Artaus La casa
dell’arte
di
Aquilino
Per cinque attori. Personaggi: Leo; Pan; Bombo-soldato-Dioniso;
Renard-giudice-Ermes; Santa-prete esorcista-Atena.
LEO Siediti accanto a me, Pan.
PAN Che cosa vedi?
LEO Il mare. L’onda si fa spuma. Come se parlasse. Poi si rattrappisce e muore
sulla battigia.
PAN Sempre morte, eh?
LEO Siamo vivi, di che altro dovremmo parlare?
PAN Due vecchietti come noi…
LEO Non ricominciare.
PAN Facile, per te. Sei umano. Ma io… Non c’è scritto da nessuna parte che io
debba invecchiare. E morire. Io sono di un’altra sostanza.
LEO I pensieri muoiono come gli uomini.
PAN Smettila di fare citazioni. È come ingurgitare cibo già masticato. Io sono
più di un pensiero.
LEO Sono arrivati?
PAN Arrivati senza baci né abbracci. Nessuno li ha sistemati nelle camere.
Renard soffre il magnetismo se dorme a nord. Santa non tollera il primo sole del
mattino. Bombo vuole una stanza fredda. Renard calda. Santa il bagno in camera e
Bombo la doccia fuori. Renard si profuma. In conclusione, ognuno potrebbe avere
la camera che preferisce, ma discutere e far valere i diritti è d’obbligo anche
quando non è necessario. Non avranno la deleteria intenzione di fermarsi a
dormire!
LEO Ti sei rivitalizzato.
PAN Che brutta parola. E comunque sì. Disgusto e irritazione sciolgono i
muscoli. Vuoi che ti suoni qualcosa? Un’ode alla capra? Ti canto un ditirambo?
LEO Dopo. Godiamoci l’ultimo silenzio.
PAN Nemmeno una danza?
LEO No, sei vecchio. Abbi rispetto per il tuo declino.
PAN Declino! Declinati saranno loro che non sono mai saliti in alto.
LEO In alto dove?
PAN La superiorità morale. La visione del mondo. Che ne so? Io sono terricolo
con solo una sfumatura di olimpico.
LEO Pan non fa filosofia.
PAN Già, la patisce e basta. Vuoi un bicchiere d’acqua?
LEO Mi assilli. Perché tante attenzioni?
PAN Solo il sostegno di un amico. Stai per affrontare la tempesta.
LEO Andiamo a fare due passi.
PAN Vuoi evitare di incontrarli. Sai che è fatale.
LEO Sono pronto, ma non subito.
PAN Quando si genera, non si sa mai che cosa si combina.
LEO Alla prima parola se ne aggiungono altre e chissà dove si arriva.
PAN Parole! Parole! Raggiungiamo il mare. Là si estinguono.
LEO Onda dopo onda. Costante e inarrestabile. Un respiro. Come quello dell’aria.
E delle profondità del suolo. Andiamo a respirare.
PAN Posso suonare sulla riva? Ho nostalgia delle foreste e delle rupi.
BOMBO La porta era aperta. Sono entrato. Ho conquistato la casa senza bussare.
L’avrei buttata giù volentieri, la porta, mi basta una spallata. Ma so attendere
il mio momento. Con metodo, ho proceduto alla perlustrazione. Non ho incontrato
anima viva. E questo è il mio rapporto. Sono stato efficiente, nessuno lo può
negare. Venite avanti, la postazione è sicura. Leo! Leo! Vieni ad accoglierci,
perdio!
SANTA Se bestemmi, me ne vado. Mi avete trascinata voi, qui. Posso anche
tornarmene da dove sono venuta, se nomini il nome di Dio invano, guarda che lo
faccio. Questa è una prova ardua, che cosa vuoi da me, Signore? Che cosa ci
faccio, qui? Punirmi? Mi pento mi pento mi pento.
BOMBO Che cosa ci faccio, qui? Piagnucoli da quando sei nata. Leo! Vieni fuori!
Perdio!
SANTA Chiamo il taxi e me ne vado. Nemmeno venire, volevo. Sia fatta la tua
volontà, non sono io che me ne vado, è la blasfemia che mi caccia.
RENARD Per favore, Santa, per favore. Restiamo uniti, le carte da firmare, non
crearmi complicazioni, in poche ore risolviamo tutto, porta pazienza. Rilassati,
soprattutto. Hai solo da guadagnarci. Non ti piace il posto? È una bella casa,
ottima posizione, spedisco le foto all’agente immobiliare.
SANTA Digli di non imprecare, diglielo, provaci tu, io ci ho perso ogni
speranza, che Dio mi aiuti, non faccio sempre il possibile?
RENARD Bombo, ti prego, non imprecare. Finisci per spaventare Leo. Non siamo su
un campo di battaglia. Goditi il posto. Il parco è immenso, tennis e piscina, e
anche un percorso ippico. Ottima idea venire qui, non trovate?
BOMBO Si è sempre su un campo di battaglia. La guerra non ha fine. I nemici sono
ovunque. Li combatto con ogni mezzo. Sguardo fisso all’obiettivo. I migliori
campi di battaglia sono i luoghi del vivere quotidiano. Esamino il terreno, mi
attesto in una posizione dominante, i nervi tesi. Da che parte tira il vento?
Maledetti pacifisti! Perché il mondo non è fatto a immagine di un poligono di
tiro?
SANTA Magari ci fosse il vento! Quello che gonfia le gote del Signore quando
abbatte le insegne dei pagani. Qui l’aria è stantia. Tanfo di tana. Tanfo e
disordine. Polvere sui mobili. Ma come si è ridotto? Derelitto, ostile a tutti,
ostinato nelle sue idee errate. Povero zio! Gli abbiamo offerto una sistemazione
dignitosa, ma lui è… è… è… aiutami, Signore.
RENARD È solo un luogo chiuso. Basta aprire le finestre.
BOMBO Le tapparelle sono bloccate. Qualcuno, qui, vuole nascondersi. Un
comportamento sospetto. Non va per niente bene.
SANTA Sarà spaventato, povero zio. Gli sei entrato in casa come un carro armato.
Ma tu la compassione…
BOMBO Questa è bella. Me l’hai chiesto tu di entrare per primo.
SANTA C’è modo e modo.
BOMBO I miei modi li conosci. Non puoi lamentartene, dopo che ti hanno fatto
comodo.
SANTA Ho solo voluto essere gentile. Non amo mettermi in vista.
BOMBO Tu ami comandare dalle retrovie. Occhi invasati e sproloqui su pietà e
perdono. Mentre gli altri macellano su tuo mandato.
SANTA Dio non ha bisogno di macellai in divisa.
BOMBO Senza di me sarebbe morto da un pezzo, prima ancora di montare sulla
croce.
SANTA Tu bestemmi. È… avvilente, terribile, inaccettabile. È… aiutami, Signore.
RENARD Bombo, basta. La provochi. Fate uno sforzo, ignoratevi. Pensate al motivo
per cui siamo qui. Splendido, questo open space. Là si potrebbe ricavare
un’unica grande vetrata sul giardino.
BOMBO Leo! Leo! Sei diventato sordo?
SANTA Non sai fare altro che sbraitare?
BOMBO So fare altre cose. Ma non è il momento, purtroppo.
RENARD D’altronde, il padrone di casa che dovrebbe esserci non c’è. Questo non è
un buon inizio. O forse sì. E se fosse…
SANTA Morto? Puoi dirlo senza timore. Dobbiamo essere preparati. Io un
presentimento ce l’avevo. Un uomo anziano, solo, non ci sarebbe da
meravigliarsi, povero zio. Andarsene così, senza riconciliazione.
RENARD Morto. L’ho detto. Non è una parola che ami, ma l’ho detta. Se fosse
morto…
BOMBO Non dite idiozie. Qualcuno mi avrebbe avvertito. Sull’attenti, soldati!
SANTA Renard, digli qualcosa. Il nostro vecchio zio magari è steso da qualche
parte febbricitante, e lui urla, non fa che urlare.
RENARD Bombo, basta, basta davvero. Non è un assalto.
BOMBO Ce l’avete con me, voi due? Chi vi ha fatto entrare? Chi vi difende in
caso di attacco? Tu sai solo far di conto, lei prega. Né l’uno né l’altra ve la
potete cavare, senza di me.
SANTA No, Bombo, no. È il contrario. Tu, senza Dio, non sei niente.
BOMBO Io e Dio? Compagni d’avventure.
SANTA Che ne sai tu di religione?
BOMBO Sono un difensore della fede, è notorio. Difendo la fede e gli ideali.
Sono i miei datori di lavoro. Dio, patria, famiglia, classismo, globalizzazione,
virilità, ardimento e chissà quanti altri.
SANTA Lavoro, dici bene. Solo lavoro, non fanatismo. In un certo senso, anch’io
lavoro per il Signore, ma su un piano più alto.
BOMBO Fanatismo, non lavoro.
RENARD Siamo venuti per disquisire? Ogni ora persa penalizza gli affari in modo
spaventoso. Ricordatevi che siete qui solo per merito del mio acume. Se avrete
quello che vi spetta, lo dovrete a me. Concentriamoci sull’affare, non sui
cavilli etici. Me la sono voluta, questa rogna, ora me la gratto. Ma, dopo,
ognuno per la propria strada. Con voi come soci, il fallimento è dietro
l’angolo.
SANTA Io vi aspetto qui, non mi va di inoltrarmi in una casa che non ha un
crocifisso sul muro. Tu perlustri il piano di sotto e tu quello di sopra.
BOMBO Senti la mistica, senti come fa il generale. Ti pare che obbedisco a una
donna? E comunque sono già entrato in tutte le stanze. Esito negativo.
RENARD Sono anch’io un dirigente, ma non faccio tante storie. Io di sopra, tu di
sotto. Magari si è nascosto e lo scoviamo.
SANTA Già. Terrorizzato dall’invasore.
BOMBO Io sopra, tu sotto… Senza allusioni, mi auguro. Non hai dei modi un po’
troppo… delicati, Renard? Palestra e camerati, ti ci vorrebbero.
SANTA Uomini di caserma. Anime muscolose che berciano ordini. Fanno un tutt’uno
di amore e stupro. E io… io… io qui…
BOMBO Non devi parlare di sesso. Fai peccato. A me basta poco per eccitarmi. Ho
sempre sognato di farlo con una suora. Sia chiaro che lo dico per scherzo. Io
con te… A me piace scherzare. Non sono musone come voi. Potrei scherzare anche
con la suora, nelle condizioni giuste.
SANTA Non mi va… non mi va di sentire certe cose. Sono sensibile, e tu… Perché
sorridi?
BOMBO Hai paura, vero? Sei tu la terrorizzata, non il vecchio bavoso. Sicura di
voler stare qui da sola? Potrebbe balzare fuori da una nube di zolfo. Si parlava
di stupro?
RENARD Andiamo, Bombo, andiamo.
BOMBO Sai perché non voleva venire? Sospetta che Leo sia il diavolo.
RENARD Tutte le volte che vi incontrate… Fin da piccoli. Sempre così, voi due.
Il bello è che poi fate la pace. Santa, che fai? Piangi?
BOMBO Non sapevi che è una grande attrice?
SANTA Vorrei che gli altri… qualche attenzione… che abbiano pazienza con me… lo
so, lo so che a volte… e chiedo perdono… è così difficile volere bene agli
altri, così… lacerante.
BOMBO Io una femmina se la voglio me la prendo e nessuna ha mai detto di no.
Lancia in resta!
RENARD Datemi retta. Noi tre insieme i signori del mondo. Come in un romanzo. Un
film. Un sogno di successo. Purché si vada d’accordo. Perché rovinare tutto? È
qui, a portata di mano, il nostro futuro. Siamo tanto stupidi da dare un calcio
alla fortuna?
SANTA Sono venuta perché hai insistito, ma non mi sento a mio agio. Non so che
dire. Un malessere morale. La mia coscienza... Io ce l’ho, una coscienza. Sai
che cosa sembriamo? Tre avvoltoi. L’eredità ci arriva comunque, no? Piombiamo su
di lui come avvoltoi, è così. Non sono tipo da bassezze, io.
RENARD Ne abbiamo parlato a lungo. L’editore ci offre un’opportunità. E se lui
brucia tutto? E se fa testamento a favore… che ne so, del rifugio degli artisti
in miseria? Non sarebbe un’ingiustizia? Ecco la parola. Siamo qui per fare
giustizia.
BOMBO Piagnucoli, fingi compassione, ci fai la morale… Ma chi sei? Solo una
zoccola bigotta.
SANTA Chi ti dà il diritto di trattarmi così? Di ferirmi senza motivo?
BOMBO Non fare l’indignata. Non funziona. Ti conosco bene.
SANTA So capire. So perdonare. Ma gli uomini non sono tutti uguali. Mille
sfumature tra la bestia e il divino. Stammi lontano, Bombo. Non è da me
rinunciare al dialogo, ma a volte ci si deve arrendere all’evidenza.
BOMBO Quale sarebbe?
SANTA Sei un uomo senza spiritualità, che sfida Dio, e fa cose orribili senza
pentirsi. E io… aiutami, Signore.
RENARD Se lo troviamo morto, rivoltiamo la casa come un calzino.
BOMBO Settantasette
sono i soldati
settanta tette
nei loro sogni.
In marcia armati
sono spietati
bambini e tette
li fanno a fette.
Questa è la gloria
della vittoria
sbudellamenti
stupri e tormenti.
SANTA Che sollievo il silenzio. Per quanto… Non è il silenzio del tempio. Questo
è mutismo testardo. Di qualcuno in agguato. Ma se prego… se prego, le ombre si
dissolvono. E tuttavia… mi batte forte il cuore. Percepisco una presenza. Zio!
Sei tu? In questa oscurità… Non è la penombra del raccoglimento. Non vorrei
dirlo, ma… la tana del maligno. Zio Leo! Sei tu? Non ci hai sentiti arrivare? Ti
abbiamo chiamato. Non ci hai sentiti? Zio Leo, per favore! Sei davvero tu? O non
mi senti o… Che cosa ci fai seduto al buio di fronte alla finestra chiusa? Mi
fai paura. Ora ti volti di scatto, gli occhi senza pupilla, la puzza di bestia…
Scusa, zio, silenzio e buio mi suggestionano. Sono io, Santa. Soccorrimi,
Signore. Forse siamo arrivati tardi. La sua mente se n’è andata. Oppure… c’è
qualcuno, nella sua mente? Un’entità che gli divora l’anima? Non spaventarmi,
Zio Leo! Sei proprio tu?
LEO La barca no, sono d’accordo. Piuttosto un molo. Una passerella per camminare
sul mare. Tu puoi aspettarmi a riva.
SANTA Zio Leo, con chi parli?
LEO Temo che la nostra vacanza sia finita. Sento una voce sgradevole. Si finge
gentile, ma è sibilante.
SANTA Zio! Non puoi non sentirmi!
LEO Santa, sei arrivata? Ci sono anche gli altri?
SANTA Oh, grazie a Dio. Sei proprio tu? Stai bene? Non ci hai sentiti arrivare?
LEO Ero sovrappensiero.
SANTA Ma con chi parlavi?
LEO Andiamo in cucina. Vi metto su un caffè. Tu preferisci il tè, forse. Il
generale, invece, un liquore. E birra per il nipote imprenditore. Ora mi
raccontate tutto. Il motivo di questa improvvisata.
SANTA Ti abbiamo avvertito per tempo.
LEO Solo ieri. Ci vuole un preannuncio di almeno un mese per farmi riprendere
dal colpo.
SANTA Non sei contento di vederci?
LEO No. Vivo in solitudine. Detesto parlare con le persone. Anche scorgerle in
lontananza. Non vedi che tengo le finestre chiuse? Ora che siete qui mi toccherà
accendere le luci. Non voglio pensarci, per il momento. Può anche darsi che
cambiate idea e che ve ne andiate prima di sera.
SANTA Speravo in un’accoglienza diversa. Siamo i tuoi unici parenti, immaginavo
che tu… Non so, qualcosa di diverso, ecco. O forse era proprio così che
m’immaginavo la tua casa: tetra e muta. Ma tu… seduto al buio di fronte alla
finestra chiusa… Con chi parlavi?
LEO Dopo tanti anni. Perché siete qui?
SANTA Ne discutiamo poi, tutti insieme. Voglio solo dirti che il nostro arrivo
non può che giovarti. Non si deve vivere rintanati, non è dignitoso. Non puoi
rinnegare la società umana. E soprattutto Dio. Tu non vai in chiesa. Questo è
imperdonabile. Hai bisogno di un prete, caro zio. Ti darà consolazione e
speranza. Se non è troppo tardi. Ci sono anime che non vogliono essere salvate e
tu sei sempre stato così ostico. Ricordi la zia Clara che cosa diceva? Un uomo
senza valori. Sicuro di stare bene? Sei pallido. Hai un’aria strana. Zio Leo,
chi c’era con te davanti alla finestra chiusa? Con chi parlavi? Scusa, sono un
poco agitata. Quanto ci mettono gli altri a tornare? Mi metti sempre alla prova,
Signore? Sola, qui, con l’ombra del tuo nemico.
LEO Parli e non hai idea del significato delle parole. Forse in questo sta il
potere irragionevole della fede. Che attecchisce dove non c’è terreno fertile.
SANTA Vado a chiamare i cugini. Ci troviamo in cucina?
LEO Sai qual è il fastidio maggiore? Che la gente parla parla parla. E voi siete
gente. Anche tu parli parli parli. Un’abitudine tragica. Così poco umanitaria.
SANTA Ci vediamo in cucina.
LEO Ho cambiato idea. Non vi faccio gli onori di casa. Non tengo liquori, birre
e caffè. Se volete bere, andate in paese. Vi aspetto qui, fiducioso che dopo
qualche cerimonia vogliate riprendere l’auto e restituirmi alla pace. Io ho dei
diritti. Non potere piombare in casa mia come avvoltoi e sconvolgermi. Io non vi
voglio.
SANTA Oh, zio, perché fai così? Sei davvero tu a dire queste cose ingiuste? Temo
che sia malato, zio. Dopo una vita sprecata… lasciamelo dire, è per il tuo bene…
Conosco i tuoi libri! Sai che non posso stimarli. No, no. Hai scritto tante
cattiverie contro Dio, e forse non te ne sei mai reso conto. Ma c’è sempre una
possibilità di redenzione. Libri da bruciare, zio, te lo dico senza esitazioni.
Se li brucio, tuttavia… Non per me, no, mai. Si deve piegare Satana al servizio
del giusto. La tua perdizione sta per germogliare, e questo è un prodigio. Darà
frutti che noi coglieremo. E anche tu beneficerai del bene che ne verrà.
LEO Parli e non dici. Deliri. Farnetichi. Sproloqui. Non mi guardi nemmeno negli
occhi. Ti nascondi perfino a te stessa. Usi le parole come creta per modellare
il tornaconto. Ma non puoi modellare la vita, ti si rivolta contro. Vattene,
Santa, ti prego, non ho niente da dirti, non c’è niente che possiamo fare
insieme.
PAN Sembra devota.
LEO In modo carnale. Si strappa di dosso i vestiti sia sotto un amante sia nelle
estasi mistiche che le danno il medesimo piacere. Ma sono solo fantasie inferme.
E non è piacere. Un’esaltazione cupa.
PAN Potrei farne una ninfa.
LEO È furba. Opportunista. Ipocrita. L’alibi religioso le consente di essere
anche crudele e cinica. Pur essendo piena di terrori.
PAN Le ninfe sono di un’altra pasta. Questa è marcia.
LEO Che cosa devo fare, Pan?
PAN Buttali fuori.
LEO Prima ancora di sapere che cosa vogliono?
PAN Soldi, che altro possono volere? Intestagli la casa. A te l’usufrutto.
Riservati il necessario per questi ultimi anni, o mesi, di vita. A loro tutto il
resto. Firma i documenti e invitali a non tornare che per il tuo funerale.
LEO Non voglio un funerale.
PAN Qualcuno ti dovrà pur cremare o seppellire da qualche parte.
LEO Non voglio un funerale. Che parlino di me anche dopo morto, eh no. Io taccio
per sempre, lo facciano pure loro. Mi hai dato comunque un buon consiglio. Darò
ogni eccedenza agli avvoltoi.
PAN Io veglio su di te.
LEO Due vecchi contro Dio, l’esercito e la finanza.
PAN Non mi piace quando mi chiami vecchio.
LEO Ti capisco. Oh, quanto ti capisco!
BOMBO Ecco lo zio, dunque. Vivo. Santa ci ha riferito quanto sei contento di
vederci. Vale anche per noi, in un certo senso.
RENARD Non riuscivamo a trovarti e ci siamo preoccupati. Come stai?
LEO Stavo bene.
SANTA Ringraziando Dio.
LEO Santa, per favore. Non gradisco che si nomini Dio in mia presenza. Una volta
passi, ma poi le bocche si facciano atee, finché siete in casa mia.
SANTA Perché ti fai del male?
BOMBO Capito, Santa? Basta predicozzi. Renard, parla tu. Io sono un uomo
d’azione. Mi metto vicino a Leo. Stai bene, Leo? Mi sembri pallido. Tu gli parli
con le parole, io con gli sguardi. Anche con il respiro gli parlo. Con il
respiro e la traspirazione. Basta respirargli addosso che la sua disponibilità
all’ascolto si fa più pronta. Vero, Leo? Rilassati, Leo. Non voglio farti del
male. Io rispetto i vecchi. Alcuni di loro hanno idee eversive e sono testardi.
Eh, le teste dure… Mi piacciono le teste dure. Posso applicarmi per
ammorbidirle. Quelle vecchie si spaccano come noci. Ma tu sono sicuro che
collabori. Sei bello fresco, per la tua età. E non mi sembri per niente malato.
Sei pallido perché ti chiudi in casa. Tu, Santa, vuoi tutti malati, sofferenti,
morenti. Lui sta bene, vedi? E non ha le corna. Solo renitenza. Questo puzzone
ci dà del filo da torcere. Bene, proprio la situazione che fa per me. Vincere!
Vincere!
SANTA Perdonarci il disturbo. Bombo è di natura chiassosa, ma la visita sarà
breve. Abbiamo esitato, ma poi la certezza di agire per il tuo bene ci ha
convinti. Alla tua età…
RENARD … non solo disturbi fisici, ma forme depressive, instabilità mentale,
fragilità della memoria, magari allucinazioni, morbi dell’animo, insomma; e tu
qui da solo, nessuno a curarti… no, non va bene. Ce lo siamo detti e ci siamo
precipitati…
SANTA … a salvarti, caro zio Leo.
BOMBO Vi calate le brache? La scelta è stata sua. Ha tagliato i ponti con tutti.
Come fossimo appestati. Non ci vuoi tra i piedi? Ce ne andiamo presto, sta’
tranquillo. Dopodiché, crepa in solitudine com’è tuo desiderio. Se non sei già
crepato prima, caro zio Leo. Parliamoci chiaro, io alle cose non ci giro
intorno, le sputo fuori così come sono. Dritto alla meta e virile.
SANTA Ignoralo. Chi si occupa di guerra non brilla per sensibilità. Qualunque
cosa dica, tu non dargli peso. Parla con me e Renard. Confidati con noi. Ricordi
la volta che mi hai presa in braccio? Avrò avuto cinque o sei anni. Io ti ho
sempre avuto nei miei pensieri, e anche se non riscuote il tuo consenso sappi
che ti ho sempre menzionato nelle mie preghiere.
RENARD E quindi eccoci qua, carissimo Leo.
BOMBO Parla, Renard, non perderti in preamboli. C’è già lei che accarezza le
parole come fossero una sacra virilità.
SANTA Basta, Bombo. Basta allusioni.
BOMBO Non pensa ad altro che al sesso.
LEO Se avete finito, io avrei da fare.
RENARD Leo, porta pazienza. Non abbiamo ancora cominciato.
LEO Allora ditemi.
BOMBO Parla, Renard, perdio!
SANTA Ora basta davvero. Lo fai apposta per innervosirmi. Renard, diglielo. O si
comporta bene o me ne vado. E mi oppongo a ogni altra iniziativa. Te la faccio
pagare, Bombo. Senza il mio consenso, restate a mani vuote. Non per vendetta,
per giustizia e devozione. Mi fai venire l’ansia. Oh, Dio, faccio fatica a
respirare. Tu…
BOMBO Pretende di controllarmi!
RENARD Che cosa ti costa? Mandi tutto all’aria per una questione di forma? Che
cosa ti costa moderare il linguaggio? Non fatemi fare il papà con i figlioli
discoli. Un po’ di buonsenso, non chiedo di più.
BOMBO Sono abituato a comandare, non a obbedire. Questa cagna isterica…
RENARD Leo, che cosa fai?
LEO Mentre voi bisticciate come adolescenti bizzosi, sbrigo qualche faccenda. Ho
molto da fare e non amo sprecare il tempo.
RENARD Rimettiti a sedere, ti prego. Ora ti dico tutto. So gestire situazioni
complesse, ma consumare energie per l’insipienza altrui mi causa irritazione. E
non è con l’irritazione che si conducono le trattative. Ci vuole serenità.
BOMBO Non si possono aprire le maledette finestre? Che modo è di parlare senza
nemmeno vedersi in faccia? Il nemico ci spia.
SANTA Sono d’accordo. Possiamo fare luce, per favore?
LEO Non capisco la pulsione perversa di scrutarsi in viso. Non è che una
maschera. Sarò paziente. Là c’è una lampada, dovrebbe bastare.
RENARD Come dicevo…
LEO Non hai detto ancora niente.
RENARD Abbi pazienza. Sono abituato alle trattative, ma oggi ho bisogno di tutta
la mia professionalità. Per fortuna, so gestire lo stress.
BOMBO Io apro una finestra. Manca l’aria. Non sentite la puzza? Quella di un
ospizio. Scusa, Leo, ma i vecchi sono così. Bisogna ritirarli da qualche parte,
per difenderli da sé stessi.
LEO Sono anni che nessuno tocca le finestre. Potrebbero…
BOMBO La tapparella si è rotta. Per salire è salita, ma ora non scende più.
Meglio. Abbiamo luce e aria. Io sono un tipo vitale.
LEO Non voglio luce e aria.
SANTA Tutta salute, zio. Respira a fondo, ti fa bene. Dammi retta, sono
competente nell’accudire gli anziani. Alla tua età non si sa più che cosa sia il
benessere. Ci si fa male da soli. Nell’oscurità… Lo so che non vuoi che si parli
di certe cose. Non per dire che qui… La prudenza è una virtù. Prudenza,
giustizia, fortezza e temperanza. Virtù cardinali. Le teologali sono fede,
speranza e carità. Fede, caro zio. Basta, non dico altro.
RENARD La tapparella la facciamo aggiustare, non preoccuparti. Poi ce ne andiamo
e tutto torna come prima.
SANTA Digli che cosa vogliamo, Renard. Ma con garbo.
BOMBO Non hai le palle.
RENARD Mi interrompete, mi contraddite, mi impedite di parlare, mi esasperate.
Perché non andate a fare due passi nel parco?
BOMBO Furbetto, il Renard. Ma io non sono un ingenuo.
SANTA Preferisco stare vicina a Leo, per dargli il mio conforto.
RENARD Allora, per favore, non aprite più bocca.
PAN Abbi pazienza, Leo. Ti portano la lieta novella e tu recalcitri? Non sei
forse tu l’adolescente? Non ti insegna niente l’età? Dovresti avere imparato a
sopportare gli altri. Anche quando sono davvero insopportabili.
LEO Li sopporto se mi stanno lontano.
RENARD Sentito? Scostatevi, è abituato a stare solo. Voi lo assillate.
BOMBO Scostati anche tu, Renard. Altrimenti sembra che vi fate le confidenze e
chissà che cosa architettate. Eh, quelli come te… che vivono di informazioni
riservate… lo so io come fanno a guadagnare tanti soldi, gli arraffoni come te.
PAN Sono gentili e premurosi. Vogliono solo il tuo bene. Ammorbidisciti.
LEO Pan, la smetti di prendermi in giro? Temo l’amore più dell’avidità.
RENARD Non lo capisco. Amore? A chi si riferisce?
BOMBO Avidità, ha detto avidità. Parlava di te, Renard.
PAN Se continui così, si convincono della demenza senile.
LEO Dementi sono loro, e tu lo sai.
RENARD Ci insulta. Non c’è motivo che lo faccia.
BOMBO Vecchio rincitrullito.
SANTA Non capite? Non sta parlando con noi. È a colloquio con qualcun altro.
Signore, assistici.
BOMBO Io non vedo nessuno.
RENARD Ti siamo tanto odiosi, Leo? Vuoi spiegarcene il motivo?
PAN Ohi ohi. Questi ti tendono la mano e tu ci sputi sopra. Ora come te la cavi?
LEO Sta’ zitto, Pan. Devi sempre complicarmi la vita.
PAN Io te la semplifico.
BOMBO Lo sentite? Parla da solo. È rincoglionito.
SANTA Pan? Che cosa c’entra Pan? Zio Leo, chi è Pan? Il Pan pagano? Il mostro?
Tu hai a che fare con lui? Hai oltrepassato il limite, zio? Hai venduto l’anima?
Per che cosa? Ha a che fare con i tuoi scritti?
BOMBO Calma, sei ti agiti così ti prende un infarto.
LEO Leo, chi è Pan? L’hai sentita? Ora che cosa rispondo?
PAN Vuoi che lo faccia io?
LEO No. Se ti vedono, per me è finita. Corrono dal giudice. Incapacità di
intendere e di volere. Me li nomina tutori. Vuoi vedermi morto ancor prima di
morire?
PAN Si vede a prima vista che sono tre bastardi.
LEO Tre bastardi, sì.
PAN Un’allegra sonata ai bastardi.
RENARD Ma che cosa dici? Misuriamo le parole, Leo, per favore. Non siamo qui per
rovinarti l’esistenza. Siamo qui per semplificartela. Dovevamo portarci uno
psichiatra? Che ti imbottisse di psicofarmaci?
BOMBO Non ci sta con la testa, è chiaro.
LEO Scusate, pensavo a voce alta.
SANTA La trama di un libro? Stai scrivendo qualcosa di nuovo? Un Libro Nero,
magari? Continui a farti del male?
RENARD Ed eccoci in argomento!
BOMBO Torniamo a bomba. Se ancor non ci temete, guardateci sul viso, veniamo
dall’inferno, andiamo in paradiso. Bombe e gas e colpi di pugnale. Poesia, pura
poesia.
SANTA Ma per favore!
BOMBO Per favore che cosa? Ti è sempre piaciuta.
LEO In casa mia canzoni di merda no. Sto perdendo la pazienza.
BOMBO Ehi, moderiamo le parole!
RENARD Hai ragione, Leo. Bombo lo sai com’è, tutta scena. Non è cattivo come
vuole far credere. Figurati che il mese scorso ha guidato una colonna di aiuti
per i profughi.
BOMBO Tutto quel ben di dio buttato ai porci.
SANTA Guidavo io la colonna, lui era solo la scorta. I poveracci sono così
disperati che non aspettano che scarichiamo, ci assaltano prima.
BOMBO Poi protestano se gli spacchiamo la testa.
SANTA Sta’ zitto.
BOMBO I bambini i peggiori. Ho dovuto sparare. Volavano in aria come passeri. E
poi spam! secchi a terra. Qualcuno ancora vivo.
SANTA Sta’ zitto! Tu non sai niente. Abbiamo pregato per loro. Se quella era la
volontà di Dio, noi…
LEO Basta, vi prego. Volete portare i vostri crimini nella mia casa?
BOMBO Bada a come parli. Io lo so da che parte stai.
RENARD Bombo, smettila. Devo ricordarti per che cosa siamo qui?
SANTA Sono a disagio. Devo accettare la situazione, lo devo per un bene
superiore, ma sono a disagio. Si doveva risolvere tutto in un incontro civile e
affettuoso. Dovevamo portare conforto e amore. E invece, da come ci guarda… Non
mi piace la luce del suo sguardo. Per fortuna, in borsa ho la reliquia e l’acqua
santa.
BOMBO Vedi che la pensi come me? Non siamo diversi. Sono diverse le armi, ma nel
cuore brilla la medesima passione.
SANTA Non voglio ascoltare le tue assurdità.
RENARD Ricominciamo da zero, va bene? Bombo, ti invito a lasciar parlare me. Ne
va della buona riuscita dell’incontro. Vale anche per te, Santa.
BOMBO Chi sono, il più deficiente?
SANTA Io non ho ambizioni di protagonismo.
RENARD O fate come dico o tanto vale che ce ne torniamo a casa.
BOMBO Eh, no. Qui siamo, qui restiamo. Testa di ponte. Pronto a intervenire in
caso di necessità. Soldati, caricate!
SANTA Dio farà il miracolo.
LEO Né Dio né miracoli. Solo tedio e malumore. Perché vi fate odiare? Che senso
ha che diffondiate disordine e infelicità?
RENARD Santa, te lo ripeto, sta’ più attenta.
SANTA Posso pregare in silenzio?
LEO Vi prego, andate via. Vi firmo il testamento. La casa in usufrutto. Ci sono
soldi, non so quanti. Mi lasciate un mensile modesto. Tutto il resto potete
prenderlo.
BOMBO Sentito? Ci fa l’elemosina.
RENARD Leo, non ci siamo capiti. Sono lieto della tua proposta, è un’apertura,
ma…
LEO Vi do tutto, che altro pretendete?
RENARD Ora ti spiego. Il recente successo dei tuoi libri…
LEO I miei libri non li legge nessuno.
SANTA Sordo alla parola. Una polemica continua, estenuante. L’opposizione ottusa
al giusto intendimento. Questa è una guerra santa. Ci fa passare per oppressori,
mentre è lui che oppone il proprio egoismo a un bene superiore.
RENARD Avrai ricevuto il rendiconto della casa editrice, no?
LEO Io non ricevo posta. Se ne occupa il fiduciario. Ha l’ordine di non farmi
pervenire notizie dal mondo.
RENARD Ti sarà capitato di sentire alla televisione…
LEO Non ci sono televisori, qui.
RENARD Non leggi i giornali?
LEO No.
RENARD Internet.
LEO Non uso internet.
BOMBO Ve l’ho detto che è fuori di testa. Parassiti da spedire sottoterra in
pasto ai vermi. Senza perdite di tempo, per favore, senza perdite di tempo.
Fulminei! E non ditemi che non provo pietà. Io sono pragmatico.
RENARD Allora, Leo, tu non sei al corrente.
LEO So quanto voglio sapere.
RENARD I tuoi libri sono bestseller. Un successo planetario. Impossibile che tu
non lo sappia!
LEO Come avete fatto a scoprire dove abito?
BOMBA L’abbiamo chiesto con gentilezza al tuo fiduciario.
LEO Come avete fatto a trovarlo?
SANTA Un anno di investigazioni. Ci abbiamo speso tempo e denaro, ma ora eccoci
qui. Dovresti esserci grato, zio.
LEO Mi manca il respiro.
RENARD Un grande editore…
LEO Che cosa avete fatto al fiduciario?
BOMBA Potrebbe essere ancora vivo.
RENARD Ci prendi per una banda di briganti?
LEO Sì.
PAN L’hanno torturato e ammazzato. Non esitare. Tocca a te. Ribellati. Buttali
fuori.
LEO E come faccio?
PAN In qualche modo! Io li prendo a cornate, tu…
LEO Io che cosa? Contro Bombo?
PAN Va’ in cucina, prendi il coltello dalla lama più lunga, sorprendili alle
spalle e ficcaglielo nel collo, uno dopo l’altro.
LEO Ucciderli? Io? Un coltello? Tu deliri.
SANTA Signore, soccorrici!
PAN No, sogno. I coltelli in sogno perdono ogni pericolosità. Ma la
soddisfazione è comunque assicurata.
BOMBO Lo sentite sì o no? Squilli di trombe! Mobilitazione!
RENARD Aspettiamo che gli passi. Sono solo parole di un vecchio confuso.
SANTA Questa cosa che lui si mette a dialogare con un essere invisibile, che
sono sicura che ormai gli s’è impiantato nell’anima per divorarne ogni sacralità
e renderlo bestia empia destinata all’inferno…
BOMBO Amen.
SANTA Va’ all’inferno anche tu.
PAN Non fai niente, vero? A parte fissare una finestra. Sei patetico. Ma io non
voglio assistere alla tua fine. Quello che posso fare, lo faccio.
LEO No, no. Ti prego di non prendere iniziative. Ho bisogno di riflettere. Mi è
diventato così faticoso, pensare! Tutto troppo in fretta. Un’ora fa scrivevo,
poi abbiamo immaginato il mare, e intanto loro assediavano la casa, la
penetravano con barbarie, saccheggiatori avidi, distruttori della pace.
RENARD Leo, mi senti?
LEO Ti ascolto.
RENARD Sappiamo che possiedi decine di inediti, scritti negli ultimi anni, lo
sappiamo per certo, romanzi e opere di teatro, non li hai mai voluti consegnare
al tuo agente, ce l’ha detto lui. Capolavori, ci ha detto.
LEO Voi avete parlato con il mio agente?
RENARD Una conversazione cordiale.
LEO Non avrebbe detto niente, se non ci fosse stato costretto.
BOMBO Eh, già.
RENARD Non ha senso nascondere al mondo le tue opere. Un grande editore…
LEO Non ho scritto più niente. Non ci sono opere di nessun genere.
BOMBO Mente. Bastardo bugiardo!
SANTA Signore, illumina la sua mente.
RENARD Abbiamo la testimonianza dell’agente. Ci ha mostrato la copia di una
lettera in cui ti implora di fare dono al mondo del tuo talento. Sono parole
sue. Leo! Quello nemmeno mi ascolta. La trattativa sarà lunga. Sarei dovuto
venire solo. Voi due mi rovinate ogni cosa. Non sono tipo da insuccesso, io.
Leo, mi senti?
LEO Fare dono al mondo! Talento! Ma che delirio è questo? Parole senza senso.
Quanto lo avete terrorizzato, per fargli dire simili bestialità?
SANTA Abbiamo la lettera!
LEO Qui la posta non arriva.
RENARD Infatti ne abbiamo trovato una copia presso il fiduciario. Due anni fa te
l’ha portata da leggere.
LEO L’ho bruciata senza leggerla.
RENARD Possiamo frugare dappertutto. Quanto tempo ci vorrà? Un giorno? Due?
Butteremo tutto all’aria e sfasceremo i mobili. Possiamo evitarlo, se collabori.
LEO Pan, fa’ qualcosa!
SANTA Lo sentite? Invoca il diavolo!
BOMBO Ha detto Pan.
SANTA Il diavolo, idiota. Zampe di capra e corna. Non l’hai ancora capito? È il
suo consigliere. Lo chiama in soccorso.
BOMBO Io non vedo nessuno. Non sento nemmeno puzza di zolfo. Ma spero che sia
come dici. Se non ci conoscete, guardateci in viso. Veniamo dall’inferno,
andiamo in paradiso. Se parla con Leo, ha bocca e orecchi, ha una faccia e una
testa. Gliela stacco.
RENARD Sentite anche voi?
SANTA Voci. Cantano. Ma che canto è? Sguaiato, selvaggio. Un inno pagano.
L’inferno? Gli stuoli di Lucifero ci assaltano? Vengano gli angeli con le spade
fiammeggianti! Vengano i santi combattenti!
BOMBO Sì sì sì! È un inno guerresco! Si canti la guerra! La si onori!
RENARD Non facciamoci prendere dall’esaltazione.
BOMBO Io esulto! Ci attaccano, infine. Avanti, fino alla morte!
LEO Pan?
PAN Non possiamo farcela da soli.
LEO E un branco di satiri…
PAN Picchiano duro.
LEO Io non voglio la guerra.
PAN Lo decidi tu? Mi pare che le decisioni le prendano loro.
LEO Mandali via, per favore.
PAN Sempre così. Mi offro di darti una mano e tu…
BOMBO Ci sfida. Questo figlio di puttana s’illude di intimorirmi. Armi! Dove
sono i miei missili? Armi! Sfascio la sedia. Ecco un paletto aguzzo, ecco un
randello. Pronto a bucare pance e sfasciare teste.
RENARD Sono solo effetti speciali! Tutto finto! Un uomo e basta. E io gli uomini
so come trattarli. Non perdiamo la testa, per favore. Non fate gli isterici!
BOMBO Si affrontano con le parole, i nemici? Ah, Renard, culetto rosa. Lascia a
me il mestiere del convincimento. Tu vai bene solo per una compravendita.
Guardami, vecchio!
RENARD Gli viene un infarto, idiota.
SANTA Così vediamo se è indemoniato.
BOMBO Ti spacco le ossa? Tanto per cominciare. E poi ti cavo un occhio. Ti
stacco un orecchio a morsi. Ti spappolo il fegato e la milza. Ti strappo i
coglioni. E sono capace anche di scotennarti e di scuoiarti come un coniglio. Mi
capisci, testa di cazzo?
SANTA Scompare! Dio mio, è scomparso!
BOMBO Che abbia ragione tu? Sento puzza di cose inspiegabili. Renard, anche
questo è un trucco? Non sai che cosa rispondere. Sei pallido, Renarduccio. Hai
paura del diavolo?
SANTA Venite qui. Dietro di me. Bagnatevi la fronte con l’acqua santa. Ho la
reliquia, ci protegge.
BOMBO A me basta il paletto appuntito.
LEO Pan?
PAN Sono qui. Ti ho reso invisibile. Stai bene?
LEO Solo un poco scosso.
PAN Ti sei spaventato?
LEO Disorientato. La violenza mi ghiaccia la mente.
PAN Ho fatto bene, no? Ci prendiamo tempo.
LEO Ho creduto che mi ammazzasse.
PAN Allora ho fatto bene.
LEO Mi sono dissolto davanti ai loro occhi. Sono agitati, ne parlano. Per dire
che cosa? Che io sono davvero il diavolo?
PAN È un vantaggio, dato che vuoi tenerli a distanza.
LEO Non voglio fare il satanico.
PAN Non sei mai contento. Non vuoi combatterli, ma non li sopporti. Li temi, e
non fai niente per mandarli via.
LEO È vero. Non so mai come comportarmi.
PAN Vieni a sederti. Guardiamo il mare.
BOMBO Ce l’avevo tra le mani, sentivo stridere le ossa, mi sarebbe bastata una
mossa per spezzarlo in due… e di colpo wuf! sparito. L’avete visto, no? Anzi,
non l’avete più visto. Uno non se l’aspetta. Se diventa una prassi, che gusto
c’è a combattere? In un attimo, il nemico mi scompare da sotto il naso. E io? Do
pugni in aria? Sparo ai passeri? Non è una bella cosa. L’ordine naturale ne
viene stravolto. Tutto crolla, se non si può più ammazzare nel modo corretto.
L’avete visto, no? Che cosa volevamo, in fin dei conti? Solo quanto ci spetta.
Uno ha il diritto di esigere ciò che è suo. Se qualcuno si oppone, si combatte.
Lui si ostina a dire di no, a tirarla per le lunghe… Ma chi si crede? Solo
perché scrive i libri? Ma chi se ne importa dei libri! Buoni per accendere il
fuoco. Lo infilo tutto intero in un camino grande e puf! una nuvoletta in cielo.
Te lo mando su da Dio, contenta? Via lui, la casa vi dico che me la merito, dato
che il problema l’ho risolto io. Bella casa. Solida. La svuoto delle
cianfrusaglie e ci piazzo una donnina che me la tiene allegra. E voi zitti! Non
avete le palle.
SANTA Il paese non è distante. Ci si può cercare un prete. Non ho perso la
fiducia in me stessa, ma un prete ha poteri superiori. Un prete può affrontare
il diavolo. Io non ne sono tanto convinta. Non dubito della mia fede, sia
chiaro, ma conosco le vie subdole del male e temo che la mia mente ne esca
confusa. Intanto prego, questo posso farlo. Prego prego prego prego senza sosta.
Io lo so chi mi spia, cercando un varco nella corazza della fede. Lui, il
tentatore. Ero perplessa quando mi avete proposto l’affare. Più che perplessa,
inquieta. Una premonizione. Forse mi sono esaltata, al pensiero di quanto bene
posso fare con la mia parte. E così non ho riflettuto come faccio sempre. Nella
casa di un ateo si è sicuri di trovarci il demonio. Non l’ho sentito appena
messo il piede oltre la soglia? Subito l’ho sentito. Ho buon naso, io. Come un
vuoto d’aria nell’anima. E adesso? Devo pregare pregare pregare. Bella casa. Ho
sempre sognato una casa così. Posso farne un centro studi, un istituto
d’accoglienza. Tante cose posso farne. Anche la residenza per la mia vecchiaia.
Me la merito, una casa così. Mi merito una vecchiaia lunga e felice. Io non
voglio morire.
RENARD La trattativa in un modo o nell’altro si è avviata. Leo è anziano e
diffidente, ha i suoi principi, forse un poco di demenza senile. Ma una buona
trattativa fa superare ogni ostacolo. Il primo requisito è la pazienza. Con la
fretta non si fanno che pasticci. Pazienza, calma, rassicurazione, empatia… e
realismo, non visioni soprannaturali. Ignoro con quale trucco Leo ci abbia
lasciati con un palmo di naso, ma sono certo che presto ricompare. Gli anziani
sono curiosi e insicuri. Temono di fare la scelta sbagliata e di perdere
un’occasione. Quando torna, io e lui. Solo io e lui. L’affare è vantaggioso per
entrambi. Bella casa. Se riesco a tirarlo dalla nostra parte, spetta a me. La
ristrutturo, ne faccio una residenza per vacanze esclusive.
BOMBO Ebbene, signori? Abbiamo finito di fare aria dalla bocca? Mi prudono le
mani. Sentite come ansimo? Il respiro dell’azione. Buttiamo tutto all’aria e
impadroniamoci del nostro futuro!
SANTA Ci spetta di diritto. Le risorse vanno sfruttate, è un peccato lasciarle
improduttive. Dio lo vuole. Buttiamo tutto all’aria!
RENARD Con metodo, però. Dividiamo la casa in settori. Ognuno…
BOMBO Si sta insieme, perdio! Non voglio che arriffi e arraffi e poi ci dici:
trovato niente. Eh, signor Sotuttoio! Voglio tenerti d’occhio. Io lo so come
gira il mondo.
SANTA Stiamo insieme. Ognuno tenga d’occhio gli altri per impedire che pecchino.
BOMBO Spacchiamogli le ossa.
SANTA Se Dio ci assiste…
BOMBO Dio! Dio! Non è a tua disposizione. Che cosa pensi, che trascorre le
giornate a spiare la tua vita per cogliere al volo le tue richieste? Pensi che
spreca la sua onnipotenza per dare retta a una donnetta? E tu che cosa gli dai
in cambio? Salmi e orazioni? Io almeno gli do città distrutte e milioni di
morti.
RENARD Ricominci? Tu hai le tue strategie, lei le sue.
BOMBO Mi fa girare i fagioli che è convinta di essermi superiore. Mi chiama per
risolvere i problemi e dopo lancia gli anatemi contro la guerra e la violenza.
Ma che faccia di bronzo!
SANTA Sto pregando per te.
BOMBO Prega, prega, domani sei ancora lì a pregare e dopodomani anche, e io
intanto qualcuno me lo sono ammazzato, a Dio piacendo. Che fa comodo anche a
lui.
RENARD Vogliamo darci da fare?
BOMBO Sissignore. Io faccio baraonda da qua e là e voi dove vi pare, basta che
non mi pestate i piedi. Quando entro in azione, non vado per il sottile.
All’attacco!
PAN Continuiamo a fissare il mare? Oggi è più piatto del solito. Ce ne stiamo a
fare i filosofi mentre quelli ti distruggono la casa. E non dirmi che è solo una
casa!
LEO Che cosa posso farci? Mi hai reso invisibile.
PAN Vuoi tornare in mezzo a loro?
LEO Sì, non voglio fare il vigliacco.
PAN Vuoi tornare in mezzo a loro. Interessante. Li vedi? Li senti? Belve
scatenate.
LEO Non importa.
PAN Ah, non importa. A voi artisti piace fare la vittima. Sempre certi di un
intervento divino che fermi il sacrificio. Di solito, però, non arriva.
LEO O carnefice o vittima.
PAN O la fuga dal mondo.
LEO C’è sempre una terza via.
PAN Ora dovrei dire: va’ a farti ammazzare. Ma non lo dico.
LEO E che cosa dici?
PAN Resta lì a fissare il mare. È il tuo mestiere. Artisti! In parte ti capisco.
Sono artista anch’io. Di un altro tipo, per fortuna. Suono il flauto, ma urlo
per mettere in fuga i pastori. Mi rintano nella caverna, ma al mattino faccio
scorribande tra le ninfe. Se non ne acchiappo una, godo da solo. Ma godo! Non
fisso il mare! Se vengono nella mia caverna a importunarmi, a cornate li prendo!
I bravi cittadini tentano di darmi fuoco, ma io spingo le fiamme contro di loro.
Salgo sull’Olimpo per divertire gli dei, ma non mi fermo più del necessario.
Vivo nudo, non incoronato. Vivo libero, non in una famiglia di adulteri,
infanticidi e sfruttatori. Artisti! Suono e non compongo. Tu scrivi scrivi
scrivi. E attiri gli avvoltoi. Ti faccio una proposta: bruciamo tutto, così loro
se ne vanno a mani vuote.
LEO No.
PAN So quello che stai per dirmi, che la tua vita è nelle opere.
LEO La mia vita è nelle opere.
PAN Ora aggiungi che se nessuno le legge, la tua vita non ha senso.
LEO Se nessuno legge le mie opere, che senso ha la mia vita?
PAN Continuo io. I contemporanei non sono degni di leggere le tue opere, ma in
un futuro ipotetico e ideale qualcuno…
LEO In un futuro…
PAN … ipotetico e ideale…
LEO … ci saranno uomini sensibili e intelligenti…
PAN Su quale pianeta?
LEO Tu non capisci.
PAN Ecco che cosa mancava alla mia analisi. Tu non capisci.
LEO Fa’ qualcosa!
PAN Dimmi che cosa. Brucio le opere?
LEO No.
PAN Brucio i nipoti?
LEO No.
PAN Non mi rimane che bruciare te.
LEO Nemmeno.
PAN Allora vado a parlare con le belve.
LEO No.
PAN Sì. Una volta c’erano le opere e i giorni. Ora solo le opere. Ma i giorni
sono così veri! E così pochi. Le ricchezze sono l’anima dei miseri e terribile è
morire in mezzo al mare. Peggio ancora, sulla riva, a prudente distanza
dall’onda. Fissando una finestra chiusa.
SANTA Satana! Satana! Satana! Oh Dio onnipotente, oh Dio di Gerico!
BOMBO Questa volta lo vedo anch’io. Di’ un po’, Renard, tu che non preghi,
vivaddio, non sarà in maschera questo mostro alieno, uno dei finocchi che si
travestono, o è nato così ben fatto che una sventagliata di mitra è il minimo
cui possa ambire?
SANTA Satana!
BOMBO Smettila di strillare! Se lo vedo ha un corpo, se ha un corpo lo posso
annientare.
RENARD Non è una maschera. Osserva come si muove. Muscoli di carne, il ghigno
sulla faccia è reale, ne percepisco il respiro caldo di bestia. È una creatura
vivente, non so di quale mondo. Chi sei?
PAN Quello che vuoi.
SANTA È Satana. Signore, Signore, Satana è qui!
BOMBO Quante ne hai combinate per averne così paura?
SANTA Idiota, quello è il principe delle tenebre.
RENARD Guardate come ride di noi. E noi? Invece di affrontarlo, discutiamo.
SANTA Affrontarlo? Forse un prete. Ma noi… noi siamo impotenti di fronte a lui.
BOMBO Balle. Muscoli di carne, no? La carne si macella.
SANTA Non puoi sconfiggere il demonio, tu, peccatore miscredente!
BOMBO Ha le corna? Gliele spezzo. Ha le zampe? Gliele spezzo. Lo spezzo in due,
brutto com’è.
RENARD Guardate come ci fissa. Siamo la sua preda.
BOMBO Chi sei?
PAN Satana. No, un mostro. Anzi, un burlone in maschera.
BOMBO Non ho paura di te.
PAN Perché dovresti? Io sono solo una mezza capra.
BOMBO Che cosa vuoi, caprone?
PAN Mandarvi via.
BOMBO Dichiarazione di guerra. È una dichiarazione di guerra, vi dico. Nostro
diritto difenderci. È nostro diritto e dovere difenderci. Per te è finita,
capra. Ho allertato le truppe. Arrenditi, se vuoi rimanere, forse, vivo. Le
corna, però, me le prendo. Bel trofeo. Voi, civili, dietro di me. Ammirate la
bellezza della battaglia. Questa è poesia! Questa è letteratura! Questo è
teatro! Fatti avanti, soldato! Tagliamo la gola alla capra!
RENARD Lei va in prigione, signore. È umano? Qualunque cosa sia, lei va in
prigione. Non sembra preoccupato. Suona il flauto. Santa è pallida. Santa, ti
senti male?
SANTA Stupidi. Contro di lui solo un uomo può vincere: l’esorcista.
SOLDATO Obiettivo individuato. Procedo con il passo dell’oca guardingo e passo e
chiudo, proiettili d’amianto. Penetro nella postazione nemica, stato d’allarme.
Alfa qui Delta. Avvistati due civili. Identificarsi! Identificarsi!
GIUDICE Giudice Iniquo. Giunto in loco in seguito a interpellanza parlamentare.
Lei ha per caso visto una capra vestita da uomo? Oppure un uomo in vello di
capra? Abominevole. Dov’era cinque minuti fa e che cosa faceva? Risponda o dovrò
tradurla in tribunale.
SOLDATO Identificarsi!
PRETE Padre Mistico, esorcista. Sei tu il diavolo che devo scacciare? Giù le
zampe. Non toccarmi. Non osare avvicinarti. Io sono fobico. Che tipo di diavolo
sei? Incubo o succubo?
SOLDATO Signornò, signore. Io sono il soldato Raian. Si tiri da parte. Non è
posto per civili, questo. Si tiri da parte anche lei, giudice, o mi vedo
costretto a spararle per non farle correre rischi.
PRETE Io non sono un civile, sono un religioso.
SOLDATO Chiedo istruzioni al comando. Intanto si metta al riparo. Tra poco qui
scoppia l’inferno.
PRETE Lo so. Sono qui per questo.
SOLDATO Adesso sì che c’intendiamo. Anch’io spedisco i cattivi all’inferno.
PRETE Scusa, ma devo farlo. Con l’acqua benedetta ti distruggo, demone
lussurioso malefico ripugnante! È vero, non sei un diavolo.
GIUDICE Uomini d’azione, voi. Come me. Siamo una task force? Non ho mai fatto
parte di una task force. Sono abilitato, ho la pistola. Ogni tanto applico la
giustizia sommaria. Chi comanda la task force? Posso farlo io? Non ho mai
comandato una task force. Posso dare il primo ordine? Occhi aperti, ragazzi. E
ricordate: c’è sempre un colpevole.
PRETE Dio ci benedica.
SOLDATO Ha chiuso le indagini, giudice? Ha emesso la sentenza? Ora posso sparare
a raffica?
GIUDICE L’imputato è davanti a noi. Maschio villoso di età ignota, razza
indistinta, deformità accentuate, zampe di capra e muso animalesco con corna.
Sembra un tipo losco. Allora, chi comanda la task force?
SOLDATO Io.
GIUDICE Ah. Perché pensavo… siamo nel mio distretto… ho esperienza… Mi capita
spesso di giudicare individui loschi e deformi. Li ho sempre sbattuti in galera.
Alcuni sono anche morti per cause non naturali. Tu, soldato, ho il massimo
rispetto, ma non sei studiato, non hai cultura forense specifica.
SOLDATO L’esercito non cede il comando, nemmeno in caso di morte.
PRETE Ma in un caso come questo, un chiaro caso anomalo, non fermatevi alle
apparenze, guai! Quello che può sembrare un tipo losco deforme è molto di più. È
deforme nell’anima. Signori, siamo di fronte a Lucifero. Solo io sono abilitato
a combatterlo.
SOLDATO E con che cosa lo combatte, con il libro?
PRETE Con la fede.
SOLDATO Ah, sì. Anch’io. La patria. La famiglia. Poi però gli sparo. Se non
basta, ho le bombe e il gas.
PRETE Lui se la ride delle bombe e del gas.
GIUDICE Lucifero Satana, dice?
PRETE Il signore dell’inferno.
GIUDICE A che cosa lo condanno, al paradiso? La giustizia si può fare anche con
un pizzico di umorismo, no?
SOLDATO Processi! Una perdita di tempo, giudice. Gli sparo e missione compiuta.
PRETE Immortale, eterno e imperituro. Il male non muore mai.
SOLDATO Cazzate.
GIUDICE Il padre qui presente è un esperto, non sottovalutiamolo. Mi piacciono
gli esperti. Venga a deporre, padre. Che cosa suggerisce?
PRETE Lasciatemi fare l’esorcismo.
SOLDATO D’accordo. Mentre lo esorcizza, lo crivello di colpi.
GIUDICE Io invece applico la legge. Conosco certi trucchetti…
SOLDATO All’attacco!
PRETE Exorcizo te, horridus satanico, immunde potesta, infernalis adversario,
secta diabolica. Draco maledicte et legio lupanaria. Vade, satana, inventor et
magister fallaciæ, hostis inhumanæ salutis. Vade, monster maleficus, pravus
fasista, hircus impudicus.
GIUDICE Forte. Voglio fare anch’io la mia parte. In nome del popolo sovrano e
dei suoi legittimi pupari, io ti condanno a subire una pena che abbia inizio e
mai fine, da scontare ovunque e comunque, senza possibilità di riabilitazione né
appello in contumacia ipse dixit.
SOLDATO Fuoco! Fuoco! Fuoco! Attenti che son botte! Botte! Botte! Sia oggi come
ieri, contro i nemici dài! Dài! Dài!
LEO Tutta la terra è un fremito,
tremano i monti e dalle fenditure
nuvole mefitiche occultano il cielo.
Vibra la superficie dell’oceano,
con un grido l’acqua si spacca,
un’onda s’innalza fino alla luna.
In cielo nubi e tempeste
intralciano il moto dei pianeti,
la stella si tinge di rosso.
Uomini armati in branchi compatti
travolgono solitudini e città,
prima di uccidere fanno domande.
Nessuno ha risposte e muoiono i figli,
marciano i soldati sopra i cadaveri,
gli uni e gli altri benedetti dai preti.
Dov’è il male? domandano,
dov’è il male? Qui e là,
rispondono, prima di morire.
Ha zampe di capra e corna,
fa musica e ride di tutto,
si prende il piacere ogni giorno.
La terra è un cratere e l’acqua ribolle,
l’aria è veleno e il fuoco divampa
nelle carni e nelle città.
Sulla cenere marciano i soldati,
sacerdoti in stuoli compatti
levano inni trionfali.
BOMBO Signori, il nemico è sconfitto.
SANTA È morto? Il diavolo può morire? Siamo in attesa della parusia? E questa è
stata l’apocalisse? Grandi cose fa il Signore per noi. Il mio cuore è pieno di
giubilo. Lasciatemi piangere di gioia.
RENARD Meglio verificare.
SANTA Gli tasti il polso? Non serve. Quello è il diavolo. Sa mettersi in stato
di morte apparente. O di vita sospesa. Satana è comatoso. Domina su vita e
morte.
BOMBO Hai appena detto…
SANTA Che il diavolo è morto, certo, ma non si sa per quanto tempo.
RENARD Che cosa suggerite?
BOMBO Gli trafiggiamo il cuore.
SANTA Non ce l’ha.
BOMBO Tagliamogli la testa.
SANTA Io non lo faccio.
RENARD Non ho pratica di queste cose. Pensaci tu, che sei abilitato.
BOMBO Sempre a me il lavoro sporco, eh?
SANTA È il tuo mestiere.
BOMBO Cercate qualcosa di adatto. Anche un coltellaccio da cucina. Meglio se
seghettato. Mi farà sudare, la bestia.
RENARD Poi bruciamo la testa nel camino, che ne dite?
SANTA Certo, ma non basta. Dobbiamo pregare.
BOMBO Io non prego. M’imbarazza. Se vuoi, faccio finta. Sono un maschio virile,
io. Tocca agli altri pregarmi. Va bene per finta?
RENARD Certo che va bene.
LEO Non è necessario accanirsi. È morto, non vedete?
RENARD Ci ha aggrediti. Ci siamo difesi.
BOMBO Ci saremmo difesi in ogni caso. Uno così… Che cos’è, un uomo o una bestia?
LEO Un dio.
SANTA Dio è uno solo e non è certo il diavolo.
LEO Non è un diavolo. È un dio.
SANTA Non può essere Dio. Lo abbiamo ucciso.
LEO È un dio che muore. Avete ucciso un dio. Avete ucciso i miei occhi sul mare.
Non avevate motivo di farlo. Ora uccidete anche me, vi prego.
SANTA Dio è eterno, ma tu sei cieco. Il mare! Zio Leo, ti abbiamo liberato, ma
tu… Ucciderti? Perché insinui che noi… noi vogliamo solo aiutarti.
RENARD Lascialo dire. Ha la sua età. La mente invecchia, le pastiglie, la
solitudine… Lascialo dire, che fastidio ti dà? Ha le sue illusioni. Se la gente
non avesse le illusioni, che fine fanno gli affari? Lascialo parlare di un dio
che muore.
SANTA È una bestemmia.
BOMBO E lascialo bestemmiare. Meglio assecondarlo, se vogliamo che collabori. Se
poi non collabora… Dritto alla meta cattura la preda!
SANTA Era il diavolo a renderlo invisibile. Voi non capite niente.
BOMBO Capisci tutto tu. Profetessa! Dio che baldracca. Ora al mostro noi ci
tagliamo la testa e il caro Leo non ci sfugge più. Se non c’ero io, voi due
idioti tornate a casa con le pippe nel sacco.
LEO Non è un mostro. È il mio unico amico. Io non so di musica, ma lui suona il
flauto e canta. Balla, anche. In modo selvaggio.
RENARD Amici. Sembra improbabile. Non avete niente in comune. Tu sei un fine
letterato…
LEO Io non sono un letterato.
RENARD Scusa. Scrittore geniale?
LEO Io non sono niente.
SANTA Ha venduto l’anima. E voi due vi perdete in chiacchiere.
BOMBO Mi portate il coltello sì o no? Lasciate perdere il vecchio. Con lui ce la
vediamo dopo.
LEO Nessuno tocchi il suo corpo.
BOMBO La capra, intendi? Le capre vanno macellate. Ci facciamo le costolette per
stasera. Ce l’hai un orto? Ci trovo il rosmarino? E il timo? Ci vuole la legna
giusta. Ho visto un olivo, là fuori. Tu, Santa, che sei una donna, pensi al
contorno. Pomodori, peperoni, patate, lattuga… quello che trovi. Ragazzi, che
grigliata! E magari c’è una cantina. Stasera si fa festa. Ce l’hai vino e birra,
Leo? Sono sicuro di sì. Gli ometti come te di solito si trattano bene. Signori,
ho vinto la guerra e voglio festeggiare. C’è forse qualcosa di sbagliato?
RENARD I festeggiamenti sono prematuri. Non abbiamo ancora ottenuto quello che
vogliamo.
BOMBO Datemi carta bianca. Ma voi uscite. Avete il cuore tenero. Siete bravi a
parole, ma poi vi serve qualcuno che abbia gli attributi.
RENARD Che intenzioni hai?
BOMBO Chiedilo al soldato.
SANTA Non voglio saperne niente. È giusto che ognuno faccia la propria parte.
Non mi piace ficcare il naso in faccende che mi sono estranee.
RENARD Ma vuole torturarlo!
SANTA Dio capisce e perdona.
RENARD Voi fate tutto facile. Non vi passa per la testa che esiste la legge?
Volete finire in prigione? A meno che il giudice…
BOMBO Non dire scemenze, Renard. Io in prigione? Che cos’è, una barzelletta?
SANTA Noi siamo i giusti.
RENARD Basterà che ci firmi la cessione dei diritti, e ci penso io, datemi
tempo.
BOMBO Tempo! Ci vuole una strategia efficace. La mia non fallisce mai.
SANTA Pietà e pazienza non abitano più qui.
BOMBO Ci penso io a cavargli le parole di bocca.
LEO Bello il danzatore, bello il suo volto.
Al tramonto dal flauto
trae la melodia.
Danza con passi rapidi e si esalta al ritmo,
sul prato dove il croco e il giacinto
s’intrecciano all’erba.
Il vento leggero del canto
spinge fuori dagli antri il demone versatile.
Attratto dall’acqua dei ruscelli,
si arrampica sulle rocce inaccessibili,
violando la cima più alta.
A volte corre giù dalle montagne,
festoso attraversa le valli.
Ama le orge e le mistiche follie, ride al cielo aperto.
Stupendo terrore ai mortali,
vede lontano, il danzatore amico di Eco
che accresce la vita e diffonde la luce.
Con sapienza trasforma la natura delle cose.
Concede buon fine alla nostra esistenza
e i panici terrori disperde ai confini del mondo.
PRETE Vade, satana, inventor et magister fallaciæ, hostis inhumanæ salutis. Vade,
monster maleficus, pravus fasista, hircus impudicus.
GIUDICE Fanno tutti poesia. Io di poesie non me ne intendo, sono più da fumetti
e polizieschi. C’è da dire che posso capirlo. È morto il suo amico, ci sono
passato anch’io, quando mi è morto il cane. Non ho scritto una poesia, però ho
detto due parole al funerale che sono piaciute ai cani presenti. Anche i giudici
hanno un cuore, sotto la toga. A volte si commuovono, se muore un animale.
SOLDATO Voi giudici avete questo che vi squalifica, che siete sentimentali. Fate
pestare uno a sangue e dopo vi dispiace. Tu qui vedi un vecchio che soffre, io
vedo un nemico che cerca di impietosirmi. Impietosire me! Io il cuore non ce
l’ho, ho un motore al posto del cuore.
GIUDICE Dicevo solo per dire. Prima la legge, tutto il resto viene dopo, e
spesso non viene nemmeno. Dura lex, sed lex.
PRETE Diffidate di lui. Chi tradisce Dio è pronto a tradire chiunque.
GIUDICE Vecchio, hai sentito? Dimostra alla corte la tua buona volontà. Firma la
donazione e ti lasciamo in pace con il tuo dolore.
SOLDATO Ora gli spacco la faccia e poi le ossa a una a una, e vedete se non
parla.
PRETE Conosco i posseduti. Se anche rinnegano Satana, lo fanno per finta.
GIUDICE Hai sentito, vecchio? Hai visto com’è finito il tuo amico. Vuoi fare la
stessa fine? La legge è diversa per tutti. Io sono q ui per vigilare che sia
fatta iniquità. Di più non si può pretendere.
SOLDATO Gli applico i morsetti alle palle mosce e vedete che conferenza ci fa.
PRETE Con pietà, però, senza compiacimento, pregando per l’anima sua. Gli
impartisco l’estrema unzione a distanza, tre spruzzi di acqua benedetta sono
sufficienti, non vale la pena di darsi da fare con uno come lui. La possessione
diabolica è virale. Si trasmette da un individuo all’altro, fino a infettare un
intero popolo.
GIUDICE Vecchio, li senti? Dicci dov’è quello che cerchiamo e ce ne andiamo a
casa soddisfatti perché ancora una volta ingiustizia è stata fatta.
SOLDATO Non parla. Ora ci penso io.
GIUDICE Aspetta. A me pare che voglia dire qualcosa. Mi ha rivolto uno sguardo.
Ora lo faccio giurare di dire la verità tutta la verità nient’altro che la
verità. Lo giuri?
SOLDATO Non dice niente. State a vedere. Prima taglio la testa al mostro così
vede che faccio sul serio, poi…
LEO Prendete.
GIUDICE Sentito? Ha parlato.
SOLDATO Sì, ma che cosa ha detto? Quasi niente.
PRETE Ha in mano un oggetto, ce lo porge.
GIUDICE Una chiavetta Usb.
PRETE Ci prende in giro? Che ce ne facciamo?
GIUDICE Qui dentro ci sono le sue opere.
PRETE Tutte le opere in un aggeggio tanto piccolo?
SOLDATO Non c’è da fidarsi.
GIUDICE Basta inserirla nel computer. Verifico subito.
SOLDATO Se ti muovi, ti stendo.
PRETE Leo, ascoltami, figliolo. Vuoi approfittare di questa pausa per affidare
l’anima a Dio e implorare il suo perdono?
SOLDATO Ma che fa? Si è addormentato?
PRETE Leo, mi senti?
SOLDATO Gli occhi sono aperti. Ma fissi. Fissi a che cosa?
PRETE Leo, stai bene? Non puoi non sentirmi!
SOLDATO Ah, tempo perso. Mi farei volentieri un cicchetto.
PRETE Ho bisogno anch’io di bere qualcosa. Lo spirito è forte, ma il corpo ha
bisogno di essere ritemprato, summa cum gaude.
RENARD Grazie, Leo, grazie dal profondo del cuore. Sei stato ragionevole e non
mi sorprende. Ho sempre pensato che la saggezza e l’affetto che ci porti ti
avrebbero indotto a fare la scelta giusta. Come possiamo dimostrarti la nostra
riconoscenza? Ti spediamo le nostre fotografie incorniciate in argento, così che
tu possa ricordarci.
SANTA A Natale ti mandiamo un pacco dono. So già che cosa regalarti: un maglione
di lana pesante, bianco, con il collo alto. Questa casa è gelida. Non è
necessario che mi ringrazi. Lo faccio volentieri per mostrarti il mio affetto.
BOMBO Il nostro Leo! Ha la sua età, ma è forte come un ventenne. E bravo il
nostro Leo! Vienici a trovare, qualche volta. Non stare rintanato qui che poi ti
prende la malinconia. Organizziamo un grigliata, che ne dite?
LEO Se ne sono andati, Pan.
È tornato il silenzio.
Non ci sono più parole, in aria.
Solo le mie, ma sono leggere.
Gli ho dato quello che volevano.
Che me ne facevo delle parole vecchie?
Bisogna scriverne di nuove, sempre.
Tu mi aiuterai.
Guarda, Pan, quanta luce.
Lo so che ti piace.
Non mi dà fastidio, se piace a te.
Anzi, potremmo uscire a fare due passi.
Basta che me lo chiedi.
Che ti alzi e mi dici: usciamo, Leo, andiamo a camminare.
Camminiamo fino al mare, tu suoni.
Puoi anche cantare, se ti va.
Io ti ascolto.
Non mi dici niente, Pan?
ATENA È morto.
LEO Ti sbagli, un dio non muore.
ATENA Lui è un dio che muore.
LEO Ti sbagli, Atena. Pan è un dio, non muore.
ATENA Pan è morto. Gli dei sono morti.
LEO Sei qui. Mi parli.
ATENA È la tua immaginazione. Tutti gli dei sono morti, da sempre.
LEO Ma tu sei qui.
ATENA Sì, noi siamo qui.
Invoco Dioniso urlo profondo, baccante,
beato e danzante, gioia di tutti.
Dioniso doppia natura,
signore del baccanale,
feroce, innominabile e nascosto,
due corna e duplice forma.
Invoco Dioniso attorto d’edera,
dio dell’esultanza, vestito di foglie.
DIONISO Sempre fiorente, incorrotto,
di grande forza, tutto esaurisci
e al contrario te stesso accresci,
legame del cosmo infinito,
Crono generatore di eternità,
germoglio di terra e cielo,
dai disegni tortuosi.
ATENA Pan è morto.
DIONISO Portiamolo fuori. Riposi sull’erba il suo silenzio. Il volto al cielo.
Apriamogli le mani sulla terra. Gli stia accanto il flauto.
LEO Andate. Vi aspetto qui.
DIONISO e
ATENA O Natura operosa, augusta, demone che costruisci,
domatrice del mondo, indomita timoniera,
che continuamente ti trasformi,
splendente e onnipotente,
imperitura, primigenia, notturna, difficile a contenere,
tu sola non partecipi di nessuno,
madre di te stessa, senza padre, guida e regolatrice,
portatrice di vita, amara ai meschini e dolce a chi ti obbedisce,
generosa nutrice di opulenza e dissolutrice di ciò che è maturato,
tutte le cose sono tue, tu sola infatti tutte le cose produci.
LEO Gli uccelli scendono su di lui. Cantano come lui suonava. Danzano frenetici
come lui faceva nel meriggio, quando il caldo impigriva la mente.
ATENA Raggiungici, Ermes,
giudice nelle gare,
benevolo e scaltro messaggero.
Tu, liberatore dall’angoscia,
che hai nelle mani le armi della pace.
Tu beato, provvido, eloquente, vieni a piangere.
Tuo figlio Pan è morto.
DIONISO Pan è morto.
ERMES Ascoltami, tu che reggi il timone
concedendo un tempo a tutti,
che sciogli i legami della natura,
in te sola fra tutti si compie ciò che è stato deciso;
tu sola né da preghiere né da suppliche ti fai persuadere,
accogli Pan nella tua casa di ossa,
nella tua casa di spiriti quieti,
nella tua casa di silenzi lunghi come le ombre
di un crepuscolo senza fine.
ATENA Pan è morto e sogna.
DIONISO Fortunato colui che ai suoi sogni attinge.
ERMES Te invoco, nunzio del futuro, sogno,
sommo indovino,
che la mente risvegli.
ATENA Pan è morto.
LEO La mia casa è morta. Il mare non si vede più.
ATENA Eppure è tutto così bello. Il mostruoso Pan è bello nella morte. Le tue
opere trafugate sono belle. Bella è la luce che ti rischiara il volto. Bella la
solitudine in cui ti rifugi per scrivere.
LEO Scrivere che cosa? Per chi?
DIONISO Per la gioia delle parole che cantano e danzano.
LEO E Pan?
ERMES Mio figlio Pan è vivo nella tua immaginazione, che dà vita anche a noi.
Andiamo a sederci fuori, sul prato che scende verso il mare sognato. Ascoltiamo
il ritmo dell’onda e leviamo il viso alla brezza salata. È tutto qui, non c’è
nient’altro.
LEO Scrivere. Non sai la fatica. Guardami, Atena. Non sono giovane come Ermes,
non sono più virile come Dioniso. Sono un vecchio. I pensieri camminano zoppi, a
volte sostano a lungo, ansimanti. La mente è pesante, troppe le cose che non si
possono dimenticare. Pensieri stanchi, parole di vecchio. Ah. Non le vuole
nessuno. Mancano dell’incosciente illusione, non hanno la briosa
irresponsabilità delle parole giovanili. Parole che nessuno gradisce, quelle dei
vecchi. Strappano veli. Dicono cose da non ascoltare. Crudeli e spietate. Ora
che non ho più Pan…
ATENA Se ti va, scrivi per lui e per te. Se non ti va, rimani immobile accanto a
noi immobili. Silenzioso tu, silenziosi noi. Ce ne stiamo qui, fissiamo il mare.
ERMES Non c’è nient’altro.
LEO Ci siamo io e Pan. Vieni, Pan, risorgi in me, canta le mie parole.