COME CAMUS
di
Paolo Trotti
Camus: Ivoriano di circa quarant'anni
Jazz: Fotografo di 42 anni
Anna: Amica, segretaria di Jazz. 35 anni
Madou: Figlia di Camus. 6 anni
Drago: Commerciante di carni. 35 anni
Uomo: Autista di Drago, 37 anni
Donna ( Katharina ): Juke box umano 24 anni
Satana: Signore delle aree dismesse, 48 anni
Siria: Sua moglie 40 anni
Baby: Sua figlia 14 anni
Lucio: Fidanzato di Baby 25 anni
Una porzione della scena è il cassone di un camion. Camus è legato ad una cassa munita di rotelle che si muove a scatti, inaspettatamente, seguendo le asperità della strada. Fiotti di luci entrano ed escono da questa prigione momentanea. Il rombo del motore del camion è a tratti assordante, talvolta arriva l'eco della musica che l'autista sta ascoltando. In sottofondo, costante e continuo il suono di parole biascicate. Camus canta.
CAMUS
Torna Madou
sul mio sorriso
dormi serena
dormi e sorridi
Smette di cantare
Ancora ! Se taccio muoio, l'ha detto Yoop. La mia anima sarà avvolta dal muro di buio e mi spegnerò come un stoppino.
Canta
Dormi Madou
il tempo è breve
dormi bambina
io vengo lì.
Smette di cantare
Sono due giorni che non sento più Yoop.
Canta ma adagio. Se ti sentono da fuori sono bastonate, m'ha detto.
Dormi Madou... rovi, piante, sabbia, acqua, mura. Mura alte che arrivano al cielo. Mura con guardiani decapitati.
Non importa quello che dico. Basta il suono, per stare sveglio.
Il tropico l'ho lasciato alle spalle da giorni. Anche il mare se ne è andato e questo freddo è arrivato la notte scorsa. Sono abituato al freddo, non mi spaventa. Credo, che fosse notte. E' stato quando Yoop ha smesso di cantare. Le luci entrano di traverso. Dal silenzio direi che è notte e che siamo in autostrada.
grida
Quanto manca ? Quanto manca ?
Ho sete. Ho fame e ho sete.
Vi ho detto che non sarei scappato prima dell'arrivo ma mi avete legato lo stesso.
La cassa su cui è legato si sposta violentemente, Camus geme di dolore
Non parlare, non muoverti, non ruttare. Se ci fermano torni a casa in una cassa da morto. Come faccio a ruttare che non mangio da cinque giorni.
Rutta
Aria.
Lo stomaco mi fa male.
Ci sei ? Ci siete ?
Colpi continui alle mani e ai piedi. Meglio morire in fretta a volte.
Non posso neanche pensarci. Devo arrivare.
Gli arrivano dei grugniti
Chi è ? Chi c'è ? Yoop ? Yoop, sei vivo ? Chi sei ?
I maiali.
Almeno hanno da mangiare nelle gabbie. Sono malati, non ne arriveranno molti, vivi. L'autista non ne capisce di animali e l'hanno fregato.
Maiali clandestini.
Malati.
Che non sopravviveranno.
Chi si nutrirà di voi ? A chi attaccherete la morte ?
Le tavole imbandite mi spaventano.
Yoop dice che era ricco, prima della guerra, e mandava i figli a studiare in Europa. Adesso sta là. Non parla da due giorni. Era un uomo allegro, sempre con la tavola imbandita, montoni e galline e zucche. E' stata la guerra a rovinarlo. Yoop ! Vai a raggiungere i tuoi figli ? Sei sicuro che ti vorranno ? Yoop !
Non lo sai. E hai paura, per questo taci. Magari i tuoi figli sono cresciuti e fanno un lavoro che ti disonora, oppure hanno una famiglia e lo sai che le case sono più piccole. Cosa ne sai poi ? Cosa ne so ?
La verità è che sono solo speranze.
Che c'è dietro questo muro di buio e questi fasci di luce ?
Che regione è ? Come vivono ?
La cassa si muove di nuovo, sbatte più volte, con violenza. A ogni colpo un gemito.
Le strade sono piene di buchi anche qui. Entra più luce. Dobbiamo essere vicini ad un paese.
Si spegne il motore. La musica della radio si alza. I maiali grugniscono più spavaldi.
Ha ancora fame. Si ferma ogni tre o quattro ore a mangiare e questi iniziano a urlare. Hanno paura. Sanno.
Buoni. State zitti. Buoni, buoni, perfavore, buoni.
Bastardi !
La sagoma di un uomo senza testa danza sulle casse. In sottofondo i rumori di due che scopano.
Sei tornato.
L'aria è piena di anime intrappolate che vogliono fuggire. Fermati. Parla. Sono stanco, da solo, non ce la faccio. Hai ancora la casacca bucata. E' sempre l'alba per te. Quanti erano ? Venti ? Quaranta ? E noi ? Noi eravamo tanti ma senza armi. Perché non ti sei nascosto ? Nessuno ti ha aiutato. I francesi tra gli alberi guardavano in silenzio. Quanti occhi hai contato ? Io almeno cento. Mentre i machete ci spaccavano a metà i pensieri, loro si accendevano sigarette e ascoltavano musica. Decine di accendini che esplodono in una fiamma, il fumo che esce. Bastava così poco. Fermati e abbraciami. Ho bisogno di un tuo consiglio.
Sono
solo
io.
Lo vedi Yoop ? Lo vedi ? Yoop !
La sagoma scompare. Le casse si urtano con violenza. I maiali strillano. Camus ne imita il verso. I maiali tacciono.
E' paura. Senti come puzzano ?
Yoop ! Come fai a dormire ?
Jazz m'ha preso Madou. Via dal pericolo, ha detto.
Però via. Voleva adottare anche me, ma non è possibile. Troppo grande. Anche per i miei vestiti sono troppo grande, per le pareti della mia casa, per il mio villaggio. Mia madre mi guardava e diceva sempre: Sei troppo grande Camus, il mondo non riesce a contenerti. Io guardavo la ciotola e le dicevo: Se sono troppo grande perché ho la ciotola più piccola. E' il mondo che va così, mi rispondeva e rideva. Ridevano tutti in casa. Non è poi così divertente. Le leggi non hanno buon senso, tu cosa dici ?
Cosa vuoi dire, sei morto !
Sei morto ?
Yoop !
Dormi ?
Jazz è venuto a fotografare il villaggio. E ha visto Madou. L'ho accolto in casa mia, tu cosa avresti fatto, Yoop ? Poi ha fatto quello che ha fatto ed è dovuto partire. Con Madou.
...
Anch'io ho sonno ma ho paura a dormire. Non è così che deve essere per un uomo. Non bisogna aver paura, ma siamo tra noi, Yoop, lo so che dormi dalla paura. Non vergognarti.
Dei colpi sul cassone fanno tacere gli animali.
Con le buone non si stringe niente.
Il cassone del camion si apre. I maiali cominciano a grugnire, disperati. Entra un uomo. Ha in mano una pistola. E' ubriaco.
UOMO
Silenzio !
I maiali smettono.
Sentito, negro ?
Sentito come m'ubbidiscono. C' hanno paura. Alzati negro.
CAMUS
Sono legato. Avevo detto che non scappavo, ma non mi avete creduto.
UOMO
Siete sempre pronti a fotterci.
L'uomo cerca tra le casse.
Negri di merda. Da dove vieni ?
CAMUS
Burkina.
UOMO
Non reggete, voialtri. Guarda qui. Un carico di morti. Adesso mi tocca fermarmi e scaricarli. Non siete abituati al freddo. Tutte fighette. Chi lo sente il capo, adesso. Pezzi di merda. L'hanno fatto apposta. Mi vien voglia di spararti. Meglio dire che ho perso l'intero carico. Devo ammazzare anche i maiali per colpa tua. Meglio se morivi, testa di cazzo. Meglio, si. Non è un autobus questo. Vi ho capiti appena vi ho visti. Mai un giorno di lavoro. Si vede dalla schiena. Chi ce l'ha dritta non ha mai lavorato. E voi tutti come con un bastone nel culo.
L'uomo inizia a perquisire i morti. Li spoglia. Fa dei mucchi. Trova dei soldi e li mette in tasca.
Un viaggio a vuoto. Cinquecento dollari ! Dove cazzo credeva di andare con cinquecento dollari ! Meglio che niente. E questo non ha soldi ? E' bello grasso. Magari se li è messi nel culo. Dove ho messo i guanti, porcocazzo, i guanti ! Mica vi metto le mani nel culo senza guanti. Chissà cosa c' avete. I guanti, mai che.. eccovi !
CAMUS
Yoop ! Yoop ! Muoviti ! Svegliati ! Yoop !
UOMO
Taci ! Lo stronzo è morto. Gelato.
CAMUS
Yoop ! Yoop!
Carica la pistola e gliela punta.
UOMO
Vuoi svegliare tutto l'autogrill ? Facciamo un lavoro in silenzio. Tranquillo. Magari non t'ammazzo.
Mette i guanti e fruga il culo di Yoop.
Che bel culetto morbido. Qui c'è di sicuro qualcosa. Ecco, ecco. Proprio in fondo. Merda. Da vivo è più facile. Il tuo amico si portava dei diamanti nel culo.
Camus si agita, prova a liberarsi, urla. L'uomo gli punta nuovamente la pistola.
Se ci sentono ti devo ammazzare. A me non mi frega niente. Taci e lasciami lavorare.
CAMUS
Bisogna seppellirli.
UOMO
See ! Adesso mi fermo e scavo buche in mezzo all'autostrada...
CAMUS
Lo faccio io.
UOMO
Tu non fai un cazzo e se continui a parlare ti mando a raggiungere i tuoi amici. Scavare buche in mezzo all'autostrada, che idea.
CAMUS
Erano uomini di valore.
UOMO
Tu eri un uomo prima, se sei fortunato le sarai anche dopo, ma ora no. Ora sei sul mio camion e sei mio. Questa è terra di nessuno e se muori nessuno viene a chiedere il tuo corpo. Sette e cinquanta e sessanta e settanta, settantuno, settantadue, e cinquanta... morti di fame, pezzenti. Mi hai sentito ? Tu quanto hai ? Quanto paghi per non farti ammazzare ?
CAMUS
Non ho più niente. Ho già pagato. Ero d'accordo.
UOMO
Con chi cazzo eri d'accordo ? Con me ? Mi hai chiesto qualcosa ? Sei salito sul mio camion come un signore, neanche un saluto. La testa alta e gli occhi sparsi tutt'attorno a curiosare. Dico, ero davanti a te, ti ho legato e tu niente. Potevo stringere di più le corde, potevo tirare dritto e non fermarmi a farvi pisciare. Ho un'anima io, si che ce l'ho. C'ho delle maniere. Non sono un selvaggio. Venite qui e pensate di essere dei padroni. Certo non potevo fermarmi sempre, ho degli orari da rispettare, ma sei abbastanza largo di corde da poter fare le tue cose senza sporcarti. E l'odore è quello dei maiali. Nessuno ci fa caso.
CAMUS
Mi dispiace. Non volevo offenderti.
UOMO
Ti dispiace perché ho una pistola e sei legato. Se fossi libero... cosa mi faresti se fossi libero ?
CAMUS
Ti spezzerei in due con le mie mani e guarderei le tue ossa spuntare dalla carne.
Smette di frugare i morti e si alza.
UOMO
Forse lo faresti davvero. No. Non te ne darei il tempo. Ne ho schiacciati così tanti come te che non mi fai paura. Credi di farmi paura. Impara dei maiali. Io entro e loro tacciono. Sanno bene che chi urla sarà il primo. Non voglio rotture di coglioni sul mio camion. Se non avessi famiglia non vorrei neanche voi. Poi devo lavare via tutto. Sempre quell'odore di merda. Me lo porto in giro per colpa vostra. Che cazzo ci vieni a fare qui ? Lo capisci che sei di troppo. Muscoli del cazzo per lavori del cazzo. Quanti anni credi di avere davanti ? Uno, due...
Vuoi una birra ?
CAMUS
Non voglio niente,
UOMO
Una birretta. Io e te. Per farci compagnia mentre passa la notte.
CAMUS
No. Voglio dell'acqua.
UOMO
Come vuoi. Acqua non ce n'è.
...
Mi sono appena fatto una pelle, sai ? La vuoi provare? Che dici ? Te la porto ? Magari ti fa un lavoretto anche da legato. E' russa, le russe sono brave con la bocca. Me l'ha scaricata un amico. Ce la scambiamo nei lunghi viaggi. E' pulita. Il capo la fa controllare ogni mese.
Sicuro di non volerne un goccio ?
L'uomo si avvicina a Camus e lo fa bere con la forza.
Forza. Forza.
Attento a non berne troppa che poi ti viene sete.
Facciamo che io te la porto lo stesso e poi tu decidi... una donna è una donna anche se è russa e le russe si sa...oppure tu... non ci voglio neanche pensare...te la porto.
L'uomo esce. Camus rimane in silenzio. Si sentono delle urla. Camus prova a liberarsi ma non ci riesce. Giace stanco sulla cassa. Altre urla. L'uomo rientra
con una donna. Non è una ragazzina. Prova a urlare ma l'uomo la zittisce con una sberla.
UOMO
Taci ti ho detto !
Eccolo qui il nostro amico. Ti aspettava, gli ho parlato di te. Bevi un goccio, brava.
La donna beve e sputa addosso a Camus la birra
DONNA
Preferisco i maiali. Con un negro non ci vado. Lasciami andare.
UOMO
Parliamoci chiaro, quello che vuoi non conta un cazzo, qui. E' il mio turno e posso fare quello che voglio. Mi hai stancato. Voglio guardare.
La donna sputa a Camus
DONNA
Io li odio i negri. Sono bestie.
L'uomo ammanetta la donna vicino a Camus. Lei tenta di divincolarsi. L'uomo
slega le gambe di Camus.
UOMO
E tu cosa sei ?
Contante. Soldi. Merce. Se voglio comprarmi una macchina, ti scambio. Per una fiat, sai che bell'affare. Non vali di più. E tra qualche mese neanche un motorino mi danno. Siete roba deperibile. Carne. E la carne va a male. Quindi smettila di strillare.
Fattela !
CAMUS
Non ci riesco, non voglio !
UOMO
Mi vuoi offendere ancora ? Devi essere umile, come me. Faccio quello che posso per la famiglia, è un lavoro e nel lavoro è importante divertirsi, non bisogna timbrare il cartellino, se lo fai è finita. Adesso basta parlare, il viaggio è ancora lungo.
Mette la donna sotto Camus. Di schiena. Abbassa i pantaloni a Camus. Stappa le calze della donna. Poi li lega assieme.
DONNA
Lasciami andare !
UOMO
Finiscila !
L'uomo si siede a bere e li guarda. Attorno i rumori dell'autogill. I due cominciano.
La natura vince sempre. Anch'io che pure ho dei figli e rispetto mia moglie, quando mi capita non mi faccio mancare niente. Non bisogna vergognarsi. E' la natura. Non possiamo farci niente. E' inutile combattere. Divertitevi. E' breve la vita. Dateci dentro. Forza.
La scena prosegue nel silenzio di Camus e della donna. L'uomo ogni tanto beve e canta una canzone d'amore. Camus viene.
DONNA
a Camus
Bastardo !
L'uomo beve e li lascia legati uno sopra l'altro. Li guarda.
UOMO
E' ora di andare. Buon viaggio.
Statemi bene.
DONNA
Ti prego. Ti prego. Tutto quello che vuoi. Non lasciarmi qui. Ti prego.
UOMO
Non ho tempo e poi ormai... inutile parlarne adesso. Meglio non parlarne per niente. Lui passa, ma tu devi fare ancora parecchi viaggi... ci siamo capiti ?
DONNA
A Camus
Bastardo !
L'uomo esce. I due rimangono in silenzio. Il motore del camion si rimette in moto.
Esci ! Spostati !
CAMUS
Sono legato.
I due provano a liberarsi
DONNA
Ti strappo il cuore a morsi e me lo mangio.
...
Mi cola tutto. Bastardo negro. Mi cola tutto addosso. Dentro. E non viene via. Mi hai sporcato. Appiccicato dentro i tuoi germi. E' come avere un fango che mi corrode il corpo. Una malattia. Se volevano ammazzarmi potevano sparare. Preferisco. Farmi saltare in aria. Dio mio, tutto quel caldo che ha iniziato a salire e mi scioglie le budella. Mi uscirà dalla bocca e sputerò sperma di negro. Esci! Esci !
...
Ti piace stare lì. Scoparti una bianca che odia i negri. Che godimento per te. Perché ti odio. L'hai capito ? Mi senti ? Ti odio ! Voglio vederti bruciare. Spero che ti spezzino la schiena, dove sei diretto. Voglio vederti cadere da un'impalcatura, morire di una qualsiasi malattia dolorosa.
...
Non ho goduto ! Non ti ho neanche sentito. Non mi sono accorta di niente. Non esisti. Non è mai successo. Non ci sei. Credi che sia sufficiente per essere un uomo ? Sei soddisfatto ? Vuoi che ti porti un sigaro e un bicchiere di vodka ?
CAMUS
Siamo nella stessa situazione. Ci hanno obbligato.
DONNA
Tu ti sei sentito obbligato di fottermi. Hai visto la morte e hai avuto paura e allora una scopata è una scopata. Mi chiamo Katarina. Almeno sai il nome della tua vittima.
CAMUS
Sono Camus
La donna inizia a piangere
DONNA
Cosa mi importa di come ti chiami. Esci.
Esci ti prego. Non farmi male anche tu. Mi scopano otto volte al giorno. Senza orari. Da soli, in gruppo. Sempre. Sto nel cassone del camion e aspetto. Non so quando avranno voglia. Lo capisco, ma non ne sono mai davvero sicura. Per loro sono un'ombra che aspetta e neanch'io riconosco più la mia faccia. E' sempre scuro.
...
Voglio strapparmi le vene e impiccarmi. Uno di questi giorni ne castro uno a morsi. Tanto gli piace che glielo prenda in bocca. E vogliono sentirmi godere. E io godo. Come un juke box. basta infilare la monetina nella fessura e selezionare. Posso urlare. Posso sussurrare. So stare zitta. Chiedere pietà. Dire ancora-ancora. In italiano, in russo, in serbo, in greco. Come si dice nella tua lingua ? Ogni sera la pulizia con getti d'acqua calda e la pillola. Non vogliono plastica in mezzo. E ogni mese la visita medica, come le vacche. Ma almeno so di essere sana. Finora.
La cassa con i sue si muove violentemente. I maiali piangono.
E quelle dottoresse che mi guardano come si guarda una malattia. Con gli occhi bassi. Mi compiangono in silenzio. Non dicono una parola. Non hanno il coraggio di alzare lo sguardo. Mi visitano coi guanti e scrivono. Medicine. Ricostituenti. Anti ossidanti. Merda. Mi fanno mangiare piccole dosi di merda e veleno. E morfina. E coca.
Piangono !
...
Cosa fai ? Cosa Fai ? Ti è venuto duro, negro di merda. Come ti permetti ? Fermati !
...
Ho detto di smetterla. Fatti una sega. Esci ! Esci !
CAMUS
La tua pelle mi stringe. Si muove attorno.
DONNA
Ti sei eccitato per quello che ho detto ! Bastardo. Esci.
CAMUS
Non ascoltavo. Sentivo solo la tua pelle e il dondolare del camion.
DONNA
Sei una bestia come tutti i negri. Ceceni, arabi, africani, mongoli. Tutti col cazzo duro e la bava alla bocca. Ti stanno macellando. Alla fine del viaggio c'è un chiodo in fronte ! Esci !
Un colpo del camion li libera, la donna, ammanettata inizia a colpire Camus che si riveste
Se mi tocchi ti strappo gli occhi e me li mangio.
Allontanati ! Lasciami dormire.
Bastardo.
I due si sdraiano tra le casse, provano a dormire. Dalla cabina arriva una musica .
CAMUS
Scusami.
DONNA
Fottiti.
CAMUS
Sei la loro puttana. Per quello che ne so puoi essere d'accordo con loro. Perché dovrei ascoltarti o provare pietà ? Mi hai detto negro di merda, pensi di essere diversa. Siamo tutti negri finché stiamo su questo camion. Guardali, anche i maiali sono negri. Il buio là in fondo è negro e nessuno può vederci dentro. Le città là fuori sono negri morti e noi siamo in mezzo alla tempesta senza un albero per ripararci. Siamo dei ciechi.
DONNA
Taci schifoso.
Il camion ha uno scossone
CAMUS
Bisogna stare svegli.
...
Yoop si è addormentato e guardalo là.
DONNA
Non è il freddo, sono i pensieri. Se parli non pensi. Se non pensi non muori. Parla in silenzio. Prega. Fai il cazzo che vuoi. Ma fallo lontano e da solo.
CAMUS
Ho un amico che mi aspetta. Mi ha dato lui i soldi del viaggio. Un vero amico, ha adottato mia figlia per tirarla via dalla guerra. Io sono ricercato e non posso prendere l'aereo.
DONNA
Non mi importa di chi ti aspetta.
CAMUS
Io l'ho aiutato. Ho ucciso mio fratello. Stava facendo foto nella foresta. Ha fotografato i trafficanti di armi. Volevano ucciderlo e l'ho protetto. Mio fratello è un soldato. Addestra i bambini, non era cattivo. Cosa c'è oltre i maiali ?
DONNA
Niente.
CAMUS
Il camion è pieno di voci.
DONNA
Non sento niente. Non parlami.
CAMUS
Sono anime imprigionate tra le assi.
DONNA
Non c'è niente oltre i maiali. Sono solo maiali.
CAMUS
Hanno voci umane.
Uno scossone muove le casse.
DONNA
Come le nostre. Ho sete.
CAMUS
Deve essere la birra. Ne hai bevuta ?
DONNA
Birra e vodka.
Ho la gola che brucia.
CAMUS
A che punto siamo ?
DONNA
Dopo l'autogrill si esce dall'autostrada. Sono un centinaio di chilometri ma in statale. Due ore. Tre.
CAMUS
E poi ?
DONNA
Torno indietro. Una corsa con roba elettrica per andare a fare un altro carico, poi domattina alle dieci la visita.
CAMUS
E io ? Cosa succede quando si arriva ?
DONNA
Vi lasciano in una stazione abbandonata. O in una fabbrica. Bruciano i morti e ti prendono i documenti. Poi non lo so. Con me hanno fatto così. Ancora due anni e sono libera. Non avevo i soldi per il viaggio.
CAMUS
Chi li brucia ?
DONNA
Che ne so ! I trasportatori, degli operai, altri viaggiatori.
CAMUS
E le famiglie ?
DONNA
Che cazzo te ne frega di sapere tutte queste cose. Non ci sono famiglie, non c'è più nessuno. Quando parti ti dimentichi, come la vodka, il viaggio e la vita qui sono una lunga sbronza. Poi un giorno è finita. Sia che ti risvegli o no è finita.
CAMUS
Per me la famiglia è importante. Doveva adottare anche me, diceva che era possibile, abbiamo fatto i documenti e ha messo Madou su un aereo. Poi è successo quello che è successo e siamo dovuti scappare. Lui in aereo, io qui.
DONNA
Hai altri figli ?
CAMUS
No.
Tu ?
DONNA
Fra qualche anno. Qui ho i pasti garantiti e una casa dove dormire. Tra due anni ci penso. Mi hanno promesso un matrimonio con un uomo serio, in una piccola città del nord. Un contadino. Se sono fortunata riuscirò ad avere un figlio.
CAMUS
L' hai conosciuto ?
DONNA
So che ha cinquant'anni. Spero che per quando ci sposiamo gli tiri abbastanza da mettermi incinta.
Il camion ha uno scossone, le casse si muovono, il brusio di aumenta d'improvviso per poi tornare in sottofondo.
CAMUS
Hai sentito ?
DONNA
No.
CAMUS
Le voci !
DONNA
Non ho sentito niente.
CAMUS
In fondo. Verso la cabina. Là dove è più buio. Oltre i maiali. Vado a vedere.
DONNA
Ci sono solo altri maiali.
CAMUS
Erano voci. Umane. Magari qualcuno è ancora vivo.
Camus si sposta verso la cabina del camion.
DONNA
Torna indietro. Non c'è niente da vedere. Vieni qui.
CAMUS
Sono più forti, qui.
DONNA
Non lasciarmi sola. Se torna e non ti trova mi ammazza.
CAMUS
Tacciono. Non si sente più niente.
DONNA
Non ti vedo più. Torna.
CAMUS
E' come se avessero sentito la mia presenza.
DONNA
E' solo il suono delle ruote. A volte sembrano grida. E' un richiamo ma non bisogna cedere. Sono solo ruote che corrono. E' pericoloso. Si rischia di cadere giù.
CAMUS
Che silenzio ! Mi senti ?
DONNA
Non ti vedo. Ho paura !
CAMUS
Sono oltre i maiali. La mia voce rimbalza. Mi arriva l'eco. E' una grande vallata buia. Sento delle presenze. E' pieno di persone silenziose.
DONNA
Torna indietro ! Non lasciarmi qui sola.
La voce di Camus sbiadisce lentamente.
CAMUS
Ogni tanto degli echi...rumori sotterranei. Serpenti... Non riesco più a sentirti...E' caldo... caldissimo... sono al centro della...
DONNA
Camus ! Camus ! Camus !
Bastardo. Adesso chi mi fa coraggio. Sola e al buio con tutti questi maiali che piangono. Tacete ! Zitti ! Zitti maledetti.
La donna colpisce le casse. il pianto dei maiali aumenta.
Basta ! Voglio silenzio. Non sentirvi più. Stiamo arrivando tutti alla fine del viaggio. E il chiodo è lì che ci aspetta. Ognuno il suo. Un chiodo enorme di muscoli e ossa. Senza sorriso. Un chiodo pronto a caricarmi per un altro viaggio. Avanti e indietro, su e giù. Altri due anni. Un juke box di carne che trema e aspetta. Due anni.
Camus ! Camus !
...
canta per farsi coraggio
Come Camus
Fai come Camus
Pianti di neve
erba ghiacciata
pane e silenzio
sorso nell'acqua.
Come Camus
Sono come Camus
Camus ritorna dalla donna. E' abbattuto.
CAMUS
Cinesi.
Tanti cinesi.
DONNA
Dove ?
CAMUS
Dappertutto sotto i nostri piedi. Decine di cinesi morti asfissiati dal caldo. Ci camminiamo sopra, li calpestiamo.
DONNA
Siediti.
CAMUS
Ho detto...
DONNA
Hai detto delle parole, adesso siediti.
Camus si avvicina alla Donna. La abbraccia.
CAMUS
Voglio solo riportare a casa mia figlia. Chiudo gli occhi e tappo le orecchie.
DONNA
Dormi.
I due rimangono abbracciati. Il camion frena. Le casse si muovono. I portelloni del camion vengono aperti. Entra una luce bianchissima. La Donna si allontana da Camus.
UOMO
Capolinea. Tutti quelli vivi in piedi. I morti possono stare dove sono.
Entrano l'Uomo e Drago, la donna si getta al collo di Drago.
DONNA
Drago. Drago.
DRAGO
Staccati troia.
DONNA
Mi ha violentata. Mi ha sbattuta sulle casse dei maiali e me l'ha infilato.
Io urlavo, gli dicevo di non farlo, ma lui rideva e continuava. Diceva che vuole scopare tutte le slave che incontra, che siamo tutte troie e non meritiamo che il cazzo. Avevo paura. Chiamavo. ma l'autista non sentiva. I maiali piangevano. Anch'io piangevo e ti chiamavo. Ammazzalo ! Ammazza quel negro schifoso !
DRAGO
Cosa ci faceva nel retro ? Doveva stare con te.
UOMO
C'è stato...
DONNA
C'era un controlla di polizia. Ho voluto nascondermi dietro. Non si sa mai. Poi sei costretta anche con loro.
DRAGO
Hanno perquisito il camion ?
UOMO
No..i documenti sono in regola e poi i maiali urlavano. Gli faceva schifo entrare a controllare.
DRAGO
Sono una buona copertura i maiali.
UOMO
Urlano. Nessuno vuole averci a che fare.
DRAGO
Il resto del carico ?
DONNA
Il negro li ha visti. Dice che sono tutti morti.
DRAGO
Hai visto i cinesi ?
CAMUS
Si signore.
DRAGO
Sono morti ?
CAMUS
Si signore. Tutti.
DRAGO
Perché ti sei scopato Katrina ? E' per i miei uomini. Adesso devo farla visitare. Altre spese. Con voi ci sono sempre problemi.
CAMUS
Nessun problema signore. Quell'uomo mi ha costretto.
DONNA
Mente !
CAMUS
Ci ha legati insieme. Guardi i polsi. Ha ancora le manette.
DONNA
Me le ha messe lui. E poi ha urlato. Mi ha strappato i vestiti e urlava. E' peggio dei maiali.
CAMUS
Perché dici cosi ?
DONNA
Me l'hai messo dentro. Ti ho chiesto di non farlo. Ti ho pregato. E' vero o no ?
CAMUS
E' la verità. Ma eravamo legati insieme. E quell'uomo guardava.
UOMO
E' un porco. Deve imparare a stare al suo posto.
CAMUS
So da solo qual'è il mio posto.
DONNA
Ammazzalo, Drago.
DRAGO
Non si può. C'è qui fuori l'uomo che ha pagato per il viaggio.
ride
Vi siete divertiti ! Non sono del tutto sicuro di quale è la verità.
DONNA
Ammazziamo anche lui.
DRAGO
E' ricco. Coi ricchi meglio non averci a che fare.
CAMUS
Jazz è qui fuori ? Jazz ! Jazz !
Drago lo colpisce
DRAGO
Taci ! Ti devo consegnare ma prima c'è del lavoro da fare.
DONNA
Ammazzalo. Sono morti anche gli altri. Se lo facciamo subito il suo amico non potrà dire niente.
DRAGO
I corpi li scaricate voi ?
UOMO
Se paghi il doppio io te li scarico e te le brucio.
DRAGO
Con un carico perso pensi ai soldi . Dovrei dimezzarti lo stipendio. E' responsabilità tua che questi arrivino vivi.
UOMO
C'è una fuga di gas dal termostato. Con un camion nuovo non succede.
DRAGO
Sei pronto a lavorare ?
CAMUS
Si signore.
DRAGO
Allora comincia a portare giù i tuoi amici.
DONNA
Non lo ammazzi ?
DRAGO
Per quello che vali... mi serve che scarichi, dovete ripartire.
UOMO
E il termostato.
DRAGO
Che ci frega del termostato.
Camus si carica il corpo di Yoop sulle spalle e inizia a trasportarlo fuori, in una fabbrica dismessa. I tre aguzzini si siedono su poltrone improvvisate e aprono una bottiglia. Bevono. Ridono. Drago manda l'uomo ad aiutare Camus e rimane con la donna. Le dà della coca. La donna inizia a ridere e singhiozzare. Drago si fa fare un pompino. L'uomo carica tre corpi alla volta sulle spalle di Camus.
DRAGO
Forza lavoro. Ecco quel che ci vuole, ne sono morti tanti ?
UOMO
Una decina. Le casse sono troppo piccole. Devono essere malati.
DRAGO
Scaricateli. Qualcuno se li mangerà.
UOMO
Se li macelliamo li riusciamo a piazzare.
DRAGO
Troppo pericoloso. Quelli dell'antisofisticazione sono più svegli dell'immigrazione.
UOMO
E' un peccato.
DRAGO
Scaricali e non pensarci. Che viaggio di merda !
UOMO
Hai sentito ? Tiriamo giù anche i maiali. Sbrigati.
CAMUS
Li devo togliere dalle casse ?
UOMO
Con le gabbie ? Quelle possiamo riutilizzarle.
DRAGO
Le gabbie, tutto quanto. Se sono infette non possiamo rischiare di fotterci un altro carico. Scaricali tutti. Vivi o morti. Tutti. E' un giorno di merda.
DONNA
Ho voglia di scopare.
DRAGO
Dopo il negro ? Non scherzare.
DONNA
Voglio ammazzarlo.
DRAGO
Non parlare e finisci. Ho perso un sacco di soldi.
Drago e la donna osservano la scena bevendo. Decine di corpi sono ammucchiati tra le gabbie dei maiali.. Camus ha finito di trasportarli. E' sfinito.
DRAGO
Adesso Bruciali.
CAMUS
Non c'è benzina.
DRAGO
Allora dovrai stare qui a vegliarli fino a quando non te la portano.
CAMUS
Ma io devo andare, mi aspettano.
DRAGO
Adesso ti aspettano solo questi. Vegliali, di qualche preghiera e canta. Voi cantate molto. Ma sottovoce. Non voglio che i passanti chiamino la polizia per schiamazzi. Sono sotto la tua responsabilità.
CAMUS
Per quanto ? Quando posso andare.
DRAGO
Il tempo... chi se ne frega del tempo. Il tempo per te è solo pioggia o sole. Ti manderò qualcuno.
CAMUS
Dov'è Jazz ? Avevi detto che era qui.
DRAGO
Da qualche parte là in fondo. E' meglio che non sappia come finiscono certi viaggi. Per la sua sicurezza, dico.
CAMUS
E' giusto.
DRAGO
E adesso devi pagare per Katarina.
CAMUS
Non ho fatto niente.
DRAGO
Il tuo niente è sempre troppo. L'hai voluta e te la sei presa. Non c'è niente di male. Posso capirti. Anch'io non riesco a stare senza scopare. Ma se non paghi, capisci, tutto va a puttane.
CAMUS
Non ho soldi.
DRAGO
Non parlo di soldi. Lei sta con me, coi miei autisti. Serve a rendere più piacevole le sgradevolezze del viaggio. Poi arriva un negro e se la fa. Se non ti ammazzo è per il tuo amico. Ma devi pagare in qualche modo. Ho un rispetto da difendere.
CAMUS
Non capisco. Ti ho detto che non ho soldi.
DRAGO
I soldi sono si importanti. Ma anche la credibilità. L'ho imparata qui questa parola. Vedi come parlo bene. Quasi non ho accento. E' importante non avere accento. Confondersi. Devi pagare la mia credibilità. Porta il manganello elettronico ! Non lascia segni, capisci ? Ti restituiamo come nuovo.
UOMO
Ho solo un bastone.
DRAGO
Porta il bastone.
A volte è così triste vedere la disorganizzazione. Pensi di aver pensato a tutto e poi manca la benzina e il manganello se l'è dimenticato a casa. E' triste. Molto triste.
UOMO
Eccolo.
DRAGO
Ehi puttana, vieni qui. Prendi il bastone.
Drago e l'uomo immobilizzano Camus
Vendicati. Non più di quello che ti ha fatto. E stai attenta a non colpirci.
DONNA
Ti mangio il cuore.
DRAGO
E' un pò troppo. Limitati a colpirlo. E colpisci il giusto.
CAMUS
Io non ti ho fatto male.
DONNA
Cosa ne sai, negro, di quello che hai fatto.
La donna comincia a colpire Camus. I due uomini devono inginocchiarsi per reggere il suo peso. Camus manda piccoli gemiti. I tre sono zitti. La donna infierisce. Quando smette Camus è a terra privo di sensi.
DRAGO
Così tanto male ti ha fatto ?
DONNA
Odio i negri.
DRAGO
Andate. Ci vediamo tra due giorni.
UOMO
E i morti ?
DRAGO
Qui non ci torniamo più.
I tre escono lasciando Camus esanime.
II
Camus giace. Una sagoma danza sul cumulo di morti. Si avvicina a Camus, gli versa dell'acqua sulla testa. Lo bacia. Lo accarezza. Si allontana. Compare dal buio Jazz con Anna. I due guardano Camus ma non si avvicinano.
ANNA
Com'è conciato. Sembra morto.
JAZZ
Respira, a fatica ma respira. Ha la pelle dura. Gente come lui è abituata alle botte, non si spaventa, non ha paura... che straordinario contrasto, se non avessimo assistito adesso potremmo scambiare il suo coma per sonno. Guardalo, piegato come un bambino in attesa di nascere, e questo luogo orribile è il ventre che lo ospita. Noi non siamo niente per lui, siamo estranei a questa bellezza.
ANNA
Mi ha fatto male guardare, hai visto come lo picchiava ? Sembrava avesse il diavolo dentro le braccia. Sbrighiamoci che c'è buio e non mi piace qui.
JAZZ
Hai sentito anche tu, non torneranno. Troppi morti. Devono cambiare posto. Se ci fossimo fatti vedere non so cosa sarebbe successo. Sono bestie, questa gente, non hanno niente di umano. Quando sono andato a trattare con Drago ho dovuto lasciargli i miei documenti. Ho avuto paura, ce l'ho ancora, sa dove vivo, me l'ha detto guardandomi gli occhi, io li ho abbassati, non è gente con cui scherzare.
ANNA
L'hai fatto per lui. Un amico. Non so chi altri l'avrebbe fatto. E' una questione di valori. Tu ce li hai... Ti ammiro per questo.
JAZZ
Mi ha salvato la vita e ha ucciso suo fratello per me. Mi ha dato sua figlia, io che non ne posso avere. Cosa avrei dovuto fare ? Madou mi illumina le giornate. E' sempre curiosa, tocca tutto. Sono sicuro che tutto andrà per il meglio.
ANNA
Pensi davvero di portartelo a casa ?
JAZZ.
Che puzza quei maiali...non sopporto il loro pianto. Tu non li vedi ma ci sono decine di occhi puntati su di noi. Aspettano che ce ne andiamo per macellarli.
ANNA
Torniamo allla macchina, non mi piace qui.
JAZZ
Non abbiamo nulla da temere. Attenta a dove metti i piedi, a terra si che è pericoloso. Ci sono pezzi di battaglie per sopravvivere, armi abbandonate. Di giorno è peggio perché vedi tutto. Ogni più piccolo oggetto è frantumato in migliaia di piccolissimi pezzi. Sono andato a fare un sopralluogo in un'area come questa per delle fotografie, era pieno di bambini che giocavano tra la ruggine e i vetri.
ANNA
Non ho le scarpe giuste, potevi avvisarmi. Andiamo.
JAZZ
Siamo noi gli intrusi, gli osservatori passivi. Intrusi nella vita, anche nella nostra. Senti questi sussurri, i passi affrettati alle nostre spalle ? Il mondo è pieno, affollato di occhi che spiano le nostre esistenze e le invidiano. Eppure qui ci sentiamo impotenti. A volte vorrei davvero fermarmi e conoscere cosa si nasconde dietro la superficie.
ANNA
Mi metti paura...Non c'è niente dietro lo strato che è sotto i nostri occhi, il mondo si forma ogni giorno ed è lì da afferrare. Le cose sono quelle che sono, non mi sento un'intrusa nella mia vita, me la sono guadagnata, pezzo dopo pezzo. Sai quanto ho faticato, è' occorso del coraggio per salire la cima.
JAZZ
Non negare l'innocenza al tuo sguardo.
Ascolta... dietro i rumori, ci sono le facce. Sono facce che si incontrano negli uffici la mattina presto, nei parcheggi, sulle impalcature. Facce sempre in equilibrio sul vuoto con gli occhi sgranati, pronti a cadere. Li hai mai guardati ? A volte mi sorprendo a spiarli mentre fanno i mestieri in casa e cantano e si soffermano su un oggetto che appartiene alla loro cultura...pensa cosa sarebbe per noi trovare una Chaise Longue in una capanna in Africa...
ANNA
Apre gli occhi, si muove.
JAZZ
Camus..
Alzati Camus.
...
Camus !
...
Come sei conciato !
ANNA
Forse non è in grado di sentire.
CAMUS
Jazz ! Sei tu Jazz ? Non ti vedo.
JAZZ
E' il buio, Camus, è solo il buio... non avere paura.
CAMUS
Non ho paura. Mi tenevano fermo, non ho neanche provato a difendermi, so che è peggio.
JAZZ
Ho visto. Ero qui. Nel buio.
CAMUS
Si sono presi i miei amici. Sono tutti morti. Li ho dovuti trasportare nel mucchio.
JAZZ
Ho visto. Ero qui.
CAMUS
Yoop e Seidu e Rimà. Li ho conosciuti in viaggio e li ho persi. Non ho potuto oppormi, ero legato ai maiali. E tutti quei cinesi, ci camminavo sopra e non sapevo che stavano morendo. Non ci vedo. Parlami, guidami con la tua voce...
JAZZ
E' il buio. Non preoccuparti.
ANNA
Tiriamolo su.
JAZZ
Non toccarlo. Non si sa mai in questi viaggi. Hai visto tutti quei maiali, li hanno scaricati e lasciati qui a morire. Bisogna prima fargli degli esami, assicurarsi che non abbia malattie contagiose.
CAMUS
Chi c'è con te ? Sento un' altra voce.
JAZZ
Un'amica. Non avere paura.
CAMUS
Non ho paura è che non vedo. Ho immaginato mio fratello che danzava sui morti e poi mi veniva a baciare la fronte per perdonarmi. Ti ricordi mio fratello, Jazz ?
JAZZ
Me lo ricordo.
CAMUS
Credi che bisogna avere paura dei morti ?
JAZZ
I morti sono morti. Prova ad alzarti.
CAMUS
Non bisogna averne. Mai.
...
Mi fa male dappertutto, ho bisogno di dormire.
Camus si alza a fatica. Si avvicina a Jazz e Anna. Tocca il volto di Anna, il collo, il seno. Lei lo lascia fare.
Sei una donna. Chi sei ?
ANNA
Anna. Mi chiamo Anna.
CAMUS
Sei morbida, un cuscino di piume. E' un buon risveglio, inaspettato.
ANNA
E' comodo, ti piace ?
CAMUS
Molto !
ANNA
Anche a me, ma adesso lascia.
CAMUS
Sto immaginando come sei fatta. Dentro. La tua anima è come la curva del naso o dura come i tuoi seni ? Sono cieco in un posto buio, devo abituarmi all'idea, al nuovo mondo che ho davanti. Come sei fatta dentro ?
Camus nel buio perde l'equilibrio e cade. Ride ma fatica a rialzarsi.
E' un'anima inquieta, capace di far perdere l'equilibrio.
Anna si discosta e porta con sé Jazz, mentre Camus fatica a rialzarsi.
ANNA
Cosa pensi di fare ?
JAZZ
Riguardo a... ?
ANNA
A lui. Guardalo. Non riesce a stare in piedi, è sporco e malato, non abbiamo i mezzi per prenderci cura di lui. Servono dei medici, un ospedale forse, comunque attenzione costante ventiquattr'ore su ventiquattro. Chi se ne fa carico ?
JAZZ
Noi. E' nostro dovere accoglierlo, pulirlo...
ANNA
E' un tuo dovere.
JAZZ
Vivi a casa mia.
ANNA
Non è questo il punto.. Hai sentito cosa ha detto la russa. L'ha violentata. E' una bestia, non puoi portarlo a casa. Pensa alle conseguenze.
JAZZ
Lo farò alloggiare da amici, qui non può stare, rischia la vita.
ANNA
E' il luogo ideale. Sta morendo e non posiamo farci niente. Sai quante domande in un ospedale, te la senti di affrontare i medici, la polizia, e tutti quelli che vorranno saperne di più ? Qui se siamo fortunati lo scannano con i maiali. Ammettilo ! E' un peso. Non sapresti cosa fartene. Pensa a Madou, a noi. Andiamocene. Se sopravvive non ci troverà in una città che gli è sconosciuta. Mollalo qui e tanti saluti.
JAZZ
Mi ha soccorso...
ANNA
E' stato tanto tempo fa, in un altro luogo.
Camus si rialza in piedi, i due si avvicinano
CAMUS
Mi sta tornando la vista, avevi ragione, è solo il buio, bisogna abituare gli occhi.
JAZZ
Hai un posto dove passare la notte ?
CAMUS
Casa tua.
JAZZ
Intendo un altro posto.
CAMUS
Dove posso andare ? Non conosco nessuno, solo te. Avevamo un appuntamento ma sei qui e pensavo...
JAZZ
Ora non posso portarti da me. C'è Anna, quando ti ho invitato non ci ho pensato. A volte si compiono delle azioni dettate solo dal cuore, senza pensare alle conseguenze...Ho sentito che ti hanno ordinato di rimanere qui a controllare che nessuno metta il naso tra i morti. Ho sentito che arriverà presto qualcuno con la benzina per bruciarli. Hai aspettato tanto. Aspetta ancora un pò. Bisogna avere pazienza.
CAMUS
E Madou ?
JAZZ
Sta bene, chiede continuamente di te.
Tieni. Sono cinquecento euro. Per comprarti da mangiare mentre ci aspetti.
CAMUS
Non so dove andare. Devi portarmi tu da mangiare.
JAZZ
Prendili. troverai qualcuno qui che uscirà per te.
CAMUS
Ti aspetto domani. Fammi sapere, io aspetto.
JAZZ
Non so se sarà domani. Appena posso. Lo prometto. Si tratta di pochi giorni, poi ti troverò una sistemazione.
Jazz e Anna si allontanano
CAMUS
Cosa c'è qui fuori ?
JAZZ
La superstrada.
CAMUS
La città è lontana ?
JAZZ
A piedi qualche ora.
CAMUS
Qualche ora...
ANNA
Sono strade pericolose da fare a piedi, è pieno di animali schiacciati, la gente corre e non ci vede. Resta. Ti dirà Jazz quando uscire. Arrivederci Camus.
CAMUS
Arrivederci.
I due escono. Camus rimane da solo nella fabbrica. Il buio si mangia i contorni dei morti, delle gabbie di maiali e infine, mentre si sdraia esausto per dormire, anche quelli di Camus. Rimangono solo i pianti dei maiali. Dei rumori forti di colluttazione e poi anche i maiali tacciono.
All'alba il sole filtra all'interno dell'area industriale. Camus dorme, i cadaveri e i maiali sono spariti, rimangono le gabbie vuote.
Un uomo di cinquant'anni, Satana, una donna di quaranta Siria, sua moglie, irrochita e quasi afona dal troppo gridare e una ragazzina di quattordici anni, Baby stanno mangiando attorno ad una tavola apparecchiata con cura. Tutt'attorno ci sono i detriti di oggetti comuni ridotti ai minimi termini. Rumori di passi improvvisi, di animali e grida soffocate fanno parte dell'area dismessa.
SATANA
Non ce la può fare.
SIRIA
Il difficile è la prima notte, il resto viene da sé. Se sopravvive ci darà una mano, c'è un sacco di lavoro da fare.
SATANA
E' dieci ore e non si muove. S'è pure pisciato addosso. No. Non ce la fa. Ho visto uomini come lui morire di vergogna per aver avuto paura. Quante ne abbiamo viste, vero Mà?
SIRIA
Vero, vero. Anche più giovani.
Almeno Drago e i suoi sgherri non tornano più, sono stati i camion ad attirare l'attenzione della polizia. Non si poteva vivere a quel modo.
BABY
Cazzo dite ? Drago se l'intende con gli sbirri, no, non è colpa sua per la retata. Saranno stati quelli dell'autostrada che vogliono farci un autogrill, qui.
SIRIA
Sarà ! Ma le donne stanno diventando noiose. Hanno voglia di uomini.
SATANA
Come se non ne avessero abbastanza. Per quello che erano poi...
BABY
Un uomo ti dà coraggio. Lo so io.
SATANA
Tu stagli lontana. Hai visto l'ultima volta. Stiamo ancora aspettando che esca di galera.
Se poi è davvero in galera. Magari se ne è andato e basta. Hai visto che tipo era, eh Mà ? Da non fidarsi. Si guardava attorno come se prendesse le misure per fare chissà poi che cosa ? Una casa ! voleva farsi una casa qui dentro. Meglio, molto meglio che sia scomparso, ti metteva strane idee in testa.
BABY
Lucio è al carcere. Sono andata a trovarlo.
SATANA
Te l'hanno fatto vedere ? L'hai visto o no ?
BABY
Che t'importa se l'ho visto ? No che non l'ho visto, lo sai, ma è là.
SATANA
Hai parlato col suo avvocato ?
BABY
Quale avvocato. L'hanno messo dentro e hanno buttato via la chiave.
SATANA
Non me la racconta giusta. Per me è sparito. Andato. Partito. Ha avuto paura ed è scappato.
BABY
Sono stufa di dover parlare di lui ogni giorno. Non c'è. Fine della storia.
SIRIA
Però vostro figlio lo tiro su io.
BABY
Nostro figlio, nostro figlio ! Se è nostro dobbiamo essere in due, altrimenti è solo mio. Quando esce è anche suo.
SIRIA
Ma sono io che vado ai supermercati per il latte, mica tu. Tu stai tutto il giorno ad aspettare che quello torna. Ha ragione papà, scordatelo !
BABY
Si può parlare d'altro ?
SATANA
Voglio che tu stia lontano da quello lì. Hai troppo cuore e ti fai intenerire da quelli che soffrono.
BABY
Lucio non soffriva, era felice con me. Adesso che è in galera so che mi pensa e se soffre è perché non può stare con me. So come vanno le cose.
SATANA
S'è visto come lo sai. Mi preoccupo. Non vorrei un altro nipotino.
BABY
Ma chi t'ha detto che mi piace. Manco l'ho visto in faccia quello.
SATANA
E per prevenire. Io te lo dico e tu lo sai. Buona sta roba !
SIRIA
Ha cotto tre ore. Però devi scavare una buca più profonda. Se no ce la fregano.
SATANA
Qui nessuno frega niente se non voglio.
SIRIA
Non si sa mai. Meglio chiudere bene le nostre cose con tutti questi occhi in giro. Puttane !
SATANA
Scaverò una buca più profonda e ci metterò sopra quelle gabbie.
SIRIA
E' per la tranquillità. Non si sa mai.
SATANA
Ho detto che lo faccio.
SIRIA
Oggi ? Quando ?
SATANA
Appena ne ho l'occasione. Non posso mettermi a scavare di giorno con gli occhi di tutti addosso. Potrebbero pensare che non ci fidiamo.
SIRIA
Ma noi non ci fidiamo !
SATANA
Le apparenze, Mà, bisogna salvare le apparenze.
SIRIA
Ah!
BABY
Vado a svegliarlo ?
SATANA
Finisci di mangiare prima di alzarti.
BABY
Ma ho finito.
SATANA
Non ci si alza finché non abbiamo finito tutti. Poi sparecchi.
BABY
Agli ordini ! State sempre a dirmi cosa devo fare, sono stufa.
SIRIA
Non rispondere a tuo padre a quel modo.
BABY
Allora passami il vino.
Beve, bevono tutti da un cartone
SIRIA
A che ora cominci il giro ?
SATANA
Oggi non vado.
SIRIA
Che novità è ?
SATANA
Nessuna novità, oggi rimango a casa.
SIRIA
Possiamo approfittare per sistemare un pò.
SATANA
Se rimango a casa vuol dire che non ho voglia di lavorare, non che mi spacco la schiena qui. Oggi è festa !
SIRIA
Chi l'ha deciso ?
SATANA
Io. E non ti devo spiegazioni.
SIRIA
Per me quando è festa, me lo sai dire ?
BABY
Non cominciate o me ne vado ?
SIRIA
E' tuo padre !
SATANA
Un uomo ha diritto a un pò di riposo.
SIRIA
Quando lavora si.
SATANA
E con questo ?
SIRIA
Con questo, se tu lavori puoi festeggiare, altrimenti sei solo un peso.
BABY
Me ne vado !
SATANA
Ti siedi e taci.
BABY
Ma mamma ..
SIRIA
Ha ragione tuo padre. Siediti !
BABY
Spero che Lucio esce presto e mi porta via.
SATANA
Brava ! Ma finché non esce stai qui e ubbidisci.
I tre mangiano e bevono senza guardarsi. Tra i rumori di fondo si alza più forte il vagito di un neonato.
SIRIA
Vado a dar da mangiare al bambino.
BABY
Vengo con te.
SIRIA
No ! Tu sparecchi.
BABY
Non me lo fai mai vedere.
SIRIA
Perché non sei abbastanza grande per giocare alla mamma. Pensa a sparecchiare e poi vai a dividere la carne dei maiali, dobbiamo conservarla.
BABY
Ma sono abbastanza grande per fare un bambino.
SATANA
Bello sforzo. Sparecchia.
Satana rutta fragorosamente
SIRIA
Porco.
Baby imita il padre
Belle cose insegni a tua figlia.
Siria esce. Baby sparecchia la scatola di cartone e i piatti. Satana si avvicina a Camus.
SATANA
Dorme.
BABY
Tu credi davvero che Lucio è scappato ?
SATANA
Credo che ha avuto paura, come tutti.
BABY
Se vado al carcere me lo devono fare vedere.
SATANA
Non sei parente, non ti fanno entrare.
BABY
Io mi lego ad un palo e urlo fino a morire.
SATANA
Così mettono dentro anche te.
BABY
Non voglio andare dentro.
SATANA
Appunto. Quindi aspetta. Stiamo tutti aspettando.
BABY
Quanto ?
SATANA
Il tempo che ci vuole.
.......
BABY
Respira ?
SATANA
Respira, respira !
BABY
Uno in più fa comodo.
SATANA
Se è un lavoratore si. Hai visto come l'hanno conciato. E i suoi amici.... mai fidarsi dico io.Stavano nascosti nell'ombra e guardavano. Non è roba da cristiani.
BABY
Mi sembra un poveretto.
SATANA
Non affezionarti, attenta !
BABY
Ho capito, ho capito. Non sono più una bambina.
SATANA
Si sta svegliando. Portami un pezzo di maiale.
BABY
Ma papà...
SATANA
Ho detto di portarmi un pezzo di maiale. Dei nostri.
BABY
Poi Mà si incazza, ce n'è già poco per noi.
SATANA
Tua madre fa quello che dico io.
BABY
See ! E da quando ? Tieni. Ma non voglio che litigate ancora... E' bello, vero ?
SATANA
Non so.. con gli uomini non capisco.
BABY
A me sembra bello.
SATANA
Senti...C'è la storia dei soldi... li ha addosso...
BABY
E ?
SATANA
Bisognerebbe prenderli. Tanto lui cosa se ne fa ?
BABY
Prendili !
SATANA
Bisogna che sia lui a darli... è grosso, lo vedi... capace che se la prende con qualcuno se non li trova... non dire niente a mamma... forse tu...non so... ti va ?
BABY
Devo farmi dare i soldi ?
SATANA
Eh !
BABY
Subito ?
SATANA
Subito no... prenditi il tempo che ti serve, ma senza farti vedere da mamma.. lo sai che su queste cose lei la pensa in modo diverso... bisogna fare quel che c'è da fare per prenderli ed è più facile che sia tu a farteli dare... sei una donna.. lui magari si fida... però fai tu.. come credi.. ci farebbero comodo, ma se non te la senti lo capisco...E' un bell'uomo hai detto, magari non ti è difficile...però come ti senti. Te la senti ? Non voglio forzarti ma ci farebbero davvero comodo... cinquecento euro... non devo andare a fare il giro per un pò, possiamo stare insieme, magari andare da qualche parte...pagare un avvocato per sapere se Lucio è al carcere... se non hai voglia, niente, ci penso io..
BABY
Devo scopare con lui ?
Satana le da una sberla
SATANA
Non voglio sentire quelle parole in bocca a te... farai come credi.. non mi interessa...quei soldi ci farebbero comodo... e non dire più scopare in mia presenza.
BABY
Il succo non cambia, mi prendi in giro ? Hai detto le stesse cose con Lucio.
SATANA
E adesso abbiamo un bambino da mantenere.. bell'affare abbiamo fatto per tremila euro.
BABY
Ero più piccola.
SATANA
Non mi interessa come.. dimmi se te la senti o no.
BABY
Quanto mi spetta ?
SATANA
Cento.
BABY
Duecentocinquanta. Si sta svegliando.
SATANA
Non più di cento venti.
BABY
Si sveglia, prendili da solo.
SATANA
Duecento.
BABY
Due e cinquanta e lo faccio. Apre gli occhi.
SATANA
Due e cinquanta ! E non dire niente a mamma.
Camus si sveglia e apre gli occhi.
BABY
Benvenuto, hai dormito tutta la notte qui al freddo. Come ti chiami ?
CAMUS
Camus.
BABY
Benvenuto Camus, io sono Baby.
CAMUS
Ho fame.
BABY
Tieni, l'ho preparato per te. Lui è Satana, mio padre.
SATANA
Benvenuto.
CAMUS
Satana ?
SATANA
Un soprannome che mi danno qui. Prima facevo un'altra vita...non è importante.
Camus comincia a mangiare, tossisce, sputa.
CAMUS
Che roba è ?
BABY
Maiale. Stracotto di maiale. C'è il rosmarino che cresce qui dentro. Non ti piace ?
CAMUS
Non volevo offendervi, è buonissimo. Non mangio da giorni e lo stomaco non è più abituato.
BABY
Credevo che eri musulmano.
CAMUS
No.
BABY
Allora vado a prenderti del vino.
Baby esce
SATANA
Non abbiamo problemi coi musulmani, noi.
CAMUS
Mi hanno tirato su alle missioni cattoliche.
SATANA
Capisco.
CAMUS
Cosa capisci ?
SATANA
Le missioni, anch'io sono stato cresciuto da loro. I preti, i loro giochetti, metterti uno contro tutti se non eri d'accordo con loro. So come funziona con quelli. Immagino che da dove vieni sia stato tutto più difficile.
CAMUS
A volte. Dove sono i morti ?
SATANA
Li abbiamo portati via. Meglio così.
CAMUS
Dovevo stare di guardia. Mi hanno detto che tornano.
SATANA
Non tornano. Questo posto è bruciato. Il tuo amico... colpa sua. Ha visto e sa, non possono tornare.
CAMUS
Allora sono libero ?
SATANA
Sei libero. Se vuoi metterla così.
CAMUS
Già...
SATANA
Cosa ?
CAMUS
Libero di che ?
SATANA
Qui puoi restare.
CAMUS
Non ho viaggiato per nascondermi in un buco.
SATANA
Non torneranno.
CAMUS
Ho capito.
SATANA
I tuoi amici, intendo, non torneranno.
CAMUS
Ho capito.
SATANA
Non sei il primo. Ce ne sono stati altri abbandonati qui. Qualcuno ce l'ha fatta, gli altri.. non ci sono più, gli altri.
CAMUS
Puoi aiutarmi ?
SATANA
Fuori di qui non sono nessuno. Ma qui è sicuro, credi...non so...cosa vuoi fare ?
CAMUS
Raggiungere la città, prendermi mia figlia e continuare il viaggio verso la Francia. Là ho dei parenti, mi aiuteranno.
SATANA
Magari tornano a prenderti.
CAMUS
Ci credi ? Non tornano, non possono farlo. L'avevo già capito durante il viaggio, nessun amico ti costringe a stare con i maiali. Era buono il maiale, anche se malato era buono. Spero che fosse uno vivo. Quelli morti.. sono morti, meglio non toccarli.
SATANA
L'ho sgozzato con le mie mani e li ho divisi in due mucchi diversi.
CAMUS
Mi aiuti ?
SATANA
Aspetta qualche giorno, poi vediamo. Rimettiti in forze, ne avrai bisogno, là. Adesso vai a cercarti un posto buono per la notte. Non puoi restare a dormire qui in mezzo e nella mia casa non ho posto. Mi spiace. C'è mia figlia e Mà non apprezzerebbe se ti invito.
Camus si avvia verso il fondo dello stabile e scompare nel buio. Entra Siria.
SIRIA
Non può restare qui.
SATANA
Non cominciare, Mà.
SIRIA
Non può restare ! Baby si è vestita e non si è vestita per andare a fare compere. Quello le piace. Non voglio che sta con lui. Chissà che idee le hai messo in testa, perché le idee peggiori vengono sempre da te.
SATANA
Ti prego, Mà, i congiuntivi ! Possibile che in vent'anni che stiamo insieme non hai ancora imparato parlare ?
SIRIA
Non mi serve parlare per rubare. Tu con tutto quello che sai dove mi hai portata. Tante promesse e sono cinque anni che stiamo qui. Promesse, sei pieno di promesse, ma fatti, niente. Giusto buono a andare in galera. Non è venuto niente di buono da te e adesso hai così paura di finire dentro un'altra volta che ti sei chiuso qui dentro e non fai un cazzo.
SATANA
Tu non ci sei stata, non puoi parlare.
SIRIA
Certo, non posso parlare, e quando mai ? Solo il signore può parlare. E' quello che dici, quello che hai in testa, che è merda. Perché non vai a fare il tuo giro ? Sono pochi soldi ma ci servono, non posso rubare tutto.
SATANA
Oggi ho in mente un'altra idea.
SIRIA
La conosco la tua idea, mandare tua figlia a letto con il negro per farsi dare i soldi. Ma ce l'ho io un'idea più buona, sgozziamolo e prendimogli tutto.
SATANA
Devo scavare le buche, tirare su le baracche. Da solo non riesco.
SIRIA
Poi lo scanniamo, promesso ? Chi vuoi che se ne accorge.
SATANA
I suoi amici ! I suoi amici se ne accorgono. Se tornano e non lo trovano...
SIRIA
Ci inventiamo che se ne è andato. Non mi sembra gente che si danna a cercarlo.
SATANA
Cosa ne sai tu ? Cosa ne vuoi sapere ? Sempre la tua presunzione di capire la gente. Non sai un cazzo.
SIRIA
Vedremo se non so un cazzo ! Quelli non tornano e tua figlia a letto col negro non ci va.
SATANA
Sei schifosa. Tutto in te gronda miseria. Prova a guardarti una buona volta. Per te io manderei mia figlia a letto con uno sconosciuto...
SIRIA
Un negro sconosciuto !
SATANA
Non interrompermi ! Per te manderei mia figlia a letto con uno sconosciuto per pochi soldi che possiamo farci in altro modo ? Chi credi che sia ?
SIRIA
Spero che dici la verità, altrimenti, quant'è vero Dio, ti spacco la testa.
SATANA
Vai a preparare la cena, vai !
SIRIA
Vieni a scavare la buca. Subito. Non voglio altre scuse.
SATANA
Vengo ! Vengo !
SIRIA
Satana ?
SATANA
Si ?
SATANA
Crepa !
I due spariscono nel buio continuando a insultarsi.
E' di nuovo notte. Camus mangia e tenta di coprirsi con una coperta troppo corta. Canta per pregare o per ingannare il tempo. Gli si avvicina Baby in un vestito cortissimo. I capelli sciolti. Ha in mano un cartoccio di vino. Barcolla. E' già ubriaca.
BABY
M'inviti ?
CAMUS
Siediti.
BABY
Hai sete ? Ho del vino, qui la sera hanno tutti sete, in genere.
Dà il cartoccio a Camus che beve
Non c'è altro da fare quando sono rientrati dal lavoro. Si va a letto presto ma prima si beve e poi si scopa e poi si beve e poi si scopa e poi si beve e si spera di dormire. Non è una gran vita, insomma, c'è chi sta meglio, molto meglio. Io voglio stare meglio e se capita scopo anche. Con Lucio in genere, quando c'è, ma è sparito. Forse per via del bambino. Ho un figlio sai. Lo tira su mia madre, io non voglio vederlo. Volevo abortire ma mia madre non ha voluto. Non so. Veramente non lo il perché. Aveva paura che non posso avere altri figli. Cazzo mi frega di altri figli. Lei dice che ora non me ne frega ma poi... e lascia la frase a metà, come se poi può andare meglio. Qui siamo e qui restiamo. Meglio godere quello che c'è finché c'è. Fino a un mese fa avevamo la televisione, poi c'è stata la retata e hanno scoperto che rubiamo la corrente alla società delle autostrade. Hanno arrestato tutti gli uomini, mica per la corrente, per via dei furti. Avevamo televisori grandi come case e alcuni anche la tv via cavo. Non chiedermi come cazzo facevano. C'era anche un telefono. Hanno chiuso anche quello. Bastardi di merda, i poliziotti. Vengono a rompere i coglioni ai poveracci, mica ai ricchi.
...
Io voglio fare la cantante. Ti ho sentito cantare, canti bene, ma anch'io. E' che non mi ricordo mai le parole. Però sono brava, me lo dicono tutti qui. Lucio era fiero di me. Mi faceva sempre cantare la sera. Mica come mia madre che non sa fare un cazzo. Io so cosa fare. E' che da qui è difficile. E se si tratta di darla via io non ho problemi. Anche il culo, non c'è problema. Un pò con la bocca mi fa schifo ma se bevo prima allora non c'è problema.
CAMUS
Quanti anni hai ? Venti ? Ventuno ?
BABY
Sembra, vero ? Ne ho quattordici ma mi dicono tutti che sembro più grande. Una donna. E' perché mi vesto da donna. Non aspetto come quelle ragazzine che vedi in giro ancora coi pupazzi attaccati alle borse. Che poi per me sono delle vere troie loro. A scuola mi piaceva portargli via i ragazzi. E loro rosicavano. Mi odiavano perché io gliela facevo anche toccare. Che vita di merda ! Non ti sembra una vita di merda ?
CAMUS
Sono appena arrivato. Non conosco nessuno.
BABY
Te ne accorgi appena arrivi in città. Una vita di merda la loro. Chiusi nelle case che hanno paura a uscire. In metropolitana mi guardano tutti e sorridono tra di loro. Coglioni.
Coglione anche mio padre che c'ha vissuto con quella gente. Per fortuna ero troppo piccola per ricordarmelo. Qui si sta bene, solo mi manca Lucio.
CAMUS
C' è sempre così buio, qui dentro ?
BABY
E' tutto chiuso, dopo la retata. Fuori c'è la tangenziale. Almeno la polizia non torna. Prima stavamo in città, ma i vicini si sono lamentati, dicevano che c'erano urli tutta la notte e furti nelle case, ma non eravamo noi. Chi è così scemo da rubare nella sua zona ? Era una scusa per sbatterci fuori. Stiamo aspettando una casa dal comune, ma io no ci voglio andare in una pidocchiosa casa del comune. Ce l'avevamo già. Meglio qui, piuttosto. Voglio una vera villa. Lontano dalla città. Voglio...Voglio andare via, come te.
CAMUS
Andiamo in città, ho un amico, mi aiuti ? Devo farlo presto, subito, tuo padre dice di aspettare ma più aspetto, più è facile che il mio amico parta. Devo andare , come faccio ? Aiutami.
BABY
Puoi pagare ? Dico ce l'hai i soldi ? Non è facile uscire di qui. Sembra che nessuno ti guarda ma tutti ti stanno con gli occhi incollati per vedere cosa fai. I cazzi loro mai. Poi senza uomini è ancora peggio. Quanto c'hai ? Dai !
CAMUS
Cinquanta euro. Me li ha lasciati il mio amico. Dice che devono servire per comprarmi da mangiare.
Baby ride sguaiata e si butta addosso a Camus
BABY
Così, dice ? Che ci compri da mangiare ? E come fai ? Attraversi la tangenziale e vai al primo negozio ? Da come sei vestito chiamano subito la polizia. No, deve andarci uno di noi. Ci conoscono e non fanno casini con noi, sanno che non gli conviene. E comunque per aiutarti sono troppo pochi. Se mi becca mio padre sono cazzi. Gli servi per dividere i maiali sani da quelli già morti.
CAMUS
Ho qualcos'altro, ma te li do solo quando siamo fuori.
BABY
Quanto ?
CAMUS
Altri cento.
BABY
Troppo poco. Tu mi racconti un sacco di stronzate perché ho bevuto un pò. So che ce l'hai i soldi. Mio padre li vuole, mia madre li vuole e li voglio anch'io. Come si fa? Facciamo a metà e io ti porto fuori. in città. E ti aiuto pure a cercare il tuo amico.
CAMUS
Ci devo pensare.
BABY
Pensaci, vuoi scopare ?
CAMUS
Quanto pago ?
BABY
Oh! Mi prendi per una puttana ? Bastardo negro del cazzo, se ti chiedo di scopare è solo per scopare, mica per i soldi. Per quelli ci siamo appena messi d'accordo, mi pare.Allora ti va o no ? Dai che faccio morire d'invidia tutte quelle che ci stanno guardando.
urla
Io sono la reginetta ! Crepate d'invidia tutte, puttane ! Fate tra di voi, che vi piace !
A Camus dolcemente nell'orecchio
Le odio. Quando c'era Lucio gli sbavavano dietro alle mie spalle. Sono state loro a farlo scappare. Puttane. Dai che le facciamo morire d'invidia. Fammi entrare sotto la coperta.
CAMUS
Domani mi aiuti ?
BABY
Non l'ho mai fatto con un negro.
CAMUS
Mi porti in città ?
BABY
Cazzo si, t'ho detto !
CAMUS
E mi aiuti a cercare la casa di Jazz.
BABY
Che cazzo di nome. Sai anche il cognome, almeno ?
CAMUS
Lo so. Ma te lo dico domani.
BABY
Fammi urlare. Fammi dimenticare che Lucio se ne è andato via.
Camus la accoglie sotto la coperta. Mentre scopano il buio inghiotte il fabbricato. La mattina c'è solo la coperta, di Camus e Baby nessuna traccia. Arriva Satana con la moglie e un ragazzo, Lucio, di circa trent'anni. Ha i vestiti imbrattati di sangue.
SATANA
Non potevo sapere che saresti ritornato. Qui ti davano tutti per morto, io non ci ho mai creduto, vero Mà ? Capisci che sei scomparso senza lasciare neanche un biglietto, da un giorno all'altro, così ! Non hai più fatto sapere niente di te e adesso torni, ferito, e chiedi di mia figlia. Mi metti in grave imbarazzo.
LUCIO
Imbarazzo ? Un biglietto ? Di che cazzo stai parlando ? Ti sembra che vado fare una rapina e ti lascio un foglio con le istruzioni, ti sei rimbambito nel frattempo.
SIRIA
Una rapina ? Dio mio, coi morti ? E' lì che ti hanno ferito ? Quanto avete portato via?
LUCIO
Voi la mia parte ve la siete già presa ! Quei tremila che Baby mi ha rubato. Immagino che li hai tu ! Che ci hai fatto ? Hai comprato un frigorifero ? Oppure sono finiti in quella tua discarica del cazzo.
i due insieme
SATANA
Noi non abbiamo preso niente.
SIRIA
Porta rispetto ragazzino o ti spacco i denti.
LUCIO
Acqua passata. C'ho messo una pietra sopra, anche se dovrei metterla al vostro collo.Cos'è sta puzza ?
SATANA
Maiali.
LUCIO
Maiali ? Che maiali ? Di che cazzo stai parlando ?
SATANA
Un carico di maiali. Drago ha fatto un viaggio e ne sono morti parecchi. Li dobbiamo sotterrati coi cinesi. Li rivendo a pezzi.
LUCIO
I cinesi ?
SATANA
I maiali. Qui c'è poca carne e non si guarda troppo per il sottile. Certo con le macellerie non sarebbe possibile, ma tra quelli come noi è un buon affare.
LUCIO
Immagino. Un altro dei tuoi affari del cazzo.
..
Dov'è Baby ? Dove l'avete mandata ? In che affare di merda l'avete tirata dentro ? Dio ! Siete dei cani di genitori e vostra figlia sta venendo su bene. Ma adesso cambia tutto, me la porto via ! Basta con questo buco del cazzo ! Una vera vita. Ecco quello che ci vuole. Non avete sogni voi, vi accontentate della merda e ci galleggiate bene. Adesso cambia tutto.
SATANA
Tu non la porti da nessuna parte. Lei sta con noi, quando sarà maggiorenne fate quello che volete, non voglio che me la mandi a battere per te.
LUCIO
E saresti tu a fermarmi ? Che dici, ce la fai ? Ho passato dei momenti davvero duri e ti assicuro che ne sono uscito solo perché sapevo di Baby qui. E' stata lei a salvarmi.Non provarci ti dico. Chiaro ? Non pensarci nemmeno.
SATANA
E' meglio se stai un pò nascosto. Non so quello che hai fatto ma a giudicare dalle tue condizioni hai bisogno di un medico.
SIRIA
Vuoi mica che si riempie di madama e ci sbattono fuori. Te ne sei scomparso come un topo in mare e ora vuoi portarci via la bambina. Non stai neanche in piedi e vuoi dirci quel che dobbiamo fare. Te lo dico io, vai dai tuoi amici e trova un dottore, poi torni, quando sei a posto, c'hai una scia di sangue che la può seguire anche il più stupido dei poliziotti.
LUCIO
Non è grave. Sono solo i vestiti. Sono già stato da un dottore. Dov'è Baby ?
SATANA
Non c'è.
LUCIO
Lo vedo che non c'è, dov'è voglio sapere. Per quello che ho da perdere vi faccio fare la fine dei maiali.
SIRIA
Diglielo !
SATANA
Non lo so. Doveva essere qui. C'era uno con dei soldi e lei li voleva per pagare un avvocato e cercarti al carcere. Io gliel'ho detto che era inutile, ma lei ha insistito. Adesso è sparita, come vedi.
LUCIO
Allora lo sai dov'è. Va avanti.
SATANA
Certo che lo so, ma non potevo fare niente per fermarla. Quell'uomo ci ha minacciati, tutti quanti, ci teneva puntato alla gola un coltello e ci ha detto di tacere e di mettere la testa sotto il cuscino. Di far finta di niente. Poi le ha promesso dei soldi, lei voleva trovarti, devi capirla, ma non pensava di dover pagare così tanto.
SIRIA
Non potevamo fare niente. La mia bambina! Lei è la nostra cassaforte per la vecchiaia, senza di lei siamo persi. E quell'uomo ce l'ha portata via.
LUCIO
Ci ha scopato?
SATANA
Lei non voleva, te lo giuro, è lui che l'ha obbligata.
SIRIA
E' un negro.
LUCIO
Nero o bianco non m'importa ! Voi l'avete lasciata fare
SATANA
Lui ci ha minacciato. Ci ha puntato il coltello alla gola e ci ha ordinato di mettere la testa sotto il cuscino.
LUCIO
Dovrei proprio uccidervi.
SATANA
Se non credi alla mia parola fallo subito. Tieni. E' un buon coltello.
LUCIO
Se non la trovo torno di sicuro.
SIRIA
Al carcere. Prova al carcere.
LUCIO
Prima uccido lui e poi torno per voi.
SATANA
Noi non potevamo farci niente. Era troppo grosso.
SIRIA
Stai attento. Riportala da noi.
LUCIO
Se la trovo, qui dentro non mette più piede.
Lucio esce col coltello di Satana.
SIRIA
L'hai lasciata andare ! Quanto ti ha dato, dimmi quanto ti ha dato per farla scappare. Lei è il nostro tesoro, quante volte te l'ho detto e tu le hai sempre fatto fare di testa sua. Chi ci pensa a me, adesso ? E al bambino ? Quanto ti ha dato ? Avete fatto a metà ?
SATANA
Non mi ha dato niente.
SIRIA
Coglione. Almeno a metà potevate fare. La mia Baby !
SATANA
Fai sempre finta di non sapere e non vedere. Cosa pensavi stesse facendo, Mà ? Scopava. Scopava per avere i soldi per trovare Lucio. Ho messo la testa sotto il cuscino e ho provato a dormire mentre la mia bambina... cosa vuoi capire tu, per te il mondo è solo i soldi che riesci a rubargli. Non hai sentimenti, Mà. Proprio per niente.Non eri così quando ci siamo sposati. No. Eri proprio un'altra cosa.
SIRIA
Sono stati i tuoi affari sballati a ridurmi così. Mi avevi promesso una casa e ce l'avevamo, una casa. Del comune, certo, ma quattro mura dentro un palazzo. Con una cucina e un frigorifero e un televisore e il bagno. E tu l'hai affittata per quattro soldi e ci fai vivere qui. Hai mandato tutto a puttane.
SATANA
Vedrai che con i maiali ci risolleviamo.
SIRIA
Andiamo a fare le porzioni, tra poco è ora di pranzo e cominciamo il giro. Ma voglio i soldi subito, niente credito, questi pezzenti non pagano mai.
SATANA
Niente credito, Mà.
SIRIA
E teniamo ben divisi quelli sani.
SATANA
La buca è profonda. Andiamo.
Il buio si mangia i contorni dei due che escono.
III
Sul cambio di scena squilli del telefono. L'appartamento di Jazz è bianchissimo di luci e una fontana zampilla acqua in continuazione. Un albero secco è in primo piano. Due finestre si affacciano sul buio, in contrasto con la luce abbacinante e innaturale della casa. Un incessante rumore di tram e aerei e carri armati in parata. Anna è in casa da sola e sta preparando una valigia. Risponde al telefono.
Pronto?
Pronto!
Non si sente, ci sono dei disturbi alla linea.
Non si sente! Provate a richiamare.
Pronto!
Appende
Di nuovo le linee intasate. Non si riesce a comunicare.
Devo partire. Subito. Sento che torna la paura, mi tremano le dita, mi si stringe il cuore. La vedo che corre verso di me a braccia aperte, con le mascelle spalancate, è un grosso lupo senza fame che si diverte a tormentarmi, la paura.. Oh! So che non mi farai niente, ma non posso smettere di tremare e quando tutto sarà finito troverò di nuovo il coraggio. Ma dopo. Quando sarà finito. Ora il lupo corre veloce e io ho le gambe piccole piccole. Vieni, corri, fatti più nero del mantello di un assassino, più feroce della fame dei ladri, vieni subito. Azzanna alla gola. Corri. Corri veloce che sto partendo. Corri la tua corsa inutile.
Ecco! Calma.
Poco alla volta, lentamente, con cura.
Una mano dopo l’altra, passo a passo. Senza scossoni…invisibile agli invisibili dopo anni di prigione senz’aria… lo diceva mio marito di non fidarmi… è per lavoro, dicevo io, il lavoro davanti a tutto e tutti sempre. Che fregatura il lavoro…rende liberi… Fuori da qui, al più presto… questa volta si…il lupo corre, corre…
A piccoli passi. In silenzio. Voglio affondare nell’ombra….la pupilla rossa della paura mi spia…per la prima volta non sa cosa fare, non mi riconosce…che sensazione…Mano e poi piede, come una scalata… lentamente, senza perdere il coraggio…fino in cima…quant’è meschina la mia cima…
Ho chiuso, giuro, con uomini che danno, danno e poi pretendono indietro. Raggiungo Camus e via insieme…via con la bambina, con quel che rimane della vita…niente indietro e niente davanti… No, davanti si, davanti si.
Le cade la valigia che si rovescia a terra, è piena di scarpe di tutti i tipi.
Inconvenienti. Basta controllare le mani. Controllare il respiro. Ecco. Il respiro.
Respira a fondo. Si china. Inizia a raccogliere le scarpe.
Muovi le mani e non pensare, muovi le mani e non pensare, muovi le mani, muovi le mani, non pensare.
Sbatte una finestra
Si? Chi c’è? Chi c’è? Chi c’è lì?
Le ombre mi si mangiano l’anima se non mi muovo.
Cade un pezzo di finestra
Arrivano silenziose alle spalle, si mangiano il tempo che mi rimane, i ricordi, gli istanti che ho creduto felici.
Suona il telefono. Anna va a rispondere ma è impedita dai vestiti caduti.
Pronto?
Pronto!
Non sento, ci sono interferenze sulla linea. Pronto?
Mi sentite?
Riprovate, non sento niente.
Anna abbassa la cornetta e attende. Il telefono non suona, da fuori entrano rumori feroci, Anna torna alla valigia e butta tutto dentro alla rinfusa. Chiude la valigia. Il telefono suona nuovamente.
Pronto?
Pronto?
Strappa il filo del telefono
Non è nessuno. Non c’è nessuno. E’ solo suggestione.
Entra Jazz
JAZZ
Che succede qui? Ci sono stati di nuovo i ladri?
ANNA
I ladri? No. Perché? Non c’è nessuno. Solo io e la bambina. Nessuno, davvero. Sto sistemando i miei vestiti, devo disfarmene, ho gli armadi pieni. Non so cosa farne. C’è tanta gente che non ha niente e io ho gli armadi pieni, non è giusto…con tutto quello che succede fuori è il caso di occuparsi di più del prossimo…Scarpe, troppe scarpe, non le metto nemmeno più, non so che farmene. Mi aiuti?
Anna raccoglie i suoi vestiti dentro dei sacchi
JAZZ
Parti?
ANNA
No. No. Sto facendo un sacco per la croce rossa, sai il telefono continuava a suonare e io non riesco a concentrarmi, continuo a chiedermi cosa tenere e cosa dare via. Ci sono dei ricordi impigliati in qualche scarpa. Questi tacchi sono così alti che non riesco a credere di averli messi. Davvero. Dove andavo con i tacchi così alti?…No, non credo che alla croce rossa serviranno, le tengo per ricordo, qualcosa devono pur ricordarmi.
JAZZ
Parti…
ANNA
Credimi, non mi muovo. Sono qui, come sempre. Hai bisogno che ti sbrighi qualche lavoro, che so, devi scrivere a qualcuno, hai bisogno che vada in posta, posso rimandare, non è urgente, dopotutto se hanno aspettato fin’ora possono aspettare ancora e se poi non avessi sentito il comunicato della croce rossa non lo saprei, quindi non è urgente. Ci pensi? Se non lo sapevo non starei qui con la casa tutta all’aria. Chissà in quanti non lo sanno. Saranno in molti?
JAZZ
Non lo so. Non ho sentito nessun comunicato.
ANNA
Certo, eri fuori per lavoro, certo. E’ pericoloso andare in giro, ho sentito. C’è una specie di coprifuoco. Lo fanno per noi, mica per imprigionarci, per noi. Anzi non dovresti uscire per niente, fai come me. Me ne sto qui e preparo i sacchi. Dicono di non fare la coda ai supermercati che è una situazione passeggera, non bisogna avere paura. Non bisogna. No.
JAZZ
Anna?
ANNA
Jazz?
ANNA
Sono stato alla fabbrica.
ANNA
Hai fatto bene. Come sta Camus? E’ morto?
JAZZ
E’ scomparso questa notte. Se ne è andato con una ragazzina. C’erano i genitori preoccupati, gli ho lasciato dei soldi, mi avvertono se torna.
ANNA
Perché?
JAZZ
Gli ho promesso altri soldi. E’ gente che per un euro si ammazza e si fa ammazzare. M’hanno detto che chiamano se torna.
ANNA
Una ragazzina dici? E’ andato via con una ragazzina? E sua figlia? Si è fatto tutto questo viaggio per Madou e adesso scappa con una ragazzina figlia di ladri e forse anche assassini? Ti hanno mentito. L’hanno ucciso e sperano di spillarti altri soldi. Non devi credere a quello che dicono. L’hanno ucciso di sicuro. Poveretto. Tutto quel viaggio per morire in una fabbrica in demolizione.
Anna chiude l’ultimo sacco. Si muove in fretta. Molto. Troppo.
JAZZ
Sei pronta..
ANNA
Pronta.
JAZZ
A che ora hai il treno?
ANNA
Che treno? Non prendo il treno, non parto, te l’ho detto. E’ un interrogatorio? Cosa vuoi sapere ancora? Cosa ti devo dire per farti star bene?
Jazz la colpisce, Anna cade tra i sacchi.
JAZZ
Finiscila. Stai ferma lì: Non muoverti e taci.
Non puoi aggiungere nulla alla situazione. Non c’entri nemmeno, non so perché ti ho coinvolta. Sono affari che devo sbrigare da solo. Mie preoccupazioni.Tu taci e stai ferma, lasciami pensare.
ANNA
No! Non sono un frullatore che c'ha l'off, voglio vedere cosa c’è in fondo al pozzo che hai aperto ai miei piedi…buttarmici dentro…
JAZZ
Devo pensarci io.
ANNA
Tu non vuoi salvarlo, vuoi che te ne sia grato…invidio la tua capacità di dimenticare.
JAZZ
Preferisci che arrivi e si prenda la figlia? Dio come sei cieca quando fai la cieca, diventi stupida e abbai come un maiale.
ANNA
Stai mandando tutto in pezzi
JAZZ
Tutto…
ANNA
Per anni me ne sono stata buona nella casella che mi hai dato, ho archiviato ogni tua fotografia e guardato coi tuoi occhi, ma io vedevo davvero cosa c’era dietro lo sguardo… Tu ti prendi l'anima. Hai mai spedito una delle foto che hai promesso a quei poveretti? L'hai mai fatto?
JAZZ
Erano pastori, profughi, dove le indirizzavo, non avrei saputo come...
ANNA
Dico, ci hai mai provato veramente a pensarci! Scommetto che hai le tasche piene degli indirizzi di quei poveracci. Un recapito qualsiasi. Un posto che per te è niente e loro che fanno chilometri su chilometri per giorni e mesi, prima di capire che non arriverà mai un cazzo dal simpatico uomo che li ha fotografati e che hanno accolto a casa loro. Dico, quanto ti pesano le tasche !
JAZZ
Nessuno di loro avrà mai fatto un solo metro per avere la foto. Tu non conosci la vita in quei posti, è orribile, non c'è la certezza del cibo, figuriamoci se aspettano una foto.
ANNA
Come facevi a mentire sapendo che non avresti mantenuto una sola delle tue promesse?
JAZZ
E' sempre stato uno scambio alla pari. Offrivo loro dei soldi o delle medicine o quello di cui avevano bisogno. Non mi devo giustificare con te.
ANNA
Con me e con tutti quelli che hanno avuto a che fare con te.
Lo accarezza
E’ stato tutto un fallimento, un teatrino e noi ci abbiamo creduto...devo andare… lasciami partire.
JAZZ
Parti allora…
ANNA
Parto. Aspetto solo che lui venga a riprendersi la figlia per partire.Lasciaci andare!
JAZZ
Ecco perché tutto in fretta, di nascosto.
ANNA
Parto, si…non di nascosto. Sono qui, mi vedi…ecco…devo trovare i vestiti giusti…andremo al caldo sicuro. Al caldo. Ovunque lontano da questa città.
JAZZ
E’ così…rilassante illudersi. Non fa male, un’illusione, non la si nega a nessuno…
ANNA
Le sue mani, piene di desiderio e di forza, erano reali… se tu non fossi stato lì avrei passato la notte con lui, sotto gli occhi di tutta quella gente…avrei avuto paura forse…non lo posso sapere…ma l’avrei fatto. Ero disposta. Appena ho incontrato i suoi occhi accecati ho capito…
JAZZ
E' l'altra vita che non abbiamo vissuto ad attirarci. I tranelli e le trappole. In Burkina è successa la stessa cosa. Rimani… c’è la bambina ora.
ANNA
Tu davvero pensi che possa crescerla sapendo cosa abbiamo fatto al padre? Forse la tua coscienza è tranquilla, hai fatto uno scambio e c’hai guadagnato, ma io non posso, io che i figli li posso fare davvero, non posso. Ogni momento la guarderei negli occhi cercando di comprendere cosa sa veramente di noi, sentirei il suo sguardo addosso e mi immobilizzerei, come uno scarafaggio. Ecco. Si. Mi sento uno scarafaggio. Ho la mia corazzetta e mi credo invincibile, nel pericolo posso sempre fingermi morta e sperare che tutto passi…velocemente.. o che la morte arrivi presto. No. Non è la mia vita.
JAZZ
E’ quella che hai sempre fatto.
ANNA
Ma adesso ho paura. Il mondo mi fa paura, gli sguardi, i pensieri, tutto mi fa accapponare la pelle. Mi guardo sempre alle spalle, non accendo la televisione per non sapere quel che accade. Non voglio anche questo peso. E’ tuo. Riprenditelo.
JAZZ
E’ normale avere paura.
ANNA
No! Non è normale. Non è normale. No. Non voglio credere che sia normale. Non voglio che lo sia, dicono tutti così, tutti mi ripetono che è normale avere paura ma non è vero.
JAZZ
Ti sei sempre potuta fidare di me.
ANNA
Lasciaci andare.
JAZZ
Vai.
Scendi le scale e vai. Aspettalo là fuori, nel buio, tra gli spari. Tieni. Mille euro per la felicità, è la tua liquidazione, ti spetta. Sono soldi tuoi, prendili. Li hai guadagnati con la fedeltà. Prendili, che aspetti! Hai paura che siano pochi? Non bastano per i tuoi desideri? Hai dei desideri costosi, vuoi scappare ma con la sicurezza d’arrivare…
ANNA
Fai smettere tutta questa sofferenza, non ne posso più delle parole; quei suoni continui in sottofondo, lo stridere delle armature, dei cingoli. Le televisioni che sfrigolano sintonizzandosi. Falli smettere…
JAZZ
Non ci riesco. Non sono abbastanza forte. Ho la sensazione della sabbia che scivola tra le dita con la risacca. Piccole cose come la rottura di oggetti ai quali tenevo, la scomparsa di fotografie che mi erano care...
ANNA
Fai la valigia, parti con noi.
JAZZ
Questa è casa mia, l’ho messa insieme pezzo a pezzo, è il mio tempo, il mio denaro. Tutte le speranze che avevo e che si sono realizzate. Sarebbe come tradire la mia vita. Non posso venire via.
ANNA
Allora lasciami andare. Tu sei abituato alla paura e alla guerra, te la sei portata fin qui così non hai che da affacciarti e fotografare.Lui è tutti quelli a cui hai fatto promesse e non le hai mantenute. E' venuto a riprendersi la sua vita. Sono questi i segni che vedi...ho paura per te.
JAZZ
Possiamo…
ANNA
Non possiamo più…
Mi ricostruisco una vita lontano dai tuoi sguardi. Mi serve un uomo…qualcuno che finalmente si prenda cura di me… Ho sempre avuto paura…anche di te.. soprattutto di te e delle tue decisioni. Lo aspetto qui sotto e spero che mi porti con lui.
JAZZ
Per scoprire che ha altre due mogli al paese.
ANNA
Lui non torna,non può più. Per colpa tua o sua, non ha importanza, ma ha ucciso il fratello. Non torna.
JAZZ
Prendi le tue cose e vai. Ma stai attenta a prendere solo le tue. Quelle con cui sei arrivata. Nient’altro. Vai a riprenderti la tua vita…la tua luce è riflessa, senza di me sei buio.
ANNA
E' il tuo sguardo infallibile?
JAZZ
Il mio dono è guardare, un dono prezioso, l’occhio, ruba l’anima. E’ una mano invisibile che si poggia sui cuori e ne ascolta i battiti.
Anna si versa da bere. Jazz la guarda, aspetta che si sia allontanata dal ripiano delle bottiglie e va a versarsi da bere pure lui. Beve. I due si guardano e non parlano.
ANNA
Avremmo potuto essere una famiglia
JAZZ
Non mi interessa. Ho avuto la figlia che volevo. Questo è quanto.
Mette il cappotto
ANNA
Dove vai?
JAZZ
Alla polizia. Quando torno non voglio trovar traccia di te.
Esce.
ANNA
Ognuno si prende quello che vuole.
Si versa da bere e beve e accende la radio. Si sdraia sul divano. La radio manda un notiziario di guerra.
VOCE DELLA RADIO
...le vittime del mercato sarebbero undici, secondo una stima degli alleati, quaranta secondo fonti del ministero della...
Va via la luce. Anna rimane al buio. Le finestre risplendono dei bagliori di una guerra lontana.
ANNA
Non è così che doveva andare la vita.
Anna smette di fare la valigia e apparecchia la tavola mentre arrivano suoni di canti, di cingolati, di voci di bambini, di passaggi di tram, di vento. Un forte vento. Cade un pezzo d'intonaco.
Jazz ! Chi c'è ?
Alza le spalle e raccoglie un pezzo del muro caduto. Un urto e un tonfo, Anna impugna un coltello. La porta che cade e Camus entra.Anna posa il coltello.
Mi hai spaventato… potevi suonare. Stavo per preparare la cena. Rimani?
CAMUS
Dov'è Madou ?
ANNA
All'asilo. Deve stare con altri bambini, ha sofferto e la notte nel sonno si agita e si scopre. Forse stando con altri della sua età...
CAMUS
Dove?
ANNA
A un asilo, con un bel prato recintato, è sicuro, molto costoso.
CAMUS
Deve stare con me.
ANNA
I bambini hanno bisogno di stare con i bambini. Ti fermi a cena ?
CAMUS
Aspetto Jazz.
Anna continua ad apparecchiare. I due si fuggono gli occhi ma sono avidi di conoscersi.
ANNA
Sarebbe meglio che tu la lasciassi qui.
CAMUS
Meglio per chi? Ho un treno tra due ore.
ANNA
Puoi stare anche tu, con noi. Ti troviamo una stanza qui vicino.
CAMUS
Ho visto come fate! Mi volevate lasciare là, poi qualcosa sarebbe successo. Con tutti quei soldi addosso, magari mi ammazzavano nel sonno. La vostra carità è una condanna a morte, no grazie!
ANNA
Jazz è venuto a cercarti. Abbiamo trovato un piccolo appartamento per te, bisogna solo trattare l'affitto, questione di pochi giorni.
CAMUS
Non mi piace questo posto, non lo immaginavo così e credo che siete stati voi a farlo diventare lurido. Non è per una bambina.
ANNA
Rimani a cena. Tra poco Jazz dovrebbe tornare. Ti porto da bere. Siedi.
Anna esce e va a prendere da bere. Camus guarda la casa. Va alla fontana e si bagna le mani nell'acqua. Quando Anna rientra si ferma ad osservarlo.
CAMUS
Non avevo mai visto una fontana in casa. Da noi abbiamo il pozzo vicino, ma è per tutti.
ANNA
Verso?
CAMUS
Versa, versa.
Camus, bagnato, va al tavolo. Anna prende uno straccio e asciuga per terra. Camus beve.
Scusami.
ANNA
Sono abituata.
CAMUS
Ci metterà molto?
ANNA
Non credo, è qui vicino.
CAMUS
Bevi anche tu.
Anna si avvicina e si versa da bere. Bevono.
CAMUS
Sei sua moglie?
ANNA
Un'amica. Gli faccio da segretaria. Vivo qui per comodità.
CAMUS
Scopate?
ANNA
Non sai niente di noi, è meglio se te ne vai.
CAMUS
Partiamo questa sera alle due. C'è un treno. Un treno con le cuccette, per me e Madou.
ANNA
Ci sono carte e leggi, non puoi farci niente. E' nostra. L'abbiamo iscritta a scuola e crescendo si dimenticherà del posto da dove viene, lo spero per lei, altrimenti ci saranno degli psicologi, gente che l'aiuterà a dimenticare. Se la porti via è rapimento.
CAMUS
Un padre non può rapire sua figlia.
ANNA
Lei non è più tua figlia. Non metterci ancora in imbarazzo. Vattene via. Vuoi dei soldi? Cosa vuoi? Che ti paghi il viaggio fino a Parigi, vuoi tornartene a casa tua ? Ti faccio un assegno, no,
ti do dei contanti, si dei contanti, cinquemila dovrebbero bastare. Basta che te ne vai. Ti prego. Ora. Esci e non tornare. Non hai più una figlia ma sei abbastanza giovane per farne altre, trovati una donna, quello che vuoi, parti, torna, io non vivo più da quando so che sei qui. Non ti conosco, non ti odio, non provo nessun sentimento per te, sei uno straniero e non ti voglio conoscere. Non è colpa di nessuno.
CAMUS
Mi dici di non sporcare pavimenti che sono già luridi.
ANNA
Come?
CAMUS
Parole. La tua bocca ne dice tante ma i tuoi occhi vogliono altro.
ANNA
Non ti capisco, davvero, non capisco il senso di quello che dici. Parla chiaro. Non sei più in Africa. Se devi dire qualcosa, dilla.
CAMUS
Tu hai paura. Non di me. Non sono un pericolo e lo sai. Non fisicamente almeno. Parli e ti affanni a dire cose che non hanno senso, riempi i silenzi con la paura. C'è carne?
ANNA
No. Non c'è carne, non c'è pesce, non si mangia! Tu non mangi qui ! Tu te ne vai.
CAMUS
Prima mi inviti e poi mi cacci.
ANNA
Ho cambiato idea. Rimango qui.
CAMUS
Mi metto alla fontana e aspetto, magari passa un pesce e tu lo cucini
ANNA
Se non te ne vai chiamo la polizia.
Camus va alla fontana, Anna non sa cosa fare. Va e viene per la stanza. Guarda fuori dalla finestra. Entra Jazz.
JAZZ
Anche la porta si è rotta... Camus...Ce l’hai fatta !
CAMUS
Da solo, di nuovo. Adesso ho fame.
JAZZ
Certo, la cena. Anna prepara anche per lui.
ANNA
Hai fatto?
CAMUS
Cosa hai fatto?
Anna e Jazz si scambiano uno sguardo.
JAZZ
Sono stato alla polizia.
CAMUS
Mi hai denunciato ?
JAZZ
Per il bene di tutti, non puoi restare. Ti cercano.
CAMUS
Perché? Per la bambina?
JAZZ
No.
CAMUS
Perché allora? Ti ho salvato la vita, ti ho dato mia figlia, ho fatto un viaggio tra i maiali, tutto per una promessa che hai fatto da solo. Non ti ho chiesto niente. Mio fratello l'avrei ucciso comunque, non poteva continuare a mandare bambini a morire. Tu mi hai detto di casa tua e che potevo venirci a stare, non ti ho chiesto niente.
JAZZ
A volte si commettono sbagli.
CAMUS
Non c'è debito tra gli amici.
JAZZ
Non eravamo amici.
CAMUS
Questo lo capisco.
JAZZ
La situazione era coinvolgente e poi è saltata fuori tua figlia. La possibilità di adottarla.Io volevo una figlia e la volevo subito. Avrebbe sistemato le cose.
ANNA
Quali cose?
Jazz guarda Anna
CAMUS
Quando si ospita qualcuno sotto la propria tenda non si chiede indietro niente. Si passa la sera insieme e ci si racconta. Non c'è alcun dovere se non far stare bene l'ospite. Ma l'ospite non può rubare la tenda.
ANNA
Smettila di parlare in quel modo, non lo sopporto.
JAZZ
Non stavi facendo le valigie?
ANNA
E’ andata via la luce.
JAZZ
Manca in tutto il quartiere.
ANNA
Preparo la cena.
Anna esce
JAZZ
Mi dispiace, sono mortificato.
...
Mi ci sono trovato in mezzo. Non immaginavo che avrei avuto paura, Camus. Perché ho avuto paura quando ti ho visto disteso là a terra. Paura di essere giudicato, di perdere quello che ho guadagnato. Il rispetto.
CAMUS
Anche l'uomo che mi ha fatto picchiare ha parlato di rispetto, è una stoffa che scaccia la paura, ma solo per un momento, poi torna e ritorna e non va mai via.
JAZZ
Lo capisco e mi spaventa ancora di più. E' che non posso tornare indietro, ci sono troppe carte firmate e troppi compromessi. Mi sono sentito il boia, là tra i maiali e i cinesi. Non me lo merito.
CAMUS
Io me ne vado, Jazz. Prendo mia figlia e me ne vado. Queste leggi non sono le mie.
Rientra Anna con un piatto di riso e carne
ANNA
E’ pronto
CAMUS
Dov'è mia figlia?
ANNA
E' nostra figlia, ora. Non ti ha detto niente Jazz ? Non ha avuto il coraggio di dirti la verità ?
CAMUS
Quale verità? Qui ognuno ha la sua.
JAZZ
Ho dovuto, Camus. Abbiamo adottato Madou. Ma è un matrimonio così, immaginario, valido solo per le leggi di questo stato. Mi dispiace.
CAMUS
Dov'è ?
JAZZ
Diglielo.
Anna si siede a tavola e mangia.
Diglielo. Non volevi partire con lui? Non lo aspettavi col cuore in gola? Adesso è qui. Parlagli. Digli dov’è sua figlia.
ANNA
Ho fame, ora.
Se devo viaggiare, devo mangiare.
JAZZ
Da vicino non è più così esotico, ti spaventa…
ANNA
Sedetevi e mangiate. Si fredda.
I tre si siedono e mangiano al buio. Si guardano e mangiano. Il silenzio è spezzato solo dal passaggio di sirene nella strada di sotto.
Entrano Baby e Lucio. Lucio ha in mano una pistola.
BABY
Sono loro.
LUCIO
Bella riunione. Che mangiate?
BABY
Cose di classe, di sicuro.
JAZZ
Chi siete? Fuori, andate fuori.
LUCIO
Vogliamo solo mangiare con voi e poi magari anche i vostri soldi.
BABY
Via da qui per sempre, vero Lucio?
LUCIO
Vero Baby. Per sempre.
CAMUS
Immaginavo che saresti venuta. L'ho visto nei tuoi occhi quando guardavi la casa. Sono dei poveracci, non c'è nulla da prendere. Perdete il vostro tempo.
JAZZ
Li conosci ?
CAMUS
Me li hai fatti conoscere tu. Al capannone. Dove mi hai abbandonato.
Lucio mangia dal piatto di Anna. Beve dal suo bicchiere. Non le toglie gli occhi di dosso.
LUCIO
Vino da signori. Senti Baby, provalo, scommetto che non l'hai mai assaggiato uno così.Vedrai che ne compriamo a chili coi loro soldi..
ANNA
Non toccare il mio bicchiere.
LUCIO
Taci puttana, poi mi occupo di te. Vero Baby ?
BABY
Ti ho detto che non abbiamo scopato, abbiamo fatto solo finta, per far incazzare tutte le donne.
LUCIO
See !
BABY
Diglielo Camus.
CAMUS
E' troppo piccola per me.
LUCIO
Non voglio sentire cazzate, i patti erano chiari, tu hai fatto delle cose e io potevo ricambiare. Non puoi tirarti indietro. Come credi che mi sento a vedere la faccia di quest'uomo? Mi viene da sparargli per la rabbia. Ma abbiamo un patto e io lo rispetto. Capito, negro? Non ti ammazzo perché ho dato la mia parola.
BABY
Prendiamo i soldi e andiamo via.
LUCIO
Non sono solo i soldi...
ANNA
Dagli i soldi, Jazz.
JAZZ
Quanto vuoi ?
LUCIO
Hai sentito, Baby? Mi prende per una puttana. Quanto voglio? Voglio tutto quello che hai in casa. Voglio i quadri, i tappeti, la fontana, la casa. Ecco cosa voglio veramente, questa casa con tutto quello che c'è dentro. Potete prendere il nostro posto in quel cimiciaio di fabbrica abbandonata. Certo dovrete lottare con Satana e sua moglie, ma c'è spazio, tanto, molto più di qui.
JAZZ
Non ho molto, cento, duecento..
LUCIO
Non mi hai ascoltato! Voglio la casa, i vostri conti in banca, le vostre camicie, le vostre vite. Ecco. E quelle me le posso prendere facilmente. Bastano due colpi precisi e io ho preso il vostro posto. Il tuo no, Camus, te ti lasciamo andare, non voglio la tua vita, è peggio di quella che ho addosso.
BABY
Smettila di dire queste cose. Prendiamo solo i soldi, abbiamo un bambino in macchina, non voglio rubare per tutta la vita. Dateci quel che avete e andiamo via. Per sempre.
Lucio colpisce il tavolo con forza. Il tavolo si rompe.
ANNA
Daglieli subito.
LUCIO
Si, dammeli e vi lascio la vostra vita. Questa casa cade a pezzi, non vale granché.
JAZZ
Ecco. Tutto quello che ho.
LUCIO
Allora mi faccio la tua donna finché non tiri fuori il resto. Qui davanti ai tuoi occhi, così vedi bene cosa compri.
ANNA
Ti prego, Jazz !
JAZZ
E' tutto. Mi spiace. Non tengo contanti in casa. Non uso quasi mai il denaro...
BABY
Ti ho detto che non l'ho toccato. Siamo venuti subito via.
LUCIO
Tu che dici ? Andiamo di là o qui davanti a tutti.
ANNA
Jazz ! Ti prego.
JAZZ
Non volevi una famiglia?
BABY
Rovini tutto. Prendi quei soldi !
LUCIO
Taci.
BABY
Questo non è giusto. Cosa c'hai? Cosa c'hai? Perché fai così! Ti ho detto che non è successo niente.
CAMUS
Dategli tutto quello che avete. Devono partire, hanno fretta.
ANNA
Li vado a prendere.
LUCIO
Taci e non muoverti, ti muovo io più tra poco.
CAMUS
Lasciala andare. Non ha niente di suo è tutta roba rubata ad altri.
Lucio afferra Anna e la costringe ad alzarsi
LUCIO
Muoviti.
ANNA
Lasciami, Jazz! Jazz!
Camus fa per alzarsi ma la pistola di Lucio lo blocca, Anna è costretta a seguirlo nell’altra stanza, Jazz continua a mangiare.
BABY
Voglio andare via da qui ! Sai, è per quell'altra vita, insomma la villa o quel che sarà... vieni con noi. Lucio ha passato dei brutti momenti, stava per lasciarci la pelle per una rapina... è spaventato...e poi c'è il bambino, è nostro, non posso lasciarlo crescere coi miei.
CAMUS
Dov'è mia figlia ?
JAZZ
Nell’altra stanza.
CAMUS
Certo. Non poteva essere altrimenti.
JAZZ
Vattene. Prendi la bambina, i tuoi amici, i soldi e vattene via. Non c’è altro, siamo pari.
CAMUS
Qualcosa di più che pari.
Cade un pezzo del muro esterno, la luce comincia a filtrare.
BABY
Conosco tutte le strade che portano fuori città. Non ci fermeranno ai controlli. Posso darti dei documenti, prenderemo il treno, cambieremo nome, ci compriamo una casa in campagna e avremo degli alberi da frutta. Tu sai come fare con gli alberi da frutta. Ci aiuterai, noi siamo sempre vissuti qui non conosciamo niente, non siamo niente…ma tu. Hai viaggiato, hai visto e qualcosa avrai imparato. Noi no. Non ci è stato permesso. Quelli come lui ce l’hanno impedito.
JAZZ
Vai con loro, subito, lascia qui Anna ti sarebbe di peso.
CAMUS
Sarà lei a decidere.
JAZZ
Non sa cosa vuole. Vive nel terrore che il mondo cambi, non reggerebbe lontana da casa.
Anna e Lucio rientrano. Anna tiene Madou in braccio.
ANNA
Abbiamo raggiunto un accordo.
Mi ha aiutato a fare la valigia. Sono pronta, Camus.
LUCIO
Lei ce l’ha i soldi, Baby, lei. Non quello lì. Lei.
ANNA
Conti in banca, obbligazioni, depositi in cassette di sicurezza. Ho tutto io, a nome mio, tu non potevi sporcarti coi soldi, è tutto mio. Tranne la casa.
JAZZ
La casa?
Camus si alza da tavola. Anna passa la bambina a Camus, indossa il cappotto, i guanti e un cappello.Non guarda mai dalla parte di Jazz che è immobile. Lucio finisce di mangiare dal piatto di Anna e beve il vino.
CAMUS
Ha bisogno di stare solo.
Anna raccoglie le sue cose.
Ti ho già salvato una volta adesso tocca a te salvarti da solo. Vendi la casa, brucia tutte le foto e parti. Vai via. Scegli un bel posto, in riva a un fiume e stacci. Prova a vivere davvero, adesso.
JAZZ
Solo un altro giorno. Finché non torna la luce. Rimani.
ANNA
E’ un’occasione come un’altra, questa. Non provo più alcun sentimento, nemmeno il ribrezzo. Mi hai lasciata vuota. Come una bottiglia che galleggia.
JAZZ
Ancora un’ora. Finché fa giorno.
ANNA
E’ già giorno.
Anna lo bacia.
Andiamo.
Escono. Jazz rimane da solo.
JAZZ
Fuori è pericoloso.Io lo so. Ci sono stato. Non c’è più niente, ferro che sbatte contro altro ferro, fuochi e gente che scappa avvolta in fagotti. Nessun volto. Neanche un sorriso, solo la paura e case che crollano.
Jazz prende il telefono ma si accorge del filo spezzato. Si apre un altro buco nel muro di casa. Jazz prende la macchina fotografica e la posa di fronte a sé. Si copre il volto con un tovagliolo in modo che aderisca ai lineamenti. Schiaccia la polpetta. Flash.
EPILOGO
VOCE OFF
Quasi una strage di senza tetto nell'area dismessa dell' ex Magneti Marelli. Accertate al momento trentotto donne intossicate da cibo avariato. I vicini sostengono di aver sentito dei maiali piangere alcune notti fa. Un uomo e una donna sono stati ricoverati in stato confusionale in ospedale, il comune assegnerà loro una sistemazione provvisoria in attesa dell'assegnazione di un alloggio popolare.
BUIO