ANCHE GLI ANGELI POSSONO SBAGLIARE
Commedia brillante in tre atti di
PAOLO TORRISI
PERSONAGGI:
MARIO RUBINETTI tifoso juventino
TERESA la moglie
ROBERTO il figlio
LAURA la figlia
GESUALDO il suocero
VERONICA l’amica del suocero
SANDRO l’amico interista
SAN PIETRO il giudice
FRAU SCHNEIDER la segretaria
BIAGIO l’angelo in missione
MATTEO l’angelo bidello
VINCENZINO l’angelo fattorino
ROSA CICCIACOTTA anima in attesa di giudizio
CESIRA LASAGNA anima in attesa di giudizio
BARONE BECCOTORTO anima in attesa di giudizio
MARIA BIANCHINI anima pura
ONOREVOLE CIARLATANO anima raccomandata
STELLA DI GREGORIO segretaria dell'Onorevole
GIGIO amico
MICHELE amico
DIO v. f. c
MARIO- Umile operaio- Fondamentalmente buono- Simpaticamente ironico- Burbero
quando viene toccato nei sentimenti-
TERESA- La classica casalinga alle prese con i soliti problemi familiari. Poco
ricca di contenuti.
SANDRO- Amico di famiglia, zitellone, che si innamora della moglie dell'amico.
ROBERTO e LAURA- Bravi e intelligenti, con sani principi e buoni sentimenti.
Molto affezionati al padre.
I DUE AMICI- Poco intelligenti e con un innato egoismo. Non vengono sfiorati
minimamente dal problema della morte. Per loro esiste solo il problema presente:
“Era l'asse di coppe o di bastoni?”
La morte “passa”, ma l'interrogativo della vita “rimane”!
BIAGIO- Rispecchia lo stesso comportamento avuto in vita: la spensieratezza,
lasciando ad altri lavoro e preoccupazioni.
BIDELLO- Figura caratteristica. Succube della segretaria di S. Pietro.
*Non sarebbe male se ad interpretarlo fosse un attore con accento “napoletano”.
FATTORINO- Presenta delle ali piccole, poco sviluppate. Ha un unico desiderio:
avere un bel paio di ali.
CESIRA e ROSINA- Popolane linguacciute e litigiose, in continua incomprensione
con il Barone, loro compagno di attesa. Questi due personaggi è bene che parlino
in lingua o con accento della città o paese in cui viene “allestita” la
commedia, visto anche il loro modestissimo ceto. Si potrebbero inserire in
alcune battute degli strafalcioni.
BARONE- Cerca di mettere in mostra la sua cultura e il suo blasone, ogni qual
volta se ne presenta l'occasione. Flemmatico e buon autocontrollo.
SEGRETARIA- La classica “tedesca”: precisa nel lavoro - ferma nelle decisioni.
S. PIETRO- Vecchio, asmatico e privo di memoria.
ONOREVOLE- Il classico politico, che accontenta e lusinga tutti con false
promesse-
STELLA- Segretaria dell'Onorevole: falsa e cortese.
MARIA- Figura generica.
PRIMO ATTO
L’azione si svolge a casa di Mario Rubinetti, un modesto operaio con una cultura
generale molto modesta. Ciò lo si può notare dagli interessi e dalle sue
amicizie. Mostra un amore profondo per la famiglia, con principi sani che
rasentano la morbosità..... All’aprirsi del sipario la scena è rappresentata da
un tinello arredato modestamente. Nel fondo vi è un mobile con una vecchia TV,
un mangiadischi e qualche foto di famiglia. Lateralmente, alla sinistra della
platea vi è l'entrata per la cucina.- Più in basso una porta che immette nella
camera dei figli.- Lateralmente a destra, di fronte, alla camera dei figli, vi è
la camera del nonno Gesualdo.- Al centro-sinistra si trova un divano, non in
posizione frontale, ma obliqua, per una migliore visione del pubblico quando
Mario vi sarà disteso. Dietro al divano, verso il fondo scena, vi è un tavolino
con telefono.- Di fronte a esso, sulla parete di destra vi è un mobiletto con
vaso di fiori e altre cornici con foto dei ragazzi.- Alle pareti: delle stampe,
estrapolate da calendari, faranno da quadri... Un rumore di piatti e posate
provengono dalla cucina…
La scena è vuota... Un rumore di piatti e posate provengono dalla cucina… Mario
entra in scena seguito dai figli…
Scena1^: Mario-Laura-Roberto- poi Teresa e Gesualdo.-
MARIO- (entra reggendo i pantaloni) Ho mangiato troppo! E' meglio che mi metto a
sedere!… (sedendo sul divano) Ho dovuto allentare la cinghia dei pantaloni!
LAURA- Ci credo, ti sei mangiato una fiamminga di tagliatelle…
ROBER- …e un coniglio intero!
LAURA- A noi ci accontentate con una zampetta…
ROBER- …o con le costolette: dove non c’è la ciccia!
MARIO- (quasi tra sé) Senti come vanno d’accordo! Non per niente sono
gemelli!... Precisiamo: il coniglio se l’è “sciroppato” nonno! Che poi non so
come fa ad avere quest’appetito all’età sua?! Mi sono riempito, sì, ma di
tagliatelle.
LAURA- (imbronciata) Così, con la scusa che hai mangiato troppo, non t'andrà di
giocare con noi!
ROBER- (imbronciato) Gli altri giorni non giochi perché ritorni stanco dal
lavoro e la domenica, perché mangi troppo!
MARIO- (remissivo) Avete ragione! Su, giochiamo! A cosa giochiamo?
ROBER- A carte. A “tre-sette col morto”!
LAURA- Lo sai che non ci so giocare!… Perché non giochiamo a l’ “uomo nero”?
ROBER- Babbo, si vede proprio che è una donna! E' rimasta a giocare all’ “uomo
nero”… all' “asso prende tutto”…
LAURA- Sei bravo tu!
MARIO- Oh,oh!… Buoni! Sennò mi rovinate la digestione. Troviamo un gioco che
sappiamo fare tutti.
ROBER- Perché non cantiamo?
LAURA- Sì, babbo, cantiamo. Mi piace tanto!
MARIO- No,no,no... Lo sapete che sono stonato.
ROBER- Che importa!? Su, alzati!
MARIO- Cosa? Non si può cantare da seduti?
LAURA- Dobbiamo fare le “mosse”, mentre cantiamo.
MARIO- Allora, chiamate mamma. Lei le sa fare e poi è intonata, canta bene.
LAURA- Come ci pensi? Mica le piace cantare.
ROBER- Non l'abbiamo mai sentita cantare.
LAURA- Di sicuro, quand'eravamo in fasce, per addormentarci non ci avrà cantato
manco la ninna-nanna!
ROBER- (aiutandolo ad alzarsi) E dai!…
MARIO- (alzandosi e allacciando la cinghia dei pantaloni)) E va bene!… Basta che
dopo mi fate ascoltare la partita in santa pace! Oggi c’è Juve-Inter e non
voglio confusione!
(Cominciano a cantare “La Montanara”... finché non entra Teresa)
TERESA- (entra, con una tovaglia asciuga-piatti in una mano) Aòh! Cos’è, vi
siete ammattiti? Non gridate! Vi ricordo che nel palazzo c’è pure chi dopo aver
pranzato va a farsi una pennichella.
ROBER- (andando dalla madre e mettendole una mano sulla spalla…) Dai mamma canta
con noi!
LAURA- (come il fratello, ma prendendola per la mano) Su, facci sentire come
canti!
MARIO- Per carità, lasciatela stare! Se canta lei: oggi perdiamo di sicuro!
TERESA- Ha parlato Beniamino Gigli!… Quando cantavo io, nel coro di Santa
Cecilia, tu stavi ancora a “guardare” le pecore! Manco sapevi cos'era la musica,
MARIO- Non ho detto che non sai cantare! Ho detto solamente che se ti metti a
cantare, visto che non canti mai: porti iella e perde la Juve.
GESUAL- (sulla soglia della camera: ha il rasoio da barba in mano, un
asciugamani al collo e la faccia mezza insaponata) Uèh!… Insomma, ve la finite?
Se gridate non sento il campanello!?... Deve arrivare Veronica!
MARIO- Cosa viene a fare qui la “monaca”?
GESUAL- Quale monaca? Ho detto: Veronica e non monaca! Cos'è, all'età tua sei
già sordo?
MARIO- Fammi capire! Chi sarebbe sta Veronica?
GESUAL- La ragazza mia.
MARIO- (perplesso e indignato) La ragazza!?…
TERESA- Ma non uscivi con Assunta di <manetta>?
GESUAL- Ci siamo lasciati! Non andavamo d' accordo. Se vi racconto la figura che
m’ha fatto fare al ristorante!… Voleva che le prestassi la dentiera mia. La sua
se l'era dimenticata a casa! E poi…
MARIO- E poi, sta zitto! Non mi piace che fai questi discorsi davanti ai tuoi
nipoti.
GESUAL- Allora: silenzio, che voglio sentire il campanello! Non fatemi
innervosire, sennò mi taglio! (via)
MARIO- Tuo padre crede di essere ancora un ragazzo!
TERESA- Lascialo fare! Se si risposa non l’avremo più tra i piedi.
LAURA- Nonno si sposa?
ROBER- Mamma, un uomo si può sposare a settantaquattro anni?
MARIO- Anche loro capiscono che non è il caso!
TERESA- Statevi zitti e non impicciatevi!
MARIO- Sta calma, sta calma!… Chi te lo tocca!? Sai quanto ce ne importa!
TERESA- Torno in cucina. Mi raccomando: non urlate! Cantate, ma non urlate!
(via)
ROBER- (verso l’uscita della madre) Va bene, mamma! canteremo piano…
LAURA- …Sottovoce!
MARIO- Sottoterra! Così non ci sente nessuno!
LAURA- Cosa cantiamo? Le canzoni allegre non le possiamo cantare, perché sono
quelle che disturbano di più!
ROBER- Cantiamo, la canzone che abbiamo imparato al campo scuola: “Bramaputra”!
(La canzone dei Cosacchi del “Don”)
MARIO- (sollevato) Bravi! Cantatela voi. Io non la conosco!
ROBER- Devi cantare pure tu!
MARIO- Ma non so le parole.
LAURA- Basta che ci fai l'accompagnamento: “Bu-Bù! - Bu-Bù!”
ROBER- T’avvertiamo noi, col dito, quando lo devi fare!
MARIO- Va bene! Lo posso fare da seduto?
LAURA-ROBER- Va bene! (con una tonalità “bassa”, quasi cavernosa: Bramaputra...)
Braaamapuuutraaa! (fanno cenno col dito indice verso il padre...)
MARIO- (non dice “bu-bù” col giusto ritmo e quindi si creeranno dei lazzi, con
battute a soggetto tra i “tre” , finchè non si arriverà al ritmo voluto dai
figli)
LAURA-ROBER- (cantano c.s.) Braaamapuuutraaa!
MARIO- (giusto ritmo) Bu-bù! Bu-bù!
TERESA- (è entrata a: “Bu-bù”, senza essere notata) Cos’è, adesso vi mettete a
cantare le canzoni da morto?
ROBER- Mamma, a te non ti sta bene niente!
TERESA- Sta zitto, sennò ti faccio il culo rosso, come quello d'una scimmia!
LAURA- Roberto ha ragione! Oggi sei nervosa come un cane con le pulci!
TERESA- Pure tu mi dai contro?!... Piuttosto, avete fatto i compiti?
FIGLI – Sì, mamma!
MARIO- Oh, Teresa, calmati un momento! Ci stavamo a divertire un po’! Invece,
pare che a te non ne va bene una!
TERESA- Credi che sto a sedere, io? Lavoro come una matta per poter avere la
casa sempre in ordine e splendente!… E poi, “ Tutti i giorni non sono pari”! Può
esserci un giorno che a uno gli gira storto?
MARIO- Ho capito! Sei nervosa per la partita, è vero? Pure io mi sento tutto…
Non vedo l’ora che cominci!
ROBER- State tranquilli, vinceremo! Ho scommesso dieci pacchetti di <cingomme>.
LAURA- Pure io ho scommesso che vince la Juve!
MARIO- Teresa, se ascolti la radio con noi, ti sembrerà di stare al Comunale di
Torino!
TERESA- Magari, nel mentre, potrei mettermi a vendere le noccioline e i lupini!
MARIO- Non sarebbe una brutta idea!
ROBER- Sei forte mamma!… A me dai duecento lire di noccioline!
LAURA- …A me cento lire di <bruscolini>!
TERESA- Tu, vuoi niente, Mario?
MARIO- Sì! Un cartoccio di lupini!
TERESA- (incredula e sgomenta) Ma chi mi fa parlare con voi? (si avvia)
MARIO- Teresa, scherzi a parte, fammi il caffè!
TERESA- Il caffè lo faccio quando arriva Sandro. Ormai, tutte le domeniche,
viene ad ascoltare qui: “Tutto il calcio, minuto per minuto”!
MARIO- Già! Prima l'ascoltavamo al bar, poi una domenica, l'ho invitato a casa e
da quella volta ci ha fatto il <solchetto>! Sempre presente a prendere il
caffè...
TERESA- ...E l'ammazza caffè!
MARIO- Gli piace andare a <scrocco>, eh?
TERESA- Non penso. E’ tanto gentile e educato! Un gentiluomo! Non come te, che
certe volte sei peggio di un orso! Sarà perché è uno zitellone!
MARIO- L’hai detto! E' uno zitellone e come tutti i zitelloni: è gentile ed
educato. Oh, non è che ti ronza intorno un po' troppo, eh?!
TERESA- Uèh! Credi che t'ho sposato per sport? Quando, ai piedi dell'altare, ho
detto “sì” mi sono legata a te: nella buona e cattiva sorte!… Come dice Caterina
Caselli: “Nessuno ci può separare”!
MARIO- Non c’è bisogno che t'arrabbi! L’ho detto così… Una stupidata...
Scherzavo!
TERESA- Su queste cose non si scherza!
LAURA- (accostandosi) Babbo, mamma ha ragione! (facendogli una carezza) Noi non
ti cambieremo mai, con nessuno al mondo.
ROBER- Questi sono discorsi che non mi piacciono. (accostandosi e
accarezzandolo) Noi siamo una famiglia unita e ci vogliamo bene!… Babbo
scherzava. E’ vero?
MARIO- (commosso) Sì, ma se continuate,ancora: da cretino normale, me fate
sentire un cretino importante! -CAMPANELLO- Sarà la suora...la monaca...come
diavolo si chiama?
TERESA- Veronica!
MARIO- Veronica!... Robertino, va a guardare dallo spioncino della porta e poi
torna a dirmi chi è. Corri!
ROBER- (si avvia…)
TERESA- (fermandolo con la battuta) Apri e basta!… Che storia è?
MARIO- Fai come ti dico! Vai!…
ROBER- (Roberto via)
MARIO- Dobbiamo sapere se è Sandro. Gli abbiamo preparato una sorpresa!
GESUAL- (asciugamani in testa a mo’ di turbante) Chi è Veronica?
MARIO- No, un frate!
GESUAL- Non ti permettere di scherzare...
TERESA- (decisa) Babbo, non è lei! Vai di là! Quando arriva ti chiamo io.
GESUAL- (rientra)
ROBER- (rientra di corsa e a mezza voce) Babbo, è lui, è lui!…
MARIO- (ai figli) Presto, andiamo a prepararci… (Roberto e Laura entrano in
camera e lui dalla soglia…) Teresa, non andare ad aprire finché non ritorniamo!
(via)
TERESA- Non bastava lui, pure i figli sta facendo diventare scemi!
MARIO- (rientra seguito dai figli: ha una sciarpa ed un copricapo bianconero- I
figli sciarpe e bandierine bianconere) Adesso puoi andare ad aprire!
TERESA- Guardateli!…Che buffonata!…(andando) Manco fossimo a carnevale!
MARIO- (ai figli) Ricordatevi quello che dobbiamo fare!…
Scena2^: Detti più Sandro-
SANDRO- (entra sorridente, e va verso il centro scena…) Uhelà, gente!?…
I TRE- (fanno “girotondo” su Sandro cantando e sventolando le bandierine…) Alé
oh-òh!…Alé oh-òh!…Juve!…Juve!…Juve!(risate)
SANDRO- Ah, sì!? Io non volevo presentarmi come nemico, ma visto che m’avete
stuzzicato… (dalle tasche tira fuori dalle tasche: cuffia e sciarpa nero-azzurra
e dopo averli indossati …) Alè alè-alè-alè! Alè alè!… Inter!…Inter!…Inter!…
TERESA- Basta! (a Sandro) Anche tu fai come loro?… La pagliacciata è finita! ( a
Mario e Sandro) Sedetevi! (ai figli) Voi andate di corsa a prendere il libretto
del catechismo e via!
ROBER- Ma noi volevamo ascoltare, con babbo…
TERESA- No!
LAURA- Volevamo tifare per…
TERESA- No! Corri in camera, prima di lui! E ricordati che quando finiamo di
pranzare devi aiutarmi a sparecchiare e a lavare i piatti. Altro che , cantare
ballare e tifare!
I FIGLI – (si avviano mestamente, ma sulla soglia si girano e…)
ROBER- Al catechismo ci siamo sempre andati!
LAURA- Cosa succede se per una volta non ci andiamo?...
TERESA- Ho detto di no! Non mi va di discorrere col parroco! (dopo che i figli
sono usciti a Mario che sorrideva) Tu non ridere! Sentirai come te la farà lunga
ché mercoledì non sei andato alla riunione dei “comunicanti”! T’avrà segnato nel
registro!
MARIO- Come l'ha scritto: lo cancella!… (siede e invita l’amico a sedere)
Mettiti comodo!
SANDRO- (tira fuori dalla giacca un cuscinetto nerazzurro che mette sulla sedia
e poi siede)
LAURA- (rientrano con in mano un quaderno ed un libriccino) Noi andiamo…
ROBER- …a tifare…
LAURA- …al catechismo!
TERESA- Bravi! Andate!…
SANDRO- (alzandosi prende dalla tasca…) Aspettate!… Anche se prima m’avete fatto
quello scherzo, un “bacetto di cioccolata ve lo do lo stesso!…( porge)
ROBER- Non lo voglio, grazie!
LAURA- Manco io lo voglio!
SANDRO- Come mai?… So che ve piacciono tanto!… State male?
ROBER- (scuro in faccia) Non è che stiamo male, ma è che…
LAURA- (dandogli una gomitata o tirandolo per la giacca) E’ che abbiamo fatto un
fioretto alla Madonna!
SANDRO- Quand'è così!… Li metto qui: sul tavolo! (posa sul tavolo a destra e poi
ritornando verso il divano) Lo mangerete dopo del “fioretto”!
LAURA- Non ce li mettere. Non li vogliamo i tuoi baci!
SANDRO- (guardando gli amici) Fatemi capire!…
MARIO- (interviene) Non li vogliono, perché glieli hai offerti nel giorno che
hanno fatto il fioretto… Magari, un’altra volta…
ROBER- (a mezza voce) Sai i <cazzotti> se prova a toccare mamma!?
LAURA- Sta zitto ! (lo dice coprendo la battuta del fratello e precisamente su
“… mamma”)…Andiamo, che è meglio! (esce tirando Roberto per il braccio)
TERESA- Ancora qua state? Fuori!… (andando in cucina) Vado a fare il caffè!…
Scena 3^: Mario-Sandro-Teresa poi Veronica-
SANDRO- (tornando a sedere) Chissà con chi ce l'avevano?
MARIO- Boh!?… Saranno nervosi per via della partita. La sentono! Mi sembra che
hanno pure scommesso.
SANDRO- Ma parlavano della madre…di qualcuno che la toccava?… Chi sarà questa
persona?
MARIO- Cosa ne so? Hai frainteso. Ti pare che non l'avrei saputo se qualcuno
“toccava” Teresa?
SANDRO- Dici bene!… Però mi sembrava che ce l'avessero con me.
MARIO- Lascia perdere!… Piuttosto oggi non fatevi illusioni. La Juve, all’Inter
gli darà tre “pere” e la manda a casa!
SANDRO- Cos’è adesso vi siete messi a vendere frutta? “Pere!… O Mario, oggi vi
farà due gol Rummenigge e due Altobelli!
MARIO- Questi sono sogni. Oggi vi prenderemo nella rete come pesciolini!
SANDRO- Ecco! Voi della Juve, siete: fruttivendoli e pescivendoli!
MARIO- E già! Di pescate ne abbiamo fatte tante!
SANDRO- Fino ad ora avete pescato solo sardoncini!
MARIO- Te le ricordo io le pescate: la Coppa Uefa, la Coppa delle Coppe, la
Coppa….
SANDRO- …del nonno! -CAMPANELLO- Hanno suonato!
TERESA- (entrando) Apro io!… (vicino alla porta della camera del padre) Babbo,
sbrigati! Deve essere la tua amica! (via)
MARIO- Adesso ti faccio conoscere la fidanzata di mio suocero!
SANDRO- La fidanzata?… Dici davvero?
MARIO- Potesse perdere la Juve se te dico una bugia!
TERESA- (entra seguita da Veronica, che rimane sulla soglia) Prego
s’accomodi!…(avviandosi) Mario, pensaci tu, che io ho da fare! (via, in cucina)
MARIO- Ti pareva!? (si alza) Prego, venga avanti!… Lei è la…
VERONI- …fiammetta di Gesualdo!
MARIO- (interdetto) Fiammetta? Boh, sarà un’altra!… (all’amico) M’aveva detto
che si chiamava Veronica…, ma quante ne ha? Scusi, signora Fiammetta…
VERONI- Prego, signorina e mi chiamo Veronica!
MARIO- Mi scuso per la signora, ma Fiammetta l'ha detto lei ! L’ha sentito pure
lui!
SANDRO- (conferma andando di fianco a Mario)) Proprio così! L'ha detto lei!
VERONI- Ma ho detto fiammetta in senso romantico! Per adesso è solo una
fiammetta, spero però che presto diventi una fiamma! (sospiro estasiato)
SANDRO- (rimedia) Un fuocarone!
VERONI- Come ha detto, scusi?
MARIO- (c. s.) Niente!… Il mio amico diceva che fate un “figurone”!
VERONI- Sì! Io e Gesualdo formiamo una bella coppia!
SANDRO- …Due mozzarelle di Sorrento!
VERONI- Prego…?
MARIO- (c. s.) Ehm... Due stelle del firmamento!… Sicché siete la sua
fidanzata!?
VERONI- Sì. E’ da due settimane che filiamo.
MARIO- (all’amico) Hai sentito: filano!
SANDRO- Si staranno a preparare i materassi di lana!
MARIO- (a Sandro) Il mese scorso ne ha comprato uno di gommapiuma?… (a Veronica)
Scusi, mio suocero adesso preferisce dormire su un materasso di lana?
VERONI- Ma cosa ne so io? E poi, cosa sono queste domande impertinenti?
MARIO- Stia calma! Ho detto al mio amico, che mio suocero, il mese scorso s’è
comprato un materasso di gommapiuma e che quindi mi sembra strano questo
cambiamento, visto che s'è messo a filare la lana! Ecco perché gliel'ho chiesto.
VERONI- Ma cosa avete capito? Filare, non nel senso di “filare la lana”, ma nel
senso di “flirtare, ganzeggiare, amoreggiare”. E' un modo di dire giovane. Non
siamo mica dei matusa noi!
SANDRO- Ha detto che siamo...?
MARIO- “Made in usa”!
SANDRO- Sì, del Giappone!… Adesso le dico io...…
MARIO- Lascia perdere!… (a Veronica) A quando i confetti?
VERONI- Mai! Convivere: sì! Sposare: mai!
SANDRO- Ah, convivete?!…
VERONI- Si! Nelle ore libere nel suo pied-à-terre!
MARIO- (a Sandro) Cosa vuole dire: con i “piedi a terra”?
SANDRO- Che ne so?! So solo che stiamo facendo un sacco di brutte figure! (a
Veronica) Scusi, “piedi a terra” vuole dire…?
VERONI- Piccolo appartamento!
MARIO- (a Sandro) Ho capito! Sarà così piccolo e stretto che non si possono
allungare e sono costretti a stare dritti.
SANDRO- Con i piedi a terra!
MARIO- Appunto! (a Veronica) Quest’appartamentino è suo?
VERONI- No. E’ di Dino.
MARIO- Dino!... Sarebbe: suo fratello...?
VERONI- Ma Gesualdo, suo suocero! Gesual-dino: Dino. E’ così caro!
MARIO- (all'amico) E' caro e tirchio!… A noi non dà una lira!…Pensa al
pied-à-terra e non che ha un “piede nella fossa”!
Scena 4^: Detti più Gesualdo- poi Teresa.-
GESUAL- (entra) Eccomi!…(va verso Veronica, mentre i due amici ritornano al
divano) Eccomi a te, mia dolce Veronica!
MARIO- (va a dx) E’ arrivato “Dino, il play-boy”!
GESUAL- Non vedevo l’ora di inebriarmi del tuo splendore! (baciamano)
SANDRO- (espressione dialettale di meraviglia) Senti!?…
VERONI- Finalmente eccoti mio dolce tesorino!
MARIO- Se li sente Fellini li <mette> nella “Dolce vita”!
GESUAL- Come mai hai tardato?
VERONI- Ho avuto da dire con mammina mia! Ha voluto sapere dove andavo, con chi,
e per quanto tempo rimanevo fuori. Sennò non mi avrebbe dato il permesso
d'uscire.
SANDRO- Scusi, ma lei ha ancora la mamma?
VERONI- Sì e sapesse come mi controlla!
MARIO- Fa bene! Non si sa mai, con tutti i ragazzacci che ci sono in giro!
GESUAL- Niente paura, ci sono io a difenderla!
SANDRO- (a mezza voce) Sansone!
MARIO- Scusate, non è per sapere, ma dove andate?
GESUAL- In discoteca!
AMICI- (con meraviglia) In discoteca?…
VERONI- Perché tanta meraviglia?
GESUAL- Che c'è di strano?
MARIO- Niente! Non mi riferisco a lei, signorina, che siete ancora fresca e
bella…Ma a te babbo… All’età tua?…(porta il dito al cuore)
GESUAL- ‘Un infarto a me? Ma prenderà a voi che state sempre lì seduti ad
ascoltare le partite alla radio! (cingendo le spalle a Veronica) Questa è la
squadra mia… la partita mia!
SANDRO- Allora, credo non perderete mai!
GESUAL- L’hai capita!?
MARIO- Finite sempre in parità: “ics”! Cioè: senza gol (mimica con dita della
mano) Zero a niente!
VERONI- Cosa intendono dire? Non capisco.
GESUAL- Li capisco io!… (sospingendola verso la comune) Andiamo! Loro mica lo
sanno che io i “gol” li faccio ancora! (ai due) Sono come “Maradona”: piccolo e
scattante! (uscendo) Ci vediamo!
Scena 5^: Detti e Teresa.-
SANDRO- Che forza! Che bestia! Mica ce lo facevo così?!
TERESA- (entra con vassoio, tazze con caffè) Di chi parlate?
SANDRO- Di quella “bestia”...
MARIO- ....Di Gesualdino! Di tuo padre.
SANDRO- Teresa, ma lo sai che ha un piede a terra?
TERESA- Sì, e uno nel “collo”!
SANDRO- Sì, oh! Ha un piede a terra!
TERESA- ( a Mario) Ma che sta a dire questo?
MARIO- Che tuo padre ha un piccolo appartamento, che viene chiamato in questo
modo: “piede a terra”. Ce lo ha detto la sua fidanzata.
TERESA- Dite davvero?
MARIO- Sì. (cerca di spiegare alla moglie, credendo che non sappia come loro...)
E’ da due settimane che nelle ore libere convivono e “filano”. Che non vuole
dire che filano la lana, ma vuole dire che “flirtano”, che, a sua volta, non
vuole dire che “flittano” col “Di-di-tì”: tanto per ammazzare le mosche, ma
flirtano nel senso…
TERESA- So cosa vuole dire! Mi stai a spiegare tutte cose che già conosco.
MARIO- Ah, sì?… (a Sandro) Mi sa che a noi 'sta radio ci ha “rincoglioniti”!
SANDRO- Mi sa pure a me!
TERESA- Beato lui, che almeno ha cose piacevoli per la testa!
MARIO- Allora ti sta bene, che i soldi della pensione se li fa mangiare dalle
donnacce?
TERESA- Non mi sta bene e manco me ne importa! Cambiamo discorso… Di cosa
parlavate, prima che arrivasse la “Befana”?
SANDRO- Di pallone! Gli stavo a dire che non può paragonare la Juve all' Inter!
MARIO- Teresa, è giusto quello che ha detto?
TERESA- E' giusto sì!
MARIO- (fraintende) Hai sentito?
SANDRO- Guarda che Teresa ha dato ragione a me.
MARIO- (ripensando) Beh...l’avrà detto per scherzo!
TERESA- No,no…l’ho detto per davvero!
MARIO- (incredulo) L'hai detto davvero?
TERESA- Sì!... Tifo per l’Inter!
SANDRO- L’hai sentito o sei duro di orecchie?
MARIO- (sbalordito) Questa è grossa! Non la volevo sentire!… Adesso sei passata
al nemico?
SANDRO- Ma quale nemico? Mica siamo in guerra!”
MARIO- Sì! Quando c’è Juve - Inter siamo tutti in guerra!
TERESA- Ma non esagerare!… A parte che a me di pallone me ne frega poco! Sono
stata juventina perché c’era Trapattoni, ma ora che è passato all’Inter sono:
interista. Lo sai che mi piace: è bravo, biondo e intelligente!
SANDRO- Non fa una grinza!
MARIO- Questo è un discorso pieno di grinze!…Se uno è tifoso di una squadra: è
tifoso de quella e basta!
TERESA- Voi, uomini, siete fatti proprio male: vi fissate su una cosa e state
“fissi” lì tutta la vita! Bisogna essere diversi, più moderni, andare al passo
con i tempi, seguire il progresso!
SANDRO- Orca, come parla!… Adesso cosa le rispondi?
MARIO- (deluso e amareggiato) Che non ci capisco più niente! Che in questa casa
sto bene solo con i figli. Siamo tutt’e tre uguali!
SANDRO- Juventini!
MARIO- Non mi riferisco al pallone, al calcio!… Voglio dire che noi “tre” siamo
pieni d’allegria e d’amore e quando dal cuore nostro parte una radice e si posa
nel cuore di un altro: nessuno potrà più sradicarla.
TERESA- Adesso ti metti a parlare di “radici”!… Ti riferisci alle “carote” o
alle “barbabietole”?
MARIO- Ridete! Sfottete pure! Tanto non capite: nessuno dei due!
TERESA- Ma si può sapere che t’ha preso? Mi pari matto!
MARIO- Tu invece sei sana! Non meriti nessuna risposta e nessuna spiegazione!
SANDRO- Mi sembra che stai esagerando!
MARIO- Tu sta zitto! Sta zitto, che in casa mia hai portato lo scompiglio!
Questa prima era una casa rispettabile, cioè juventina! Adesso pare la casa
d’Arlecchino, di tutti i colori!
TERESA- E fattela finita!…Quanto la fai lunga per due calci nel pallone!
SANDRO- Su, Mario!?… Stiamo a parlare di sport! Di una cosa <leggera>!
MARIO- Come ho detto: nessuno dei due ha capito!
TERESA- Allora visto che non capisco, continuo a non capire e a rimanere
interista!
MARIO- E io in casa con due interisti non ci rimango! (prende la giacca, che
stava poggiata su una sedia) Vado ad ascoltare la partita al bar della piazza!
Almeno, lì, ci sarà qualcuno che la pensa come me!
TERESA- E va, va!… Va al bar!
MARIO- (esce)
TERESA- Sempre così, quando non riesce ad avere ragione: va a sfogarsi al bar!
(in pensiero) Dici che abbiamo esagerato?
SANDRO- Esagerato? Troppo poche gliene abbiamo dette!
TERESA- No, perché quand'è uscito aveva una faccia… Ultimamente è stato poco
bene! Dice sempre di sentire un dolore qui...(indica il centro del petto)
SANDRO- Tutte scuse, per essere coccolato! Oh, mica gli darai soddisfazione e
ritorni juventina?!
TERESA- Senti, a me il calcio non interessa più di tanto! Mi sono intestardita a
dire di essere interista, per fargli capire che pure io posso avere una mia
idea. Mi fa sentire sempre inferiore!
SANDRO- Mario pensa più al pallone che alla moglie! Non si merita una come te,
ma quattro giornate di squalifica.
TERESA- Perché?
SANDRO- Perché, non può trascurare una donna bella come te!
TERESA- (aggiustandosi i capelli) Cosa dici! Io bella!?...
SANDRO- Credi a me. Io di femmine me ne intendo!
TERESA- Ma se sei uno zitellone!?
SANDRO- Appunto per questo me ne intendo!
TERESA- Penso che conviene accendere la radio e ascoltare la partita.
SANDRO- Che partita?! Preferisco parlare con te! Dicevo che un uomo da sposare
s’intende di donne più di un uomo sposato… Le vede con un occhio diverso…
TERESA- Dici?
SANDRO- Sì! Secondo me, tu sei ancora una donna che fa girare la testa!
TERESA- (ch’era già da un po’ che si pavoneggiava) Ma su!...
SANDRO- Teresa, per te il tempo s’è fermato! Sei bella come quand’eri ragazza.
TERESA- Sandro, non sto a capire più niente! Mi stai a confondere!
SANDRO- Come hai potuto scegliere Mario?
TERESA- Perché, cos'ha?
SANDRO- Vorrai dire: cos'è che non ha! Ha poco rispetto per te… Non ti
considera. Non ti mette in risalto…Ti spegne!
TERESA- Mi spegne?
SANDRO- Si! Ti spegne la luce che hai dentro. Non ti valorizza. Poco fa s'è
incavolato per una cosa da niente e cosa ha fatto? Ha preferito andare al bar
invece di starti vicino.
TERESA- Mario è fatto così… Ha questi momenti di...
SANDRO- (tronca) Teresa, per te ci vorrebbe un altro uomo!
TERESA- (comincia a rientrare in se) Ma cosa stai a dire? Mario è mio marito,
gli voglio bene e non lo cambio con nessuno. Adesso fammi il favore: va via che
m’hai scombussolata tutta!
SANDRO- Vado via quando t'avrò detto tutto.
TERESA- Perché, cos'hai da dirmi ancora?
SANDRO- Debbo dirti che io… che tu… Insomma, per te ci vorrebbe qualcuno più...
più…
TERESA- Mario è più! E’ il marito più buono che ci sta e me lo tengo!
SANDRO- E ...se per caso... muore?
TERESA- Sei diventato matto?
SANDRO- La mia era solo un’ipotesi!… Volevo dire... Se per caso dovesse morire:
tu ti risposeresti?
TERESA- Che ne so? Mario fino ad ora non è mai morto! -CAMPANELLO- Chi sarà? (va
ad aprire e comincia la battuta da fuori) Mario, Mario mio!… (entra seguita da
due uomini che portano Mario…) Cosa gli è successo?… (di corsa va a mettere i
cuscini del divano verso la parte alta di esso) Qua! …Mettetelo qua!
AMICI- (sistemano Mario, supino, sul divano)
SANDRO- (anche lui si dà da fare per sistemare Mario, accompagnando con delle
battute a soggetto)
TERESA- Che gli hanno fatto? Chi è stato?
GIGIO- Nessuno! Ha fatto tutto da solo!
MICHE- Stavamo giocando a carte, a briscola. Io facevo coppia con lui e Mario
con Nicola “bavoso”. Giocavamo, ma sentivamo pure le partite alla radio e...
GIGIO- (continua) …E nel mentre che Mario si stava a fare la <balza> con l’asse
di bastoni...
MICHE- (interviene) Era l’asse di coppe! Tant’è vero che t’avevo pure detto di
mettere un <due> di briscola!!
GIGIO- Quale due mettevo? Quello che mi metteva il maestro a scuola? T'avevo
pure fatto l'occhialino per farti capire ch'ero senza briscola! Non mi guardi
mai!
MICHE- Mi metterò a guardare a te! Tanto sei bello!
TERESA- Volete che adesso noi ci mettiamo a guardare voi?
SANDRO- Che ci frega della partita a carte! Si può sapere cosa gli ha preso?
MARIO- (ha delle convulsioni al corpo)
TERESA- Gesù! Gli ha preso il ballo di S: Vito!… Mi volete dire cosa di preciso
è successo?
GIGIO- Stiamo cercando di spiegarvelo! Mentre suo marito stava a calare giù la
<carta>…
TERESA- (interrompe) A-ridagli con le carte! Voglio sapere che gli è successo.
La partita a carte non c’entra!
MICHE- C’entra <liscia-liscia>, signora mia! Difatti, mentre metteva giù la
carta: la radio ha detto che Rummenigge aveva segnato un gol…
GIGIO- (precisa) …Prima hanno detto ch’era fuorigioco, e allora quasi che a
Mario gli veniva da ridere, poi mentre metteva giù la carta...
MICHE- ...L'arbitro Agnolin: 'ha dato buono. A questo punto, Mario: s’è
sbiancato in faccia e è rimasto con l'asso di coppe così:... (mima)
GIGIO- …di bastoni. Non ti sbagliare!
MICHE- Di coppe!
GIGIO- Di bastoni!
SANDRO- Insomma cos'ha fatto con quest'asse?
MICHE- Niente! E’ rimasto così!... (mima c. s.)
GIGIO- L'abbiamo disteso a terra, s'è ripreso un po' e ha cominciato a parlare…
Parlava, ma non si capiva bene quello che voleva dire.
MICHE- Allora abbiamo deciso di portarlo a casa.
TERESA- Avete fatto bene! Sandro chiama il dottore!
SANDRO- (avviandosi) Ci penso io! (cerca nell’elenco)
TERESA- (considerazione) Guarda come s’è ridotto per un pallone!… (a Mario)
Mario, guardami!…Dimmi qualcosa!…O Mario!?…
MARIO- (farfuglia, anche se ogni tanto viene fuori, quasi chiaramente, qualche
parola) Chi è?
TERESA- Sono io: Teresa! tua moglie.
MARIO- Perché il gol gliel'hai dato valido?
GIGIO- E’ stato l'arbitro, mica lei!
MICHE- Mario, vediamo se ti ricordi: ti stavi a fare la <balza> con l’asse di
coppe o di bastoni?
GIGIO- Diglielo ch’era quello di bastoni!
SANDRO- (che aveva trovato il numero e cominciato a farlo…) Oh, volete fare
silenzio?!…Sono quattro volte che sbaglio il numero! Non capisco più niente! Una
volta m’ha risposto la pescivendola…un’altra il convento delle suore Polacche…e
cos’è ?… Zitti!
Scena ultima: Detti più Biagio.-
Una musica celestiale e l'abbassamento delle luci preannunceranno l'entrata
dell'Angelo Biagio. Indossa una lunghissima tunica blu chiaro e due belle ali
bianche.
BIAGIO- (avanzando fin dietro al divano, dietro il capo di Mario, si rivolge a
Sandro, come parlasse a persona conosciuta) Che telefoni a fare? Tanto non farà
in tempo! Non lo vedi ch’è più di là che di qua?…(con tono imperioso) Rubinetti
Mario: sbrigati!!!!
MARIO- (rovescia gli occhi verso l’alto per vedere Biagio e con un dito gli fa
cenno di: “no”)
SANDRO- Pronto, Dottore?…Qui è casa Rubinetti…No, non sono l’idraulico… io sono
l’amico di Mario!
TERESA- Digli di Mario “pisciarello”, che lo capisce meglio!
SANDRO- Telefono dalla casa di Mario detto pisciarello…Sì! Mario s’è sentito
male!…Sì, è qui a casa…(tappando la cornetta) Vuole sapere che si sente!??…
TERESA- Che ti senti Mario?
MARIO- Ah?
TERESA- (forte) Cosa ti senti?
MARIO- Non strillare che ci sento!…Una paralisi…il cuore!…(si tocca con la mano
in mezzo al petto e poi con le dita dell'altra: fa cenno di morire)
TERESA- Digli di venire di corsa che ha il cuore!
SANDRO- Dottore, venga subito, perché ha detto che ha il cuore!…
GIGIO- (a Michele, toccandosi dalla parte sx) Hai visto? Ha detto che ce l'ha
qua!
MICHELE- Ti sbagli! Ce l'ha di qua. La mano l'ha messa qua. (indica a dx)
BIAGIO- Mario, vogliamo andare?
MARIO- (fa cenno di no)
SANDRO- Sì, glielo dirò, grazie! (mette giù il ricevitore e avvicinandosi al
divano , parte opposta a quella di Teresa) Ha detto di sbottonagli la camicia e
di lasciarlo dove si trova, che tra poco arriva!
TERESA- (gli sbottona la camicia)
BIAGIO- Tanto il dottore, non farà in tempo, credetemi!?
MARIO- (agitato e a mezza bocca) Adesso pareggiamo…e poi vinceremo!
TERESA- Lascia perdere il pallone! Sempre lì pensa. Sta calmo!…
BIAGIO- Vogliamo andare che ho una certa premura?
MARIO- Ma lo sai che mi stai a rompere? Si può sapere chi sei?
TERESA- (credendo che si sia rivolto a lei e non a Biagio) Sono Teresa, tua
moglie! (portando le mani ai lati della faccia) Non mi riconosce più!
BIAGIO- Sono Biagio: l’angelo del passaggio!
MARIO- E allora Biagio: va adagio! Cos’è sta premura?
SANDRO- M’ha chiamato Biagio! Cos'è straparla?
TERESA- (sguardo e mani protese verso l'alto) Madonna, aiutateci!…
BIAGIO- (a Teresa) E’ troppo tardi, non ti può ascoltare!… (con enfasi) Anima di
Rubinetti Mario: vieni via!
MARIO- Non ci voglio venire!
TERESA- (pensa si sia rivolto a lei) Sta tranquillo che non ti portiamo da
nessuna parte…fra poco arriva il dottore!
MARIO- Teresa non hai capito mai: vuoi capire proprio adesso?
BIAGIO- Sbrigati che ho molto da fare. Debbo finire una partita a canasta. E' da
un anno che l’abbiamo cominciata e mi piacerebbe sapere come andrà a finire!
MARIO- Pure io voglio vedere come finirà la partita!
TERESA- Riecco il pallone!
SANDRO- Vedrai che pareggiano! (a parte a Teresa) Gliel'ho detto così, tanto
per…
BIAGIO- Allora?
MARIO- Ripassa fra qualche annetto!
BIAGIO- Deve essere adesso, è tutto scritto!
MARIO- I miei figli!?…I miei figli!?…
TERESA- Sono al catechismo! Non si ricorda più niente, si sta aggravando!
BIAGIO- Su, fa sto sforzo…fai un bel respiro…ti aiuto io! (facendo un finto
passo indietro e portando le braccia da tese a piegate verso di sé: lo chiama
con voce in lontananza, per poi ritornare alla stessa posizione di prima- ripete
due al massimo tre volte)
MARIO- Teresa, debbo andare!
TERESA- Per il momento non puoi, ti può fare male! Prima fai venire il dottore!
MARIO- (solleva la testa) Devo andare con Biagio!
SANDRO- S’è fissato che sono Biagio!
TERESA- E’ Sandro…l’amico tuo?…
BIAGIO- Deciditi!…Andiamo, il viaggio è lungo!
MARIO- Sì, è meglio che vengo via…Mica capisce dove ho d'andare! Vengo!…Vengo
con te, Biagio!
BIAGIO- Bravo!
MARIO- Eccomi! (sospiro e reclina la testa all'indietro)
SANDRO- Mario?…Oh, Mario?…Teresa: è andato!
TERESA- Mario!…(poggiando la testa sul corpo di Mario, singhiozza)
BIAGIO- (prende una colomba bianca già piazzata dietro al bracciolo del divano e
tenendola con le due mani a braccia protese verso l'avanti-alto: si avvia verso
l'uscita a passi lenti, accompagnato dalla musica d'entrata; mentre le luci
soffuse cresceranno d'intensità all'uscita dei due)
GIGIO- (a Sandro) E' morto?
SANDRO- (fa cenno di sì)
MICHE- (battendo il pugno sul palmo della mano, più deluso che preoccupato)
Adesso come facciamo a sapere se era l’asse di bastoni o quello di coppe?
GIGIO- (ciondola il capo considerando) Certo che la vita è un interrogativo?
S I P A R I O
S E CO N D O A T T O
Tutti i personaggi indosseranno una lunga tunica. Colore:
Biagio – Bidello – Fattorino : Azzurro
Cesira – Rosina: Rosa
Mario – Barone: Giallo
Onorevole – Stella: Rossa
Maria – Segretari – S. Pietro: Bianca
P R I M A P A R T E
All’apertura del sipario, una tela blu-notte, verso il proscenio, piena di
lontane stelle, che ogni tanto brillano di una tenue luce azzurognola, farà da
sfondo al viaggio di Biagio e Mario verso l’Eternità. Una musica stellare
“metallica” introdurrà i due attori.
BIAGIO- (entra a lunghi passi, guarda dietro di sé e non vedendo Mario: si ferma
e lo chiama) Anima Mario Rubinetti, sbrigati! Non se la vuol capire che ho
fretta!
MARIO- (da fuori, con tono preoccupato) Biagio, dove sei?… (entra vestito con
una lunga tunica color giallo.- Dalla soglia...) Aspettami, sennò mi perdo!
BIAGIO- Non puoi perderti. Basta che segui la via lattea!
MARIO- (disgusto) La via lattea?
BIAGIO- Sì!
MARIO- Non c'è un’altra strada?
BIAGIO- Perché questa non ti piace? Cosa c’è che non va?
MARIO- Niente!… Solo che il latte mi smuove lo stomaco, e se poi mi
scappa...come faccio, dove vado?
BIAGIO- Questa è la strada più corta; le altre sono più lunghe!
MARIO- Che me ne importa, ormai ho tutto il tempo che voglio!
BIAGIO- Ma io: no! Perciò, andiamo.
MARIO- Un momento! Fammi prendere fiato...non lo vedi che lo tiro con i denti?
Perché tutta sta fretta? Devi andare a prendere qualche altro che sta per
<stirare le zampe>?
BIAGIO- Ma no!…Debbo finire una partita a canasta, iniziata da tre anni.! Ho
lasciato a Peppe, che fa coppia con me, con quei due giannizzeri: Gabriele e
Giorgio…Chissà come lo staranno ad imbrogliare!
MARIO- Ma di chi parli? Chi sono questi?
BIAGIO- Peppe:il falegname, Gabriele: l’arcangelo e Giorgio: il cavaliere!
Capirai, se io e Peppe diciamo una parola di troppo: tirano subito fuori la
spada!
MARIO- E siete buoni lassù!…Ma dimmi: come mai sei venuto tu a “raccogliermi”?
BIAGIO- Perché il compito mio è questo! Mi è stato assegnato ottantatre anni fa.
Fra diciassette anni vado in pensione!
MARIO- Orca! Cos’è pure da morti bisogna lavorare?
BIAGIO- E già! Appena le anime arrivano: gli viene affidato un lavoro, molto
vicino al comportamento che hanno avuto in vita. Come ti posso dire? Per
esempio, a me, da vivo, piaceva trascorrere il tempo libero al bar, piuttosto
che aiutare mia moglie nei lavori domestici. Di conseguenza, sono un’anima che
passa più tempo fuori che dentro il Paradiso. Questo finché non vado in
pensione!
MARIO- E tua moglie che fa? Dove sta?
BIAGIO- Lei sta a fare penitenza in Purgatorio. Salirà in Paradiso lo stesso
giorno che io vado in pensione!
MARIO- Come mai lei sta in Purgatorio e tu…
BIAGIO- Perché lei, non vedendomi mai a casa ad aiutarla: si arrabbiava e dalla
bocca le scappavano più parolacce che Ave Marie e Ora pro nobis! Invece io ero
contento della vita e se le cose non andavano come dovevano: non me la prendevo
più di tanto. Alla fine sono stato premiato! Anche se per cent’anni debbo fare
il trasportatore di anime!
MARIO- Sicché a tua moglie le tocca…
BIAGIO- Fare penitenza e vedermi: libero, tranquillo e circondato da una luce
divina!
MARIO- Dove sta sta luce, che qui è tutto scuro e si vede a malapena?
BIAGIO- La puoi vedere dopo che t’avranno giudicato, non prima.
MARIO- Pensi che mi manderanno all’inferno?
BIAGIO- No, dal momento che ti sono venuto a prendere io!
MARIO- E che penitenza mi daranno?
BIAGIO- Quale era la cosa che ti piaceva fare di più in vita?
MARIO- Vedere le partite della Juve!
BIAGIO- Allora vedrai che ti faranno vedere tutte le partite della Juve, ma solo
le sconfitte!
MARIO- Sai come soffrirò!?… Per quanti anni mi toccherà vederle?
BIAGIO- Spera che la segretaria di S. Pietro sia in giornata buona!
MARIO- Perché non è lui che…
BIAGIO- Lui dà solo il tipo di penitenza che uno si merita. La durata la
stabilisce lei! E’ una tedesca, dura, ferma, severa!…Tu, fatti vedere docile,
buono, sottomesso e può darsi che te ne dà una breve!
MARIO- Io appena la vedo comincio a tifare: Bekenbaur holé! Bekenbaur, holé!...
BIAGIO- Bravo! Adesso andiamo. Ti sei riposato abbastanza! Siamo arrivati; manca
solo la salita finale. (uscendo) Andiamo!
MARIO- Vengo, ma non correre!… (si ferma sulla soglia dell’uscita e verso la
platea considera...) Guarda te! Manco da morto trovi pace. Pure in Paradiso
tocca lavorare! Tutto il contrario della terra. Lì, bisogna raccomandarsi per
poter trovare un lavoro. Qui, per lavorare di meno!... (cerca Biagio e con voce
piagnucolosa) Biagio, dove sei?… Aspettami, sennò mi perdo! (esce continuando a
chiamarlo)...
(riprende la musica d'apertura, che, scemando, lascerà posto a quella della
seconda parte: “Dolce mattino” che accompagnerà l’apertura del siparietto….
SECONDA PARTE
La scena rappresenta l’anticamera del Paradiso: dove le anime attendono di
essere giudicate. Sul fondo e sulle quinte, qua e là vi sono delle nuvolette. In
fondo a destra, vi è un tavolino con sopra un librone, dove vengono registrate
le anime arrivate e quelle che dovranno arrivare; sopra di esso è appesa una
grossa conchiglia, che fa da tromba. Lateralmente, in fondo, a destra, un arco
di nuvolette farà d'entrata comune. In fondo e lateralmente a sinistra vi è una
porta argentata e dorata, che porta al Tribunale Divino. Lateralmente in basso
vi sarà una nuvola a forma di divanetto a due posti, dove siederanno le due
donne: Rosa e Cesira; di fronte un'altra nuvoletta a forma di sedia, dove starà
seduto il Barone. Una <dolce> musica sveglia l’Angelo bidello.
Il telo-siparietto si apre lentamente, accompagnato dalla musica “Dolce
mattino”, mentre le luci si alzano a giorno: lentamente...
Scena 1^:- Bidello- Cesira- Rosina- Barone.-
BIDELLO- (E' accanto al tavolo e dorme in piedi, con le braccia e mani
incrociate al petto a mo' di ali. Si sveglia piano piano e poi andrà a svegliare
le anime: prima le donne e poi il Barone- dopodiché va in fondo scena: al
centro) Ringraziamo con un inchino chi è così buono da tenerci nell’eternità!…
ANIME- (ogni qual volta, verrà detta la parola “eternità” : tutti canteranno, in
piedi e con braccia protese verso l'alto, la parola finale della canzone di Don
Backy: “immensità”.) Nell’immensitàaaaa!…
BIDELLO- Cominciamo un'altra giornata!…
CESIRA- (prendendo il lasagnòlo”, posto di fianco, che farà rotolare, nei
momenti di pausa, su e giù sulle cosce, come stesse stendendo un impasto di
farina) Eppure questa (giornata) l’aggiungiamo alle altre, è vero?
ROSINA- (di fianco, a terra e a lei vicino, vi è un cestino in vimini con
l'attrezzatura da sarta: stoffa imbastita, ago, spagnolette di cotone, forbici e
metro.) Possiamo sapere quanto tempo ancora dobbiamo aspettare per essere
giudicate?
BIDELLO- State calmi!... State buoni! Quando arriva il vostro turno: sarete
chiamate! In questi posti ci vuole: calma e pazienza.
CESIRA- Ma che calma e pazienza!? E’ un sacco d’anni che siamo qui e ancora non
si riesce a capire che fine faremo!
BIDELLO- Cosa volete che faccia? Io sono l’angelo bidello, non comando niente!
Tutto quello che posso fare e dire è: “State calmi e state buoni!” Per il resto
ci pensa S. Pietro e la sua segretaria!… A proposito! Stamattina è un po’ in
ritardo!
BARONE- (parla un po’ affettato, sarebbe bene con la “erre moscia”, da sembrare
appena effeminato) Non state a perdere tempo a spiegare, tanto non vi capiscono,
sono dei popolani, plebaglia ignorante!
ROSINA- Ignoranti a noi? (leggere come scritto) Ahò, Aistain!? “Cominciamo di
santa giornata”? (di primo mattino) Guarda che se continui a offendere:
(mostrando ago e filo) ti cucio la bocca!
BIDELLO- (guardando verso la porta a sinistra, pauroso) Zitta! Non ti fare
sentire, sennò quando ti giudicano te l’assommeranno a gli altri peccati!
ROSINA- Non me ne frega! Almeno non lo sentirò più parlare.
CESIRA- Crede che perché è nobile, può permettersi di offendere, sto
“capiscione”?
ROSINA- Te la vuoi capire o no, che qua siamo tutti uguali!…
BARONE- (volgendo loro uno sguardo di commiserazione) Tutti uguali!… Vi ricordo
che io sono il Barone Beccotorto!
CESIRA- Lo sappiamo, lo sappiamo! Appena sei arrivato volevi attaccare pure i
manifesti!
ROSINA- Ti conviene starci lontano, sennò il “becco-storto” te lo raddrizziamo
noi!
BARONE- (sulle furie) Per tutti i muli della Maremma!…
BIDELLO- Uéh, Uéh! State buoni! State calmi! Non bisticciate! Dovete avere tanta
pazienza! Dovete aspettare!…
ROSINA- Ci siamo stufate di aspettare e di vedere giudicata gente ch’è arrivata
dopo di noi! Non è giusto!
CESIRA- Mi pare di stare “giù” (inteso come “terra”) , quando stai dal dottore:
i furbi e i raccomandati ti passano avanti e il turno tuo non arriva mai!
BIDELLO- Non c'è bisogno da farli a me sti discorsi... Che, poi, manco so cosa
vogliono dire!!…
BARONE- Scusi, signor Angelo Bidello!… Lasci che spieghi io. (alle donne) Vi
faccio notare che anch’io sono in attesa, purtroppo, qui con voi, nonostante sia
un Barone, di un’estrazione più elevata.
CESIRA- L’hai sentito Rosina? (sardonica) Lui ha la <distrazione soprelevata>!
ROSINA- E <scendi giù dal ciliegio> (modo di dire marchigiano: “cala giò dal
ceregio”). Antipatico!
BIDELLO- (interviene supplichevole alternando sguardi alla porta) State zitti!
Non mi complicate le faccende! Non voglio passare guai a causa vostra!
BARONE- Vi prego di chiamare all’ordine queste due megere!
ROSINA- (si alza) “Messaggere” noi!?…. Ci hai preso per ruffiane?
CESIRA- (si alza e brandendo il mattarello) Noi ruffiane?
BIDELLO- (capisce e già va verso il centro)
CESIRA- Ti do tante di quelle lasagnolate, che ti faccio diventare un
“buccolotto”! (tipo di pasta)
BIDELLO- State buoni!…
CESIRA- A costo di finire all’inferno!…
BIDELLO- (si raccomanda) State buone!…State calme!
ROSINA- Come si fa a stare calme, con questo che offende sempre?
BIDELLO- In questo modo aggravate la vostra posizione!…(appena vede le donne
riprendere posto, con più coraggio...) Bisogna che ve lo dico: voi tre vi
trovate ancora qua, in attesa di giudizio, proprio perché fate casino! Più
casino fate e più per le lunghe va l'attesa e più tirate di orecchie prendo io!
Dacché siete arrivati, da S. Pietro ho ricevuto solo romanzine! Per non parlare
dell’Angelo Segretaria: la tedescaccia!… Ce l’ha sempre con me, sta “crucca
mangiapatate”!…
Scena 2^ :Detti più la Segretaria.-
SEGRET- (ch’era già entrata a “mangiapatate”)…Chi mancia patate?… (leggere le
parole riportate in corsivo così come scritte, ciò per rendere verosimile
l'accento di un “tedesco” che vuole parlare italiano)
BIDELLO- (tremante) Mamma mia, eccola!
SEGRET- A chi ti riferifi?
BIDELLO- Niente-niente! Dicevo alle anime che non ci sento bene. Forse perché
quand’ero in vita ho mangiato tante di quelle patate… Voi lo dovreste sapere che
chi mangia troppe patate diventa sordo e…
SEGRET- Fa pene, fa pene! Io non creto, ma fa pene!…Tu stare attento, perché
oggi essere ciornata FURCT-BAR! (va a guardare registro)
BIDELLO- E chi si muove da quì!?…Vi pare che vado al Bar?
BARONE- In tedesco “FURCT-BAR” significa: “Terribile!”
SEGRET- (ch’era ritornata al centro) Doppo tanti anni di laforo insieme tu
ancora non capire me e lui sì!?
BIDELLO- Però, mi sembra di non essermi sbagliato tanto! Visto ch’è una giornata
terribile, non ci sarà tempo per andare al bar… (tra sé) A parte che non c’è
manco quello per fare merenda… E’ da tre giorni che nella saccoccia ho un panino
col <ciausculo>… (salame morbido marchigiano, che si può spalmare sul pane)
SEGRET- (dopo aver fatto mimica di “tanto è inutile”, se ne sta andando…)
BIDELLO- …S. Pietro stamattina non viene?
SEGRET- (si ferma, si gira…) kommen!
BIDELLO- Ho detto: S.Pietro stamattina non viene?
SEGRET- Kommen!
BIDELLO- (a mezza voce, toccandosi un orecchio) Mi sa che di patate ne avrà
mangiate tante!… (forte) S. Pietro stamattina viene o no?
SEGRET- Cosa critare, cosa critare! Io sentito pene! Io risposto a te: kommen e
Kommen in mia lingua fole tire “arrifare”!… Cosa folere tu da S.Pietro?
BIDELLO- (impacciato) Ecco!… Ci sono queste anime, che vorrebbero sapere…(si
mette paura ritraendosi in sé stesso, perché…)
SEGRET- (forte e accigliata) Cosa? Cosa folere sapere?…Sempre curiosi questi
Italienisch! Folere sapere tutto, ma mai (verso le donne) NICHT BESTIMMEN!
ROSINA- Sentitela!?… Dà i numeri al lotto questa?… L’hai sentita Cesira? Ha
detto che abbiamo “bestemmiato”!
CESIRA- Guardate, signora segretaria, che vi state a sbagliare! Io e Rosina
siamo gente di chiesa!
BARONE- (con risatina di sufficienza) Ma che avete capito? “Nicht bestimmen”
significa: “Decidere niente!” Scusatele, non hanno studiato come me. Ricordo che
avevo degli amici...
SEGRET- Grazie, per traduzione, ma tu essere come altri. Non arruffianare me!
(chiede al Bidello) Detto pene “arruffianare”?
BIDELLO- Sì, bene.
SEGRET- Cosa stafi a tire prima…
BIDELLO- (che non si ricorda, tra sé…) E cosa stavo a dire?…
SEGRET- SNELL!
BIDELLO- (guardandosi il corpo) Ce credo che so’ “snello”, so’ tre giorni che
non faccio merenda!… (che si ricorda) Ah!… Vi stavo a dire, che le anime
vorrebbero sapere…
SEGRET- (forte) STILLE!…
BIDELLO- (paura) Questa mi fa morire d‘un colpo!
SEGRET- Qui, nessuna anima afere tiritto ti folere! Tutte anime tofere stare in
preghiera: (facendo mimica di “silenzio”) in “Stille” e aspettare proprio turno!
FERSTANDEN? ANGLOSSEN?
ROSINA- Sì, va bene! Come dite voi!... (all'amica) Ci conviene stare zitte,
sennò, hai sentito: prima ci fanno la “festa” e dopo ci spaccano “le ossa”!
CESIRA- Come hai fatto a capirla? Dove hai imparato il tedesco?
SEGRET- Cosa afere da MURMLEN? Da Borbottare?
ROSINA- Questa m’ha stufato! Ora glielo dico papale-papale! (in modo chiaro)
CESIRA- Sta zitta!
ROSINA- E’ inutile, bella mia, che vuoi fare’ la “ giusta”! Ci siamo accorte che
pure tu non sei quella che vuoi sembrare!
SEGRET- Cosa folere significare?
BARONE- Vogliono dire…
CESIRA- (apostrofa) Tu sta zitto e lascia parlare a lei!
ROSINA- Voglio dire che solo ieri hai fatto <passare avanti> quattro anime
ch’erano arrivate dopo di noi. L’altro giorno altre tre… Noi ci siamo stufati di
aspettare e vedere che altri vengono giudicati prima di noi!!
SEGRET- Ecco qua italienisch!
BIDELLO- State calmi! State buoni! Non me la fate incavolare!
SEGRET- Sempre brontolare, mai contenti! Questa essere tecisione Tivina, tofe
tutto essere stabilito.
BIDELLO- Gliel'ho detto!
SEGRET- Qui non esistere tempo!
BIDELLO- Manco per fare merenda!
SEGRET- Qui essere l’Eternità!
TUTTI- (si alzano e con braccia protese in alto: cantano) “Nell’immensitàaaaaa!”
BARONE- (finito : le donne siedono e lui rimanendo in piedi) Scusi signora
segretaria? Posso sapere che fine ha fatto la domanda che ho inoltrato, per
avere un colloquio con S. Pietro?
BIDELLO- Adesso ci si mette pure lui!
SEGRET- Stare tranquillo! Tomanta essere sul tafolo di S. Pietro.
Scena 3^: Detti più S. Pietro.-
S.PIETRO- (entrando – E' asmatico e ogni tanto alterna colpi di tosse) Posso
sapere chi mi chiama? Ho sentito più di una volta il mio nome! Non mi fate
fretta che sono vecchio!…Non ce la faccio più a fare sto lavoro! Ho pure l’asma…
E' da tanto che lo dico al Principale: “Mettete per quindici giorni un altro al
posto mio, ché debbo andare alle “Terme”.(nome delle Terme.)..................,
ma non ci sente!
(Un gioco di luci e tuoni precedono il parlare della V. f. c.- Tutti si girano
verso il fondo, dando le spalle alla platea e chinati...)
V .F .C .- (voce lontana e decisa, con tono di rimprovero) Chi ha detto che non
ci sento?
S.PIETRO- Niente-niente!… Sono stato io!… L’ho detto così, senza pensare.
Scusami!
V .F .C.- Un’altra volta pensa a quello che dici! Non dimenticare che anche tu
ti trovi nell’eternità!
TUTTI- “Nell’immensitàaaaaa!”
(stesso gioco di luci e rumori, prima di ritornare alla scena normale)
S.PIETRO- (tra sé) Bisogna che sto attento a quello che dico!…(forte e alla
segretaria) Dunque… Cosa sono venuto a fare qui?… E chi si ricorda?…
SEGRET- Eccellenza, occi essere ciornata ti giutizio! (sospingendo S. Pietro
all’uscita) Ricortare atesso? Preco!…Bitte!… Entrare in ufficio… Bitte!
BIDELLO- A lui gli dà l'aperitivo: il “Bitter”, e a me non fa fare manco
merenda!
S.PIETRO- (dalla soglia) E’ giorno di giudizio, hai detto?
SEGRET- Sì, eccellenza!
S.PIETRO- (andando) Chi si ricorda? …Sto diventando smemoriato! (via)
SEGRET- (dalla soglia al Bidello) E tu fare attenzione! Tenere disciplina!
Ricorto te che se non tenere anime puone: io mantare te a fare Ancelo custote al
Polo Nort, ta Esquimesi!
BIDELLO- (supplica piagnucolando) Per carità, non mandatemi al polo nord che ho
l’artrosi cervicale con la “sinovite” nella fronte!…
SEGRET- Ancelo affisato, mezzo salfato! (esce)
CESIRA- Ihé, quant’è brutta!
ROSINA- Proprio nel nostro reparto doveva capitare “ 'ssa morammazzata”?
BIDELLO- Siete contenti adesso? Ve l'avevo detto che ce l'aveva con me! Fatemi
il favore: (insieme alle anime) State calmi! State buoni!
TUTTI- State calmi! State buoni!
ROSINA- Sempre il solito ritornello!
CESIRA- Possibile che voi non comandate niente?
BIDELLO- Qui, cari miei, ognuno ha il compito suo. Oltretutto, so’ vecchio e non
posso più fare carriera. Eh!... Da giovane ero un bell’angioletto! Saltavo come
un grillo…Correvo di qua e di là: una saetta!…
BARONE- Siete stato pure Angelo Custode?
BIDELLO- E già! Ne ho custodite di anime io!… Qualcuno era bravo, qualche altro
di meno… Quando hanno visto che non ce la facevo più a correre dietro alla
gente: m’hanno messo a fare l’angelo bidello.
BARONE- Avete custodito pure anime di nobile casato?
BIDELLO- Una volta sola! Era un principe. Una lenza?! Ne faceva di cotte e di
crude! “Gli mancavano solo le corna”!
CESIRA- Sempre così, oh! Sti nobili, con la scusa che hanno i soldi fanno sempre
i <comodacci loro>!
BARONE- Signora io non le permetto…
ROSINA- Ma cosa non permetti tu? Qua i soldi non contano! Ce li hai, qui, i
soldi?
BARONE- No.
ROSINA- Te la vuoi capire, allora, che qui siamo uguali? Cesira ha detto bene,
voialtri ricchi avete fatto sempre come vi pare!
BARONE- Cara signora, le faccio notare...
CESIRA- Rosina, sta attenta e prendi nota!!
BIDELLO- Che fa: ricominciamo? Vi ripeto di stare buoni e calmi! Loro, (indica
chi sta dietro la porta) hanno tutto segnato nel libro mastro e quando sarà ora:
vi chiameranno.
CESIRA- Mi sa che il nome nostro nel libro che avete detto: non ce l'hanno
scritto!
ROSINA- Sennò a quest’ora ci avrebbero già chiamato e giudicate!
CESIRA- E ci saremmo levato di torno questa “piattola”!
BARONE- In effetti debbo dire e convenire che questo ritardo desta in me degli
inquietanti interrogativi! (indica donne) Hanno mostrato ingegno!
CESIRA- Ricominci a offendere?
ROSINA- Sta bona! Ha detto che la pensa come noi!
CESIRA- Allora dal momento che la pensiamo tutti allo stesso modo: entriamo
nella camera di S. Pietro e glielo diciamo!
(Le tre anime si alzano e si avviano, con frasi a soggetto, verso la camera di
S. Pietro)
BIDELLO- (di corsa, si piazza, a braccia larghe, davanti alla porta) No! Fermi!
Non si può!(alza la voce con decisa autorità, tanto che le tre anime
indietreggiano lentamente. All'entrata della “segretaria” ritornano velocemente,
a orecchie basse, al proprio posto) Ahò!?… A cuccia!… E’ possibile?…(entra la
“segretaria”) In tanti anni de onorata carriera non mi sono mai capitate anime
indisciplinate come voi!… Volete stare calmi? Volete stare buoni?…(vedendoli
ritornare buoni-buoni al loro posto senza reazioni di protesta, crede di essere
stato troppo severo e quasi si pente) Ecco!…Bravi!…Mi dispiace d'aver gridato,
ma quando ci vuole, ci vuole! Più state buoni e prima facciamo! Se invece fate
casino: scappa fuori la crucca e sono cavoli amari per tutti! Perché lei (si
gira verso la porta e la vede)…è buona! Una santa! Ma se perde la pazienza…
Scena 4^ -Detti più Segretaria e Fattorino.-
SEGRET- Cossì tu tenere tisciplina? Cossì tu ubbitire a ortini? Foi italiani
senza rispetto per gerarchie!
BIDELLO- Ci siamo passati…
SEGRET- Cossa tire?
BIDELLO- (piagnucolando) Non lo so! Questi m'hanno scimunito! Non so’ più quello
che dico e quello che faccio. Sono disperato!
SEGRET- S. Pietro ha tetto: “Ppasta!” (basta)
BIDELLO-- Non è suonato ancora mezzogiorno e già vuole la pasta? Ci credo,
appena arrivato gli avete dato l'aperitivo: il “Bitter”!
SEGRET- Stille! Silenzio! Finitela con questa commedia, “Javul”?!
CESIRA- (detto con paura e velocemente, segnandosi) Gesù, Giuseppe e Maria… Il
diavolo!...
ROSINA- (spaventata) Dove sta?
BIDELLO- Non vi preoccupate, “javul” vuole dire: “avete capito”? Le prime volte
ci sono cascato pure io!
SEGRET- Questo essere posto serio, nicht puffonate! (cambia tono) Essere
arrifata anima Bianchini Maria?
BIDELLO- Ancora non s’è vista. Adesso chiamo l’Angelo fattorino! (va a suonare
il corno di bue, o una grossa conchiglia marina, che farà da tromba)
SEGRET- Come mai questo ritardo?
BIDELLO- (ch’era andato a sfogliare il “librone”) Non me lo so spiegare neppure
io!
FATTOR- ( E' giovane- sarebbe bene “grasso” - ha un paio di ali piccole; tutte
le sue entrate debbono essere a mo’ di corsa saltellata e adesso continua a
saltellare sul posto finché viene fermato dal Bidello) Brrrrrrrrum!...
Brrrrrrrrum!... Eccomi! Eccomi qua! Più veloce della luce e saettante come una
stella cometa!
BIDELLO- Aòh! Ti vuoi fermare?… Ascolta!
FATTOR- (continua più lentamente a saltellare) Cosa volete?
SEGRET- Tofe essere anima Maria Bianchini? KASTENGAIST?
FATTOR- ( al bidello) Cosa ha detto?
BIDELLO- Ha detto: “Dove sta l'anima di Maria Bianchini con le “castagne”?
FATTOR- (alla Segretaria) Tra poco arriva. E’ per strada, …ma mi sembra che non
ha le castagne.
SEGRET- (ha un cenno di stizza)
BIDELLO- (che ha notato il gesto della segretaria…preoccupato) Come, non ha le
castagne?
FATTOR- E' colpa mia se non ha le castagne?
BIDELLO- E sta fermo! Cos’è che saltelli sempre? Datti un po' di requie!
FATTOR- Non mi posso fermare, mi devo tenere sempre in forma. Ancora non riesco
a volare. Mi si devono sviluppare i muscoli delle ali!
SEGRET- Afere finito ti chiaccherare? Portare suppito anima. Lei afere
precetenza su tutti… Lei essere Kastangaist, cioè “Privilegiata”! Capito atesso?
Ha precetenza su tutti.
BIDELLO- Vai a vedere. Sbrigati!
FATTOR- Vado e torno! Sono un fulmine! (due, tre saltelli, come per prendere la
rincorsa per volare e poi...) Brrrruuummmmm!… (esce) Brrrrrrrrruuumm!!!!...
SEGRET- Snell! Snell!
BIDELLO- (accompagna l'uscita del fattorino con la battuta…) Hai sentito? Devi
essere snello, perciò non ti fermare a mangiare le merendine, hai capito?
SEGRET- (si avvia alla porta)
CESIRA- (alla segretaria) Scusi, dove va lei?
SEGRET- In ufficio!
ROSINA- Fermati, che prima hai da parlare con noi! Quest’anima che deve
arrivare, ha la precedenza su tutti, abbiamo sentito bene?
SEGRET- Sì!
CESIRA- Ma noi è da un sacco di anni che aspettiamo!
SEGRET- Quella che sta per arrifare è anima senza peccato, pura, immacolata! Lei
non afere pisogno ti processo! Fiene a salutare S.Pietro, prima ti antare nel
più alto tei cieli!
FATTOR- (da fuori) Bruuuuumm!.... (solita entrata saltellante) Eccola, eccola!
Scena 5^:- Detti più Maria Bianchini e V. f. C.
MARIA- (ha una tunica bianca e quando arriva al centro scena: alza le braccia e
sguardo verso l’alto) Pace a chi sta nell’eternità!
TUTTI- Nell’immensitàaaaaaaa!....
FATTORI- (prolunga, cantando, la “a” tanto da rimanere da solo a dirla…)
BIDELLO- ( lo ferma con uno scappellotto) !
MARIA- E’ bello qua!
FATTOR- Qua è niente… Vieni con me di là! (si avvia verso l’ufficio)
SEGRET- Alt! Tofe antare tu?
FATTOR- L’accompagnavo… Le volevo fare vedere…
SEGRET- E cossa ci sto a fare io?
FATTOR- (al bidello) Cosa ci sta a fare lei?
BIDELLO- Lo domandi a me? Cosa ne so io?
SEGRET- Tu non sapere quale essere mio compito? Bel bitello DU BIST!
FATTOR- T’ha detto bestia!
BIDELLO- (alzata di spalle) Lasciala dire!
BARONE- “Du bist” significa “tu essere”! Quindi ha detto: “Bel bidello tu
essere”! Solo io so il lavoro che svolge.
CESIRA- Pure io lo so! Lei è: l'usciere.!
ROSINA- No, te sbagli! Lei è quella che scrive nei libri!
BARONE- (ridendo) Che ignoranti! Non sanno che voi siete come una specie di
“entraneuse”!
ROSINA- A chi ha detto: ignoranti?
CESIRA- Guarda che se arrivo a prendere quella caramella che hai nell’occhio, te
la incarto per bene!
BIDELLO- State calmi, state buoni!…
SEGRET- (che dalla rabbia, nel sentirsi paragonata ad una entreneuse, aveva dato
segni di agitazione interna) Questa essere mancanza di rispetto!… Entraneuse a
me!…Topo tanti anni di illibata carriera!
MARIA- Calma!… Calma!… Calmatevi! Non è con l’ira che si risolvono i problemi.
Bisogna sapere comprendere e perdonare. Nella vita, tutto quello che è
avversità…
FATTOR- (canta) Nell’immensitàààààà….!
BIDELLO- (lo ferma con il solito scappellotto) Zitto! Ha detto: immensità e non
“eternità”! (poi…) Scusatelo, ma quando sente una parola che finisce con la “à”,
la scambia per “eternità” e si mette a cantare!
MARIA- …Tutto quello che è avversità va affrontato col sorriso sulle labbra e
sul cuore!
BIDELLO- Brava! (applaude)
FATTOR- (applaude)
SEGRET- Zitti foi tue!
BIDELLO- ( dà uno scappellotto al Fattorino, come dire che lui non ha colpa))
MARIA- …Perciò, (forte con sgaurdo verso l'alto) Oh Signore, perdonali, perché
non sanno quello che fanno!
V.F.C. – (gioco di luci e tuoni…) Cosa? Perdonarli? A me questi mi hanno stufato
per bene! Quando sarà il loro turno per essere giudicati, gli farò capire io
quale è il comportamento da tenere in una sala d’aspetto rispettabile! E non mi
riferisco solo alle anime, ma anche al personale di servizio, che non si attiene
alle regole!
TUTTI- (hanno ascoltato a testa china e tremanti) (luce normale)
MARIA- (Dopo qualche colpetto di tosse per togliere l’imbarazzo) Vogliamo
andare?
SEGRET- (che si è ripresa) Sì!… Preco… Preco! (lascia il passo...)
MARIA- (alle anime) Non vi preoccupate, quando sarò al Suo cospetto, metterò per
voi una buona parola! (entra)
SEGRET- ( al Bidello e al Fattorino) Con foi faremo i conti topo! (entra)
BARONE- Finalmente! Dopo tocca a me!
ROSINA- Chi te l’ha detto?
BARONE- Non avete sentito la segretaria? “Dopo faremo i conti!” e quindi, dopo i
“Conti” toccherà ai “Baroni”, quindi: a me!
BIDELLO- Non hai capito un accidenti! I conti li vuole fare con me! Quella,
sempre con me se la prende! Mi domando come avrà fatto il “Principale” a darle
st'incarico? Quella stava bene a fare l’Angelo Custode in qualche galera!
BARONE- Qualcuno che tiene la disciplina ci vuole!
BIDELLO- E io che ci sto a fare? Nessuno mi considera! Io dovrei lamentarmi per
come mi trattano e non lei! ( al fattorino) Te la vuoi finire di saltellare? Va
a vedere se arriva qualche altra anima!
FATTORI- Brruuuuummm!….Corro!….Bruumm!... Più veloce de la luce! (via)
BIDELLO- Ora cerchiamo di stare calmi e buoni! (va in fondo e assume posizione
di riposo)
CESIRA- (guardando verso la platea) Rosina!... Rosina, guarda…
ROSINA- Che c’è?…
CESIRA- (indicando verso un punto della sala) Guarda quella sfacciata di Ninetta
di Tontolò a che prezzi vende la........ ........(dare un mestiere di venditrice
a questa “Ninetta”: fruttivendola, merciaia...) *(nell'originale sarebbe una
“bancarola”, cioè a Loreto, in piazza, del Santuario, della Madonna,
tutt'intorno vi sono queste donne che con le loro bancarelle vendono articoli
religiosi, souvenir; sono un po' il simbolo delle “Loretane”)
ROSINA- (che s’era accostata a Cesira e guardato verso la stessa direzione) Che
razza di ladra! !
CESIRA- Si vantava d'essere l'unica ad avere prezzi onesti! Il giusto: né una
lira di meno, né una lira di più!
ROSINA- E’ stata sempre un'imbrogliona. Una <profitterola>!
BARONE- (ridendo, tra sé) Sì, un “Tiramisù!”
CESIRA- (sempre rivolta verso Ninetta) Vedrai che non ti manca tanto per venire
su!
ROSINA- Appena arriva: le tocca. Che sfacciata!
BARONE- Siete sempre donne da cortile: impiccione!
BIDELLO- Rieccoci!…
CESIRA- (alzandosi) M’hai stufato Barone “Beccamorto”!
ROSINA- (si alza anche lei) Allora non ci credi che t’<imbescichiamo> tutto!
BIDELLO- (corre a frapporsi) Non ricominciamo, “perdico-di-dico!”! Dopo, la
segretaria se la prende con me !… Buoni!….
CESIRA- Vie’ qua che ti slogo tutto!
BIDELLO- Calmi!…
BARONE- (riparandosi dietro al bidello) Mi vogliono <imbescicare> e slogare!
BIDELLO- Ci penso io!… Mettetevi a sedere!…
ROSINA- Se ti prendo: ti faccio maledire il giorno che sei morto!
BIDELLO- (al Barone) Ma cosa gli hai fatto?
BARONE- Niente! Io mi facevo i fatti miei!
ROSINA- Sei pure bugiardo. E' da un bel po' che ci sfotti. T’ho sentito, sai,
che quando Cesira, ha detto “profitterola”, le hai fatto il verso: “Tiramisù”!
(accompagna con mimica il pugno) Ti tiro una <papagna> se non ti fai i cavolacci
tuoi!
Scena 6^:- Detti- V.F.C. e S.Pietro.-
V.F.C. – (stesso gioco scenico di prima) Insomma! Cos’è sta
cagnara?…Pietro!…Pietro?!
S.PIETRO- (entra seguito dalla segretaria) Cosa c’è, cosa c’è?…
V.F.C. – Non c’è quello che ci dovrebbe essere: Silenzio! Lo sai o no che sono
in riunione? Non voglio essere disturbato!
S.PIETRO- Adesso ci penso io, sta tranquillo!
V.F.C. – Speriamo! Sennò sarò costretto a prendere severi provvedimenti!
S.PIETRO- (quando la scena ritorna normale) (accenna a parlare, ma ogni volta
viene anticipato dalla segretaria)
SEGRET- Chi essere responsabile ti questo casinen?
S.PIETRO- (c. s.)
SEGRET- Allora?
S.PIETRO- (c. s.)
SEGRET- Appiamo fatto una tomanta. Rispontere!
S.PIETRO- (c. s.)
SEGRET- Stiamo aspettanto!
S.PIETRO- E mica mi lascia parlare! (alla segretaria) Segretaria, scusa,...Ci
penso io!… Da adesso in poi non voglio sentire volare una mosca, perché sennò….
(si perde) perché sennò… perché sennò… Che volevo dire?
SEGRET- Perché sennò foi fare tre secoli ti Purgatorio, capito?
S.PIETRO- Ecco! Brava! Come ha detto lei. (tra sé) Ma perché siamo qua? Boh!?
Mica mi rcordo! Mi comincio a smemoriare!… Fammi andare, fammi andare!…(esce)
SEGRET- Che figure tu fare….Puuuhhhfff!(lo guarda con una faccia schifita)
Puuuhhhfff…
BIDELLO- (crede che la segretaria abbia sentito puzza e allora cerca di
giustificarsi) Io non sono stato. Mi potesse prendere un colpo all’istante! Non
sono stato io!(al Barone) Barone, non è che prima avete preso paura e ....?
(mimica)
BARONE- Io? Impossibile!
CESIRA- E già, lui ce l’ha “chiuso per ferie”!
ROSINA- E anzi puzzi poco, con tutte le “arie” che ti dai!
SEGRET- Cossa afere capito? Folefo tire che tu, Ancelo Bitello hai fatto
figuraccia. Tu essere Ancelo ti terza categoria! Il polo nort essere sempre più
ficino!….(esce)
Scena 7^-: Detti – Biagio e Mario.-
BIDELLO- Ora ci penso io! (con sguardo verso dove riceverà la lavagna: chiama)
Santa Scolastica?… Santa Scolastica, manda giù la lavagna, per favore?!...
CESIRA- Tutta colpa di sta “palla d’uovo”! (dalla tunica gialla)
ROSINA- Pare un pezzo di grasso rancichito. Puhà!…
BIDELLO- (ha ricevuto la lavagna e vi ha scritto “Buoni e Cattivi”) Adesso, il
primo che parla: lo segno! Con voi non bisogna essere buoni!
BIAGIO- (è entrato alla battuta del bidello) Oh, lascia perdere a questi e dà
mente a me, che ho prescia! T’ho portato un’anima! Vado via! Ciao.
BIDELLO- Dove vai? Lo sai che devi firmare il registro per la commissione fatta?
Dove sta quest’anima?
BIAGIO- (si gira e vede che non c’è) E' rimasta di fuori!… Mario, dove sei?
MARIO- (da fuori) Sto qua, ma non entro se non mi dai i pantaloni!
BIAGIO- (esce e poi rientra trascinando Mario, recalcitrante) Entra, non essere
sciocco!
MARIO- (entrando fin sulla soglia) Mi vergogno!…. Rivoglio i pantaloni!
BIAGIO- (mentre firma) E fattela finita! Qui c’è tutta brava gente! Lo sai che
ho premura! Ubbidisci, sennò vai a finire all'inferno.
MARIO- No! All’inferno, no! (avanza e timidamente giustifica la veste…)
Scusate….io sono un uomo, ma quello (indica Biagio) me l’ha fatti lasciare a
casa!….
BIDELLO- Non ti giustificare, qua siamo tutti con la veste. Abbiamo solo la
sembianza, (indica la testa) il resto non l'abbiamo più! (indicando dal busto in
giù)
BARONE- E’ proprio vero, da qui in giù…
DONNE – Tu non ce l’hai mai avuto!
BARONE- (ha un segno di stizza)
MARIO – ( si guarda intorno e poi si avvia lentamente verso l’ufficio)
BIAGIO- (che intanto ha firmato)…Ciao, e alla prossima! (via)
BIDELLO- (va a vedere se ha firmato) Ciao! (si accorge di Mario) Uéh, uéh! Dove
vai? Lì, non si può entrare!… Come ti chiami?
MARIO – Mario Rubinetti!
ROSINA- Detto “pisciarello”!
MARIO – Sì, per via del cognome “rubinetti” e se perde… m’avete capito?…Ma a voi
chi vi ha dato… (riconoscendo le donne) Tòh? Rosina? Rosina “cicciacotta”! Che
ci fai qui?
ROSINA- Sono in attesa di giudizio!
MARIO- Vedo che non sei sola…C’è pure Cesira “tagliatella”! Anche tu sei in
attesa di giudizio?
CESIRA- E già!
BARONE- ( ridendo e dando un ritmo) Che bel trio: “Tagliatella, Cicciacotta e
Pisciarello! Tagliatella Cicciacotta e Pisciarello! Tagliatella....
ROSINA- Meglio Cicciacotta che “Beccomorto”!
BARONE- Prego: Beccotorto!
CESIRA- Beccostorto, o beccomorto, è lo stesso? La cosa è una: sempre “becco”
rimani.
BIDELLO- Oh,oh,oh! Silenzio!… (tra sé) Prima erano tre a fare cagnara, ora c’è
pure quest’altro! (forte) Dico a te: margherita!
MARIO- Che margherita?
BIDELLO- Come hai detto che ti chiami?
MARIO- Rubinetti.
BIDELLO- Imbé!? Margherita o rubinetto è lo stesso!… Ora va a sedere e fa
silenzio, sennò ti scrivo nei “cattivi”!
MARIO- Scusate!… Sapete, non sono pratico di questi posti…è la prima volta…
BIDELLO- Basta una volta. E' pure troppo!
CESIRA- Mario, vieni qui! (gli fanno spazio in mezzo) Ti facciamo posto!
MARIO- (siede tra le due donne)
ROSINA- Lo sai che da qui abbiamo seguito il tuo funerale?
MARIO- Davvero?
CESIRA- Meglio della televisione!
MARIO- A colori?
ROSINA- No! In bianco e nero!
MARIO- (meraviglia gioiosa, sentendo i colori della Juve) In bianconero pure
quassù? Guarda dove arriva la potenza di Agnelli!? Lo sapete che sono morto a
causa di una partita di pallone?
BARONE- Pallone! Puàh! Sport proletario. Il Golf è un vero sport!
MARIO- Cos'è ce l'ha con me quello?
ROSINA- Lascialo perdere. Quello ce l'ha con tutti!
Scena 8^:-Detti-Fattorino-Onorevole e segretaria-
FATTOR- Brrruuumm!… Eccheme!… Più veloce della luce!
BIDELL- (che si era appena addormentato…) Uhé! Sono modi questi di svegliare un
povero vecchio?
FATTOR- Ho le ali piccole, ma sono più veloce di un fulmine!
BIDELLO- Smetti subito di saltellare, sennò ti do (mima con la mano) una
cinquina, che te lo faccio spiccare io il volo! Cosa sei venuto a fare?
FATTOR- Stanno arrivando due anime.
BIDELLO- Imbé, me le porti tu? Dove sta l’Angelo che le accompagna?
FATTOR- Non ce l’hanno. Sono due anime speciali! Sono arrivati con la
tele-cielica!
STELLA- (entra veloce- parla nervosamente- ha una tunica di color rosso. Con
qualche parte bruciacchiata e qualche brandello di stoffa cadente dalle
maniche)) Presto, presto, una sedia per L’onorevole Ciarlatano! (va a prendere
una nuvoletta-sedia)
BIDELLO- (togliendole la sedia) Benarrivati!… (ripone in fondo) Ditemi chi
siete!
STELLA- Sono Stella Di Gregorio,la segretaria dell’onorevole Ciarlatano. (vede
entrare l’onorevole prende la sedia e lo fa mettere seduto al centro scena)
Prego, Onorevole!… (al Bidello) Sa è ancora sconvolto…L'incidente stradale!
Tornavamo da Roma... Non avete visto il telegiornale?
BIDELLO- Per carità! L'ho visto solo una volta e mi è bastato! Per tre giorni,
dal mal di testa mi si sono ammosciate le ali!
ROSINA- Noi guardiamo, da qui, quello che più ci piace!
CESIRA- Io guardo tutte le sagre: quella della “tagliatella”, della
“lasagna”...del “pesce fritto”...della “bruschetta”...
BARONE- Quello che dicono i giornalisti non ci interessa! Solo chiacchere e
basta!
ROSINA- (indicando l'Onorevole) Parla o nell'incidente ha perso la lingua?
STELLA- E' uno dei migliori politici. Tutti gli invidiano la sua oratoria!
(all'Onorevole) Onorevole, su, dica qualcosa!...
ONORE- (la sua tunica è ridotta male, come quella della segretaria. Si alza un
po' a fatica e dopo alcuni colpetti di tosse...) Onorevoli colleghi e colleghe,
essi mi consentano…
STELLA.- (interviene discretamente) Onorevole, non siamo al Senato, ma
nell’anticamera del Paradiso.
BIDELLO- Hai fatto bene a ricordarglielo! A proposito, di Onorevoli ne sono già
arrivati altri quattro e gli consiglio di non pensare a formare un
“penta-partito”, perché (indica verso l'alto) Lui, preferisce il partito
“unico”!
STELLA- Ma non ci pensa nemmeno! E’ ancora scosso dall’incidente. Guardate i
suoi occhi assenti e spaesati! Si figuri che appena sceso dalla tele-cielica: ha
dato un bacio a quell’angioletto lì! (fattorino) Chissà per chi l’ha scambiato?
FATTOR- Appunto! Sarà meglio che mi vado a cercare altro da fare, non si sa mai!
(va alla porta della segretaria e bussa )
BIDELLO- Bravo! Va a saltellare da un’altra parte!
BARONE- (parlotta con la segretaria dell’Onorevole)
ROSINA- Guarda che ruffiano!
SGRET- (entra, ma rimane sulla porta) Cossa folere atesso?
FATTOR- Sono arrivate queste due anime. Devono essere delle anime importanti!
(esce)
SEGRET- (avanzando, al bidello) Chi essere?
BIDELLO- L’onorevole Ciarlatano e la sua segretaria.
SEGRET- Oh, l’Onorefole Ciarlatano!…. Proprio atesso S.Pietro ha terminato ti
parlare, al telefono bianco, col Faticano. (verso i due) Fi preco ti attentere.
(confidenziale) Sa, io essere sua colleca… S. Pietro fi riceferà suppito!
Aspettare! (entra)
STELLA- (parla sottovoce con l'Onorevole)
CESIRA- Non credo che ci vogliono passare avanti?
ROSINA- Se ci provano succede un “quarantotto”!
MARIO- Volete spiegarmi con chi ce l’avete? Non ci sto a capire niente!?
CESIRA- Se non mi sbaglio, vogliono fare giudicare, al nostro posto, aquesti due
che sono appena arrivati. (va a parlottare col Barone)
MARIO – (a Rosina) Perché non si va in fila?
ROSINA- Altro che fila! Quassù ci sono più raccomandati di laggiù! (continua a
parlare sottovoce e concitatamente con Mario)
BIDELLO- (capendo come potrebbe finire) Qua l’affare s’ingrossa e quella
tedescaccia m’ha lasciato da solo!... (alle anime) State calmi, state buoni,
sennò mi tocca andare al polo nord a contare le foghe!… (chiede aiuto a Stella)
Fate qualcosa… Intratteneteli finché non arriva la crucca!… Fammi chiamare
l’Angelo fattorino, che se finisce a “cazzotti” ce li dividiamo! (suona la
tromba)
STELLA- (continua a parlare con l’Onorevole e le anime tra di loro)
FATTOR- Bruuhhmm! (saltellando)… Prima o poi ce la faccio!… Prima o poi ce la
faccio!
BIDELLO- A fare cosa?
FATTOR- A volare!
BIDELLO- Sta tranquillo, che ci penso io a farti volare, se non ti fermi!
(all'Onorevole) Voi che avete la lingua sciolta: dite qualcosa per calmare ste
anime!
ONOREV- Ma cosa debbo dire?… Ho battuto la testa e me la sento tra le nuvole!…
STELLA- L’aiuterò io! (gli si accosta di più) Ripeta quello che le suggerisco
sottovoce!… (a tutti e con autorità) Signori, silenzio! Un po’ di silenzio!
Ognuno ritorni al proprio posto!… L’Onorevole desidera parlarvi e conoscere.
TUTTI- ( si calmano e riprendono posto)
BIDELLO- (al Fattorino) Sta fermo e ascolta! L’Onorevole ci deve fare un
discorso.
FATTOR- Sì, ma non è che alla fine, alla fine dobbiamo baciarlo!? Io non lo
bacio!
BIDELLO- Ma no! Tuttalpiù gli batteremo le mani!
STELLA- (comincia) Cari amici…
ONOREV- Cari amici…
STELLA- …e compagni!
ONOREV- (un po' perplesso) Abbiamo cambiato partito?
STELLA- No, ma qui è meglio andare d’accordo con tutti!
ONOREV- Giusto!…Cari amici e compagni…
STELLA- …per nove mesi siamo stati in grembo a nostra madre…
ONOREV.- …per nove mesi siamo stati in grembo a nostra madre….
STELLA- Per ben nove mesi abbiamo atteso.
ONOREV- Per ben nove mesi abbiamo atteso.
STELLA- …ma il giorno che siamo venuti al mondo col primo vagito….
ONOREV- …ma il giorno che siamo venuti al mondo col primo vagito…
FATTOR- (al Bidello) Con chi siamo venuti al mondo?
BIDELLO- Col vagito!
FATTOR- Cos’è un treno?
BIDELLO- Chiudi la bocca, ignorante!!
STELLA- Ssssss!… Abbiamo ringraziato Dio…
ONOREV- …abbiamo ringraziato Dio…
STELLA- Pur sapendo…
ONOREV- Grazie!…Continuo da solo, mi sono ripreso!… Abbiamo ringraziato Dio, pur
sapendo che la nostra vita sulla terra era un passaggio e che in qualsiasi
momento il sommo Creatore poteva chiamarci a Sé! Pure nei momenti più impensati.
Magari, mentre si stava svolgendo il nostro lavoro quotidiano. Per esempio…(a
Cesira) Lei che stava facendo quando Dio Padre l’ha chiamata?
CESIRA- Avevo appena finito di apparecchiare la tavola... Mi ricordo ancora! Era
una domenica d’agosto…Avevo cucinato: vincisgrassi e pollo in <putacchio> con i
peperoni… Ero tutta accaldata e avevo una gran sete. Mi sono fatta una bevuta
d’acqua ghiacciata! Non l’avessi mai fatto! Mi si è <ingrippato> lo stomaco ed
eccomi qua!
ROSINA- I vincisgrassi l’avevi tolti dal fuoco?
CESIRA- E già! Sennò il fumo e la puzza sarebbe arrivata fin qui!
BARONE- Ma cosa interessa a noi la puzza…il fumo…il fuoco?
STELLA- Silenzio e senza interrompere!
FATTORI – (al bidello) Non ti sembra la brutta copia della tedescaccia?
BIDELLO – Tale e quale, in versione nostrana!
STELLA- Ssssss!...
BIDELLO- Ssssss! (dà scappellotto al Fattorino)
ONOREV.- (al barone) E tu?
BARONE- Non avevo niente da fare e oziosamente passeggiavo nel mio parco…
ROSINA- Se ti avrebbe “raccolto” prima, non avrebbe fatto nessun danno!
BARONE- …quando il mio “Bibì”, sfuggitomi, passò attraverso le sbarre del
cancello… attraversò la strada ed una macchina lo mise sotto….(commosso farà
commuovere tutti) Sento ancora i suoi lamenti: ahiàiiii! Ahiàiii!….
CESIRA- Poveretto!
ROSINA- Questi sì che sono dolori!
MARIO- (si alza e va dal barone) Mi dispiace!…Condoglianze!…Sicché è arrivato
qua prima di voi!
BARONE- (piagnucolando fa cenno di sì)
MARIO – E ancora non l’avete incontrato?
BARONE- (fa cenno di no)
MARIO- Non disperate che presto lo vedrete. (alle donne) Oh, basta litigi con
quest’uomo ch’è stato toccato così duramente! Bisogna avere un occhio di
riguardo!
CESIRA- Ti chiedo scusa. Non sapevo…Non immaginavo! Se volete vi faccio passare
prima di me!
ROSINA- Pure io! Non sapevo quello ch’era successo a vostro figlio: “Bibì”!!
BARONE – Bibì era come un figlio, ma non era mio figlio!
MARIO- Come non era vostro figlio?
CESIRA- Allora, chi è Bibì?
BARONE- Un barboncino: un cane!
MARIO- Ti si possa sciogliere lo stomaco all'istante! Un cane!?
ROSINA- E io dovrei avere un occhio di riguardo?
CESIRA- L’occhio glielo cavo, altro che riguardo?
BIDELLO- Eccoci! State calmi e state buoni!…
STELLA- Calma, che adesso ci penserà l’Onorevole!… Seduti!
ONOREV- Ma pure lei, benedett'uomo, si spieghi meglio! A quanto pare,qui la
situazione è sempre tesa a causa di sciocchi malintesi! L’attesa vi ha reso
molto nervosi! Potete presentarvi al Giudizio in queste condizioni miserevoli?
TUTTI- No!
ONOREV- Dov’è la vostra carità?
FATTORI- (canta) Nell’immensitàààààààà!…
BIDELLO- (lo ferma col solito scappellotto) Scusatelo, come al solito, ha
scambiato “carità” con “eternità”!… (al fattorino) Ha detto carità e non
eternità: stappa le orecchie!
MARIO- Perché quando scappa fuori la parola “eternità”: bisogna cantare?
BIDELLO- Guai se non canti!
MARIO- Ma io sono stonato!….
STELLA- Silenzio!… Onorevole, continui pure.
ONOREV- Continuerete a litigare?
TUTTI- No!
ONOREV.- Sarete pazienti?
TUTTI- Si!
ONOREV.- (come in comizio) E allora io mi batterò per voi! Mi batterò per farvi
ottenere un posto di prestigio!
TUTTI- Bravo!
ONOREV- Dove ci sarà poco da lavorare!
TUTTI- Bene, bravo!
ONOREV- Mi batterò per la vostra subitanea immissione in ruolo!
TUTTI- (applausi) Bene...bravo!
FATTORI- Onorevole, ditegli che mi sono stufato d’avere queste due alette!
ONOREV- Avrai le ali folte con morbide bianche piume. Le ali più belle del
Paradiso!
ROSINA- Io vorrei avere un paio di forbici d'oro, per fare morire d’invidia
tutte le sarte del paese!
ONOREV- Le avrai senza meno!
MARIO- Io vorrei una veste a strisce “bianco-nere”!
ONOREV.- Sarai accontentato!
CESIRA- Io vorrei che mi mettessero vicino a Rosina, oramai mi ci sono
affezionata!
BARONE- E io le “palle”…
DONNE- Quelle non ce l’hai mai avute!
BARONE - …le palle da cannone nel mio stemma invece di quattro, se potessero
essere cinque. Sa, il valore aumenta col numero delle palle!
ONOREV- Sarete tutti accontentati: tu, le forbici d’oro; tu, il lasagnolo
d’argento; tu la veste bianco-nera e tu le palle da cannone nello stemma!
SEGRET- (dalla soglia) Fogliamo entrare Onorevole Ciarlatano?
STELLA- Onorevole, andiamo! S. Pietro ci attende! (lo trascina verso l’ufficio)
ONOREV- (preso ormai dall’oratoria)…Mi batterò per i vostri diritti, perché
siete delle anime buone, giuste, oneste e umili… (ritorna a forza al centro
della scena)…Lo vedete che fanno di tutto per staccarmi dal mio popolo… Solo per
voi affronterò questo sacrificio!… E va bene! Varcherò quella soglia, a costo di
non uscirne più vivo. Ma cosa importa? Continuerò a lottare per ottenere quello
che vi ho promesso! Addio!…(questa volta viene spinto dentro)
Scena 9^: Detti più Segretaria-S. Pietro e Biagio.-
TUTTI- (applaudono e a soggetto ritornano al posto, tranne Mario)
BIDELLO- (alla platea) Avete visto come l’ha incantati con quella lingua da
ciarlatano? (va in fondo per dormire)
FATTORI- (saltellando) Volare, oh,oh…Volare,oh,oh,oh!…(esce)
BARONE- Il mondo ha bisogno di uomini come lui!
MARIO- Sono sempre i “meglio” che vanno via! (nel senso di morte)
CESIRA- Mario, mettiti a sedere… Vieni a vedere che succede al paese nostro!
MARIO- Perché da qui si vede?
ROSINA- T'abbiamo appena detto che il funerale tuo l'abbiamo visto da qui!?…
MARIO- (andando a sedere tra le due donne) Vediamo un po'!?...
CESIRA- Guarda in quella direzione!
MARIO- Orca! E’ vero…(indicando) Lì c’è la piazza!…Il bar…. Eccolo lì il palazzo
di casa! La facciata è da rifare!… Sono cinque anni che lo predico inutilmente,
per colpa di quel tirchio di Ninetto il “rospo”! (con la mano alla bocca, quasi
a volerglielo gridare) Tanto non te li porti qui: li lasci tutti lì!… Ecco casa
mia!.I gemelli come sempre stanno a litigare e la madre li lascia fare! Eccola!
E' intervenuta. Brava! (alle donne) Gli ha detto di non gridare, perché
disturbano Sandro che sta a riposare.
ROSINA- E chi è Sandro?
MARIO- Un amico mio, interista! (cambia espressione) Uéh? Che ci fa a casa
mia?…(fa camminare lo sguardo…) Eccolo, lì in camera da letto!…E' sdraiato sul
letto con le scarpe sulla coperta nuova? A me Teresa non me l’ha mai
permesso!…Si è alzato... dove va?… In cucina... Sta dando fastidio a Teresa! Oh,
porco, leva la mano dal “sotto coscia” di mia moglie!…
ROSINA- Che sfacciato! Senza ritegno!…
BARONE- Che fa, che fa?
CESIRA- Si sta a prendere i <passaggi>!
MARIO- (quasi gridato) T’ho detto: leva quella mano! “Un colpo che non ti
prende”!
BARONE- Guardi che non può fare niente!
MARIO- (nervoso) Impicciati per te!…Va a cercare il cane, magari avrà in bocca
le palle che vi mancano!
ROSINA- Mario, il barone, sta volta, ha ragione. Non puoi fare niente!
MARIO- Lo dici tu. (si alza e avvicinandosi al proscenio: all'amico) Ti spezzo
le mani!
BIDELLO- (si sveglia) Perché gridate? Chi ha cominciato? (cercherà di entrare
nelle battute degli altri con monosillabi, come a voler mettere “pace”)
MARIO- Io, e non mi frega niente se mi scrivi nei cattivi! Devo andare giù!
CESIRA- Mario, sta calmo!…Dopotutto non sai manco se le dà proprio fastidio!
MARIO- Cosa vorresti intendere?
ROSINA- Che forse Teresa tutto sto fastidio non lo sente.
MARIO- Lo voglio sentire dalla sua bocca che non le dà fastidio!… Adesso vado
giù! (si avvia verso la porta)
BIDELLO- (lo ferma) Non si può! Non si può, figlio! Se passi quella porta vai a
finire all’inferno per direttissima!
MARIO- Ma io debbo fare qualcosa! Così non posso stare!… Fatemi parlare con S.
Pietro!
BIDELLO- (gli si para davanti) Non si può: è impegnato!
MARIO- Allora datemi una corda…una scala, (verso la platea) Voglio calarmi giù!…
BIDELLO- Qua le corde e le scale servono solo per andare su, perché per andare
giù ci si va per direttissima!
MARIO- (gridando) Voglio parlare con S. Pietro! (chiama a voce alta) S. Pietro!?
BIDELLO- Non gridare!
MARIO- S. Pietro vieni fuori che debbo parlarti! …S. Pietro?!…
SEGRET- Chi è che tisturpa S. Pietro?
MARIO- Io! Voglio andare a casa!
SEGRET- Cosa?
BIDELLO- (cerca di rimediare) Niente…Cercate di capirlo, è forestiero!… E' la
prima volta che si trova quassù!
MARIO- Voglio andare a casa, perché ho da “menare” a “uno”!
SEGRET- Ma tu essere pazzo!
MARIO- No, io ci sto con la testa! Mandatemi giù, che al posto mio ve ne mando
uno così antipatico e ignorante che lo sbatterete all’inferno senza giudicarlo!
SEGRET- Io non capire!
ROSINA- (indicando verso la platea) Ha visto che la moglie se la sta a spassare
con un altro!
SEGRET- Questa non essere racione!
CESIRA- Ma cosa volete capire di ste cose d’amore?
BIDELLO- Mi posso preparare la tunica pesante pel polo nord!
SEGRET- Questa essere ripellione!
MARIO- Non mi frega! (cercando un modo di parlare come la segretaria, per farsi
capire meglio) Io volere volare a casa mia!
ROSINA- (anche lei come Mario) A sua “casinen”!
MARIO- Brava! Prima che diventa come ha detto lei: un “casinen”!
BARONE- Voi, signori, state sovvertendo l’ordine, la disciplina…
CESIRA- Sempre dalla parte di chi comanda sta sto ruffiano!
(si crea confusione: Mario-Segretaria/ Rosina-Barone-Cesira-. Battute a
soggetto)
BIDELLO- (suona la tromba, alternando) State calmi, state buoni!… Il principale
è in riunione!
SEGRET- Tu zitto, che essere colpa tua!
BIDELLO- Lo sapevo!
CESIRA- State zitta voi: aguzzina!
MARIO- Io voglio andare a casa!
V.F.C. – (solito gioco di luci e tuoni) Insomma, basta! Pietro! Pietro!?
S.PIETRO- (uscendo) Chi è?
V.F.C. – Sono io!
S.PIETRO- Volevi qualcosa?
V.F.C.- Fai smettere subito questo vocio indegno del Paradiso, altrimenti vi
caccio via dall’eternità!
TUTTI- Nell’immensitàààà!
S.PIETRO- Sta tranquillo! Impugno subito la situazione e la terrò sotto
controllo!
V.F.C. – Due sono le cose: o sotto controllo o sotto le viscere della terra!
(luci)
S. PIETRO- Dunque…
TUTTI- (parlano a S. Pietro insieme, a soggetto…)
S.PIETRO- Uno alla volta!… Segretaria, ch’è successo?
SEGRET- Quest’anima folere ritornare a casa sua!
S.PIETRO- Perché figliolo?
MARIO – Questi è affari miei e meno gente lo sa e meglio è!
BARONE- La moglie lo tradisce!
BIDELLO- Te pareva che non ci metteva il becco!?
S.PIETRO- Come vi chiamate?
MARIO- Mario Rubinetti.
ROSINA- Detto “pisciarello”!
S.PIETRO- Vedi caro pisciare… Uhmmm, caro Mario, non è possibile ritornare
indietro!
MARIO- Un momentinello solo, poi rivengo su!
BIDELLO- Scusate se mi permetto…
SEGRET- Tu MUKEN !
BIDELLO- Ora basta! Mi sono bello che stufato! S. Pietro avete sentito pure voi
che m’ha offeso, m’ha detto: “Mucca”!
BARONE- Muken, significa: zitto!
S.PIETRO- Ecco, bravo! Statti zitto! (al bidello) Chi l’ha portata quest’anima?
BIDELLO- L’Angelo Biagio!
S. PIETRO- Fammi vedere il registro arrivi!
BIDELLO- (corre a prenderlo) Eccolo!
S.PIETRO- (sfoglia) Qua non c’è scritto niente… Voglio dire che non ci sta
scritto il nome di quest’anima!
SEGRET- Impossibile!…(guarda) E’ proprio fero!…
S.PIETRO- (alla segretaria) Vammi a prendere il registro programmazione!
SEGRET- Ma Eccellenza fenga di là, non essere pello dafanti a loro…
S.PIETRO- (cattivo e imperativo) T’ho detto d'andarlo a prendere!
SEGRET- (esce di corsa) ...Suppito, suppito!
S. PIETRO.- Questa mi fa venire il “lupo mannaro”! (forte rabbia)
FATTOR- Bruummm!....Eccomi!... (vede S. Pietro e gli si avvicina) Eccellenza, mi
avete preparato le ali?
S.PIETRO- Quali ali?
BIDELLO- Sta zitto che non è il momento!
FATTOR- Quelle belle, folte e rigogliose.!
S.PIETRO- Ma sei fissato! Pensa a crescere e poi si vedrà!?… Visto che sei qua:
vai a chiamare l’angelo Biagio!
FATTOR- (andando) Credo che quell’Onorevole m’ha fregato! (via)
SEGRET- (rientra con registro aperto) Ecco! Ho cià cercato io: Mario Ruppinetti
non esistere!
S.PIETRO- (leggendo) Proprio così…non c’è!
SEGRET- Però lo trofa scritto in questa altra paccina!
BIDELLO- (che nel mentre era andato a controllare il suo) Pure a me risulta
scritto in quest’altra pagina!…
SEGRET- (forte e secco) UNERUT!
S.PIETRO – Maleducati! Venga fuori chi ha fatto il rutto!
SEGRET- No, eccellenza! Folefo tire: INAUDITO - UNERUT!
S.PIETRO – A questa la proporrò per una promozione, così me la levo di
torno!…(legge) Ecco qua! Mario Rubinetti... Doveva arrivare alle nove e trenta…
(al bidello) e invece a che ora è arrivato?
BIDELLO- Alle nove!
S.PIETRO- Quindi con trenta minuti d’anticipo. Questo dimostra che Biagio l’ha
portato mezz’ora prima!
MARIO – E che io potevo campare una mezz’ora di più!
SEGRET- Esatto!
MARIO – Allora posso andare giù per mezz’ora!?
SEGRET- Ma non essere confeniente…Fare il fiaggio per trenta minuten!
S.PIETRO- Ha detto bene: non ti conviene!
MARIO- Io ci voglio andare lo stesso!… Ci vado da solo?
S.PIETRO- No. T’accompagnerà l’Angelo Biagio!
MARIO- Mi sta bene, ma dategli un orologio, che con la prescia che si rtirova,
non farò in tempo a salire il primo scalino di casa, che mi riporta qui!
SEGRET- Atesso sistemare noi Piaccio!
BIAGIO- Si può?… Mi cercavate?…
S.PIETRO- Vieni un po’ qua!
SEGRET- Pel somaro tu essere!
S.PIETRO- Lascia parlare me! Chi t’ha autorizzato a portare quest’anima prima
del tempo?
BIAGIO- (cercherà di parlare, ma ogni volta viene interrotto…)
SEGRET- Afanti! Rispontere!
BIDELLO- “La gatta frettolosa...!”
CESIRA- Nessun rispetto per le anime!
ROSINA- Basta che hanno un <grado>: (graduato) fanno come gli pare!
BARONE- E’ un angelo incompetente!
MARIO- Aoh!… (riferendosi a Biagio) Lo volete far parlare?
BIAGIO- Siccome ho visto ch’era (mimica) “bello che andato”, ho pensato che non
era importante se anticipavo il tutto di una mezz'oretta!
MARIO- Invece per me era importante: avrei potuto parlare ai miei figli…
Raccomandare a Teresa certe cose… Sapere il risultato finale della partita… e
tante altre cose ancora!
S.PIETRO- Comunque, adesso lo riporti sulla terra: a casa sua. Se ti sbagli ti
mando a dirigere il traffico e tu sai quant’è duro! Ricorda che ci può rimanere
solo mezz’ora e che può materializzarsi quando vorrà lui!… (a Mario) Per poterlo
fare bisogna che dici questa frase: “SEMPRE A TE RITORNERO' O MIO DIO!” e per
ritornare anima: “ECCOMI A TE O MIO DIO!”
MARIO- Sì, ho capito! ”Sempre a Te ritornerò o mio Dio” e per ritornare qui:
“Eccomi a Te o mio Dio”.
S.PIETRO- Allora, arrivederci!… Vado a riposarmi un po'!… (andando) Non mi
disturbate ché sono molto stanco!… (via)
SEGRET- ( a Biagio) S. Pietro essere troppo puono! (via)
BIAGIO- Mario Rubinetti: andiamo!
MARIO- Oh, non cominciare a farmi fretta!… (saluta le donne e il Barone) Gente,
ci vedremo fra qualche mesetto!
CESIRA- Tanto ci troverai, di sicuro, ancora qui!
ROSINA- Sai quanti ne passeranno prima di noi!?…
BARONE- Buon viaggio! Si ricordi: il perdono è la miglior cosa!
MARIO- (saluta tutti a soggetto)
BIAGIO- (contrariato, tra sé) Non riesco a finire sta partita a canasta!... (a
Mario) Vogliamo andare o no?
MARIO- Prima dammi i pantaloni. Non mi posso presentare sulla terra con la
veste!
BIAGIO- Questo te lo puoi scordare!… Andiamo che il viaggio è lungo!…
MARIO- Va bene, andiamo!…(escono)
ROSINA- (andando a sedere) Ora mi metto qui e me la voglio vedere tutta.
CESIRA- (prendendo posto) Pure io!
BARONE- Vorrei vedere pure io!
ROSINA- (dopo aver parlato con Cesira…) E va be’! Siedi con noi!
BARONE- (si siede felice tra le due donne)
CESIRA- Basta che te stai zitto, <pipitola>! (come dire: “ti possa venire una
crescenza sulla punta della lingua, così starai zitto”)
S I P A R I O
TERZO ATTO
La scena è la stessa del 1° atto. Più che altro è cambiata la disposizione di
qualche mobile e di alcuni oggetti, che verranno elencati nei dialoghi.
All’alzarsi del sipario la scena è vuota…..
Scena1^: Mario e Biagio.-
MARIO – (entra, da uno sguardo veloce in giro e…) Vieni!... Entra pure, Biagio!…
BIAGIO- (entra)
MARIO – Questa è casa mia. Ti piace?… (ricorda) Che sbadato! Dimenticavo che ci
sei già stato!
BIAGIO – Chiama tua moglie: ti fai vedere, le dici quello che hai da dirle e
ritorniamo su!
MARIO – Oh, non mi mettere fretta! Per causa della fretta siamo dovuti ritornare
indietro! Ti ricordo che ti possono mandare a dirigere il traffico!
BIAGIO – Non sia mai! Solo a pensarci mi si ammosciano le ali!…Volevo dirti che
abbiamo a disposizione solo una mezz'ora!
MARIO – Sì, ma non hanno precisato se mi debbo materializzare subito o dopo un
giorno…un mese..un anno...
BIAGIO- (continua con sarcasmo) ...Il giorno del Giudizio Universale! Ma che
stai a dire?
MARIO – Oh, io me faccio vedere quando mi pare! Ho capito che la “mezz'ora”
inizia dal momento della materializzazione.
BIAGIO – Cosa-cosa-cosa? MI vuoi fare incavolare?… (prende dalla tasca della
tunica una ricetrasmittente e dopo aver allungato l'antenna: fa il numero...)
Meglio che precisiamo le cose! (al telefono) Sono Biagio, vorrei parlare con S.
Pietro!… No,no,no, non farmi parlare con la tedesca, fammi il favore! Quella mi
manda a dirigere il traffico!… ( a Mario) Con S. Pietro ci si ragiona, ma con
quella!...…
MARIO- Dopo mi passi a Cesira o a Rosina.
BIAGIO- Pronto!… (smorfia e tappando la cornetta) Orca, è la segretaria!
(riprende) Sì, sì sono pronto!… C’è che avrei da risolvere un problema: non so
quanto tempo a disposizione ha Mario Rubinetti prima di materializzarsi!?… No!…
Vi giuro che non me l’avete detto! Mi potessero cascare le penne se...…E lo
dovevo chiedere io?… Così la colpa è mia?… Non ho detto che è colpa vostra. Mi
potesse cadere la lingua se l’ho detto!… Stia a sentire signora segretaria io
insisto a dire… Se insisto mi mandate a dirigere il traffico? Mi potesse venire
la scarlattina (i spinarelli ) se insisto!… Sì, non succederà più!…Sì, starò più
attento!… Dentro oggi, ho capito: deve essere in giornata... Grazie tante,
signora segretaria! Visto che mi trovo quaggiù, se vi serve qualcosa, qualche
articolo... Non mi voglio arruffianare, mi potesse venire l'insonnia eterna!...
Potrebbe farmi il favore di.... (guarda Mario deluso) M'ha chiuso il telefono!
MARIO- Volevo parlare con Cesira!?… E va be’! Che t'ha detto la segretaria?
BIAGIO- Che dobbiamo ritornare: prima che cala il sole!
MARIO- Imbé? Adesso sono le… (guarda e vede che il pendolo è stato spostato,
così pure la sua foto e altri oggetti ancora…) Chi ha spostato il pendolo? Hanno
spostato tutto… Che macello! Sarà stato Sandro. Ma chi glielo ha
ordinato?Aiutami a rimettere a posto ogni cosa! (comincia…)
BIAGIO- Ma che t'importa? Ora sei un’anima, lascia che lavorino loro!
MARIO- E’ una questione di <ottica>! Stanno meglio al posto di prima!
Scena 2^: Detti più Gesualdo.-
GESUAL- (entra dalla camera) Sèh! Se pensano di portarmi al
lago................. (nome del lago del paese) con loro, si sbagliano di
grosso! Voglio stare con Veronica, la fiammetta mia! Appena vanno via la faccio
venire qui! Oggi dovrà essere mia!… S’è fissata, però, che prima la debbo
sposare! In testa ha le “patate”?(neanche dovrebbe pensarlo) Un “latin lover”
come me ottiene tutto e non sposa nessuno! ( si avvia in cucina…)
MARIO- (gli dà un calcio nel sedere)
GESUAL- (toccandosi) Ahi!… Che botta!… Mi si sta aggravando il nervo sciatico!…
Dovrei curarlo! Dovrei fare dei fanghi!
MARIO- Il cervello ti devi curare!
GESUAL- Fammi telefonare a Veronica, così l'avverto del nuovo programma!
MARIO – ( a Biagio) Ma il suo Angelo custode non gli dice niente?
BIAGIO- Gli Angeli custodi non possono parlare, però segnano tutto quello in un
notes! Mica possono mettersi a consigliare, proibire:.. Sarebbe molto faticoso!
Troppo lavoro! Oh, sappi che pure noi abbiamo i Sindacati!
MARIO- Pure lì sono arrivati!
GESUAL- Fiammetta, sono io.!.. Sì, sono il tuo “giuggiolo”!
MARIO- Una “pera cotta” sei, altro che giuggiolo!
GESUAL- …Tanto, tanto e tu?… Io di più!… No, io di più!… No,no, io di più!…
(altro calcio) Ahi!…. No, dicevo: (per nascondere il dolore e farsi vedere
debole) “Hai” ragione tu: ci vogliamo bene di “più” tutt'e due!…Ti volevo dire
che non andiamo più al ristorante, perché staremo qui, a casa di mia figlia… Non
ti preoccupare, sta tranquilla: loro vanno al lago.....................!
MARIO- Cosa vuole fare le porcherie in casa mia?
BIAGIO- I “fanghi” li vole fare qui!
GESUAL- Non cominciare a fare storie!… A tua madre le dirai che devi andare…
Cosa ne so? Inventa una scusa!... Al ristorante ce la porteremo domenica
prossima!…Ora ti vengo a prendere con la macchina così ci piazzeremo sotto casa:
aspettiamo che vanno via e poi entreremo!… Se mi vuoi bene: fa come t’ho detto!…
Appena ti *<claccheso>…Ti <claccheso>: ti <trombetto> col claccheso della
macchina, hai capito?… Eh! Appena lo senti: scendi!… Lo capisco che sei
emozionata… Ciao Fiammetta. A tra poco!... Non vedi l'ora di stare con me?
Capirai io già “ardo”! (abbassa la cornetta e resta sognante) *(clacson: ti
suono il clacson)
BIAGIO- Tu arderai sì, ma all’inferno!
GESUAL- Adesso vado a dire a Teresa che non mi va di andare con loro al
lago!!…(avviandosi) M’ha detto “giuggiolo”! (va in cucina)
MARIO- Ti faccio diventare un limone! Ti spremo per benino... (si avvia verso
Gesualdo)
BIAGIO- (lo ferma) Sta buono! Lo “sistemiamo per le feste” quando verrà qui con
Veronica!
MARIO- Lo chiudo come una fisarmonica!
GESUAL- (da dentro) V’ho detto che non ci vengo!… (entrando) Capirai, ho altre
cose da fare!… (mima la scena con Veronica) “Lascia che ti prenda tra le braccia
e varcare la soglia della nostra alcova!” (calcio) Ahi! Ari-ecco il nervo
sciatico!…E se mi prende, questo dolore, quando l'avrò sulle braccia? Credo che
sarà meglio che le dico: “Andiamo di là”! (andando alla comune) Sì, forse è
meglio!
Scena3^: Detti-Sandro-Teresa-Laura-Roberto.-
MARIO – (gli corre dietro per assestargli un calcio, ma viene fermato da
Biagio)…
BIAGIO – Sta buono!…
MARIO – Perché m’hai fermato? Hai visto a chi ho dovuto sopportarmi in vita?
BIAGIO – Ti meriti il Paradiso!
MARIO – Ci credo, l’inferno e il purgatorio l’ho già subiti qui!
BIAGIO – Zitto!… Sta arrivando il tuo amico .
MARIO – (cerca con lo sguardo) Dove sta?
BIAGIO – ( come se vedesse oltre..) Sta per aprire la porta… E’ entrato…
MARIO – (cerca dove nascondersi)…Dove posso nascondermi?…
BIAGIO – Tranquillo: non ti vede! Sei “spirito”!
SANDRO – (entra e chiama) Teresa?… (ha in mano un involto, che posa sul
tavolino) Teresa!?...
TERESA – (ha i bigodini in testa, il fon in mano ed è vestita da casa) Dimmi,
Sandro!…
SANDRO – Ancora non sei pronta? Lo sai che non mi piace aspettare!
MARIO – Solo a me piaceva aspettare!
TERESA- Hai ragione!
MARIO- Gli ha dato ragione? Si è “ammansita”!
TERESA- Ho avuto mille cose da fare! E’ tutto pronto: Il coniglio, i
vincisgrassi… Vieni in cucina ad aiutarmi!
SANDRO – (si avvia, ma si accorge che la disposizione delle cose è cambiata)
…Chi è che ha spostato… Teresa sei stata tu?
TERESA – (dalla soglia…) A fare cosa?
SANDRO – La foto di Mario, il pendolo… (rimettendole al posto precedente) Stanno
bene qui!
MARIO – E' meglio che vado a trovare i gemelli in camera! Se rimango qua lo
prendo a “zampate”! Tu rimani qui e controlla! (via in camera)
SANDRO – Allora?…Ti s’è seccata la lingua? Rispondi!
TERESA – L’avrai spostati tu e manco ti ricordi!…
SANDRO- Io? Ma se io...
TERESA- Per caso, hai voglia di litigare?
SANDRO – Ti pare che voglio litigare, ancora prima di sposarti?… Comunque, non
sono stato io!
TERESA - E manco io!… Se non siamo stati noi, chi sarà stato?
SANDRO – Forse tuo padre! L’ho incontrato mentre usciva dal portone. Aveva una
faccia!?... Non so se era contento o incavolato!? M’ha detto: “Io non ci vengo!
Andateci voi a mangiare per terra”!
TERESA – No. Non è opera di babbo! Non gli ha importato mai niente né di Mario,
né della Juve!
BIAGIO – (nel mentre che i due si scervellano: Biagio risposta nuovamente gli
oggetti)
SANDRO – Allora saranno stati i ragazzi! … Da buoni juventini: non mi
sopportano!
TERESA – Che c'entra!?…Vieni in cucina a coprire le teglie dei vincisgrassi!
(escono)
BIAGIO – Certo che Mario doveva <digerire> tante cose: la moglie, il suocero e
l’amico interista “falso più di Giuda”!
MARIO – (entra) Biagio, vedessi come sono carini! Stanno a fare i compiti! (si
accorge che gli oggetti sono nel posto dove l'aveva messi lui) Come mai hanno
lasciato tutto al posto giusto?
BIAGIO – Ce l’ho rimessi io! Manco se ne sono accorti. Sono andati in cucina!
SANDRO – (dalla soglia,verso la cucina…) Vado a fare controllare la pressione
delle gomme e così nel mentre faccio benzina! (si avvia, ma nota che gli oggetti
non sono dove li aveva messi lui. Perplesso...) Teresa?…Teresa, vieni un po’
qua!…
TERESA – (senza bigodini, ma con la spazzola in mano) Che c’è ancora?
SANDRO – (precede la battuta con mimica: fa girare lo sguardo verso gli
oggetti…) Adesso chi li ha spostati i fantasmi?
MARIO – Stavolta hai indovinato!
TERESA- (ragionando a voce alta) Noi eravamo di là! …Mio padre non è in casa…
(come avesse trovato l'artefice degli spostamenti degli oggetti) Roberto e
Laura!
SANDRO – Senza meno! Chiamali. (prende una sedia)…
TERESA- (si avvia)…
MARIO – (toglie, da sotto, la sedia a Sandro)…
SANDRO – (cade)...
TERESA – (si gira e…) Bèh? Che fai?
SANDRO – (alzandosi) Mi volevo sedere!... Penso d'avere calcolato male la
distanza! (ripercorrendo) Avevo preso la sedia da qui… (la riporta al punto di
partenza)
TERESA – (si avvia…)
SANDRO- …e l’avevo mesa qua… (riponendola nuovamente dove è caduto…) Bòh!?…(fa
per sedere, ma gli viene spostata e cade…)
BIAGIO – (gli ha spostato la sedia)
TERESA – (preoccupata) Cos’è cominci a perdere colpi?
SANDRO – Sarà che prima mi sono innervosito… Saranno i nervi!
TERESA- Sì, va be’! (chiama dalla soglia della camera dei figli) Roberto?…
Laura? Venite subito qua!
( Mario e Biagio fanno dei dispetti a Sandro:. 1°- Sandro toglie il cappello,
che mette sul tavolo, e si asciuga il collo col fazzoletto. Mario gli soffia sul
collo e Sandro tira su il bavero. Fa per prendere il cappello, ma non è più dove
l’ha messo perché Biagio l’ha messo a terra dal lato opposto. Sandro lo trova e
lo mette in testa, ma invece lo ha messo sulla mano di Mario, che l’aveva
protesa in tempo sulla testa di Sandro e lo rimette sul tavolo, nel mentre che
Biagio gli fa il solletico, soffiandogli nell’orecchio…)
SANDRO- (è stravolto! Si alza dopo aver trovato il cappello, che istintivamente
porta alla testa, ma ricordandosi di prima lo porta al petto, stretto con le due
mani)
TERESA- (dalla soglia ai figli) Insomma, quanto vi ci vuole?
ROBER- (da dentro) Mamma, dobbiamo finire i compiti!
LAURA – Puoi aspettare un momento?
TERESA- Vi ho detto: subito e di corsa, per giunta!… (guarda Sandro) Cos’è stai
male?
SANDRO- (allentando il nodo della cravatta) No,no…sto bene!…
TERESA- Non mi sembra!
ROBER- Eccoci! (entra seguito da Laura)
LAURA- Che vuoi, mamma?
TERESA – Ascoltate bene!…
SANDRO- (dà dei colpetti di tosse, facendo capire che vuole essere lui a
interrogarli e si avvicina a Teresa)
MARIO – Adesso se la prendono con loro!
BIAGIO- Sì, ma ci stiamo noi qua!
SANDRO – (a mezza voce) Non gli dire che sono caduto dalla...
ROBER- (che ha visto spostata la foto del padre, va a prenderla…)
SANDRO – Non mi va di fare le figuracce con loro.
TERESA- Va bene!… (vede Roberto con la foto del padre in mano) Allora sei stato
tu, birbaccione! (gli assesta uno scapaccione)
ROBER- Cosa ho fatto? Perché mi picchi?…
SANDRO- Ecco chi sposta la roba! (va verso Roberto con la mano alzata, ma Mario
gli ha fatto “piedino” facendolo cadere… Si gira e vedendo Laura, crede che sia
stata lei…) Perché mi hai fatto cadere?
LAURA – Io?
SANDRO – Adesso le prendi tu quelle che doveva prendere lui!
ROBER- (si mette davanti a Laura ) Lascia stare mia sorella! Non è stata lei.
SANDRO- Allora chi è stato?
ROBERTO- Sarà stata l’anima di babbo!
MARIO – Che fa m’ha visto?
TERESA- La foto l’avete spostata voi!
LAURA – Ma se stavamo a studiare!?
ROBER- Capirai, mi sto a scervellare con un problema!…
LAURA- Io con un tema!
SANDRO – Voi la sapete lunga, ma a me non la fate! (a Teresa) Per punizione non
li porterei con noi!
LAURA- Sarebbe meglio!!
MARIO- Brava!
TERESA – Ma insomma…
LAURA – Ho capito: “Sta zitta e va in camera a finire i compiti”!… Quando c’era
babbo non era così!…
SANDRO – Che vuoi dire?
ROBER- Che babbo ci capiva! Credeva a quello che gli dicevamo e non stava sempre
a rimproverarci, come fate voi due!
LAURA – Andiamo a fare i compiti!
ROBER- Andiamo.!
LAURA- Se volete che veniamo con voi: chiamateci.
ROBER- Se invece vi disturbiamo: lasciateci da mangiare! (escono)
MARIO – Andiamo da loro! Tu aiuti Roberto e io a Laura! (seguono)
SANDRO- (rimane un attimo senza parole) Sangue de la miseria, l’hai
sentiti?…Ari-sangue della miseria, l’hai sentiti?
TERESA- Sangue della miseriaccia, mica sono sorda!
SANDRO – (sarcastico) Certo che tuo marito l’ha “tirati su” bene! Maleducati!
Bella riconoscenza che hanno verso me!
TERESA- Però, pure tu…esageri! A Roberto l'avevo già picchiato io, non c’era
bisogno che lo facevi pure tu! Anzi, precisiamo: non voglio che li tocchi!…
SANDRO- Ma io lo faccio per il loro bene!
TERESA- Invece di portarli dalla tua parte che fai? Li sgridi e loro ti si
allontanano!
SANDRO – Ma io gli voglio fare da padre.
TERESA- Io lo capisco, ma loro?…Sono troppo innamorati del padre e non è facile
poter volere’ bene a un altro!…Adesso calmati. Ti vado a prendere un bicchiere
d’acqua! (via)
SANDRO – Grazie, Teresa, mi ci vuole proprio!….
MARIO – (entra e vede Sandro) Ecco l’usurpatore, il golpista!
SANDRO –(siede tenendo ferma la sedia e con l’altra mano il cappello in testa)
TERESA- (rientra con bottiglia e bicchiere, che mette sul tavolo dopo aver
versato dell'acqua nel bicchiere…poi va ad aggiustare la foto del marito o
altro…) Bevi, così ti calmerai un po'!!
SANDRO- Un poco d’acqua mi farà bene!… (lo prende e sta per berlo… Mario gli
bussa sulla spalla: si gira e non vedendo nessuno, posa il bicchiere per
sincerarsi meglio, guarda verso la comune)
MARIO – (prende il bicchiere, lo versa in un vaso con fiori e rimette a posto)
SANDRO –(preoccupato prende il bicchiere e senza guardare lo porta alla bocca
ma…)
TERESA- L’hai bevuta? Bravo! Ti senti meglio?
SANDRO – Dammene...dammene un altro po', magari mi calmerà di più!
TERESA- (mescendo) I nervi sono una brutta cosa! Ti rovina pure il fegato.
L’acqua è l'unica cosa: lava la pancia e il cervello!
SANDRO- (tiene con tutt’e due le mani il bicchiere e lo beve girando su se
stesso)
TERESA- (vedendolo girare) Ti metti a fare la trottola?
SANDRO – (che ha finito di bere) No, è che un mio amico …mi ha detto che per
pulire bene il fegato, tutto proprio tutto: bisogna fare come la lavatrice,
girare (fa mimica con il corpo e le mani)
TERESA- Ah sì?!... Glielo voglio dire a Mimma la “pizzuta”, che soffre tanto di
fegato!
SANDRO – E’ meglio di no! …(inventa) Il mio amico non vuole che si sappia in
giro.
TERESA- Perché?
MARIO- Perché...perché prima lo vuole brevettare!
MARIO- (nel mentre lo spettinava)
SANDRO- (aggiustandosi i capelli) Ci sono delle correnti d’aria! Come delle
ventate! … Hai aperto le finestre?
TERESA- No!
SANDRO- Sarà meglio andare a fare benzina! (si avvia in modo buffo, come
cercando la presenza che avverte e sulla soglia…) Fatti trovare pronta per
quando ritorno…Ti chiamo, ma non entro! (via)
TERESA- (interdetta) Non sta bene per niente! Forse è meglio rimandare il
pic-nic al lago. Non mi fido tanto ad andare in macchina con lui! (via in
cucina)
Scena 4^:- Roberto-Laura-Mario-Biagio
ROBER- (entra seguito da Laura Biagio e Mario) Fammi leggere il tema. (dandole
il suo quaderno) Tu guarda il mio problema! (scambiano i quaderni e leggono…)
MARIO – (a Biagio) Ti ci è voluto un bel po’ a risolvere il problema, eh?
BIAGIO – Sta zitto, che mi sono ammattito, per risolverlo! Mi scoppia la testa!
Voleva sapere quanti litri d’acqua può contenere una normale vasca da bagno e
quanto tempo ci vuole per riempirla.
MARIO – Ebbene?
BIAGIO- Ebbene, mi è toccato riempire la vasca da bagno per saperlo!
LAURA –(che nel mentre parlava con Roberto sottovoce) Stavo a pensare come
potevo chiudere il tema e quando mi sono messa a scrivere quello che avevo
pensato: l’ho trovato già scritto, senza manco muovere la penna!
ROBER- Lo stesso è stato per me!… Lo voglio dire a mamma!
MARIO- Lascia perdere!
LAURA- Lascia perdere! Tanto non ci crederà.
BIAGIO- Magari riprende la storia della foto!
ROBER- Roba che ce la fa lunga per la foto di babbo!
LAURA- Sì, ma a noi chi ci ha aiutato?
ROBER-(butta lì come per dire una cosa) Boh?… Sarà stato babbo!
LAURA- Sì! Sarà stato lui! (riprende ognuno il suo quaderno) Dammi!… Ecco, vedi
che non mi sono sbagliata? Chi scriveva “A” senza l’”Acca”?
ROBER- Babbo!
LAURA- (mostra il quaderno) Ecco. guarda!
ROBER- E' vero! (guarda il suo quaderno e poi…) Però babbo le tabelline le
sapeva bene e qui s’è sbagliato, “sette per sette” ha scritto: “trentadue”!…
LAURA- (cercando un perché) Forse avrà avuto fretta…
MARIO-(a Biagio) Belle figure mi fai fare!
ROBER- Boh!? Chi ci capisce? E’ meglio che di questo non ne parliamo con
nessuno, sennò ci prendono per matti!
LAURA- Fra poco ci chiameranno per andare via. Andiamo a prepararci! Però che
noia: sono sempre nervosi! Roberto, ti voglio chiedere una cosa… Ti dispiace se
mamma si risposa?
ROBER- Sì!… Però non la possiamo costringere a fare quello che piace a noi. Per
me può fare come le pare.
LAURA – Pure per me! Sandro, per noi, rimarrà sempre un amico! Mamma ha bisogno
di uno che le fa compagnia.
ROBER- (aggiunge) E che l’aiuta! Del resto noi cresceremo e avremo altre cose da
pensare.
LAURA- Alla prima occasione le diremo che siamo contenti se si risposa.
ROBER- Sono sicuro che le leveremo dallo stomaco un mattone grosso così!
(mimica)
LAURA – Andiamo in camera! (esce seguita da Roberto)
MARIO – (durante le battute Mario si è commosso, ma vede che non ha lacrime e
allora cerca di farsi male: schiaffi e tirata di capelli)
BIAGIO – Ma che stai facendo?
MARIO – Mi sono accorto che piangevo senza lacrime!
BIAGIO – Non vuoi convincerti che sei spirito e non materia! Piuttosto hai
sentito i tuoi figli?
MARIO – Sì e mi sono convinto che potevo farne a meno di ritornare qui!… (dopo
aver pensato con espressione mimica di comprensione) E’ meglio che si sposano
Teresa e Sandro!… Però, visto che ormai mi trovo qui, desidero puntualizzare
alcune cose!
BIAGIO – Cioè?
MARIO – Intanto, quando mi materializzerò, non vorrei farmi vedere dai gemelli.
Sai, potrebbero impressionarsi!
BIAGIO – Mi pare logico!
MARIO- Poi, per prima cosa: mio suocero deve andare via da casa!
BIAGIO – A lui penseremo dopo che sono andati al lago! Vedo che è già arrivato.
Sta seduto in macchina, con la fidanzata. Aspetta che la casa si liberi!
MARIO- Dopo penseremo anche a Sandro!
BIAGIO – Zitto che è qua!… Sta entrando.
Scena 5^: Detti-Sandro-Teresa-Laura e Roberto.-
SANDRO – (fa capolino senza entrare. Ha espressione di paura- volge lo sguardo a
destra e manca- Poi…) Tereeesa?….Tereeeesa?…Siiiiete pronti?
TERESA- (appare sulla soglia) Finalmente sei arrivato! Hai prosciugato la pompa
della benzina? Vieni a prendere le teglie. (poi va alla porta dei figli e
chiama…) Lauretta…Robertino, siete pronti?
SANDRO – (mostra paura e girando ora su un lato, ora sull’altro, arriva ad
entrare in cucina)
ROBER- Eccoci, mamma! (ha in mano una canna da pesca e porta-attrezzi)
LAURA- (ha in mano le bocce) Io vado in macchina!
TERESA- Venite in cucina, anche voi, a dare una mano! (via tutti in cucina)
MARIO- Biagio, ma se questi vanno via io quando mi faccio vedere?
BIAGIO- Dopo che abbiamo sistemato tuo suocero! Tranquillo! Penso io a farli
ritornare. Eccoli! (esce)
Rientrano in quest’ordine: Teresa-Sandro- Laura- Roberto.-
TERESA- (entra con in mano una teglia e avviandosi all’uscita, senza fermarsi)
Hai preso tutto, Sandro? (via)
SANDRO- (che le era quasi a ruota, con in mano il tavolo da pic-nic e nell’altra
un fiasco di vino, gira la testa, senza fermarsi, verso Laura) Hai preso tutto,
Lauretta?
LAURA- (come gli altri, con una teglia avvolta in un fazzolettone a quadrotti)
Hai preso tutto, Robertino?
ROBER- (sotto il braccio ha un plaid, si ferma al centro scena e guardandosi le
mani…) Avrò preso tutto?…Bòh?…(via)
SCENA 6^: Detti-Gesualdo-Veronica.-
BIAGIO – (rientra subito dopo l’uscita di Roberto, con una teglia in mano)
MARIO – (chiede a Biagio, con mimica, cosa ha in mano)
BIAGIO- La teglia con i vincisgrassi!
MARIO- Se li sono scordati! (prende dalle mani di Biagio la teglia e si avvia
all’uscita chiamando…) Robertino?…
BIAGIO- (fermandolo) Sta zitto! Dove vai? Chi chiami? Vuoi che Teresa e Sandro
ritornino?
MARIO – Che trovata!…Ne sai una più del diavolo!
BIAGIO – Zitto! Non nominarlo. Se ci mette lo zampino lui: abbiamo fatto!…
Mario, per caso Veronica è un tipo…(descrive l’attrice)
MARIO – Sì!
BIAGIO – Sta salendo le scale con tuo suocero!
MARIO – (stessa paura precedente) Dove posso nascondermi?… Dove mi nascondo?…
BIAGIO – Ti ricordo che non possono vederti!
MARIO – Già, è vero: sono un fantasma!
GESUAL- (entrando seguito da Veronica) Entra!… Entra, fiammetta mia!
VERON- (guardandosi intorno) Sei sicuro che sono andati via?
GESUAL- L'hai visto pure tu che sono andati via in macchina!? (aprendo la porta
della sua camera…) Vai a metterti in libertà, micetta mia!
VERON- Ecco, sei sempre il solito! Lo doveresti sapere che in libertà mi ci
metterò solo se mi sposi.
GESUAL- (avvicinandosi) Ma cosa hai capito? Ti ho invitato a fare come se fossi
a casa tua! Come dire: levati la giacchetta, mettiti a sedere.
VERON- Adesso che facciamo?
GESUAL- Andiamo in camera mia.
VERON- (con emozionato calore) Mamma!?…
GESUAL- Ascolteremo una calda musica nello stereo…
VERON- Mamma!?…
GESUAL- E visto che è ora de pranzo ci berremo un drink!
VERON- Mamma!?…
GESUAL- E poi…
VERON – (interrompe e decisa) No, quello: no!
GESUAL- E poi…
VERON- No, quello: no!
GESUAL- Ascolta:, io ho fame e tu?
VERON- Pure io ho fame!
GESUAL- E allora perché dici: “no”?
VERON- Pensavo a un’altra cosa!…
GESUAL- Poi dici che sono sempre io a pensare certe cose! (indicandole la
camera) Vai e mettiti comoda!
VERON- No! Nella tua camera non ci vado. Ho paura!
GESUAL- E’ qua che dovresti avere paura! (indica la foto di Mario sul tavolo)
Non vedi come ti guarda brutto la buon’anima?
VERON- Beh...forse hai ragione: è meglio che vado in camera tua!
GESUAL- (che l’ha accompagnata fin sulla porta) Io nel mentre ordino, per
telefono, il pranzo al ristorante “Alvaro”. Ti piace lo spumante?
VERON- Sì, giuggiolo mio!
GESUAL- Faccio portare un vecchio “Zì-pippo!” (zibibbo)
VERON- No…E’ meglio un “Don-pedicchiò!” (Donperignon)
GESUAL- Devo fare venire il prete?
VERON- No! Perché?
GESUAL- L’hai detto tu: “Don pedicchiò”!
VERON- Ma “Donpedicchiò” è la marca dello spumante!
GESUAL- Scusami, non sapevo che…Mi sembrava che ti volevi sposare e volevi il
prete!
MARIO – E ti sposerai! Vedrai che ti sposi!
VERON- Certo che mi voglio sposare, ma mica qua! Sposerò in Cattedrale!
(sognante) Deve essere una cerimonia,strabiliante, sconvolgente (entrando
finisce…) emozionante!
GESUAL- (appena la porta della camera si chiude) Sì, in prima visione! Fammi
telefonare ad “Alvaro” e vedrai che dopo tre bicchieri di spumante: sarai mia!
(fa il numero) Pronto?…Sono Gesualdo… Mi puoi far portare, al più presto, a casa
di mi figlia: Teresa Rubinetti… Sì, la vedova!… Due piatti di tagliatelle al
tartufo, con tanto formaggio sopra… Non ci sta bene il formaggio col tartufo? E
tu ce lo metti lo stesso, dicono che è “Afromisitico…Afrotisico, no…Afro…insomma
che tira su un bel po’!… Hai capito perfettamente: ho un affare per le mani! Per
secondo: due bistecche alla “Bismark”!… Bravo! Quelle con l’uovo fritto sopra la
carne! Ce ne metti due di uova. Sai pure le uova sono “Afrotisiaci”: aiutano!
MARIO – Perché non ci fai mettere pure una spruzzatina di cocaina?
BIAGIO – Se ero io l’Angelo custode suo a quest’ora….
GESUAL- Non ti preoccupare! Non mi faranno male!… La banana? No, la frutta ce
l’ho! Per finire mi mandi un “Sant-onorato e un Don-pedicchiò”! Perché devo
andare in chiesa? Tu non ce l'hai?…Ma quale santo?… “Sant-onorato” non è un
santo, ma un dolce… Eh!? “Saint-honoré”…E’ francese? A me piace dirlo in
italiano, che differenza fa?... “Don-pedicchiò” è uno spumante e non un
prete!…Ah! ”Donperignon”! Pure questo è francese? Ecco perché in Italia non
andiamo bene: tutto straniero! Per oggi mi porti questa roba francese, ma da
domani: solo roba italiana, e che caspita!... Cosa? Non hai questo spumante
“Donpedicchiò”? Allora basta una bottiglia della <Casa> e una gazzosa che la
rende frizzante lo stesso!… T'aspetto al più presto! Ciao. (posa il ricevitore)
MARIO – Mi voglio fare sentire, ma non vedere. Posso?
BIAGIO- Certo! Questo puoi farlo.
MARIO- (lo chiama, con voce lontana) Gesuaaaldo!…Gesuaaaldo?!…
GESUAL- (non si rende conto…credendo che lo chiamino al telefono: alza la
cornetta) Dimmi Alvaro!?…
MARIO – Babbooo?…Gesuàaaaldo?…
GESUAL- (capisce d’essersi sbagliato e ripone la cornetta) Mi sembra d’avere
sentito la voce di mio genero, di Mario!? No non è possibile! Deve essere
l'eccitazione che ho addosso.
MARIO- Gesuaaaallllddooooo?…
GESUAL- (segnandosi, comincia a tremare…) Gesù, Giuseppe e Maria!…
MARIO – Hai paura, eh!?
GESUAL- Non mi fate scherzi, che sono vecchio e ci posso “rimanere secco”!…
MARIO – Perché tu non stai scherzando con quella poveretta di Veronica?
GESUAL- Ma Mario tu sei morto!… Su, non scherzare! E’ vero che sei morto?
MARIO – Sì, sono morto e i morti non scherzano!
GESUAL- (che già da prima ha cominciato a cercare in giro con lo sguardo) Cosa
vuoi da me? …Dove sei che non ti vedo?…
MARIO – Sono qua!…(e subito spostandosi) E qua!… E qua ancora!… (ritornando al
posto di prima) Adesso non voglio farmi vedere, ma fra poco mi vedrai!
GESUAL- Mario, che vuoi da me?… Non portarmi via con te! Adesso ho un certo da
fare!
MARIO – Hai da fare lo sporcaccione, è vero?… Il latin lover! Vuoi illudere
quella donna che sta di là!
GESUAL- Perché l’hai vista che sta di là?
MARIO- I morti tutto vedono e tutto sanno !… Ora farai tutto quello che ti dico.
GESUAL- Sì, dimmi, Mario?
MARIO – Devi sposare Veronica: la fiammetta tua!
GESUAL- Veramente io….
MARIO- Se dici di no: ti mando un fulmine che ti paralizzerà dall'ombelico in
giù!
GESUAL- (toccando con le mani dall'ombelico alla zona pelvica) No, da qui a qui:
no! Meglio che mi porti con te, ma da qui a qui: no!
MARIO- Allora ti porto con me?
GESUAL- No! (breve pausa) Ci ho pensato: ubbidisco!
MARIO- Va a chiamarla!… Falla venire qua!
GESUAL- (tremante, chiama, ma la voce è poca…) Fia… Fiammetta, vieni qua!
VERON- (Dalla soglia) Dimmi, Gesualdino?!
GESUAL- Non impressionarti!…Non siamo soli!
VERON- (guardandosi intorno) Io non vedo nessun'altro!…
GESUAL- La persona che sta qui con noi non puoi vederla perché è un fantasma!
VERON- Ma va via! Non ci credo!
GESUAL- E’ l’anima di mio genero: Mario! Sai di chi sto a parlare?
VERON- (indica la foto) Di quello?
GESUAL- Sì!
VERON- Ma quello oramai sta in pace lassù!
MARIO – No, cara signorina, adesso sto quaggiù e sono pure incavolato!
VERON- (tremante) Ma allora è vero!…( si porta una mano alla fronte)
MARIO – Biagio non la fare svenire!
BIAGIO – (veloce, le si mette dietro e ogni volta che Veronica si affloscia, la
sostiene riportandola dritta. Questo per tre volte-)
VERON- Mamma mi svengo!….
BIAGIO- (sostiene)
VERON- Mamma mi svengo!…
BIAGIO- (c. s. )
VERON- Mamma m svengo!…
MARIO- (c. s. ) Veronica!?…Non deve avere paura! Io sto qui per aiutarla.
Ascolti con attenzione! Da oggi mio suocero andrà ad abitare nel suo
piede-a-terra, perché ha deciso di sposarla.
VERON- Dici davvero, Gesualdino?
GESUAL- Veramente io pensavo…
MARIO – (a mezza voce ) Dall'ombelico in giù!…
GESUAL- …Pensavo che sono deciso a sposarti!
VERON- Non posso crederci! Dici davvero giuggiolo mio?
MARIO – Se non lo fa: gli finisco di rompere il nervo sciatico!
GESUAL- Ah, ma allora eri tu?… Ma non possiamo rimanere qui, invece di
andare....?
MARIO- Ho detto: piede-a-terra!
VERON- Se vuoi possiamo andare ad abitare, con mammina mia!
GESUAL- (subito, preoccupato) No, no! E' meglio che facciamo come ha detto lui!
BIAGIO- Mandali in camera, ché stanno ritornando Teresa e Sandro.!
MARIO- Ora, andate in camera!
GESUAL- Andiamo, colombella! (l’accompagna verso la camera)
VERON- Sì, passerottino mio...”cip-cip, ciop-ciop”! (esce)
GESUAL- Che “pata-trac”! (esce)
Scena ultima: Detti-Sandro-Teresa e poi Gesualdo e Veronica.-
BIAGIO- Ecco tua moglie!…Te la ricordi la frase che devi dire per farti vedere?
MARIO- Sì, ma prima di farmi vedere vorrei solo parlare, come adesso!
BIAGIO- Fai tu!
MARIO- Sai che non sono per niente emozionato?
BIAGIO- I morti non vivono di emozioni, ma di accettazioni!
TERESA- (entrando e avviandosi verso la cucina) L’avevo detto proprio a te di
prendere la teglia con i vincisgrassi!
SANDRO- (che la seguiva, ha scorto la teglia sul tavolo) Dove vai? La teglia sta
qui!
TERESA- (si ferma, si gira e vedendola, si avvia verso l’uscita) Prendila e
andiamo!
MARIO- Fermati! Dove vai?
TERESA- (crede che sia stato Sandro a parlare) In macchina! (ritornando verso
Sandro al centro scena) Ci vogliamo andare o no al lago?
SANDRO- (ricordando…tremante) Tereeesa!…Tereeeesa!...…
TERESA- E' andato via di testa!!
SANDRO- Tereeesa, io non ho aperto bocca!…Non ho parlato!
TERESA- No, eh! Allora chi ha parlato?
MARIO- Io!… Mario!
SANDRO- (andandosi a nascondere dietro a Teresa) Gesù, Giuseppe e Maria, salvate
l’anima mia!
TERESA- (ch’era rimasta a bocca aperta: inghiotte e poi parla) Ma…Ma-Mario?
MARIO- S! (canzonando benevolmente) Ma-Mario! Ti metto paura?
TERESA- No, Marietto. Anzi!...
SANDRO- Io invece ho paura e tanta poi!
MARIO- Sta tranquillo che non ce l’ho con te! Sono ritornato perché avevo una
mezzoretta a disposizione!… (guarda con occhio di rimprovero Biagio)
BIAGIO- (china la testa ed esce)
MARIO- (continua)…E allora ne ho approfittato per salutarvi. Cosa che non ho
avuto il tempo di fare! Ora mi farò vedere da voi!… (sarebbe bene sprigionare un
po’ di fumo artificiale mentre Mario effettua tre giri intorno a se stesso
dicendo la battuta) “SEMPRE A TE RITORNERO' O MIO DIO!”
TERESA- (estasiata) Madonnaaaa!… Quanto sei bello!
SANDRO- Teresa? Ha ancora il naso! M’avevano detto che è la prima cosa che...
MARIO- Che t’avevano detto? Io sono una sembianza. Non sono né di carne né di
ossa, ma spirito! Non perdiamoci in chiacchere che il tempo passa e debbo
ritornare su! Dunque… So che Sandro ti vuole sposare! (a Sandro) E’ vero?
SANDRO- Sì, sì! Sempre se vuole lei e se a te non dispiace!
TERESA- Lei lo vuole! Anche perché sono io a consigliarglielo. Quindi: non mi
dispiace..
TERESA- Mario, i figli...?
MARIO- Vedrai che saranno loro stessi a dirti che devi sposarti!… Sandro devi
farmi un favore.
SANDRO- Tutto quello che vuoi, Mario! Da domani comincio a tifare: Juve.
MARIO- Non m'importa niente della Juve! Il favore non è questo. Mi devi
promettere che non toccherai, nemmeno con un dito, i miei figli.
SANDRO- Sarà fatto! Contaci.
MARIO- Poco fa t’ho visto, sai?… Il ritratto e tutte le altre cose: le avevo
spostati io.
SANDRO- Allora sei stato tu a togliermi la sedia… A toccarmi la spalla… A
spettinarmi?
MARIO- (fa cenno di sì)
SANDRO- M’hai messo una paura da niente! Pensavo di essere diventato matto!
MARIO- Se non mantieni quello che ora hai promesso: vengo giù e la sedia, col
permesso dei superiori, non te la levo di sotto, ma te la sfascio nella schiena!
SANDRO- Vedrai che non ce ne sarà bisogno! Mario, ogni settimana ti porto dei
fiori freschi!
MARIO- I fiori non li portare a me. Portali a casa! Una casa senza fiori è una
casa scialba…senza amore! A Teresa piacciono tanto i fiori! Anche quelli di
campo!
TERESA- Noi cosa possiamo fare per te?
MARIO- Questo: vogliatevi bene e riposerò in pace!… Ora chiamo tuo padre!
TERESA- Perché babbo è in casa?
MARIO- Sì, con Veronica! Voleva approfittare della vostra assenza per…mi capite?
Però, poco fa, m’ha promesso che la sposerà e che andranno ad abitare nel
piede-a-terra!
TERESA- Ma…
MARIO- “Senza ma e senza mo”!… (chiama) Babbo?… Babbo!…
GESUAL- (entra, con due valigie, seguito da Veronica) (vede Mario…posa le
valigie…poi gli si avvicina cautamente e …) Ma allora è vero!…Ti posso toccare?
MARIO- Cosa vuoi toccare: l’aria?…Ho detto a Teresa che ti sposi. Lei è contenta
della tua decisione..
GESUAL- Mario, io e Veronica saremmo tanto contenti se venissi pure tu al nostro
matrimonio. Ti vogliamo invitare, ma non sappiamo l’indirizzo!
MARIO- Grazie! Vi guarderò da lassù!… Da una nuvoletta. Da lì vedrò tutto, ogni
cosa! Quindi so sempre quello che fate, prima ancora che lo facciate. Ora è
tempo di andare!
TERESA- Perché non stai un altro po' con noi?
MARIO- Primo, perché quello che avevo da dirvi, ve l’ho detto. Secondo, perché i
figli si sono stufati di aspettare e può darsi che decidano di venire qui e io
non li vorrei spaventare! Terzo, perché può arrivare il cameriere del ristorante
“Alvaro” …(a Gesualdo) Forse è meglio che andate a mangiare a casa vostra!
GESUAL- Sì, hai detto bene!
VERON- Mi si è chiusa la <bocca> dello stomaco. Mi è passato l’appetito!
GESUAL- Ti darò un aperitivo che te lo aprirà subito!
MARIO- Béh! Vado via. Se però vedo che qualcosa non va… (con la mano fa cenno di
legnate verso Sandro e Gesualdo)
SANDRO- T’ho detto che non ce ne sarà bisogno!
GESUAL- Metto la testa a posto. Vai tranquillo! Prima, dimmi una cosa: da lassù
vedi pure casa mia?
MARIO- Vedo tutto il Paese!… Si vede il mondo intero. Basta avere il pensiero e
tac! si apre la finestra!
VERON- Allora se non si comporta bene: ti chiamo!
MARIO- Brava!
TERESA- Dimmi, Mario: i vincisgrassi l’avevi nascosti tu?
MARIO- No. L’ha nascosti Biagio, l’Angelo del passaggio! Quello che m’ha preso e
accompagnato lassù!… (Biagio, era entrato e messo vicino a Mario, quando questo
ha fatto il nome suo) Ora è qua…vicino a me!
SANDRO- Fammelo vedere! Ho sempre desiderato vedere un Angelo!
MARIO- Non puoi! Pure tu ce l’hai. Ognuno ha il suo Angelo… Sta dietro di noi e
scrive, su un notes, tutto quello che facciamo.
GESUAL- Scrive tutto quello che abbiamo fatto?
MARIO- Sì!
GESUAL- Come si chiama l’Angelo tuo?
MARIO- Biagio.
GESUAL- (guardando dietro a Mario) Signor Biagio, di sicuro voi sarete amico
dell’Angelo mio, ditegli se può cancellare tutto quello che ha scritto fino
adesso… Anzi di strappare tutti i fogli del notes… Magari gliene compro uno
nuovo!
BIAGIO- (ha parlato all’orecchio di Mario)
MARIO- Devi sapere che se uno si comporta bene e si pente della vita dissoluta
che ha fatto e comincia una nuova vita, amando e rispettando il prossimo: le
annotazioni cattive vengono cancellate tutte.
GESUAL- Comincio subito! Veronica, andiamo che voglio passare dal ristorante. Se
faccio in tempo gli dico che le tagliatelle le voglio al burro e senza tartufo!
MARIO- Addio Teresa! Ciao, Sandro! Siate felici e divertitevi. Io ritorno su!
(del fumo come prima e) “ECCOMI A TE O MIO DIO!” (esce con Biagio)
TUTTI- (si guardano in giro e poi…)
TERESA- (passando una mano fra i capelli) Mi sembra d'avere sognato!
SANDRO- Quale sogno!’ C’era e come se c’era!…
TERESA- Adesso che facciamo?
SANDRO- Come che facciamo? Andiamo al lago! L’hai sentito che ha detto: ”siate
felici e divertitevi!” E noi ubbidiamo: andiamo a divertirci!
TERESA- E va bene!…(va a prendere la teglia, ma le viene tolta dalle mani da…)
SANDRO- Teresa, questa la porto io. Non sia mai! Una signora…
TERESA- (riprendendola) Grazie, ma la porto io!
GESUAL- Se permettete la porto io, le valigie le vengo a prendere dopo!
VERON- Ma la posso portare pure io!…
GESUAL- Ho capito! Ora tutti vogliamo fare una buona azione, così l’Angelo
scrive e cancella i peccati! Perciò tocca a me ché essendo più vecchio: peccati
da cancellare ne ho più di voi!......
(tutti continuano a prendere la teglia con battute gentili dette a
soggetto…mentre la tela si chiude)
S I P A R I O