Non aprire quell'armadio!
(Freud mon amour)

Commedia brillante di

Corrado Petrucco


Opera registrata SIAE 1996




Questa commedia nasce da una scommessa fatta con gli amici attori, i quali sostenevano che oggi si ride quasi solo delle battute e che la comicità da palcoscenico ormai non esiste più. Io ribattevo che alcune delle migliori commedie degli ultimi anni come ad esempio "Rumori fuori scena" di M.Freyn dimostravano l'esatto contrario. Loro replicavano sbattendomi sotto il naso l'intera produzione di Neil Simon...e così alla fine hanno detto : "..bene, allora visto che tu sostieni che si può ancora far ridere anche puntando sulla costruzione e sul movimento della scena (magari in stile Feydeau) be', dimostracelo scrivendo qualcosa.."
E questo è il risultato...



PROTAGONISTI ED INTERPRETI


Carla Aspirante psicanalista.

Roberto Il suo fidanzato convivente.

Giovanni Primo paziente sotto analisi.

Maria Secondo paziente sotto analisi.

Monica Amica di Maria.

Idraulico Il Professor Atavich


Al centro della scena nella parete di fronte, campeggia un enorme armadio a più ante che occupa quasi tutta la parete. Sulla sinistra dell'armadio c'è la porta d'ingresso. Sulla parete sinistra due porte si aprono rispettivamente sulla cucina e sulla camera da letto. Sulla destra c'è la porta del bagno. Un divano e alcune sedie completano l'arredamento. Da una finestra entra la luce del mattino. 
CARLA 
(Esce assorta dalla camera da letto leggendo un libro, un manuale di psicanalisi) Allora vediamo dove ero arrivata ieri sera...ah! sì ecco dunque.. capitolo nove: La frustrazione...In termini tecnici la frustrazione è la mancata gratificazione di un impellente desiderio, oppure la mancata soddisfazione di un bisogno immediato....esempi di frustrazione sono ricorrenti nella vita di tutti giorni di ciascuno di noi...Roberto mi fai un esempio di frustrazione che ti capita tutti i giorni? 
ROBERTO
(Esce dal bagno saltellando su di un piede solo: ha molta fretta e si veste di corsa, tenta di mettersi un paio di pantaloni ed un calzino nello stesso tempo, ma gli cadono i pantaloni)
Che cosa hai detto? Ancora in ritardo, sono ancora in ritardo! Dov'è' la mia camicia? Carla! E smettila di leggere quella roba e dammi una mano a cercare la mia camicia pulita invece! 
CARLA
E' nell'armadio..!
(Continua a leggere mentre Roberto si avvicina all'armadio e tenta di aprire un'anta senza riuscirci) 
In sintesi la frustrazione è uno stato psicologico che si verifica qualora un ostacolo blocchi il raggiungimento di un oggetto desiderato.. 
(Si accorge dei tentativi di Roberto per aprire l'armadio e segue con interesse accademico lo svolgersi degli eventi) 
Le reazioni alla frustrazione possono essere varie...La reazione aggressiva è spesso la più frequente.. 
ROBERTO
(Bestemmia e suda mentre cerca di aprire l'armadio, non ci riesce e con rabbia tira un calcio alla porta ma poiché è a piedi nudi si fa male e saltella per la stanza con il piede in mano) 
Accidenti...Maledizione!
CARLA
"..Anche se non sempre porta i risultati sperati. capita che l'energia della reazione aggressiva sia maggiore di quella impegnata nel tentativo di raggiungere l'oggetto desiderato.. e spesso l'aggressione si verifica contro l'ostacolo che impedisce la soddisfazione del bisogno.."
(Smette di leggere ed osserva Roberto) 
ROBERTO
Apriti dannazione! 
(Scuote l'anta ma senza successo) 
CARLA
"A volte la frustrazione è anche uno stimolante dell'intelligenza, infatti per raggiungere l'oggetto del desiderio la persona è costretta a far lavorare il cervello... "
(Roberto tenta di aprire con la forza usando le mani ma inutilmente, e mentre si gratta in testa cerca un oggetto da utilizzare come leva ma...inutilmente) 
"Se però la frustrazione è troppo intensa e prolungata può dare luogo a forti scompensi emotivi...
ira,
(Inveisce contro l'armadio e lo tempesta di pugni). 
ansia,
(ansima come un cane)
e angoscia.. "
(piange sulla spalla di Carla)
ROBERTO
Sono in mostruoso ritardo e tutto per colpa di questo maledetto armadio. Aiutami!
E smettila di leggere quelle sciocchezze; per me sono tutte stupidaggini, teorie che non hanno alcun riscontro nella realtà e poi..
(Carla si avvicina all'armadio, dà un abile colpetto ed apre senza alcuno sforzo la porta e consegna la camicia a Roberto che è irritato per avere fatto la figura dell'imbecille) 
Maledizione a quest'armadio! Le porte si aprono quando vuole lui. Ma tua madre non poteva regalarti qualcos'altro? Che ne so un servizio di piatti, un quadro, no! lei no! lei doveva regalarti un armadio fine ottocento, di cinque metri per tre. Non ci si muove più da quando è entrato in casa questo mastodonte. Scommetto che te lo ha regalato per farmi dispetto, gli sono sempre stato antipatico.. 
CARLA
Non parlare così del regalo di nozze della mamma! 
ROBERTO
Regalo di nozze? Ma quale regalo di nozze? Non siamo neanche sposati! 
CARLA 
Lo sai che è un tipo un po’ all'antica e spera sempre che ci sposiamo.....ci ha dato la cosa più preziosa che aveva come regalo di nozze. 
ROBERTO
Ma Carla, noi non siamo sposati, stiamo assieme e basta! 
CARLA
Be', è stato il suo modo di farcii capire che ci vorrebbe sposati, ecco. 
ROBERTO
Già, appunto e non oso pensare a che cosa ci regalerà se ci sposiamo. Comunque la cosa è un ottimo deterrente!
(Roberto tenta di chiudere l'anta ma non ci riesce e nello sforzo si schiaccia un dito....urla....)
Ma io ti distruggo! Armadio maledetto non avrai più le mie dita! (Dà un calcio ed un pugno all'armadio) Ogni volta così! 
CARLA
(Si mette con le spalle appoggiate all'armadio)
Lascia stare la mamma bruto! Ammettilo che non la puoi soffrire! Sei un vigliacco! Sì, vigliacco! Picchiare una donna indifesa!...
ROBERTO
La mamma eh? Beh', in effetti come larghezza ci siamo... Va bene, allora, per favore vuoi dire alla mamma se può aprire l'anta destra perché devo prendere la cintura?...Sai,se gli parlo io, lei non mi apre...
CARLA
Ah,Ah,Ah! Molto spiritoso, Certo, la mamma! Per te l'armadio rappresenta la mamma...e' un simbolo che tu ti sei creato. Lo sai benissimo quale importanza hanno i simboli nella nostra vita. Te l'ho spiegato anche ieri... vedi, secondo Freud il simbolo assume una importanza rilevante perché...dove ho messo il manuale..
(cerca il manuale di psicanalisi)
ROBERTO
(Roberto dispiega la camicia) 
I simboli! Freud! Ma tu guarda...se alle sette e quaranta di mattina uno deve....senti amore facciamo pace eh? E ne riparliamo stasera...bacino?
CARLA
Va bene, bacino! Roberto vieni qui e chiudi gli occhi
(Lo fa avvicinare all'armadio sporgendosi per ricevere il bacino conciliatore ma all'ultimo momento si scosta e Roberto finisce per baciare l'armadio prendendosi una zuccata)
ROBERTO
Ahia! Ma che sei impazzita? Ma che scherzi sono? Io ti chiedo un bacino e tu mi fai prendere a testate l'armadio?
CARLA
E' colpa tua! sei sempre troppo violento in amore! E poi il bacino lo dovevi dare alla mamma per fare pace e non a me.
ROBERTO
Carla perdio! Questa non è la mamma! è un armadio, un enorme, mostruoso, maledetto armadio! Che cosa c'entra tua madre? Io non ti capisco, tu stai diventando pazza ecco! Da quando hai avuto questa strana idea di riprendere a studiare quelle cose sui matti, stai impazzendo anche tu! 
(Indossa in fretta la camicia)
Accidenti guarda qua questa camicia! Guarda!
CARLA 
Sì cosa c'è?
ROBERTO
Ma non lo vedi? è stirata solo per metà! E adesso come faccio? Mica ci posso andare con metà camicia stirata e metà no! Ho un incontro importantissimo con un cliente! 
CARLA 
Beh, metti una cravatta sgargiante, quella che ti ho regalato va bene. Così la gente guarderà la cravatta e non noterà la camicia. Semplice no? Psicologia elementare...
(prende una cravatta dai colori orribili)
ROBERTO
(Con fare ironico) 
Carla.. qualche volta la tua astuzia femminile mi spaventa. Ah..senti un po’, ieri sera toccava a te stirare la biancheria ed ecco il risultato. Tu fai sempre le cose a metà. Quando stiro io questo non succede. 
CARLA
Quante storie per una piccola distrazione! Ieri sera non ho avuto tempo. Dovevo studiare. E poi anche tu non sei perfetto. Oh! certo, la mia camicetta l'altro giorno era stirata perfettamente, peccato però che ci sei andato un po’ pesante con l'amido. Quando sono entrata in ufficio mi volevano fare le firme sulle maniche, pensavano fossi ingessata! ….Mi hanno chiesto se avevo avuto un incidente.
(Si mette rigida come un cagnolino in piedi con le mani davanti)
ROBERTO
E io allora cosa dovrei dire? Eh? Hai messo la tua maglietta rossa in lavatrice assieme alla mia biancheria intima, e adesso ho "sei paia sei" di mutande color rosa pallido, direi quasi "color pansé'". 
CARLA
Beh, che vuol dire? In ufficio mica ti togli i pantaloni, no?
ROBERTO
Ah! Non si sa mai, stanno discutendo il nuovo contratto di lavoro! 
CARLA
Ma insomma Roberto, cosa c'è che non va? Sei sempre nervoso!
ROBERTO
Cosa c'è?! Va bene, vuoi sapere la verità? Da quando hai questa mania di "studiare i matti" qui a casa devo pensare a tutto io! Ecco cosa c'è! 
(un profondo gorgoglio proviene dallo sciacquone del bagno)
..ecco, lo senti? Lo senti? Lo scarico del bagno perde da tre giorni ed stamattina si è di nuovo tutto intasato e tu non hai ancora pensato di chiamare l'idraulico! Dovrò pensarci io, come al solito! E stamattina non ho fatto neanche la pipì per colpa dello scarico!
CARLA
E' colpa mia se si è guastato non appena tu sei entrato in bagno? Quando l'ho usato io funzionava perfettamente! Ogni tanto si blocca e poi si sblocca da solo, è una questione statistica. Poteva capitare a me ed invece è capitato a te! Ecco tutto!
ROBERTO
Statistica un corno! Capita sempre a me! 
CARLA
Se in 24 ore il bagno si intasa in media 2 volte e fino alla 23 esima ora non è successo niente, è logico che qualcosa succederà nell'ora successiva, quindi basta che ci entri prima, e va tutto bene no?
ROBERTO
No che non va bene! Perchè quando cerco di entrarci io in quel maledetto bagno è sempre occupato! Perché tu in bagno ci stai 23 ore ogni volta! Eppure lo sai che sono debole di vescica e in bagno devo andarci spesso. Sembra quasi che lo fai apposta. Basta che mi avvicino alla porta e zac! Arrivi tu con il tuo maledetto libro e mi freghi il posto. Ci stai ore e quando finalmente ti degni di uscire ed entro io, ecco che lo scarico si blocca! Ma non puoi leggerlo fuori dal bagno, dico io, anzi non puoi proprio smetterla di leggere quel dannato libro?
CARLA
Io leggo i libri dove voglio e quanto voglio, anche sulla tazza del WC!
ROBERTO
Carla! Ecco appunto i tuoi libri! Mi stai trascurando, ecco la verità. 

CARLA
Oh, Roberto ti prego cerca di capire; ne abbiamo già discusso centinaia di volte. è l'occasione della mia vita. Non posso mollare proprio adesso! Ho fatto tanti sacrifici ... 
ROBERTO
Ma tu hai già un lavoro. Un lavoro poco faticoso sicuro e tranquillo, in ufficio, insomma il massimo per una donna! E vuoi lasciarlo per fare la psicacosa..la comesichiama ....la dottoressa dei matti? 
CARLA
Primo, non si dice "dottoressa dei matti", si dice 
(scandisce bene)
"p-s-i-c-a-n-a-l-i-s-t-a". 
ROBERTO
(Stringe le gambe perché avverte lo stimolo a far pipì)
Ti prego lo so che si chiama così, ma se mi fai "psss.." eh!
CARLA
Secondo in ufficio sono stufa di andarci. Mi annoio, faccio cose noiose ed il mio capo, noioso, mi tratta come se fossi una deficiente. Io voglio fare la psi....
ROBERTO
Ancora! 
(Riferendosi alla sollecitazione dello stimolo "ps") 
CARLA
"..canalista" e non la segretaria scema del capo! 
ROBERTO
(Sempre più agitato perché gli scappa)
Carla, rifletti! Da quando ti sei rimessa a studiare io non ti riconosco più. Tu frequenti quei tuoi amici psico....
(Smorfia e si stringe le gambe) ..cosi con cui fai tutti quei discorsi strani.
CARLA
Roberto, non è colpa mia se i miei nuovi amici non ti piacciono, e poi una volta sei uscito anche tu con noi, ti ricordi?
ROBERTO
Se mi ricordo? Certo che mi ricordo! In pizzeria ero seduto proprio vicino a quel tuo amico, ma sì, quel tipo piccoletto con gli occhialini e la barbetta da capra che per tutta la sera non ha fatto altro che chiedermi se avevo avuto delle turbe sessuali o se avevo spesso delle fantasie sadomasochiste!
CARLA
Roberto, non sarai mica geloso di Eriberto?
ROBERTO
Geloso, iooo? Figuriamoci!
(Cambiando tono di voce)
Se ti scopro qui a casa con qualcuno che ha a che fare anche lontanamente con la psi...
(ennesima stretta di gambe)
insomma quella cosa lì ..giuro che gli faccio ingoiare intero il tuo manuale, sì quello grosso di cinquecento pagine.
CARLA
Roberto, non ti sembra di esagerare?
ROBERTO
Eh? Si’ è vero, hai ragione ho esagerato allora glielo faccio mangiare una pagina alla volta! E Va bene sì sono geloso! Ma è colpa tua. Mi chiedo se mi vuoi ancora bene.
CARLA
Certo che ti voglio bene, ma ora sento il bisogno di avere degli spazi miei, ero stanca del solito tran tran. 
Sento il bisogno di avere dello spazio per me stessa! Di avere degli interessi miei. Sto cercando di crescere. E questo non significa che non ti voglio più bene! Non siamo una coppia-siamese che-deve-fare-tutto-assieme-altrimenti-non-si-ama. Da quando frequento di nuovo l'università ho conosciuto persone molto affascinanti, ho nuovi interessi...
(con fare sognante e intenso allarga le braccia)
Voglio solo realizzarmi. Cercare nuove dimensioni di me stessa, nuovi stimoli e la prospettiva di un lavoro che mi piace... 
ROBERTO
(Si avvicina ironico e finge di scrutare l’orizzonte)
Ah si? Senti..mentre cerchi nuovi stimoli e ti aggiri tra nuove dimensioni di te stessa vedi laggiù?
CARLA
Dove?
ROBERTO
Laggiùùù all’orizzonte lo vedi quell’omino piccolo con la tuta e una borsa nera? (muove le braccia come se stesse nuotando) Ecco quello è un’idraulico! Chiamalo!
CARLA
Ha, ha, ha, molto spiritoso...
ROBERTO
Amore, senti devo scappare, sono in mostruoso ritardo e devo trovare un bagno che funzioni, non ce la faccio a tenermi fino in ufficio! Ne riparliamo eh? 
(Roberto fa per uscire e muovendosi urta uno spigolo dell'armadio, che è molto ingombrante e quasi ostruisce la porta d'ingresso, fa per dare un calcio all'armadio, ma vede Carla che lo fissa e a gesti gli impone di dare un bacino all'armadio, poi esce seccato sbattendo la porta; si sente lo sciacquone del bagno gorgogliare)
CARLA 
E va bene, va bene, 
(Rivolta al bagno)
d'accordo ho capito, chiamiamo questo idraulico! 
(Cerca sulle pagine gialle) 
Pronto? Buon giorno, cercavo l'idraulico...come?! il venerdì gli idraulici non lavorano? Ah fanno la settimana corta. Ma mi scusi ed io che ho il bagno intasato? Come faccio a fare la pipì, aspetto lunedì quando viene lei a ripararlo? Certo che avete delle pretese! Senta ho bisogno che lei venga oggi! Domani potrebbe essere troppo tardi e..! No?! Ma! Come sarebbe a dire "la faccia nel vasino intanto?" Senta non faccia lo spiritoso che la denuncio sa! Come per cosa?! Per omissione di soccorso, anzi! per omissione di "bisogno"!.
Ehi! Pronto! Pronto! Accidenti! 
(Si siede sul divano continuando a leggere)
.. Uffa è già tardi e devo studiare un sacco di roba e adesso dove lo trovo un idraulico? Be', io ho tentato, ci penserà Roberto adesso non ho tempo di pensare a queste sciocchezze... dunque.. dove ero rimasta...la frustrazione, ah sì ecco la frustrazione secondo Freud...
(Squilla il telefono) 
Pronto frustrazione.. cioè volevo dire Freud..anzi..insomma pronto! Chi parla? Sì sono Carla Rossi. Ah! È l'assistente del professor Atavich. 
Salve. Cosa? Sì, sì io devo sostenere l'esame finale con lui. No, no l'ho mai incontrato personalmente! Cosa? Quale esperimento? Ehi un momento io non so niente di tutto questo. No, non ho ricevuto nessuna lettera. Che cosa? Qui a casa mia? No, no no! Mi dispiace ma non se ne fa niente! Io non posso proprio ospitare nessuno, la casa è piccola e poi il bagno è guasto, non funziona! E poi...
Come? Il professore potrebbe rimanere molto contrariato? Potrebbe essere determinante per la buona riuscita dell'esame? Bhe' ecco forse io. Allora va bene. 
Ah! aspetti senta per caso lei non conosce un idraulico di fiducia che lavori il venerdì? Sì aspetto….Come?! Per caso ne ha uno lì!? Ma è meraviglioso! Certo! Me lo mandi appena ha finito da lei! Grazie molto gentile! è un vero miracolo! Roberto sarà contento.
(cerca la lettera)
La lettera! Vuoi vedere che quelli non erano i bollettini con le tasse? Ma dov'è? Ah eccola! Accidenti! 
(Legge il timbro postale)
Lo sapevo, ecco, la data è di un mese fa..è sicuramente la lettera di cui parlava l'assistente, vediamo un po'.. 
(Una foce fuori campo, austera e compunta con forte accento tedesco recita:)
Gent. Stutente,
In konklusione a mio korso foglio proporre interexante experimento mai tentato in preketenza per verificare mia nuofa teoria di analisi. 
Ferranno rifoluzionate tutte le terapie telle nefrosi: paziente e terapeuta konfifono e kollaporano per la gfaricione .. per kui foglio offrire la poxipilità ai migliori tra gli alliefi ti partekipare in prima persona a qfesto excitante experimento.. 
CARLA 
(Perplessa) 
Eccitante esperimento...terapie rivouzionarie...Ma che significa questo? 
(Voce fuori campo con accento tedesco) 
Kuesto sighnifica che ciascuno tei partekipanti ospiterà a casa propria due pazienti per una settimana... Periodo a lei assegnato inizia il 18 Aprile e termina il 24... 
CARLA
(Lascia la lettera sul tavolo e guarda il calendario di corsa) 
Il 18! Oddio ma è oggi! Devo sistemare la casa e comprare da mangiare e poi...oddio! come farò a dirlo a Roberto? Si arrabbierà certamente, odia avere gente per casa...e sopratutto odia la psicanalisi...e poi devo anche mettere a punto una terapia. Oh come farò? No, non posso farlo, ora telefono e avverto che non posso partecipare all'esperimento... 
(Fa per alzare la cornetta del telefono ma suona il campanello) 
CARLA
Oddio! Sono già qui?! Chi è? 
GIOVANNI
(Ansimante con voce roca) 
Sono... Giovanni.... Giovanni Adami, ....mi manda l'Università. 
CARLA 
(Con le spalle alla porta) 
Oddio! No! Adesso gli dico che c'è stato uno sbaglio e che non può fermarsi qui..cercherò di essere gentile ma ferma.. 
(Parlando in fretta socchiude la porta)
Senta...c'è stato un errore dell'impiegato all'Università e io non posso ospitarla, ho problemi di water, il bagno gorgoglia e Roberto la odia, lei mi capisce vero? Grazie arrivederci. 
(Fa per chiudere la porta ma Giovanni ansando riesce ad entrare con due valigione) 
GIOVANNI
(La voce di Giovanni è quasi sussurrata poiché è molto timido, quasi a gesti e ansando)
Posso...... sedermi...... un .....minuto?
(fa cadere la valigia sul piede di Carla)
CARLA 
Come? No! Cioè sì..ma io.., ma cos'ha? Non si sente bene? 
GIOVANNI
Be' sa com'è', otto ...........piani........ con due valigie così.. 
CARLA
Ma perché non ha preso l'ascensore? è guasto? 
GIOVANNI
No...Io non posso entrare negli ascensori. è più forte di me. Soffro di una forma acuta di claustrofobia. I luoghi angusti e stretti mi fanno venire l'angoscia. Anche solo parlarne mi fa star male. Se per disgrazia dovessi entrare in un posto stretto e buio avrei un attacco... 
CARLA
Attacco? E di che cosa? 
GIOVANNI
All'inizio mi viene un tremito in tutto il corpo poi sudo , sudo
(Tira fuori il fazzoletto)
copiosamente e mi irrigidisco, mi si contraggono i muscoli e sa, mi si alza, mi si alza..
(fa un gesto a due mani sopra il bacino)
anche la pressione!. E poi perdo i sensi e non capisco più niente. Mi sveglio dopo dieci minuti tutto indolenzito con un gran senso d'angoscia... e al piano sbagliato!
CARLA
(Coinvolta dalla partecipazione)
Ma è terribile! è già stato da altri psicanalisti per cercare di curarsi? 
GIOVANNI
Certo! Ne ho consultati a decine ma senza successo! Tutti li ho passati, tutti, di tutte le scuole: Freudiani, Junghiani, ho fatto anche 4 corsi training autogeno, 5 corsi di yoga, 2 di meditazione trascendentale, e un corso di taglio e cucito......(sic) Lei è la mia ultima spiaggia mi aiuti la prego! 
CARLA
Ecco io ... vorrei molto, il suo è proprio un caso interessante...cioè volevo dire..un caso grave che andrebbe risolto, ma non posso, vede non ero preparata al suo arrivo......e qui a casa c'è poco posto...e poi.. 
GIOVANNI
La prego, la prego, la prego, la scongiuro io non riesco più a vivere così, no, no, piuttosto mi ammazzo! Ecco sì mi ammazzo! Adesso mi ammazzo! E non cerchi di fermarmi eh! Capito?! 
(Si avvicina alla finestra e sale su di una sedia ma guarda sempre alla reazione di Carla che però sente l'ennesima volta lo sciacquone e non ci bada)
Ma....cosa fa? Non mi ferma?! Eh?
CARLA
(Allarmata e sorpresa fissa perplessa Giovanni)
Eh?! Ma che fa, aspetti! 
GIOVANNI
Ah! Ora mi butto! 
(Si sporge)
Oddio! Oddio! Mi sento male. 
CARLA
(Accorre vicino a Giovanni)
Cosa c'è? Che cos'ha?
GIOVANNI
Soffro di vertigini. E' l'attacco! Oddio! Ah!
CARLA
Ma non è possibile! Così all'improvviso!? 
GIOVANNI
(Scoppia a piangere)
Ecco, anche lei come mia moglie, sempre a contraddirmi, sempre lì a farmi sentire un imbecille, e per giunta non ho neanche il coraggio di farla finita. 
Sì, sono un coniglio, un codardo, io non ce la faccio più mi aiuti la prego! 
(In ginocchio le stringe le gambe e mentre Carla cerca di allontanarsi viene trascinato da lei per un tratto)
Sono un uomo finito... 
CARLA
Su su, non faccia così, va bene, va bene l'aiuterò. Ma mi lasci la gamba! Oh! Senta, io la voglio aiutare, ma mi deve promettere che non dirà a nessuna persona che incontrerà a casa mia che lei è un paziente e che è qui per una nuova terapia. Va bene? Facciamo che lei è un mio amico d'infanzia, e basta. D'accordo?
GIOVANNI
Oh certo, grazie grazie, sono sicuro che stare qui con lei mi farà bene. 
(Abbraccia di nuovo le gambe di Carla)
Sì proprio così. Mi sento già meglio. 
CARLA
Sì ecco, bravo...ma mi lasci le gambe per favore! Bravo, ora si sieda qui che le porto qualcosa da bere, è tutto sudato... 
(Siede sul divano mentre Carla prende due bicchieri e li riempie) 
GIOVANNI
Ne avevo bisogno. 
(Ne beve un sorso) 
CARLA
Allora mi stava dicendo... 
(A Giovanni cade dalle mani il bicchiere che si rompe a terra) 
GIOVANNI
Mi dispiace! Lasci che pulisca io.. 
CARLA
Lasci stare non è niente...faccio io, capita.
(Pulisce a terra e prende un altro bicchiere) 
Tenga.
GIOVANNI
Ah!, Grazie. 
CARLA
Dunque dicevamo che il suo problema è la paura dei luoghi chiusi.... 
GIOVANNI
Sì, ecco io ricordo quando è iniziata, ma... 
(Gli cade il bicchiere ancora una volta) 
CARLA
Accidenti ma faccia attenzione! Lei è troppo nervoso! 
GIOVANNI
Non so come scusarmi, io... 
CARLA
No, scusi lei, non volevo agrredirla! Lasci stare e prenda un altro bicchiere, ma stia attento. 
(Giovanni prende l'ultimo bicchiere e fa per versarsi da bere quando anche questo gli cade dalle mani) 
Ma allora è un vizio! Lo fa apposta!
GIOVANNI
No! Mi creda non so cosa mi succede, e non lo faccio apposta! 
CARLA
Non lo fa apposta! Ma allora è più imbranato di una foca con i guanti! Senta io qui non ho più bicchieri, bisogna andare a prenderne uno in cucina.
GIOVANNI
Vado io!
CARLA 
Mi raccomando, se rompe anche quello guardi che glieli faccio pagare tutti! 
(Giovanni va in cucina)
Qui c'è qualcosa che non va. è meglio che finisca di leggere la lettera di accompagnamento del professore...allora vediamo dove ero rimasta.. 
(voce fuori campo)
"Il primo paziente Giovanni Adami ha 35 anni, sposato ma in krisi con la moglie, è affetto da una paura per i luoghi stretti e pui. Le kause di kvesta claustrofopia non sono del tutto kiare.." 
CARLA 
Be' questo lo sapevo già. 
"Un'altra kuriosa karatteristika di questo paziente è la sua fissazione per pikchieri e oggetti di vetro in genere di cui non siamo riusciti a capire la causa.." 
CARLA
Cosa? Ma non lo poteva dire prima? Oggetti in vetro? Oddio speriamo che non trovi il servizio buono! 
(Rumore di vetri infranti)
Lo ha trovato.. 
(Giovanni torna sconfortato dalla cucina con una grossa protuberanza in mezzo ai pantaloni) 
GIOVANNI 
Io,io, ecco non so come scusarmi...ma non li ho rotti tutti.. eh!
CARLA
Lasci stare. Ma me lo poteva dire prima però che ha dei problemi con bicchieri! Mi fatto fuori anche il servizio buono! Ma, ...ma mi scusi, 
(Guarda verso i pantaloni di Giovanni)
senta, sta forse per avere un'altra crisi?
GIOVANNI 
Cosa? No! Perché?
CARLA
Mi sembra che stia incominciando, come dire, ad alzarsi la pressione, ad irrigidirsi…..lì?!
(indica il cavallo dei pantaloni)
GIOVANNI
Ah! Questo? Ah! No, no non è il mio..sì ecco, voglio dire che non sono io che..insomma, sono riuscito a salvare un bicchiere, in tasca non mi stava e l'unico modo per portarlo qui era di non tenerlo sempre con le mani e così l'ho messo dentro i pantaloni.
(Si toglie dai pantaloni il bicchiere)
Mi dispiace, ogni volta spero di farcela a non farli cadere ma è inutile... 
(Carla prende al volo il bicchiere)
CARLA
E' incredibile! Ok, adesso cerchiamo di fare qualcosa almeno per non farti rompere più i bicchieri. Allora, vediamo..dove ho messo il manuale...eccolo...
(sfoglia il manuale)
..dunque...Io...SuperIo...Es....nevrosi....perversioni sessuali....feticci...oggetti....ecco! "...è necessario abituare gradualmente il paziente alla vicinanza ad oggetti di cui hai timore o che non può toccare..." Benissimo! Allora..prendi in mano il bicchiere che ti è rimasto. Vieni qui sul divano e cerca di esercitarti, prendilo lentamente tra le mani, stringilo forte e pensa a qualcosa di piacevole. Intanto raccontami dei tuoi problemi. Allora, cosa fai nella vita?
(Giovanni prova tenendo il bicchiere con due mani e le braccia distese in alto, si concentra disteso sul divano) 
GIOVANNI
Sì ecco dunque, la mia è una storia triste. Io insegno, sono professore di matematica.. Ci vuole la passione sa! Io mi ci sono appassionato fin da piccolo...e anche adesso mi piace moltissimo..pensa che il mio hobby è risolvere problemi di algebra e geometria! Se sapesse quanta poesia c'è in un logaritmo!
CARLA
Eh? Già, sicuro..(?!), e della sua vita privata cosa mi dice? è sposato?
GIOVANNI
Sposato? Sì certo, sono sposato, ma tra poco non lo sarò più... stiamo separando. Il nostro rapporto è stata tutta una parabola discendente. Direi del tipo (x al cubo - y radice di due)
CARLA
Davvero? Se è al cubo deve essere proprio grave! Mi dispiace.
GIOVANNI
Ormai il nostro rapporto non poteva continuare. E pensare che appena sposati pensavo che vivere assieme a lei sarebbe stato semplice e facile come calcolare l'area di un triangolo...
CARLA
Come cosa?!
GIOVANNI
Ma sì..facile come calcolare l'area di un triangolo...moltiplicando la solida base del mio amore per l'altezza della sua passione...e poi dividendo il prodotto per due. E invece.. è stato come tentare di far convergere due rette parallele, che per definizione geometrica... ....eh! (sospira)
CARLA
..non si incontrano mai. Capisco..
GIOVANNI
Insomma è finita che mia moglie mi ha lasciato, siamo due caratteri troppo diversi. Quasi subito abbiamo cominciato a litigare. Lei è una donna forte, energica e molto esigente. Lei mi prendeva in giro in presenza di amici, mi faceva fare la figura del fesso. Diceva che ero un mezzo uomo, che non sapevo farmi valere, pensi che ogni mattina mi diceva.." ehi! guarda bene dentro le mutande se ci sono ancora le palle!.."…. Lei voleva un uomo forte, sa, come quelli della pubblicità. "Un uomo che non deve chiedere...mai!" Voleva un uomo profiterol! 
CARLA
Profiterol?
GIOVANNI
Sì ... profiterol...duro fuori e tenero dentro!
Anzi di più.. a volte voleva un uomo-torrone! 
CARLA
Eh!?
GIOVANNI
Tutto duro! Dentro e fuori!
Io cercavo di essere come lei mi voleva e mi sforzavo di estrarre dal nostro rapporto quel poco di buono che restava. Tutto inutile! Le uniche cose che riuscivo ad estrarre erano le radici quadrate. 
(Gli sfugge il bicchiere dalle mani, ma cade sul divano) 
Ecco vedi? Vedi? Appena ne parlo divento nervoso e non riesco a tenerlo in mano. Una delle poche cose che mi calma i nervi è fare a mente qualche calcolo aritmetico...
(sta a bocca aperta a fare qualche conto)
I numeri quelli sì...loro non ti possono tradire, in fondo due più due fa sempre quattro, anche quando sei incazzato, anche quando hai litigato con tua moglie..e questo è molto consolante capisce? Purtroppo nei rapporti umani queste certezze non ci sono. 
E poi da un po’ di tempo soffro di claustrofobia...
CARLA
Da quando? C'è forse stato un episodio che ha scatenato questa tua paura? 
GIOVANNI
Sì, ecco, è successo poco tempo fa. Sono rimasto chiuso in ascensore con lei e abbiamo iniziato a litigare. 
(Afferra per le spalle Carla) 
Lei urlava e mi diceva: "Fai qualcosa, fai qualcosa Sei il solito buono a nulla! Tu non sei un uomo, sei un'ameba senza spina dorsale!" Ad un certo punto mi sono sentito soffocare, sono svenuto....ecco, da quella volta non sopporto i luoghi chiusi e bui. 
CARLA
Calma, calma, non agitarti, adesso vai in camera , ti distendi un poco a letto e ti rilassi, va bene? Tra un poco ne discutiamo con calma..
GIOVANNI
Sì certo. Grazie... lei mi salverà vero? Grazie..
(Stringe per l'ennesima volta le gambe di Carla e poi si avvia verso la camera)
CARLA
E non tentare di toccare nulla che sia fatto di vetro!
(Non fa in tempo a finire la frase che sopravviene un rumore di vetro infranto)
CARLA
(Tra se' e se') 
Bel colpo! Il portacenere di Murano!
Mio Dio! Ma guarda cosa mi doveva capitare! Speriamo che l'altro paziente non sia come questo. Magari il prossimo mi spacca i mobili! Oppure mi strappa i vestiti!
(Sente suonare il campanello alla porta) 
CARLA
Cielo! Già qui? Magari è l'altro, coraggio, andiamo ad aprire. Chi è?
MONICA
Salve! Ci manda l'Università..... 
(Carla fa per aprire del tutto la porta)
CARLA 
Ora apro! No! Aspettate un momento..la lettera, non mi fregano più..
(Con le spalle alla porta Apre di nuovo la lettera ) 
Allora dunque..."Il sekondo paziente è donna di cirka 30 anni ed è affetta da una strana forma di timidezza nei confronti del sesso maskhile. In situazioni di crisi spesso tende a rifugiarsi in luoghi pui e stretti da kui come scoprirà, è molto difficile farla uscire.” 
Meno male! Questo sembra un caso più facile. ....Entrate!
MONICA
Salve, Io sono Monica e questa è la mia amica Maria. 
(Dà un'occhiata in giro con fare sospettoso)
Entra Maria. Va tutto bene. Niente maschi. 
(Maria entra accompagnata da Monica con un sacchetto di carta in testa a cui sono stati praticati due fori per gli occhi. Monica porta un mangianastri stereo con la mano destra mentre con la sinistra tiene per mano Maria) 
CARLA
Ma...cosa.. 
MONICA
Vieni Maria puoi sederti qui, ecco. 
(La fa sedere sul divano)
Eccoci qua.
CARLA
Ehm, suppongo che la paziente sia lei 
(Indica Maria) 
MONICA
Ehi, ma come ha fatto a capirlo? 
CARLA
Intuito femminile! O forse da quel sacchetto in testa. 
MONICA
Ah! Già, è vero. Sa, ormai io ci sono abituata. 
CARLA
Ah! Ma perche?.. 
MONICA
E che ne so io? Lei dice che si vergogna della gente, ha paura che la vedano...ma in casa se lo toglie....Vero Maria che lo togli? 
(Maria annuisce timidamente) 
CARLA
Ehm, piacere Maria io sono Carla. Assieme cercheremo di risolvere i tuoi problemi, eh? 
(Porge la mano a Maria ma fatica a stringerla perché Maria con il sacchetto non ci vede bene) Adesso sei tra amici, in un posto tranquillo e puoi toglierti quel sacchetto...vero? 
(Si avvicina e lentamente sfila il sacchetto dalla testa di Maria)
Ecco brava così..Ora devo chiedervi un favore. Voi siete mie ospiti, ma vi prego non dite a nessuno che siete qui per una terapia psicanalitica, eh? Siete semplicemente delle amiche. D'accordo?
MARIA
(Con una vocina timida e con gli occhi chiusi)
Vuol dire che qui ci sono altre persone? Ci sono uomini qui? 
CARLA
Perché? 
MONICA
Perché non sopporta gli uomini, ha paura degli uomini! Ecco perché! Quegli schifosi di maschi, ecco perché! E abbiamo accettato di venire da lei solo perché lei è una donna.
CARLA
Capisco...Beh, allora vediamo, com'è' che per uscire di casa ha bisogno di coprirsi il viso? 
MARIA
Ecco, è cominciato tutto due mesi fa 
(Con vocina timida quasi sopraffatta dal pianto) 
ero al supermercato con il mio fidanzato. Ad un certo punto abbiamo cominciato a litigare. Non ricordo perché. Forse perché io quella sera non volevo uscire, volevo restare a casa sola con lui a guardare la tivvù.... io e lui soli , a stringerci tra le braccia e a farci le coccole... e invece lui voleva uscire. Io volevo preparargli una bella cenetta a lume di candela... con i sofficini al formaggio (sono bravina in cucina sa?) E preparo delle ottime torte! Ah! A proposito ecco questa è una torta alla crema che ho preparato per lei. Per il disturbo che le darò restando a casa sua.
CARLA
Grazie è stata molto gentile...ma continui..la prego..
MARIA
Insomma abbiamo litigato perché a lui non piacciono i sofficini, a lui piacciono le (con enfasi) bistecche...pensi che le mangia tutti i giorni! E allora ha voluto che andassimo al supermercato a comprare le bistecche e i cocomeri, ..sì gli piacciono tanto anche quelli!. Poi ad un certo punto mentre gli dicevo che troppa carne fa male... lui mi ha detto che non capivo un tubo e si è messo a guardare tutte le ragazze che passavano...e io gli ho detto di smetterla una buona volta di adocchiare tutte le ragazze che gli capitavano a tiro... 
CARLA
Beh! Sai come sono gli uomini, anche Roberto il mio ragazzo, quando passa una bella donna le getta gli occhi addosso! è una cosa normale..
(Con voce dura e ironica) 
o quasi! E comunque il tuo ragazzo sarà stato un pò .. come si dice?..espansivo!
MARIA
Ah sì?! Anche il suo fidanzato quando vede una ragazza che gli piace si ferma e fischia con le dita in bocca e poi le urla "EHI BELLA COSCIONA COSA FAI STASERA?" 
(imitando una voce maschile da scaricatore di porto)
MONICA
Gli uomini, sono tutti dei falsi schifosi, non pensano ad altro! 
CARLA
E poi cosa è successo?
MARIA 
(Con voce rotta dal pianto)
Ad un certo punto della discussione lui si è messo ad urlare lì, in pubblico di fronte a tutta la gente. Diceva che era stufo marcio della mia stupida gelosia, stufo di me, e poi mi ha urlato altre cose terribili. A me, a me che sono così sensibile...!
CARLA 
Vai avanti, che ti ha detto? 
MARIA
(In lacrime)
Che ero il prototipo della casalinga di Vigevano..tutta casa e famiglia...e siccome io gli dicevo che mi vergognavo del suo comportamento mi ha dato uno schiaffo e mi ha piantata lì con:
1) il carrello della spesa, 
2) cinque chili di bistecche 
3)due cocomeri...e con tutte quelle persone attorno.. 
MONICA 
Gli uomini, tutti così! Prendersela con una povera ragazza indifesa!
MARIA
Tutti mi guardavano e stavano là a godersi lo spettacolo, mi sembrava di essere in una telenovela! …A proposito! Avete visto oggi la 1372esima puntata di "Matilda?" è riuscita a sposare Alfonso? Sapete non me ne perdo una! Pensate che fin dalla prima puntata io avevo capito che lui la tradiva e...
MONICA
Maria! Continua!
MARIA
Oh! sì sì scusate...ecco. Alla fine non c'e l'ho fatta più a sopportare i loro sguardi e per la vergogna mi sono messa un sacchetto in testa e poi sono svenuta e non ricordo più niente..ecco!
(Breve crisi di pianto) 
CARLA
Oh povera cara! Sei svenuta per l'emozione!.
MARIA
(Singhiozzando)
No, mi è mancata l'aria non avevo fatto i buchi nel sacchetto!
CARLA
Ah! Insomma questo episodio ti ha sconvolta così tanto?
MARIA
Sì, ora non sopporto gli sguardi della gente sopratutto degli uomini. Adesso mi fanno (enumerando contandoli sulle dita e guardando Monica che annuisce come uno scolaro guarda la maestra) orrore, schifo ribrezzo, paura... e..e...
MONICA 
Vomito, hai dimenticato" vomito", cara!.
MARIA
Ah! Sì Vomito! Ecco..insomma io non sopporto più di essere toccata dagli uomini...sono falsi, ipocriti..Lui non mi voleva bene, voleva solo il mio corpo. Adesso me ne rendo conto! 
(Porta le mani al petto allargando la camicetta con gesto drammatico)
Proprio come in "Gli amori di Ottavia". Sapete quando lei finalmente ha il coraggio di dirgli in faccia che se ne deve andare e lui invece....
MONICA 
Maria! 
MARIA
Oh?! sì scusate...ecco..E poi mi tradiva! Con tante donne! Dio solo sa quante! Sa, lui fa l'idraulico e quando lo chiamavano nelle case di solito trovava tante donne sole... e ci provava con tutte..lo so perché nel quartiere era famoso per questo! Lo chiamavano “il mandrillo idraulico”! Gli uomini non pensano ad altro, solo a quella cosa.. Quando mi guardano li posso quasi sentire mentre ansimano e si eccitano...mi spogliano con i loro sguardi! 
MONICA E MARIA 
(Insieme in coro, come recitassero un mantra con voce monocorde)
Gli uomini, sono tutti così! Sono dei porci!
(In quel momento entra Giovanni di spalle a Maria con il bicchiere teso in avanti e stretto tra le due mani ed uno infilato in mezzo ai pantaloni)
GIOVANNI
Sì..ecco così ahhhh! haaa!, Hmmm! Mi piaci! 
(Suda e si concentra nel tenere il bicchiere camminando in modo goffo) 
MARIA
Ahhhhhhh! Ahhhh! Aiuto! 
(Urla a squarciagola in preda ad una crisi isterica e indica Giovanni; poi si alza di scatto e si rifugia dentro l'armadio e le urla si placano) 
MONICA
(Si rivolge a Giovanni con furia)
E lei chi è? Ahh! è un maniaco sessuale!? Vade retro maschio in calore!
(Indica il grosso bozzo nei pantaloni di Giovanni)
CARLA
Ma cosa?
MONICA 
Sono tutti uguali! Già proprio così! Ci risiamo! Ecco è successo di nuovo. Ma è chiaro no? A Maria fanno paura gli uomini e non sopporta la loro presenza. Questo tipo qui, l'ha spaventata. Maria aveva ragione pensate solo a quello! 
Maria non aver paura questo qui è innocuo! Vedi? Lo tocco e non succede niente! 
(Dà degli spintoni a Giovanni ancora frastornato) Ma bravo, ha visto cosa hai fatto? Razza d'imbecille. Ma lo sai che stava già meglio? E adesso hai rovinato tutto...Si può sapere chi sei? Come sei capitato qui? Sei un maniaco sessuale vero? 
GIOVANNI
No, no, io non sono un maniaco, sono Giovanni e sono amico di Carla.
MONICA
Ma bene! Io accompagno la mia più cara amica da una psicanalista raccomandata da luminari dell'università e questa poi ha degli amici che sono dei maniaci sessuali...!
CARLA
Ma no! Cos'ha capito? Giovanni è un paziente come Maria!
(Rivolta a Giovanni )
Ma non potevi fare attenzione! E adesso come facciamo a farla uscire di là? 
(Giovanni si avvicina all'armadio e a Carla che sta cercando di aprire l'anta, urtandola da dietro)
E togli quel bicchiere dai pantaloni!
Maria, ti prego esci di lì ti mancherà l'aria! 
(Tenta di aprire ma Maria fa resistenza e urla di no che non vuole aprire) 
MONICA
Niente paura ci penso io. Fa sempre così. Quando è in crisi cerca sempre un posto buio e nascosto dove andare a rifugiarsi. 
(Prende il registratore e inserisce una cassetta, si sente uno slow-rock americano degli anni '50/60 oppure una sigla di qualche famosa Telenovelas)
è l'unico modo per calmarla, sa. Ecco Maria, la senti? è la tua canzone! Ti stai rilassando? 
(Piano piano la porta dell'armadio si apre e fa capolino la testa di Maria che però vede Giovanni e urla ancora)
Si calma solo così, con canzoni romantiche degli anni sessanta o con le sigle delle Telenovelas.
CARLA
Canzoni degli anni cinquanta..?
MONICA
Sì ecco lei è sempre stata molto romantica...Ma da quando è stata abbandonata dal quel mascalzone del suo fidanzato ha superato ogni limite: passa giornate intere ad ascoltare musica di questo tipo e a guardare vecchi film d'amore e quintali di telenovelas alla tv. 
MARIA
(Dall'armadio)
Fatelo allontanare. Non lo voglio qui vicino. Ho paura! 
CARLA
Maria, Giovanni è un paziente come te, non ti deve spaventare. Garantisco che non ti farà alcun male! 
MARIA
(sbirciando)
Non ci credo! E poi non sopporto che mi metta gli occhi addosso. Quello è un manico…! Cioè maniaco sessuale ho visto benissimo quel bozzolone in mezzo alle gambe! Se volete che esca datemi il mio sacchetto! 
(Monica fa allontanare Giovanni)
CARLA
Avanti Maria, non puoi indossare in eterno quel sacchetto! E poi non si respira bene con un sacchetto in testa! Ed è anche antiestetico, una così bella ragazza con un così bel viso deve affrontare il mondo e gli uomini senza nessun timore! 
MARIA
E va bene io esco, ma il sacchetto in testa allora se lo deve mettere lui! E senza buchi!
GIOVANNI
Chi io?! Ma..!? E perché?
MARIA
Sì! Così non mi vede. E se non mi vede non potrà farmi del male.
MONICA
Non ti preoccupare Maria se questo cerca solo di toccarti con un dito io lo stendo con pugno in testa! Ecco, si metta questo sacchetto e non faccia storie! 
CARLA
(Annuisce) Uhmm! Non ha tutti i torti. Va bene se questo può servire a farla uscire... 
(Giovanni si mette il sacchetto in testa così Carla e Monica possono far uscire Maria che in un tripudio di musica esce con fare da star a capelli sciolticome se fosse un’altra persona. Ma l’effetto della musica cessa per cuii, dopo qualche secondo ricade nella consueta timidezza sedendosi sul divano) 
MONICA
Tu devi acquisire coscienza del tuo essere donna e non devi farti metter sotto da nessun uomo! E questo devi urlarlo a tutto il mondo quando ti senti minacciata! ! (La prende per le spalle e la scuote) Hai capito?!
CARLA
Calmatevi tutti adesso eh? La psicologa qui sono io! Maria, ecco adesso stai qui tranquilla mentre vado a sistemare un pò la cucina dal disastro che ha combinato Giovanni. 
MONICA
Ed io torno subito, vado in macchina a prenderti la valigia. 
MARIA
Ma io ho paura a restare sola con il maniaco!
MONICA
(rivolta a Giovanni che si è nel frattempo sollevato unn poco il sacchetto sopra gli occhi)
Tranquilla Maria, sono sicura che non ti succederà niente, e tu, abbassa quel sacchetto, sottospecie di maschio in calore, guai a te se la tocchi! Giuro che ti torco il collo e ti piazzo un calcio in mezzo alle gambe !
(Giovanni stringe le gambe in un gesto di protezione)
Così per te il pisello d'ora in avanti sarà solo un ortaggio! ...E comunque è meglio che tu tenga occupati i tuoi tentacoli..vediamo..ah ecco! Fino a che non torno devi battere le mani così le terrai occupate e Monica sentirà se tenti di metterle le mani addosso!
Avanti..! Comincia!
(Monica e Carla escono)
GIOVANNI
Battere le mani? Sì sì certo! (inizia a battere le mani lentamente e piano in modo da non coprire la voce)
GIOVANNI
(Giovanni visibilmente impressionato ancora con il sacchetto mezzo in testa perde il senso dell'orientamento e parla rivolto al muro)
Mi..mi dispiace non volevo spaventarla. Anche io sono in cura dalla dottoressa sa?. 
MARIA
Ah, si? Allora, forse lei è diverso dagli altri uomini! 
GIOVANNI 
Sì certo! Sono proprio un diverso! Cioè voglio dire..ecco insomma che non ha nulla da temere da me. Glielo assicuro! Posso togliermi il sacchetto adesso? 
(Si alza il sacchetto per parlare)
MARIA 
Va bene, ma lo sollevi solo un poco. E non si muova! La prego mi parli ancora di lei, di cosa fa nella vita..così la conoscerò meglio e non avrò più paura...oh! che situazione! Proprio come è successo a Ermengarda in "Galline di Rovo", sa quella nuova telenovela...
MONICA
(Rientra di colpo urlando)
Ho detto che devi battere le mani!
(Giovanni spaventato riprende a batterle questa volta però freneticamente sopra la testa e battendo i tacchi come ballasse il flamenco mentre Monica esce sbattendo la porta)
GIOVANNI
Ecco, io sono un professore di matematica. Sono qui perché soffro di claustrofobia e di altri piccoli problemi..con mia moglie…
MARIA
Oh poverino!
CARLA
Vedo che avete fatto conoscenza. Va meglio ora?
MARIA
Si, grazie.
GIOVANNI
Ehi! Posso togliermi il sacchetto ora?
CARLA
Non lo so, adesso vediamo. Maria allora, adesso togliamo il sacchetto eh!? Piano piano.
(Toglie piano il sacchetto dalla testa di Giovanni e sottovoce gli dice)
Su, cerca di aiutarmi, fai una faccia tranquilla e che ispiri fiducia, capito? 
(Giovanni annuisce e fa una faccia da imbecille)
MARIA
Oddio! 
(Sbirciando dalle dita)
Ma che cos'ha?! Sta male?!
CARLA
Ma no che non sta male! E smettila di fare quella faccia da imbecille.
MARIA
Fa caldo qui! Si può avere un bicchier d'acqua?
CARLA
Sì certo..Ah! non ci sono più bicchieri..
GIOVANNI
Ecco qua! 
(Toglie il bicchiere dai pantaloni e lo dà con cautela a Maria) 
CARLA
Un momento! 
(Prende il bicchiere assieme a Giovanni) 
Che rapporto hai con i bicchieri? Voglio dire quand'e' stata l'ultima volta che ne ha rotto uno?
MARIA
Eh? Ma non so...credo un anno fa...
CARLA
Va bene...daglielo!
MARIA
Ah grazie! .... 
(Guarda il bicchiere e poi i pantaloni di Giovanni infine appoggia il bicchiere)
GIOVANNI
Che c'è? Non ha più sete? 
(Riprende il bicchiere e lo rimette nei pantaloni)
MARIA
No, che strano, mi è passata di colpo!
CARLA
Allora, Giovanni, continuiamo eh? Prendi un bicchiere e tienlo forte così. Ripeti con forza " Io ce la faccio! Io lo voglio! Io ti accetto io ti voglio!" Hai capito? 
(Giovanni annuisce e ricomincia ad esercitarsi)
Maria, vieni qui. Con te cercherò di avere un approccio graduale in modo da farti accettare un pò alla volta la vicinanza degli uomini. Mi serve un uomo. Ah! Vieni qui e cerca di toccare Giovanni. 
MARIA
Toccarlo? No no! Non ce la farò mai! Ho troppa paura ! E se poi si eccita guardandomi? 
CARLA
Che cosa? E va bene, allora mettiti alle sue spalle così non ti vede e tu puoi toccarlo senza paura.. Inizia prima dalla testa e poi piano piano scendi con le mani in tutto il corpo, ok? 
MARIA
Non posso! Io vorrei farlo, ma sento l'istinto di fuggire via a nascondermi! Come faccio?
CARLA
Qui ci vuole una soluzione drastica. Ai mali estremi estremi rimedi...Maria tu devi abituarti ad avere dei contatti fisici con gli uomini, devi vincere la paura. Allora, Giovanni, tu lasciati toccare, intesi? Adesso perché Maria non venga sopraffatta dall'istinto di fuggire quando ti sta vicino, vi lego assieme per un pò eh? Dunque vediamo dove ho messo la cintura dell'accappatoio? 
(Fruga dentro l'armadio)
Eccola!. Venite qui. Ecco qua! 
(Li lega l'uno all'altro ad una caviglia con la cintura dell'accappatoio)
Bene. Ora Maria, puoi cominciare.
MARIA
Così va bene? 
(Alle spalle di Giovanni, piano piano lo tocca alla testa alle spalle al bacino e sul sedere provocando la reazione imbarazzata di Giovanni) 
GIOVANNI 
Signorina Maria, ma cosa fa? 
CARLA
Giovanni, lascia fare e pensa a concentrarti e cerca di avere più confidenza con il bicchiere che hai in mano! Non stringerlo troppo stai leggero. Così. 
(Si avvicina a Giovanni e gli stringe le mani)
Ecco ora avvicina il bicchiere al corpo, piano, piano così! 
(Carla si avvicina a Giovanni con il movimento tenendo le mani di Maria attorno al corpo di Giovanni, poi riprende le mani di Giovanni)
MARIA
Carla, io vado bene così? 
CARLA
Brava Maria! Ancora più vicino adesso! Giovanni a voce alta! Ormai il bicchiere è una parte di te stesso è tuo e non ti sfuggirà più vero? Dillo che lo vuoi! 
MARIA
Devo parlare anche io?
CARLA 
Uhmm..sì forse è meglio, questo rafforzerà l'esperienza...avanti..prova a dire " A me piacciono gli uomini, li voglio toccare, li voglio abbracciare...." Forza...
MARIA 
A me piacciono gli uomini....li voglio toccare...
GIOVANNI
Sì! Lo voglio! Non mi sfuggire, non mi sfuggire! Ah! Haaaa! Ahhhg! Mmmhhh!
(Si sforza e sospira)
Ti voglio! Sì, Sì...Sìììììììì!
(Ma non ce la fa e gli cade il bicchiere ma Carla si china a raccoglierlo al volo e poi ancora in ginocchio davanti a lui glelo porge)
CARLA 
Eccolo qua, non si è rotto! Forza non ti scoraggiare, riprova!
GIOVANNI
Ti voglio, non mi sfuggirai più! Ahhhh! Mhhh!
MARIA
Mi piacciono gli uomini...ahhh! Sì. Mhh!
CARLA 
(Rivolta a Giovanni)
Ecco, bravo, Sì sì così!
(Rivolta a Maria)
Forza Maria...dai! Ahh! Siiiii!
(In quel momento entra Roberto)
ROBERTO
Ciao amore sono tornato!
(Maria vede entrare Roberto ed urla; Roberto poi è sconcertato nel vedere Carla così in ginocchio vicino ad uno sconosciuto con un grosso bozzo in mezzo a pantaloni...)
ROBERTO
Ma cosa sta succedendo qui? Carla! Ma questa... è un'orgia!.
(Giovanni spaventato lascia cadere il bicchiere, Maria urla e sempre urlando si nasconde dietro Giovanni e lo trascina con sé nell'armadio)


Fine primo tempo

Secondo Tempo

CARLA
Oh! Roberto, ti posso spiegare tutto è un esperimento..
ROBERTO
Sì un esperimento per delle nuove figure erotiche del kamasutra! Che schifo! Ma chi è quell'uomo. E quell'altra chi è?
CARLA
Hai rovinato tutto! Stava andando tutto così bene..
ROBERTO
Ma che stai dicendo? Come stava andando tutto bene? Che significa tutto questo?
CARLA
Ti prego calmati e ti spiegherò tutto. C'è una spiegazione logica a tutto questo! vedi... lui, io e Maria e anche Monica, i bicchieri cadono e il sacchetto e la claustrofobia e Maria che ha paura degli uomini….. perche è vero che voi uomini siete tutti uguali...!!!
ROBERTO
Ma che stai dicendo? Calmarmi un corno! Uno torna a casa dal lavoro e trova due tipi che ansimano e tu che...che!...che stavi facendo eh? 
CARLA
Roberto! Non penserai che io..!
ROBERTO
Io non penso, io vedo! Come hai potuto?
CARLA
Roberto! Ti prego ora siediti e rilassati. Si tratta di un esperimento di...
ROBERTO
Ah! Lo chiamano così adesso? Dov'e' quel tipo e l'altra donna, dove sono?
(Roberto si avvicina all'armadio per cercare gli intrusi, fa per aprire l'anta ma trova dentro Maria che si mette ad urlare a squarciagola e richiude di colpo l'anta)
Maledizione ma di solito non sono solo gli uomini a nascondersi negli armadi?! Chi è questa?
CARLA
E' una paziente no?
ROBERTO
Una paziente? Non ci capisco più niente! Mi gira la testa! 
(Si accascia sul divano mentre Carla brevemente tenta di spiegargli la situazione)
CARLA
Ecco ti spiego tutto dunque vedi, il professore all'università mi ha spedito una lettera, e loro sono Giovanni e Maria. Chiaro no?
ROBERTO
No! No che non è chiaro! No, non può essere vero, mi hai tradito! E neanche con uomo! Ma con uomo ed una donna assieme! Se la gente lo verrà a sapere mi metteranno nel guinness dei primati!
CARLA
No, no, ascolta, sono due pazienti che l'università mi ha mandato in terapia. Sono qui per curarsi.
ROBERTO
Ah! E questa tu la chiami cura! Questa è la cura del sesso! Dio non capisco più nulla...Mi gira la testa...
(Siede sul divano)
MONICA
(Entra dalla porta)
Eccomi qua! Maria dove sei? 
(Non si accorge di Roberto)
CARLA
E' nell'armadio....
MONICA
Ancora! Ma che è successo? Ha visto un'altro maschio?
CARLA
(sconfortata ma molto velocemente) Sì lui.. 
(Indica Roberto)
MONICA
Brutto..!*@! E tu chi sei? Cosa hai fatto a Maria? Parla o ti spacco questa valigia sulla testa!
(Roberto intimidito si accuccia sul divano)
ROBERTO
E questa chi è?
CARLA
Calmati Monica! è Roberto il mio fidanzato...non farebbe del male ad una mosca! Vero Roberto?
ROBERTO
Sìsìsì, è vero 
(Sottovoce)
è pazza , questa è pazza, chiamiamo aiuto presto...il 113...
(Scivola verso il telefono).
CARLA
Ma che pazza! Lei è l'amica di Maria. Cerchiamo piuttosto di far uscire Maria da là dentro invece! Oddio! ma lì dentro c'è anche Giovanni e Giovanni soffre di claustrofobia! Presto tiriamolo fuori di lì!
(Si avvicinano all'armadio mentre Giovanni urla aiuto rantolando)
CARLA
Maria ti prego esci di lì! Monica metti la musica! Maria esci e fai uscire anche Giovanni! Come state? 
MARIA
Io sto bene ma Giovanni non lo sento più....è strano è diventato tutto rigido! Non si muove!
MONICA
Va bene... 
(Accende il mangianastri, si diffonde uno slow-rock anni '50 e si rivolge a Roberto)
Tenga lo indossi e non faccia storie se non vuole che la sistemi io...capito? 
(E con fare minaccioso porge a Roberto il sacchetto di carta che tiene in mano)
CARLA
Presto tiriamolo fuori...!
(Tentano di aprire l'anta e non ci riescono - panico generale poi l'anta si apre di colpo e Giovanni appare, tutto rigido e ancora legato a Maria, di cui si vede solo la caviglia; lo slegano e lo appoggiano sul divanocome un salame mentre Roberto fa aria a Giovanni)
Monica fai uscire Maria...!
MONICA
Forza Maria, esci di lì!
MARIA
(Sbirciando dall'anta)
Io di qui non esco se prima quello sconosciuto non si mette il sacchetto in testa!
ROBERTO
Ma che cosa sta succedendo, cosa significa questo sacchetto?...e io non sono uno sconosciuto! Esigo una spiegazione! 
CARLA E MONICA
Mettitelo! (in coro)
ROBERTO
Voi siete tutti pazzi!
MONICA
Poche storie, uomo! Non ti piace? Adesso lo abbelliamo! (prende un pennarello e disegna qualcosa sul sacchetto) Mettilo e zitto! 
(Si avvicina minacciosa)
ROBERTO
Sì, Sì! 
(Tra se' e se')
Con i pazzi non si discute!
(Roberto intimorito mette il sacchetto che però questa volta ha disegnato su una faccina tonda con il sorriso stile "don't worry be happy" molto ridicola e poi esce sempre con il sacchetto in testa ma non ci vede bene e sbatte sullo stipite della porta della cucina) 
CARLA
Ma quel disegno cos’è?

MONICA
Ecco ho pensato che Maria vedendo quel disegno di una faccia ridicola potesse controllare la sua paura per gli uomini che in fondo non sono che dei...
CARLA
Falsi traditori?
MONICA 
Già!
CARLA
Ascolta, Monica, tu adesso però mi devi spiegare perché ce l'hai tanto con gli uomini. Che cosa ti hanno fatto?
MONICA
(Continua intanto la musica di sottofondo)
Che cosa mi hanno fatto?! Che cosa mi "ha fatto"! Lui! Quel mascalzone. Sì sono stata tradita anche io!...E' stato tanti anni fa, mi ero innamorata di uno studente straniero, un bel ragazzo tedesco. Lui faceva l'università, studiava psicologia. Anche lui era molto innamorato di me..o almeno diceva di esserlo. Così siamo andati a vivere assieme..lui però era senza un soldo così io lavoravo per tutti e due. Ah! Avrei fatto qualsiasi cosa per lui tanto ero innamorata, poi lui si è laureato mi dice "senti, Monica..fado in cermania a festeggiare con gli amici mia laurea, torno ciofedì e poi ci sposiamo.” Bene è da dieci anni che non lo vedo! Non so più nulla di lui. Ah! Se solo potessi averlo davanti per cinque minuti! Lo strozzerei così..e poi così e così…!
(Mentre parlano Carla cerca di rianimare Giovanni che però è vittima sua malgrado dell'irruenza verbale e fisica di Monica che immagina di avere davanti il suo vecchio fidanzato)
Capisci adesso perché ce l'ho con gli uomini? Eh?
CARLA
Capisco, è una storia triste. Ma gli uomini non sono tutti così dovresti cercare di cambiare il tuo atteggiamento verso di loro...
MONICA
Ha! Cambiare eh!? E quello che è successo a Maria allora? Come la mettiamo? No, no! Degli uomini non ci si può fidare! Te lo dico io. Oh povera Maria! Ma io non mi sono lasciata abbattere come è successo a lei. E ora lei deve imparare a difendersi e a non avere più paura degli uomini. (Accendono la musica e Maria finalmente esce)

CARLA
Bene ora calmiamoci tutti! E cerchiamo di collaborare per aiutarci a vicenda va bene? Ora Giovanni come sta? Meglio? Bene.
MONICA
(Rivolta a Giovanni)
Ehi, tu!, Non credere di cavartela fingendo di star male. Infila subito il sacchetto! 
(E ri-infila un sacchetto in testa a Giovanni ancora semisvenuto)
GIOVANNI
Io ho la pressione alta! Sto male! Aria! Ho bisogno di bere qualcosa! 
(Con voce fioca)
ROBERTO
(Mentre Carla e Maria Monica si parlano Roberto entra e si rivolge a Giovanni ,sono tutti e due con il sacchetto in testa)
Ehm, ....salve io sono Roberto, il fidanzato di Carla, sul serio lei è un paziente?
(Porge la mano tentando di raggiungere quella di Giovanni ancora parecchio confuso il quale risponde con un rantolio)
CARLA
Ma certo che lo è! Ora ti spiego bene tutto! Aspetta! Monica intanto accompagna Maria in camera fino a che si è ripresa. Giovanni togliti il sacchetto e vieni con me in cucina ti dò io da bere, così non tocchi i bicchieri. 
(Gli toglie il sacchetto lo accompagna e poi torna da Roberto )
ROBERTO
Ehi, e io? 
(Alza il sacchetto mentre parla)
MONICA
Tu tientelo ficcato su o ti infilo la valigia in testa!
ROBERTO
Aiuto la pazza! 
(Sottovoce) Carla telefona alla croce rossa, alla neurodeliri! 
(Tenta di raggiungere il telefono)
CARLA
Smettila Roberto, non è pazza, lei è Monica, l'amica di Maria ed è molto preoccupata per lei. Per questo forse è un poco rude. Vero Monica?
MONICA
Già sopratutto con gli uomini..
(Con fare duro e schifato)
ROBERTO
Vuoi dire che non è pazza? Allora cambia tutto! 
(Togliendosi il sacchetto) 
Bene, allora cara signorina Monica se ne vuole andare da casa mia o devo buttarla fuori io?
MONICA
Che cosa?! 
(Si avvicina a Roberto con fare minaccioso) E tu sottospecie di maschio ridicolo vorresti buttarmi fuori e restare qui con la povera, indifesa, piccola Maria? Ma sono io che ti butto fuori!
CARLA
Calma! Calma! Ti prego Roberto fallo per me. E tu Monica se vuoi veramente aiutare Maria, stai tranquilla, Roberto è un bravo ragazzo. Vero?
(Si rivolge a Roberto)
Ecco vedi? Sei convinto adesso? Sono dei casi terribilmente complicati! E ti ci sei messo anche tu a complicarli ulteriormente! Adesso ci sei in mezzo e devi aiutarmi. Fallo per me! Eh? Se vuoi che finalmente realizzi il mio sogno e che diventi PSIcanalista devi....
ROBERTO
Carla! Ancora!, Ti ho detto di non pronunciare parole che iniziano così!..Ora devo proprio andare in bagno! Hai chiamato l'idraulico?
CARLA
Sì, dovrebbe essere qui fra poco!
ROBERTO
Fra poco! Ma a me scappa adesso! 
(Rumore di sciacquone del bagno)
E dove la faccio intanto?
CARLA
Non la fai, la tieni! 
ROBERTO
Eh no! Non ce la faccio. No! Devo trovare una soluzione...Cristo in che razza di situazione mi trovo! Se lo racconto non ci credono. 
(Gira in tondo e poi Esce, mentre entra Giovanni un poco rinfrancato)
CARLA
Dunque facciamo i punto della situazione! Direi di affrontare un problema alla volta, prima di tutto cerchiamo di aiutare Maria. 
Allora la prima cosa da fare è senz'altro riuscire a farle superare la paura di essere toccata. Dov'e' il manuale? Ecco qua....dunque nevrosi, nevrosi, fobie,fobie, ecco! 
"...all'origine di molte fobie spesso sta un episodio accaduto nell'infanzia. Uno dei momenti cruciali nell'infanzia è quando si prende per la prima volta coscienza del proprio sesso...." 
Perfetto! Allora Maria adesso cercherò di farti rivivere qualche episodio della tua infanzia e tu devi aiutarmi cercando di immedesimarti in te stessa quando avevi diciamo circa sette o otto anni eh? Hai capito?
MARIA
Credo... credo di sì! (rivolgendosi agli altri)
Oh! Com'e' romatico! Proprio come in "Olinda schiava dellla passione" !
CARLA
Però, però.... per farti riconoscere la tua sessualità mi occorre una componente maschile di quell'età. Ah!
Giovanni dove sei? Veni qui!. Allora hai capito no?!? Diciamo che ora tu sei un bambino di sette anni che scopre la propria sessualità assieme ad una bambina. Ok? Bene allora forza, avanti! Parlatevi!
GIOVANNI 
(Carla toglie il sacchetto a Giovanni)
Ma, ma?!
CARLA
Ma cosa?
GIOVANNI
Ma come faccio a scoprire la mia sessualità? Cosa devo fare?
MONICA
Io un'idea c'e l'avrei..?
(Gli si avvicina minacciosa e Giovanni spaventato si copre con entrambe le mani il cavallo dei pantaloni)
CARLA
Ti prego Monica....! Dunque, non lo so.. da piccoli di solito si gioca al dottore no? è una cosa che hanno fatto tutti. Avanti, allora, giocate al dottore.
GIOVANNI
Ma io non sono capace, non ho mai giocato al dottore....preferivo le equazioni.
CARLA
Ma su, che non è difficile...daì, forza, ti rivolgi a lei e le dici che vuoi giocare al dottore...e' semplice!
GIOVANNI
Va bene, allora..ecco..ciao bambina. Io mi chiamo Giovanni, giochiamo al dottore? 
(Con voce e modi da adulto).
CARLA
NO!,No, no! Non così, quando dico im-me-de-si-mare voglio che vi comportiate come dei bambini, come quando eravate bambini, quindi la voce e gli atteggiamenti devono essere quelli. Aspetta, ti faccio vedere. 
(In quel momento entra Roberto)
Ciao bambino, io mi chiamo Carla e tu? Giochiamo al dottore? 
(Con voce e modi di una bambina di sette anni)
ROBERTO
( assistendo alla scena)
Lo sapevo, è impazzita, è impazzita anche lei! 
(Tra se' e se' parlando di Carla ed esce) 
CARLA
(rivolta a Monica)
Ciao bambina vuoi che giochiamo al dottore?
MONICA
Sì giochiamo, andiamo in cerca di maschi e poi col coltelo gli apriamo la pancia!
(con voce da bambina cattiva)
CARLA
Ecco….quasi giusto! Capito? Forza allora!
GIOVANNI
Ciao bambina ,
(Con fare e voci da bambino).
Io mi chiamo Giovanni e tu?
MARIA
Ciao. Io mi chiamo Maria.
GIOVANNI
Maria, vuoi giocare al dottore?
MARIA
...Sì giochiamo, però io faccio l'infermiera. Spogliati! 
GIOVANNI
Ma il dottore sono io! Sei tu che devi spogliarti...
MARIA
E io sono l'infermiera e le infermiere non si spogliano! 
(Rivolta a Monica)
MONICA
E' vero, ha ragione! è ora di finirla con questi giochi maschilisti! Che si spogli il dottore una buona volta!
GIOVANNI
E adesso? 
(Rivolto a Carla)
CARLA
Vuol dire che siccome c'è la parità dei sessi questa volta si spogliano sia il dottore che l'infermiera, va bene? Andate avanti ora!
(Maria si toglie la camicetta e resta in reggiseno e Giovanni si toglie la giacca e la camicia)
ROBERTO
Ma! Allora è vero che qui c'era un'orgia! Io chiamo la polizia! E lei, signorina lei, non può mica stare così, in reggiseno! (suo malgrado ammira le grazie di Maria)
MARIA
Va bene, allora me lo levo?
(Rivolta a Carla)
CARLA
(Sottovoce)
Ssshhh! Silenzio! Non vedi che sono a buon punto? Stanno per riportare a galla qualcosa di profondo! Magari una turba legata ad uno stereotipo psico affettivo, zitto! 
(Roberto fa per replicare, ma non può fare a meno di guardare le forme provocanti di Maria)
MONICA
Zitto e non si muova di lì. Non ha sentito la dottoressa? 
CARLA
Avanti..continuate!
GIOVANNI
Io,… io vorrei sentire il tuo cuore che batte. Posso?
MARIA
Sì, ma non mi toccare! 
(Giovanni appoggia la testa sui seni di Maria)
GIOVANNI
Non lo sento molto bene. Ci sono delle cose strane che hai davanti qui! Cosa sono? 
(Indica i seni di Maria)
MARIA
Questi? Mah! Non lo so! Mi sembra di averle sempre avute! Le hai anche tu?
GIOVANNI
Ehi! Io non c'e le ho! Me le fai vedere?
MARIA
Si però non ti avvicinare! 
(Mostra molto velocemente un poco il seno) 
Giovanni, adesso tocca a me, io voglio tastarti la pancia per vedere se hai la bua! 
(Si avvicina a Giovanni che è tutto rigido per l'emozione e lo tasta sulla pancia prima in su e poi sempre più giù e poi si ferma sul più bello. Cerca con gli occhi Carla che le fa infine un cenno di incoraggiamento) 
Giovanni, cos'e' quel coso che hai lì?
GIOVANNI
Lì dove?
MARIA
Lì, in mezzo alle gambe.
GIOVANNI
Non lo so, mi sembra di averlo sempre avuto! 
(Perplesso)
CARLA
Ci siamo! è il momento cruciale! Tutti zitti!
(Rivolta a Roberto e Monica)
MARIA 
(Si guarda) 
Io non c'e l'ho! …..Me lo fai vedere?
GIOVANNI
Sì! Tieni! 
(Velocemente si volta e fruga nei pantaloni e.... porge a Maria il bicchiere che cade a terra).
CARLA
Un bicchiere? Fermi! Stop! Qui c'è qualcosa che non va ma non riesco a capire cosa!
Sospendiamo per il momento, è meglio. Andate a bere qualcosa..se trovate ancora bicchieri!
(Escono Maria, Giovanni e Monica e in quel momento suonano alla porta)
CARLA
Chi è?
IDRAULICO
Sono idrauliko sighnora! 
(Con forte accento tedesco)
CARLA
Ah! Va bene ora apro!
ROBERTO
Ah! Sia ringraziato il cielo! Io non ce la facevo proprio più, mi distendo a letto...chiamami quando ha finito 
(Si stringe le gambe in preda allo stimolo di far pipì ed esce)
CARLA
Salve! Allora, ecco il problema è lo scarico del bagno, è intasato. Quando vado io è tutto a posto ma quando ci entra Roberto non funziona e poi lui se la prende con me! Il bagno è di là. Faccia pure con comodo, io torno subito... ehi! 
(Si volta)
IDRAULICO
Ja?
CARLA
Ma lei è tedesco? Spero che non venga direttamente dalla Germania vero? Perché io non voglio pagare nessun sovrapprezzo eh!
IDRAULICO
(Con forte accento tedesco) No,no non si preokupi, io emicrato, si, emicrato in Italia da Cermania. So, abbiamo saputo che in Italia molto, moltisimo lavoro per idrauliki ..e kosì..
CARLA
Ma non mi dica...
(Si avvia verso la cucina)
..e' incredibile il mondo sta proprio cambiando..
IDRAULICO
Molto pene! 
(Aspetta che sia uscita Carla per telefonare sottovoce)
Pronto, Università, dipartimento Psikologia?! Pronto? Franz? Ja! Zono io e sono kvi in casa sua! No, kui nessuno mi konosce. Nessuno può immaginare che io non sono idrauliko, ma il Professor Atafich, luminare psikanalisi.... festire i panni da idraulico mi diferte,.. già è stata una fortuna che ci fosse l'idraulico da noi oggi!
A proposito kuanto ha foluto per il noleggio della tuta e degli attrezzi? Ah pero! Che prezzi! Comunkue ne falefa la pena, così ora posso controllare l'experimento senza che nessuno se ne accorga! Cosa? Se so fare idraulico? Che domande? Certo che no! Non so neanche dofe si comincia! Infenterò una scusa...Ora ti lascio sta arrifando kualcuno...
(Si avvia verso il bagno prima che arrivino Monica e Carla)
MONICA
(Parla dalla porta con Carla)
Riuscirà a guarire Maria? A non farsi più spaventare dagli uomini ?
CARLA
Non lo so, però mi pare che dia segni di miglioramento...comunque ne avremo la prova tra poco quando vedrà un altro uomo...
MONICA
Ferma! Come sarebbe a dire un altro uomo? E chi è?
CARLA
Come chi è? è l' idraulico. 
MONICA
Un idraulico? Cielo! Se ne deve andare subito! Non può stare qui!
CARLA
E perché se ne deve andare?
MONICA
Ma non ti rendi conto? Se Maria vede questo qui, avrà un'altra crisi! Già due uomini qui sono troppi, figuriamoci tre! E poi quello è un idraulico!
CARLA
Beh! Certo che è un idraulico. E allora?
MONICA
Ma non ricordi? L'ex ragazzo di Maria di mestiere faceva proprio l'idraulico! Non puoi farlo rimanere Maria potrebbe avere uno shock irreversibile!
CARLA
Accidenti è vero! Adesso lo mando subito via!
(Parla verso la porta del bagno) Signor idraulico, senta, torni un altro giorno! Mi scusi ma non possiamo farle riparare il bagno oggi!
ROBERTO
(Dalla porta della camera esce Roberto)
Fermi tutti! O faccio una strage! Lui resta invece!
MONICA
Ah si? E perché mai?
ROBERTO
Perché sì! Perché questa è casa mia! E decido io chi deve restare a riparare il water! E poi devo usare il bagno perchè è da otto ore che mi scappa!
MONICA
E tu per soddisfare le tue basse funzioni corporali vorresti provocare un trauma irreversibile a Maria? Che ne sarà della sua PSIche? eh?! Sei un egoista! Ecco cosa sei !! 
(Roberto al suono "ps" stringe per l'ennesima volta le gambe in preda allo stimolo)
CARLA
Ha ragione, Roberto, pensa alla sua PSIche!
ROBERTO
Ah! è così! La sua PSI.. accidenti a me ! 
(Si stringe le gambe)
Devo dedurre che la mia pipì non è importante!? Mi sento umiliato! Se entro mezz'ora lo scarico non viene riparato io la faccio qui! Sissignore, davanti a tutti! E chi piglio piglio!
CARLA
Non fare così Roberto...se sei troppo agitato prenditi un pò di gocce di calmante! Sono nell'armadietto del bagno, la boccetta blu mi raccomando! 
(Tra se')
O era la rossa? No, la blu!
ROBERTO
Già forse è una buona idea! 
(Esce e va in bagno)
Ma non finisce qui! L'idraulico resta!
CARLA
Sentite non è il caso di litigare, la soluzione è semplice, basta tener nascosto l'idraulico e non farlo vedere a Maria. No!? Così salviamo capra e cavoli! 
Maria! 
(Maria rientra assieme a Roberto e Giovanni)
Maria vieni qui e continua l'esercizio di prima però cambiamo uomo, prova con Roberto.
Cerca di toccarlo e di farti toccare e non aver paura! Roberto vieni qui e fatti toccare da Maria. Monica per favore controlla che vada tutto bene mentre io vado da Giovanni. 
(Si avvicina a Giovanni e parla con lui)
ROBERTO
Che cosa devo farmi fare? Ti prego, io non posso, ho altri problemi adesso! 
(Stringe le gambe)
MARIA
Mi scusi signor Roberto, posso toccarla? 
(Maria inizia a toccare Roberto in più punti ma con modo maldestro e timoroso)
MONICA
No! no, non così, maledizione! Gli uomini si toccano così 
(E dà prima una pacca sul sedere a Roberto che fa un sobbalzo) e poi li affronti e li prendi per le palle così! 
(Fa per abbassare una mano ma Roberto si allontana di scatto nel classico gesto di protezione delle parti basse)
ROBERTO 
Carlaaaa! Aiutoo! Questa mi vuole violentare!
CARLA
Roberto, Monica vi prego! è per il bene di Maria! Lasciatela fare! Da sola!
MONICA
Va bene, va bene, ok, allora vado a bere un bicchier d'acqua, ma ...
(Rivolta a Giovanni)
ricorda che ti tengo d'occhio. 
(Esce)
ROBERTO
Adesso basta! Tutto ciò è ridicolo! Io non ce la faccio più.
(Si toglie di dosso le mani di Maria che scoppia a piangere) 
Ma, ma signorina, che fa piange?! Su! Su! Io non volevo...sono molto agitato...sa , quando mi scappa, divento nervoso, venga, ci sono dei fazzoletti di carta in bagno...
(La accompagna in bagno, mentre Carla rientra)
CARLA
No! Fermi! In bagno no! 
(Carla non fa in tempo a bloccare Maria e subito si sentono urla e strepiti. Maria esce di corsa e scappa in armadio)
MONICA
Ancora! 
(Rientra dalla cucina attirata dalle urla)
Avete fatto piangere Maria un'altra volta! Ma allora lo fate apposta! Non so chi mi trattenga da..
(Si avvicina a Giovanni minacciosa tirandosi su le maniche) 
GIOVANNI
No! Non sono stato io, è stato lui! 
(Spaventato Indica Roberto)
ROBERTO
Spia! Spia! E poi non è vero, è stato l'idraulico!
(esce di corsa)
CARLA
Monica! Ti prego! Pensa a Maria..accidenti ormai la frittata è fatta! Avete visto, dobbiamo farle affrontare la realtà, non può sempre scappare! ...Un momento, ho detto affrontare? Mi è venuta un'idea! Monica, Giovanni, sentite 
(Confabulano assieme)
Hai detto che l'ex fidanzato di Maria faceva l'idraulico? Bene, forse questo fatto ci potrà essere utile. Senti un pò Monica... 
(Confabula con Monica)
MONICA
D'accordo è una buona idea, vado a calmare Maria. Maria! Esci di lì....Non fare come Ortensia in 
"Dagli appendini alle ante"!
( si avvicina all'armadio e prende un appendino e accende il registratore, ed infine esce Maria; insieme escono)
CARLA
Giovanni, vieni qui per favore..(confabula anche con lui e poi con voce melliflua che fa presagire un inghippo chiama l'idraulico dalla porta del bagno)
Senta noi qui siamo tra amici e cerchiamo di far passare il tempo divertendoci un po’ tutti assieme. Perché non gioca con noi? 
(Atavich esce)
ATAVICH
Cosa? Ma io feramente non... defo fare mio lavoro...
CARLA
Su, su, si divertirà...ora tocca a lei giocare, chiuda gli occhi e metta le mani dietro la schiena...
(I tempi della scena sono molto accelerati. Carla e Giovanni improvvisamente mettono un sacchetto in testa e legano le mani di Atavich con la cintura dell'accappatoio ad una sedia)
ATAVICH 
Che fate? Che fate? Aiuto!
(Entra Roberto con il bicchiere in mano attirato dalle urla)
ROBERTO
Ma che succede adesso?
CARLA
Niente, niente, stiamo giocando, non vedi?
ROBERTO
Non mi pare che si stia divertendo! 
(Beve un poco dal bicchiere)
GIOVANNI
A cosa giochiamo?
ATAVICH
Qualkuno mi liberi! Aiuto! Io no sono idrauliko! Voi non sapete chi io sono!
CARLA
Come? Come sarebbe a dire che non è un idraulico? 
ATAVICH
Io non sono un idrauliko, 
(Sta per tradirsi)
....voglio dire io non sono idraulico kualsiasi....sono un profexsionista degli scarichi e dei tubi! Liberatemi!
ROBERTO
Ehi! è un professionista del... tubo!
ROBERTO
Toglieteli quella roba, lui deve sturare lo scarico! Che gli state facendo?
GIOVANNI
Ehi! è divertente questo gioco!
CARLA
Calma! Ascolta, il vecchio fidanzato di Maria, quello che l'ha ridotta in questo stato, faceva l'idraulico. Questa era un'occasione troppo ghiotta per lasciarmela scappare capisci?
ROBERTO
No!
CARLA
Ma è chiaro no? Adesso facciamo entrare Maria e piano piano la facciamo avvicinare a lui. Lui, l'idraulico voglio dire, simbolicamente rappresenta l'oggetto della sua paura perché gli ricorda il fidanzato che faceva l'idraulico, allora Maria deve sfogarsi contro questo simbolo negativo e tirare fuori tutta la sua aggressività repressa, deve aggredirlo, ridicolizzarlo. Così alla fine guarirà! Roberto hai capito, allora mi aiuti?
ROBERTO
Maledizione! Fate quello che volete! Basta che facciate in fretta, non resisto più! 
(Quasi piangendo si appoggia a Giovanni che lo conforta)
ATAVICH
..Ach! Per favore mi manca l'aria, l'emozione! Ho bisogno di un kalmante, datemi un kalmante e farò tutto kuello che folete!
CARLA
(Si avvicina ad Atavich e gli toglie un poco il sacchetto)
Oh! per questo non c'è problema! Giovanni, il tuo bicchiere! Ci sono le gocce?
ROBERTO
Sì! Ne ho bevuto solo un pò...
CARLA
Bene! 
(Prende il bicchiere e fa bere Atavich). Come va ora? Meglio?
ATAVICH
Meglio, sì Ma la preco mi liberi!
CARLA
Su, su, tra un pò è tutto finito! 
(E gli rimette il sacchetto in testa)
Forza Monica fai entrare Maria. 
(Entra Maria)
MARIA
Mio Dio un idraulico! Come il mio fidanzato!
CARLA
No Maria! Questo qui non è un idraulico! 
(Si pone di fronte ad Atavich, nascondendolo a Monica solleva un poco il sacchetto)
ATAVICH
Mi ha skoperto! 
(dice Atavich tra se' e se' mentre Carla rimette il sacchetto in testa)
MARIA
Ah no?!
CARLA
No! Questo è un simbolo negativo del tuo passato! Un simbolo che tu distruggerai vincendo così le tue nevrosi! Ora ascolta, vieni qui vicino e togli il sacchetto, affrontalo, guardalo negli occhi e urlagli tutto il tuo disgusto! Avanti! Coraggio!
ATAVICH
No! nein, io non simbolo! Io idrauliko! Idaruliko di Cermania!
MONICA
Forza Maria! Dacci dentro! Così devi fare così!
(Prende Giovanni per il bavero e lo scuote vigorosamente)
MARIA
(Maria si mette di fronte ad Atavich e lo nasconde alla vista degli altri)
Ecco, io, 
(Si avvicina e toglie il sacchetto) tu, tu! Perché mi hai lasciato eh! Rispondi! Cosa ti avevo fatto? Ho sempre fatto quello che tu volevi, e tu facevi di me quello che volevi! Ti dicevo sempre di sì e tu..., tu mi facevi girare..... come fossi una bambola! (sull'aria della famosa canzone di Patty Bravo)
ROBERTO
Ehi! Questa l'ho già sentita...ma non ricordo dove..
MARIA
Mi usavi e poi quando eri stanco di me andavi da altre donne! ..Vado bene così?!
(Guarda Carla e Monica)
MONICA
Un pò più di animo perdio! Guarda:
Brutto figlio di...! Perché mi hai lasciato eh?!
(Prende ancora Giovanni e lo scuote con rinnovato vigore)
MARIA
Brutto figlio di...! Perché mi hai lasciato eh?!
(Lo prende per il bavero e lo scuote un poco) Perché non rispondi eh?! Sei un mostro! Ecco cosa sei!
(scoppia a piangere mentre Atavich la guarda perplesso poi gli calca di nuovo il scacchetto in testa. maria si getta tra le braccia di Giovanni)
MONICA
Disgraziato! Me l'hai fatta piangere! Ma adesso ti sistemo io! 
(Si avvicina ad Atavich e lo prende per il bavero scuotendolo e quasi lo alza dalla sedia, poi prende a manate il sacchetto)
Brutto essere schifoso ti piace far soffrire le donne eh? Che ne diresti se facessi soffrire un poco anche te, eh? Magari con un pugno sul naso?
CARLA
Ti prego Monica lascialo stare! In fondo è solo un simbolo! Sei troppo agitata, vai a bere qualcosa!
(Monica esce senza aver visto in faccia Atavich)
CARLA
(Alza il sacchetto di Atavich)
Come va?! Si sta divertendo?
ATAVICH
Ahhh! La prego, io no fatto niente! Io ighnocente! Giuro che sighnorina mai vista! Io non tradito nessuno, io, chiede a mia moglie! Mi lasci la prego...Aiuto!
MARIA
AH! Tua moglie! Ti sei già sposato! Farabutto! Neanche due mesi che mi hai lasciato! 
(Piangendo gli calca con forza il sacchetto in testa)
CARLA
Accidenti Maria piange! Dobbiamo fare qualcosa subito, altrimenti la situazione ci può sfuggire di mano. Stiamo correndo il rischio di non riuscire a guarire più Maria! Bisogna farla ridere. Ecco si! Facciamola ridere! Roberto, Giovanni, Monica! Aiutatemi!
(Monica rientra)
ROBERTO
Be'...il caso di Maria mi fa venire in mente una barzelletta divertente che proprio oggi mi hanno raccontato.....
CARLA
Forza allora! Raccontala presto!
ROBERTO
Va bene. Allora, marito e moglie si presentano in tribunale perché la moglie ha denunciato il marito per maltrattamenti. Ma il marito nega tutto. Alla fine la giuria emette il verdetto: assolto! Magnifico! --dice il marito al suo avvocato-- questo significa che posso continuare a prenderla a schiaffi ? 

(Tutti restano interdetti ad eccezione di Roberto che ride sguaiatamente e di Giovanni che accenna una risatina; Carla e Monica restano serie; Maria smette per un attimo di piangere, guarda in faccia Roberto e poi scoppia in un pianto ancora più dirotto. Monica si avvicina a Roberto con intenzioni minacciose, tirandosi su le maniche)
Che c'è, non è divertente?
MONICA
Già, come un calcio in mezzo alle gambe! Vedrai come sarà divertente adesso...Sporco maschilista violento...
(si rincorrono)
CARLA
Monica, Roberto! Pensate a Maria, sta di nuovo piangendo. Il trauma potrebbe essere irreversibile.. bisogna farla ridere...ridere!
GIOVANNI
Io so un'altra barzelletta....allora ....
(Nel frattempo Atavich tenta in tutti i modi di liberarsi e tenta la fuga trascinandosi piano piano con la sedia senza farsi notare)
CARLA
Basta! Basta per carità! Basta con le barzellette. E poi dobbiamo agire sull'idraulico, che è il simbolo delle nevrosi di Maria. L'oggetto del riso è e deve essere lui! Dobbiamo renderlo ridicolo ai suoi occhi. Dobbiamo fare in modo che lei rida di lui. Il resto non serve..cosa possiamo fare? Dunque vediamo..cosa fa sempre ridere? 
(Carla e Monica si guardano per un attimo negli occhi e poi entrambi guardano la torta appoggiata sul tavolo) 
Monica, pensi anche tu quello che penso io?
CARLA E MONICA
La torta! Sì!
CARLA
La torta in faccia! Quella funziona sempre! Sì!
(A quelle parole Atavich si ferma di botto e poi sempre legato, riprende i tentativi trascinando la sedia in modo ancor più frenetico. Carla prende la torta e comincia a scartarla)
Allora chi la vuol tirare?
MONICA
Io! Ho sempre desiderato tirare una torta in faccia ad un idraulico. Simbolo della perversione maschile!
CARLA
No! No, meglio di no, saresti troppo irruente! Tu Monica porta Maria in cucina, la calmi un po’ e poi torni quando siamo pronti, eh?
MONICA
Va bene, però è un peccato...
(Esce con Maria)
CARLA
Roberto? La vuoi tirare tu?
ROBERTO
Cosa? Non se ne parla neppure! Ho altri problemi adesso. 
(Stringe le gambe)
Sbrigatevi a fare i vostri esperimenti di psicanalisi, perché poi lui serve a me! Deve riparare lo scarico!
GIOVANNI
Ed io non ho mai tirato una torta! Non ne sono capace! E se poi a lui non piacesse ricevere le torte in faccia?
(Rientra Monica)
CARLA
Poche storie, qui tutti dobbiamo fare la nostra parte per guarire Maria e ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità..la tireremo assieme.
(Si avvicina ad Atavich e gli alza un poco il sacchetto) Signor idraulico, lei mi capisce vero? Lo faccio per il bene di Maria! Coraggio tra un poco sarà tutto finito...
(Atavich la guarda sconvolto)
Allora, venite qui, siete pronti? Prendiamo la torta tutti assieme, una piccola rincorsa ed il gioco è fatto!
ATAVICH
No! No! Aiuto! 
(Si preparano, ma Atavich li guarda inorridito con gli occhi sbarrati)
GIOVANNI
Ehi!, un momento! Così non va bene!
CARLA
Perché?
GIOVANNI
Guarda che occhi, che faccia sconvolta ha! Maria si spaventerà a guardarlo!
CARLA
Hai ragione, bisogna fare qualcosa. Bendiamolo! Roberto, il tuo fazzoletto presto!.
ROBERTO
Ecco qua! 
(Roberto si avvicina ad Atavich e lo benda, fa per allontanarsi, ma poi si gira e gli si rivolge nuovamente) Ha un ultimo desiderio? Una sigaretta?
ATAVICH
Aiuto! Nein Torta io diabetico!
CARLA
Siamo pronti! Monica, Maria! Venite! Monica dai tu il via! 
(Si raggruppano assieme mentre Maria sta a guardare perplessa)
MONICA
(Rivolta ad Atavich)
Se esiste un santo protettore degli idraulici ti conviene invocarlo! Plotone! Alzate! ....Mirate! ....Per Freud! Fuoco!
(Carla, Giovanni e Roberto si lanciano verso Atavich tenendo la torta tutti assieme. Lo colpiscono in piena faccia e per l'effetto dello slancio lo fanno rovinosamente cadere all'indietro, caos generale. Poi tutti si voltano ridendo in maniera forzata sollecitati da Carla, per vedere l'effetto su Maria)
CARLA
AH! AH! Che divertente vero Maria?
MARIA 
Bwwwuuuuaaaa! La mia bella torta! Avete rovinato la mia torta! 
(Piange ancora più disperata)
TUTTI
Oh! Noooooooo!
CARLA
Dovremo studiare qualcos'altro! Accidenti! 
(Monica accompagna Maria in cucina per consolarla)
ROBERTO
Eh no! Adesso basta! Ora lui serve a me! Adesso lo libero e me lo porto in bagno..
(Lo libera)
ATAVICH
Crazia crazia! Lei è unica persona sana kui dentro, tutti pazzi! 
(Roberto lo libera e Atavich si alza e fa per scappare via dalla porta di casa)
ROBERTO
Eh No! Lei non se ne va di qua prima di aver riparato lo scarico! Ma come, sta qui a divertirsi a fare il pagliaccio e poi se ne vuole andare ed io non so dove far pipì da due ore? In bagno subito! Altrimenti giuro che l'affogo nel bidet e poi la denuncio all'associazione nazionale idraulici per crudeltà nei confronti dei clienti!. In bagno via! 
ATAVICH
Nein io fa via!
(Fa per girarsi ma vede Carla e Giovanni pronti ad afferrarlo e va in bagno)
Però forse io prima ripara scarico Ja!
CARLA
Giovanni. ora è il caso di lavorare ancora un poco su di te; e mi riferisco soprattutto sul primo dei tuoi due problemi, quello dei bicchieri.... Distenditi sul divano e stai attento ora ogni volta che ti dirò il nome di una cosa tu mi devi dire quello che ti viene in mente..d'accordo? Hai capito?
GIOVANNI
Sì, va bene.
CARLA
Allora vediamo, terra..
GIOVANNI
40.009 km.!
CARLA
Cosa?
GIOVANNI
E' la circonferenza della terra..metro più, metro meno..
CARLA
No, no. Ascolta, si tratta di associazioni di idee semplici, che ne so.."gatto-cane", "sale-pepe", "uomo-donna"...capisci? Se io ad esempio chiedo a Monica "uomo"
(Rientra Monica)
...lei mi risponderà quasi certamente "don..."
MONICA
Schifoso traditore!
CARLA
Ecco appunto...continuiamo...allora .."muro"...
GIOVANNI
Casa.
CARLA
Bene! Continua così ...."bicchiere"..
GIOVANNI
Clara!
CARLA
E chi è Clara? 
GIOVANNI
Be'! No! Clara è ... mia moglie.
CARLA
Un momento! qui c'e qualche cosa che non va! Perché ti viene in mente tua moglie quando pensi ai bicchieri?
GIOVANNI
Mah! Non lo so forse perché ha un negozio di cristalleria.
CARLA
Un momento ci siamo! Ma certo! Dov'e' il manuale di psicanalisi? Ecco ecco qui..e' un classico caso di ... di.. "Traslazione"!.
TUTTI 
Traslazione?
CARLA
Ma certo! è un modo di sfogare l'aggressività repressa! Ad esempio: se il capoufficio ci dà una lavata di testa noi non possiamo sfogare la nostra aggressività verso di lui e allora magari diamo un calcio ad una sedia. Questo non risolve il problema, però in compenso ci scarica i nervi e ci permette di continuare a vivere un pò più rilassati..Avete capito?
TUTTI 
No!
CARLA
Nel caso di Giovanni sappiamo che la moglie è proprietaria di un negozio di cristalleria e porcellane. Per qualche strano meccanismo Giovanni scarica la sua aggressività repressa contro gli oggetti di vetro. Infatti la sua timidezza gli impedisce di far valere le sue ragioni con la moglie dalla quale si sente dominato!
ROBERTO
Ehi! 
(Ironico)
Meno male che la sua ex moglie non fa la cassiera di banca, se no il suo problema sarebbe stato molto più grave....
CARLA
Molto spiritoso..Sentite ora bisogna trovare il modo di far reagire Giovanni!
Qualche idea?
(Nel frattempo Atavich scivola dalla porta del bagno e tenta di raggiungere la porta dell'appartamento per scappare ma non ci riesce perché verrebbe visto e torna indietro)
ROBERTO
Comunque anche se secondo la signorina Monica io penso solo a soddisfare i miei bisogni fisici, un'idea ce l'avrei...
CARLA
Sentiamo.
ROBERTO
Be' allora, Giovanni va al negozio di sua moglie e comincia a spaccare tutto, bicchieri, specchi, cristalli vari....fino a che sua moglie si decide ad ascoltarlo. Semplice no?
CARLA
Già semplice e molto stupido!
MONICA
Voi uomini! Dovete sempre rompere.....qualcosa per aver ragione!
GIOVANNI
Già e poi chissà quanto mi costerebbe! Ci vuole un'altra soluzione.
CARLA
Già. Un momento! Forse l'idea di Roberto di rompere qualcosa non era del tutto sbagliata! Di bicchiere ne basta uno! Possiamo usare lo psicodramma! E questo può aiutare anche Maria!
TUTTI
Lo psicocosa?
CARLA
State a sentire. Sia Giovanni che Maria devono rivivere dei momenti e delle situazioni con i rispettivi partner. Così facendo possono sfogarsi e forse anche guarire dalle loro paurei. Avete capito? Ora ho bisogno della vostra collaborazione. 
Maria! Vieni qui, in questa scena tu sarai la moglie di Giovanni va bene? Giovanni adesso tu stai parlando con tua moglie e devi cercare di spiegarle le tue ragioni. Tieni questo bicchiere, arrabbiati e poi rompilo! Ok? 
(Tutti si preparano)
Forza Giovanni inizia e cerca di essere aggressivo, difendi le tue ragioni! E tu Maria devi identificarti con quella donna così aggressiva e con una forte personalità, difenditi, va bene? Vedrete che questo aiuterà entrambi a guarire.
MONICA
Certo Maria, fatti sotto, distruggi questo rammollito!
GIOVANNI
(Con una voce all'inizio molto aggressiva ma che si esaurisce quasi con un guaito sospirato)
Ecco, ...io non ti sopporto più, tu pensi solo a te stessa e a quel maledetto negozio di cristalli, a me non pensi mai, mai una parola gentile, mai un gesto di affetto, sempre fredda come un cristallo Swarowsky, e allora ecco cosa ne faccio io dei tuoi maledetti cristalli....
(Fa per rompere il bicchiere ma non ce la fa)
Non ce la faccio, non ce la faccio.. sono una nullità, non ho carattere! Sono un disastro! Quando non li devo rompere li rompo, e quando li devo rompere non ne sono capace!
(Giovanni si rifugia tra le braccia di Roberto che tenta di consolarlo)
ROBERTO
Su su! Devi reagire, non farti mettere sotto da quella lì! Da quella strega di tua moglie! Torna subito indetro e cantagliele! Altrimenti non sei degno di essere chiamato uomo!
MONICA
Ehi! Un momento chi credi di essere eh? 
(Rivolta a Roberto)
Strega a chi? Maria non deve farsi mettere sotto da nessun fottuto maschio hai capito?
ROBERTO
Fottuto maschio a chi eh? Ho capito tu sei una di quelle femministe. Siete delle povere illuse. Il femminismo è morto nel sessantotto! Mi fate pena!
MARIA
Povere illuse?! Morto nel sessantotto? Ma io ti spacco la faccia così poi vedrai se il femminismo è morto! Vieni qui maschio perverso ti voglio cambiare i connotati. Vedrai che con quattro denti in meno ed un occhio nero la vedrai diversamente e comincerai ad avere più rispetto per le donne! 
(I due litiganti si avvicinano entrambi con fare minaccioso)
ROBERTO
Fatti sotto! (Ma si nasconde dietro a Carla)
CARLA
Calma calma! Noi non dobbiamo farci coinvolgere! Però Giovanni, Maria, avete visto? Ci vuole un po’ più di aggressività non proprio come loro ma metteteci un po’ più di grinta eh? Allora riproviamo, ma adesso tu Giovanni sei il fidanzato di Maria e le devi far rivivere la scena del suo abbandono! Ti eri appena voltato a fischiare una donna e Maria se ne è accorta e ti sta facendo una scenata, tu non ci stai e le dici che la lasci. Capito?
Maria tu devi essere "carica emotivamente" ora ascoltami, devi immaginare l'uomo che ti ha lasciata; pensa di averlo davanti a te... digli tutto quello che hai dentro digli che è stato un vigliacco! Che ti ha ingannata e ha approfittato della tua buona fede, del tuo amore!
GIOVANNI
Ecco sì allora...dunque..
(comincia con un tono di voce da litigio)
Maria, io non ne posso più delle tue scenate di gelosia! ...
ROBERTO
Bene così continua! Dacci dentro. Finiamola con queste donne gelose....
MONICA 
Forza Maria rispondigli per le rime, non ti far mettere sotto! Digli che non ti merita!
(Si mettono entrambi alle spalle di Giovanni e Maria e li incitano)
CARLA
(Con voce calma e professionale)
Ehi! Un momento qui la psicanalista sono io! 
(Urlando a squarciagola peggio di Roberto e Monica)
Dacci dentro Maria! Forza Roberto! Aggressivi, dovete essere aggressivi perdio!
MARIA
Tu non mi meriti!
GIOVANNI
Sei troppo gelosa, egoista e prepotente!
MARIA
No, tu sei cattivo, cattivo e non mi meriti!
(Lo scontro verbale si trasforma quasi in scontro fisico e sembra di essere in un ring dove si affrontano due pugili con Carla che fa da arbitro e Roberto e Monica da secondi)
GIOVANNI
Lasciami vivere la tua gelosia è asfissiante! Mi fa star male! 
MARIA
(Con voce timida)
Io...Ecco è vero, io ogni tanto sono un pò gelosa! Ma è perché ti voglio troppo bene, non sopporterei di perderti!
GIOVANNI
Dici davvero? Oh! Anche io ti voglio bene e non penso veramente a tutte quelle brutte cose che ti ho detto prima...Oh amore!
MARIA
Amore mio! Aspetta! (Accende lo stereo; si sentono le prime note di un romantico slow, poi si gettano l'uno nelle braccia dell'altro e tubano felici mentre si baciano e si rotolano sul divano. Nel frattempo Monica e Roberto si guardano allibiti)

MARIA
Amore, tu sarai il mio massimo comun denominatore!
GIOVANNI
E tu il mio minimo comune multiplo! Tesoro! Le tue parabole mi piacciono un sacco sai? (indica i seni di Maria)
(Carla si siede perplessa. Dopo un po’ Maria e Giovanni si avvicinano)
MONICA
Credo che Maria non abbia ben afferrato il concetto.
ROBERTO
E neanche Giovanni.
(nel frattempo lo sciacquone imperversa)
CARLA
Oh! No! No! No! Basta! Mi arrendo! Non sarò mai una psicanalista, mi arrendo è la fine della mia carriera. Che non è neanche cominciata....
ROBERTO
Su Carla, non fare così. Tu hai fatto tutto il possibile, non è colpa tua.
MONICA
Già è vero. Non è colpa sua! è colpa di imbecilli come questo! 
(Rivolta a Roberto)
ROBERTO
Ah, sì eh!? E invece la colpa è delle sceme come quella lì.
MONICA
Non ti permettere sai?
ROBERTO
Certo che mi permetto se tu ti permetti!
MONICA
AH! Io mi permetto perché tu ti permetti e chi sono io da permettere che tu non mi permetta? 
ROBERTO
(Perplesso)
Scusa, vuoi ripetere? 
(Si allontanano litigando ed entrano in cucina)
CARLA
(Carla si siede con le mani sul mento e si mette quasi a piangere)
Bene, non c'è niente da fare non sono proprio adatta per fare la psicanalista! Il sogno della mia vita che se ne va. Dovrò tornare a fare l'impiegata. 
(Si sente lo sciacquone gorgogliare rumorosamente poi compare Atavich sporco e un po’ bagnato coperto di carta igenica brandendo uno sturalavandini che si guarda con disgusto le mani e la tuta)
ATAVICH
(Con voce stridula e isterica)
Proprio così, lei non essare mai psikanalista! Glelo potere assicurare io! Sissighnore! Io stroncare sua karriera!
CARLA
Cosa? Ma che sta dicendo? è impazzito forse? Ma Pensi ai suoi tubi! E mi lasci in pace!
ATAVICH
Kome si permette! Io sono il dottor professor Atafich Accademico di Francia, membro onorario della società psicanalitica tetesca...!
(Carla ammutolisce)
CARLA
Il professore Atavich? 
ATAVICH
Ja!
CARLA
Quello dell'Università?
ATAVICH
Ja!
CARLA
Ma cosa ci fa a casa mia e vestito da idraulico?!

ATAVICH
Certo! è stata una mia idea! Me trafestito da idrauliko per poter kontrollare in inkognito.Io fatto bene fenire qui! Lei è un perikolo pubbliko e anche tutti gli altri! Lei sbagliato tutto! Mio giudizio sarà tutto negatifo! Lei difentare mai psikanalista! Siete da manikomio e fe lo dice io khe se ne intendo! E adesso me ne fado da questo kofo di pazzi! 
(Esce)
CARLA
Chi? Oddio! Il Prof. Atavich? Ma come? Mi dispiace! Se soltanto avessi saputo...Io non sapevo...
(In quel momento rientrano ancora litigando Monica e Roberto rincorrendosi)
ROBERTO
Ah! Sì? Provaci se ne hai il coraggio!
MONICA
Vieni qui e poi vedi se ce l'ho il coraggio, vigliacco! 
(Gli si avvicina minacciosamente e nel frattempo rientra Atavich pronto per andarsene via)
ATAVICH
Addio sighnorina! Me ne fado da questa casa di pazzi! Io...
(Per un attimo gli sguardi di Monica ed Atavich si incrociano)
Mein Gott!.. Monica!
MONICA
Gunter! Sei proprio tu? Ma!? Cosa ci fai qui? Tu l'idraulico?
CARLA
Ma come? Voi due vi conoscete?!
MONICA
Se ci conosciamo? Ricordi quel farabutto di cui ti ho parlato prima? Quello che ho mantenuto per anni e che mi abbandonato di punto in bianco? Ecco, è lui! 
(Si scaglia contro Atavich)
Ah! Maledetto! Perché mi hai abbandonato senza dirmi nulla? Dove sei finito tutti questi anni, eh? Parla! Verme!
ATAVICH
Monica amore mio! Quanto tempo è passato! Tesoro, posso spiegare tutto! Io perduto numero di telefono...tuto crozo malintezo..
MONICA
Te lo do io il malinteso! Te lo do io il telefono..!Ah! Dieci anni sono passati e tutto quello che sai dire è "tuto crozo malintezo"!
Vieni qui! Ho sognato mille volte di averti davanti per darti il fatto tuo! Finalmente il destino mi ha aiutato...
(Si avvicina con fare molto minaccioso e Atavich indietreggia)
ATAVICH
Mio pikolo tesoro, posso spiecare tuto...lo studio..l'Università...
(Lentamente arretra verso l'armadio)
MONICA
"Spiecare?!" Certo! Hai molte cose da "spiecare", ma prima ti ammazzo e poi mi spieghi eh? 
(Atavich si rinchiude nell'armadio e Monica scuote le ante ma senza successo)
Esci di lì verme teutonico! Esci vichingo traditore e affronta la morte da uomo!
ROBERTO
Siete tutti impazziti! Fermatevi!
CARLA
Oddio! Mi sento male! Devo prendere un pò di quel calmante!
GIOVANNI
Vado io! Le prendo io il bicchiere! 
CARLA
Grazie......NO! Tu è meglio di no!
( si rivolge a Roberto) 
Roberto c'è ancora un pò di calmante nel bicchiere? 
(Lo prende in mano e fa per bere, ma annusa e si ferma) 
Roberto ma che boccetta hai preso? La rossa?
ROBERTO
Boccetta? No la blu! Me l'hai detto tu!
CARLA
No! Io ti ho detto la rossa!
ROBERTO
Nossignore ci sento benissimo io, hai detto blu! Aspetta, cosa vuoi dire? Che ho preso un'altra boccetta? E che cosa ho bevuto allora? 
CARLA
Eh!? Cosa hai bevuto? Ecco, credo che tu abbia preso la boccetta dei lassativi, sai quella contro la stitichezza che prende sempre la mamma....
ROBERTO 
Che cosaaaa?! Quelli extra forti che usa tua madre??! Oh!! Mi sento male! La pancia! 
MONICA
Ah! Ci sei! 
(Riesce finalmente ad aprire un'anta, entra nell'armadio si sentono urli e colpi poi Monica esce e trascina fuori Atavich alquanto sconvolto e piegato in due)
E non fare tutta quella scena! Ti ho solo tirato un pugno su un occhio! La pancia non te l'ho neanche toccata!
ATAVICH
Ah! Oihoioio! Che male mia pancia! Kome mai?!
MONICA
Andiamo a casa a fare i conti! Forza! 
(Lo prende per un orecchio)
ROBERTO
Ehi! Lui non si muove di qui! 
(Con fare minaccioso e quasi piegato in due)
Lui deve riparare quel maledetto scarico!
ATAVICH
(Con voce se possibile ancora più isterica)
Ora pasta! Io non riparare scarichi! Voi essere tutti pazzi! Pazzi! Io vi farà federe!! Voi non sapere chi essare io!
ROBERTO
Ancora con questa storia! Lo sappiamo che è un professionista... del tubo..
ATAVICH
Ma qvale tubo! Io sono Professor Dottor Atafich! Presidente di Associazione Psikanalitica, direttore dipartimento di psicologia a unifersità di ...Ohhhh!
( si interrompe e porta le mani alla pancia con una smorfia)
ROBERTO
Cooosa?! Vuol dire che non è un vero idraulico? E me lo dice adesso, dopo un' ora che è qui? Senti un pò presidente, non me ne frega niente di chi sei! Ora tu stai qui fino a quando ha riparato quel maledetto bagno! 
( lo prende per l'orecchio e lo porta verso il bagno, mentre tutti e due sono piegati sulla pancia)
Ed è meglio che ripari quel bagno battendo tutti i record di velocità..! Anche tu hai bevuto da quel bicchiere! E sai cosa c'era dentro? Trenta gocce di lassativo!
ATAVICH
Ach! Questo essare insulto a tutta psikanalisi! Ja!
MONICA
Andiamo! Te la dò io la psicanalisi..! 
(E tira per un orecchio Atavich)
ROBERTO
Nein! Lui adesso "riparare scariko!"
MONICA
Nein, devo andare a "pichiarlo kasa!" 
(E tira ancora per un orecchio Atavich)
ROBERTO
Va bene, mettiamoci d'accordo, se vuoi puoi affogarlo nel bidet dopo che ha riparato il bagno, va bene? 
MONICA
Già è una buona idea! Andiamo, professore del.. tubo! 
(Entrano nel bagno)
CARLA
Oddio! Fermatevi vi prego, lui è il Professor Atavich! Non è possibile! Non può essere vero! Proprio a me doveva capitare! è la fine... Si siede accasciandosi. 
(Si rivolge a Giovanni e Maria)
Mi dispiace per voi ma ho avuto troppa fiducia in me stessa, io non vi posso aiutare più. Come psicanalista sono un vero fallimento! 
(Riporge il bicchiere a Giovanni) 
GIOVANNI
Ci dispiace proprio molto. Mi ero proprio affezionato sai? 
MARIA
Anche io, tanto tanto!
(Maria abbracciata a Giovanni si avvicina a Carla) E adesso da chi andremo a farci curare?
(assieme)
CARLA
Non vi preoccupate, ci sono più psicanalisti che idraulici...ne troverete un'altro magari più in gamba di me..uno che riuscirà a guarire te Maria, dalla paura degli uomini e te, Giovanni, dalla claustrofobia e dai bicchieri... Io non ci sono riuscita.....
(meravigliata)
Ehi un momento, Giovanni! Ma tu non hai fatto cadere il bicchiere che ti ho dato! E tu Maria sei abbracciata a lui! Non hai più paura degli uomini!.
GIOVANNI
E' vero! Non ci avevo fatto caso! Il fatto è che con Maria sto bene, e quando la guardo mi dimentico di tutto. 
CARLA
Ma, e la claustrofobia?
GIOVANNI
Eh! Maria ha detto che sa come fare per guarirmi....vero Maria?
MARIA
Sì, è proprio come Arianna in "Amori Amari"!
(Maria annuisce e lentamente prende le mani di Giovanni e lo porta accanto all'armadio, apre un'anta ed insieme ci entrano baciandosi)
CARLA
Maria stai bene? 
(Bussando all'armadio)
Giovanni! Come ti senti? Stai male? Povero Giovanni! Hai una crisi? Ti si sta alzando la pressione?
(Per tutta risposta si sentono dei mugolii e dei sospiri di piacere)
Eh! Sì gli si sta alzando la pressione! 
(ebbene sì, volgare sottinteso) 
Ma, ma.... allora sono proprio guariti!! Sì, sì, sono guariti! Sono guariti! Professore! Sono guariti!

(Corre verso il bagno e in quel momento si sente lo sciacquone gorgogliare forte come non mai. Dal bagno si sentono urla e strepiti.Tutti si accalcano sulla porta del bagno. Sipario e musica allegra a tutto volume)

FINE