Buona la prima

di

Nicola Pegoraro



Attori
Regista         
Antonio Tecnico     
Ivo
Davide
Gigi             
Vanni

Attrici
Kate            
Eva
Franca            
Ivana

Scena 1 palcoscenico vuoto, il regista sta provando i microfoni, gli attori devono ancora arrivare. Luci sul palco e mezzaluce in sala

Regista- prova, prova, prova… no, questo non funziona
Antonio- quale non funziona?
Regista- questo
Antonio- destro o sinistro?
Regista- quello alla mia sinistra
Antonio- ma la tua sinistra è la mia destra?
Regista- allora, rispetto alla scena, la mia sinistra
Antonio- ok, ma la scena è alle tue spalle o di fronte?
Regista- allora con la scena alle spalle è il microfono alla mia sinistra, capito?
Antonio- (dopo averci pensato un po’) secondo me è più giusto dire rispetto al pubblico, cioè se il pubblico guarda la scena sarebbe a destra e non alla sinistra, perché il pubblico non è girato con le spalle alla scena quindi non avrebbe il microfono a sinistra ma a destra, quindi per l’attore che recita di fronte al pubblico la scena che è alla destra dell’attore sarebbe alla sinistra del pubblico, a meno che l’attore non reciti con la schiena verso il pubblico così la sinistra dell’attore corrisponde alla sinistra del pubblico.
Regista- Antonio vuto che teo tira in testa el microfono, così dopo l’è al centro?
Antonio- védito come che te si fatto? Te si on regista permaloso, uno non poe gnanca ragionare che subito te te rabi.
Regista- non me so rabià, Antonio, digo solo che podemo fare on sforso par capirse, vero?
Antonio- ma almanco stabilire la destra e la sinistra par capirse, prima che tira dò oche.
Regista- Antonio deso però so drio rabiame. Ocore fare tutto sto casin par dù microfoni.
Antonio- a dire el vero i sarìa tre.
Regista- a sto punto coloremoi sti microfoni, giallo, rosso, verde. Cusì non ghemo più problemi.
Antonio- giusto, ma scusa: giallo senape o canarino, rosso cardinale o magenta, verde marino o pisello?
Regista- basta, me arrendo, te ghè vinto tì.  Però ricordiamoci quando siamo in giro cerchiamo di darci un tono, non dire parolacce e parlare in italiano, capìo sucòn?
Antonio-  ti serca de dare el buon esempio sensa ciamarme sucòn. Comunque come lei desidera signor regista, d’ora in poi il mio eloquio sarà nella nostra amata madre lingua. Allora il piccolo amplificatore cilindrico tele alimentato è sul supporto di destra? Va bene direttore artistico, apprezza la mia oratoria signor Strehler di provincia?
Regista- Antonio, non stà torme pai fighi, semo noaltri dù, te si davanti de mi, so drìo mostrate el microfono, lo fèto funsionare par piasere?
Antonio- prova desso
Regista- prova prova (ora funziona) perfetto adesso funziona, cosa aveva?
Antonio- gnente, non lo avevo collegato, dovevo ancora inserire lo spinotto così il microfono alla destra non funzionava, bastava provare quello alla sinistra.
Regista- mi arrendo.

Scena 2 entrano ridendo Kate, Ivana e Davide tutti col borsone dei costumi. Parlano dalla platea.

Kate- che forte, che figura
Ivana- E avevamo detto di darci un contegno quando arriviamo su un posto nuovo
Davide - povero Angelo, la faccia che ha fatto, certo che abbiamo fatto una figura
Kate- ciao reg, dove mettiamo la roba?
Antonio- dietro ci sono gli spogliatoi
Ivana- Antonio non siamo mica qui per la canicola, si chiamano camerini, non spogliatoi
Regista- andate nei camerini, Ivana, ricordati, sei la presidente, dai, aiutami a fare bella impressione
Ivana- e cosa goi fato? A so pena rivà
Davide- in italiano Ivana, italiano
Ivana- ho scusa reg, dimenticavo il restyling della compagnia. Mi scusi il ritardo regista, ho avuto dei problemi con il corso di equitazione, per fortuna il mio Art Designer ha trovato un capo adatto allo scopo.
Regista- dai, è un bel posto, cerchiamo di fare bella impressione, conta anche l’immagine prima dello spettacolo, l’assessore alla cultura è una brava persona.
Kate- si direi un bravo ometto…

Ivana e Davide si mettono a ridere

Davide- questa è troppo forte, prima quando siamo arrivati Angelo ha visto un tipo fuori, si è avvicinato col furgone e ha detto “sariseo lu l’ometto del teatro?”
Kate- e l’altro ha risposto “a dire il vero io sarei l’assessore che vi ha chiamati”
Ivana- e Angelo imperterrito, “piacere, Angelo, so uno dei attori”
Antonio- regista, riguardo darse un contegno, par mi deso podemo anca parlare in dialetto.

Scena 3 entra Ivo col borsone e sale sul palco

Ivo- eco qua ho portato anche dei fari, queste le mettiamo dietro?
Regista- un attimo, scusi signor tecnico, abbiamo chiarito la destra e la sinistra, riguardo il davanti ed il dietro ha dei suggerimenti?
Antonio- sì, me pare che el davanti sia scarso e el de drio sia rotto
Ivo- Antonio!!! Ma non avevamo detto di darci un tono? Cercare di essere all’altezza della situazione?
Regista- Grazie Ivo ma stiamo imparando, ci vorrà tempo. Gli altri stanno arrivando?
Ivo- poso la roba, dove sono gli spogliatoi?
Antonio- camerini Ivo, camerini, siamo un gruppo teatrale, i calciatori hanno gli spogliatori, noi siamo attori

Scena 4 entra Vanni con una maglietta della Juventus, Antonio nei camerini.

Vanni- (dalla platea) ciao
Ivo- bisogna che te gheo disi anca a lu…
Regista- abbiamo fatto le divise per tutti, che razza di maglia usi?
Ivo- almeno fosse del Milan.
Vanni- tosi, podarò essere tifoso o ghe se problemi?
Ivo – ma proprio della Juventus?
Vanni- e cosa tifo el to Milan? Almanco mi tifo na squadra italiana
Regista- state calmi dai e cominciamo a scaricare
Ivana- bene io vado nei camerini, e speriamo di trovare un calciatore dentro…
Vanni- esco a dare una mano a Gigi

Scena 5 poggiano le borse per terra.  Vanni, Ivo ed Ivana fuori.  Il Regista nei camerini

Kate- (salendo sul palco) Davide, allora, che opinione ti sei fatto del nostro gruppo?
Davide- (salendo sul palco) beh, siete un bel gruppo, ci si diverte
Kate- ma a te perché piace fare teatro?
Davide- ho cominciato perché dicevano che ero timido, ho fatto dei corsi poi mi ha chiamato il regista. Mi diverte, quando senti che il pubblico ti segue, ti aspetta, ride o si emoziona, mi piace quando cominci a capire come muoverti come parlare. È come imparare a guidare una macchina. Dopo puoi andare dove vuoi.
Kate- sì, ma è anche un modo per superare se stessi, gestire il proprio corpo, conoscersi dentro.
Davide- ma tu adesso sei ancora emozionata prima di uno spettacolo, anche se è la replica?
Kate- sì, l’emozione c’è sempre, ma poi impari a gestirle, conosci lo spettacolo, poi il tuo personaggio diventa intimo e allora ti diverti a giocarci. La prima di uno spettacolo è intensa, non sai come funziona, se funziona, se vai bene o male. Dopo le cose si attenuano, sei più sicuro di te e dello spettacolo. Anche se succedono sempre degli inconvenienti. Alla fine sei contento.

Scena 6 entra Vanni con un pezzo di scena, seguito da Gigi che ha il borsone, Davide nei camerini

Vanni- (in platea) Gigi, dammi una mano che pesa.
Gigi- guarda, lo farei volentieri ma sai che ho un mal di schiena purtroppo, che da piccolo ho fatto un incidente e non posso portare pesi

Scena 7 entra Ivo dai camerini

Ivo- ma allora xè vero che ti si cusì par colpa dell’incidente
Vanni- Gigi dai per piacere
Gigi- come dicevo ho fatto un incidente da piccolo
Vanni- se te voi te faso un incidente anche da grande.
Gigi- che triviale che sei. Comunque adesso arrivo. Oh, ma c’è anche la mia Silvietta.
Kate- ciao Gigi
Gigi- “Kate, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi.”
Kate- che citazione Gigi
Gigi- cara mia non son un buzzurro come quei che gira qua intorno.
Kate- peccato solo che non era Kate, ma Silvia e poi muore
 Gigi- un dettaglio, tu sai che vengo a teatro solo per le attricette.
Kate- lo so, lo sappiamo e lo sa anche tua moglie
Gigi- ecco, rovinà tutta la poesia.
Vanni- ciò poeta, mi aiuti o no?
Gigi- quando mi avete chiesto di recitare pensavo al palcoscenico, ai costumi, alle attrici da introdurre al mestiere, al trucco, alle commedie. Invece qua bisogna essere facchini, falegnami, elettricisti, autisti...
Kate- autista Gigi no! Come guidi tu è meglio che il furgone lo guida un altro, stiamo ancora pagando la carrozzeria.
Gigi- insomma se una volta non ho visto un lampione, non è colpa mia, era proprio in mezzo al furgone e non l’ho visto dagli specchietti
Kate- tu non l’hai visto, ma tutti lo abbiamo sentito.
Ivo- cosa vuoi, siamo un gruppo amatoriale, noi diamo una possibilità a tutti in base alle loro capacità. Chi sa recitare a chi sa trasportare e chi non sa guidare, per questo Gigi anche tu hai un posto.
Gigi - ma vuoi dire che vi servo perché sono un facchino?
Vanni- no, poverino no, lo sappiamo che hai avuto un incidente da piccolo. Tu sei qui come un accessorio, come possiamo dire…
Kate- la nostra piccola mascotte… puci puci puci

Scena 8 entra Ivana ed esce

Ivana- (dal palco ad uscire) certo Gigi, sai che in ogni azienda c’è una quota di lavoratori diversamente abili, tu sei nel gruppo come diversamente attore.
Gigi- beh, Vanni andiamo a prendere la scena cosa dici?
Vanni- si è meglio che andiamo, prima di diventare diversamente facchini.

Scena 9 Vanni, Gigi ed Ivo escono. Entra il regista dai camerini

Regista- (sul palco) scusate ma Clelia dove è?
Kate- (sul palco) ah, è andata a messa. Arriverà verso le otto.
Regista- come a messa? Ma se abbiamo lo spettacolo. Volevo provare le uscite.
Kate- sì, ma ha detto di non preoccuparsi.
Regista- non preoccuparsi? Scusa un attimo, domenica scorsa eravamo in replica, lei è andata a messa, oggi è sabato ed è andata a messa. Non poteva mica andare a messa sabato scorso e domani così era libera per le prove?
Kate- si vede che le piace visitare le chiese.
Regista- ma sta scrivendo una guida sulle parrocchie della provincia? Dal palco all’altare?
Kate- no, è scaramantica, dice che le porta bene andare a messa prima dello spettacolo, le dà sicurezza.
Regista- sono felice che lei sia tranquilla, ma sono io che mi agito.
Kate- sai, lei ci tiene ad andare in paradiso.
Regista- sì, lei andrà in paradiso, io con tutte le oche che mi vengono in mente andrò all’inferno. E Angelo dov’è?
Kate- ha detto che la accompagnava, ma credo sia andato a prendere uno spritz.
Regista- sembrate un gregge, e più che un regista mi sembra di essere un pastore...

Scena 10 – Davide e Antonio entrano dai camerini

Davide- (sul palco) cosa c’è da fare?
Kate- (scendono dal palco ed escono) vieni con me.
Regista- Antonio come siamo messi?
Antonio- mah io sono in piedi, e tu sei sul palco.
Regista- Antonio, sei simpatico come un gatto nelle mutande, posso aiutarti? Dimmi cosa fare.
Antonio- bisogna aspettare che montino la scena, intanto puoi mettere giù i cavi.

Scena 11 entrano Vanni e Gigi con due pannelli da fuori, Kate e Davide fuori

Gigi- (in platea) mamma mia come pesa, aio la schiena che male che male
Vanni- regista non ne posso più di ‘sta lagna
Regista- scusa Vanni, ma sono un regista non un fisioterapista
Vanni- ho capito ma questo fa finta di essere ammalato per non lavorare, ha un problema in testa
Regista- Vanni sono un regista non uno psicologo. Gigi basta adesso, dai, portate i pannelli sul palco e cominciate a montarli
Vanni e Gigi portano il pannello sul palco

Scena 12 entra Kate, Davide ed Ivana con un pannello in tre chiacchierando tra loro con molta calma

Kate- (in platea) sabato scorso abbiamo ballato fino alle tra, Franca è fuori di testa,
Davide- ma dai
Kate- suonavano le cover dei Blues Brothers, si era vestita da suora e ha battezzato uno
Davide- Franca? Ma aveva bevuto?
Ivana- macché, è astemia.
Davide- per fortuna.
Kate- poi ha sposato un paio di coppie e confessato uno dei due fratelli.
Ivana- lei è matta, ma quelli che si sono fatti confessare non erano a piombo

Scena 13 Entra Ivo con due pannelli da solo

Ivo- (in platea) permesso, permesso (li supera e poggia i pannelli sul palco)

Davide e Kate si spostano per farlo passare e continuano a chiacchierare

Kate- penso che torneremo anche sabato prossimo
Davide - voglio venire anch’io.
Kate- non avrei mai pensato di andare in giro a locali dopo le prove.
Ivana- e lasciare a casa il marito con i bambini

Ivo torna indietro prende il loro pannello e lo porta sul palco dove Vanni e Gigi cominciano a montare la scena.

Ivo-  grazie, faccio io, grazie
Davide - regista andiamo a prenderne ancora?
Regista- sì, con calma, mi raccomando

Scena 14 Davide Kate ed Ivana escono

Vanni- (sul palco) dove la montiamo la scena?
Antonio- cosa ne dici di montarla sul palco?
Regista- mangiato pesante oggi Antonio? Montatela a partire dal centro poi vediamo quanti pannelli servono. Quanto è grande il palco?
Vanni- basta misurarlo a passi
Gigi- allora cominciamo (misura con i passi il palco) uno, due tre, …8 passi, sono circa 8 metri
Vanni- no Gigi, sono (misura anche lui ma i passi di Vanni sono più grandi) 7 quindi circa 7 metri
Antonio- non si misura con i passi, se uno è alto 2 metri ha i passi più lunghi.
Gigi- infatti i palchi sardi sono i più corti d’Italia.
Vanni- dentro la cassetta dei ferri c’è un metro vero?
Antonio- (gli lancia un metro) ecco misura con questo.
Tutti si sono fermati a guardare Gigi e Vanni che misurano il palco.  
Ivo- regista, ma cosa stanno facendo?
Regista- non lo so, non so se sono scemi o fanno gli scemi. Qualcuno vuole dire qualcosa ai nostri amici geometri? (esce)

Scena 15 il regista nei camerini, entrano Kate Davide ed Ivana con borse tecniche

Antonio- (dalla platea) dai, basta fare gli stupidi. Cominciate a montare la scena che dobbiamo puntare le luci.
Ivana- Antonio, dove le mettiamo?
Antonio- mettile vicino al tavolo di regia.

Tutti salgono sul palco a montare la scena con un po’ di confusione. La scena si monta come se il pubblico fosse dietro la scenografia.

Vanni -Tienilo in piedi
Gigi- lo sai che mi sono fatto male da piccolo
Kate- lo sappiamo Gigi, lo sappiamo che non sei più guarito.
Vanni- datemi una spina
Ivo- birra o coca?
Davide- eccola qui
Vanni- avete visto l’avvitatore?
Ivo- no, Antonio sai dov’è?
Antonio- in carica
Ivo – dove? che vado a prenderlo
Antonio- a casa mia, me lo sono dimenticato
Ivo- ah bon, allora vieni domani a smontare la scena?
Vanni- dai, adoperiamo le chiavi.
(via così a soggetto)

Scena 16 entra Eva con il borsone

Eva- (dalla platea a salire sul palco) ciao a tutti, scusate il ritardo, vedo che siete già all’opera
Gigi- sì cara, sono tre ore che sudiamo come diversamente falegnami
Vanni- non ascoltarlo Eva, Gigi non può sudare, è contro la sua natura.
Eva- il regista dov’è? che gli devo parlare

Scena 17 il regista entra dai camerini, tutti intanto continuano a lavorare.

Regista- (sul palco) eccomi Eva dimmi tutto
Eva- volevo chiederti una cosa.
Regista- cioè? Cosa c’è?
Eva- sono nervosa, non ce la faccio, sono troppo agitata. È da un’ora che sono in macchina e non trovo il coraggio.
Regista- ma Eva, è una replica, lo spettacolo lo conosci, lo abbiamo già provato, cosa ti preoccupa?
Eva- io non ci riesco, non sono brava come loro, anche l’ultima volta ho sbagliato
Regista- Eva calmati… Ivo, Ivo

arriva Ivo che stava montando la scena

Ivo- sì eccomi
Regista- scusa Eva (rivolgendosi verso Ivo e lasciando Eva agitata in un angolo) Ivo, Eva come al solito è agitata, per cortesia ci puoi pensare tu? Io te la lascio in custodia ok?
Ivo- mamma mia sta pora tosa.
Regista- ognuno reagisce in modo diverso, Franca ad esempio ha bisogno di parlare.
Ivo- guarda che Franca parla anche se non deve recitare
Regista- Ivo, dai, aiutami e segui Eva
Ivo- ok ci penso io.

Scena 18 il regista nei camerini in proscenio Ivo con Eva

Ivo- Eva come va, visto che bel posto?
Eva- (agitata) sì, sì Ivo, ho paura
Ivo- paura no, forse sei un po’agitata?
Eva- non poco, tantissimo, non ce la faccio, stasera non ci riesco.
Ivo- shhh, dammi le mani, chiudi gli occhi, respira, piano piano

Eva fa quello che Ivo le dice

Ivo- adesso concentrati sui piedi, senti dove appoggiano, il pavimento, senti le caviglie, respira, concentrati, senti il rumore del tuo respiro, del tuo cuore, respira. Adesso concentrati sulle ginocchia, rilassa i muscoli delle cosce, della pancia, delle spalle.
Dietro di Eva ed Ivo tutti si sono fermati e ascoltano incuriositi e cominciano ad imitare i movimenti di Eva.

Ivo-  adesso ruota la testa, piano, piano, alza le braccia e respira, ascolta il respiro. Piegati sul lato sinistro, piano, ora sul destro, respira. Adesso la voce, sei un serpente, respira e sibila, respira e sibila… shhhh, lungo…

Alle spalle tutti imitano il respiro.

Ivo- ora sei una zanzara, respira e zzzzzz, respira e zzzz

Dietro giocano a  prendere la zanzara immaginaria.

Ivo- ora la faccia, muoviamo i muscoli della faccia, ripeti con me mi, me, mu, mo, ma, esagera con la bocca muovi bene i muscoli

Dietro tutti si muovono ripetendo l’esercizio

Ivo- allora avete finito di fare gli stupidi? È agitata, sto cercando di rilassarla
Gigi- Eva go mi un modo par rilassarte, altro che queo de Ivo.
Eva- no grazie, lo sai che ti fa male la schiena
Gigi- non ghe se più le attricette de ‘na volta.
Ivo- e adesso Eva concentrati sul diaframma, devi imparare a gestirlo.
Eva- sì, il diaframma, (furtiva) posso dirti una cosa?
Ivo- certo
Eva- quando il regista parla di questo diaframma, a dire il vero non ho mai capito dove si trova
Ivo- basta parlare, sono qui per questo. Allora prova a respirare come un cane dopo la corsa (respira in fretta)
Eva inizia a respirare anche lei
Ivo- senti il muscolo che stai usando?
Eva- scuote la testa dicendo sì
Ivo- ecco quello lì è il diaframma. In pratica è la respirazione che fanno alle donne nei corsi preparto
Eva- ma io non sono mica incinta!
Gigi- scusate se mi intrometto, ma se serve, per il teatro sono disposto a farlo io
Eva- cosa?
Gigi- il papà di tuo figlio oppure ho sbagliato a capire?
Ivo- torna al lavoro Gigi, è meglio.
Eva- Ivo, grazie, adesso mi sento bene, mi sento meglio.
Vanni- scusate ma io vorrei provare la scena della fontana, cosa dite?
Eva- ma manca Franca

Scena 19 entra Franca con le borse con il cibo ed entra il regista

Franca- (dalla platea di corsa) eccome, Ivana va tore el resto per piacere
Eva- vengo anch’io ad aiutarti

Scena 20 Ivana e Eva escono a prendere il borsone di franca

Regista- giusto in tempo, grazie.
Gigi- Franca, ti come sito messa a diaframma?
Franca- mah me pare de vedarghe benin.
Gigi- a posto semo
Regista- bene, proviamo la scena, facciamo un po’ di spazio, allora mi serve Clelia, dov’è Clelia?
Franca- a messa
Regista- ancora?
Franca- i farà la predica lunga.
Regista- prendi il copione e leggi tu, grazie, Kate, Ivana, Gigi e Eva.

Scena 21 entrano Ivana e Eva con le vettovaglie e le poggiano su un lato del palco

Ivana- un attimo che arriviamo.
Eva- e vanti e indrio, ghe voe el so tempo par fare le robe.
Franca- a so appena rivà anca mi (prende il copione)
Kate- dai che proviamo
Franca- bon deso so pronta.
Regista- Eva tutto bene?
Eva- sì, adesso sto bene.
Regista- Kate, Franca mettetevi sedute lì, facciamo la scena della fontana, Franca leggi
Franca- (leggendo dal copione) Alla fontana, un gruppo di donne lava i panni
Regista- no Franca
Franca- ma è scritto così
Regista- sì, ma sono le note di regia, leggi la battuta di Carlotta per piacere.
Franca- CARLOTTA: deo meneo, so fradeo, gamba longa, cura oci, struca peoci, sta chi la jera na filastroca che me contava la me pora nona co la jutavo a scapinare i scalsaroti o a taseare ‘e braghe dei omeni.
Regista- va bene, ma non serve che leggi anche il nome di Carlotta, anzi, mettete giù i copioni e proviamo senza dai.

Tutti posano il copione, tranne Eva

Regista- Eva, perché non lo posi?
Eva- mi dà sicurezza, è il mio puntello psicologico.
Gigi- chel copion lì? Ma lo gheto letto? Puntelo psicologico, al massimo el va ben da metare soto la gamba de na tola se la bala.
Regista- grazie Gigi, sei illuminante. Va bene Eva tienilo pure. Per piacere ricominciamo.
Franca- da mi?
Regista- sì grazie, e senza copione, a parte Eva
Franca- deo meneo, so fradeo, gamba longa, cura oci, struca peoci, sta chi la jera na filastroca che me contava la me pora nona co la jutavo a scapinare i scalsaroti o a taseare ‘e braghe dei omeni.
Kate: me nona invese la me ghà insegnà questa: deo deolin, questo va par vin questo va par acqua questo fa la fugasa e questo la magna tuta, e a mì che so el pì picinin, non ghin resta gnanca on tochetin?
Ivana: ciò a me pare che gavì magnà e bevù abastansa voaltre oncò, cosa gavio che ve contè le storiete?
Franca: a iero drio ricordarghe le filastroche.
Ivana: Beate voialtre che gavì solo che le rogne lì. Sentì cosa che me se sucesso al lavoro. Savì vero che mi lavoro dal sior Guido? Che più che diventa vecio e più se slonga le man
Kate: come che dixe el proverbio: xè pì facile par un vecio diventar porco che par un porco diventare vecio
Ivana: E che te devi starghe distante perchè el ga el bruto vizio de pisegare le operaie soto di lu ma con la sotoscrita non fa tanto il galo perchè el se ricorda ancora el s’ciafon che ghe go da, che dopo el me gà ciamà nel suo uficio par darme i oto giorni.
Kate: Sto masc’io de on porco la man morta el te ga fato.
Ivana: Altro che morta, la jera na man viva e in bona salute anca.
Kate: Cusì el voeva darte i oto giorni!
Ivana: A ghei davo mì i oto giorni, de ospedae però, ve conto tuto.
Kate: Contane alora.
Ivana: E alora mì ghe go dito: I oto giorni a io Ivana? Ciò risposto che andavo dala sua signora molie che ci ha lei i schei e che i oto giorni ce li dava lei a lui no lui a io. Alora ha cominciato a lustrarmi a dire che va là no è sucesso gnente... dismenticati i oto giorni sai come sono i omeni. E intanto fin che parlava dai co le mani che io ciò preso le misure per un altro s-ciafone di queli che se lo beco giusto lo sganasso tutto. Eco cosa che me xè capità.
Franca: Ma chi sarisea ea signorina?
Kate: La xè la morosa de Beneto.
Franca: Beneto chi?
Ivana: Beneto Scalin da le Bianche.
Franca: So fiolo de la Togna Caciona?
Kate: Sì proprio quelo.
Franca: Che so mama le xè la fiola de Bepo Capele chel sta in Preolina.
Ivana: La varda che la se sbaglia. So nono Bepo el stava in via Pranda, in via Preolina ghe sta so zio Gigi.
Franca: Ah sì, quelo che gha sposà la Maria Tabaca fiola de Nano Sospiri. E ea chi sarisea?
Kate: Ea la xè Almerina Mandolina.
Franca: La fiola de Bondio Mandolin de la mota?
Ivana: No de Nane Mandolin queo dei maseti.
Franca: Queo che el gaveva na man finta e on’ocio de vero?
Ivana: No queo che el gaveva na gamba pì curta e la goba.
Franca: A non me cato, ma ela gala parenti?
Kate: Sicuro, ghe xè Gino Scapari, Marieto Maistraco..
Ivana: Madeo Tiraca, Tilio Ciucianespoe, Toni Pegola…
Franca: Tilio Ciucianespole, queo che sonava la spineta?
Ivana: No queo che jutava el bechin.
Franca: Ma ela gala on fradeo?
Ivana: Sì me fradeo Berto Mandolina.
Franca: E chi galo sposà?
Ivana: El ga sposà la Carolina Scalin, so fiola de Ambrogio Magnapomi
Franca: (trionfante) Eco che li conoso mì i magnapomi, Meno, Tano, Gino, Silvio, Angelo, Varisto e Berto.
Ivana: Sì Ambrogio l’è so fradeo de Tano e Cugin de Oreste Ciuciaperi.
Franca: Alora gò indovinà, Oreste Ciuciaperi el gà sposà la Ernesta Becafighi, la fiola de Piero Ociona. Voevo ben dire mì che li conosevo. A proposito, chi gala dito che la xè ea?
Gigi: buon giorno signorine, sio stà al mercà oncò?
Sare: Certo Menego, pa far na caminada.
Gigi: e par vardare se ghe jera qualche bel moro.
Kate: ma non ghemo catà nissun.
Gigi: xè vero oncò a so sta casa.
Kate: senteo che gaeto, intanto con tuta la to beesa a te si senza femena.
Gigi: a so sensa dea mia, ma no de quea de chealtri.
Eva: se anca me moroso el parla come ti a ghe taio ...la lengua.
Kate: tuti compagni i omeni, una la ghe xè masa e tante le ghe xè poche, a si dée figure porche.
Gigi: capìo Kate, sarà par questo che ti te sì sensa moroso.
Kate: solo parchè non lo cato, a me contentaria anca de un fantoin purchè el fuse on'omo.
Gigi: te vedarè che te cati anca tì ‘na strassa de moroso, con chei bei oci che te ghè. Regista, qua vorrei, se mi permette rilevare una discrepanza sul testo.
Regista- va bene, lo sai che mi piacciono gli interventi degli attori, se sono pertinenti.
Gigi- ma osservavo che la battuta “con chei oci che te ghe” fa riferimento al procace portamento del personaggio interpretato da Kate.
Regista- Giusto e allora?
Gigi- non per offendere ma qua el portamento le un fa scarso.
Kate- non preoccuparti Gigi, dopo vedrai un portamento all’altezza della situazione.
Regista- lo sai Gigi che le donne sono ingannatrici.
Gigi- si, ti te vedi una con tutto un affar de curve dopo nell’intimità, le se cava el Push Up e il portamento va a terra, via le mutande col silicone, e le rotondità diventa asse da stiro. Manca solo che le se svida la gamba de legno e le se cava la paruca e l’ocio de vero.
Eva- beh la colpa è sempre dei maschi, sono così facili da ammaliare.
Regista- ringrazio Gigi per questo illuminante discorso pregno di contenuto e per piacere riprendiamo dalla tua battuta, per cortesia via.
Gigi: te vedarè che te cati anca tì ‘na strassa de moroso, con chei bei oci che te ghè.
Eva: vardai quà i omeni, le uniche robe che i varda dée femene xè el davanti e el de drio (mostrandoli)
Gigi: e se le xè bone de cusinare.
Eva: a te parli cusì parchè te sì sensa femena, speta che te ghin cati una, te vedarè come che te cali la gresta.
Gigi: sarà, ma intanto a faso el gaeto, largo cioche che go da andar casa.
Kate: tento non rabaltarte.
Gigi: sto tento sì, ciao bei oci.
Eva: gavìo sentìo come che parla i omeni?
Regista- come prova di memoria va bene, ma ricordatevi gli spazi, la profondità, non rimanere tutti in linea, c’è un davanti, un dietro.
Eva- el davanti e el de drio (mostrandoli)
Regista- non questo, intendo la profondità, dare la prospettiva al pubblico, riempire gli spazi.
Kate- la zattera! Vero?
Regista- Giusto, dai, mi pare che giri bene, dopo proviamo con Clelia quando torna dalla messa.
Gigi- magari la fa tardi perché la se andà a confessarse
Eva- Gigi, capiso se te andavi ti a confessarte.
Gigi- mi non vo da preti, vo direttamente in questura.
Regista- gente cosa ne dite se mangiamo adesso? Poi proviamo le uscite, vi cambiate e iniziamo va bene?
Franca- dai tusi che se magna
Ivana- chiama i tecnici, sai che il regista vuole che mangiamo tutti assieme
Franca- dai gente, se magna dai…
Eva- io vado un attimo nei camerini a concentrarmi

Scena 22 Eva va nei camerini

Kate- è sempre tanto agitata prima di uno spettacolo
Franca- e ti Kate, sito nervosa o magnito?
Kate- mi magno, basta che hai preso formaggio perché non mangio carne.
Gigi- Franca che vino hai preso?
Franca- go trovà questo in offerta a 1 euro e 80
Gigi- al supermercato, 1 e 80 una bottiglia, paga il tappo, l’etichetta ed il vetro, vuol dire che il vino costa 40 centesimi al litro. El ga da essare ‘na favola
Ivana- sito vegnù qua par recitare o par fare el somelier?
Franca- continuo dirte che teo compri ti el vin
Gigi- (assaggiando il vino) l’è ottimo, senti che roba, ottimo par consare la salata… Comunque Franca, gnanca al militare magnavo così ben
Franca- pensavo che i te gavesse riformà par colpa del to incidente.
Ivo- dai spostate, non te ghe fato gnente e te magni pì de tuti.
Vanni- lamentandose anca.
Regista- eccovi tutti puntuali, quando si tratta di cibo. Grazie Franca se non ci fossi tu
Gigi- bevarissimo meio.
Franca- la prossima volta teo porti via ti el vin seto.
Regista- dopo mettì in ordine per piacere. Che non dovemo lasciare sporco, siamo ospiti in casa d’altri, Antonio come siamo messi con le luci?
Antonio- ghemo da fare i puntamenti
Regista-  e i microfoni?
Antonio – ghe xè un brusìo, bisogna che controlla un microfono
Regista- quale, quello a destra o a sinistra?
Antonio- dipende dalla scena, la vardito dal pubblico o la gheto alle spalle?
Regista- ricominsiemo? A sto punto ghe demo el colore uno verde e uno blu e non ghin parlemo più
Kate- reg, ma con la proloco cosa si fa domenica prossima?
Regista- allora vi ricordo che domenica prossima c’è la festa della proloco, siamo in villa con una scena. Mi raccomando, la presidente della proloco ci tiene molto. La scena da fare è semplice, è quella di Rosti. Gigi, tu ci sei vero? Devi farmi Menego e ricordati la bici.
Gigi- no, me dispiase ma non posso, gho un impegno importante e familiare.
Kate- scusa Gigi, posso chiedarte de cosa se tratta?
Gigi- è l’anniversario del mio matrimonio e devo andare via il fine settimana per fare un bel giro.
Franca- viva i spusi!!
Regista- scusa Gigi, sito sicuro che sia el to anniversario?
Gigi- certo
Regista- allora bisogna che te gheo disi alla presidente della proloco, visto che la se to mojere!!
Kate- beh in fondo el ga dito che el va fare un bel giro, nol gha mia dito con la moglie.
Regista- allora Gigi per domenica, viento a fare Menego e devo telefonarghe al tuo presidente?
Gigi- va ben, va ben, a che ora xè che se trovemo?
Ivo- a proposito delle repliche ho scritto un resoconto che vorrei leggere riguardo una replica, forse a Vigo di Legnago.
Regista- come forse?
Ivo- infatti non gho capìo pì niente. Vi espongo i fatti, e per non sbagliare li ho scritti. (legge da un foglio)
“Due settimane fa Vanni mi ha segnalato di aver visto un giornale locale in un bar dalle parti di Legnago, provincia di Verona, che ha pubblicato la rassegna di Vigo di Legnago, dove dovremmo recitare pure noi il 26 .
Nel giornale la data era il 21 quindi ho telefonato al numero di cellulare indicato sulla locandina e mi ha risposto al primo colpo una gentile signora”
Gigi- sempre el soito el ghe prova con tutte.
Ivo- “Le ho segnalato l'errore di stampa e lei, dopo avermi francamente fatto capire che conosce la nostra Compagnia, mi ha tanto ringraziato, assicurandomi che sarebbe intervenuta quanto prima per le correzioni del caso.”
Regista- bravo così hai risolto
Ivo- no perché “il giorno dopo il regista mi telefona per chiedermi dove reciteremo esattamente a Legnago, perché deve dirlo a suoi amici invitati. In effetti Vigo è una piccola frazione a sud di Legnago, verso Villa Bartolomea. Arrivo a casa, apro il computer, cerco la parrocchia di Vigo di Legnago e trovo la loro locandina, dove il 21 non ci siamo noi ma un’altra compagnia.
Quindi: il 21 per il basso Adige ci siamo noi, e per gli organizzatori ci sarà un’altra compagnia.”
Gigi- l’affare è losco.
Ivo- te poi dirlo. Allora cerco nei messaggi ricevuti sul mio cellulare e trovo un SMS del regista con scritto "Ciao vi informo che il 26 siamo in rassegna al teatro di Legnano data già confermata dalla presidente stasera non ci troviamo"
Solo che Legnano è in Brianza e Legnago nel Veronese.
Kate- lo savemo che el regista l’è presbite
Ivo- sì, ma se fosse Lignano Sabbiadoro, oppure Legnaro in provincia di Padova è papabile. “Diciamo che l'unica cosa a non essere variabile (finora) è l'ora dello spettacolo: le 20,45.”
Vanni- almanco sull’ora semo giusti.
Ivo- “vorrei solo sapere chi ha preso i contatti per questa replica per chiedergli dove saremo, quando e con chi.” Ecco, volevo solo chiedere maggiore serietà quando prendiamo un contatto.

Scena 23 entra Eva

Eva- regista, regista scusa
Regista- dimmi Eva cosa c’è, sei ancora agitata?
Eva- no Ivo è stato bravissimo, solo ho dei dubbi su come mettermi in scena, qual è il mio luogo.
Regista- la prossemica, Eva, te la ricordi?
Eva- non regista no, mi dispiace
Regista- noi dobbiamo gestire bene gli spazi, ricordati che tra noi e gli altri ci sono delle distanze che, a livello inconscio, ci permettono di difendere la nostra privacy. Queste distanze sono, più o meno: un braccio per gli estranei, mezzo braccio per gli amici e il contatto per gli intimi. Poi queste distanze possono variare in base al ruolo sociale.
Eva- è come se fossimo racchiusi all’interno di bolle.
Regista- Giusto ogni uno di noi è dentro a delle bolle
Gigi- (passando in mezzo a loro) scusate ho rotto le bolle
Antonio- xè da on tochetto che te le rompi….
Regista- capito Eva
Eva- sì, questo adesso me lo ricordo. Prima Kate parlava di zattera, cosa vuol dire?
Regista- a parte che ormai dovresti averlo capito, ma ricapitoliamo. Allora: questo è il palco, questa è la scena. Immagina che tutta questa scena sia una specie di grande zattera in mezzo al mare, cosa fa?
Eva- galleggia
Regista- giusto ma per restare a galla come dobbiamo metterci? Non possiamo stare tutti dalla stessa parte altrimenti…
Eva- si va a fondo
Regista- bene, lo avevamo detto ti ricordi?
Eva- sì, solo che ho sempre paura, ecco, mi sta tornando l’ansia
Regista- stai calma, per cortesia, poi ti ricordi come ci si muove, la griglia?
Eva- sì, questo me lo ricordo, dobbiamo immaginare delle linee che collegano così, e così gli angoli del palco (camminando dall’angolo posteriore sinistro verso l’angolo anteriore destro e viceversa le linee da seguire) ma devo sempre muovermi così? In diagonale?
Regista- questi schemi servono per darti dei suggerimenti su come muoversi in modo corretto. Poi ti muovi come serve.
Eva- quindi va bene se mi muovo anche a caso.
Regista- purché funzioni.
Eva- e come faccio a sapere se funziona?
Regista- te lo dico io, è uno dei miei compiti
Eva- me lo dici tu?
Regista- certo poi c’è il davanti ed il dietro che dà profondità, e l’alto che da energia ed il basso che
Eva- basta fermati che mi sta tornando l’ansia!
Regista- Ivo, Eva ha di nuovo l’ansia.
Ivo- ancora?
Gigi- daghe el Tavor, a me suocera el ghe fa ben.

Tutti cominciano a respirare e a fare il serpente e poi la zanzara.

Scena 24 Ivana in proscenio

Ivana- ragazzi, basta adesso, dai.
Kate- ragazzi, ma li gheto visti? ‘Na volta magari
Regista- infatti Kate questo è un problema. Anche il pubblico in sala è un problema.

Ivo e Vanni guardano la sala come se fosse vuota

Ivo- ti cosa vèdito?
Vanni- pal momento sedie vuote, ma chissà
Ivo- prova ad immaginarlo: uomini, donne, bambini lì e la e di lato
Vanni- uh che bello che bello
Ivo- e si divertono e battono le mani tutto per merito nostro.
Vanni- per merito nostro, ma se non si divertono, non si emozionano? La colpa è nostra.
Regista- no Vanni, cosa dico sempre? “se lo spettacolo piace il merito è degli attori se non piace la colpa è del regista”
Ivo- allora è ancora più bello recitiamo senza colpe
Regista- senza colpe, ma non ho detto senza responsabilità. Il pubblico che va a teatro, va rispettato e ringraziato, altrimenti lo perdiamo.
Kate- beh è ovvio che gli attori esistono se c’è un pubblico.
Regista- il teatro piace o non piace, semplice, c’è il pubblico e ci sono gli attori. Il pubblico vuole energia, fatica, emozioni, e il rispetto delle regole. Se il nostro è uno spettacolo comico deve far ridere.
Ivana- anche tentare nuove proposte, magari anche linguaggi nuovi…
Kate- linguaggi nuovi?
Ivo- per i linguaggi nuovi il nostro regista li sta inventando, basta leggere i messaggi che manda col cellulare.
Regista- è il correttore che sbaglia.
Ivana- non xè el t9 che sbaglia, se lu che nol ghe vede più, lè presbite.
Kate- e dopo scusa reg ma perché usi ancora il dialetto? Ormai non viene più parlato dai giovani
Regista- hai ragione, però alcune cose non si possono fare in italiano.
Ivo- pensa però a fare Amleto in dialetto, “sonti o no sonti”
Regista- stai citando Meneghello. Lui era un amante del nostro dialetto, ha fatto un vocabolario con tanto di grammatica per il dialetto.
Ivana- ma noialtri ghemo una scena dove spieghemo i verbi, ti ricordito Ivo?
Ivo- si dai damme la battuta.

Ivana e Ivo in proscenio.

Ivana- Ah, le gavemo.
Ivo- gavemo, cosa vuol dire?
Ivana- Bisogna che te impari el dialetto, speta che te spiego on poche de robe. Parlemo del verbo avere, ripeti con mi: mi gò, ti te ghè, lu el ga, ea la ga, noialtri o noialtre gavemo, voialtri o voialtre gavì, lore le gà e luri i gà.
Ivo- mi gò, te te ghè..
Ivana- bon deso lo femo negativo: mi no gò, a non te ghè, non la gà, nol gà, no gavemo, no gavì, no le gà, no i gà, capio?
Ivo- mi no gò, giusto?
Ivana- bravo e deso interrogativo: Goi? Gheto? Gala? Galo? Da non confondare con el galo, el mario dea cioca, el galo fa..
Ivo- chichirichì.
Ivana- la cioca fa cocococodè, capio, alora Gavemo? Gavìo? Gale? Gali? Che non se 2 marii dele cioche. Capio?
Ivo- si, ho capito, va bene, ma la bàila dov’è?
Ivana- dopo, dopo, adesso interrogazione!
Ivo- giustificato!
Ivana- no, prorio par gnente, e adesso ripeti con mi: mi camino ti te camini, lu camina
Ivo-  (lentamente) mi camino, ti te camini…
Ivana- più veloce dai!
Ivo- mi corro, ti te corri, lu corre..
Ivana- spiritoso, deso impegnete, allora verbo avere passato prossimo?
Ivo- o vudo?
Ivana- quasi, gho vudo, te ghe vudo e vanti, adesso futuro semplice?
Ivo- non lo so.
Ivana- gavarò, te gavarè, ela?
Ivo- gavarà.
Ivana- vito che te impari; gavaremo, gavarì e vanti e deso na roba difisile, congiuntivo presente verbo avere? Ea che la..
Iva- maestra devo andare in bagno.
Ivana- dopo, deso rispondi; ea che la gai, noialtri che gavemo, mi ….
Ivo- ca gai.

Ivana e Ivo rientrano nel gruppo

Enrico- e qua se vede l’eleganza del nostro autore.
kate- purtroppo è una lingua che sta morendo
Regista- per questo mi piace tenerla in vita.
Kate- Però non possiamo esagerare, sarebbe accanimento terapeutico.
Regista- ma neanche dimenticarla, in fondo sono le nostre radici.
Gigi- beh a proposito de prima femo filosofia o femo merda?
Ivana-  te si un conte Gigi.
Gigi- fare merda, cari i miei signori si dice così perché si andava a teatro in carrozza con i cavalli, se davanti al teatro c’era tanta cacca vuol dire che il teatro era pieno. Quindi dire merda porta fortuna.
Regista- dai, storico del concime, adesso tutti qua, stasera è importante fare bella figura.
Kate- come sempre
Regista- come sempre. Proviamo i saluti e dopo facciamo merda e speriamo che succeda.
Gigi- cosa deve succedere?
Regista- la magia Gigi. La magia. Dobbiamo riuscire a creare un ricordo che nessuno e niente potrà portare via. Diamo al pubblico la nostra energia. A fine serata vi voglio stanchi e appagati.
Gigi- noi appagati, il pubblico appagante
Regista- giusto, ricordiamo sempre che il pubblico paga non solo con il denaro ma con il tempo, quindi massimo rispetto.
Eva- regista scusa ma ho un problema con il finale
Regista- adesso lo proviamo, dai tutti qui che proviamo la chiusura, dai Antonio: musica del finale
Eva- ma mancano Angelo e Clelia
Regista- proviamo lo stesso dopo quando arrivano vi seguono dai, tutti fuori.

Parte la musica sbagliata

Regista- fermo, la musica del finale è quella dopo.
Antonio- scusa!
Gigi- (da dietro le quinte) tachemo ben!

Entrata con la musica del finale e presentazione e saluto al pubblico

Parte la musica del finale e si fanno i saluti al pubblico.

fine