prenderla a pretesto.

GUALTIERO:  [È PERPLESSO] Che significa?

PROFESSORE: Ma sì! Solo un minimo di perizia e volontà [LO FISSA CON UNA PUNTA DI IRONIA] Sembri esserne dotato.

GUALTIERO: [COME SOPRA, BALBETTA] Cert... Certamente.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Bene! Un’idea quasi puerile! [SI AVVICINA ALL’ORECCHIO DI GUALTIERO] Sensibilità e odio sapientemente condotti dalla disperazione e il gioco è fatto, non ti sembra?

GUALTIERO: Si spieghi meglio!

PROFESSORE: [RIPRENDE A VAGARE PER LA STANZA] Semplice! In ogni città esempi di quel che la gente chiama “scatoloni di cemento armato”, edifici adibiti un po’ a tutto. Quella roba che hai sempre aborrito insomma.

ANESTESISTA: [È IRONICO] Già, ma solo perché escluso.

GUALTIERO: Non è vero! Mi sono sempre rifiutato.

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Lo sappiamo… Neppure il peggiore dei geometri li avrebbe mai concepiti.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Io l’ho sempre sostenuto.

PROFESSORE: [COME SOPRA, LO INTERROMPE] Bene, il momento è arrivato! Simboli di incapacità e corruzione eretti un po’ ovunque. Bisogna disfarsene.

GUALTIERO:  [È PERPLESSO] E come?

PROFESSORE: [È ECCITATO, CON LA MIMICA] Buuum! Rasi al suolo!

GUALTIERO: [È ESTERREFATTO] Ma che dice!

PROFESSORE: [È DECISO] So a chi puoi rivolgerti. E cosa potrai offrire in cambio.

GUALTIERO: Mi vuole prendere in giro?

PROFESSORE: [È PACATO] È l’unica proposta che ha senso. Certo, deve essere ben condotta, corredata, per esempio, da articoli fatti pervenire a riviste specializzate in cui motivare ogni attentato. Sarà – perdonami la battuta – una vera bomba!

GUALTIERO: [COME SOPRA; SCROLLA LA TESTA] Cosa sta dicendo?

ANESTESISTA: [SBUFFA] Ci risiamo!

MEDICO: [È AVVILITO] Cosa speriamo!

PROFESSORE: [È PIÙ AFFABILE] Rifletti: sarebbero sufficienti tre o quattro azioni accuratamente preparate e basta.

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] E le vittime?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Si provvederà al meglio. In ogni caso non stiamo a cercar cavilli, altrimenti...

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Sarebbe un peccato.

GUALTIERO: [FISSA IL MEDICO, ATTERRITO] Voi siete pazzi!

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Potresti disporre di assegni e coperture per questo progetto, lo sai? Presso alte sfere, intendo.

GUALTIERO: [COME SOPRA, FISSA IL PROFESSORE] Lei è pazzo!

PROFESSORE: [È IMPERTURBABILE] C’è chi non attende altro che qualcuno vada a proporglielo. Perché non tu?

GUALTIERO: [ALZA LA VOCE] Basta!

ANESTESISTA: Rifletti! La tua ex moglie e la tua bambina...

MEDICO: ... Ne andrebbero fiere. Tornerebbero a cercarti.

PROFESSORE: Sei una persona intelligente, colta. Puoi benissimo scrivere articoli e saggi.

MEDICO:  [COME SOPRA] Andrebbero sicuramente a ruba.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] La stampa si scatenerebbe.

MEDICO:  [COME SOPRA] Un successo certo!

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Invidiabile!

MEDICO: Pensaci bene: attentati, rivendicazioni, saggi...

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] ... Ed ergastolo!

MEDICO:  [COME SOPRA] Non è detto. E poi, anche se fosse... [BREVE PAUSA] Potresti colpire più di un obiettivo alla volta, per esempio.

ANESTESISTA: Ma così la faccenda diventerebbe più complessa.

MEDICO: Ma anche più eclatante! Poi, dopo aver espresso il tuo pensiero...

GUALTIERO: [LO INTERROMPE] ... La galera o il manicomio!

ANESTESISTA: [SCROLLANDO LE SPALLE, PREZZANTE COMMISERAZIONE] Già da mezzo secolo per te!

PROFESSORE: [È LAPIDARIO] Sarebbe l’occasione per evadere!

GUALTIERO:  [È PERPLESSO] Ma davvero ci credete?

MEDICO:  [PRONTAMENTE] È sicuramente realizzabile.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Avrei bisogno di collaborazione sul campo, qualcuno con cui dividere la responsabilità.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] “Qualcuno con cui dividere le responsabilità”. Sentitelo!

MEDICO:  [COME SOPRA] Come puoi voler condividere la gloria?

PROFESSORE: Ascolta! Userai uno pseudonimo o una sigla. Raggiunto l’acme, sfrutterai il mezzo televisivo per presentarti al Paese. Sarà un trionfo!

MEDICO: [È ENTUSIASTA] Interviste! Articoli! Monografie!

GUALTIERO: [È IRONICO] Addirittura!

MEDICO:  [COME SOPRA] Perché no? Avrai l’attenzione dell’industriale e del politico, dello spazzino e del macellaio.

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Tutti vorranno sapere di te!

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Stavo dimenticando: hai mai pensato se quei dannati progetti ti fossero stati affidati?

GUALTIERO: Qualche volta, lo confesso.

ANESTESISTA: [È CATEGORICA] Sempre!

GUALTIERO: [SI ARRENDE] Già!

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Ne hai mai messo uno nero su bianco?

GUALTIERO: Mai!

PROFESSORE:  [COME SOPRA]. È il momento di farlo! È il fondamento del programma. Non devi apparire un ciarlatano o un folle. Occorrono idee, a garanzia che il tuo gesto poggi su solide basi, l’alternativa insomma, agli scandali contro cui la pubblica opinione protesta.

GUALTIERO: [È IRONICO] E subito, in Comune, si approveranno i miei lavori.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Non essere ingenuo!

GUALTIERO: [S'INEBRIA] Si! Cantieri miei!

MEDICO: [È BRUSCO] È troppo tardi ma dei tuoi progetti si dibatterà lo stesso, garantito.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Mero esercizio, come durante gli anni dell’Università. Soluzioni ben studiate per restare dentro un tubo di plastica a perenne ricordo.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Ma questa volta verranno esaminate da fior di critici.

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Ti farebbe schifo un riconoscimento da parte di stimati colleghi?

GUALTIERO:[È RISOLUTO] Ripeto: non ho più vent’anni, di tavole inutili ne ho messe giù anche troppe. Basta!

PROFESSORE: Queste non lo sarebbero. Rifletti! Fai conto di trovarti a partecipare a un concorso indetto dal Comune... Ce la metteresti tutta o no?

GUALTIERO:  [PRONTAMENTE] Si, ma non vincerei!

PROFESSORE: [CON FERMEZZA] Non è un’occasione come le altre. Oggi si occuperebbero di te, esaminerebbero tavola per tavola.

GUALTIERO: [È DECISO] In definitiva quanto ne ricaverei?

MEDICO:  [COME SOPRA] Non poco!

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] Alt! Adesso chiedo a voi di esser precisi.

PROFESSORE: [È PACATO, LO FISSA] Cosa vuoi sapere?

GUALTIERO: [INTENSO, FISSA IL PROFESSORE] Chi sarei?

PROFESSORE: Uno dei tanti incompresi che finalmente è riuscito a esprimersi.

GUALTIERO: Sarebbe sufficiente per ottenere quel posto?

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Sicuro! Lascerai un segno indelebile.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Fatemi un termine di paragone.

MEDICO:  [COME SOPRA] Le stragi. Quelle più atroci e assurde.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Credete che la gente ricordi chi le ha commesse?

MEDICO:  [COME SOPRA] Dipende dalla pubblicità, ovvio. Tu ne avrai.

GUALTIERO: [PIÙ PACATO, FISSA ORA L’UNO, ORA L’ALTRO] Temo che al momento di riscuotere mi darete una fregatura.

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Che diffidente!

GUALTIERO: [CON ANSIA CRESCENTE] Professore, la prego... cancellare cinquanta rispettabili anni.

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] È il prezzo per lasciarsi alle spalle la fossa comune!

GUALTIERO: [È IN PREDA ALL’ANSIA] Mi sembra di udire già certi commenti: “Eccolo, il corretto! L’integerrimo!” Andranno giù pesante.

MEDICO:  [COME SOPRA] E non sei contento?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Dovrei?

MEDICO:  [COME SOPRA] Loro starnazzeranno riempiendo le loro giornate, ammortizzando la noia con un’altra ancora più fresca. Per te, invece, sarà una storia nuova di zecca.

GUALTIERO: [È SCONFORTATO] È buffo! Eccomi a pendere dalle labbra di qualcuno o di qualcosa, ad attendere, come le ragazzine, una sorta di principe azzurro, proprio quello che, un tempo, credevo di essere! Forte di doti morali...

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Chissà che bel cavallo bianco!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Abbagliante! Ne ero convinto a vent’anni...

ANESTESISTA: [PRONTAMENTE, ALZA LA VOCE] Congratulazioni per i suoi ideali di gioventù. Chiudiamo qui il discorso.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Coraggio, questo è l’anno buono.

GUALTIERO: Non ne sono sicuro!

ANESTESISTA: [ABBOZZA UN SORRISO E SCUOTE IL CAPO] Pessimismo allo stato puro... Per non esser feriti dalla vita!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] No! Ma ho bisogno del risultato certo.  [SI RIVOLGE AL PROFESSORE] Non la prenda male, ma voglio la garanzia di disporre di una camera in quell’edificio, da degno collega.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Degno collega?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Fra illustri ingegneri, ovvio. Lì ci stanno soltanto loro.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Non proprio.

GUALTIERO: [È FREMENTE] Chi altri?

PROFESSORE: Ci sono degli uomini di scienza, per esempio. Anche se, ultimamente, gradiscono sempre meno questo domicilio comune.

GUALTIERO: [È EUFORICO] Vorrei conoscerli. Chi sono?

MEDICO:  [COME SOPRA] Ci sono tutti.

GUALTIERO: [È ELETTRIZZATO] Un posto lì! Sono pronto a mettermi in gioco.

PROFESSORE: [ORA È PIÙ PACATO] Avrai un posto degnissimo.

GUALTIERO: [COME SOPRA, PRONTAMENTE] In quell’edificio?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Non è poi così importante!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Per me lo è! Diverrò famoso, me lo ha promesso.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Senza dubbio.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Come ingegnere.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] In un certo senso.

GUALTIERO: [È SORPRESO] Ma lei ha detto che i miei progetti...

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Sicuro, stai tranquillo.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] E allora?

MEDICO:  [COME SOPRA] Su! Su!

GUALTIERO: [PRONTAMENTE, ALZA LA VOCE] Quel posto!

MEDICO: Avrai modo di frequentarli lo stesso. È questo che conta!

GUALTIERO: Essere uno di loro [ORA È PIÙ PACATO], altrimenti non mi accoglieranno mai.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Richieste marginali!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Carte in regola!

ANESTESISTA: [PRONTAMENTE, È IRRITATA] Ma smettiamola signori!

MEDICO: [ALZA LA VOCE] Perché implori ancora?

GUALTIERO: [È PACATO] Temo che la sua proposta, professore, non conduca a nulla

PROFESSORE: [PRONTAMENTE, IN CRESCENDO] Cooosa? [POI È PIÙ PACATO] Qui l’importante è esserci, prender parte, poter circolare fra questi giardini. Essere invitati, rispettati, ossequiati. Risplendere!


BREVE PAUSA


MEDICO:[È PACATO] Pesa più un chilo di paglia o uno di ferro? Ricordi?

ANESTESISTA:  [PRONTAMENTE] Tutti uguali qui! Qualcuno, è pur vero, crede di godere di qualche chilo in più, ma è solo una presunzione dei nuovi arrivati. Dura poco!

PROFESSORE: Opposti sì, ma fratelli nella gloria.

ANESTESISTA: Occorre, però, dedizione totale.

MEDICO: [ABBOZZA UN SORRISO] E sarà il riconoscimento della tua attività professionale.

GUALTIERO: È troppo tardi, lo avete sentenziato voi.

MEDICO:  [PRONTAMENTE] Ma non per conquistare notorietà.

GUALTIERO: Sarei altrettanto infelice se accettassi.

ANESTESISTA: [CON ASTIO] Sei solo un vigliacco!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Non dite così! [A TESTA BASSA, LENTAMENTE, BREVE PAUSA] Va bene! Sono...


BUSSANO ALLA PORTA


PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Avanti!


ENTRA UN’INFERMIERA


INFERMIERA: Buongiorno, Professore? È arrivato!

PROFESSORE: [GUARDA L’OROLOGIO] Che sbadato! Lo attendevamo da un momento all’altro. [SI RIVOLGE ALL’INFERMIERA] Grazie! Lo faccia accomodare e lo rassicuri. Farò presto.

INFERMIERA: Bene. [ESCE]

MEDICO: [PRONTAMENTE, ELETTRIZZATO] È qui! È qui!

ANESTESISTA: [PRONTAMENTE, SI RIVOLGE AL PROFESSORE] C'è anche la moglie: Vado?

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] No! Calmi!  [SI RIVOLGE A GUALTIERO] Come vedi ho una visita importante. Voglio quindi...

GUALTIERO: [PRONTAMENTE, LO INTERROMPE] Di chi si tratta? [con ansia] Chi è?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Un dittatore della vecchia scuola. Ha sparso sangue fino all’ultimo perché la folla s’inferocisse sempre più e la sua fama dilagasse... Chi vivrà più di lui!

GUALTIERO: [È PICCANTE] Un altro senza fede che è stato fatto fuori forse dalle sue stesse guardie.

MEDICO: [MINIMIZZA] Solo qualche colpo di fucile, ecco tutto. Ti ricordo ancora che la luce della tua fede illumina ben poco.

GUALTIERO:  [COME SOPRA] E se non fosse spirato all’istante?

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Non temere! Cosa vuoi che siano un ferro rovente sulla schiena, o degli aghi in faccia, o alcuni scarafaggi intrappolati nell’ombelico, dinanzi all’ eternità?

MEDICO: Ben altro che rendere l’anima sul proprio letto.

PROFESSORE: E’ tale il personaggio che non so neppure che dimora assegnare alla coppia.

GUALTIERO: Coppia?

PROFESSORE: Non hai sentito? E’ qui con la moglie. Più di cento pallottole, tra lui e la signora. Ti dicevo della dimora: hai avuto modo di dare uno sguardo alla stamberga che si erano fatti costruire?

GUALTIERO: A dire il vero non credo di essermene occupato.

PROFESSORE: Una mancanza, dato il tuo mestiere! Solo qualche numero: un milione di metri cubi di marmo, novecentomila metri cubi di legno, oro e argento per tendaggi, ventimila uomini e settecento architetti per metterlo su.

GUALTIERO: Dove hanno trovato lo spazio per un mostro simile?

PROFESSORE: Lo spazio, come noto, si crea: è bastato cacciare i vicini!

GUALTIERO: Come un bombardamento!

PROFESSORE: Che acume!

GUALTIERO: Chissà che Paese felice, tutt’intorno... [BREVE PAUSA]

[SECCATO E DEPRESSO] Di fronte a lui allora io cosa potrei mai...

PROFESSORE: [SI SPAZIENTISCE] Hai i giorni contati!

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Proprio così!

PROFESSORE: [COME SOPRA, GRIDA] Come puoi tollerare di tirare le cuoia in questo stato?


PAUSA. LUCE SU GUALTIERO


GUALTIERO: [GRIDA] Sono stanco… [POI PIÙ PLACATO] Vi prego… Non ne posso più… Il conflitto, sempre il conflitto… Per arrivare a cosa… Siamo mortali, perdio! [BREVE PAUSA] Si, d’accordo, riusciremo pure a dimenticarcene, a relegare questo maledetto pensiero in sotterranei inespugnabili per poter non esser chiamati “pazzi”, ma non c’è niente da fare, lo siamo, egualmente... e non c’è dato vedere se non la produzione e la distruzione. Che sia opera di un dio o di noi stessi poco importa. E così tutto è sul serio: discorsi, impegni, idee, pregi, difetti, non altra impostazione... [BREVE PAUSA] Non riesco ad avere il sopravvento sul dubbio.

PROFESSORE: [È PACATO] Il dubbio!... Diffonde attraverso le guaine dei nervi sino ad approdare ai centri superiori. L’epilogo è un lucido squilibrio psichico. Morite a milioni ogni giorno. In che altra peggior condizione può giungere un uomo all’appuntamento più esclusivo della vita?

GUALTIERO:  [COME SOPRA] Miserabile! Ipocrita! Eccomi bollato da ore [È IN PREDA ALLO SCONFORTO] Per cosa il mio sacrificio allora?

ANESTESISTA:  [COME SOPRA] Per la tua dolce figlioletta e la sua bella mamma!

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Per la stima degli amici... loro modello da schivare come la peste.


BREVE PAUSA


MEDICO: [È CINICO] E i tuoi genitori? Vogliamo non considerarli?

GUALTIERO: [URLA ATTERRITO] Vi prego! Lasciate in pace almeno loro... Insoddisfatti di me, ma incapaci di confessarlo. [è angosciato e adirato] Non dovevate! No! [SI RIVOLGE AL MEDICO CON ASTIO, URLA] Ancora una volta, quella schifosissima fogna della tua bocca! Bastardo! Bastardo! [SI AVVENTA SUL MEDICO, LO COLPISCE CON ALCUNI PUGNI. IL PROFESSORE E L’ANESTESISTA CERCANO DI FERMARLO].

PROFESSORE:  [PRONTAMENTE] Si calmi! La prego, la prego! Accetti le mie scuse!

ANESTESISTA: [PRONTAMENTE, LO TIRA] Demente!


GUALTIERO VIENE ALLONTANATO


MEDICO: [urla] Imbecille!... Resta con il tuo aneurisma, idiota.

PROFESSORE: [RIVOLTO AL MEDICO, ALZA LA VOCE] Taci!


LUNGO SILENZIO


GUALTIERO: [GUARDA IN BASSO] Voglio essere operato!

PROFESSORE: [FISSA GUALTIERO] Pensi che ne valga la pena?

GUALTIERO: [ESITA] S-Sì!

PROFESSORE: D’accordo, a domattina! [GUALTIERO GLI SI AVVICINA].

GUALTIERO:  [GLI STRINGE LA MANO] Grazie, professore.

PROFESSORE: [CORDIALMENTE] Rivolgiti alla caposala. Vai sereno!

GUALTIERO: [SI AVVIA VERSO LA PORTA] Buonasera!


SILENZIO. I TRE SI SCAMBIANO OCCHIATE


MEDICO: [PRONTAMENTE, È PREOCCUPATO] Lo opera davvero, Professore?

PROFESSORE: [È PACATO] Taci, provvidenziale imbecille.  [SI RIVOLGE ALL’ANESTESISTA] Il cuore?

ANESTESISTA: [FISSA IL PROFESSORE] Alto rischio! ASA III, forse anche IV.

PROFESSORE:  [COME SOPRA] Bene. Allora a domani signori.


BUIO - VOCI FUORI SCENA NEL BUIO: DALLA SALA OPERATORIA


VOCE DI DONNA: Basta massaggio!... Lasciate perdere!... Mollate lì!... Siamo a otto fiale di adrenalina. Onda piatta! [BREVE PAUSA] Un cuore di certo non fra i più sani, qualche turba del ritmo, ma non tale da doversi preoccupare... Quando deve andar male...

VOCE CARISMATICA DI UOMO ANZIANO: [PRONTAMENTE, CON ANSIA] Ma quest’uomo... Non capisco... Non vogliamo proseguire?

VOCE DI DONNA: Cosa vuoi proseguire dopo più di mezz’ora di onda piatta?

VOCE CARISMATICA: Secco! Da non crederci!...

VOCE DI UOMO GIOVANE:  [PRONTAMENTE] Ancora giovane!

VOCE CARISMATICA: Una presa per il culo signori! Davvero!

VOCE DI DONNA:  [PRONTAMENTE] Un tipo riservato e gentile.

VOCE DI UOMO GIOVANE:  [COME SOPRA] Sembrava sereno!

VOCE DI DONNA: [LENTAMENTE] Mi è rimasta impressa una frase che, quasi addormentato, ha bisbigliato: “dottoressa, ritiene che dovrei desistere?” Gli ho domandato a che proposito, ma non c' è stato più tempo.

VOCE DI UOMO GIOVANE:  [COME SOPRA] Chissà cosa lo tormentava


SILENZIO - SI PERCEPISCONO, PROGRESSIVAMENTE, TRE FIGURE SEDUTE SU ALTRETTANTE BIBENDUM CHAIR BIANCHE, POSTE IN SEMICERCHIO, A DISTANZA DI UN PAIO DI METRI DALLA SPOGLIA PARETE DI LOCULI ALLE LORO SPALLE UNA, DALLE SEMBIANZE FEMMINILI, LE ALTRE DUE MASCHILI, LEI È MARPESSA, L’ANESTESISTA, SULLA POLTRONA DI SINISTRA, GIOVANE, NEL SUO CHANEL NERO. DALLA POLTRONA DI CENTRO EMERGE LA TESTA CANUTA DI UN UOMO DI MEZZ’ETÀ, IL PROFESSORE. È IN SMOKING. È UN GIOVANE UOMO, DUILIO, IL MEDICO, CHE SIEDE ABBANDONATO SULLA POLTRONA DI DESTRA: IN SMOKING ANCHE LUI. DALLA SCENA, ADESSO, È SCOMPARSA LA VEGETAZIONE TIPICA DEL CIMITERO POSTA ACCANTO ALLA PARETE DI LOCULI. LA LUCE BASSA PERMETTE DI DISTINGUERE SOLO LE SAGOME. SOFFIA UN VENTO LUGUBRE


MEDICO: Che ultima notte ingegnere!

ANESTESISTA: Niente sonno ristoratore in-ge-gne-re

MEDICO: Solo Malamorte: decesso senza pentimento e assoluzione.

[BREVE PAUSA] Su! Andiamo!

ANESTESISTA [al PROFESSORE] Alla festa per il gran rumeno e signora allora?

PROFESSORE: Perché no Marpessa!...

MEDICO: Sono appena arrivati!... Ci aspettano!

PROFESSORE Come sempre!


SILENZIO. SOLO IL VENTO SEMPRE PIU’INTENSO

T E L A