ACTOR’S STUDIO

ATTO UNICO

di Dario Venturi

 

Prima Attrice.

Voce.

Mantegna ; regista.

 

La scena è nuda; sulla sinistra un letto, con attorno oggetti comuni per una camera, a destra un palco quadrato. Tra i due ambiti non vi è divisione. Le scene vengono occupate via via durante la rappresentazione. In fondo una scrivania. Sopra vari oggetti e un telefono cellulare.

 

Squilli telefonici. Claudia risponde al cellulare.

 

CLAUDIA: Si!

VOCE: Sai chi sono?

CLAU: No, che vuoi?

VOC: Quello di ieri ovviamente! T’avevo raccomandato di studiare la parte. (astioso) Forse te ne sei dimenticata?

CLAU: Insomma che vuoi? Sei il mio regista,il mio che so , allora perché mi perseguiti. Guarda ti faccio rintracciare dalla polizia; hai capito?

VOC: Uh! Mi fa rintracciare….. lei. Stupida! (isterico) Sei ridicola non lo vedi? Pensi che riusciranno a bloccarmi? Credi di conoscermi abbastanza?

CLA: No!(cupa)

VOC: Allora finiscila! Non farebbero in tempo a trovarti. Neanche tu, che ne dici? Ti osservo, ti ascolto, conosco tutto di te, in questo momento potrei essere ovunque, poiché sono dentro te. Vuoi tentare la sorte? Rischieresti di fare un buco nell’acqua, la voce della coscienza ti interpella, devi sentirti in dovere di rispondere. Per tua convenienza ho da darti un consiglio;invece di arrampicarti sugli specchi, piuttosto, ascoltami e non accadrà nulla, anzi, ogni cosa andrà per il verso giusto e tu farai la parte al meglio, con costanza ed intenzionalità, riuscendo ad essere convincente.(alice appoggia il cellulare sul comodino.)

CLA: Ascolto!

VOC: Bene incominciamo. Dunque, non noti qualcosa di sbagliato?

CLA: Dimmi… non so..nell’intonazione?!

VOC: Bestia! Non ti sei accorta che ho sbagliato, volutamente, la fonetica di bene.

CLA: Ah, si, scusa.

VOC: (duro) Scusa un cazzo, attrice provetta, se eravamo sul palco che facevi? Ti fermavi e chiedevi "scusa gentile pubblico parlo come una cagna, sbaglio la fonetica!"

CLA: Hai ragione. (amareggiata)

VOC: Senza ombra di dubbio. (presuntuoso) La mia piccola bambina sta apprendendo le cose in fretta. Facciamo progressi. Senti…. la lezione non è finita.

CLA: Che c’è?

VOC(tronfio) Ricorda , non ci sono cattive parti ma pessimi attori.

BUIO.

 

LUCE.

 

Driin , driin.

 

VOC:Buon giorno,aspettavi una mia chiamata o pensavi di scansartela, tutti uguali voi giovani quando si tratta di lavorare. Non riattaccare, d’accordo?

CLA: Che? Non ci pensavo affatto. ( Claudia riattacca ma la voce permane)

VOC Bugiarda!

CLA (guarda il cellulare, lo scuote, rimane sconvolta) Com’è possibile, ho riattaccato, e continuo a sentirlo.

VOC La coscienza non ha bisogno di quelle comodità delle quali abusate voi giovani. Ti conosco mascherina! C’è una cosa che ha amareggiato lui e me….

CLA: LUI?

VOC: Sono passati due giorni e mi tocca sentire certe cose(tra sé) Lui chi, sentiamo se c’arrivi.(ironico)

Intanto l’attrice presa da un angosciante dinamismo cammina nervosa attorno al letto.Poi si ferma

CLA: LUI?!

VOC: Si, il maestro Kostantin. Un uccellino m’ ha detto che non fai gli esercizi a casa; sai bene cosa… I gorgheggi mattutini, gli esercizi vocalici, le consonanti, il training. Fa un po’ mmm…mmm. Ripeti.

CLA Adesso!?(meravigliata)

VOC E quando cazzo?! Il teatro non aspetta i tuoi porci comodi. Non è un bordello qui. Fai le emme!(perentorio) Dai!

CLA:Va bene! (irritata) mmm. mmmm. (in modo esagerato)

VOC Ridacchia.

CLA: Cosa c’è, ho sbagliato?

VOC: Mettici più il diaframma, la voce falla entrare, devono vibrare quelle m.

CLA: D’accordo. (Cla ripete le emme)

VOC: Bene! Ora passiamo alle palatali; gh, gn gl. Su ripeti!

CLA: Gl, gn, gh.

VOC (ride) CLA Siamo a posto!

CLA Mi lasci in pace.Ti ho fatto le emme, allora mi lasci in pace e la pianti di tormentarmi notte e giorno. Non ce la faccio più!

 

VOCE La tua coscienza è il tuo tormento .Se tu vuoi io non esisto più, se invece,da brava ragazza giudiziosa mi ritieni indispensabile, poni la dovuta attenzione a quello che dico. Pausa. Finora hai fatto il tuo mestiere, ma forse dimentichi che non serve a nulla questo,ad un’ attrice, se non si svuoterà accogliendo il personaggio nel vuoto del proprio io. (indagatore)Lo stai facendo?

CLA (stizzita) Penso di si?!

VOC (alterato) Non "penso". Devi esserne certa; non puoi dire penso. Devi crederci, credere nella parte. Qui urge un po’ di esercizio.

CLA: (angosciata)Che c’entra adesso la parte che devo recitare con gli esercizi? Senti!

VOC: Ah! Non ti piace il personaggio?

CLA(al pubblico) Assurdo! Di cosa parla?

VOCE Sei tutta in tensione; smettila di muovere freneticamente le mani, così non controlli l’emozioni, stai un po’ attenta.

Lascia perdere e concentrati piuttosto, osserva il cerchio d’attenzione, facci scorrere dentro le azioni, la tua emozionalità e mantieni la concentrazione sul centro, il nucleo, il punto più interno del cerchio e focalizzalo. Lo stai facendo?

CLA Su cosa mi devo concentrare.

VOCE Sulla parte! Perdio !

CLA Posso sapere su quale parte?(ironica)

VOCE Sulla tua! Su Ofelia, cretina.La parte che stai preparando col tuo brillante regista, con quel Mantegna. Cerca di farla meglio di come te la fa fare quell’incompetente.

CLA Non è affatto un incompetente.

VOCE Gli devi volere davvero bene al tuo regista.

CLA Si, lui mi aiuta, gli confido i miei problemi, quello che mi turba. Le cose più segrete.

VOCE E lo vieni a dire a me! Quanti confessori hai?

CLA Cosa c’è ancora?

VOCE Niente. Stai calma! Sei troppo nervosa. A teatro non si può essere preda dei nervi.

CLA Sei tu ad innervosirmi!

VOCE Io! Ma vuoi fare sul serio la figura della paranoica. Colpevolizzi le persone. Colpevolizzi. Pensa a te!

CLA Scusa, non intendevo..solo mi hai esasperato..

VOCE Ti perdono! Io ne sono capace, come vedi!

CLA Vuoi dire ..farmi passare per cattiva..che sono qua alle quattro di notte ad ascoltarti. Cosa pretendi?

VOCE (paternale)Vabbé, facciamo così: sei scusata. Ora però finiscila di perdere tempo, mascherina, che mi sa che cerchi sempre di scansarti le responsabilità, se c’è da lavorare. Adesso, concentrati, chiudi gli occhi, fai fluire i pensieri, convogliali dentro il cerchio del sé magico, visualizza la parte.

 

 

La ragazza esegue; agli occhi della platea fa ridere. Per tutta la durata darà vita a sketch simili.

 

VOC Lo stai facendo? Non vedo niente.

CLA Per forza! E’ una cosa mentale, come fai a vederla.

VOC Errore! Se t’impegni riesci a rendere visibile il non materiale; avrai così addosso come un alone di energia .Coraggio, impegnati!

Applaude. Brava e adesso, su, concentrati, silenzio; fammi sentire l’Ofelia autentica, la vera Ofelia, prendi il tuo vissuto personale alfine di riprodurre in maniera esatta i sentimenti minimi, le passioni di Ofelia. (Claudia cerca d’agire continuamente interrotta e bloccata dalla parlata angosciante del regista) Segui ovviamente la partitura punto per punto, mostrati attenta ai dettagli: Perezivane, riviviscenza, controllo.(SI! Ecco!) Soprattutto sii controllata, non farti dominare dal personaggio, ma diventa lui in ogni punto nelle circostanze date che ne costituiscono l’orizzonte d’azione. Ricorda, sé ipotetico; se fossi. Se tu fossi Ofelia cosa faresti, come ti comporteresti.(CLA:ORA LO FACCIO!) Rifletti!(sadico) Il tuo signore non t’ama più, tu ti struggi per lui e il dolore scava nelle tue viscere, lede ogni fibra del tuo corpo; sfiorisci e il padre tuo non tollera Amleto, la pazzia del giovine, e per mano sua, del tuo amore, Polonio muore trafitto da una spada. (Claudia esegue gli ordini, prende i rami e incomincia a danzare).

Tu impazzisci di dolore, sei folle, abbracci dei rami secchi e ti paiono fiori; sei pazza, pazza,pazza, poiché tu, è chiaro, sei Ofelia. Ofelia,Ofelia che si suicida e lascia il proprio corpo tra le ninfee ed i fiori fluviali. Ofelia è morta! Comprendi. Straziata dal dolore ancor prima che si compia il fato. Sei morta,intendevo Ofelia ..è morta.Che sei tu!

CLA Si. (sconvolta)Si.. ecco.

VOC Beh, allora che fai?

CLA Si, penso,cioè no io lo evito, cerco di estraniarmi con la mente.

VOC Non t’ ho detto Cribbio di parlare. Fai! Agisci perdiana!

 

Ofelia IV atto scena quinta.(inserire)

 

VOC No! No! No! Non ci siamo. Posso dirtelo, sei talentuosa, ma il talento non basta. Cazzo, tutte quelle caccole che vi portate voi giovani. Cazzarola!

 

Claudia scoppia in un pianto disperato.

 

VOC Che fai? No, piccola, non piangere, le attrici non piangono:gemono. Piangi perché sei un’artista..piena di sé per l’appunto. Dai, sono stato duro, ma era per la parte…

CLA Sento delle risate. Chi c’è lì con te? Rispondi.

VOC Cosa dici? Stai scherzando. Quali risate, uffa, ce l’ hai nella testa .

CLA Ti dico che le sento. (titubante)

VOC E’ la parte che non senti! Cara, vedi, dopo anni e anni di palcoscenico penso che questa parte per te sia troppo. Altro che risate.

CLA troppo ?(offesa)

VOCE Difficile…devo dirlo ma..

CLA (lagnosa) No, no, ti prego…..

VOC Non voglio essere crudele, ma è proprio così. Sei contratta, non riesci a concentrarti, tutta un nervo. Guardati! Hai la faccia stravolta; mi dispiace vederti ridotta a questo modo, una maschera di pianto. Senti, forse, le emozioni, però sei come bloccata. Osserva il corpo, non riesci a padroneggiarlo e i muscoli ad indirizzarli verso l’obiettivo; perdi energia e potenza. Metti tanta volontà è vero, ma il personaggio…. Sei troppo te stessa e le tue emozioni non vanno verso la costruzione di quel "Sé magico", Ofelia, che dovrebbe essere il tuo goal. Ti muovi nevroticamente , con eccesso, carichi le battute di patos e con questo non arrivi al nucleo del dramma, di quello che vuoi comunicare. Capisci?

CLA(piange) Sono dispiaciuta, non ci riesco; sai, ho provato anche in teatro ieri. Sembrava che funzionasse….però……

VOC Però fingevi a te stessa. E’ così!? Proprio un bel grattacapo l’ego; comunque, non disperarti. Sei una brava attrice, ma la parte ti sconvolge,ecco tutto. E’ così inquietante Ofelia?

CLA (in confusione)Perché si strugge d’amore fino a consumarsi; cioè io non capisco per quel nevrotico che pensa solo al suo….

VOC Dillo!

CLA Ego…

VOC Vedi, ecco il problema. Tu vorresti essere Amleto. Semplice. Finalmente sei riuscita a confessarlo.

CLA Io?(allibita)

VOC Difficilmente mi sbaglio, ne ho viste di tutti i colori, una questione di fiducia, quella che tu so hai in me… Rinuncia alla parte. Lo dico per il tuo bene. Rischieresti solo di ammalarti e i risultati, purtroppo,non si raccoglierebbero. Riguardati e pensa al dopo. Conoscevo, sai viaggiando per il mondo, un ‘attrice americana che doveva interpretare una donna malata di tumore, e per l’intensità che ci mise ci restò secca. Se lo prese lei e ti risparmio il resto: la sofferenza, i soggiorni ospedalieri…

CLA Non è possibile?

VOC Oh si cara! Possibile.

CLA No! Come può un’attrice assumere la patologia del personaggio.

VOC Che domanda sciocca! E’ il metodo! Pensa un po’ cosa è riuscito a fare il genio russo, a creare un metodo che lega il vissuto alle creazioni dei drammaturghi.

CLA Ma è terribile!

VOC Grandioso vuoi dire! Beh, comunque; Fai che non accada a te. Riflettici su! Forse è meglio abbandonare. Stai ferma qualche mese e rivedi il tuo modo di attrice. Gioverà a te ed ai personaggi che interpreterai. Viaggia, stacca per un po’. Consideralo, mi farò vivo nuovamente. A domani!

 

CLA (ossessa)Domani! Domani! Domani! No!( furiosa)

 

Sipario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SECONDA PARTE.

 

Si apre il sipario.Luce soffusa notturna d’interno, con i chiarori della luna che illuminano il letto. Claudia a letto ha il sonno tormentato, si rigira, mentre risuonano nel suo sonno le parole chiave del metodo Stanislavskij – Strasberg.

 

VOCI L’attore è come un bimbo, deve imparare tutto da capo, a guardare, a camminare e tutto il resto.

-Perché ti sei seduto Vizurov? - Non c’è controllo senza coscienza. –

 

 

CLA(nel sonno parla) Lasciatemi! Lasciatemi in pace! Non ridete di me, sono una grande attrice. Mantegna mi ha tolto una parte importante nel Piacere di D’annunzio. Non doveva..non doveva. Complottano contro di me. Smettetela di ridere. Basta! Li ho nella testa! Non finiscono più!Andate via! Finite di prendermi in giro, non deridetemi. No!No!Le risate aumentano sempre più forti, assordanti.

 

(ad libitum)Claudia Grida e si sveglia di soprassalto.

 

 

Driin Driin. IL telefono squilla.La sveglia segna le 4 del mattino.

 

 

VOC Ciao, a che punto siamo?

CLA(alza la cornetta) Chi cazzo è a quest’ora. Stavo dormendo, saranno, caspita(guarda la sveglia)….le quattro.

VOC Parla sboccata, brava, così denoti cafoneria a iosa. Oxford!

CLA Cosa pretendi, sono le quattro, ma tu non dormi vero?(piccata)

VOC Mai quando c’è da lavorare per il teatro.

CLA Sei un’ossessione, finiscila di tormentarmi; voglio una tregua.

VOC Se è così va bene,d’accordo, ti lascio al tuo destino, poi non recriminare.. Volevo comunicarti riguardo un qualcosa di fondamentale per il tuo futuro nel grande mondo dello spettacolo, ma se i miei consigli non servono, mi levo d’impaccio.

CLA (affannata)No, scusa, non te ne andare; dimmi quello che devi dirmi.

VOC Ora si ragiona. Hai riflettuto. Scusa, hai una voce sporca, rauca, è quasi fievole, che succede?

CLA Non lo so. Rauca dici?

VOC Eh! Ho paura che qua serva decidersi.

CLA (catatonica) Paura, si , inutile negarlo; ho paura del personaggio, del suo ego. (tra sé) Devo rifiutare la parte, è troppo stressante per me. Ofelia mi ha ammalato il sangue, sono sull’orlo della follia. Smetto! Maledetti tutti!

VOCE Saggia decisione. (mellifluo)Ormai la crisi è al suo climax e dormendoci su,vedrai, sarà come non fosse mai accaduto niente, e tu non ti ricorderai né di me né della telefonata. Addio!

CLA Aspetta! Chi era? Da giorni interi mi tormentava, ho parlato tutto questo tempo senza sapere con chi.

 

Occhi cerchiati, espressione d’automa.

 

CLA(al pubblico) D’altronde aveva ragione. Bisogna che la rifiuti, è una parte troppo coinvolgente e stressante. Non me la sento, richiede impegno e non potrei certo farla male..ma no che importa,no importa eccome se importa…Lo farò domani stesso alle prove. Speriamo che Mantegna non s’adiri. Poi le reazioni degli altri…e la mia amica, ci rimarrà piuttosto male. Devo… Che dico? Essere decisa, senza frattura tra pensiero e azione, un corpo – mente. Insomma quanto si chiede ad un’attrice? (isterica)

 

Musica. Sipario. Buio . Piena luce.

 

 

Alla scrivania in fondo. Mantegna al telefono.

 

Mantegna

 

Bene! Sa disperavo, ma finalmente abbiamo la nostra Ofelia. Non poteva andare meglio; le ho trovato un posto alla nostra simpatica Pamela. Ho qui una foto. Le misure ci sono. Ah le brave attrici di una volta! Ha visto che come promesso la ragazza ha avuto la sua parte. Senza problemi. La vecchia attrice si è giocata la parte. Troppo instabile,nervosa, un gioco da ragazzi. (voce tipo quella telefonica)Uhm, sono raffreddato, ho questa gola che mi duole; non si preoccupi, Pamela reciterà. Se studio ancora l’ipnosi? Certo, ha dei risvolti interessanti; se n’è ricordato!? In tutta franchezza la tipa come se la cava; ho capito, si, no niente di che,non che sia importante recitare, una curiosità…. Pamela, si Pamela! Prevedo una grande carriera, ha personalità, grinta. Voleva che prendessi una delle sue indossatrici e subito, pronti: Pamela è perfetta! Lei ha fatto molto per me. Glielo dovevo. Si figuri, ci mancherebbe,certo.(tra sé)Sennò chi manda avanti la baracca!?

Arrivederci!

 

 

 

Buio. Luce sulla stanza di Claudia. Risate. Tutt’attorno oggetti rotti o divelti.

 

CLA fissa il pubblico poi il telefono: Maledetti !!! Risa.

Sento le loro voci, stanno ridendo di me; Ce li ho nella testa; mi ossessionano, vigliacchi! Devo farla finita. Si! Si. Si. Devo decidermi! Devo ucciderli! Tacete!!Tacete!Zitti tutti!Non voglio sentire più nessuno, rifiuto la parte, al diavolo le attrici, al diavolo il teatro, la mia vita.(dubbiosa cambia idea) No!Che dico?Proprio ora, smetto di seguire i dettami, lascio il metodo.Certo che no! (affannata)Bisogna andare fino in fondo, decidersi! Devo essere precisa, avere controllo. Qui, alla tempia.La indica.scoppia in una risata terribile.Fai il segno della pistola.

 

CLA Devo darmi una calmata! La calma. A ciò aspiro.Alla calma.Alla quiete.

 

Si alza lentamente dal letto.Va dal comodino.Apre il cassetto.

Tira fuori dal cassetto del comodino un revolver. Lo prende in mano, lo soppesa, poi l’osserva e lo impugna puntandoselo in testa. Guarda il pubblico fuori di sé, preme il grilletto, sorride agghiacciante.

 

CLA (tremenda) Agire!Un corpo mente! Sono o non sono un’attrice! Devo fare la mia parte fino in fondo.(grido disumano che risuona nel teatro) Zitti!(spara)

 

Uno sparo. Buio… Una sirena molto forte, per poi sfumare ed essere sostituita da una musica. Sipario.

 

 

 

FINE COMICA

 

Come introduzione allo spettacolo.

 

Si affaccia un venditore. Valigetta, vestito aziendale, cravatta.

Gentile pubblico, attori ed attrici, sono qui per proporvi il metodo. Per voi che volete entrare nel mondo dello spettacolo, fare del cinema, vedervi in televisione. Beh, senz’altro penserete ’bisogna essere raccomandati, dare via.il culo o quello che si può. ’ Vero! Però oltre a dare, e molto, qual è la cosa che vi farà preferire agli altri, la cosiddetta marcia in più: il metodo Stanislavskij! Il metodo che ti permette- tu studente, tu casalinga, tu imprenditore- d’imparare a recitare ed a fare carriera nel mondo dello show business. Cosa vi propone la mia grande azienda? Lo stage actors studio a casa tua! Prendi le cassette, le ascolti, segui il metodo, impari a recitare, sei una star. Ragazzi non è uno scherzo; è scienza, è metodo, è Russia.

Memoria emotiva, riviviscenza, circostanze date. (pausa) Io vi dico che questo non basta. Fin qui impariamo qualcosa:pensiate che basti? Negativo! Cosa ci sarebbe d’interessante in uno stage? Niente! Allora il mio problema è: Con tutti gli stage che ci sono perché devo seguire il tuo? Domanda ovvia. Risposta. Perché ci guadagni! Tin , drizzate le antenne! Alla parola guadagno vedo delle scintille nei vostri occhi. Bene.

Come fare ad imparare guadagnando? Semplice.

 

Io mi iscrivo, pago la mia quota, dando tre libri" An actor prepares"in regalo a tre miei amici; a sua volta i miei tre amici faranno altrettanto. Fino a qui chiaro? Poi quando uno di voi riuscirà ad avere un lavoro seguendo questo metodo, gli altri avranno dei guadagni sul suo fatturato e via dicendo: non è la solita piramide, il sistema piramidale. No! E’ un trapezio! Con la semplice quota d’iscrizione di Lire 2.000.000. Chi non ce l’ ha oggi due milioni?! Sono bruscoli; Pensateci! Voi potrete ad ogni passaggio guadagnare dei soldoni, poiché se quelli sotto di voi lavorano bene e fanno successo, col metodo è ovvio, voi avrete la percentuale sui loro guadagni. Altrimenti? Altrimenti si scavalcano! E’ Scienza, non poesia od altre corbellerie. Non è il solito teatro. E’ matematico, matematico!!

 

Venditore cosa vuole questo qui? E’ matto!?( rimane sulla scena in secondo piano)

Interviene contestandolo Carmelo Bene. "Non esiste nessun metodo." Monologo sulla farfalletta e Ofelia. Delirio solito di Carmelo.

 

CARMELO

Ma quale metodo? Il teatro è follia incantatoria, d'altronde sussiste alla mia anima putrefatta, una nostalgia rarefatta, musiche per vecchi elefanti… la farfalletta mi sfugge..e io la guardo danzare…animella dolce.. ha le sue ali da farfalla che vibrano indiscrete alla mia vista..mentre suicida la pargoletta Ofelia, scorre nel Don… e l’eco di nenie russe e ussari magici incomincia ad effondersi…poiché Erode è stanco di questo Gesù, che ha denti da Vampiro e non conosce le leggi dell’amore…perché resuscitare i morti..stanno bene dove stanno…ma che dico in fondo farfalletta…se a Masone l’erba fresca e verde corolla i bordi dell’autostrada, è lontano lo Stura dalle tue spoglie…. Ci sarà qualche fiore - per te!

 

Aspetta, dove corri..tutta questa fretta, Ofelia, farfalletta..non esistiamo..non siamo.. aspetta!(esce)

 

Intanto che esce tira addosso al venditore delle caramelle appiccicose.

 

CARMELO Ecco le tue caramelle..le tue melle…. (Il venditore esce irritato e sprezzante)